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Incendio 25 agosto 1999

25 AGOSTO 1999

 


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ULTIMO
AGGIORNAMENTO
13
.01.2009
 



 


letterina di Natale

 


DIFFIDATI
la diffida,
il nostro commento,

la solidarietà ricevuta

 

il contatore
della
VERGOGNA
650 giorni

sono trascorsi dallo sversamento in mare di olio combustibile ATZ da una condotta di carico della raffineria API ed ancora non ci dicono la quantità sversata!


 

 
SPAZIO LIBERO
lettere, commenti,
documenti, dei lettori

 

 

il Pagùro
UN ATTO CONCRETO
DI LIBERTA'

numero 5 - novembre 2007

LA BOCCA DELLA VERITA'
commenti

"Dr. JEKYLL e Mr. ALDO (Brachetti Peretti)!"

cittadini in comune

PROBLEMA RIFIUTI

 
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Questo è un sito di parte, nel quale, pur cercando di essere obiettivi, riportiamo il nostro punto di vista.
Il nostro scopo è far riflettere i cittadini sulla realtà che avvolge Falconara Marittima evidenziando tutti quegli aspetti che normalmente rimangono in secondo piano per l'opinione pubblica.
Ci scusiamo con tutti coloro che leggendo i documenti ivi presenti, si possano sentire chiamati in causa; ognuno di noi, dovrebbe sentirsi responsabile delle proprie azioni di fronte alla legge italiana, e soprattutto di fronte alla propria coscienza.
 
 

Villanova (anni ’50)

Se adè c’avè pazienza e m’aiuta la memoria
io proprio ce terria d’arcontavve ‘na bela storia,
la storia de’n  quartiere de periferia,
in do’ ho passato il tempo de’tuta l’infanzia mia.

Per din giù, verso el centro,  el passaggio a livelo,
sarà stato el destì, ma el confine era quelo,
per de qua e per de là  ce stava la ferrovia
e per din sù, come per scherzo, è sorta la raffineria;

Nun’è per dì, ma erimi un po’ emarginati
e anche per questo nun tropo “rafinati”,
e la gente che c’era, non era quela de adè,
magari un era un po’ strana, ma in fondo era per bé.

M’arcordo de Libero che faceva el lattarolo,
girava pe’ le case co ‘n tegamì e un ramaiolo,
portava el latte appena munto in tel bidò
e con quelo ce facevi merenda e colaziò.

Po’ c’era el Pollo che c’aveva un sumarelo,
la breccia trasportava, el lavoro era quelo,
dal mare trainava  ’n  carrelì nte‘n binarieto,
traverso un sotopasso piccolì, basso e streto.

E c’era Raganì che andava alla fiera,
tacava el cavalo al careto e tornava la sera,
faceva ‘i afari co’ na’ streta de ma’
e poi coi guadagni s’andava a mbriagà.

‘Na cosa importante era la butega de Gerà,
 c’aveva tanta roba, ma  la dovevi comprà,
però se alla fine i soldi nun te bastava,
tiravi fora el libreto e lù li teli segnava.

M’arcordo de un mare che non era come adè
d’un’acqua cuscì chiara come quela de ‘n bidè,
el catrame non mancava, devo esse sincero,
ma co l’oio de cucina mandavi via tuto el nero.

Chi c’aveva ‘na batana, de quel mare era el padrò,
e pe’ fa vita mondana la domenica fitami un muscò.
Pe portà ‘na fritura a casa ce bastava un trattolì
e ‘n tel pontile i moscioli li piavi senza sofrì.

El palazo fiorato, la fabrica de’ Filiponi,
con tante ragazze, con tante emozioni,
facevane le cinte, portafoi e cinturini,
miga come adè che li famo fa’ ai cinesini!!

Vedelle passà te dava ‘  na sensaziò 
come de primavera anche se non era la stagiò,
c’era tanta freschezza e tanta gioventù,
ce sarà anche adè, ma non t’accorgi più.

C’era pure una chieseta, picinina, senza pretese,
c’iandami alla benediziò  quando de maggio era el mese,
non tanto per credenza o per pura devoziò,
ma per pura convenienza e mo’ ve digo la ragiò. 

Se è vera che de maggio la natura se risveja,
e vedi cresce i fiori ch’è ‘na meravija,
coievi l’occasiò per far nascere gli amori
anche perché dopocena te potevi vedè fori.

Uscimi tuti insieme, non c’era la televisiò,
e forse anche per questo c’era tanta confusiò,
cercavi solo el modo pe’ sta solo con quela lì,
e l’unico rimedio era … de giogà a nascondì. 

El tiro al piattello, el tiro al picciò,
alla domenica c’era anche st’occasiò,
miga sempre e non era manco tanto belo,
ma per quei tempi li, non c’era che quelo.

Po’ crescemi e andami al Circolo dei cacciatori,
un circolo alla bona, non certo pe’ signori,
giogami co’ le bocce a puntì e a quarantotto
per potè consumà ‘na gazzosa o ‘na spuma al chinotto.

E i soldi in dò li piami per quelle spese lì’?
E anche questa è ‘na cosa che ve volevo dì’.
Trovami i materiali, el rame era el più caro,
e poi l’andami a vende  a uno, a lo stracciaro.

Ah me scordavo, c’era la caserma coi soldati ,
erane tanti, ma anche queli se ne so’ andati,
ormai fanno parte  solo dei ricordi mia,
mentre rimane e,sempre più grande, la raffineria.

So tante cose che el tempo s’è portato via,
forse è meio cuscì, ma io sento nostalgia,
ora la gente è cambiata e c’è la “multietnia”,
ma io certo preferivo quela  della gioventù mia.

Me viene anche da dì, e non certo per dilegio,
che forse stami mejo quando stami pegio,
vedè el celo limpido con le rondini in volo,
bastava solo quelo per fa felice un fiolo.

Fernando Montalbini

25 – 8 – 1999

DÉJÀ VU

Se l’Api o la centrale
un aereo o un treno
o altro un dì fatale,
scoppierà
per voi che restate
la solita istantanea
scatterà.

Vajont
Seveso, Ustica
Cermis, Stava di Tésero
e le altre qua e là.
La solita via crucis
rifécero:
Dolore  Pianto
Rabbia  Disincanto.
Si paventava già…

La solita inchiesta
si aprirà infinita
come granelli
in sabbia tanta.
Come sempre
per noi nessuno pagherà.
La nostra Italia,
storica smemorata,
noi memori
d’Ettore e Mario cari
presto scorderà.

Olocausto a S.S.
l’economia globalizzata
l’ennesima tragedia
annunciata
come le altre sarà
dimenticata.

Falconara,
mon amour,
m’attiri, ma…
le spade di Damocle
troppe

s’incrociano qua.

8 – 9 – 2004

SPERI CHE DOMANI
BRILLI ANCORA IL SOLE?

IO lo spero per te e per me;

Lo spero per Lui, per Lei, per Noi, per Voi;

Lo spero per i giardini e le strade pieni di rifiuti;

Lo spero per i fiumi che sono costretti a raccogliere inquinanti prodotti dall’uomo;

Lo spero per la terra che è costretta a subire, costantemente, l’infiltrazione di veleni;

Lo spero per l’aria ammorbata dalle polveri fini, dal biossido di carbonio, dall’anidride solforosa, dall’ammoniaca, dalla diossina e chissà da quante altre cose!!;

Lo spero per i cieli resi grigi dai fumi tossici che offuscano il sole;

Lo spero per gli arcobaleni spariti, per gli aquiloni scomparsi;

Lo spero per gli alberi tagliati, per i boschi bruciati;

Lo spero per il mare reso come una pattumiera;

Lo spero per i pesci che muoiono e le alghe che imputridiscono e per ogni altro tipo di vita vegetale e animale che in esso si svolge;

Lo spero per i territori allagati da precipitazioni anomale e devastati da uragani singolari;

Lo spero per i morti di cancro, di leucemie, di linfomi;

Lo spero……     e spero di non ingannarmi a sperare;
di non ingannare me stesso, i miei figli, i miei nipoti, i miei pronipoti che, “spero”, possano vivere in un mondo pulito.

E spero che le donne e gli uomini che contano facciano di tutto, oltre il  possibile, per conservare la vita sulla terra e che i giorni nascano non minacciati dal nero velo della morte;

Spero che le donne e gli uomini che contano facciano del tutto oltre il possibile, perché domani brilli ancora il sole.

Max

 

www.comitati-cittadini.org

 

A FALCONARA PIÙ MORTI DI TUMORE

Dalle prime valutazioni dello Studio Epidemiologico sulla popolazione di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano, si è rilevato un aumento del rischio di decesso a causa di tumori del sangue (leucemie e linfomi) rispetto al tessuto nazionale, in tutte le categorie di persone osservate

 

 “una mortalità più alta di quello che ci si aspettava…”

Dott. Andrea Micheli (Epidemiologo dell’Istituto Nazionale Tumori )

 

VENERDI’ 16 GENNAIO ore 21.30

AL CENTRO PERGOLI DI PIAZZA MAZZINI

 

TI ASPETTIAMO PER ATTIVARCI AFFINCHÉ LE ISTITUZIONI  DIANO VITA AD UN PIANO DI BONIFICA PER FALCONARA E LA VALLESINA, AD UN MODELLO ENERGETICO RINNOVABILE E PROSEGUANO LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO

 

VENERDI 21 NOVEMBRE ORE 17:30
c/o CENTRO PERGOLI
PIAZZA MAZZINI - FALCONARA

sono invitati a partecipare:

  • - i Sindaci dei Comuni dell’AERCA

  • - i gruppi politici

  • - le categorie produttive

  • - le forze sindacali

  • - i cittadini

 

 

09.09.2008 - DENUNCIA

POLVERI SOTTILI

ASSOCIAZIONE “COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA” - FALCONARA
ASSOCIAZIONE “COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO” - FALCONARA
COMITATO CITTADINO "25 AGOSTO" - FALCONARA

 

RILEVAMENTI DATI PM 10 e PM 2,5
NEL PERIODO 1/1/2008 al 31/7/2008:

insufficiente quantità di dati,
insufficiente conoscenza delle composizioni,
insufficienti
quantità e dotazioni delle centraline di rilevamento nel territorio di Falconara M.ma.

In relazione ai dati delle polveri sottili PM 10 e PM 2,5 rilevati nel periodo dal 01/01/2008 al 31/07/2008 nella città di Falconara M.ma presso la stazione di rilevamento di Falconara/Scuola (quartiere Villanova) le scriventi Associazioni

DENUNCIANO

lo scarsissimo funzionamento della centralina di rilevamento di Falconara Scuola – l’unica a Falconara Marittima ad essere accessoriata anche per il rilevamento delle polveri sottili – rispetto agli inquinanti PM10 e PM2,5.

Nello specifico il rilevamento delle PM 10 è stato effettuato solo per un totale di 17 giorni su 213
(8% delle giornate, mentre le altre centraline della Provincia hanno eseguito i rilevamenti per non meno del 61% delle giornate).

Per il PM 2,5 il rilevamento presso Falconara Scuola è avvenuto per 72 giorni su 213
(34% delle giornate contro il 50-90% delle altre centraline dislocate in altre zone della Provincia).

 Questi dati stanno a significare un completo disinteresse nel monitorare
la situazione delle POLVERI SOTTILI nella zona più critica dell’AERCA,
Falconara M.ma, città in cui l’Azienda API sta tentando di realizzare due nuove
centrali elettriche che aggiungeranno altre elevate quantità di POLVERI SOTTILI!

La responsabilità di questa vergognosa incuria e, soprattutto, l’irresponsabilità nei confronti della salute dei cittadini è individuabile tra coloro che leggono quotidianamente e contemporaneamente i dati delle centraline:

PROVINCIA DI ANCONA
(a cui fa capo il centro operativo per la raccolta e l'elaborazione dei dati)

COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA
(dal cui terminale vede in tempo reale l’esistenza o meno dei dati)

 

 PERCHE’ E’ IMPORTANTE IL DATO DI PM 10 E PM 2,5 DI FALCONARA SCUOLA

Le stazioni di rilevamento rispondono alla scelta del controllo delle situazioni più significative e di maggior inquinamento del territorio provinciale.

La stazione di Falconara Scuola (quartiere Villanova) è di tipo industriale (come quelle di Fiumesino e Falconara Alta) poiché ha una strumentazione e una collocazione atte a rilevare le emissioni di origine industriale presenti a Falconara!

La raffineria API e la centrale elettrica IGCC sono le principali fonti emissive industriali della zona!

Con riferimento allo Studio Epidemiologico analitico (in fase conclusiva) inerente ai decessi per tumori emolinfopoietici tra i residenti a Falconara, il Protocollo Operativo dettagliato prevede la stima della ricaduta delle polveri e la misura di benzene ed IPA. Il Protocollo dice che “Sarebbe opportuno fare una stima della ricaduta delle polveri in ognuna delle quattro stagioni”.

 UN INADEGUATO RILEVAMENTO DI PM 10 E PM 2,5 DELLE CENTRALINE DI FALCONARA/SCUOLA RENDE UN BUON SERVIZIO ALLO STUDIO EPIDEMIOLOGICO?

NOI RITENIAMO DI NO!

 

Ma c’è di più.

Sosteniamo da anni - ed è scientificamente e tecnicamente riconosciuto - che nell’uso del riduttore di Ossidi di Azoto (DeNOx SCR) usato anche dalla centrale elettrica IGCC dell’API, la quantità di Ammoniaca necessaria, e la conseguente quantità non reagita e rilasciata, incrementa rapidamente con i tentativi di ottenere livelli più bassi di emissione di NOx. L’Ammoniaca non reagita si combina con Azoto, Zolfo ed altre sostanze chimiche formando Nitrato di Ammonio, Solfato di Ammonio, Bisolfato di Ammonio che sono nocivi da respirare in quanto si presentano sotto forma di Polveri fini PM 2.5.

A TUTT’OGGI NON SI CONOSCE LA COMPOSIZIONE DELLE PM2,5 CHE SONO
RILEVATE A FALCONARA, NON SI CONOSCE FIN DOVE ARRIVA LA RICADUTA,
NON SI CONOSCE SE QUELLE PM2,5 LE MANGIAMO, OLTRE INALARLE,
POICHE’ SI DEPOSITANO SULLE COLTURE!

 UN INADEGUATO RILEVAMENTO DI PM 10 E PM 2,5 DELLE CENTRALINE DI FALCONARA/SCUOLA RENDE UN BUON SERVIZIO ALLO STUDIO EPIDEMIOLOGICO?

NOI RITENIAMO DI NO!

 

Il Servizio Epidemiologia Ambientale del Dipartimento di Ancona dell’ARPAM, ha pubblicato la Valutazione di impatto sanitario del PM10 e dell’O3 in 12 comuni della regione Marche nel 2006 (pubblicato il 16 Aprile 2007):

NEL 2006 A CAUSA DELLE SOLE PM 10 A FALCONARA CI SONO STATI :

4  DECESSI PER CAUSE CARDIACHE

1  DECESSO PER CAUSE RESPIRATORIE

5  RICOVERI PER CAUSE CARDIACHE

6  RICOVERI PER CAUSE RESPIRATORIE

Il Servizio di Epidemiologia scrive nelle conclusioni della Valutazione:
è ormai solida la convinzione che non esiste una soglia minima di concentrazione di questo inquinante inferiore alla quale non si registrano effetti sanitari (…) i risultati hanno mostrato che il peso del PM10 è consistente sia in termini di decessi che di ricoveri ospedalieri. Questi risultati offrono un nuovo, seppur modesto, contributo che potrebbe sensibilizzare ulteriormente i decisori politici al problema dell’inquinamento atmosferico”.

Secondo i dati scientifici – citati nel seminario di Medicina Democratica ( Falconara M.ma Dicembre 2007) – e ribaditi dal Commissario europeo all’Ambiente, Stavros Dimas, i danni che le particelle sottili provocano alla salute sono inequivocabili: le particelle sottili sarebbero più pericolose delle più grosse PM10 e una forte esposizione al PM2,5 accorcerebbe la vita di una persona in media di otto mesi.

 DUNQUE, E' SCANDALOSAMENTE INADEGUATO IL FUNZIONAMENTO DELLA STAZIONE DI RILEVAMENTO DI FALCONARA SCUOLA PER PM 10 E PM 2,5?

NOI RITENIAMO DI SI!

 

L’AERCA

Già, siamo in un’Area ad Alto Rischio di crisi Ambientale all’interno della quale la raffineria API pretende di inserire altre due centrali elettriche con uno Studio di Impatto Ambientale che ha ignorato le PM 10 e le PM 2,5 … ma ha indicato le Polveri Totali (PTS) quelle che non superano neanche la barriera della peluria del naso umano!

Ma le Amministrazioni e gli Enti pubblici che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini
che dati forniscono con rilevamenti così scadenti proprio dove insiste tutto il comprensorio API?

 Che programmi di risanamento ambientale si possono elaborare con dati inesistenti ?

 

I DATI DEGLI ANNI SCORSI

Per le PM10 le linee guida di qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che le medie annuali non dovrebbero essere superiori a 20 µg/mc (microgrammi/mc). Il limite di Legge in Italia è di 40 µg/mc come media annua e 50 µg/mc come media giornaliera da non superare più di 35 volte nell’arco di un anno la stazione di rilevamento di Falconara/Scuola ha fornito i seguenti dati:

Anno 2006 su 231 rilevamenti effettuati ci sono stati 69 superamenti di 50 µg/mc (117 superamenti della soglia dei 40 µg/mc);
Anno 2007

su 251 rilevamenti effettuati ci sono stati 62 superamenti della soglia di 50 µg/mc (100 superamenti della soglia dei 40 µg/mc);

 

Per le PM2,5: le linee guida di qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che le medie annuali non dovrebbero essere superiori a 10 µg/mc. La recente  DIRETTIVA 2008/50/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 maggio 2008, stabilisce che gli Stati membri dovranno rispettare il valore limite di 25 µg/mc di PM2,5 da raggiungere obbligatoriamente entro il 2015 e, se possibile, già nel 2010.

La stazione di rilevamento di Falconara/Scuola ha fornito i seguenti dati:

Anno 2007

su 206 rilevamenti effettuati ci sono stati 116 superamenti di 25 µg/mc.

 

 CI SONO RAGIONI PER AVERE DATI QUOTIDIANI SU PM 10 E PM 2,5 ?

NOI PENSIAMO DI SI!

 

L’INFORMAZIONE DELLA POPOLAZIONE

L’Unione Europea ribadisce in continuazione “la necessita di una costante informazione alla cittadinanza e l’importanza della qualità dei dati prodotti dalle reti di monitoraggio”.
Lo ha fatto anche nella citata, ultima Direttiva!

E’ QUESTA UNA ULTERIORE, GRAVISSIMA, INADEMPIENZA CHE SI EVIDENZIA
CON I MANCATI RILEVAMENTI DELLA STAZIONE DI FALCONARA SCUOLA

A tale proposito non possiamo sottacere con disgusto che l’Amministrazione Comunale di Falconara (Sindaco ed Assessore all’Ambiente in testa) mentre

  • non perde l’occasione di sponsorizzare le operazioni di marketing della raffineria API;

  • dimentica in un cassetto l’invito a partecipare al Tavolo Istituzionale sullo Studio Epidemiologico che riguarda la salute dei falconaresi;

  • è intenta, in queste ore, a contrattare compensazioni economiche dall’API in cambio delle nuove centrali elettriche che determineranno un notevole incremento di PM10 e PM2,5,

non ha trovato il tempo, da Maggio, di dire una parola sulla scandalosa inefficienza della centralina di Falconara Scuola rispetto ai dati sulle PM10 e PM2,5!

Incuria aggravata dal fatto che purtroppo contribuisce in modo assai determinato, volenti o nolenti, a non avere chiara una situazione ambientale drammatica soprattutto in relazione al rilascio delle autorizzazioni e concessioni per le nuove centrali API.

 E’ toccato, ancora una volta, ai cittadini e alle loro associazioni
farsi carico della propria incolumità!

 

31.07.2008  -  incidente

incendio alla raffineria Iplom - BUSALLA (GE) - evacuate 250 persone

 

dal Corriere della Sera online

Le fiamme sono divampate dopo le 20 nella struttura di Busalla. In un paio d'ore rogo sotto controllo. Chiusa l'autostrada a7

GENOVA - Un violento incendio è scoppiato alla raffineria Iplom di Genova Busalla. Dai primi rilievi dei vigili del fuoco del capoluogo ligure sembra che a bruciare siano stati dei serbatoi di gasolio, per cause ancora tutte da chiarire. Dopo un paio di ore, il rogo è stato messo sotto controllo.

FIAMME DI 30 METRI - Per circa trenta minuti l'incendio è stato visibile anche a distanza, seguito da una colonna di fumo nero. Alcuni testimoni riferiscono di fiamme alte circa trenta metri. Nelle abitazioni circostanti è scattata l'evacuazione e circa duecento cinquanta persone hanno lasciato le proprie abitazioni per timore di esplosioni. Squadre di vigili del fuoco provenienti da Genova e dal Piemonte si sono affiancate nello spegnimento dell'incendio. Sono intervenuti anche mezzi aeroportuali dei vigili del fuoco giunti sul posto dal «Cristofor Colombo» di Genova.

A7 CHIUSA - A causa del rogo, l'autostrada A7 Genova - Milano è stata chiusa per qualche ora dalla polizia stradale (guarda la webcam A7-Busalla) in quanto il tracciato, sia Sud che Nord, corre vicino alla raffineria. Anche la vecchia linea ferroviaria Genova-Milano è stata chiusa al traffico. Nella stessa raffineria un altro incendio era scoppiato nel settembre 2005 causando panico ed evacuazioni nella zona

 

27.06.2008  -  comunicato stampa

NUOVE CENTRALI ELETTRICHE

ASSOCIAZIONE “COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA” - FALCONARA
ASSOCIAZIONE “COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO” - FALCONARA
COMITATO CITTADINO "25 AGOSTO" - FALCONARA

CENTRALI API: PIU’ INQUINAMENTO A FRONTE DI COMPENSAZIONI
CHE SONO LA CENTESIMA PARTE DEI REALI COSTI SOCIALI CAUSATI!

 LA NOSTRA SALUTE MERCIFICATA E, PER DI PIU’,
PAGHIAMO DI TASCA NOSTRA!!!

I costi sociali che si determineranno con l’entrata in funzione di una delle due nuove centrali che API Nova Energia intende realizzare a Falconara (quella da 520 MWe) saranno compresi

tra 78.650.000,00 €/anno e 117.975.000,00 €/anno!

Ogni marchigiano - dal neonato all’anziano - pagherà

da 52,00 a 78,00 €/anno

per i costi sociali indotti dalla sola centrale API da 520 MWe!

E la “quota” a carico dei falconaresi sarà ben più pesante!

 

Questa nostra stima si basa sul progetto Externe-E finanziato dall’Unione Europea e sviluppato attraverso differenti linee di ricerca presso qualificati Istituti europei. 

Externe-E valuta, per la prima volta in modo uniforme e omogeneo, i costi reali di produzione dell’energia elettrica che includono i costi dei danni procurati all’ambiente e alla salute dell’uomo, generalmente non contabilizzati e, per questo motivo, definiti “esternalità”:

  • danni alla salute umana causati dall’inquinamento atmosferico (malattie, ricoveri, medicinali, visite mediche, perdita di giornate di lavoro, numero di anni di vita perduti a causa delle malattie, ecc);

  • danni al territorio e alle colture a livello locale (svalutazioni immobiliari, raccolti inferiori e/o danneggiati, turismo mancato, depauperamento fauna ittica, settore pesca, ecc.)

  • danni causati dal riscaldamento globale;

  • danni specifici sui luoghi di lavoro (incidenti, malattie professionali, controlli dei lavoratori, ecc.);

  • danni all’ambiente (acqua-suolo-aria, controllo in personale e strumentazione dei danni e delle esposizioni, ecc.)

I costi stimati da EXTERNE sono tutt'altro che virtuali bensì sono costi reali a carico della spesa pubblica, sostenuta con le tasse dei cittadini.

Nel 2005, con questo metodo, è stato valutato che “In totale, il solo settore elettrico italiano causa danni valutati in circa 13 miliardi di euro all’anno.
In base alla valutazione Externe-E in Italia i costi esterni della produzione di energia elettrica utilizzando il gas sono di 2 – 3 cent€ per ogni kWh prodotto.

Il calcolo per la centrale da 520 MWe che l’API vuole costruire a Falconara è presto fatto:

3.932.500.000 kWh/anno (3932,5 GWhe) x 2-3 cent€/kWh

cioè da 78.650.000 €/anno a 117.975.000 €/anno di costi sociali esternalizzati!

 

Quanto è tenuta a risarcire l’API in base al DL 239/2004?

 786.500 €/anno
1/100 dei costi sociali che si abbatteranno sul territorio ed i cittadini!

 

Moltiplicando le cifre PER 17 ANNI DI FUNZIONAMENTO della nuova centrale elettrica il divario tra risarcimento dovuto dall’API e costi reali è SPAVENTOSO:

per Legge l’API VERSERA’ max € 5.505.500

mentre i COSTI REALI saranno min.  € 1.347.050.000

 

Ovviamente RIFIUTIAMO LA LOGICA DELLA MONETIZZAZIONE PER LA PERDITA DI SALUTE e questo calcolo che abbiamo fatto è soltanto per dimostrare la perversione e meschinità della logica delle COMPENSAZIONI e per quantificare i costi non detti che si abbatteranno anche sulla comunità  marchigiana ed in particolare sulla Bassa Vallesina!

Ma la domanda di fondo la dobbiamo formulare:

qual'è il senso di quel "risarcimento" se alla fine quel denaro non servirà neanche a riparare parzialmente i danni al territorio e le sofferenze per la perdita di salute determinata da un impianto che, se non ci fosse (o fosse sostituito con energia rinnovabile), ci risparmierebbe tormenti non richiesti?

Per le centinaia di persone che si ammaleranno, a causa dell’inquinamento, di bronchiti, di asma, di tumore, per coloro che diventeranno cardiopatici, per coloro che soffriranno per se e/o per i propri familiari, sarà consolatorio sapere dell’esistenza di quel parziale risarcimento oppure prevarrà l’angoscia di aver perso per sempre la salute (che nessuna cifra restituirà)? 

Adottare scelte sbagliate comporterà costi estremamente elevati per la comunità!

La Regione Marche dica immediatamente NO alle centrali API!

Se così non fosse, coloro che voteranno e/o firmeranno per le autorizzazioni, nonostante le ormai incontrovertibili e diffuse informazioni scientifiche in loro possesso, saranno i principali responsabili, consapevoli e volontari, dei danni che subirà la collettività!

se vuoi commentare questa notizia vai nel nuovo blog

 
 

Dr. JEKYLL e Mr. ALDO (Brachetti Peretti)!

 


MARE NOSTRUM 
 

 

Domenica 20 Aprile, alle ore 11, il Comitato Villanova ha segnalato al Servizio Acque dell'ARPAM la presenza di una striscia schiumosa, biancastra, della lunghezza di circa 500 metri e della larghezza di pochi metri che si estendeva dall'altezza del pontile API in direzione Ancona.

La striatura distava dalla spiaggia circa 300 metri ed era ben visibile ad occhio nudo.

La dott.ssa Mengarelli ci ha prontamente contattato e ci ha inviato il documento che pubblichiamo.

Loris Calcina

 

Gentile Sig. Loris Calcina,
le invio come da accordi con la Dott.ssa Mengarelli, la lettera che attesta i risultati delle analisi da noi effettuate la scorsa settimana proprio su un campione di acqua prelevato in corrispondenza di una striscia di mare biancastra del tutto simile a quella segnalata da voi sul tratto litoraneo di fronte all'Api.

Distinti saluti,

Dott.ssa Marina Moroni
ARPAM, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche
Dipartimento Ancona - Servizio Acque
Unità Operativa Mare/Sibilla
via C. Colombo 106, 60100 Ancona 071/28732757

 

 

LA COALIZIONE "NO BYPASS API" RISPONDE PER L'ULTIMA VOLTA ALL'OTTUSITA' DEL MINISTRO DI PIETRO, DELLA REGIONE E DELLA PROVINCIA E ANNUNCIA:

"CI TUTELEREMO CON LE NECESSARIE AZIONI LEGALI PER BLOCCARE, NOSTRO MALGRADO, TUTTO IL PROGETTO DEL NODO FERROVIARIO DI FALCONARA (COLLEGAMENTO FERROVIARIO CON L'INTERPORTO) ALL'INTERNO DEL QUALE SI ANNIDA IL PROGETTO PARASSITA, DANNOSO ED EVITABILE DEL COSIDDETTO BYPASS API!!!! "

Pubblichiamo la nota che RFI spa ha inviato al Ministro delle Infrastrutture Di Pietro  in seguito alla lettera della Coalizione No Bypass del 27 settembre 2007!

Oltre alle panzane scritte dall'Amministratore Delegato di RFI - puntualmente contestate con documentazione nelle risposta della Coalizione - Vi sottolineiamo la cronologia delle missive rispetto alla Deliberazione del Finanziamento del CIPE dell'1 Febbraio 2008:

alla lettera del Settembre 2007 RFI risponde al Ministro Di Pietro con nota datata 2 Gennaio 2008, la quale arriva al protocollo del Ministero delle Infrastrutture in data 6 Febbraio 2008! Nel frattempo il CIPE finanzia il progetto (1 Febbraio 2008)!

E bravi!!!!!

tutta la documentazione sul by-pass nello specifico approfondimento

 

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M.

COMUNICATO STAMPA - 22.02.2008

POLVERI SOTTILI: CONDIVIDIAMO L’ALLARME DELL’ARPAM…
MA C’E’ DA DIRE E FARE DELL’ALTRO:
 IN PRIMO LUOGO NEGARE LE NUOVE CENTRALI API!!!

Fa bene l’ARPAM a sottolineare i 7 superamenti dei limiti di Legge per le polveri PM10 registrati dalla centralina di rilevamento di Falconara Scuola (quartiere Villanova) solo nel mese di Gennaio 2008: il fatto rappresenta una accusa di impotenza verso gli Enti che dovrebbero fronteggiare la situazione!
Da anni, è allarmante il quadro delle Polveri PM10 analizzato dalla stazione di rilevamento
di Villanova definita INDUSTRIALE, cioè specifica per le emissioni di origine industriale presenti a Falconara:

  1.  nel 2007 i superamenti sono stati 60 a fronte del max di 35 limitati dalla Legge; gli analizzatori non hanno funzionato per 114 giorni (dati rilevati dal sito http://ww3.provincia.ancona.it/dati%5Fambiente/Console/);

  2.  nel 2006 i superamenti sono stati 70 a fronte del max di 35 limitati dalla Legge.

Per le PM2,5, polveri più sottili e pericolose, si sono registrati i seguenti dati a fronte dei limiti da non superare indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di 15 µg/mc (microgrammi/metrocubo): nel 2007 i superamenti sono stati 194 mentre nel 2006 sono stati 205!!!

Da dove provengono queste polveri sottili?
Le particelle solide sono originate sia per emissione diretta (particelle primarie) che per reazione nell'atmosfera di composti chimici, quali ossidi di azoto e zolfo, ammoniaca e composti organici (particelle secondarie), elementi abbondantemente emessi dal polo petrolifero API.
Per esempio, ricordate l’abbattitore di ossidi di azoto (DeNOx) della attuale centrale elettrica API che usa ed emette ammoniaca?
Oggi, a distanza di 8 anni dalla sua attivazione non sappiamo nulla sulla composizione chimica di quelle PM10 e PM2,5 che ammorbano l’aria di Falconara; tuttavia con le due nuove centrali elettriche che l’API vorrebbe realizzare altri due DeNOx ad ammoniaca si andrebbero ad aggiungere a quello esistente!
E sarebbero tre DeNOx, più tutti gli altri inquinanti: Acetaldeide, Acroleina, Benzene, Formaldeide, Naftaline, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Toluene, Xileni, Metano, Biossido di zolfo, Composti Organici Totali (TOC), Composti Organici Volatili (VOC), ed i metalli pesanti Zinco, Bario, Vanadio, Nichel, Cromo, Cadmio, Piombo!

E’ bene sottolineare, come ha fatto il Dott. Luigi Gasparini al convegno di Medicina Democratica del 7/12/2007 a Falconara, che le PM2,5 “sono pericolose perché si introducono fino al livello tracheo-bronchiale dell’apparato respiratorio, cioè fino agli alveoli, la parte più nobile dei polmoni che ci permette lo scambio di Ossigeno e CO2 con il sangue. Giunte negli alveoli le micropolveri superano i sistemi di difesa (macrofagi) ed entrano nel sangue e producono un effetto acuto a livello di aumento delle malattie cardiovascolari.
Aderenti alle PM2,5 ci sono sostanze cancerogene allo stato gassoso che si intrappolano negli alveoli non riuscendo più ad uscirne anche perché le PM2,5 non sono di forma tondeggiante, ma oblunghe e lanceolate
”.
La rivista statunitense Epidemiology, a novembre 2006, ha ammesso ufficialmente quello che da anni i medici stanno osservato “sul campo” ma il problema allo stato attuale è che da un parte si continuano a superare pericolosamente le concentrazioni di PM10 senza soluzione di continuità e, dall’altra, sia la Comunità Europea che lo Stato Italiano non hanno determinato limiti per le PM2,5 e quelli in “futura previsione” sono di 25 µg/mc, ben al di là delle valutazioni precauzionali dell’OMS!

Cosa potrebbe fare la Regione Marche?
La Regione ha una rete di monitoraggio degli inquinanti che sta fornendo dati allarmanti: se questi rilevamenti non vengono usati come strumento di gestione del territorio per programmi di risanamento ambientale
non servono a nulla!

Non è pensabile di risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria solo con una strategia di controllo analitico: occorre che agli atti conoscitivi facciano seguito conseguenti atti amministrativi e scelte programmatiche che mirino ad una efficace difesa della salute della popolazione esposta ed in senso più generale alla difesa dell’ambiente inteso come ecosistema!

Vero è che la Regione non può sopperire al vuoto legislativo ed imporre limiti per le PM2,5 ma può prendere atto di questa pesante situazione ambientale e sanitaria e, con una politica di prevenzione sanitaria ed ispirata al principio di precauzione, decidere di evitare il sommarsi di altre fonti emissive come le due nuove centrali elettriche che vuol costruire l’API!

Se la normativa, ancora una volta, è in ritardo rispetto alla scienza questa è una delle poche possibilità che ha la Regione Marche per evitare che i cittadini si ammalino a norma di legge!

 

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE FIUMESINO – FALCONARA M.
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M.

COMUNICATO STAMPA 

CONVEGNO API “AMBIENTE, RESPONSABILITA’, SVILUPPO” del 5 Febbraio:
I COMITATI NON ACCETTANO L’INVITO!

L’API raffineria ha invitato anche i Comitati che rappresentiamo al Convegno “Ambiente, Responsabilità, Sviluppo” ma abbiamo deciso di rimanerne estranei per un semplice motivo: con la raffineria API che con la sua attività minaccia pesantemente la salute dei cittadini, il territorio in cui vivono ed interi comparti produttivi (pesca e turismo) forse si potrà stabilire un rapporto virtuoso soltanto se quella azienda darà concreti segnali comportamentali improntati alla responsabilità sociale.

Oggi non c’è nulla di tutto questo poiché i fatti concreti dell’ultimo decennio ci indicano che API raffineria non ha una capacità di relazionarsi con il territorio fondata sulla fiducia, il rispetto per i cittadini, l’ambiente e la credibilità.

  • Il 4 Aprile 2007 l’API dichiarò che "La fuoriuscita accidentale di prodotto idrocarburico e' stata immediatamente arrestata e non ha avuto alcun seguito" mentre si stava contaminando 20 Km di costa con un prodotto cancerogeno;

  • Ci è stata chiusa la balneazione a Luglio 2007 perché mare e spiagge sono state contaminate da petrolio sversato da “strutture, sistema di movimentazione e di contenimento dei prodotti che necessitano di interventi radicali”, come afferma l’ARPAM;

  • Al processo per il rogo del 25/8/1999 il Pubblico Ministero rivelò che “l’API mantenne comportamenti forvianti le indagini per almeno 15 giorni dall’evento (…) soprattutto per intralciare ed inquinare in ogni modo l’attività di indagine dell’autorità giudiziaria”;

  • Nonostante non lo preveda il Piano Energetico Ambientale Regionale che i cittadini marchigiani si sono dati, API raffineria progetta e insiste nella realizzazione di nuove centrali elettriche a Falconara;

  • E che dire della linea ferroviaria che verrà arretrata soltanto a beneficio della raffineria API? E il resto del territorio, della costa che potrebbe dare nuova ricchezza alle Marche e a Falconara non contano nulla?

Dunque c’è correttezza e trasparenza nei comportamenti di API raffineria verso la comunità e le pubbliche autorità?
Sarà faticosissimo per l’API cancellare i comportamenti degli ultimi dieci anni e, comunque, è compito suo.
Non riteniamo necessario legittimare i convegni di API raffineria che in continuazione chiede ai cittadini di fare di necessità virtù, ovvero ci lascia come unica alternativa l’adattamento alle circostanze predeterminate dal Lei stessa!

Il contrario di qualsiasi rapporto virtuoso!

Loris Calcina - Presidente Comitato Villanova
Franco Budini- Presidente Comitato Fiumesino

immagine della pacifica contestazione dagli attivisti del Csa Kontatto e delle Comunità Resistenti delle Marche
maggiori informazioni
QUI

 

 

Non è casuale che nella trattativa per gli ultimi atti del governo Prodi la Regione Marche sia riuscita ad aggiudicarsi 204 Milioni/€ del cosiddetto tesoretto II per il nodo ferroviario di Falconara ed il by pass API mentre non è riuscita a far ottenere a Falconara quanto sancito per legge: le accise API, cioè la compartecipazione delle città che sul loro territorio ospitano raffinerie di petrolio ai tributi versati dalle aziende petrolifere.
Due facce della stessa medaglia: la politica feudale con cui la Regione Marche tratta il territorio del Comune di Falconara e i suoi abitanti.
Sulla questione accise sono palesi le vergognose responsabilità politiche della Giunta Spacca e di tutti gli Onorevoli marchigiani di Camera e Senato: l’ennesima mancata soluzione impedirà a Falconara di respirare finanziariamente e di progettare un diverso modello di sviluppo.

Sulla questione del nodo ferroviario non ci stancheremo mai di contrastare la peggiore soluzione ideata dalla Giunta D’Ambrosio e dall’Assessore Amagliani, sostenuta dall’ex Viceministro Mario Baldassarri, dal Governatore Spacca e dagli ex Sindaci Carletti e Recanatini, ed ora dal Ministro Di Pietro.
A tale proposito Vi invitiamo a rileggere la nota che inviammo al Ministro Di Pietro a luglio 2006

Infine c’è da dire che la Regione Marche sta perdendo una occasione irripetibile per porre concretamente in agenda l’arretramento della linea ferroviaria dalla costa - progetto Giancarli che abbiamo pubblicato sul sito web – con conseguente liberazione di aree economicamente pregiate e la realizzazione di una vera metropolitana di superficie.
Falconara, checchè ne dica l’ex Assessore Piccinini, complessivamente, ci rimette da questo progettucolo finanziato da Di Pietro poiché la ferrovia la taglierà ugualmente al parco del Cormorano, alla Rocca, a Fiumesino e al Centro Nord.
Infatti c’è da sapere che gli scali merci a Villanova sono due e lo spostamento all’Interporto di quello lato monte (Castellaraccia) verrà vanificato dall’innesto della linea ferroviaria che sarà tolta dal lato mare. Ma lo scalo merci lato mare non è affatto sicuro che se ne andrà perché nel frattempo RFI lo ha trasformato in deposito di macchinari per i lavori di manutenzione e ristrutturazione dell’infrastruttura ferroviaria e la Regione Marche ha chiesto ad RFI di prendere in considerazione anche un raccordo ferroviario con l’API per la movimentazione del gas su ferrocisterne!

Ma non è detta l’ultima parola!

Loris Calcina - Presidente Comitato Villanova

 


 

 chi volesse il dvd (Conferenza Medicina Democratica + Incontro con Gherardo Colombo) può rivolgersi al telefono dei comitati 333.9492882 oppure inviare una mail con il proprio indirizzo e numero di telefono a comitato25agosto@gmail.com
 

 

immagine di www.bastardidentro.it
Modifica di LOcO

FALCONARESI, STANCHI DI SUBIRE ED ESSERE SERVI

SOTTOSCRIVI LA PETIZIONE POPOLARE RIVOLTA
A PRESIDENTE E GIUNTA DELLE MARCHE

Affinché la Regione Marche riconosca economicamente a Falconara il peso della presenza della raffineria Api e del ruolo di nodo logistico (aeroporto, ferrovia, depuratore, viabilità stradale) che svolge. I cittadini di Falconara stanno pagando con la loro salute, con la svalutazione dei loro beni immobili, con la compromissione del loro ambiente di vita, la disponibilità per tutta la Regione di carburanti, di elettricità, di infrastrutture.

Affinché la Regione Marche versi al Comune di Falconara parte delle tasse che incassa dalla raffineria API (5.600.000 €/anno) e una quota dei 25 milioni di Euro derivanti dalle accise sulla vendita dei prodotti petroliferi. Sono soldi che entrano nelle casse regionali grazie all’esistenza ed alla sofferenza di Falconara, che però non è adeguatamente ricompensata dal bilancio regionale.
Dunque i cittadini chiedono alla Regione Marche di assicurare almeno 5 milioni all’anno di entrate correnti nelle casse comunali di Falconara M.ma, a partire dall’anno in corso.

Soltanto in questo modo è possibile salvare spazi e beni pubblici, difendere Falconara dall’ulteriore degrado urbano, ambientale e del tessuto sociale.

il testo della petizione da scaricare, stampare fronte e retro, firmare
 


27.10.2007 - lettera comunicato
parlamentino dei cittadini falconaresi

 

Presidente e Giunta della Regione Marche
Presidente e Giunta della Provincia di Ancona
Commissario Prefettizio per il Comune di Falconara M.
Deputati di Camera e Senato della Repubblica eletti nelle Marche

e    p.c. Agli Organi di Informazione

COMUNICATO

I Cittadini, le Associazioni ed i Comitati di Falconara M.ma (AN) che hanno partecipato alle assemblee del Parlamento dei Cittadini delle settimane scorse ed alla manifestazione cittadina di oggi 27 Ottobre 2007

Ritengono che

la crisi finanziaria in cui è precipitato il Comune di Falconara non deve aggredire anche la qualità della vita dei cittadini e non deve lacerare un tessuto sociale già di per se complesso.

E' pertanto necessario definire una politica, e relativi provvedimenti, che:

  • salvaguardi i BENI COMUNI (Scuole – Centri di aggregazione giovanili e per anziani – spazi pubblici e parchi);

  • programmi la riqualificazione del territorio e la valorizzazione delle sue residue qualità storiche, culturali e ambientali.

Questi obbiettivi di civiltà sono perseguibili soltanto se questa crisi finanziaria del Comune di Falconara non diventi sinonimo di abdicazione nel governo del territorio: i cittadini vogliono vedere tutelato il territorio e le sue potenzialità come bene comune, potenzialità che se ben pianificate portano ricchezza all'intera comunità!
Al contrario, la paventata vendita delle Scuole Peter Pan e del Centro Sociale Qui e la conseguente edificazione residenziale al loro posto oltre che costituire un ulteriore depauperamento di servizi sociali ed un abbattimento di valori per il centro di Falconara rappresenterebbe il segnale del non governo del territorio e della subordinazione della qualità della vita dei cittadini al bilancio dei numeri o agli appetiti dei soggetti imprenditoriali forti come già avvenuto con la mancata acquisizione della ex Officina Squadra Rialzo ferroviaria che rivendichiamo debba essere recuperata a patrimonio pubblico.

Soltanto governando il territorio con la bussola della democrazia partecipata è possibile impedire il definitivo declino di Falconara!
Rilanciare la riqualificazione del territorio, tutelare e valorizzare i beni comuni è possibile soltanto se alla città di Falconara verrà riconosciuto anche economicamente il sacrificio che svolge per l'intera Regione Marche in termini energetici ed infrastrutturali e soltanto se il suo attuale ruolo di servizio non verrà ulteriormente appesantito.

Pertanto i Cittadini, le Associazioni ed i Comitati di Falconara M.ma (AN) che hanno partecipato alle assemblee cittadine delle settimane scorse ed alla manifestazione cittadina di oggi 27 Ottobre 2007

Chiedono con determinazione a quanti in indirizzo
(a ciascuno in relazione alle proprie competenze)

  1. l'assegnazione al Comune di Falconara della tassa I.R.A.P. attualmente versata da API raffineria di Ancona S.p.A alla Regione Marche;

  2. attuazione anche per il Comune di Falconara M.ma dell'art. 113 della finanziaria 2001 che prevede la compartecipazione dei Comuni sedi di impianti di raffinazione ai tributi erariali con finalità ambientali;

  3. assegnazione al Comune di Falconara M.ma degli arretrati spettanti relativi al punto 2);

  4. aumento della quota assegnata al Comune di Falconara M.ma dalla Regione Marche dei fondi del Ministero dell'Ambiente previsti per le Aree ad Alto Rischio di Crisi Ambientale;

  5. determinazione di una accisa regionale sui prodotti petroliferi, da destinare al risanamento ambientale ed infrastrutturale di Falconara.

I Cittadini, le Associazioni e i Comitati riuniti nel
PARLAMENTO DEI CITTADINI DI FALCONARA M .

 

 

COMITATO CITTADINO A  DIFESA
DELLA SCUOLA MATERNA “PETER PAN” E DEL CENTRO SOCIALE “QUI”

MANIFESTAZIONE PUBBLICA
 
 Sabato 27 Ottobre 2007 - ore 09.00

Il corteo si radunerà in P.zza Mazzini e poi si muoverà in direzione di P.zza Gramsci dove avrà luogo una manifestazione per ribadire con forza tutta la nostra contrarietà all’alienazione degli edifici che ospitano la scuola Peter Pan e il centro per anziani "Qui".

Difendiamo gli spazi sociali della nostra città
Partecipiamo numerosi alla manifestazione

volantino manifestazione

 
25.10.2007 - per Francesco Mandelli, dai cittadini di Falconara Marittima

A nome dei cittadini di Falconara Marittima, che subiscono quotidianamente i danni alla salute ed all'ambiente provocati dalla raffineria API, comunico la sorpresa con cui abbiamo accolto la notizia che il Sig. Francesco Mandelli animerà l'iniziativa di propaganda promossa dall'API presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Ancona. Segno inequivocabile della sua particolare sensibilità ai problemi ambientali e sociali della popolazione.

 

By-pass ferroviario  -  Lettera aperta al Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro

 


venerdì 21 settembre 2007
consiglio comunale di Falconara Marittima

l'adesione alla Quadrilatero
è stata approvata

(in base alle dichiarazioni di voto)

hanno votato

SI  

hanno votato

NO
 Riccardo Recanatini Sindaco    Claudio Paolinelli Sinistra Democratica
 Angelo Di Mattia Partito Democratico    Paola Stacchietti Sinistra Democratica
 Rosa Pieroni Partito Democratico    Fabio Talevi Verdi
 Lucia Luccarini Partito Democratico    Gilberto Baldassarri Falconara  nel cuore
 Giovanni Graziosi Partito Democratico    Goffredo Brandoni Forza Italia
 Rossi Andrea Partito Democratico    Alessia Cerioni Forza Italia
 Marco Salustri Partito Democratico      
 Mario Richter Comunisti Italiani      
 Renato Montironi Rifondazione Comunista      
 Carla Cinti Rifondazione Comunista      
 Emanuele Giorgini Lista Carletti      
 Giancarlo Carletti Lista Carletti      
 Carlo Ciccioli Alleanza Nazionale      
 Elena Tanzarella Alleanza Nazionale      
 Lucio Virgulti gruppo misto      
15
 
  6  

 

30.09.2007 - QUADRILATERO: COMUNICATO DELLA RETE “NO-PAV”

E’ inaccettabile che esponenti di quelle stesse forze politiche che hanno gestito l’amministrazione della città negli anni di incubazione dell’attuale disastrosa situazione di bilancio, tentino di delegittimare, falsando la realtà, l’opposizione espressa da centinaia di cittadini contro l’adesione alla Quadrilatero, un’adesione che pregiudica gravemente il futuro di Falconara.

La vera irresponsabilità è tutta dalla parte di coloro che, violando la più elementare dialettica democratica e la volontà espressa dalla loro stessa base elettorale, prima di andarsene hanno voluto, con i voti del centro-destra, gettare la città nella più pericolosa “avventura” finanziaria degli ultimi decenni.

Per quanto ci riguarda abbiamo già predisposto l’atto di denuncia che nei prossimi giorni depositeremo presso la Procura Regionale della Corte dei Conti. Si tratta di un esposto con il quale investiremo l’autorità giudiziaria della verifica degli illeciti che a nostro avviso si profilano sul piano del danno erariale, delle responsabilità di bilancio e della violazione della normativa in materia di pubblica amministrazione,   negli atti assunti, o che verranno assunti, dalla Regione Marche, dal Consiglio Comunale di Falconara e dalla Giunta Municipale.

Chiederemo nell’immediato un incontro con il Commissario prefettizio in carica a cui illustreremo i motivi dell’esposto affinché possa valutare le proprie scelte alla luce di tutti gli elementi in gioco.

il comitato 25Agosto ed il comitato Villanova aderiscono al comunicato della rete NO-PAV

 
Lettera aperta di IVAN CICCONI
Esperto di contratti pubblici
già capo della segreteria del Ministro dei Lavori Pubblici
nella XIII legislatura

BOLOGNA 20/09/2007

AL SINDACO DEL COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA
P.C. AI COMITATI DELLA RETE NO PAV
P.C. A TUTTI I CONSIGLIERI
P.C. ALLA PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI

EGREGIO SIG. SINDACO,

COME LE E’ NOTO, IERI, MERCOLEDI’ 19 SETTEMBRE C.A., SI E’ SVOLTA, NELLE SALE DEL CENTRO PERGOLI DEL COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA, UNA ASSEMBLEA PUBBLICA PROMOSSA DALLA RETE NO PAV.

GLI ORGANIZZATORI HANNO CHIESTO AL SOTTOSCRITTO DI PARTECIPARE E DI INTRODURRE L’ASSEMBLEA CON UN “INTERVENTO TECNICO”, DI UN “ESPERTO INDIPENDENTE” QUALE MI RITENGO E VENGO CONSIDERATO, SULLA ARCHITETTURA CONTRATTUALE E FINANZIARIA DELLA COSIDDETTA “GRANDE OPERA DEL QUADRILATERO UMBRIA-MARCHE”.

DURANTE L’ASSEMBLEA HO ILLUSTRATO AI NUMEROSI CITTADINI PRESENTI LE MIE CRITICHE AL PROGETTO E LE RAGIONI DI FATTO CHE MI FANNO VALUTARE UN IMPATTO, ECONOMICO, SOCIALE ED AMBIENTALE, SEMPLICEMENTE “DEVASTANTE”.

MI RENDO PERFETTAMENTE CONTO DELLA SOMMARIETA’ DELLA MIA CRITICA CHE, NELLA ECONOMIA DI QUESTA LETTERA, NON PUO’ CHE RIMANERE TALE (RINVIO PER QUESTO AI MIEI SCRITTI ED ALLA RIPRESA VIDEO-AUDIO DELLA MIA CONFERENZA).

D’ALTRO CANTO, PROPRIO IL SUO EX ASSESSORE ALL’AMBIENTE, CIRCA UN ANNO FA, MI CONSULTO’ PER APPROFONDIRE IL TEMA. RIBADISCO OGGI A LEI E A TUTTO IL CONSIGLIO LA MIA TOTALE DISPONIBILITA’ (NEI TEMPI E MODI CHE LEI VORRA’) AD APPROFONDIRE NEL MERITO I LIMITI TECNICI, GIURIDICI ED ETICI DELLA ARCHITETTURA SOCIETARIA, CONTRATTUALE E FINANZIARIA CONNESSA CON IL PROGETTO QUADRILATERO.

IN QUESTI ANNI, INFATTI, HO POTUTO MISURARE, NON SOLO LA TOTALE MANCANZA DI INFORMAZIONE AI CITTADINI DEI TERRITORI INTERESSATI, MA ANCHE LA “TOTALE INCONSAPEVOLEZZA”, PER NON PARLARE DI “IRRESPONSABILE IGNORANZA”, DEGLI AMMINISTRATORI DI QUESTI TERRITORI NELLA APPROVAZIONE DI ATTI CHE NE CONSENTONO LA PRATICA ATTUAZIONE.

IL COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA E’ INVECE FRA I POCHI NEI QUALI ALCUNI AMMINISTRATORI SI SONO POSTI DOMANDE RESPONSABILI SUL SIGNIFICATO E LE CONSEGUENZE DEGLI ATTI PROPOSTI DALLA “QUADRILATERO MARCHE-UMBRIA SPA”. DOMANDE CHE HANNO PRODOTTO UNA CRISI NELLA SUA MAGGIORANZA.

NEL CONSIGLIO COMUNALE CHE SI TERRA’ DOMANI, VENERDI’ 21 SETTEMBRE, IL TEMA E’ ALL’ORDINE DEL GIORNO, CON UNA PROPOSTA SULLA QUALE , NELLA ASSEMBLEA CON I CITTADINI, NON HO POTUTO NON MANIFESTARE DUBBI ANCHE SOTTO IL PROFILO DELLA LEGITTIMITA’ CONTABILE DELLA SOLUZIONE IPOTIZZATA PER RIPIANARE, PROVVISORIAMENTE, IL BILANCIO DEL COMUNE.

NON MI RIFERISCO SOLO ALLA SOSTANZIALE FORZATURA DELLA LEGGE REGIONALE PER IL PRESTITO AL COMUNE DI FALCONARA ED AL SUO STRETTO COLLEGAMENTO, DA ALCUNI DEFINITO “RICATTO”, CON L’ADESIONE AL PAV DELLA “QUADRILATERO SPA”, BENSI’ ALLA RESPONSABILITA’ CHE LEI ED I CONSIGLIERI CHE VOTERANNO TALE DELIBERA, SI ASSUMERANNO DI FRONTE ALLA GIURISDIZIONE DELLA CONTABILITA’ PUBBLICA.

E’ INFATTI DI TUTTA EVIDENZA, CHE LA RESTITUZIONE DEL PRESTITO, DA PARTE DEL COMUNE, SI FONDERA’ SU DI UN “RICAVO FUTURO” DEL QUALE NON VI E’ ALCUNA CERTEZZA, SIA NEI TEMPI CHE NELLA EFFETTIVA SUA REALIZZAZIONE. NEL QUAL CASO, LEI ED I SUOI COLLEGHI, NE DOBREBBERO RISPONDERE DI FRONTE AI GIUDICI DELLA CORTE DEI CONTI.

OVVIAMENTE, QUESTA, E’ SOLO UNA PERSONALE VALUTAZIONE, TALCHE’ HO CONSIGLIATO AI CITTADINI PRESENTI ALL’ASSEMBLEA DI CHIEDERE, NEL CASO DELLA APPROVAZIONE DELLA DELIBERA ANNUNCIATA.

 

dal BLOG di Claudio Paolinelli il suo intervento in consiglio comunale

Sig Presidente, sig. Sindaco

Oggi è un giorno buio per Falconara e soprattutto lo è per l’istituzione del Consiglio comunale.

Le ultime settimane sono state molto impegnative per noi, intendo dire per la compagna Paola e per me.

Abbiamo avuto l’impudenza di metterci di traverso ai poteri forti, abbiamo cercato in tutti i modi di far valere le nostre opinioni e i nostri convincimenti. Noi non ci vergogniamo di dire che l’adesione alla Quadrilatero è stata estorta al comune di Falconara. La Regione Marche come un Robin Hood al contrario è venuta al capezzale di Falconara non per aiutarci, ma per scipparci dell’unico bene rimasto, che non è come qualcuno potrebbe pensare, l’ICI o il territorio. No. La Regione Marche è venuta a portarci via la libertà, l’autonomia di scegliere, approfittando della nostra debolezza, come in natura fanno le jene davanti ad un animale ferito. Noi siamo convinti che questo è il peggiore affronto che una città possa ricevere.

Il presidente Spacca dovrebbe avere a mente questa frase: “ l’adesione alla Quadrilatero... (può essere presa) a condizione di salvaguardare le prerogative dei Comuni, Province, e Regione in materia di programmazione territoriale e di garanzia da parte dello Stato circa il finanziamento completo delle opere”. Dovrebbe riconoscere queste parole, perchè sono tratte dal suo intervento del 2 maggio 2005 durante l’illustrazione del programma regionale.

La nostra coerenza, in un mondo di opportunisti, deve suonare come una nota stonata, all’orecchio di chi da troppo tempo è abituato a ragionare in termini di convenienza, invischiati così come sono in un modo di fare politica vecchio, stantio, quel modo di fare politica che sta provocando il rigetto e la conseguente protesta dei comuni cittadini, i quali hanno capito che la politica è sempre più distante da loro.

Per un attimo abbiamo creato lo sconcerto, ad alcuni sembrava incredibile che due persone non si fossero adeguate al sistema. È quindi iniziata l’opera di convincimento; dapprima con proposte ed offerte, poi dopo aver appurato che non ci interessano poltrone, è partita una violenta campagna di discredito, prima politica poi sempre più di tipo personale, affiancata da pressioni di ogni tipo. Sono scese in campo molte persone più o meno interessate. Ma i tentativi sono sempre andati a vuoto. Allora si è iniziato a provocare fratture con chi ci era vicino. Come un tarlo, con un metodo che pensiamo sia frutto di anni di esperienza, si è cercato di inculcare il sospetto che la nostra azione nascondesse chissà quali progetti. Il tarlo ha prodotto i suoi effetti, visto che non tutti sono riusciti a resistere. A proposito voglio approfittare di questo spazio per ringraziare l’ex assessore Impiglia per esserci stato affianco in questi momenti particolarmente duri, e vorrei dirgli che capisco la sua decisione di presentare le dimissioni, la situazione era effettivamente insopportabile e capisco che non è facile resistere. Ecco in poche parole che cosa abbiamo subito e sopportato in questi giorni. Lo vogliamo dire, forte, a quelli che hanno dichiarato che Paolinelli e Stacchietti sono in cerca di visibilità.

La verità è che molto più semplicemente abbiamo voluto tentare di far valere le nostre idee. Idee che un tempo erano condivise da tutte le forze del centro-sinistra e che adesso improvvisamente non più, e senza che ci sia un buon motivo, visto che nulla è realmente cambiato nel meccanismo della Quadrilatero. Se non il fatto che prima c’era il Governo Berlusconi ed ora c’è Prodi. Ma qui credo che rientri in gioco l’opportunismo di cui ho detto prima.

La Regione abbiamo detto ha approfittato del nostro stato di subordinazione, ma noi crediamo che questa amministrazione ci abbia messo del suo per arrivare a questo punto di non ritorno. Chi ha buona memoria ricorderà che questa amministrazione non ha mai messo in condizione il consiglio di approfondire i vari punti in discussione. All’inizio poteva sembrare una necessità, ma con il tempo si è avuta la certezza che invece era diventata una regola. La poca dimestichezza con le pratiche partecipative si sono palesate qualche giorno fa all’assemblea pubblica, con un approccio molto poco cordiale verso i comitati cittadini. Se parliamo della questione Quadrilatero, il sindaco ha volutamente evitato di ascoltare le nostre parole. Anzi pur conoscendo la nostra contrarietà, ha accelerato nei tempi, ne ha fatto un problema di vita o di morte, non ha voluto cercare alternative, o non ne è stato capace, a voi la scelta.

Adesso ci dicono che il nostro voto contrario provocherà il commissariamento, e forse il dissesto. Noi non ci stiamo. Il dissesto se ci sarà, è necessario non dimenticarlo, è stato causato da una irresponsabile giunta comunale e da un consiglio comunale che si è tappato gli occhi e le orecchie, oppure, che non ha capito niente di quel che stava facendo, anche in questo caso a voi la scelta.

Autorevoli esponenti politici ci hanno invitato a dimetterci, visto che non siamo in linea con la maggioranza. Gli stessi politici dovrebbero guardare a casa loro, qui ci sono persone che hanno governato prima questa città con i risultati che tutti conosciamo, le stesse persone che senza vergogna sono ancora negli stessi posti.

Noi riteniamo che questa amministrazione abbia fatto un errore fondamentale, che è quello di non aver dichiarato da subito l’impossibilità di rimettere in sesto il bilancio comunale. Abbiamo creduto di poter realizzare un miracolo, che naturalmente non c’è stato. Dopo questo errore originario, ne sono seguiti altri che ne sono la diretta conseguenza, errori fatti allo scopo di limitare quello iniziale.

E allora eccoci qua a votare l’adesione alla quadrilatero, a sottoscrivere un piano urbanistico che stravolgerà nel vero senso della parola, il territorio e soprattutto la vita dei cittadini di Falconara. E siccome i conti non torneranno per parecchi anni, saremo costretti ad accettare “aiuti” dagli speculatori edilizi, dall’industria del petrolio, e chissà quante altre sottomissioni. E questo unicamente perchè abbiamo dei debiti da ripianare. È possibile che nessuno abbia niente da dire? È morale secondo voi lasciare ai nostri figli una montagna di debiti e allo stesso tempo massacrare la città?

In questi giorni sui giornali si è data una immagine di Sinistra Democratica come colei che vuole spaccare tutto. In realtà SD è stata l’unica forza politica a presentare proposte, ad avanzare richieste in parlamento, a stimolare tavoli istituzionali. Il nostro è un piccolo movimento politico, se anche gli altri partiti avessero contribuito fattivamente alla ricerca di alternative, forse qualche problema lo avremmo risolto. E invece niente, tutti a dire che non ci sono alternative alla Quadrilatero. Forse è vero non ci sono alternative, ma perché qualcuno ha deciso così. Torniamo al problema dei poteri forti. La quadrilatero si deve votare e basta.

La città di Falconara per sperare di tornare alla normalità, non ha bisogno di speculazioni edilizie, di accordi capestro, ha bisogno di gente capace, che sappia prendere decisioni senza pregiudicare le generazioni future.

In questi ultimi giorni, ho sperato che il confronto ritornasse in un ambito più leale, se non altro per cercare di non peggiorare ancora i rapporti. Ma è stata una pia illusione. Si è continuato ad utilizzare metodi che non sono condivisibili, spesso sostenuti da affermazioni non veritiere. Ultimo caso nella riunione di maggioranza di mercoledì scorso, quando il documento programmatico del sindaco è stato presentato da lui stesso, come un documento di Giunta, asserendo che siccome la Giunta ha funzione politica di conseguenza le forze politiche lo hanno in pratica già condiviso. La realtà è un’altra, ci è stato consegnato quel documento proprio con la sottolineatura che era un documento del sindaco, aperto alle osservazioni e contributi delle forze di maggioranza. Quindi non un atto ufficiale di Giunta. Mi sembra una bella differenza. Vorrei vedere la deliberazione di Giunta su quell’atto, e soprattutto vorrei sentire il parere degli altri partiti della maggioranza.

Io penso che se una maggioranza, vuole ben governare, deve cambiare registro, non può reggersi su atteggiamenti di questo tipo.

Nelle nuove linee programmatiche si continua a dire che nessuno si aspettava un situazione finanziaria di quella gravità. Non sono molto d’accordo. Quando all’assemblea con i cittadini qualcuno ha fatto rilevare che il sindaco nella passata amministrazione era il Revisore dei conti e che quindi poteva e doveva conoscere con più precisione i conti, il sindaco si è sentito offeso. Del resto anche la Corte dei Conti nell’adunanza del 29 novembre 2006 pronunciandosi sul bilancio preventivo 2006, dopo aver rilevato un lungo elenco di irregolarità, nelle conclusione scrive: “ Evidenzia inoltre al punto 2 l’inattendibilità dell’indicazione all’approvazione del bilancio preventivo posto dall’organo di revisione ex art. 239, comma 1, lettera b, anche alla luce delle osservazioni svolte dagli stessi revisori nel predetto documento”.

Concludo, non voglio farla troppo lunga. Da molti giorni sto pensando con preoccupazione a cosa è giusto fare, quale deve essere il mio comportamento in questo consiglio comunale. Ho pensato alle conseguenze con l’arrivo di un commissario, a come la città vivrà con un incombente dissesto. Mi sono chiesto se la nostra posizione è stata capita e soprattutto condivisa dai cittadini. Se la battaglia intrapresa non è altro che una libera interpretazione del Don Chisciotte, sono preoccupato per come ne uscirà Sinistra Democratica da questa storia.

Ho pensato molto in questi giorni e vi garantisco che sono stati giorni molto difficili.

Ma sono arrivato ad una conclusione. Nella mia vita, ormai sono vicino ai 50 anni, ho collezionato una gran quantità di difetti. Ma sia nella vita di tutti i giorni, con gli amici come nel lavoro ho maturato due valori che per me sono irrinunciabili: LA COERENZA E L’ONESTA’. Due punti che Se sono importanti nei rapporti con la famiglia, gli amici e nel lavoro, ancora di più devono esserlo in politica.

Sig. Sindaco, colleghi consiglieri, noi per coerenza con le nostre posizioni e per onestà nei confronti di chi ci ha dato fiducia e sostegno, voteremo NO al protocollo d’intesa con la Regione Marche, voteremo NO all’accordo di programma con la Quadrilatero spa.

 

 
 

MERCOLEDI 19 SETTEMBRE 2007
ore 21:00
piazza Mazzini - palazzo Pergoli

 ASSEMBLEA CITTADINA
"NO Quadrilatero spa"

La rete NO PAV conferma la convocazione dell'assemblea pubblica "NO Quadrilatero spa" per mercoledì 19 settembre, al centro Pergoli di Falconara Marittima (Piazza Mazzini).

In questi giorni in cui la crisi politica e istituzionale della città di Falconara giunge alle massime conseguenze proprio sulla questione Quadrilatero, la rete NO PAV lancia un'assemblea aperta a tutti i cittadini interessati per chiarire definitivamente la reale portata economica, finanziaria, ambientale che questo progetto di "grande opera" rappresenta.

La decisione di svolgere questo incontro a Falconara non è casuale:in questo contesto stiamo assistendo alla dimostrazione di come l'influenza dei grandi gruppi industriali e finanziari (prima fra tutti Merloni!) intende trasformare, attraverso il PAV (piano di area vasta), i beni comuni, di tutti, come il territorio o le risorse finanziarie pubbliche in proprie ricchezze private.

Per fare ciò si avvale della "puntuale" e servile intermediazione del mondo politico-istituzionale, in particolare a livello regionale: il governatore Spacca in persona si è più volte prodigato per far si che la Quadrilatero spa non trovasse ostacoli imprevisti. Senza considerare minimamente la volontà delle popolazioni coinvolte, nella maggior parte dei casi neanche informate degli stravolgimenti che riguarderanno i loro territori.

Perciò coglieremo altresì questa occasione per ragionare insieme con tutte quelle realtà che fino ad oggi hanno costituito il movimento NO PAV su come muoversi in futuro in questa lotta contro l'immensa truffa e devastazione ambientale che è la Quadrilatero spa. Lotta che è solo all'inizio.

Rete NO PAV

 

LUNEDI 17 SETTEMBRE 2007  -  ore 21:00
piazza Mazzini - palazzo Pergoli

 ASSEMBLEA CITTADINA

 QUADRILATERO, MEGACENTRO COMMERCIALE,
PORTO TURISTICO, NUOVA STAZIONE E BY-PASS
NUOVE CENTRALI API E SVILUPPO URBANISTICO

 QUALE FUTURO PER FALCONARA?

 

15.09.2007  -  comunicato stampa

NUOVE CENTRALI ELETTRICHE

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA

Comunicato stampa  15.09.2007

11 ASSOCIAZIONI DI FALCONARA ED ANCONA SCRIVONO
AL MINISTRO DELLA SANITA’ ED AL MINISTRO DELL’AMBIENTE:

 LA PROPOSTA DI PARERE DELLA COMMISSIONE PER LA V.I.A

SULLE DUE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE DELL’API

HA IGNORATO LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO IN ATTO
!

 

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA

Comunicato stampa  08.09.2007

NON C’E’ ALCUN BISOGNO DI ILLAZIONI!
E’ TUTTO SCRITTO - NERO SU BIANCO – SUI DOCUMENTI

DELL’API, DELLA REGIONE MARCHE E SULLA SEVESO II

 

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA
ASSOCIAZIONE COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
COMITATO CITTADINO "25 AGOSTO" - FALCONARA

Da sette anni (dall'anno 2000) il sistema di alimentazione di energia elettrica della
raffineria e centrale elettrica IGCC dell'API di Falconara
M.ma non è affidabile!

Questo è quanto scrive il Dirigente del Servizio Ambiente e Paesaggio
della Regione Marche in questo un documento.

Ma le Associazioni hanno anche individuato violazioni della Legge Seveso II,
delle prescrizioni del Comitato Tecnico Regionale Prevenzione Incendi,
del Decreto di Concessione della Regione Marche del giugno 2003!!!

Tutti sapevano ma nessuno ha preso provvedimenti!!

I Comitati diffidano i Ministri Bersani e Pecoraro Scanio!

Esposto alla Magistratura per far luce sulle responsabilità API.

 

25.07.2007  -  incidente

SVERSAMENTO DI PRODOTTO OLEOSO IN MARE

 

tutto su questo incidente

 

gli altri incidenti

  

foto comitati

   

foto tratte dal messaggero online

   

26.07.2007  comunicato stampa

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA - FALCONARA

SVERSAMENTI API:

LA MISURA DEL FALLIMENTO DELLA POLITICA DELLE AMMINISTRAZIONI
E DELLE AUTORITÀ DI FRONTE ALL’API.
L’INCAPACITÀ DI ASSICURARE UN FUTURO
A TUTTI E TUTTO IL RESTO, FUORCHÉ ALL’API!

Con l’ennesimo spiaggiamento di idrocarburi versato in mare da una condotta dell’API abbiamo assistito ad altre scene da anni ’60: bambini e bagnanti uscire dall’acqua imbrattati di idrocarburi e “trattati” con benzina prima della doccia. Un ciclo tossico ed inquinante perfettamente chiuso!

Se rispetto a 47 anni fa la tecnologia ed i sistemi operativi e gestionali della sicurezza hanno fatto passi da gigante le Autorità e gli Enti locali dovrebbero interrogarsi se per la raffineria API occorreranno altri 47 anni per raggiungere standard di sicurezza adeguati!

Intanto, però, TUTTI devono dichiarare fallita la politica di credito concessa all’API credendo che scrivere protocolli o decreti fosse sufficiente a garantire salute e sicurezza della popolazione e dell’ambiente.
Quando mancano le sanzioni o non vengono applicate si spreca soltanto carta!

Sull’aristocrazia operaia API sorvoliamo dato che ieri, nel corso del nostro sopralluogo in mare per documentare e non essere presi in giro con la storia dei “pochi litri”, si sono mostrati molto infastiditi tanto da apostrofarci con un “non avete un c.... da fare?” segno che il senso di onnipotenza è stato ben assimilato dal loro padrone Brachetti Peretti!

Dicevamo del fallimento della politica di Regione, Provincia e Comune di Falconara nei confronti dell’API dato che il Sindaco Recanatini, proprio il giorno 24, aveva rilanciato la umiliante proposta di una fondazione “acchiappa€uri” con grande protagonista proprio l’API!
Se qualcuno non se ne fosse ancora accorto è l’API che determina la qualità dell’acqua del mare e la sua balneabilità; è l’API che determina la qualità delle spiagge ed è l’API che determina la possibilità di sopravvivenza o meno delle attività economiche legate alla balneazione e quelle legate alla pesca.
In definitiva, è l’API che determina il livello del malessere e disagio che deve essere sopportato dalla popolazione e dai comparti economici legati al mare ed alla sua salubrità.
Questa è la misura del fallimento della politica delle Amministrazioni e delle Autorità di fronte a questa società petrolifera, L’INCAPACITÀ DI ASSICURARE UN FUTURO A TUTTI E TUTTO IL RESTO, FUORCHÉ ALL’API.

Ma il fallimento politico si traduce anche in volontà politica quando vediamo che la Giunta Regionale si permette di governare il territorio dell’Area ad Alto Rischio con il piglio del monarca ignorando che la Provincia di Ancona, i Comuni e la stessa maggioranza politica che la sostiene hanno sottoscritto che le due nuove centrali elettriche API non si possono fare!
Come si fa a concedere ancora credito ad un’azienda che ha suoi alti Responsabili sotto processo con l’accusa di aver manomesso i dati dell’inquinamento da idrocarburi del sottosuolo e, nel corso del processo per il rogo del 25 agosto 1999, è stata accusata dal Pubblico Ministero Tedeschini di “comportamenti fuorvianti le indagini” e comportamenti atti ad “intralciare ed inquinare in ogni modo l’attività di indagine dell’autorità giudiziaria”?
Come si fa a dar credito ad un’azienda che minaccia continuamente di cancellare interi comparti produttivi legati al mare?

Eppure i comunicati dell’azienda API che parlano dei soliti pochi litri di idrocarburi finiti in mare e, come un disco rotto, dicono che “tutto è sotto controllo” sembrano trovare maggior credito nella Regione Marche che i bambini imbrattati di olio combustibile come negli anni 60.
Il ridicolo di quei comunicati aziendali non ha limite!
In primo luogo perché ancora la stessa API non ci dice quanto olio combustibile atz sia finito in mare ad Aprile scorso, a 3 mesi e mezzo dall’evento!
In secondo luogo perché se gli idrocarburi finiti in mare fossero pochi litri allora l’inquinamento vero l’avrebbero causato gli 8 battelli che per 8 ore hanno solcato il mare in lungo ed in largo a suon di quintali di gasolio bruciati e relative esalazioni per aria e mare!

Spieghino i politici di professione che oggi dichiarano le solite frasi vuote di futuro come mai la Responsabile Acque dell’ARPAM è dovuta salire su un moscone di un bagnino insieme al sottoscritto ed al consigliere regionale Binci per sincerarsi della situazione sulla scogliera falconarese.
Come mai soltanto dopo interminabili trattative la Responsabile ARPAM è riuscita a salire su un mezzo della Capitaneria di Porto per un sopralluogo?

 

tutto su questo incidente

 

gli altri incidenti

 

 

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA - FALCONARA

20.07.2007 - comunicato stampa

"LE VALUTAZIONE SVOLTE NELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
DELL'API RELATIVO ALLE DUE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE
NON APPAIONO ATTENDIBILI IN RELAZIONE AGLI IMPATTI
AMBIENTALI E SANITARI CHE VERREBBERO DETERMINATI"

(formato pdf - circa 500KB)

La Relazione di Medicina Democratica inviata dai Comitati al Ministero dell'Ambiente!

Rendiamo pubblica la Relazione elaborata dal "Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro - Castellanza (VA) di Medicina Democratica" relativa allo Studio di Impatto Ambientale (SIA) dell'API sulle due nuove centrali che l'azienda petrolifera vorrebbe costruire.
Medicina Democratica, alla quale è associato il Comitato di Villanova, è stata incaricata di valutare il SIA dell'API dai Comitati falconaresi (Villanova – Fiumesino – 25 Agosto), dall'Associazione Pionieri Rocca Mare e dal Centro Sociale Kontatto di Falconara M.ma i quali, oggi, dopo averla consegnata al Ministero dell'Ambiente e alla Regione Marche nelle scorse settimane, hanno deciso di portarla a conoscenza dell'opinione pubblica che, di fatto, viene tenuta all'oscuro sul reale impatto degli impianti progettati dall'API dal comportamento scandaloso della Giunta Regionale, sorda ai NO della Provincia, dei Comuni impattati dal progetto e dal NO di tutti i Comuni dell'Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale (AERCA).

La nostra decisione "insolita" di pubblicare la Relazione fa seguito allo scorretto comportamento di chi, dall'interno del Ministero dell'Ambiente, ha agito una indebita pressione sull'opinione pubblica rendendo noto un documento istruttorio provvisorio ed incompleto – mancante del parere tecnico della Regione Marche – il quale ha avuto sulla popolazione una indubbio effetto di induzione alla rassegnazione!
E un bell'effetto "deprimente" lo ha avuto anche la notizia che la Regione Marche non ha mai partecipato con un suo tecnico al gruppo di lavoro presso il Ministero dell'Ambiente!

Dunque, di seguito, riproduciamo le conclusioni della Relazione elaborata dal "Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro - Castellanza (VA) di Medicina Democratica" rimandando il dettaglio delle argomentazioni all'intero documento che alleghiamo.

Il presidente dell'Associazione
Loris Calcina

Conclusioni della Relazione di Medicina Democratica

"Dall'esame del progetto emergono forti criticità che non sono risolte dallo Studio di impatto ambientale in particolare per quanto segue:

  • il progetto è articolato su due impianti funzionalmente distinti e che andrebbero invece considerati separatamente; appare strumentale la filosofia dello SIA che utilizza ora una caratteristica di un impianto ora un'altra caratteristica dell'altro impianto per far emergere virtù o adombrare vizi dei due impianti considerati come un unicum e quindi compensare tra loro le criticità (nello specifico dell'impianto o sezione da 520 MWe);
     

  • questa filosofia è quindi applicata al rapporto tra gli impianti (nello specifico quello da 520 MWe finalizzato esclusivamente a produrre energia elettrica per il mercato) e il sito della raffineria congiungendo obblighi normativi (A.I.A.; protocolli d'accordo) con misure di compensazione ulteriori per cercare di dimostrare una sostanziale invarianza negli impatti, in particolare per quanto concerne il quadro emissivo;
     

  • tra queste criticità si ricordano quelle in rapporto al Piano energetico regionale che ha struttura ed obiettivi ben diversi da quelli insiti nel progetto, come pure le previsioni del Piano d'assetto idrogeologico che comprendono parte del sito e confliggono con la destinazione d'uso proposta;
     

  • generica appare la relazione di coerenza con atti di programmazione nazionale in materia di energia (anche qui utilizzando le peculiarità ora dell'impianto da 520 MWe ora di quello da 60 MWe) e comunque non in linea con il Piano nazionale delle assegnazioni di emissioni ad effetto serra, nella versione approvata, per le quali non si vede possibile alcuna possibilità di piena compensazione tra emissioni ante e postoperam;
     

  • nel quadro progettuale emergono delle contraddizioni nelle indicazioni circa la configurazione (alimentazione) delle diverse centrali, inoltre non sono considerati gli aspetti relativi ad alcuni impianti correlati (impianto di vaporizzazione gas di raffineria, possibile impianto futuro per la produzione di ammoniaca gassosa) con la normativa sui rischi di incidenti rilevanti;
     

  • manca una puntuale verifica e considerazione degli aspetti relativi alla classificazione dell'area come ad alto rischio ambientale e tra siti di interesse nazionale per gli aspetti relativi alla bonifica del suolo e del sottosuolo; quanto sopra anche in relazione ad impegni pregressi con le autorità locali che non appaiono pienamente rispettati;
     

  • gli aspetti già ricordati relativi alla configurazione delle due centrali e alle loro finalità per il proponente, convergono su forti criticità in merito alle affermazioni che portano a delineare il quadro ambientale con particolare riferimento allo scenario emissivo utilizzato per la simulazione delle ricadute degli inquinanti nell'area esterna agli impianti; dubbi sulla capacità di garantire la continuità prestazionale delle concentrazioni degli inquinanti (nei diversi carichi produttivi degli impianti), l'entità e gli effetti reali degli interventi di mitigazione e compensazione (nonché il diverso livello di obbligo di realizzazione in relazione alla procedura e agli esiti della A.I.A. sulla raffineria), i limiti e le modalità di utilizzo del modello diffusionale prescelto (come pure le omissioni in termini di contaminanti considerati), concorrono a delineare i risultati presentati nello SIA come quello correlabile con il realizzarsi di numerose condizioni (anche estranee agli impianti stessi) nello stesso momento e con continuità tale che appaiono francamente improbabili;
     

  • a fronte di quanto detto sopra appaiono ancor più carenti le sommarie e parziali considerazioni in merito agli aspetti di salute pubblica;
     

  • per quanto anzidetto le valutazione svolte nello SIA non appaiono attendibili in relazione agli impatti ambientali e sanitari che verrebbero determinati dall'attivazione delle due centrali in questione.

Per il Centro per Salute "Giulio A. Maccacaro" e per Medicina Democratica della Provincia di Varese
Marco Caldiroli

 
LA BOCCA DELLA VERITA

07.07.2007  - intervista esclusiva

il pagùro intervista
l'architetto CARLO BRUNELLI

 

Architetto Brunelli partiamo dalla fine.
Ci dice con due cifre perché il progetto quadrilatero è un cattivo affare per il territorio e le casse del comune di Falconara?

Perché, a differenza delle altre aree leader del Piano di Area Vasta presentato da Quadrilatero quelle aree del Comune di Falconara avevano già una edificabilità garantita dal PRG 2003. Il comune poteva guidare l’intervento privato o sostituirsi come soggetto attuatore, magari con una Società di Trasformazione Urbana. Ad ogni modo il Comune aveva praticamente in tasca un valore di oneri urbanistici ed ICI (proiettata sui trenta anni) di circa 12 milioni di euro. Con l’operazione Quadrilatero la Regione, quale socio autorevole, è venuta a chiedere a Falconara di cofinanziare le opere stradali dell’appennino attraverso il meccanismo della “cattura di valore”.
La soc. Quadrilatero esproprierà i terreni, e li assegnerà, tramite gara, a un qualche grosso gruppo di imprenditori che progetteranno e realizzeranno le opere.
Il comune di Falconara perde la potestà e il controllo del territorio e 70.000 mq di edifici saranno realizzati secondo le esigenze dei privati in un’area delicatissima per la vicinanza dell’abitato di Castelferretti.
Dei 12 milioni di euro al comune resteranno 1.190.000 €, più l’anticipo degli oneri della urbanizzazione primaria (1,7 milioni) che dovranno essere spesi, con gli interessi, per fare le opere entro breve termine.
In un colpo solo il Comune ha “bruciato” più di 9 milioni di euro.

 

Accettando come priorità assoluta la necessità di scongiurare il disseto finanziario, quale alternative ci sarebbero al progetto quadrilatero?

Ci sono state varie proposte. Quella più semplice e inequivocabile era quella che si poggiava su una serie ragionata di alienazioni.
In particolare, anche sulla base di ragionamenti sulla qualità e collocazione dei servizi scolastici condivisi con rappresentanti dei genitori, si proponeva di mantenere le Peter Pan e la palestra (ricollocata nella parte bassa dell’area) in modo da non compromettere l’integrità del plesso scolastico del centro città e di spostare le Rodari di circa 50 m. nell’area verde sottostante le Ferraris, in modo da formare un nuovo complesso scolastico.  La valorizzazione delle aree pubbliche poteva riguardare l’ex Fanesi,  l’area del centro Qui di via Repubblica, l’area delle attuali Rodari a Palombina, una porzione dell’area soprastante parco Kennedy (dove nell’ipotesi del Sindaco sarebbero andate le nuove Peter pan) e l’area del campo di bocce a fianco dell’hotel Touring, spostando il campo nella parte più elevata dell’area verde. Una soluzione certo dolorosa  ma più ragionevole del dilapidare 9 milioni di euro. In totale le entrate stimate dalle alienazioni sarebbero ammontate a 6.484.375 €, con un surplus di circa 1,5 milioni di euro.

 

In questo modo ci sarebbero stati spiragli anche per precari e premio di produttività dei dipendenti pubblici?

Ci sarebbero stati 1,5 milioni di euro in più da poter spendere.

 

Per esempio, se fosse stato attuato quanto previsto dal PRG, senza varianti urbanistiche, che cosa avremmo avuto territorialmente ed in cassa?

Minore volumetria (circa 50.000 mq contro i 70.000 previsti da Quadrilatero); un grande parco urbano come filtro tra il nuovo centro affari-servizi e l’abitato di Castelferretti; maggiori possibilità di integrazione del nuovo complesso alla città, coinvolgendo i commercianti e inserendo la possibilità di valorizzare edifici storici come il castello e la villa Montedomini; le stesse opportunità funzionali perché, è bene precisarlo, le funzioni espositive, fieristiche e di outlet-showroom sono già presenti tra gli usi previsti dal PRG vigente e rispondono a requisiti posti dal Piano di Inquadramento Territoriale su quest’area, il cui ruolo strategico era stato riconosciuto già dieci anni fa.

 

Senta, Le facciamo una domanda schietta e se vuole può non rispondere! Ma il geometra Furio Durpetti, quello del megaporto a Falconara, dell’appoggio al progetto quadrilatero, della progettata lottizzazione delle Poiole… cioè l’uomo di una urbanistica aggressiva del territorio… che cosa ci fa come doppione della dirigente Arch. Marincioni?

Innanzi tutto va precisato che l’Arch. Marincioni ha dato di recente le dimissioni e purtroppo oggi il settore non ha più un dirigente. Quanto a Furio Durpetti devo dire solo che si tratta di un tecnico di provata esperienza. Come ogni tecnico preparato ha una sua visone dell’urbanistica che può anche non coincidere con la mia. Non è questo assolutamente un  problema.  Un problema è invece la continuità di un orizzonte politico che accomuna ormai dichiaratamente Carletti e Recanatini.

 

Qualcuno in Giunta ci ha accusato di dire il falso quando sostenemmo che la ex Officina squadra rialzo delle ferrovie poteva essere sottratta all’API dal Comune utilizzando denaro della Regione per il Contratto di Quartiere Villanova-Falconara Nord.
Può spiegare ai nostri lettori come stavano le cose anche con qualche cifra?

Mi spiace ricordare cose spiacevoli. Dico solo che i soldi c’erano, erano assicurati circa 700.000 dai finanziamenti regionali del contratto di quartiere più un finanziamento di 100.000 euro messo a disposizione da un assessore regionale. Ci furono diversi incontri in Regione a tale proposito e mi recai personalmente a Roma alla sede di Real Estate delle ferrovie (lo stesso giorno dell’avvio della procedura di VIA sulle centrali API) su mandato della giunta comunale per trattare la questione. Le condizioni c’erano tutte. L’avevamo in pugno, ma all’ultimo momento…

 

Il rapporto con gli enti superiori.
A noi sembra palese che sia con la questione Quadrilatero sia con le centrali elettriche API il Comune di Falconara non sia minimamente ascoltato dalla Regione Marche.
Quanto dipende dalla mancanza di volontà politica del Comune di sostenere fino in fondo le sue scelte nei confronti della Regione e quanto dalla distanza delle Regione dalle ragioni del territorio e delle popolazioni.

Ritengo che la Giunta regionale sia sincera quando afferma che Falconara ha un interesse strategico per le Marche. Il problema è che questo interesse risponde probabilmente all’interesse dell’imprenditoria regionale, specie quella che pesa di più, e delle organizzazioni politiche ad essa collegata ma non risponde affatto all’interesse di Falconara. Le grandi imprenditorie della Provincia di Ancona stanno a Fabriano, a Jesi, a Senigallia, nell’area Osimo-Loreto, non a Falconara. Noi non abbiamo grandi imprese eccetto l’Api che peraltro non ha alcun interesse a che l’economia falconarese decolli. Già in questa situazione consideriamo ormai diffusamente l’Api un detrattore allo sviluppo economico della nostra area, figuriamoci se avessimo alternative concrete da percorrere. 

 

Non ha l’impressione che dietro il “ruolo strategico” di Falconara e del suo territorio ci sia in realtà la considerazione di essa come merce di scambio per presunti benefici (energetici e infrastrutturali) che vanno poi a ricadere altrove? Per intenderci, è come se qui a Falconara ormai si sia deciso di concentrare il peggio della produzione e del saccheggio territoriale perché un pò di peggio già c’è… Ci sembra che ultimamente sia stata espressa una considerazione simile da un esponente maceratese del centro destra in Consiglio regionale sulla discussione relativamente alle progettate megacentrali elettriche di Tolentino e Falconara. Nel suo intervento il consigliere dei centro destra  avrebbe sostenuto una sorta di “vocazione” di Falconara a quel tipo di produzione a differenza di Tolentino!

E’ sempre così. Quando si accetta un oltraggio si assevera chiunque a fare altrettanto. Si perde la dignità, il rispetto. Per questo alla proposta della Quadrilatero bisognava dire di no e rivendicare l’aiuto della Regione magari manifestando davanti alla presidenza, per una questione di dignità. Ora c’è da aspettarsi che ci calpesteranno ancora e le occasioni non mancano. E dobbiamo incolpare soltanto noi stessi e il nostro silenzio per questa situazione.

 

Il tradimento più evidente della maggioranza che governa Falconara è stato l’immediato affossamento della tanto sbandierata partecipazione. Nel momento cruciale di capire e scegliere sulla Quadrilatero tutto è avvenuto all’interno del Castello.
Idem per la questione delle centrali API: questa Giunta – a parte le adesioni personali - non ha mai ha fatto un passo insieme ai cittadini ed alle associazioni ed ora, arroccata nelle stanze del Castello, ci sembra che stia pericolosamente cambiando opinione e stia incrinando l’unità delle Amministrazioni che hanno dichiarato la loro contrarietà alle centrali dell’API.

Ritengo che la principale lacuna di questa amministrazione sia la mancanza di autonomia critica. Si risponde unicamente alla direttiva delle segreterie di partito. Se la segreteria, per motivi suoi, dice: “è meglio prendere questa posizione” i referenti di Falconara eseguono. Il caso dell’atteggiamento di Rifondazione sulla Quadrilatero è un caso esemplare, ma ne potrei fare a dozzine. Finchè Falconara sarà sottoposta alle logiche delle segreterie di partito la partecipazione sarà, per bene che vada, un’operazione di facciata. La partecipazione implica l’approfondimento critico delle questioni. Questo le segreterie di partito non lo vorranno mai. Per quanto riguarda l’Api penso che purtroppo le segreterie di partito abbiano già deciso a Roma prima ancora che in Ancona.

 

Due altre cose che ci stanno a cuore: il Contratto di quartiere Villanova-Falconara Nord è definitivamente perso o nell’incontro con la Regione è stato proposto un accordo di programma per non perderlo come richiesto e sottoscritto nella recente assemblea di quartiere dai cittadini disertata dalla Giunta (tranne, a titolo personale, Lei e l’Assessore Impiglia)?

Nella riunione con la giunta regionale erano state programmate molte cose. Tra queste un sopralluogo nel territorio e la discussone di una serie di questioni sottoposte ai rispettivi assessorati competenti. Nulla di quanto programmanto è stato fatto. Così non si è discusso della questione dei quartieri di Villanova e Fiumesino che io avevo sottoposto agli assessorati competenti sia per le problematiche ambientali che per quelle urbanistiche. Realisticamente devo dire che il contratto di quartiere è ormai cosa passata

 

E i soldi provenienti dal Ministero dell’Ambiente per il risanamento dell’Area ad Alto Rischio di crisi Ambientale saranno utilizzati anche per Falconara ed i disgraziati quartieri di Villanova e Fiumesino oppure siamo quelli solo da “mungere” (in termini di perdita della salute, degrado ambientale e di perdita del valore degli immobili)?

Gli assessori Amagliani e Pistelli hanno ricevuto la mia scheda dove definivo inconcepibile la totale assenza di finanziamenti per interventi nei quartieri più esposti al rischio ambientale all’interno del piano di risanamento dell’Aerca. Anche su questo, come su molte altre cose, attendevo una risposta. Ora non più.

 

05.07.2007 - lettera aperta

Egr. e Stimatissimo Architetto Carlo Brunelli,

le scriventi associazioni intendono esprimerLe viva e sincera gratitudine per tutto ciò che ha tentato di fare come Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente del Comune di Falconara M.ma per difendere il territorio dalle nuove, voraci e dissipatorie aggressioni industriali, infrastrutturali ed urbanistiche che potrebbero mettere a repentaglio salute ed ambiente.
Era questo ciò che Le avevamo chiesto invitandola a candidarsi nel 2006, entrambi consapevoli del pesante deficit democratico sedimentato con la precedente Amministrazione e che andava superato senza esitazione.
Le chiedemmo di candidarsi perché avevamo visto che si era distinto per capacità professionale, di ascolto dei cittadini nonché per capacità di individuazione delle criticità e delle possibili soluzioni nel territorio falconarese e, infine, perché avevamo capito che Lei poteva prestarsi provvisoriamente alla politica soltanto per passione civile.
Lei, che aveva accettato questa sfida perché aveva toccato con mano la passione ed il radicamento dell’agire dei comitati, delle associazioni e dei centri sociali con i veri problemi dei cittadini e del territorio, ha confermato la nostra fiducia e si è battuto senza risparmio per questi obbiettivi, non solo per noi, ma per l’intera cittadinanza.
Se potessimo tornare indietro rifaremmo ancora la stessa proposta ma faremmo in modo che il nostro voto non sostenga la stessa gente che oggi continua a governare Falconara e che non le ha dato alcuna possibilità di avviare progetti e interventi territorialmente ed ambientalmente saggi. 

Gli odierni Amministratori hanno propagandato la partecipazione dei cittadini ma oggi hanno ampiamente dimostrato di non crederci e quindi, per essi, potrebbe valere la battuta del famoso Primo Ministro inglese Winston Churchill: <<il miglior argomento contro la democrazia è una conversazione di cinque minuti con l'elettore medio!>>. Ma questi Signori di centro sinistra in Giunta comunale sono riusciti a superare a destra il conservatore Churchill, spesso evitando anche quei cinque minuti! 

Come dimenticare l’intervento delle Forze dell’ordine in due Consigli comunali in cui i cittadini “osavano” partecipare o l’allontanamento dei cittadini dal Consiglio comunale in cui i dirigenti dell’API sono stati invitati dal Sindaco a relazionare su elementi conseguenti ad reato che li vede indagati dalla Magistratura?
Questi Amministratori non hanno capito che se i cittadini si avventurano a prendere la parola in assemblee che, formalmente, non lo prevedono è perché i governanti hanno già ampiamente mortificato e svilito la partecipazione e il confronto democratico!
Ecco la ragione perchè sull’idea di spiaggia e approdo scaturito dalla progettazione partecipata tra i residenti di Villanova il Sindaco Recanatini non si è degnato di confrontarsi con i residenti di Villanova.
Né ottenemmo “udienza” dal Sindaco e dall’Assessore alla Cultura Lodolini quando come comitati e centri sociali chiedemmo un confronto sulla ex Officina squadra rialzo delle ferrovie nè quando chiedemmo la possibilità di organizzarci concerti.
Come dimenticare, Arch. Brunelli, il totale isolamento in cui l’intera Giunta l’ha lasciata confrontare (fruttuosamente, per altro) con i cittadini sul contratto di quartiere Villanova-Falconara Nord!
O come la stessa Giunta ha ignorato la scelta unanime e sottoscritta dei residenti di Villanova per acquistare la ex Officina squadra rialzo delle ferrovie con il denaro della Regione Marche per il contratto di quartiere?
E sulla problematica del porto? Lei, Arch. Brunelli, fu il solo a confrontarsi con la cittadinanza di Falconara e rimarrà indelebile l’immagine del Vicesindaco e Assessore Piccinini che non la affiancò al tavolo dell’Amministrazione ma scelse di sedersi – particolarmente ilare - negli ultimi posti della affollata platea.
E l’operazione avviata per l’acquisizione della ex-caserma Saracini, senza che il Comune debba tirare fuori soldi? Che fine farà… la stessa della ex Officina squadra rialzo?
E il sapiente lavoro per ostacolare il mostro del by-pass ferroviario API?
Che dire, infine, della defezione della Giunta (ad esclusione di Lei, Arch. Brunelli e dell’Assessore Impiglia a titolo personale) dalla assemblea pubblica nel quartiere Villanova per chiedere lumi sul destino del Contratto di quartiere alla luce del bilancio consuntivo?
Ci chiediamo come mai l’Assessore alla Partecipazione Marcelli Flori scelse di disertare l’incontro con i cittadini di Villanova. Forse si sentiva talmente risentito sulla scelta e giustificata astensione elettorale alle elezioni provinciali suggerita da comitati e centri sociali da dimenticare che, anche se non sono tutti simpatici, il suo compito è discutere e confrontarsi con tutti i cittadini altrimenti deve cambiare “mestiere” oppure promesse elettorali!
Adesso senza di Lei, Arch. Brunelli, vediamo una Giunta Recanatini molto simile ad un “Carletti bis”!
Un vero deserto politico nel quale, probabilmente, riuscirà a crescere qualche frutto indigesto che non era riuscito a maturare con l’ex Sindaco Carletti.
Se sarà così la Falconara della povera gente finirà stritolata definitivamente dalle fauci ingorde dei “potenti”!

Arrivederci alle prossime e vicine battaglie, Arch. Brunelli.

Comitato quartiere Villanova – Falconara
Comitato quartiere Fiumesino – Falconara
Comitato “25 Agosto” – Falconara
Marco Pigliapoco – Beppe Grillo Meetup Ancona
Legambiente Marche
Circolo Legambiente “Il Martin Pescatore” - Falconara

 

Carlo Cardarelli - 06.07.2007
ACU MARCHE e UNIONE INQUILINI esprime tutta la propria solidarietà all'Arch. Carlo Brunelli. saluti
 
Massimo Marcelli Flori - 06.07.2007
per correttezza informativa pubblichiamo...

Spett. Associazioni,
credo doverose alcune righe di risposta per “fatto personale” circa la “lettera aperta” del 05/07/2007 nel merito della quale non ho nessuna intenzione di entrare essendoci affermazioni, me lo si permetta, perlopiù frutto di interpretazioni ed illazioni che non consentono un confronto di merito quanto piuttosto, processi alle intenzioni di nessun costrutto. Nello specifico si scrive: “Ci chiediamo come mai l'Assessore alla Partecipazione Marcelli Flori scelse di disertare l'incontro con i cittadini di Villanova. Forse si sentiva talmente risentito sulla scelta e giustificata astensione elettorale alle elezioni provinciali suggerita da comitati e centri sociali da dimenticare che, anche se non sono tutti simpatici, il suo compito è discutere e confrontarsi con tutti i cittadini altrimenti deve cambiare "mestiere" oppure promesse elettorali!” Penso che in queste poche righe vi siano numerose “inesattezze” che, riguardandomi direttamente vorrei provare a spiegare. “Forse si sentiva talmente risentito…”, ecco il processo alle intenzioni, non ho nessun problema ad affermare il perché non sia intervenuto alla riunione, come del resto ha fatto tutta (!) la giunta con apposito parere, ipotizzare invece che la presenza o la non presenza sia dovuta a simpatie o antipatie credo sia sbagliato nella forma oltre che ovviamente nella sostanza. Mi piacerebbe provare a fare un parallelo tra “la partecipazione” degli ultimi nove anni e quella dell’ultimo, provando a spiegare ciò che è stato fatto, ma sono certo che la lente deformante e preventiva del “più uno” ridurrebbe il confronto alla logica del “tanto peggio tanto meglio”. Vorrei poi rassicurare gli scriventi sul fatto che conosco abbastanza bene “il mio compito” (che riesca a svolgerlo bene è davvero tutta un’altra cosa), Vi ringrazio comunque per avermene ricordato una parte importante, anche se provocatoriamente appaiata, con tono ormai stabilmente denigratorio, al presunto “mestiere” o a presunte “promesse elettorali”.
Con il sincero auspicio di rapporti migliori, Massimo Marcelli Flori

ricevuta email il 10.07.2007...

Cari comitati,
visito spesso il vostro sito e lo trovo puntuale e preciso sulle
informazioni che voi date.
Ho pero' un favore da chiedervi, traducetemi la lettera di Marcelli Flori.
Egli e' molto risentito per la lettera del 5/07/07, dice che non ha nessun
problema a spiegare, ma poi non spiega, ci rassicura di conoscere bene
il suo "compito", poi ammette che farlo bene e' un'altra cosa, e in
conclusione mi pare che non sia contento del suggerimento di cambiare
mestiere o promesse elettorali.
Ma se non aveva niente da dire, perche' ha scritto?
Forse non gli e' piaciuto il fatto che voi avete esercitato il sacrosanto diritto di critica?
Pare che non sia l'unico.
Comunque fate bene voi a ricordargli che il suo compito e' quello di parlare
con la gente, e soprattutto in modo comprensibile.

ciao, baptizum

 
Associazione Città Viva - 07.07.2007
adesione alla lettera e solidarietà alla scelta dell'arch. Carlo Brunelli

Onorino Maiolatesi

 

04.07.2007  - segnalazione

CATTIVI ODORI

Dalla tarda serata di oggi, Mercoledì 04 luglio 2007, in concomitanza con forti venti provenienti da Senigallia con direzione Ancona, si segnala la presenza di un forte odore di uova marce che si e' diffuso anche all'interno delle abitazioni.

Il fenomeno è stato registrato a Villanova, a Falconara Centro, a Falconara Alta e a Palombina Vecchia.

E' stato chiamato il numero verde del Centro Emergenza del Comune di Falconara Marittima, ma non è stata ricevuta nessuna risposta, pertanto il fatto è stato segnalato all'ARPAM.

 

22.06.2007  - incidente

SVERSAMENTO DI PRODOTTO OLEOSO IN MARE

 

tutto su questo incidente

 

gli altri incidenti

 

 

COMITATO VILLANOVA

Assemblea del Quartiere Villanova  - 18 Giugno 2007

OdG: Relazione Bilancio di Previsione 2007 del Comune di Falconara M.ma

 
 
centrali api
COSA STA SUCCEDENDO ?

(premi sul titolo sopra per andare su una pagina che riassume gli ultimi eventi)

 

GIORNALISTI: SIGIM E CDR RAI, SOLIDARIETA' A COLLEGA MARCHE

(ANSA) - ANCONA, 26 GIU - Il direttivo del sindacato giornalisti marchigiani (Sigim) e il Comitato di redazione della sede Rai di Ancona esprimono in una nota "piena solidarieta' alla collega Francesca Alfonsi, giornalista della redazione regionale Rai, che ha denunciato pressioni e intimidazioni politiche dopo la pubblicazione della notizia sul pre-parere positivo del gruppo tecnico del ministero dell'Ambiente alle due centrali di cogenerazione Api a Falconara".
Il Sigim, conclude la nota, "ritiene questi comportamenti inqualificabili, e lesivi dell'autonomia professionale della
collega". (ANSA).

 

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE FIUMESINO – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO “25 AGOSTO” – FALCONARA M.ma

23.06.2007  - comunicato stampa

L’intervista rilasciata dall’Assessore Agostini al Sole 24Ore del 20 Giugno è semplicemente sprezzante rispetto a quanto è stato prodotto in termini di contrarietà verso la costruzione di due nuove centrali elettriche a Falconara M.ma.

Agostini sembra ignorare che la Provincia di Ancona ed i Comuni di Falconara, Montemarciano, Chiaravalle e Monte San Vito hanno detto un chiaro NO alle centrali API. Quest’uomo il cui partito – i Democratici di Sinistra – è stato sponsorizzato all’ultima Festa nazionale anche dalla Società API sembra ignorare che esiste un Piano Energetico Regionale che non prevede centrali elettriche della grandezza che fanno comodo all’API! L’Assessore regionale Agostini sembra ignorare che le centrali dell’API devono essere costruite all’interno dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale, all’interno del Sito Inquinato di Interesse nazionale e in un’area in cui è in corso uno studio epidemiologico finanziato dalla stessa Regione perché tra il 1980 ed il 2000 è stato evidenziato un aumento dei tassi di mortalità tra la popolazione per leucemie e tumori del sistema linfatico!

Sembra ignorare l’Assessore che lo sversamento in mare di olio combustibile cancerogeno dell’Aprile scorso è andato molto vicino alla distruzione di interi comparti produttivi della Regione Marche (turismo e pesca) che (ahinoi!) Agostini si ritrova a governare!

Non ci meraviglia che ignori le manifestazioni di piazza degli ultimi mesi contro le centrali API organizzate e partecipate da un ampio movimento e schieramento di associazioni di cittadini…

Ma il richiamo di Brachetti Peretti ha toccato la “sensibilità” di Agostini su due aspetti:

  1. la possibilità per la Regione di incassare denaro sulla pelle dei falconaresi, dei chiaravallesi e dei cittadini di Montemarciano e Monte San Vito inserendosi come azionista delle centrali elettriche;
     

  2. il lamento del petroliere per il non rispetto – a suo dire - di un patto da parte della Regione Marche (il protocollo di intesa).

Dato che la prima “ipersensibilità” dell’Assessore si commenta da sola, sul secondo punto gli rammentiamo qualcosa che gli è sfuggito circa i comportamenti degli uomini della Società della quale la Regione Marche potrebbe acquisire quote azionarie.

Scrive il Pubblico Ministero – dott.ssa Cristina Tedeschini - nella requisitoria al processo per il rogo alla raffineria API del 25 Agosto 1999 in cui persero la vita due lavoratori, furono evacuati due quartieri, transitò un treno tra le fiamme, furono chiusi l’aeroporto e la statale 16, pezzi di materiale solido ricaddero fino a 1,5 km dalla raffineria: “L’API ha contribuito a distogliere e differire l’attenzione sulle vere cause del sinistro (…) Ritengo che si possa affermare che certamente l’API mantenne comportamenti forvianti le indagini per almeno 15 giorni dall’evento, ma soprattutto che questo lungo lasso di tempo venne utilizzato dall’API (…) anche e soprattutto per intralciare ed inquinare in ogni modo l’attività di indagine dell’autorità giudiziaria. I periti ricordano la sparizione di dati di livello del serbatoio 52 (…) Siamo assolutamente convinti che sono stati salvati ma sicuramente non sono mai stati più forniti all’autorità giudiziaria, quindi nascosti e poi fatti definitivamente sparire. Non solo c’è stato questo, ci sono state le vicende dei testi contattati affinché riferissero circostanze false”. (il passaggio completo lo pubblichiamo sotto).

Al di là della valenza penale (non c’è stato ancora rinvio a giudizio per quei comportamenti) c’è, però, una ineludibile valenza morale di questi fatti dalla quale nessuna delle Amministrazioni pubbliche può prescindere.

Tantomeno la Regione Marche che ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini, l’ambiente in cui vivono ed ha il dovere di tutelare il territorio per le generazioni future.

Dunque come mai tanta sensibilità dell’Assessore Agostini nel prestare orecchio alle “lacrime” del petroliere Brachetti Peretti mentre sembra ignorare le prese di posizione di Provincia, Comuni e cittadini?

Chi garantisce che quei comportamenti denunciati dal Pubblico Ministero non si ripetano in futuro?

Che fiducia si può avere in una azienda che mantiene al loro posto e stipendia profumatamente personale che si è reso protagonista di quei comportamenti?

E la domanda è: per conto di chi hanno agito in quella maniera?

 

Ed allora in presenza di tutto questo è necessario adottare una sorta di “principio di precauzione morale” nei confronti dell’offensiva della Società API per costruire ad ogni costo le sue centrali.

Lo strumento c’è, il PEAR.

Se la Società API progetta impianti che stanno dentro il Piano Energetico avrà le opportunità economiche che le spettano. Se invece decide di stare fuori dal PEAR come con le due centrali elettriche progettate pagherà le conseguenze di scelte industriali stolte e anacronistiche trascinandosi dietro una aristocrazia operaia accecata dalla monetizzazione del rischio e fuori della storia come il sindacato che si è data!

 

Stralcio della requisitoria del Pubblico Ministero dott.ssa Cristina Tedeschini
durante il processo per il rogo alla raffineria API del 25 Agosto 1999

pag 1 pag 2 pag 3 pag 4 pag 5

 

20.06.2007  - il Sole 24ore CentroNord
(versione pdf)

La giunta (regione marche ndr) apre all'API sulla centrale elettrica
Agostini "Pronti ad esaminare l'idea se frena sull'attività della raffineria"

 

12.06.2007  - Mozione approvata dal Consiglio Regionale
(versione pdf)

Mozione n. 175 presentata in data 17 aprile 2007 a iniziativa dei Consiglieri Benatti, Mammoli, Brandoni, Binci, Comi, Mollaroli, Procaccini, Rocchi, Ortenzi

"Realizzazione di nuove centrali energetiche in località Falconara M.ma e San Severino Marche"

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE

Premesso che il Piano energetico ambientale regionale (PEAR) approvato con deliberazione del Consiglio regionale n.175 del 16 febbraio 2005 individua nel risparmio energetico, nell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e nella realizzazione di piccoli impianti di cogenerazione le direttrici sulle quali fondare la politica energetica regionale nei prossimi anni;

Vista la richiesta avanzata da soggetti privati per realizzare due nuove centrali energetiche a ciclo combinato di potenza superiore a 300 MW in località Falconara Marittima (AN) e S. Severino Marche (MC);

Considerato che le aree individuate dai privati per i nuovi impianti non sono ritenute idonee dalle amministrazioni locali e provinciali: S. Severino in quanto area di pregio agricolo e turistico e Falconara in quanto area definita dalla Regione Marche ad elevato rischio di crisi ambientale (area AERCA) per la presenza, oltre alla raffineria API, di una serie di infrastrutture industriali, viarie, ferroviarie, aeroportuali, nonché area ricompresa tra siti contaminati di interesse nazionale;

Visto che la raffineria API è frequentemente causa di incidenti ed inquinamenti, seppur fortuiti di grande impatto per i territori circostanti come è il caso dello sversamento in mare di materiale bituminoso verificatosi nei giorni scorsi con grave pregiudizio per le attività economiche e turistiche di un ampio tratto del litorale;

Preso atto che è stata attivata la procedura prevista dalla legge 55/2002 che prevede che l'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio di centrali di potenza superiore a 300 MW venga rilasciata dal Ministero per le attività produttive (oggi Ministero per lo sviluppo economico) d'intesa con la Regione interessata;

INVITA

la Giunta regionale a comunicare al Governo e al Ministero competente, in via preventiva, la non conformità dei due progetti in oggetto con le previsioni del PEAR e con la volontà delle Amministrazioni comunali, provinciali e regionale e che, conseguentemente, quando verrà formalmente richiesta dal Ministero la Regione esprimerà la "non intesa" prevista dalla succitata legge 55/2002.

 

"persuasori e persuasi!"
Festa Nazionale dell'Unità (Democratici di Sinistra) - Pesaro 2006

  

11.06.2007 - intervista esclusiva de “il PAGURO” all’On. MARCO LION
“LA RELAZIONE MONCA”

Onorevole Lion, ci spiega sinteticamente l’iter della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)?

Il Gruppo di Lavoro Istruttorio è una commissione istruttoria formata da 3 rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e un rappresentante della Regione Marche. Il documento tecnico che producono è il primo passaggio dell’iter della VIA.
Fatto questo documento che apre l’istruttoria del parere del VIA – naturalmente con le firme dei funzionari ministeriali e della Regione che, però, ancora non ci sono nel documento passato alla stampa - esso arriva al Comitato di coordinamento della Commissione VIA che in primo luogo valuta il metodo che è stato seguito da questi commissari del Gruppo di lavoro istruttorio, controlla i vincoli che esistono rispetto a quella situazione e verifica se siano state considerate tutte le prescrizioni previste: praticamente fa un esame del documento istruttorio presentato.
Poi il documento passa alla Commissione VIA plenaria che deve elaborare il documento finale di parere ed essa, come già accaduto, può decidere in maniera difforme rispetto al documento istruttorio.
Alla fine il parere elaborato finisce sul tavolo del Ministro dell’Ambiente che può decidere di firmarlo oppure di non accettarlo.
Infine il documento firmato o non accettato dal Ministro finisce al Ministero dello Sviluppo Economico che conduce tutto l’iter della conferenza dei servizi.

La cosa grave e preoccupante è che la Regione Marche non ha partecipato con un suo tecnico…

Il licenziamento di questo documento istruttorio prevede necessariamente la partecipazione della Regione Marche. Ebbene la Regione in questo periodo non è mai riuscita a mandare il proprio rappresentante a queste riunioni a Roma poiché il designato – per ragioni che non conosco – non poteva andare.
Per cui è stato sostituito con un altro rappresentante che poi non è mai andato!
A leggere i giornali sembrerebbe che ci sia stato un mero disguido burocratico però vi è una valenza importante poiché nei fatti la Regione non è stata in grado di portare delle controargomentazioni allo svolgimento del lavoro che questo Gruppo istruttorio ha fatto… tanto che quello che è accaduto è la conseguenza di questa assenza della Regione nel senso che questi rappresentati del Ministero dell’Ambiente hanno inviato all’Assessorato all’ambiente della Regione un documento - ribadisco: neanche conclusivo - che rappresenta le loro conclusioni e chiedendo alla Regione – che non aveva mai partecipato – di intervenire e proporre le proprie valutazioni.
La cosa “simpatica” è che una “manina” ha pensato bene di prendere questo documento – ribadisco di per se neanche concluso - e di girarlo alla stampa spacciandolo come autorizzazione ministeriale… manina interessata a questo procedimento e sicuramente interessata a favorire l’API!
Ora che la Regione finalmente ha mandato il suo parere tecnico critico rispetto alle due centrali elettriche questa commissione dovrà tornare a riunirsi e redigere un nuovo documento… non mi meraviglierei che la prospettiva cambi di molto!

Comunque non neghiamo che si è diffuso un certo timore sul peso che può avere quel documento!

Questa prima relazione è stata redatta senza che la regione Marche fosse minimamente intervenuta con argomenti di contrarietà importanti. Quindi siamo di fronte ad una Relazione monca che così com’è, senza il parere della Regione, non può approdare sul tavolo del comitato VIA.
La preoccupazione che mi manifesti è comunque comprensibile e si deve rimanere vigili ed attenti poiché questa vicenda dimostra ancora una volta che i personaggi che si muovono attorno a questi progetti sono molto potenti e molto persuasivi. Ma ora sanno anche che molti più occhi stanno osservando ciò che accade!

Riteniamo che la diffusione impropria di questo documento possa avere come obbiettivo il condizionamento della discussione e della votazione dell’ordine del giorno di martedì 12 in Consiglio regionale proprio sulla negazione dell’intesa Stato-Regione che ancora la Giunta Spacca non ha ritenuto di formalizzare nonostante due importanti manifestazioni pubbliche dell’opposizione sociale e una delle Amministrazioni minacciate dal progetto. Cosa ne pensa?

Io vedo che dietro a questo ordine del giorno si è voluto infilare una serie di problemi di ordine legale ed amministrativo che, secondo me, non ci sono. Il Consiglio regionale è un organo politico che può dire quello che pensa, dare una valutazione ed un indirizzo. La paura di un ricorso dell’API qualora la Giunta negasse ora l’intesa Stato-Regione mi sembra pura follia!

08.06.2007 - COSA STA SUCCEDENDO ?

I quotidiani di oggi, Venerdì 08/06/2007, riportano la notizia di un ipotetico disco verde della commissione VIA del Ministero dell'Ambiente, alle nuove centrali api.

I Comitati cittadini di Falconara Marittima invieranno la prossima settimana le proprie osservazioni redatte dal Centro per la Salute "Giulio A. Maccaro" Castellanza (Va) e Medicina Democratica della Provincia di Varese, su incarico dei comitati stessi.

 

LA RASSEGNA STAMPA
 
Resto del Carlino
articolo in formato pdf
 
Messaggero
Centrali Api ok per il ministero, impatto ambientale sostenibile ANCONA - Primo semaforo verde a Roma per la costruzione di due centrali energetiche a ciclo combinato da 580 MW nell'area della raffineria Api di Falconara. Per ora il parere positivo alla Valutazione di impatto ambientale è stato stilato dal Ministero dell'Ambiente sotto forma di bozza, ma è ufficiale. L'ok della Commissione nazionale (che sta ormai portando a conclusione la prima parte del lungo iter previsto che comprende anche la convocazione della Conferenza dei servizi con gli enti locali interessati da parte del Ministero dello sviluppo economico per poi formulare in decreto definitivo, ndr) è però vincolato a molte prescrizioni per l'azienda, tra cui la completa bonifica del sito. In questo nuovo contesto la Regione Marche tra qualche giorno dovrà cominciare ad attrezzarsi per esprimere il proprio parere non vincolante ma comunque di indirizzo. Come è noto, fino ad oggi, la giunta guidata da Gian Mario Spacca verbalmente si è sempre dichiarata contraria alla costruzione della megacentrale non prevista dal Piano energetico ambientale regionale che punta invece sulla realizzazione di piccoli impianti di cogenerazione distribuita, ma non ha mai espresso questa posizione in un documento ufficiale per evitare il rischio, paventato dall'Ufficio legale, che l'Api possa impugnare davanti ai giudici un parere preventivo non richiesto. Va anche ricordato che all'interno della maggioranza, le posizioni sull'argomento sono diversificate e che, fino ad oggi, il problema è stato rimandato. Ma con tutta probabilità la discussione dovrà essere affrontata martedì prossimo nel corso della consueta seduta del consiglio regionale. E' infatti iscritta all'ordine del giorno ed ha buone possibilità di approdare in aula la mozione 175 presentata il 17 aprile scorso ad iniziativa dei consiglieri Benatti, Brandoni, Mammoli, Binci, Comi, Mollaroli, Procaccini, Rocchi e Ortenzi che invita la giunta regionale a comunicare al Governo e al ministero competente, in via preventiva «la non conformità dei due progetti (oltre a quello di Falconara il riferimento e al progetto di centrale per San Severino Marche che sta seguendo un iter autonomo e pare, senza intoppi, ndr) con le previsioni del Pear e con la volontà delle amministrazioni comunali, provinciali e regionale che, conseguentemente, quando verrà formalmente richiesta dal Ministero la Regione esprimerà la "non intesa" prevista dalla legge 55/2002».

 

LE REAZIONI
 
comunicato ANSA on. Marco Lion
"Nessun ok ufficiale e' stato dato dal ministero dell'Ambiente alle nuove centrali Api di Falconara marittima". Lo afferma il presidente dei Verdi delle Marche on. Marco Lion. "Si sta spacciando - dice Lion - il parere di un gruppo di studio del comitato Via per l'autorizzazione del ministero dell'Ambiente alle centrali Api. Non c'e' alcuna autorizzazione in tal senso: il documento istruttorio dovrà essere sottoposto all'esame del comitato nazionale Via, della Segreteria tecnica del ministro e del ministro stesso". "L'unica vera notizia - aggiunge - e' che qualcuno vuole precostituire un parere positivo che in realtà non esiste. La non compatibilità delle centrali Api di Falconara con il Piano energetico regionale, la presenza di un sito dichiarato ad alto rischio e l'inserimento dell'area delle raffinerie Api nelle aree di intervento nazionale per la bonifica, sono elementi che peseranno nella decisione finale del ministero". (Ansa)
 
comunicato stampa congiunto 6 consiglieri regionali
Più che stupore rabbia suscita la notizia del parere positivo espresso dal gruppo di studio del Ministero per l'ambiente sulle nuove centrali Api di Falconara Marittima, tra l'altro spacciato come atto di autorizzazione da parte del Ministero, mentre è per ora documento istruttorio per la Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale. Questa decisione sembra il primo fotogramma di un film già visto nel '94 con l'autorizzazione della centrale I.G.C.C. e per il quale i cittadini marchigiani, ed in particolare quelli della bassa vallesina, stanno già pagando un biglietto salatissimo. Ecco perché, invece, proprio questo atto richiede subito inequivocabili, decise, motivate azioni da parte delle strutture tecniche e soprattutto da parte dell'esecutivo e della maggioranza regionale che debbono rapidamente approvare l'atto di indirizzo, già depositato da numerosi consiglieri regionali, impegnativo per esprimere un no preventivo all'intesa, in virtù delle scelte e degli indirizzi più volte ribaditi del Piano Energetico Ambientale Regionale. Stupisce perciò la nota stonata dell'assessore Giaccaglia che in totale contraddizione con quanto più volte ribadito dalla maggioranza, dall'esecutivo ed, in primis, dal presidente Spacca, fa dichiarazioni di disponibilità che confliggono con il mandato politico che gli è stato assegnato. Queste posizioni sono legittime se espresse però da altri scranni e con altri ruoli, non certamente da assessore regionale all'industria di una maggioranza che gli ha espresso mandato di fiducia su un preciso programma politico che nel caso è anche confortato da uno strumento programmatorio come il PEAR chiaro ed inequivocabile

I Consiglieri regionali
Stefania Benatti
Massimo Binci
Giuliano Brandoni
Katia Mammoli
Cesare Procaccini
Lidio Rocchi

 
comunicato stampa Ministero dell'Ambiente
ENERGIA: MINISTERO AMBIENTE, NOTIZIA FALSA OK A CENTRALI API FALCONARA

Si smentisce categoricamente che gli organi della Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare abbiano espresso un qualsiasi parere, tanto meno positivo, sulle centrali Api di Falconara.

L'istruttoria, di esclusiva competenza del gruppo istruttorio, formato da tre funzionari del Ministero e da un rappresentante della Regione Marche deve, infatti, ancora sottoporre al comitato di coordinamento della Commissione il testo della relazione istruttoria e della proposta di parere sottoscritto da tutti i membri del gruppo di lavoro.

La Commissione competente ad oggi non ha ancora emesso alcun atto ufficiale, pertanto tutte le notizie diffuse dagli organi di stampa nelle ultime ore sono prive di qualsiasi fondamento.

Lo rende noto un Comunicato dell'Ufficio Stampa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Roma, 07 maggio 2007

 

 
28 Maggio 2007 - RESET
Beppe Grillo al palarossini di Ancona

il MeetUp di Ancona in collaborazione con i Comitati Cittadini di Falconara Marittima
hanno potuto presentare, durante lo spettacolo di Beppe Grillo, il seguente video sulla raffineria api
CON API SI VOLA  
http://www.youtube.com/watch?v=RqwbKDFh0NA

MeetUp (gli amici di Beppe Grillo) di Ancona
Blog di Beppe Grillo

 

04.04.2007  - SPIAGGIAMENTO DI MATERIALE OLEOSO ATZ

API disastro ambientale

DISASTRO AMBIENTALE

filmato: cronaca di una devastazione ambientale
(grazie ai centri sociali Kontatto e colletivo25Ohm)

lo speciale di Glomeda sulla manifestazione del 21/04/2007
 

la pagina dedicata all'incidente

la pagina dedicata agli incidenti

« L’olio combustibile Atz è sicuramente una “brutta bestia” - prosegue la Chieruzzi (Tecnico dell'ICRAM Istituto di ricerca sull'ambiente marino ) -
Ha componenti tossiche per l’ambiente e va rimosso.
E’ pericoloso per l’uomo solo se ci si espone a contatto diretto e ripetuto o se viene ingerito
e quindi siamo abbastanza tranquilli, ma occorre prendere tutte le precauzioni utili alla tutela della salute pubblica »

 

NEWS 05.07.2007 - COMUNICATO STAMPA

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M.

SPIAGGIATI ALTRI RESIDUI IDROCARBURICI SULLA SPIAGGIA
DELLA ROCCA DI FALCONARA M.

 

Questa mattina alcuni residenti e associati dei PIONIERI ROCCA MARE ed alcuni utenti della spiaggia della Rocca di Falconara M.ma hanno constatato che su alcuni tratti della spiaggia sono presenti residui idrocarburici che hanno imbrattato la ghiaia ed altro materiale trasportato dal mare moderatamente agitato della giornata di ieri.

Il materiale idrocarburico è molto simile a quello rilevato con l’incidente dell’Aprile scorso quando olio combustibile ad alto tenore di zolfo si riversò da una condotta della raffineria API in mare e sulle spiagge.

Immediatamente è stato avvertito l’Ufficio Emergenze del Comune di Falconara M.ma e, telefonicamente, il Dipartimento provinciale di Ancona dell’ARPAM.

Associati del Comitato del quartiere Villanova, avvertiti dagli amici dei PIONIERI ROCCA MARE, si sono recati sul posto ed hanno effettuato foto e video della situazione riscontrata.

Nel prossimi giorni una dettagliata segnalazione integrata dal materiale fotografico e video sarà inviata alle autorità competenti e alla Procura della Repubblica di Ancona.

 

 
CATRAME API SULLA RIVIERA DEL CONERO ?
 

tramite email un cittadino falconarese, Riccardo Furia, ci ha mandato queste foto

Le foto scattate davanti alla scalaccia (sotto al parco del Conero e proposta come zona parco marino) intorno al 1 maggio 2007 pochi giorni dopo lo sversamento del petrolio dalla raffineria API.
Sappiamo che la corrente marina nella nostra zona normalmente va da nord verso sud quindi a mio avviso dopo l'impatto immediato a Marina di Montemarciano e zone limitrofe una parte de petrolio ha proseguito verso il Conero.
Secondo me prima del Parco bisogna bloccare queste tipologiue di rischio e l'inquinamento dai fiumi.

la segnalazione sul sito www.repubblica.it

 

NEWS 18.05.2007

Dopo la mareggiata odierna che ha interessato la costa, in serata componenti del Comitato quartiere Villanova di Falconara M.ma hanno effettuato un sopralluogo su alcuni tratti della spiagge di Villanova e Marina di Montemarciano.

Per il momento la spiaggia di Villanova è stata interessata dallo spiaggiamento di una modesta quantità di materiale contaminato dall’olio combustibile, canne e alcune foglie di alloro (usate per le nasse) imbrattate.

Più consistente il materiale rinvenuto in tratti diversi della spiaggia di Marina di Montemarciano. In particolare nella zona immediatamente dopo la scogliera a ridosso del sottovia l’olio combustibile è presente in tocchi e attaccato a materiale vario.

Rimuovendo il primo strato di ghiaia è stata notata la presenza dell’olio combustibile anche ad alcuni centimetri sotto la superficie.

Altra zona dove è stato ritrovato materiale contaminato è a circa 50 metri a sud del locale Naomi e nel tratto di spiaggia già transennata 100 metri a nord dopo lo stesso locale.

Il presidente del Comitato Villanova ha dichiarato: Quello che ha catturato la nostra curiosità è stata la presenza di diverse foglie di alloro imbrattate dall’olio combustibile poiché, come si sa, l’alloro si usa nelle nasse per la pesca della seppia.

 

COMUNICATO STAMPA 12.05.2007

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M.ma
 

OLIO COMBUSTIBILE ATZ SVERSATO IN MARE:
LA QUANTITA’ E’ COMPRESA TRA 13,5 E 22 TONNELLATE
(TRA 13 E 21 METRICUBI)!

E’ questa la quantità che riteniamo sia finita in mare dalla condotta di carico che il 2 Aprile u.s. stava trasferendo olio combustibile ad alto tenore di zolfo dalla raffineria API alla petroliera Ronco attraccata al pontile!
Con una situazione da farsa in cui nessuna delle Autorità e delle Amministrazioni competenti riesce a sapere dall’API quanto prodotto movimentato dal serbatoio non è risultato essere arrivato alla petroliera Ronco, nessuno può impedire a nessuno di fare calcoli basati, peraltro, sugli unici dati ufficiali diffusi.

Dunque noi facciamo i nostri calcoli!

Quei dati ufficiali relazionati del Dirigente dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Falconara M.ma dicono che sono stati recuperati 1.700 kg di olio ATZ in mare e stoccati 2.722 fusti di materiale inquinato dal prodotto.

Se ogni fusto pesa mediamente 150 Kg la quantità di materiale inquinato da olio ATZ risulta essere circa 408.300 Kg, cioè 408 Tonnellate.
Con una stima conservativa che individua in un 5% la percentuale di olio ATZ sulla massa totale delle 408 Tonnellate di materiale inquinato, se ne deduce una cifra di circa 20,4 Tonnellate di olio ATZ alle quali sommare le 1,7 Tonnellate recuperate in mare;

totale: 22,1 Tonnellate di olio ATZ sversato!

Se poi si vuole fare una stima ancora più conservativa che individua in un 3% la percentuale di olio ATZ sulla massa totale delle 408 Tonnellate di materiale inquinato, se ne deduce una cifra di circa 12 Tonnellate di olio ATZ alle quali sommare le 1,7 Tonnellate recuperate in mare;

totale: 13,7 Tonnellate di olio ATZ sversato!

 In metri cubi (mc) sono circa 21 oppure 13!!!

Vale la pena ricordare per l’ennesima volta che il Comitato Tecnico Regionale di Prevenzione Incendi (CTR) a conclusione dell’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza dell’API (Dicembre 2002) scrisse che 10 mc di prodotto petrolifero sversato “per le acque marine rappresenta il limite oltre il quale si configura un danno ambientale rilevante sul quale intervenire con procedure d’urgenza (…)”!

E’ evidente che quello a cui stiamo scandalosamente assistendo - la non quantificazione dell’olio ATZ sversato – segue la fuorviante logica di arrivare alla approssimativa quantificazione dopo il termine della bonifica, cioè dopo la quantificazione approssimativa del prodotto recuperato sui fondali, sulle scogliere e sugli arenili!
Dunque potremmo trovarci di fronte ad una quantificazione dello sversato calibrata su ciò che è stato recuperato con l’opera di bonifica!

Indubbiamente quella non sarebbe la verità!

 

COMUNICATO STAMPA 11.05.2007

Il 10 maggio u.s. al Consiglio comunale di Falconara si è consumato l’ennesimo atto di indecente sudditanza alla raffineria API da parte della Giunta falconarese ed in particolare del Sindaco Recanatini.
Al tavolo della Giunta comunale, su invito dello stesso Sindaco Recanatini, si sono seduti il Direttore della raffineria, ing. Citrolo, e il Responsabile API per la sicurezza e l’ambiente, ing. Cleri (vedi foto) ai quali è stata riconosciuta la stessa dignità della rappresentante dell’ARPAM e dell’Assessorato all’Ambiente a relazionare sullo stato della bonifica dei fondali marini e delle spiagge inquinate dall’olio combustibile ad alto tenore di zolfo sversato da una conduttura di raffineria.
Mentre i Sindaci di Montemarciano e Senigallia hanno democraticamente scelto di indire consigli comunali aperti nei quali anche i cittadini hanno potuto prendere la parola per confrontarsi con gli amministratori sulle conseguenze ambientali dello sversamento di olio combustibile ATZ, il Sindaco Recanatini ha ignorato la richiesta della Consulta Ambientale del Comune di Falconara di:

  • indire un consiglio comunale aperto;

  • di istituire una unità informativa che supplisse a settimane di vuoto informativo e, costantemente, fornisse informazioni riguardo alla bonifica delle spiagge e dei fondali marini alla popolazione, alle associazioni di categoria e alle associazioni ambientaliste.

Così, in un Consiglio comunale convocato alle 9 di mattina di un giorno lavorativo, ci siamo trovati di fronte la raffineria API, cioè il soggetto responsabile del reato ambientale consumato, che ha relazionato a fianco degli Enti preposti e degli organismi tecnici pubblici.

 Cosa c’entra l’intervento dell’API in un Consiglio comunale che non è aperto?

E soprattutto cosa ci fa l’API seduta ad un tavolo tecnico che deve coordinare e decidere ciò che la raffineria API deve fare per portare a termine una difficoltosa bonifica?

Questa domanda è stata girata - in mattinata - con una lettera alla Regione Marche, alla Prefettura, alla Capitaneria di Porto di Ancona, alla Provincia ed ai Comuni coinvolti dagli spiaggiamenti di olio combustibile ATZ.

Ma il tentativo del rappresentante del Comitato di Villanova di rivolgere le stesse domande direttamente al Sindaco di Falconara in Consiglio comunale è stato bloccato dal Presidente del Consiglio – Marco Salustri -  che ha fatto espellere dall’aula i due componenti del comitato.
L’importante è che il Sindaco Recanatini abbia garantito all’API una passerella pubblicitaria nella quale poter dimostrare quanto si dia da fare per le nostre spiagge!
Peccato che ancora non abbia quantificato l’olio combustibile ATZ finito dalla tubatura in mare e sulle spiagge!
Ma nessuno sembra intenzionato ad esigerlo!!

lettera aperta 10.05.2007

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE FIUMESINO – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO “25 AGOSTO” – FALCONARA M.ma
MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS – FALCONARA M.ma
CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO KONTATTO – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COLLETTIVO 25 OHM – FALCONARA M.ma

Falconara M.ma, 10 Maggio 2007

 Prefetto di Ancona

Regione Marche:
Presidente
Assessore all’Ambiente

Provincia di Ancona:
Presidente
Assessore all’Ambiente

Comune di Falconara M.ma
Sindaco
Assessore all’Ambiente

Comune di Montemarciano

Sindaco
Assessore all’Ambiente

Comune di Senigallia
Sindaco
Assessore all’Ambiente

Capitaneria di Porto di Ancona

Oggetto: presenza della raffineria API ai tavoli tecnici relativi alle opere di bonifica necessarie a seguito dell’incidente del 2/4/2007 presso la raffineria API di Falconara e conseguente sversamento in mare di olio combustibile atz nonché spiaggiamento del medesimo lungo il litorale.

 

In relazione all’oggetto della presente – desunto da articoli di stampa recentemente pubblicati - ed in considerazione del fatto che l’incidente verificatosi presso la raffineria API è, in base a quanto enunciato dal Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334, incidente rilevante le scriventi associazioni

 ricordano a quanti in indirizzo che

- la Direttiva 96/82/CE del 9 Dicembre 1996 ed il conseguente Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334 sono estremamente chiari rispetto agli obblighi del Gestore di impianti di cui al DLgs 334/99 ed ai compiti delle Autorità locali relativamente all’inquinamento dell’ambiente in caso di incidente (Piano di Emergenza Esterno (PEE). In particolare l’art. 20 del DLgs 334/99 dispone che “il Prefetto, d’intesa con le Regioni e gli Enti locali interessati predispone il piano di emergenza esterno allo stabilimento e ne coordina l’attuazione (…) allo scopo di (…) provvedere sulla base delle disposizioni vigenti al ripristino e al disinquinamento dell’ambiente dopo un incidente rilevante”;

- il Piano di Pronto Intervento Locale - Decreto della Capitaneria di Porto di Ancona n° 36 del 29/10/2001 in attuazione della Legge n° 979 del 31/12/1982 – recita che “Nel caso in cui l’inquinamento investa o minacci di investire la costa, la Prefettura di Ancona o di Macerata nonché le Amministrazioni provinciali a seconda delle proprie competenze territoriali e nella veste di massimi organi periferici di protezione civile, assumono la direzione ed il coordinamento operativo di tutte le operazioni a terra ai fini di difesa dell’incolumità delle popolazioni, dei loro interessi e della bonifica costiera” e inoltre stabilisce che “Il Capo del Compartimento marittimo è tenuto a disporre tutte le misure necessarie allo scopo di prevenire che la minaccia di inquinamento si aggravi e di eliminare o attenuare comunque gli effetti inquinanti. La direzione delle operazioni , il coordinamento operativo è del Capo Compartimento marittimo.

Per quanto sopra argomentato le scriventi associazioni stigmatizzano la decisione della Prefettura, della Capitaneria di Porto, della Regione e degli Enti locali interessati di far partecipare ai tavoli tecnici la raffineria API dal momento che in questa fase il ruolo della Azienda petrolifera API è soltanto quello di eseguire a proprie spese – tramite le imprese specializzate incaricate – quanto predisposto dai tavoli tecnici.

Dunque se, come disposto dal Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334 e dal Piano di Pronto Intervento Locale, il coordinamento operativo che si esplica nel tavolo tecnico è a carico della Capitaneria di Porto di Ancona, della Prefettura di Ancona, della Regione Marche, della Provincia di Ancona e dei Comuni di Falconara, Montemarciano e Senigallia, la presenza della raffineria API al tavolo tecnico è assolutamente ingiustificata dal punto di vista della legislazione vigente!

Questo pasticcio di ruoli risulta incomprensibile e inopportuno in quanto la raffineria API è il soggetto responsabile dell’incidente stesso e delle relative conseguenze per l’ambiente.

 Pertanto le scriventi associazioni chiedono a quanti in indirizzo

di lasciare fuori da subito la raffineria API di Falconara M.ma dai tavoli tecnici relativi alle opere di bonifica necessarie a seguito dell’incidente del 2/4/2007 avvenuto presso la raffineria API di Falconara con il conseguente sversamento in mare di olio combustibile atz nonché spiaggiamento del medesimo lungo il litorale.

Distinti saluti

 

lettera aperta 03.05.2007

ASSEMBLEA REGIONALE DEMOCRAZIA E TERRITORIO
COORDINAMENTO PER LA DIFESA DEL TERRITORIO

Via F. Campanella, 2 – 60015 Falconara M.ma (AN) tel.: 3339492882

 Sig. Presidente della Giunta Regione Marche
Sig,ri Assessori della Giunta Regione Marche

E p.c.
Spett. Organi di Informazione

Falconara M.ma, 03 Maggio 2007

Oggetto: informazione sull’incidente rilevante con sversamento in mare di olio combustibile ad alto tenore di zolfo avvenuto presso la raffineria API di Falconara M.ma.  LETTERA APERTA inviata a mezzo fax e anticipata con mail.

 

Sig. Presidente, Sig.ri Assessori, 

da quando si è palesato l’incidente rilevante avvenuto presso la raffineria API di Falconara M.ma con lo sversamento in mare del rifiuto speciale pericoloso denominato olio combustibile ATZ, le scriventi associazioni e comitati hanno valutato attentamente il Suo/Vostro operato sotto il profilo dell’informazione prodotta verso i cittadini e le categorie economiche che vivono della salubrità del mare e delle spiagge.

Dai fatti registrati… anzi, dalla mancanza di azioni concrete in questo senso riteniamo di poter pubblicamente giudicare il Suo/Vostro operato IRRESPONSABILE e DISASTROSO!

Per motivi a noi incomprensibili Lei e la sua Giunta non avete ritenuto necessario attivare una sorta di unità informativa stabile che con i cosiddetti briefing e con sintesi documentali consultabili anche sul web informasse ufficialmente gli organi di informazione, i cittadini e le loro associazioni, le categorie economiche minacciate da un incidente che ha sparso in mare e su oltre 20 km di spiagge un idrocarburo che può provocare il cancro (frase di rischio: 45), è nocivo per gli organismi acquatici (frase di rischio: 52), può provocare a lungo termine effetti nocivi per l’ambiente acquatico (frase di rischio: 53).

Le caratteristiche del prodotto riversato in mare e l’estensione dell’inquinamento avrebbero dovuto costituire oggetto di un Vostro costate flusso informativo al fine di rendere la popolazione e le categorie economiche che vivono delle risorse marine e del turismo consapevoli dei reali rischi determinati dal prodotto riversato in mare e sulle spiagge nonché dei modi e dei tempi della bonifica.
Al contrario, si è assistito alla diffusione attraverso la stampa locale di notizie frammentarie non gestite organicamente, dichiarazioni raccolte dalla stampa di responsabili di Istituti e Agenzie tecniche intervenute in loco.

Infine abbiamo assistito al paradosso
- appreso dalla stampa locale - che in talune occasioni è stata la stessa raffineria API – responsabile di quanto accaduto – ad aver fornito dettagliate informazioni sia sulle difficoltà della bonifica sia sui metodi utilizzati!
Non possiamo che constatare che, per l’ennesima volta, il Vostro comportamento ha seguito la legge del “meno si sa e prima si dimentica”!

Questo gravissimo vuoto di organizzazione e gestione di un canale ufficiale di informazione si è sommato alla Sua e Vostra incapacità di esigere dalla raffineria API una immediata quantificazione dell’olio combustibile ATZ fuoriuscito dalla condotta di caricamento della petroliera; per cui oggi siamo ormai giunti al 29° giorno di incertezza assoluta sulla quantità finita in mare e, dunque, di incertezza assoluta sullo stato del mare, della flora e della fauna ittica!

Sig. Presidente e Sig.ri della Giunta, ci avete trattato come idioti, come non-cittadini verso i quali è stato sospeso il diritto di conoscere i rischi che ci minacciano direttamente.
Persino un provvedimento del Ministero dell’Ambiente – sembrerebbe - relativo all’estensione del Sito inquinato di interesse nazionale fino a Senigallia è apparso in maniera enigmatica sui quotidiani locali senza che Lei e la sua Giunta abbiate organizzato il flusso informativo corretto ed esaustivo verso la popolazione riguardo al provvedimento ministeriale!
Di fatto, Vi siete messi per l’ennesima volta nelle mani della raffineria API a cui state delegando sempre più il futuro di un territorio ad alto rischio di crisi ambientale che ora ci ritroviamo esteso e minacciato fino a Senigallia!

Anche non volendo considerare il totale fallimento del Decreto di concessione 2003,
ce n’è abbastanza perché abbandoniate immediatamente il governo della regione Marche!

 Per l’Assemblea ed il Coordinamento
Loris Calcina - Fabrizio Recanatesi - Pierpaolo Pupilli - Franco Budini

Comunicato Stampa 28.04.2007

IL CONTATORE DELLA VERGOGNA SEGNA 26 GIORNI
ed ancora non c’è una quantificazione credibile dell’olio combustibile ATZ finito in mare!

Il CONTATORE DELLA VERGOGNA che abbiamo attivato sulla home page del nostro sito web continua a segnare i giorni che trascorrono senza che nessuna delle Autorità conosca e comunichi la quantità di olio combustibile ATZ finito in mare dalla conduttura dell’API e senza che la Regione Marche o la Provincia di Ancona senta la necessità di informare ufficialmente e adeguatamente gli organi di informazione, le categorie economiche che vivono del mare e la popolazione su come procede la mappatura dell’inquinante e la bonifica di fondali, scogliere e spiagge.

Già dall’inizio dell’emergenza immaginavamo che non sarebbe stato facile poter sapere con certezza e rapidamente dall’API la quantità di olio combustibile ATZ sversata in mare!
Quello che però ha destato forte perplessità è stato l’approccio inadeguato alla problematica da parte della responsabile dell’ICRAM allorquando ha dichiarato che “è proprio inutile accanirsi sulla quantità” (Corriere Adriatico 11/4/2).

 Al contrario, noi riteniamo che sapere il prima possibile quanto
olio combustibile sia finito in mare non sia affatto questione irrilevante!

  1. Conoscere la quantità di olio ATZ finita in mare e relazionarlo alle condizioni meteorologiche che ne hanno determinato la diffusione avrebbe orientato ed aiutato la mappatura dei fondali e, dunque, la bonifica.

  2. Quantificarla il prima possibile avrebbe permesso di stabilire immediatamente la rilevanza dell’incidente e la giusta calibrazione degli interventi di emergenza.

  3. Ultimo, ma importantissimo, la quantificazione dello sversamento di un idrocarburo considerato rifiuto speciale pericoloso avrebbe messo l’Opinione Pubblica di fronte alla pericolosità e gravità del danno causato dai responsabili.

 Invece stiamo assistendo al ribaltamento della logica;
verrebbe da dire che sta per essere ribaltato l’onere della prova!

Andando avanti con questa logica si potrebbe arrivare alla approssimativa quantificazione di olio ATZ sversata dalla conduttura API dopo la bonifica, cioè dopo la quantificazione approssimativa del prodotto recuperato sui fondali, sulle scogliere e sugli arenili!
Dunque potremmo trovarci di fronte ad una quantificazione dello sversato calibrata su ciò che è stato recuperato con l’opera di bonifica?

Non sappiamo se ci sia ancora il tempo per ripristinare una sequenza operativa corretta, però la logica richiede che per prima cosa si costringa la raffineria API ad esibire tutte le evidenze informatiche e di archivio relative alla movimentazione del prodotto nelle ore in cui è stato caricato sulla petroliera attraccata al pontile!
Una volta in possesso del dato più credibile possibile anche la ricerca dell’olio disperso sui fondali avrebbe un obbiettivo credibile!
E anche se tutta la quantità sversata non potesse essere rintracciata (per la dispersione determinata dal moto ondoso) comunque e intanto gli organi tecnici sarebbero consapevoli che una parte del prodotto fluttua o è disperso e mascherato sotto la sabbia dei fondali.

 Invece la parte dell’intervento di recupero a mare attualmente in essere
manca dell’obbiettivo credibile poiché manca della quantificazione credibile!

E’ evidente che quello che abbiamo chiamato il ribaltamento dell’onere della prova si riverbera anche sulla determinazione della rilevanza dell’incidente.

Il Comitato Tecnico Regionale di Prevenzione Incendi (CTR) a conclusione dell’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza dell’API (Dicembre 2002) scrisse che 10 mc di prodotto petrolifero sversato “per le acque marine rappresenta il limite oltre il quale si configura un danno ambientale rilevante sul quale intervenire con procedure d’urgenza (…)”!
Dunque è evidente che se la quantificazione dell’olio ATZ fuoriuscita dalla conduttura API venisse calibrata anche sulla quantità che gli organi tecnici sapranno ritrovare sui fondali, le scogliere e le spiagge la stessa raffineria API si verrebbe a trovare nella rassicurante posizione che la rilevanza dell’inquinamento (e del reato) dipenderà dalla fortuna che avranno gli organi tecnici nella ricerca dell’idrocarburo disperso in mare!

 

23.04.2007 - COMUNICATO STAMPA

CONTAMINAZIONE DA OLIO COMBUSTIBILE ATZ:
LA CONSULTA AMBIENTALE CHIEDE ALLA GIUNTA DI ORGANIZZARE UN COSTANTE FLUSSO INFORMATIVO E DI CONVOCARE UN
CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO E APERTO

La Consulta Ambientale del Comune di Falconara M.ma riunitasi per valutare le problematiche inerenti lo sversamento in mare di olio combustibile ad alto tenore di zolfo (ATZ) da una condotta di carico delle petroliere della raffineria API ha sottolineato che:

  • le caratteristiche del prodotto petrolifero sversato classificato come rifiuto speciale pericoloso, cancerogeno di categoria 2 nonché nocivo per gli organismi acquatici;
     

  • il livello di gravità ed estensione della contaminazione della costa da olio combustibile ATZ per oltre 20 Km nonché l’interdizione dell’accesso in estese porzioni di spiaggia e della pesca per una distanza di un miglio dalla costa;

avrebbero dovuto costituire oggetto di costate informazione da parte delle Autorità preposte ed in particolar modo da parte della Regione Marche al fine di rendere la popolazione e le categorie economiche che vivono delle risorse marine e del turismo consapevoli dei reali rischi determinati dal prodotto riversato in mare e sulle spiagge nonché dei modi e dei tempi della bonifica.

Al contrario, si è assistito alla diffusione di notizie frammentarie non gestite organicamente dalle Autorità preposte ed in particolar modo da parte della Regione Marche fino al paradosso che i talune occasioni si è appreso dalla stampa locale che è la stessa raffineria API – responsabile di quanto accaduto – a fornire informazioni dettagliate sia sulle difficoltà della bonifica sia sui metodi utilizzati.

Per quanto sopra evidenziato la Consulta Ambientale ha invitato la Giunta comunale falconarese:

  1. ad organizzare appositi incontri con gli Organi di Informazione aperti alla cittadinanza per informare dettagliatamente circa i risultati delle operazioni di mappatura e monitoraggio del mare e delle spiagge, circa le operazioni di bonifica nonché sui reali pericoli di contaminazione della flora e della fauna marina;
     

  2. ad organizzare un Consiglio comunale straordinario aperto al contributo della cittadinanza e delle sue associazioni.

 

Assemblea Permanente Democrazia e Territorio
Coordinamento per la Difesa del Territorio
Comunità Resistenti delle Marche
Comitato 25agosto
Comitato di quartiere Villanova
Csa Kontatto - Collettivo 25Ohm
Ambasciata dei Diritti Marche
Greenpeace Ancona

Per adesioni e informazioni:
tel. 333 9492882

ambasciata[at]glomeda.org

http://www.glomeda.org
http:// csa-kontatto.noblogs.org
http://www.comitati-cittadini.net

Ora basta! Per l’ennesima volta la raffineria API ha dimostrato l’assoluta incompatibilità con il territorio falconarese e non solo.
Ha dimostrato tutta la pericolosità che rappresenta per la salute delle popolazioni e per l’ambiente, da anni prevaricati e sacrificati sull’altare del profitto.
Solo la mattina di mercoledì 4 aprile è stata avvistata una fuoriuscita in mare di olio combustibile (ATZ), rifiuto speciale che può provocare il cancro ed è nocivo per gli organismi acquatici.
L’olio combustibile uscito da una conduttura dell’Api (in quantità ancora scandalosamente imprecisata) ha contaminato oltre 20 Km di spiagge e coste da Falconara a Senigallia (bandiera blu dell’Adriatico).
Tutto questo mentre la società Api continua ad imporre alla Regione il proprio piano di espansione con due ulteriori nuove centrali elettriche.

Chiediamo:

• di avviare la revisione immediata e partecipata del decreto regionale di concessione del 2003 e del protocollo di intesa fissando l’obiettivo della dismissione definitiva di tutti gli impianti al 2020;
• di iniziare concretamente la bonifica del sito e la progressiva riconversione produttiva garantendo non solo l’attuale livello occupazionale, ma implementando un’occupazione sicura e altamente qualificata;
• che la Regione Marche comunichi immediatamente al Ministero delle Attività Produttive il NO alle nuove centrali elettriche proposte dall’Api così come previsto dal Piano energetico ambientale regionale e come chiesto da tutti i comuni dell’area ad alto rischio di crisi ambientale, dalla Provincia di Ancona, da migliaia di cittadini e dai consiglieri regionali di maggioranza,
• che l’Api risarcisca economicamente tutte le associazioni di categoria, le associazioni portatrici di interessi diffusi e i singoli cittadini per i danni diretti e indiretti subiti a seguito di questo ennesimo incidente,
• l’applicazione puntuale delle sanzioni previste dal decreto regionale di concessione del 2003 in particolare quella al punto n° 6 che recita: "il cattivo uso delle aree concessionate (…) comporta la decadenza della specifica concessione demaniale ai sensi dell’art. n° 47 del codice della navigazione".

hanno aderito

Legambiente – Marche
Medicina Democratica – Falconara
Associazione Ya Basta! – Marche
Legambiente – Circolo di Falconara
WWF – Marche
Associazione Sinistra Critica - Marche
Associazione Sinistra Critica – Jesi
Csa Squola spa - Pergola
Csa Oltrefrontiera – Pesaro
Csa MezzaCanaja – Senigallia
Csa Sisma – Macerata
Csa Tnt – Jesi
Comitato quartiere Fiumesino
Pescatori dell'associazione produttori pesca - Misa
Verdi Falconara
Verdi - Gruppo Consiliare Marche
Officina Sociale Rebelde - Jesi
Francesca Palazzi Arduini, Fano
Monia Andreani, Perugia
Maurizio Quercetti - Assessore Lavori Pubblici Provincia di Ancona
Fabiola Caprari - Assessore alla Cultura Comune di Montemarciano
Coordinamento dei Comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano
Associazione culturale Ommnibus - Fano
Associazione Pionieri Rocca Mare - Falconara
Rete NoPav - Marche
Falcomar - Consorzio Bagnini Falconara
Comitato "Giù le mani dal Galoppo" – Chiaravalle/Montemarciano/Monte San Vito
Meet Up Beppe Grillo - Ancona
PCL (Partito Comunista dei Lavoratori) - Coordinamento Regionale
PRC - Federazione Provincia di Ancona
PRC Circolo A. Gramsci - Ancona
Marina Minelli (giornalista) - Falconara Marittima
Stefano Ranucci - Falconara Marittima
ARCI - Ancona

Loris Calcina - manifestazione contro API 21/04/2007

 

manifestazione contro API 21/04/2007

 

manifestazione contro API 21/04/2007

 

manifestazione contro API 21/04/2007

 

manifestazione contro API 21/04/2007

22.04.2007 - COMUNICATO STAMPA

A commento della importante e partecipata giornata di mobilitazione della società civile del 21 Aprile richiamiamo l’attenzione su due aspetti in particolare:

  1. il documento elaborato da alcuni biologi che collaborano con i Comitati e i Centri Sociali e che pubblichiamo evidenzia che per i pesci, anche quelli che vivono al largo del miglio di interdizione della pesca “il periodo di maggiore attività riproduttiva è la primavera. Riferendo i periodi riproduttivi anche a ciascun mese dell’anno il mese di maggio è quello che ne ha in maggior numero (…) si avvicinano alla costa -alcuni nel momento riproduttivo- e pertanto potrebbero comunque subire un danno in seguito a sversamenti di sostanze nocive)”.
    Questo ci convince ancora di più circa l’opportunità che dovesse essere dichiarato lo stato di emergenza locale in virtù dell’art. 11 della Legge n° 979 del 31/12/1982!
    La Capitaneria di Porto di Ancona non ha ritenuto di dichiararlo nonostante lo sversamento fosse coinciso con condizioni proibitive del mare, nonostante fosse avvenuto in un’area già individuata dal Ministero dell’Ambiente come Sito inquinato di interesse nazionale ed Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale, nonostante il pericolo concreto per un intero comparto economico (turismo – pesca – balneazione) che basa le sue legittime aspettative sulla salubrità del mare e delle spiagge.
    E’ nostro parere che la dichiarazione dello stato di emergenza locale avrebbe garantito una maggiore quantità di mezzi e uomini per una veloce mappatura e bonifica dei fondali e degli arenili e, dunque, per un ritorno alla “normalità” almeno per le centinaia di imprese del turismo e della pesca che operano negli oltre 20 Km di costa contaminati dal nocivo olio combustibile ad alto tenore di zolfo sversato dalla conduttura di carico della raffineria API.
     

  2. Il secondo aspetto riguarda una rivendicazione/proposta forte, innovativa e non eludibile che è nata dall’interno di un soggetto civile e politico che va dalle associazioni, centri sociali e comitati ambientalisti e che ha visto il grande interesse delle organizzazioni di categoria del comparto del mare e del turismo: partecipare concretamente alla definizione del futuro del territorio in cui si vive e si opera con le proprie attività poiché il fine della salvaguardia della sua salubrità non può più essere lasciata in mano soltanto alla trattativa tra la Regione Marche e la proprietà della raffineria API, cioè la più pericolosa attività economica per tutti gli altri comparti economici che rispetto all’API rappresentano un eccellenza per numero di addetti, redistribuzione della ricchezza, garanzia occupazionale e compatibilità ambientale!

Questo ennesimo incidente avvenuto presso la raffineria API dopo il rinnovo della concessione – il secondo grave incidente insieme all’incendio dell’8 Settembre 2004 che costò la vita ad un autotrasportatore, il ferimento di altri tre e lo sversamento in mare di tonnellate di bitume – evidenzia il fallimento del Decreto regionale di concessione che va immediatamente riscritto alla luce anche del reiterato (2004 e 2005) superamento dei limiti imposti per le emissioni degli Ossidi di azoto.
Infine, per quanto argomentato sopra, riteniamo inadeguato ed anacronistico il Protocollo di intesa sottoscritto dalla Regione Marche e dalla proprietà API e pretenderemo l’anullamento dello stesso e la formulazione partecipata di un Patto Energetico Economico Ambientalmente Sostenibile!

COMITATO 25 AGOSTO
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO

20.04.2007 - COMUNICATO STAMPA

COMINCIAMO A DIRE LE COSE COME STANNO !
Capitolo 3

ANCORA SULLA QUANTITA’ DI OLIO COMBUSTIBILE ATZ
SVERSATO DALLA CONDUTTURA DELLA RAFFINERIA API!!

Non ci sono ancora notizie riguardo alla quantità di olio combustibile ad alto tenore di zolfo sversato da una condotta di carico della raffineria API di Falconara e finito in mare e su oltre 20 Km di spiagge da Falconara M.ma fino alla bandiera blù Senigallia!

Nonostante il vuoto di certezza - che ormai è colorato di ridicolo se soltanto si pensa alla informatizzazione dei dati delle movimentazioni dei prodotti petroliferi API – qualcuno fornisce le sue cifre ufficiose.
La raffineria API
continua a parlare di 2 – 4 metri cubi (mc) finiti in mare che, considerate le caratteristiche dell’olio combustibile atz, corrisponderebbero a circa 2,1 – 4,3 tonnellate.
Poi c’è la valutazione del Direttore del Servizio Emergenze dell’ICRAM il quale ha dichiarato che la quantità sversata dovrebbe aggirarsi intorno alle 10 tonnellate e che l’inquinamento sarebbe di modesta entità anche per l’impatto ambientale.

Facciamo due osservazioni che si basano su dati certi:

  1. la quantità di olio atz recuperata in mare è di 1,5 tonnellate;

  2. 2.410 sono i fusti riempiti di materiale contaminato asportato dalle spiagge.

Parlando con i lavoratori in loco sappiamo che mediamente ognuno dei 2.410 fusti contiene sui 150 Kg di materiale contaminato (ciotoli, ghiaia, pezzi di arbusti).
Facendo una stima più moderata possibile è ragionevole ritenere che l’olio combustibile atz rappresenti il 5% in peso del contenuto di ogni fusto.

Dunque nei fusti potrebbero esserci
circa 18 tonnellate di olio atz recuperato sulle spiagge!

A quelle 18 tonnellate vanno aggiunte
le 1,5 recuperate in mare!

Circa 18 mc!
 FINO AD OGGI !

Certo la nostra è una ipotesi indotta dallo scandaloso silenzio sulla reale portata dello sversamento…

Ma c’è un elemento che non è affatto una ipotesi!

 Il Comitato Tecnico Regionale di Prevenzione Incendi (CTR) a conclusione dell’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza dell’API (Dicembre 2002) scriveva che 10 mc di prodotto petrolifero sversato “per le acque marine rappresenta il limite oltre il quale si configura un danno ambientale rilevante sul quale intervenire con procedure d’urgenza (…)”!

 

17.04.2007 - COMUNICATO STAMPA

COMINCIAMO A DIRE LE COSE COME STANNO !
Capitolo 2

IL RAPPORTO DI SICUREZZA DELL’API:
TUTTO QUELLO CHE SI POTREBBE SAPERE SULLA
QUANTITA’ DI OLIO COMBUSTIBILE ATZ SVERSATO IN MARE!!!

E’ possibile che dopo 13 giorni (04/04/2007) dallo spiaggiamento dell’olio combustibile ad alto tenore di zolfo e a 15 giorni dalla (quasi certa) data della rottura della tubazione di carico della raffineria API di Falconara (02/04/2007) non sia stata quantificata la quantità del prodotto petrolifero sversato in mare?
Proviamo a dare un contributo.

Quelle che pubblichiamo sono alcune pagine del Rapporto di Sicurezza 2000 della raffineria API di Falconara M.ma redatto ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 334/99 (la legge cosiddetta Seveso II).

pag 89 pag 90 pag 91

Se ci si sofferma ad analizzare le dotazioni hardware e software per la gestione e supervisione delle movimentazioni dei prodotti di cui è dotata e di cui si stava dotando l’API dal 2000 (ppgg 89-90-91) sembra impossibile non poter quantificare con buona approssimazione la quantità di prodotto finita in mare i giorni scorsi, cioè quella quantità che dal serbatoio di contenimento non è finito dentro la petroliera al carico!

Anche perché il sistema informatico dell’API permette di “disporre di un sistema di controllo dei livelli e delle movimentazioni completamente ridondato*

Non solo:
il software TIS (Tank Information System) “è alimentato in tempo reale dai valori provenienti dai misuratori di livello presenti sui serbatoi, esso calcola i volumi e le masse e li rende disponibili per il sistema di controllo movimenti (OMIS) (…) in questo modo tutte le informazioni del parco serbatoi della raffineria (…) sono messe in linea a disposizione di OMIS e del sistema di assistenza operatori (MAPI).

Ed il software OMIS ( Oil Movement Information System) che cosa permette di controllare?
gestisce e controlla la movimentazione dei prodotti sia in automatico che in supervisione, consentendo di pianificare e selezionare i movimenti, di gestire lo stato dei movimenti in corso e la loro compatibilità, (…) di monitorare i movimenti in corso (…)”.

Poi c’è il software MAPI che “consente di diffondere i dati in tempo reale al reparto OMB (ndr: reparto materialmente addetto alla movimentazione prodotti) in modo da gestire (…) la visualizzazione in tempo reale di tutti i dati dei serbatoi (livelli, portate, volumi, pressioni, ecc) – la visualizzazione dello stato dei serbatoi e delle movimentazioni e la loro congruità – la visualizzazione selettiva dei serbatoi in movimento – la registrazione di tutti i dati e delle operazioni su banca dati estesa”.

E non è finito: “(…) Per ciascuna operazione c’è quindi una verifica di congruenza tra i volumi movimentati (sorgente e destinazione) (…) Per ciascun movimento è presente una libreria di calcoli che il sistema esegue contestualmente per la verifica del volume effettivo movimentato, della portata di un movimento, (…) del tempo di completamento della movimentazione programmata, della congruenza tra stato atteso del serbatoio e stato rilevato (…) In ogni momento, a movimentazione avviata, qualora si verificasse una incongruenza tra i volumi trasportati e/o le rate conosciute, il sistema provvede a segnalare attraverso un allarme l’anomalia rilevata”.

Dunque alcune considerazioni sorgono spontanee:

SE TUTTA LA MOVIMENTAZIONE E I RELATIVI LIVELLI DEI PRODOTTI ALL’INTERNO DEI SERBATOI (PRIMA E DOPO I TRASFERIMENTI) È REGISTRATA INFORMATICAMENTE E ARCHIVIATA, NON SEMBRA COMPLICATO DISPORRE DI QUEI DATI PUNTUALI E FARE LE STIME OPPORTUNE!!

INFINE, AMMESSO E NON CONCESSO CHE LA QUANTITÀ DI OLIO COMBUSTIBILE ATZ SVERSATO IN MARE DURANTE LE OPERAZIONI DI CARICO DELLA PETROLIERA SIA DI CIRCA 5 MC - COME DICHIARATO DALL’API - COME È POSSIBILE CHE AL MOMENTO DEL TRASFERIMENTO DEL PRODOTTO DAL SERBATOIO ALLA PETROLIERA NESSUNO SI SIA ACCORTO DI QUELL’OLIO COMBUSTIBILE CHE, SEPPUR PARTITO DAL SERBATOIO, MANCAVA ALLA PETROLIERA DI DESTINAZIONE???

*ridondato:

  • sovrabbondante;

  • controllo automatico delle alterazioni delle informazioni;

  • può essere abolito senza perdita di informazioni;

 

un email del 06/04/2007, indirizzata a noi ma anche all'Ufficio Ambiente del Comune di Falconara Marittima, all'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Ancona, al Resto del Carlino e alla Guardia Costiera di Ancona, chiede e segnala :

CHI CI TUTELA

Salve
nella mattinata di oggi 13 aprile (ndr: presumiamo si tratti del 05 e/o 06) almeno 20 VONGOLARE pescavano indisturbate a pochi metri da riva nella zona che va da palombina vecchia a palombina nuova oltre che creare un inquinamento sonoro notevole (dalle 4 della mattina) pescavano in zona non consentita e sentite bene sotto ORDINANZA di divieto di pesca del comune di Falconara per la fuoriuscita di materiale tossico dall'API

chi deve controllare :

che non ci sveglino alle 4
che non ci facciano mangiare vongole tossiche
che non distruggano tutte le forme viventi a pochi metri da riva

chi in questo cavolo di paese ci tutela

 


foto tratte dal Messaggero on line del 05.04.2007

 

 

elezioni amministrative
27/28 maggio 2007
provincia di Ancona

indicazione di voto
dei comitati:

votiamo
Antonio La Trippa

 

RAFFINERIA E CENTRALE API:
NEL 2004 E NEL 2005 VIOLATO IL DECRETO DI CONCESSIONE!

 

Nel 2004 e nel 2005 la raffineria API e l’annessa centrale elettrica IGCC hanno emesso in atmosfera un quantitativo di Ossidi di Azoto (NOx) superiore al tetto emissivo prescritto nel Decreto regionale di Rinnovo della Concessione n° 18/03 del 30/06/2003. In particolare:

  • nel 2004 invece del limite di 880 tonnellate/anno di NOx il complesso API ha emesso 985 tonnellate: + 105 t/a;

  • nel 2005 invece del limite di 835 t/a ne sono state emesse 927: + 92 t/a!

Questi dati sono esposti nella Relazione che il Dipartimento Provinciale dell’ARPAM ha inviato agli Assessori all’Ambiente della Regione Marche e della Provincia di Ancona nonché al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente del Comune di Falconara M.ma in data 20/7/2005 e 15/9/06.

Le due Relazioni dell’ARPAM concludono:

  • E’ parere di questo Servizio che non sia stata rispettata la prescrizione b-20 del D.D.D. Territorio e Ambiente n°18/03 del 30/06/2003”!

 

La prescrizione b-20 è una condizione che l’API deve rispettare per esercire l’attività concessionata!

La prescrizione b-20 è finalizzata a perseguire e garantire la piena sostenibilità ambientale del complesso!

 

Questo è quanto è scritto nel Decreto Regionale di concessione 18/03, per cui le 197 tonnellate in più di NOx respirate dlla popolazione nel 2004 e nel 2005 ci dicono inequivocabilmente che l’API non è stata in grado di rispettare una delle più importanti prescrizioni mirate a tutelare la salute.

Gli NOx , infatti, altamente tossici e dannosissimi per l’apparato respiratorio, sono un parametro dei più critici che causa bronchiti ed edemi polmonari; sull’ambiente è responsabile della pioggia acida!

 

In base al D.Lvo 372/99 ed alla normativa europea l’API dovrebbe aver adottato da un bel po’ le migliori tecnologie per limitare il più possibile le nocive emissioni dei suoi impianti di raffinazione e di produzione di energia elettrica.

Dalla Relazione dell’ARPAM si possono dedurre due alternative: o l’API non ha dotato i suoi impianti di tutte le tecnologie contenitive, oppure, se le ha adottate, esse non sono sufficienti a bloccare la grande quantità degli NOx che si sprigionano dagli impianti!

 

Conosciamo faccia e modi con i quali, oggi, l’API ci viene a dire che con le due nuove centrali elettriche non si avrà un peggioramento ulteriore della qualità dell’aria, quando tutta la letteratura scientifica statunitense, europea e il CNR italiano è unanime nell’indicare le enormi quantità di Ossidi di Azoto, di Ossidi e Biossidi di Carbonio (CO e CO2) e di polveri fini e nanopolveri (PM 10 – PM 2.5 – PM 1) che saranno immessi nell’aria e si formeranno con l’attività delle centrali a metano proposte!

 

Di fronte a tutto ciò ci sorprende e ci amareggia che la Regione Marche non abbia dato il dovuto risalto a dati che mostrano che l’API – la quale vorrebbe costruire altre due centrali elettriche in un Area ad Alto Rischio - ha sforato per due anni di seguito i limiti delle emissioni di NOx imposti con un Decreto della stessa Regione!

Ma siamo ancora più preoccupati perché non riusciamo proprio a distinguere la vera faccia della Regione: da un lato difende e sostiene il PEAR, dall’altro non fa tutto ciò che sarebbe necessario e conseguente per arrestare definitivamente impianti come quelli progettati dall’API di Falconara e dall’AGEM a San Severino, lasciando pericolosamente avanzare le procedure autorizzatorie in corso.

 

ASSEMBLEA REGIONALE DEMOCRAZIA E TERRITORIO

Documenti:

Decreto regionale di rinnovo della concessione all''API n° 18/03 del 30/06/2003

ARPAM: Report sui dati emissivi e di processo anno 2004:
Pagina 1
Pagina 2
Pagina 3
Pagina 4
Pagina 5
Pagina 6
Pagina 7
Pagina 8

ARPAM: Report sui dati emissivi e di processo anno 2005:
Pagina 1
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Pagina 3
Pagina 4
Pagina 5
Pagina 6
Pagina 7
Pagina 8

Scheda sugli Ossidi di Azoto

 
PEAR E CENTRALI API:
I CONTI POLITICI CHE NON TORNANO!

Alcuni elementi per ragionare e "diradare la nebbia"!

 

La Regione Marche non si decide a negare l’intesa Stato-Regione per le grandi centrali elettriche di Falconara M.ma e San Severino Marche.

Ha scritto la Giunta all’indomani della riunione del 13/3: “la titolarità del procedimento amministrativo di autorizzazione è in capo al Ministero allo Sviluppo Economico per cui la non intesa sarà espressa formalmente dalla Regione solo a seguito di una richiesta ufficiale da parte dello stesso Ministero. Richiesta che al momento non è ancora stata avanzata alla Regione”.

Eppure in conclusione della Conferenza dei Servizi dell’8 Settembre 2006 nell’ambito del procedimento di autorizzazione all’API per la costruzione e l’esercizio delle centrali elettriche, il rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico (MSE) fu chiaro e verbalizzò: “Conclude la riunione rendendo noto che la data della prossima riunione sarà stabilita e comunicata alle Amministrazioni interessate, dopo che sarà pervenuto il decreto di pronuncia di compatibilità ambientale (…) riunione conclusiva il cui ordine del giorno sarà l’intesa della Regione”.

Dunque l’MSE è chiaro: la prossima comunicazione che arriverà alla Regione sarà a Valutazione ambientale conclusa!

 

MA DAVVERO LA REGIONE MARCHE HA SCELTO L’UNICA STRADA POSSIBILE?

Che cosa è accaduto in situazioni analoghe, in altre Regioni?

 

La Giunta regionale del Veneto con deliberazione N. 4277 del 22 dicembre 2004 deliberò:

1) di disporre la sospensione delle attività istruttorie della Commissione VIA in corso per le centrali per la produzione di energia elettrica da realizzarsi nei comuni di Montecchio Maggiore, Cona, Loreo e Ronco all'Adige;

2) di incaricare il rappresentante regionale in sede di conferenza di servizi di esprimere parere negativo;

3) di negare l'intesa con il Ministro delle Attività Produttive. (…)”

 

Sulla centrale da 760 MW di Ronco all’Adige (VR) il 14 Marzo 2007 il Ministero dell’Ambiente ha espresso “parere interlocutorio negativo circa la compatibilità ambientale”.

 

Va sottolineato che la Regione Veneto, con l’atto di Giunta ricordato, ha dunque anticipato la conclusione della Valutazione ambientale ed ha negato subito l’intesa con lo Stato prevista dalla Legge 9/4/2002 n° 55; a tutt’oggi non risulta che esistano contenziosi amministrativi della Società Adige Energia S.r.l. - proponente la centrale - contro la Regione Veneto.

Inoltre, nel 2004, la Regione Veneto non aveva un Piano Energetico e, comunque, la motivazione della sospensione delle attività istruttorie nonché la negazione dell’intesa con lo Stato non fa alcun riferimento alla incompatibilità del progetto con la Pianificazione energetica regionale!

Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) del quale, invece, la Regione Marche si è dotata e che non prevede assolutamente le centrali di grande potenza come quelle proposte da API di Falconara e da AGEM di San Severino!

Un punto di forza che la Giunta, al di là delle dichiarazioni di fedeltà, politicamente non vuole utilizzare fino in fondo!

 

IL NODO POLITICO CENTRALE DELLA GIUNTA: VOLER CAMBIARE IL PEAR!

 

Questa mancanza di volontà politica la Regione Marche l’ha fatta verbalizzare anche in sede di Conferenza dei Servizi dell’8 Settembre 2006 allorquando il Delegato della Presidenza della Giunta ha dichiarato: “la nuova centrale, pur rispondendo a molte esigenze energetiche con relative ricadute economiche positive, al momento non può essere autorizzata in quanto non conforme agli indirizzi del PEAR, approvato il 16 febbraio 2005, nel quale non viene contemplata la possibilità di realizzare, nel territorio regionale, centrali di media taglia quale quella proposta dall’API ma solo piccole centrali di cogenerazione (la cosiddetta generazione diffusa)”.

Senza voler fare una pignola analisi, è palese che oltre a tutte le considerazioni energetiche ed economiche positive a “prologo” di ciò che realmente interessava in quella sede – la conformità del progetto API agli indirizzi del PEAR – la scelta sintattica elaborata dalla Giunta Regionale non lascia dubbi: fino a che non cambierà questo PEAR le centrali API non sono autorizzabili!

Il PEAR, dunque, in Regione viene vissuto sempre più come un problema politico piuttosto che come generatore di un futuro produttivo, ambientale, occupazionale.

Il cambiamento del PEAR che annualmente incombe con le strumentali “verifiche” imposte dai poteri forti è la vera posta in gioco politica alla Regione Marche, cambiamento per renderebbe compatibili le centrali API ed AGEM!

 

IL GIOCO AL MASSACRO DEL PEAR

 

D’altra parte il gioco al massacro del PEAR si evince chiaramente dal comunicato dell’ultima Giunta dove si ammette che l’Assessorato all’Industria e all’Energia non ha ancora elaborato uno straccio di decreto di incentivazione finanziaria per la piccola cogenerazione e trigenerazione pianificata dal PEAR. E questo a due anni dall’approvazione del Piano energetico stesso!

E’ oggettivamente impensabile che un Decreto di incentivazione della cogenerazione diffusa, anche se tempestivamente approvato nelle prossime settimane, riuscirà a colmare in pochi mesi il ritardo accumulato dalla approvazione ed adozione del PEAR fino ad oggi!

E’ per questo che decine di associazioni ambientaliste hanno scritto ai consiglieri regionali di maggioranza affinchè propongano di dividere la cosiddetta “verifica” del PEAR del prossimo autunno, in modo che abbia per oggetto la verifica non del PEAR, ma esclusivamente delle misure e degli aspetti riguardanti il risparmio energetico e le energie rinnovabili, peraltro posticipando di un anno l’analisi dei risultati ottenuti con il Decreto di incentivazione finanziaria per la cogenerazione diffusa che l’Assessore all’Energia elaborerà nelle prossime settimane.

 

Ma nessuna risposta è ritornata dai consiglieri regionali di maggioranza!

 

UN SEGNALE FORIERO DI TEMPESTA

 

Intanto però, segno di profonda frattura tra società civile e partiti, un brutto e premonitore segnale proviene dal versante degli stessi “oppositori istituzionali” alle centrali: in alcuni consigli comunali Rifondazione Comunista ha presentato un ordine del giorno in cui si impegnano i Sindaci dell’Area ad Alto Rischio a sollecitare la Giunta Regionale a negare l’intesa Stato-Regione.

Ma in quell’odg ci si riferisce alla sola centrale elettrica da 520 MW dell’API!!

In realtà le centrali dell’API sono due: 520 MW + 60 MW!

Dov’è finita l’altra centrale in un odg già approvato a Jesi e Falconara?

Dobbiamo interpretare tutto ciò come un implicito “via libera” alla centrale da 60 MW?

Come il primo segnale per una “onorevole” modifica del PEAR?

 

Il presidente dell’associazione
Loris Calcina

Scarica via_negativo_ronco_adige.pdf
Scarica Atto_Reg_Veneto_nega_intesa_centrali.pdf

 
ASSEMBLEA PERMANENTE REGIONALE DEMOCRAZIA E TERRITORIO
c/o via F. Campanella, 2 - Falconara M.ma (AN) - cell. 339.8102187 / 328.9281377 / 333.9492882

20.03.2007 - lettera aperta ai consiglieri regionali
DS – PRC – VERDI – PDCI – MARGHERITA – SDI – RE – UDEUR

Piano Energetico Ambientale Regionale:
incentivazioni e futura “verifica”

 

Egregi Signori Consiglieri,

l’Assemblea Regionale Democrazia e Territorio desidera comunicarVi queste brevi considerazioni in relazione a quanto emerso e comunicato dalla Giunta della Regione Marche in data 13.03.07 riguardo al PEAR.

Riteniamo che il “sostegno agli interventi di cogenerazione diffusa, con l’avvio di misure di incentivazione finanziaria” espresso dalla Giunta regionale nonché l’incarico conferito all’Assessore all’Energia di predisporre una “Delibera che incentivi finanziariamente la realizzazione di tali impianti” evidenzi un gravissimo ritardo – rilevato dalla stessa Giunta – dell’Assessorato all’Energia proprio nelle incentivazioni finanziarie di implementazione di una parte del PEAR (punto 4.2.4 Conclusioni).
Non ci interessa, in questa fase, capire se, in relazione a tale ritardo, ci siano o meno responsabilità dirette del titolare dell’Assessorato all’Energia.
Piuttosto riteniamo che un Decreto di incentivazione della cogenerazione diffusa, anche se tempestivamente approvato nelle prossime settimane, difficilmente riuscirà a colmare in pochi mesi il ritardo accumulato dalla approvazione ed adozione del PEAR fino ad oggi!

Pertanto, proprio perché riteniamo questo PEAR un validissimo strumento da implementare ed incentivare, ci sembra corretto che quella che alcuni chiamano impropriamente la “verifica” del PEAR del prossimo autunno abbia per oggetto la verifica non del PEAR, ma esclusivamente delle misure e degli aspetti riguardanti il risparmio energetico e le energie rinnovabili, peraltro posticipando di un anno l’analisi dei risultati ottenuti con il Decreto di incentivazione finanziaria per la cogenerazione diffusa che l’Assessore all’Energia elaborerà nelle prossime settimane.

Troppo spesso abbiamo assistito ad incertezze e posizioni contrapposte tra i Consiglieri della stessa maggioranza di governo regionale; questo ci preoccupa perché siamo convinti che questo PEAR – al quale ribadiamo il nostro pieno sostegno - è caratterizzato da innovativi elementi strategici non soltanto ambientali ma anche economici e sociali. E’ un PEAR che, così come è stato elaborato, può avere un ruolo strategico nello sviluppo della Regione Marche. Questa consapevolezza ci spinge a chiederVi non solo di difenderlo ma, soprattutto, di sostenerlo con strumenti anche finanziari affinché tutte le parti del Piano possano dispiegarsi.
Per tutto quanto sopra riteniamo che i grossi impianti di produzione di energia elettrica proposti a Falconara e San Severino siano antitetici ad uno sviluppo realmente sostenibile per l’occupazione, l’ambiente, l’economia e la salubrità delle Marche e, pertanto Vi invitiamo a proporre un documento in Consiglio regionale per impegnare la Giunta a comunicare al Ministero competente che la Pianificazione energetica della Regione Marche non prevede un’intesa positiva Stato-Regione.

Nella speranza che possiate far proprie queste considerazioni per una incisiva azione istituzionale a difesa ed incentivazione delle misure previste dal PEAR, Vi inviamo distinti saluti.

Hanno partecipato alla assemblea del 13.3.07:

Coordinamento Difesa Territorio Provincia di Ancona
Legambiente – Marche
Greenpeace – Ancona
Medicina Democratica – Falconara M.ma
Associazione Comitato di Quartiere Villanova – Falconara M.ma
Associazione Pionieri Rocca mare – Falconara M.ma
Associazione Comitato quartiere Fiumesino – Falconara M.ma
Comitato “Giù le mani dal Galoppo” – Chiaravalle/Montemarciano/Monte San Vito
Associazione Comitato “25 Agosto” – Falconara M.ma
Legambiente Circolo di Falconara M.ma
CSA “Kontatto” – Falconara M.ma
Associazione “25 ohm” - Falconara M.ma
Rete NO PAV – Marche     
Comunità Resistenti delle Marche
Associazione “YA BASTA” – Marche
Ambasciata dei Diritti – Ancona
Gruppo “Amici di Beppe Grillo” JESI – ANCONA
CSA “ Tnt” – Jesi
Associazione Culturale Punto Rosso – Jesi
La Città in Comune – Ancona
Officina Sociale Rebelde

 
Salviamo la squadra rialzo

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA
ASSOCIAZIONE COMITATO 25 AGOSTO - FALCONARA

comunicato stampa 11.03.2007

EX RIALZO:
ORMAI INUTILMENTE, ORA IL COMUNE
AMMETTE CHE LE RISORSE C'ERANO!
LA SINGOLARE INTERPRETAZIONE
DELL'API DI "AREA DI RISPETTO"! 

Alla fine il Vicesindaco Piccinini ci ha dovuto dar ragione. Quando dice che per acquisire la ex Officina Squadra Rialzo al posto dell’API “il Comune avrebbe potuto utilizzare fondi regionali per 800 mila euro” dice che le risorse c’erano e non interessavano le casse del Comune!
Ma lo stesso Vicesindaco pensa di aver trovato la foglia di fico per continuare a confondere i falconaresi e per continuare a giustificare la scelta politica e la paura disumana di togliere dalle mani dell’API l’ex Rialzo: il Comune “avrebbe dovuto farsi carico della spesa per la ristrutturazione” dice Piccinini.
In primo luogo il Vicesindaco dimentica che in un colpo solo avrebbe avuto un Museo dei trasporti ferroviario di valore e proiezione nazionale e un contenitore teatrale e musicale (già sperimentato con successo) che a Falconara manca e necessita, se non vuole ulteriormente degradarsi a città dormitorio!
Per la ristrutturazione, poi, poteva essere utilizzato provvisoriamente altro denaro regionale del Contratto di quartiere da “reintegrare” progressivamente, per esempio, con parte degli incassi di stagioni teatrali e musicali concordate ed organizzate con Regione, Provincia, Enti Teatrali, ARCI, ecc.
Ma al di là delle numerose formule che sono utilizzate in tutta Italia, è necessario che il Vicesindaco si metta d’accordo con se stesso una volta per tutte. Pochi mesi fa dichiarò che il Comune non avrebbe acquistato l’ex Rialzo perché cercava “di dare precedenza a progetti che abbiano una reale valenza ed utilità per i cittadini come ad esempio i parcheggi”! Sorvolando sulla comparazione tra parcheggio auto e cultura, ci sembra che per Piccinini, oggi, essere costretto a chiedere all’API l’ex Rialzo per un concerto sia la palese dimostrazione di conoscere e perseguire soltanto una parte dei bisogni della città e dei falconaresi!  

Quanto alla replica della raffineria API secondo la quale “L’acquisto della ex Squadra Rialzo è stata dettata dalla volontà di ampliare l’area di rispetto intorno al sito industriale per aumentare i livelli di sicurezza della popolazione” essa sarebbe farsesca se non fosse disinformativa nei confronti della cittadinanza.
Il Decreto del Direttore del Dipartimento Territorio e Ambiente n°18/03 del 30.06.2003 con il quale la Regione Marche ha anticipatamente rinnovato la concessione all’API recita al paragrafo n° 13: “Vanno verificate ipotesi di razionalizzazione degli stoccaggi di prodotti infiammabili che pur garantendo il rispetto di idonee distanze di sicurezza reciproche e con gli impianti, possa portare alla creazione di una fascia di rispetto lungo la SS 16 interna al perimetro dello stabilimento, mantenendo comunque l’attuale perimetro dello stesso in modo da non ridurre le distanze di sicurezza dalle opere esterne”.

L’Addetto Stampa dell’API ha perso la bussola o non padroneggia perfettamente la lingua italiana?
Secondo le sue parole l’API ha fatto esattamente il contrario di quanto decretato dalla Regione Marche tanto che se la logica della fascia di rispetto fosse quella propinataci dalla Direzione dell’API non ci sarebbe soluzione di continuità all’espansione dei confini della raffineria “per motivi di sicurezza”
Per il resto l’API fa il suo mestiere e quando ci sono di mezzo i succosi interessi della produzione e vendita di energia elettrica dalle progettate nuove centrali è ovvio accogliere di buon grado le richieste del Comune che dovrà ospitare sul proprio territorio gli impianti! Fa parte dell’abc della cura dell’immagine dell’azienda! 

Piuttosto è il Comune di Falconara che deliberando la contrarietà alle suddette centrali in difesa e tutela della salute della popolazione e del territorio avrebbe dovuto avere il buon senso di evitare assist improvvidi alla controparte API specialmente in un momento cruciale in cui la Giunta Spacca tentenna inspiegabilmente a negare l’intesa Stato – Regione nel procedimento amministrativo delle centrali API.
Ma forse è ora di denunciare a “Chi l’ha visto” la scomparsa del buon senso della Amministrazione Recanatini!

lo speciale dedicato alla ex-squadra rialzo
 

 
Salviamo la squadra rialzo
ASSEMBLEA PERMANENTE REGIONALE DEMOCRAZIA E TERRITORIO
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07.03.2007 - comunicato stampa

CONCERTO ALLA ex SQUADRA RIALZO
LA “VELENOSA CARAMELLA” DELL’API !!!

A Falconara si fa e si fruisce la cultura su gentile concessione dell’Api !!!
E’ questo il significato del luogo scelto dal Comune di Falconara per ospitare il concerto organizzato dalla Provincia di Ancona e dall’ARCI regionale: la ex Officina squadra rialzo di Villanova !

La ex Officina Squadra Rialzo – affascinante contenitore museale e culturale - è stata lasciata acquistare all’API perché il Comune di Falconara per ben due volte ha rinunciato ad acquistarla nonostante non avesse dovuto sborsare un cent/€ dato che il denaro veniva stanziato dalla Regione Marche per finanziare il Contratto di quartiere Villanova/Falconara Nord.
I cittadini interessati dal Contratto di quartiere avevano espresso e sottoscritto il loro assenso !
Oltre 50 Associazioni ed operatori culturali avevano sottoscritto una petizione affinché la ex Officina fosse acquisita da un Ente pubblico e diventasse stabilmente l’OFFICINA CULTURALE E MUSEALE !

TUTTI IGNORATI !!! 

A novembre 2006 l’assessore Lodolini ed il Sindaco Recanatini hanno ignorato (senza neanche rispondere) la richiesta di 5 associazioni falconaresi per organizzare spettacoli a sostegno della petizione per l’OFFICINA CULTURALE E MUSEALE !

Sabato, invece, il Comune, per ospitare il concerto organizzato da Provincia e dall’ARCI, ha chiesto la concessione della ex Officina al nuovo padrone, l’API che, nella speranza di realizzare le due nuove megacentrali, e' ben felice di concedere tali spazi pensando di  accattivarsi le simpatie e il consenso della cittadinanza !

La quale API è diventata padrona non solo della ex Officina ma di tutta un’area (e della relativa cubatura edilizia) connessa ed affacciata sul mare che, quindi, è stata sottratta ad una possibile riqualificazione a vantaggio di Villanova e Falconara.

Quello che segnaliamo ai cittadini è la aberrante logica degli artefici di questa catastrofica “ingegneria cultural/urbanistica”: un Comune privo di spazi dove ospitare eventi culturali di massa, decide di non acquistare l’idoneo spazio della ex Officina Squadra rialzo (oltretutto senza dover sborsare nulla dalle sue casse!), la lascia in balia degli interessi privati (e di maquillage buonista) dell’API e poi chiede il permesso alla stessa raffineria API per ospitare un evento culturale!

La dignità dei falconaresi e degli operatori culturali merita tutto questo ?

E’ dignitoso fare e fruire la cultura per “gentile e pelosa” concessione del potente di turno?

E per la Provincia e l’ARCI conta soltanto il “THE SHOW MUST GO ON ?

 
 

LA BOCCA DELLA VERITA'

07.03.2007

Fatti, ecco cosa racconteremo

Abbiniamo a questo numero della Bocca della verità
il gioco “Trova la dichiarazione”!

In palio il favoloso ed utilissimo “SURVIVOR BOX”

 

LA BOCCA DELLA VERITA'

25.02.2007

 

POL(L)O COMMERCIALE?

FALCONARESI, COMUNITA’ DI POLLI?

 

 
ASSEMBLEA PERMANENTE REGIONALE DEMOCRAZIA E TERRITORIO
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24.02.2007 - comunicato stampa

PEAR E CENTRALI API:
INCONTRO TRA ASSEMBLEA ED AMMINISTRATORI

L’Assemblea DEMOCRAZIA e TERRITORIO, fortemente preoccupata per l’immobilismo della Giunta regionale sul tema dell’autorizzazione alle nuove centrali elettriche API, ha organizzato un incontro lo scorso Lunedì 19 c.m. presso il Circolo ARCI di Fiumesino, con gli amministratori dei Comuni della Bassa Valle dell’Esino e della Provincia di Ancona che ad Ottobre 2006 hanno deliberato pareri nettamente contrari alla realizzazione di tali centrali.
Nella riunione i rappresentanti dei comitati e delle associazioni ambientaliste hanno espresso la necessità che la Giunta regionale formalizzi la negazione dell’intesa Stato–Regione così da chiudere anticipatamente il procedimento amministrativo!
Al contrario, l’attuale immobilismo umilia le ragioni (condivisibili e incontestabili), espresse dalle Amministrazioni con atti di consiglio, di contrarietà al progetto API, e sottende la grave rinuncia ad una gestione politicamente e tecnicamente coerente del PEAR.
I comitati e le associazioni riunite nell’Assemblea Permanente regionale DEMOCRAZIA e TERRITORIO hanno altresì sottolineato che dopo le delibere e le manifestazioni dell’Ottobre 2006 a sostegno del PEAR, per la Giunta regionale è arrivato il momento della coerenza e del rispetto della volontà delle amministrazioni locali interessate
In caso contrario la Giunta regionale non soltanto avrà ignorato le Amministrazioni dei Comuni dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale ma anche, e soprattutto, la volontà di tutti i cittadini che hanno conferito sia alle amministrazioni locali che alla stessa Regione una delega per difendere il territorio, l’ambiente, la salute e per risanare l’AERCA. 

Nel corso dell’incontro gli amministratori intervenuti ed i portavoce dell’Assemblea DEMOCRAZIA E TERRITORIO hanno unanimemente:

  • manifestato preoccupazione per i ritardi – se non addirittura mancanza di iniziative – da parte della Regione Marche nel favorire ed implementare con interventi mirati l’indirizzo strategico della produzione distribuita e non concentrata di energia;

  • ribadito la valutazione del progetto API come incompatibile con la programmazione energetico ambientale del PEAR voluta e condivisa dalla comunità regionale;

  • Sottolineato la necessita' di convocare urgentemente di un incontro con le Segreterie regionali dei partiti che compongono la Giunta regionale affinche' si esprimano definitivamente e con chiarezza riguardo la scelta che intendono fare in merito a tale questione.

In relazione a questo ultimo punto, alcuni degli amministratori intervenuti hanno informato che la Provincia e alcuni Comuni, già dichiaratesi contrari al progetto API, hanno elaborato un Ordine del Giorno nel quale si impegnano i Sindaci a comunicare al Presidente e Giunta Regionale l’urgenza e l’opportunità della formalizzazione con atto esplicito del diniego all’intesa Stato–Regione prevista dal comma 2 dell’art.1 della L.55/2002 al fine di una conclusione anticipata del procedimento amministrativo in corso sul progetto delle nuove centrali API.

I portavoce dell’Assemblea DEMOCRAZIA E TERRITORIO hanno espresso sostegno all’iniziativa ed hanno sottolineato la necessità che lo stesso Ordine del Giorno venga consegnato ai consiglieri regionali di maggioranza.

Al termine dell’incontro, valutato unanimemente positivo da tutti gli intervenuti, i portavoce dell’Assemblea Permanente regionale DEMOCRAZIA e TERRITORIO hanno indicato due prossimi ed imminenti appuntamenti sulla stessa problematica:

  1. convocazione di un incontro con le Segreterie regionali e provinciali dei partiti che sostengono la Giunta regionale;

  2. convocazione di un incontro con le associazioni di categoria che hanno espresso  apprezzamento condivisione degli indirizzi espressi dal PEAR.

Per l’Assemblea permanente Regionale DEMOCRAZIA E TERRITORIO

Loris Calcina
Pierpaolo Pupilli
Valentina Giuliodori

Amministratori intervenuti all’incontro:
Comune di Falconara M.ma: Assessori Roberto Piccinini e Carlo Brunelli;
Comune di Montemarciano: Assessore Emanuele Paladini;
Comune di Monte San Vito: Assessore Edmondo Rinaldi;
Comune di Chiaravalle: Assessore Davide Favi;
Comune di Camerata Picena: Sindaco Massimo Tittarelli;
Provincia di Ancona: Assessori Patrizia Casagrande, Maurizio Quercetti, Luciano Montesi.

 

Coordinamento Comitati Difesa Territorio Provincia di Ancona
c/o Via Campanella, 2 - Falconara M.ma (AN) - cell. 339.8102187 / 328.9281377
www.glomeda.org -
www.greenpeace.it/local/ancona - www.comitati-cittadini.net

MI DIFFERENZIO

comunicato stampa

22.02.2007

NO ALL'IPOTESI CONERO AMBIENTE:
CITTADINI E AMMINISTRATORI UNITI AL COORDINAMENTO
LUNGO LA STRADA RIFIUTI ZERO

GRANDE SUCCESSO DELLA CONFERENZA
CON IL PROF. PAUL CONNETT

MI DIFFERENZIO, PER UNA STRATEGIA RIFIUTI ZERO. Mercoledì sera, alla conferenza organizzata dal Coordinamento Difesa Territorio ad Ancona nel pomeriggio e a Monte San Vito la sera, si sono "differenziati" in tanti. E tutti hanno condiviso il nuovo approccio verso i Rifiuti Zero illustrato dal luminare prof. Paul Connett venuto da New York.

Come illustrato nella premessa del Coordinamento, la situazione in provincia di Ancona è critica: produzione tra le più alte d'Italia, raccolta differenziata a solo 20%, fine dei rifiuti quasi esclusivamente in discarica. Tuttavia, quello che viene proposto ai cittadini sono sempre grandi impianti: di incenerimento, di selezione o di discarica, fotocopie di progetti sparsi un po' in tutta Italia. La scelta tra inceneritori e discarica nella gestione dei rifiuti nasconde però un grande inganno. Sottintende infatti un approccio sbagliato al problema che non lo affronta all'origine. Occorre cambiare strada adottando la Strategia Rifiuti Zero che non prevede né l'incenerimento né grandi discariche. Quindi no all'impianto da 14 milioni di Euro proposto dal consorzio Conero Ambiente per i 16 comuni del bacino 1 della provincia di Ancona (impianto troppo orientato alla produzione di CDR un combustibile di rifiuti destinato all'incenerimento e alla produzione di materiali da discarica e poco orientato al compostaggio e riciclaggio) e no a una nuova grande discarica del costo di altri 8,6 milioni. Sì invece alla Strategia Rifiuti Zero. Connett è stato chiaro e concreto: l'obiettivo è di smaltire in discarica zero rifiuti entro un periodo di tempo ben preciso 2020. Come realizzarlo in pratica? Per prima cosa affrontare il problema dei rifiuti a monte, prima che si producano. Soluzioni tante: diffusione della vendita alla spina, autocompostaggio domestico, abbandono dell'usa e getta o sostituzione con materiali biodegradabili derivati dal mais, un sistema di pagamento proporzionato alla quantità di rifiuti prodotti, centri per il riuso e la riparazione dei beni durevoli. Fatto il possibile per ridurre i rifiuti, occorre separarli. Il professore della St. Lawrence University ha incalzato sul sistema di raccolta. L'unico modalità per recuperare grandi quantità di rifiuti è il porta a porta: un bidone per i rifiuti umidi (che verranno avviati a compostaggio), uno o più bidoni per i rifiuti secchi (carta, vetro, plastica, alluminio che verranno avviati a riciclaggio) e uno per i residui. Sui residui una precisazione: sono oggetti non riciclabili a causa di cattiva progettazione industriale; e un ammonimento all'industria: ciò che non possiamo riutilizzare, riciclare o compostare, l'industria non dovrebbe affatto produrlo. Il residuo viene trattato con un sistema "a freddo" e quel minimo che resta viene smaltito in discarica. Nel tempo però questa quantità sarà sempre minore se si affianca il sistema a un centro di ricerca per studiare come rendere i materiali residuali più riciclabili. Rifiuti Zero permette anche la creazione di nuovi posti di lavoro (per il riuso, la riparazione, la raccolta domiciliare, la ricerca) e nuove attività di impresa (per il compostaggio e il riciclaggio).

I cittadini, in centinaia intervenuti ai due appuntamenti di Ancona e M.S.Vito, erano entusiasti del nuovo approccio proposto. Tutti gli amministratori intervenuti al dibattito hanno condiviso la Strategia Rifiuti Zero, dall'assessore provinciale Quercetti all'assessore di Falconara Brunelli, dal Sindaco di M.S.Vito a quello di Polverigi. Anche l'assessore Benaducci del Comune di Ancona (dove è ipotizzato l'impianto di Conero Ambiente per il bacino 1) che si è dichiarato disponibile al dialogo con il Coordinamento perché ancora l'impianto è solo un'ipotesi sottoposta ad aggiornamento. L'Ing. Pacchiarotti direttore del Consorzio ha spiegato infatti che è in corso un adeguamento dell'ipotesi ai nuovi obiettivi dettati dalla finanziaria 2006 (40% di raccolta differenziata entro il 2007 e 60% entro il 2011). Tuttavia quello che preoccupa il Coordinamento è che la tipologia impiantistica non sembra in discussione prevedendo comunque la produzione di CDR e soprattutto che non esiste ancora un piano sulla raccolta dei rifiuti. Il direttore del consorzio ha affermato che la raccolta porta a porta costa troppo. I dati e le esperienze da tutto il mondo e anche da tutta Italia dimostrano l'esatto contrario. Connett ha spiegato che il porta a porta toglie dalle discariche fino all'80 e più di rifiuti, quindi ai costi di raccolta superiori si contrappongono costi di smaltimento minori: il risultato è un risparmio complessivo. Ogni chilo di rifiuti in più per la raccolta differenziata costituisce un chilo in meno conferito ai gestori delle discariche e degli inceneritori. Probabilmente la Strategia Rifiuti Zero che è vicina ai cittadini e all'ambiente dà fastidio ad interessi di singoli privati o di enti pubblico-privati che gestiscono questi impianti. Sostenuto dai cittadini e dagli amministratori che lo seguono nelle sue iniziative, il Coordinamento (comitati, associazioni ambientaliste e centri sociali uniti per difendere il territorio e la salute dei cittadini) prosegue lungo la strada che evita di non mandare in fumo decine di milioni di Euro e che permette di preservare le risorse anche per le future generazioni. La strada verso Rifiuti Zero.

Leggi il comunicato stampa
di presentazione della manifestazione

Scarica il volantino

Scarica le proposte
del Coordinamento
illustrate lo scorso 24 marzo 2006

 

 

29.01.2007  ore 11.15

PRINCIPIO DI INCENDIO!!!

Verso le ore 11.15 è stata notata sopra gli impianti della raffineria API una densa nuvola di fumo nero. Il fenomeno e' durato per 10/15 minuti circa.

E' stato allertato il Centro Emergenze del Comune di Falconara Marittima, che si è subito attivato e in meno di 30 minuti ci ha richiamato informandoci che la dirigenza della raffineria ha parlato di "principio di incendio al Vacuum 1"

NdR: l'impianto in questione (Vacuum - sotto vuoto) permette nella fase di distillazione la separazione, dalle frazioni leggere, dell'olio combustibile e delle frazioni pesanti.

 

porto porticciolo o approdo
PROGETTO arch. FANTONI

Pubblichiamo la Relazione e gli elaborati grafici su un’idea di approdo nautico per Falconara Marittima che l’Architetto Aldo Fantoni ci ha cortesemente inviato.
Apprezziamo il signorile e civile gesto dell’Arch. Fantoni che si distingue per la sensibilità nei confronti dei cittadini i quali, oltre ad essere quelli più impattati dall’idea di un porto o di approdo a Falconara, sono impegnati in prima fila per scongiurare opere invasive e devastanti per il futuro di un bene comune e prezioso come il mare e la spiaggia.

La signorilità di cui non ha dato prova la Società Marina di Falconara s.p.a. che, a quanto ci risulta, non ha mai illustrato il suo progetto di porto con assemblee pubbliche nonostante esso impatti sulla vita e sul futuro di tutti i falconaresi.
Anzi, dobbiamo ricordare due eloquenti episodi dei quali si è resa protagonista Marina di Falconara s.p.a. nel 2006.
La Società Marina di Falconara s.p.a., dalle pagine di un quotidiano locale, minacciò di interessare la Polizia Postale poiché sul nostro sito web avevamo pubblicato alcune tavole del progetto preliminare del porto allora sottoposto all’analisi degli Enti e delle Autorità competenti.
Poi a Maggio del 2006 l’avvocato Michele Boncristiano (Società Marina di Falconara s.p.a.), con una infuriata telefonata, minacciò di querela il Direttore responsabile de “IL PAGURO” (nostro periodico) – Prof. Giorgio Cortellessa – per l’immagine in prima pagina che accostava il progetto del porto a Falconara M.ma all’ecomostro (demolito!) di Punta Perotti a Bari.

L’assemblea pubblica del 25 Gennaio 2007

Giovedì 25 gennaio abbiamo partecipato alla prima delle lodevoli iniziative dell’Amministrazione comunale sulla questione del futuro della spiaggia e del mare di Falconara M.ma e sulla prospettiva di costruire un porto turistico.
Sono stati sinteticamente illustrati il progetto del porto della Società Marina di Falconara s.p.a., il progetto dell’arch. Aldo Fantoni e l’idea scaturita dalla progettazione partecipata concretizzatasi nel quartiere Villanova nel 2005.
Il 99% dei cittadini intervenuti hanno formulato l’osservazione base: Falconara ha bisogno di un porto turistico? I falconaresi vogliono un porto turistico?
Il dibattito è stato ricchissimo di spunti tanto che è emersa una ulteriore proposta dell’Associazione Città Viva la quale ha individuato nella ex Montedison il sito più idoneo per collocare un eventuale porto turistico.
Comunque nella stragrande maggioranza i cittadini intervenuti si sono dichiarati contrari ad un porto turistico e alla urbanizzazione residenziale sul fronte mare di Falconara M:ma.

Ma c’è un aspetto che ci preme rilevare da quella assemblea: la sola presenza dell’Assessore all’Urbanistica al tavolo dell’Amministrazione comunale!
A parte l’Assessore ai LL.PP e alla Partecipazione – Massimo Marcelli Flori – assente per una indisposizione di salute, non abbiamo capito come mai il Vicesindaco Roberto Piccinini, particolarmente ilare tra il pubblico, non abbia affiancato il collega di Giunta al tavolo dell’Amministrazione comunale!
In fondo sarebbe stato logico che in mancanza dell’Assessore alla Partecipazione, il Vicesindaco presenziasse come Amministratore ad un così importante evento consultivo/partecipativo della cittadinanza.
Vedendo che l’Assessore Piccinini ha preferito rimanere tra il pubblico, ci si è palesata una allarmante analogia con quanto avvenuto ad Ottobre 2006 sulla problematica dell’acquisizione della ex Officina squadra rialzo di Falconara.
Anche allora partecipammo ad una assemblea pubblica convocata dall’Amministrazione comunale con i cittadini interessati dal Contratto di quartiere II Villanova/Falconara Nord.
Anche allora il tavolo dell’Amministrazione era presieduto dall’Assessore e dal Dirigente all’Urbanistica ed il Vicesindaco Piccinini preferì rimanere seduto tra i cittadini.
Quella assemblea si concluse con un chiaro pronunciamento (sottoscritto!) dei cittadini per l’acquisizione al Comune della ex Officina squadra rialzo utilizzando una parte del denaro messo a disposizione dalla Regione Marche per il Contratto di quartiere II.
Quella “delibera” assembleare non venne tenuta in alcun conto dalla Giunta falconarese!
Dunque la domanda è la seguente:

l’atteggiamento dell’Assessore Piccinini va interpretato come una sorta di indifferenza verso la partecipazione dei cittadini sul futuro urbanistico di Falconara M.ma?

la pagina di approfondimento sul porto

 

SALVIAMO UN PEZZO DELLA NOSTRA STORIA!!!

SALVIAMO UN BENE COMUNE CULTURALE DALL’ENNESIMA ESPANSIONE DELLA RAFFINERIA API!!!

Ex OFFICINA SQUADRA RIALZO

 

ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA - FALCONARA

27.11.2006 - comunicato stampa

LE RACCOMANDAZIONI
DELLA CONSULTA PER L’AMBIENTE

 Le Associazioni e i Comitati facenti parte della Consulta per l’Ambiente del Comune di Falconara hanno sottoscritto una RACCOMANDAZIONE all’Assessorato all’Ambiente ed alla Amministrazione comunale di Falconara M.ma in relazione al programma del monitoraggio degli inquinanti atmosferici che il Comune la Provincia di Ancona e l’ARPAM dovranno pianificare.

Il documento sottoscritto sottolinea che la complessità della “miscela degli inquinanti atmosferici” presenti nell’aria respirata dai cittadini falconaresi va conosciuta e misurata chimicamente con il potenziamento degli strumenti di rilevamento e la diversificazione degli stessi e va valutata ed interpretata dal punto di vista biologico/sanitario!

Pertanto la raccomandazione che le Associazioni ed i Comitati della Consulta Ambientale hanno inoltrato all’Amministrazione comunale falconarese riguardano i seguenti punti:

  • l’installazione di una centralina fissa - con caratteristiche tecniche identiche a quella già installata nel quartiere Villanova - nella parte alta del quartiere di Palombina Vecchia e nel quartiere Castelferretti;

  • il potenziamento della centralina fissa del quartiere Falconara Alta dotandola della stessa strumentazione presente in quella installata nel quartiere Villanova per la misurazione di PM10, PM2,5, Ammoniaca, H2S;

  • l’analisi, la determinazione, la validazione e la pubblicazione sul sito della Provincia di Ancona degli IPA e dei metalli pesanti riscontrati nei PM10 e PM2,5;

  • la determinazione capillare dei dati sull’inquinamento attraverso l’uso dei tubi di Palmes;

  • l’attivazione delle competenze necessarie ad una valutazione biologica e sanitaria dei risultati complessivi delle indagini chimiche effettuate.

Infine il Comitato del quartiere Villanova ha chiesto all’Assessorato all’Ambiente di attivarsi presso gli organi tecnici competenti per far verificare la composizione e la provenienza del ciottolo ovoidale, di colore nero e dall’inconfondibile odore di idrocarburi, ritrovato sull’arenile di Rocca Mare il 7 Novembre 2006 da associati al Comitato e già consegnato all’Assessorato stesso.

 

 

11.11.2006 - Api incontra

 

(volantino distribuito agli studenti venerdì mattina)

LETTERA  AD  UN/A  FUTURO/A  LAVORATORE/LAVORATRICE

Carissimo/a  Studente/studentessa,

se anche tu con la tua classe sarai tra i partecipanti alla giornata APINCONTRA, permettici di informarti su alcuni dati che la  raffineria API supponiamo non ti comunicherà:

  1. il 1 aprile 2003l’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale scrisse: “la raffineria API non ha provveduto alla tempestiva segnalazione dell’avvenuto sversamento in mare di gasolio avvenuto la notte tra il 31/3/2003 e il 1/4/2003”.
  2. dopo il grave incidente del 13 novembre 2001 alla centrale elettrica dell’API nel quale si ustionò gravemente un lavoratore, la Commissione nominata dal Ministero dell’Ambiente evidenziò come una delle cause dell’incidente “l’inadeguatezza del materiale impiegato nel sistema di alimentazione dell’ossigeno”;
  3. nell’incendio del 25 agosto 1999 il Prefetto di Ancona relazionò che “fino alle 5,39, subito dopo lo scoppio avvenuto alle 5,37, nessuno ha dato l’allerta ai Vigili del Fuoco e nessuno ha potuto dare l’allarme alla popolazione”;
  4. a proposito dell’incidente al serbatoio n°62 del luglio 1999, il Comando dei Vigili del Fuoco sottolineò “l’omissione della comunicazione della situazione di emergenza in atto da parte della società API”;

E non finisce qui.
Hai mai sentito parlare dello Studio occupazionale effettuato dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Ancona e dall’Istituto Superiore di Sanità su 659 lavoratori della raffineria in servizio fra il 1974 e il 1989, che ha rilevato eccessi di mortalità tumorale complessiva e di tumori cerebrali in particolare?  Chissà se gli attuali lavoratori ne sono a conoscenza ....

Sapevi che l'area in cui insiste la Raffineria è stata dichiarata ad Elevato rischio di crisi ambientale?
E che i cittadini di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano sono stati sottoposti ad un’indagine epidemiologica per il rischio leucemia e tumore del sistema emolinfopoietico, e stanno ancora aspettando i risultati?

Allora, NON CREDI ANCHE TU CHE DOBBIAMO PRETENDERE FIN DA SUBITO UN FUTURO IN CUI POTER FARE PROGRESSIVAMENTE A MENO DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, VIVENDO FINALMENTE LIBERI DALLE PERICOLOSE FONTI FOSSILI, COME PETROLIO E CARBONE ?

Vuoi sapere come?
PUNTANDO FIN DA SUBITO SU AZIONI CONCRETE DI RISPARMIO ENERGETICO E POTENZIANDO GLI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA PULITA DAL SOLE, DAL VENTO, DALL'ACQUA E DALLE BIOMASSE.

Pensa che ogni MW di energia da fonte rinnovabile significa mediamente 15 posti di lavoro e mentre la Germania è al primo posto in Europa con oltre 27.000 GWh prodotti da energia eolica e solare,l'Italia è ancora ferma a 2.374 GWh ! (fonte: Statistiche GRTN 2005)

Riflettici su...

COMUNICATO STAMPA

FALCONARA, SABATO 11, ore 10.00: SE “API-INCONTRA”, IL COORDINAMENTO DIFESA TERRITORIO-INFORMA
E OMAGGIA LA CITTADINANZA DEL “SURVIVOR BOX”
L’EVENTO RIPRESO ANCHE DAL BLOG DI BEPPE GRILLO

Una mascherina anti-smog e un cornetto portafortuna: questo il provocatorio contenuto del “Survivor Box” che, in risposta al Kyoto Box fornito dall’Api, il Coordinamento dei Comitati per la Difesa del Territorio metterà a disposizione di tutti coloro che, partecipando ad Apicontra sabato 11, vorranno sentirsi più sicuri e protetti. In contemporanea con l’apertura della raffineria al pubblico, il Coordinamento allestirà inoltre un presidio presso l'ex caserma U. Saracini di Falconara M.ma.

È alquanto contraddittoria, denuncia il Coordinamento, la scelta dell’Api di donare il Kyoto Box contenente lampade ad alta efficienza, con il progetto di due nuove mega centrali perseverando nella produzione di combustibili e di energia elettrica da fonti fossili (petrolio e metano), responsabili delle emissioni dei gas serra, contro i quali è stato sottoscritto proprio il protocollo di Kyoto!

Una contraddizione, quella insita nel gadget di Apincontra, che non è passata inosservata nemmeno al Grillo nazionale che ha deciso di “pubblicizzare” l’evento nel suo blog, visitato ogni giorno da milioni di persone, invitando cittadini e associazioni a unirsi alla protesta del Coordinamento.

Gli attivisti del Coordinamento sensibilizzeranno studenti e famiglie proprio su tutte quelle questioni che si suppone non verranno affrontate dall’Api. Come ad esempio: che l’area in cui insiste la raffineria è stata dichiarata dalla Regione Marche ad “elevato rischio di crisi ambientale”, che esiste un Piano di risanamento e che tutti noi contribuiamo a pagare gli interventi necessari. Inoltre che a causa dei prodotti lavorati, si sta visitando un impianto “a rischio di incidente rilevante”, che la bassa Vallesina è un sito da bonificare di interesse nazionale e che i cittadini di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano sono sottoposti a un’indagine epidemiologica per verificare se esiste tra essi una maggiore incidenza di leucemia e tumori, e stanno ancora aspettando i risultati. E ancora che le due centrali elettriche a metano proposte dall’Api vanificherebbero gli obiettivi del Piano Energetico Ambientale Regionale basato invece sul risparmio energetico, il maggior impiego delle fonti rinnovabili e la generazione distribuita. Se non bastasse ancora, il Coordinamento informerà della beffa tuttora in atto a danno degli inconsapevoli utenti Enel: con i soldi che paghiamo nella nostra bolletta alla voce A3 per “nuovi impianti da fonti rinnovabili e assimilati” contribuiamo agli affari dell’Api che invece di investire nel sole, nel vento, nell’acqua (le vere fonti rinnovabili) brucia i propri scarti del petrolio.

 

dal sito di Beppe Grillo

Con API un Aldilà a risparmio energetico


foto di: athoob

L’aspettativa di vita è scesa di tre anni nella Pianura Padana per via dei pm 2.5. L’API si è subito attivata: ha deciso di regalarci un futuro luminoso con il Kyoto Box: due lampadine e due riduttori per rubinetti per abbassare l’inquinamento da CO2 nell’Aldilà.

Il Kyoto box è anche noto come la "scatola magica", per via dei suoi poteri occulti. La raffineria dell’API è diventata il “Polo energetico ambientale avanzato”, l’avanzamento dell’ambiente verso l’Ade.

I soldi che paghiamo con la nostra bolletta dell’Enel alla voce A3 per “nuovi impianti da fonti rinnovabili e assimilati” sono stati assimilati alle raffinerie ed agli inceneritori, per rinnovare il pianeta partendo da zero.

Con il denaro risparmiato con la scatola magica potremmo però ripagare i 60 milliardi di euro che l’inquinamento italiano ci costa in termini di danni economici e socio-sanitari.
La scatola magica sarà distribuita a 1680 persone che potranno riservarsi un regno dei morti illuminato.

 Questo sabato allo stabilimento di Falconara per ringraziare l'API
UNIAMOCI ai Comitati di Falconara e ai ragazzi del Meetup.

 

Comitato quartiere Villanova – Falconara M.ma (AN)

Giovedi'  02.11.2006

olezzo simile a pesce in putrefazione, sostanza schiumosa gialla in mare e crostacei morti.

Si segnala a quanti in indirizzo che da alcuni giorni un persistente olezzo simile al pesce in putrefazione interessa tutto il litorale della città di Falconara M.ma, Montemarciano e Senigallia. 

In concomitanza a detto fenomeno odorigeno, associati allo scrivente comitato hanno notato e rilevato fotograficamente nella spiaggia compresa tra Montemarciano e Senigallia notevoli quantità di crostacei (granchi) morti.

Inoltre, sempre in seguito al medesimo sopralluogo di alcuni associati dello scrivente comitato, è stato notato e rilevato fotograficamente il galleggiamento sul mare e lo spiaggiamento di numerose chiazze di una non identificata sostanza schiumogena, densa, di colore giallo

In relazione a quanto segnalato e in quanto associazione portatrice di interessi specifici sul territorio nel quale interveniamo, chiediamo cortesemente a quanti in indirizzo di attivarsi per rilevare il fenomeno sopraindicato, valutarne la natura e le eventuali cause.
Infine chiediamo cortesemente di essere informati nei termini di Legge sulle risultanze delle eventuali analisi del materiale prelevato.

 

 

democrazia&territorio
volantino in formato pdf

 

Hanno aderito :

Coordinamento a Difesa del Territorio - Ancona
Rete No Pav – Marche
Comunità Resistenti delle Marche
Comitato per la Difesa di Monte Sant’Angelo (No Cave Arcevia)
Coordinamento dei comitati di difesa delle valli Metauro, Cesano e Candigliano - Pesaro
Comitato Contro le Centrali Turbogas della Valle del Potenza
Comitato 25 Agosto – Falconara
Comitato di Quartiere Villanova – Falconara
Medicina Democratica – Falconara
Accadueò (Comitato per un uso ed una gestione sostenibile dell'acqua)
Res Marche (Rete dell’Economia Solidale)
Associazione Ya Basta! – Marche
Legambiente – Marche
Ambasciata dei Diritti – Ancona
Ambasciata dei Diritti – Macerata
Ambasciata dei Diritti – Senigallia
Legambiente – Circolo di Falconara
Greenpeace – Ancona
Circolo "Eco & Bio" - Ancona
Associazione Lupus in Fabula – Provincia di Pesaro
Wwf – Marche
Gruppo "Amici di Beppe Grillo" – Jesi/Ancona/Pesaro
Sincobas - Coordinamento Provincia di Ancona
Associazione Culturale Punto Rosso – Jesi
Associazione Sinistra Critica - Marche
Associazione Sinistra Critica – Jesi
Rete di Lilliput – Punto Ancona/Falconara
"Urlo" mensile di resistenza giovanile – Ancona
Movimento "Jana" - Matelica
Comitato No Quadrilatero – Civitanova Marche
Circolo Legambiente "Sibilla Aleramo" – Civitanova Marche
Associazione Culturale "EquAzione" – Tolentino
Citt@verde – Civitanova Marche
Gas – Civitanova Marche
Bottega del Commercio Equo e Solidale - Tolentino
Collettivo Rokka Rossa - Camerino
Rifondazione Comunista – Marche
Giovani Comunisti/e – Provincia di Ancona
Giovani Comunisti/e - Provincia di Pesaro e Urbino
Federazione provinciale di Rifondazione Comunista – Macerata
Rifondazione Comunista - Federazione Provincia di Ancona
Quercetti Maurizio - Assessore Prc Provincia di Ancona
Montecchiani Rossana - Assessore Prc Comune di Jesi
Bianchini Sport Massimiliano - Assessore Prc Comune di Macerata
Circolo di Rifondazione Comunista "A.Gramsci" - Ancona
Circolo di Rifondazione Comunista – Fabriano
Circolo di Rifondazione Comunista "Tina Modotti" - Caldarola
Federazione Verdi – Marche
On. Marco Lion – Presidente Federazione Verdi Marche
Prof. Giorgio Cortellessa
Csa BaseLunareAlpha - Ancona
Csa Oltrefrontiera – Pesaro
Csa MezzaCanaja – Senigallia
Csa Kontatto – Falconara
Csa Sisma – Macerata
Csa Tnt – Jesi
Collettivo "25 Ohm" – Falconara
Associazione Polisportiva Antirazzista “Assata Shakur” – Ancona
Funima International Onlus
Acv – Marche
Unione Inquilini – Ancona  

 

 
Sabato 23.09.2005

manifestazione in piazza Mazzini a Falconara

"PRIMA LA SALUTE E I DIRITTI DEI CITTADINI
NO A NUOVE MEGACENTRALI ELETTRICHE A COMBUSTIBILI FOSSILI, NE' A FALCONARA NE' ALTROVE NELLE MARCHE!!!!"

 

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ma con l'obbligo di indicare la fonte:
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