Il Radon deriva dal decadimento radioattivo dell'Uranio, un elemento presente in tutte le rocce della crosta terrestre: per tale ragione è diffuso ovunque. Attraverso un meccanismo di decadimento radioattivo, il radon si trasforma originando altri elementi radioattivi: sono proprio questi (i cosiddetti "figli del radon") a costituire il reale agente di rischio per la salute. I figli del radon sono chimicamente ed elettricamente reattivi. In parte rimangono liberi in aria e in parte si attaccano al particolato (vapore acqueo, polveri sospese, fumo da sigarette…).
In Italia il problema del radon è rilevante a causa della natura geologica del territorio e del tradizionale impiego di materiali da costruzione di provenienza locale (come tufo, e pozzolana, ecc.). Un'indagine nazionale condotta nelle abitazioni alla fine degli anni '80, ha rilevato una concentrazione media di radon approssimativamente doppia rispetto a quella media mondiale (77 Bq/m3 contro i 40 Bq/m3).
Inoltre è stato evidenziato che il Lazio e la Lombardia sono le regioni più a rischio di altre.
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