Non si sa con precisione quando iniziò il culto
in onore di S. Gaudenzio e quando, con certezza, furono portate ad Ostra
le sue Reliquie. Nel 1366, secondo quanto afferma Andrea Menchetti, già
la comunità Bodiese celebrava ogni anno la Festa in onore di S.Gaudenzio.
Nel 1421 il Consiglio di Credenza di Montalboddo autorizzava il proprio
camerario a pagare alcune spese, tra le quali figuravano:"Venti bolognini
al Guardiano di S. Francesco per il palio che si dà in detta chiesa
(S. Francesco) in occasione della festa di S. Gaudenzio, secondo la solita
usanza per volontà del Comune di Monte Bodio". Nel 1520 viene
effettuata una "ricognizione" del corpo del Santo (fu questa
la prima o ce ne furono altre precedentemente?).Ecco i documenti trovati
dentro l'urna nel 1591: "Nel nome di Dio. Amen. - Nell'anno del Signore
1520 nel mese di marzo, nell'ultimo giorno di detto mese, fu estratto
il corpo di San Gaudenzio martire, che stava in una cassetta di legno
spalmata di pece, legata con corde e chiusa a chiave, alla presenza di
testimoni, cioè di Don Giovan Battista Ventura, Ser Pietro Simone,
Ser Augustino e Bernabeo Pissimo, e Frate Antonio da Furtia, e Frate Floriano,
e Frate Luca, e Frate Giovanni". "Nel nome di Dio. Amen. - Nell'anno
del Signore 1521, nel secondo giorno di marzo, con il permesso di Don
Tommaso Mercuri, Vicario del Rev.mo Signor Vescovo di Sinigaglia, e nello
stesso tempo per volontà dei Signori Priori, cioè di Mastro
Tommaso Betti e di Francesco di Ser Domenico, nonchè del
Reverendo Padre Frate Antonio da
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Furtia, Guardiano passato, e nel
contempo con volontà del Venerabile Padre Frate Piero di Simone,
Guardiano futuro, di Frate Floriano, di Frate Battista Baccalario, di
Frate Luca e di altri di detta Terra, alla presenza di Ser Bernardino
di Bartolomeo, di Ser Piersimone di Nicola, di ser Augustino di Francesco,
di Giacomo di Verzilio, di Bernabei Pissimo, di Antonio di Meo, di Antonio
di Battista, di Marco di Guido, il predetto corpo fu estratto dalla predetta
cassetta e fu posto nella Cappella (poi detta del Bergamini) dello stesso
Santo, nell'anno, nel mese e nel giorno detti sopra. Frate Antonio, muratore
del Convento, io Giovanni Battista di Girolamo di Marco, di Guido, con
il consenso di tutti, scrissi di mia propria mano". A questo punto
della ricerca documentale sembra di poter affermare che le Reliquie di
S. Gaudenzio siano state portate a Montalboddo tra il XIV e il XV secolo
(1300 e il 1400) e comunque prima del 1421, ad opera di un Capitano di
Casa Bergamini, deposte nella Chiesa della Comunità (S.Francesco),
murate in prossimità del Campanile, estratte nel 1520, poste nell'altare
a lui dedicato (l'ultimo a sinistra entrando in Chiesa) per il quale nel
1572, il pittore Ercole Ramazzani dipinse la tela che rappresenta il Crocifisso
con S. Francesco e S. Gaudenzio (che ora si trova nel primo Altare a sinistra
entrando il S. Francesco). Sopra e sotto questo quadro si trovavano le
seguenti "dediche": (sopra) "Giacomo, Lattanzio, Roberto,
Sallustio e Annibale Bergamini hanno dedicato questo Altare al Corpo di
San Gaudenzio, trasportato qui dai loro Antenati". (sotto) "Qui
in questo sepolcro riposa nel Signore il corpo di San Gaudenzio Vescovo
e Martire, che al tempo del console Marciano il 14 ottobre presso la città
di Rimini fu consacrato al martirio".
Si arriva così al 1591-1592, quando il Vescovo di Senigallia Pietro
Ridolfi, esegue un'altra "ricognizione": "Avendo avuto
in precedenza qualche notizia di queste sacre Reliquie, si portò
in Montalboddo e ne constatò l'entità. La sera del 16 ottobre
del 1591, a tarda sera, insieme al Guardiano del Convento, con gli altri
Frati dell'Ordine e con il suo Segretario, fatto smurare il muro al di
dentro del campanile in corrispondenza dell'Altare Bergamini, cioè
di San Gaudenzio, vi rinvenne queste sacre Reliquie". Nel 1592, vista
la crescente devozione e dietro richiesta dei Bodiesi, lo stesso Ridolfi
elesse San Gaudenzio Patrono di Montalboddo. A ricordo di questo atto
solenne, venne edificata l'attuale Cappella votiva in onore di San Gaudenzio;
le Reliquie furono deposte nel nuovo magnifico sarcofago (scavato in un
unico blocco di pietra), dentro una casssa di metallo, chiusa e sigillata.
Per decorare la suddetta Cappella fu chiamato il pittore bolognese Filippo
Bellini che eseguì la grande "pala" d'Altare (raffigurante
il martirio del Santo) e gli affreschi che ornano la Cappella e raccontano
alcuni fatti della vita del Santo. Alla stessa epoca risale anche l'intitolazione
a San Gaudenzio della Collegiata di Morro d'Alba e l'estensione della
festa di San Gaudenzio (14 ottobre) a tutta la Diocesi di Senigallia,
come avviene per i Santi originari della Diocesi. Anche oggi, tutta la
Diocesi di Senigallia festeggia San Gaudenzio il 14 ottobre.(sintesi da:
Giancarlo Barchiesi "La Comunità di Ostra nel 1591 elegge
S.Gaudenzio a Patrono" in "Il sarcofago di S.Gaudenzio").
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