POL(L)O COMMERCIALE?
FALCONARESI, COMUNITA’ DI POLLI?
Su un quotidiano locale del 24/2
abbiamo appreso che “la realizzazione del centro per la grande
distribuzione alla Gabella (ndr: territorio del Comune di Falconara
M.ma) rientra nell’ambito di un’operazione immobiliare mirata a
risarcire i proprietari dell’ex sito industriale della
Montedison per le spese che dovranno sostenere (si parla di 10 milioni
di euro) nella bonifica del sottosuolo: in pratica, per eliminare gli
inquinanti presenti nel perimetro della vecchia industria chimica, i
proprietari dell’area hanno la possibilità di demolire i capannoni e
recuperare parte delle volumetrie nel nuovo polo commerciale della
Gabella (…)”. Commenta il Sindaco Recatini nello stesso articolo: “In
questo momento, per Falconara è interesse prioritario la bonifica della
ex Montedison, prettamente collegata alla realizzazione di un centro
commerciale alla Gabella, dove tra l’altro è prevista l’apertura del
nuovo casello autostradale che fornirà un’adeguata infrastruttura viaria”.
Praticamente il Sindaco Recanatini
ha esplicitato con altre parole quanto scritto recentemente nella “predisposizione
dell’atto di indirizzo per la redazione di una variante al PRG” la
cui logica urbanistica abbiamo già criticato nello scorso intervento
della Bocca della Verità.
Ciò che ci colpisce e stona in
quella che il quotidiano ha definito operazione immobiliare è la
logica indicata come “risarcitoria” per la costosa
bonifica del sito della ex Montedison!
Andiamo con ordine e ricostruiamo
cronologicamente il tutto.
La legge sulla bonifica dei siti
inquinati (DM 471/99, art. 17 Dlgs 22/97) stabilisce che chiunque (sia
esso privato cittadino o impresa) si renda responsabile, anche
accidentalmente, dell’inquinamento di un sito (cioè di un luogo o
porzione di territorio) sarà seriamente minacciato da sanzioni penali,
se non provvederà a proprie spese alla bonifica del sito inquinato.
Qualora non sia immediatamente individuabile il responsabile l’art-9
contempla il caso che sia il proprietario dell’area a procedere, anche
al fine di evitare la procedura d’ufficio degli organi competenti
(Comune o Ministero dell’ambiente nel caso di siti di interesse
nazionale).
Falconara è piena di siti
inquinati.
Gli stessi Comitati hanno
contribuito con le proprie denunce e segnalazioni alla scoperta
dell’inquinamento da idrocarburi del sito di via Monti e Tognetti e del
sottosuolo della raffineria API.
In tutti i casi le procedure sono
state avviate dai privati proprietari delle aree, a loro spese, anche
quando, come nel caso di RFI lungo via Monti e Tognetti, la natura
dell’inquinamento sembra palesare la non responsabilità della ditta
proprietaria.
L’API, per esempio, sta bonificando
a sue spese il sottosuolo inzuppato di idrocarburi; per esempio abbiamo
avuto notizia che la ditta che intende costruire sul sito della ex
Casali (sotto il cimitero di Falconara) sta facendo altrettanto.
Durante l’Amministrazione Carletti
l’area della ex Montedison, dove era ipotizzabile una situazione di
inquinamento del sottosuolo proprio per le lavorazioni ivi realizzate,
venne acquistata da una Società facente capo all’Azienda Del Poggio,
proprietaria di vasti appezzamenti di terreno nella zona Pojole di
Falconara dove insistono allevamenti di polli.
In effetti si scoprì che il sito
era ed è inquinato tanto da venir inserito tra i siti di interesse
nazionale, per la cui bonifica il Ministero mette a disposizione dei
fondi speciali. Stessa situazione dell’API.
Il Dott. Nedo Biancani, geologo
che, per un periodo, seguì ufficialmente il sito e con il quale
interloquimmo tempo fa, ci disse che a suo parere la caratterizzazione e
la successiva bonifica dell’area ex Montedison avrebbe avuto costi assai
rilevanti.
Nell’articolo sopraccitato si parla
di 10 milioni di Euro!
A Marzo 2000, in fase di
elaborazione finale del PRG di Falconara, presentammo le nostre
osservazioni e, come noi e tanti altri cittadini, anche l’Azienda Del
Poggio presentò le sue e chiese di rendere edificabile il vasto terreno
aziendale al di là della strada SS16, nella zona Pojole/Gabella del
Comune di Falconara, a ridosso dell’abitato di Marina di Montemarciano.
L’osservazione fu accolta
dall’ufficio urbanistica del Comune di Falconara e approvata dal
Consiglio comunale che adottò il PRG di Falconara. Lo stesso fece la
Provincia di Ancona.
Successivamente, nel 2004,
nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
l’Amministrazione Carletti inserì la realizzazione di un centro
commerciale in località Gabella su un terreno di proprietà della Azienda
Del Poggio.
Poi, sempre nel 2004, quando ogni
Comune gravato dalla realizzazione della terza corsia della A14
contrattò con la Società Autostrade le opere di “compensazione”
spettanti, l’Amministrazione Carletti optò per la realizzazione di un
nuovo casello autostradale in località Gabella adiacente al centro
commerciale di cui sopra (a tre chilometri da quello di Ancona nord che
pure ne avrebbe di problemi da risolvere, dalla carenza di parcheggi, al
deflusso dei camion!).
Oggi il Sindaco Recanatini ci dice
chiaramente che “la bonifica della ex Montedison è
prettamente collegata alla realizzazione di un centro commerciale alla
Gabella” e, conclude la giornalista, “rientra
nell’ambito di un’operazione immobiliare mirata a risarcire i
proprietari dell’ex sito industriale della Montedison per le spese che
dovranno sostenere (si parla di 10 milioni di euro) nella bonifica del
sottosuolo”.
A noi sembra che,
urbanisticamente, ci sia stato un grave errore di valutazione da parte
della precedente Giunta Carletti, errore che oggi non dovrebbe sfuggire
al Sindaco Recanatini ed alla sua Giunta e che dovrebbe essere sanato in
nome dell’interesse generale della comunità falconarese!
Invece sembra proprio che la
nuova Amministrazione Recanatini sia in sintonia con la precedente di
Carletti.
Da cittadini ci sembra di capire
che l’interesse legittimo dell’Azienda del Poggio sia stato ed è quello
di rendere edificabili i suoi terreni nella zona Pojole/Gabella cosa che
garantirebbe un ottimo profitto dalla vendita di quei terreni ai privati
che intenderanno costruire.
In giro si sente parlare di circa
60-70.000 metri cubi di edilizia residenziale e di 120-130.000 mq di
edilizia commerciale (si pensi alla proporzione con l’Auchan che sono
circa 20.000 mq) che potrebbero far incassare intorno ai 10-11.000
milioni di Euro all’Azienda del Poggio!
Un bel “risarcimento” per un
proprietario che la legge obbliga a bonificare e per il quale la stessa
legge non prevede alcun “risarcimento”… Vogliamo dire, dobbiamo
aspettarci altri “risarcimenti” per l’API, RFI, ecc., oppure sarà
un risarcimento una tantum?
Da cittadini attenti ed allarmati
dal consumo del territorio e per nulla convinti che tutto ciò possa
definirsi una riqualificazione del territorio, ci chiediamo quale sia il
beneficio per l’interesse generale della comunità falconarese che dal
PRG deve essere tutelata proprio per ciò che riguarda il territorio
quale bene irriproducibile.
Ci sembra che la prospettiva per
l’interesse generale della comunità sia quella di una invasiva,
insostenibile “crosta di cemento” nella zona Pojole/Gabella e, sul lato
mare, il sito della ex Montedison bonificato (fino a quale profondità?
Con quale efficacia?) da destinare ad un fumoso e confuso polo del tempo
libero la cui costruzione e gestione dovrà avvenire a spese del Comune
di Falconara.
Ed infine, sempre dal punto di
vista dell’interesse generale per la comunità falconarese, come
interpretare la possibilità concessa all’Azienda del Poggio di
utilizzare la cubatura disponibile nella ex Montedison per la
edificabilità nella zona Pojole/Gabella (con conseguente innalzamento
del valore del terreno posseduto)? Come interpretare le affermazioni del
Sindaco Recanatini nel contesto dell’articolo sopraccitato nel quale la
giornalista scrive che l’edificabilità delle aree sarebbe una sorta di “risarcimento”
per gli alti costi della bonifica della ex Montedison se questo
particolare “risarcimento” non è previsto dalla legge ed è un
criterio non utilizzato ne con l’API, ne con l’area ex Casali, ne con
altri?
Certamente la dichiarazione del
Sindaco Recanatini affiancate alle deduzioni della giornalista e l’atto
di indirizzo predisposto dallo stesso Sindaco per la redazione di una
variante al PRG determinano sconcerto ed allarme per il futuro del
territorio falconarese e ci fa pensare ad un FUTURO DA POLLI per
gli interessi della comunità falconarese!
Soprattutto per capire che cosa ne
pensano i Consiglieri del Comune di Falconara e per confrontarci,
rigireremo a tutti Loro questa nota.
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