500 Bq/m3, detto "livello di azione",

Un'accurata valutazione del rischio, pertanto, richiede una misura protratta nel tempo per tempi lunghi (da alcuni mesi fino in genere ad un anno solare). In questi casi, la strumentazione più idonea è rappresentata da dispositivi di tipo "passivo", detti dosimetri, che forniscono un valore medio della concentrazione di radon in aria nel periodo di esposizione. I dosimetri passivi sono dispositivi di piccole dimensioni, che non necessitano di alimentazione elettrica; sono generalmente composti da un contenitore di materiale plastico (camera a diffusione), all'interno del quale è presente un elemento sensibile al radon (rivelatore). Questi strumenti non emettono alcuna sostanza o radiazione. I dosimetri possono essere collocati in un locale (appesi al muro, appoggiati su un mobile oppure su una mensola ecc.,) anche da personale non specializzato; al termine del periodo di campionamento, vengono restituiti al laboratorio per l'analisi. Nel caso in cui si voglia avere una indicazione di massima della presenza del radon si possono fare delle misure di breve durata o di screening (da qualche ora sino a uno o due giorni).
Quali fattori climatici influenzano la presenza del radon
-  La temperatura: la presenza di impianti di riscaldamento nel periodo invernale aumenta la differenza di temperatura tra interno dell'edificio e sottosuolo, accrescendo l'effetto "camino";
-  l'umidità e la polverosità: entrambi agiscono aumentando la percentuale di figli del radon legati al pulviscolo nell'aria;
-  la pressione atmosferica: una sua diminuzione favorisce l'ingresso del gas radon;
-  la velocità del vento: la differente velocità dell'aria tra esterno ed interno crea una leggera depressione interna che favorisce l'ingresso del radon dal suolo nell'edificio (il cosiddetto "effetto vento").

In generale sono di interesse i materiali da costruzione di origine vulcanica (ricchi di uranio-238) quali i tufi, le pozzolane, i peperini, ma anche i basalti, alcuni graniti, gneiss ecc.

Bisogna misurare la concentrazione di radon in aria negli ambienti lavorativi e domestici, avendo come riferimento il valore di 500 Bq/m3, detto "livello di azione", inteso come concentrazione media annua. Il rilevamento consente una valutazione del rischio da radon: qualora si osservi il superamento del livello di azione occorre prevedere misure di prevenzione (azioni di bonifica degli ambienti) la concentrazione di radon nei locali sia inferiore a 400 Bq/m3 (80% del livello di azione) non bisogna fare nulla.;
- la concentrazione di radon sia risultata tra 400 e 500 Bq/m3 (superiore all'80%
del livello di azione) occorre ripetere la misura entro un anno;

- la concentrazione di radon superi i 500 Bq/m3, si ha l'obbligo, prima di tutto, di provvedere al risanamento degli ambienti e alla protezione delle persone, avvalendosi di un Esperto Qualificato.

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