Ogni anno i decessi vanno da 1.500 a 5.500

La principale fonte di radon ai piani più bassi di un edificio è determinata, nell'85 - 90 % dei casi, dalla natura geologica del terreno su cui è costruito. Alcuni tipi di rocce (tufi, graniti, pozzolane ecc.) sono infatti particolarmente ricchi di uranio, progenitore del radon. I materiali da costruzione (2 - 5 %), soprattutto tufi e lave, possono rappresentare un'altra fonte di radon: essi rivestono solitamente un ruolo secondario rispetto al suolo, tuttavia, in alcuni casi, possono essere la causa principale, soprattutto qualora si trovino elevate concentrazioni di radon ai piani alti dell'edificio scolastico.
Una terza sorgente di radon è rappresentata dall'acqua (< 1%) in quanto il gas radioattivo è moderatamente solubile in essa. Questo fenomeno è comunque di bassa entità poiché di norma l'acqua fornita dalla rete pubblica, nei trattamenti di potabilizzazione e nel trasporto, subisce un rimescolamento tale da favorire l'allontanamento del radon dall'acqua stessa.Quando gli atomi del gas radon si formano, tendono ad allontanarsi e a salire in superficie, trasportati dai fluidi o dai gas del sottosuolo. Nell'aria il radon si diluisce rapidamente e la sua concentrazione all'esterno è generalmente irrilevante.
Il gas radon è un importante agente di rischio per la salute umana: è stato classificato, infatti, come la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di tabacco e rappresenta la prima causa per i non fumatori.

È importante sottolineare che, una volta accertato il rischio da radon mediante opportune misurazioni, nella maggior parte dei casi le azioni di bonifica sono efficaci, non invasive e poco costose.
Nel caso di una roccia o di un suolo sottostanti una costruzione, attraverso crepe, fessure o aperture in genere, il radon è in grado di penetrare nell'edificio e accumularsi nell'aria interna fino a raggiungere concentrazioni dannose per la salute. Poiché il radon è più o meno presente in tutti gli edifici, rappresenta un problema di salute pubblica: per quanto concerne l'Italia, l'Istituto Superore di Sanità ha stimato che ogni anno su 35.000 decessi totali per cancro polmonare, una quota - da 1.500 a 5.500 casi - è attribuibile all'inalazione di radon.

Home page | D.lgs. 230/95  | Tecnica di difesa | I figli del Radon | Il Killer entra silenzioso! | Aree interessate | Gas endogeno "freddo".  | Vulcano Laziale Attivo | Come misurarlo | Argomenti correlati