centrali api
COSA STA SUCCEDENDO ? |
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE
VILLANOVA – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE FIUMESINO – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO “25 AGOSTO” – FALCONARA M.ma
23.06.2007 - comunicato
stampa
L’intervista rilasciata dall’Assessore
Agostini al Sole 24Ore del 20 Giugno è semplicemente
sprezzante rispetto a quanto è stato prodotto in termini di contrarietà
verso la costruzione di due nuove centrali elettriche a Falconara M.ma.
Agostini sembra ignorare che la Provincia
di Ancona ed i Comuni di Falconara, Montemarciano, Chiaravalle e Monte San
Vito hanno detto un chiaro NO alle centrali API. Quest’uomo il cui partito –
i Democratici di Sinistra – è stato sponsorizzato all’ultima Festa nazionale
anche dalla Società API sembra ignorare che esiste un Piano Energetico
Regionale che non prevede centrali elettriche della grandezza che fanno
comodo all’API! L’Assessore regionale Agostini sembra ignorare che le
centrali dell’API devono essere costruite all’interno dell’Area ad Alto
Rischio di Crisi Ambientale, all’interno del Sito Inquinato di Interesse
nazionale e in un’area in cui è in corso uno studio epidemiologico
finanziato dalla stessa Regione perché tra il 1980 ed il 2000 è stato
evidenziato un aumento dei tassi di mortalità tra la popolazione per
leucemie e tumori del sistema linfatico!
Sembra ignorare l’Assessore che lo
sversamento in mare di olio combustibile cancerogeno dell’Aprile scorso è
andato molto vicino alla distruzione di interi comparti produttivi della
Regione Marche (turismo e pesca) che (ahinoi!) Agostini si ritrova a
governare!
Non ci meraviglia che ignori le
manifestazioni di piazza degli ultimi mesi contro le centrali API
organizzate e partecipate da un ampio movimento e schieramento di
associazioni di cittadini…
Ma il richiamo di Brachetti Peretti ha
toccato la “sensibilità” di Agostini su due aspetti:
-
la possibilità per la Regione di
incassare denaro sulla pelle dei falconaresi, dei chiaravallesi e dei
cittadini di Montemarciano e Monte San Vito inserendosi come azionista
delle centrali elettriche;
-
il lamento del petroliere per il non
rispetto – a suo dire - di un patto da parte della Regione Marche (il
protocollo di intesa).
Dato che la prima “ipersensibilità”
dell’Assessore si commenta da sola, sul secondo punto gli rammentiamo
qualcosa che gli è sfuggito circa i comportamenti degli uomini della Società
della quale la Regione Marche potrebbe acquisire quote azionarie.
Scrive il Pubblico Ministero – dott.ssa
Cristina Tedeschini - nella requisitoria al processo per il rogo alla
raffineria API del 25 Agosto 1999 in cui persero la vita due lavoratori,
furono evacuati due quartieri, transitò un treno tra le fiamme, furono
chiusi l’aeroporto e la statale 16, pezzi di materiale solido ricaddero fino
a 1,5 km dalla raffineria: “L’API ha contribuito a distogliere e
differire l’attenzione sulle vere cause del sinistro (…) Ritengo che si
possa affermare che certamente l’API mantenne comportamenti forvianti le
indagini per almeno 15 giorni dall’evento, ma soprattutto che questo lungo
lasso di tempo venne utilizzato dall’API (…) anche e soprattutto per
intralciare ed inquinare in ogni modo l’attività di indagine dell’autorità
giudiziaria. I periti ricordano la sparizione di dati di livello del
serbatoio 52 (…) Siamo assolutamente convinti che sono stati salvati ma
sicuramente non sono mai stati più forniti all’autorità giudiziaria, quindi
nascosti e poi fatti definitivamente sparire. Non solo c’è stato questo, ci
sono state le vicende dei testi contattati affinché riferissero circostanze
false”. (il passaggio completo lo pubblichiamo qui a lato).
Al di là della valenza penale (non c’è
stato ancora rinvio a giudizio per quei comportamenti) c’è, però, una
ineludibile valenza morale di questi fatti dalla quale nessuna delle
Amministrazioni pubbliche può prescindere.
Tantomeno la Regione Marche che ha il
dovere di tutelare la salute dei cittadini, l’ambiente in cui vivono ed ha
il dovere di tutelare il territorio per le generazioni future.
Dunque come mai tanta sensibilità
dell’Assessore Agostini nel prestare orecchio alle “lacrime” del petroliere
Brachetti Peretti mentre sembra ignorare le prese di posizione di Provincia,
Comuni e cittadini?
Chi garantisce che quei comportamenti
denunciati dal Pubblico Ministero non si ripetano in futuro?
Che fiducia si può avere in una azienda
che mantiene al loro posto e stipendia profumatamente personale che si è
reso protagonista di quei comportamenti?
E la domanda è: per conto di chi hanno
agito in quella maniera?
Ed allora in presenza di tutto questo è
necessario adottare una sorta di “principio di precauzione morale”
nei confronti dell’offensiva della Società API per costruire ad ogni costo
le sue centrali.
Lo strumento c’è, il PEAR.
Se la Società API progetta impianti che
stanno dentro il Piano Energetico avrà le opportunità economiche che le
spettano. Se invece decide di stare fuori dal PEAR come con le due centrali
elettriche progettate pagherà le conseguenze di scelte industriali stolte e
anacronistiche trascinandosi dietro una aristocrazia operaia accecata dalla
monetizzazione del rischio e fuori della storia come il sindacato che si è
data!
Stralcio della requisitoria del Pubblico
Ministero dott.ssa Cristina Tedeschini
durante il processo per il rogo alla raffineria API del 25 Agosto 1999
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12.06.2007 - Mozione
approvata dal Consiglio Regionale
(versione
pdf)
Mozione n. 175 presentata in data 17
aprile 2007 a iniziativa dei Consiglieri Benatti, Mammoli, Brandoni, Binci,
Comi, Mollaroli, Procaccini, Rocchi, Ortenzi
"Realizzazione di nuove centrali
energetiche in località Falconara M.ma e San Severino Marche"
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE
Premesso che il Piano energetico
ambientale regionale (PEAR) approvato con deliberazione del Consiglio
regionale n.175 del 16 febbraio 2005 individua nel risparmio energetico,
nell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e nella realizzazione di
piccoli impianti di cogenerazione le direttrici sulle quali fondare la
politica energetica regionale nei prossimi anni;
Vista la richiesta avanzata da
soggetti privati per realizzare due nuove centrali energetiche a ciclo
combinato di potenza superiore a 300 MW in località Falconara Marittima (AN)
e S. Severino Marche (MC);
Considerato che le aree individuate
dai privati per i nuovi impianti non sono ritenute idonee dalle
amministrazioni locali e provinciali: S. Severino in quanto area di pregio
agricolo e turistico e Falconara in quanto area definita dalla Regione
Marche ad elevato rischio di crisi ambientale (area AERCA) per la presenza,
oltre alla raffineria API, di una serie di infrastrutture industriali,
viarie, ferroviarie, aeroportuali, nonché area ricompresa tra siti
contaminati di interesse nazionale;
Visto che la raffineria API è
frequentemente causa di incidenti ed inquinamenti, seppur fortuiti di grande
impatto per i territori circostanti come è il caso dello sversamento in mare
di materiale bituminoso verificatosi nei giorni scorsi con grave pregiudizio
per le attività economiche e turistiche di un ampio tratto del litorale;
Preso atto che è stata attivata la
procedura prevista dalla legge 55/2002 che prevede che l'autorizzazione alla
costruzione e all'esercizio di centrali di potenza superiore a 300 MW venga
rilasciata dal Ministero per le attività produttive (oggi Ministero per lo
sviluppo economico) d'intesa con la Regione interessata;
INVITA
la Giunta regionale a comunicare al
Governo e al Ministero competente, in via preventiva, la non conformità dei
due progetti in oggetto con le previsioni del PEAR e con la volontà delle
Amministrazioni comunali, provinciali e regionale e che, conseguentemente,
quando verrà formalmente richiesta dal Ministero la Regione esprimerà la
"non intesa" prevista dalla succitata legge 55/2002. |
12.06.2007 -
lettere ai comitati
ricevuta il 12.06.2007 da baptizum\chiocciola\libero.it
vi invio in allegato due mie riflessioni sull'intervista all'On. Lion e sul
comunicato dei sei Consiglieri, perche' mi crea disagio il fatto che, invece
di fare come la Regione Veneto, come voi giustamente fate rilevare, nelle
Marche si disquisisce su un documento che, per quanto si cerchi di
sminuirlo, esiste e viene da pensare come sarebbe proceduto l'iter di
autorizzazione se non fosse stato diffuso dalla stampa... noto con
soddisfazione che voi comunque nei vostri comunicati vi ricordate sempre
della vicenda del rinnovo della concessione alla Raffineria, e di quali
amministratori di ieri e di oggi la firmarono.
ciao, baptizum
intervista esclusiva de "il PAGURO" all'On.
MARCO LION
"LA
RELAZIONE MONCA"
Onorevole Lion, ci spiega sinteticamente l'iter della Valutazione
di Impatto Ambientale (VIA)?
Il Gruppo di Lavoro Istruttorio è una commissione istruttoria formata
da 3 rappresentanti del Ministero dell'Ambiente e un rappresentante
della Regione Marche. Il documento tecnico che producono è il primo
passaggio dell'iter della VIA.
Fatto questo documento che apre l'istruttoria del parere del VIA -
naturalmente con le firme dei funzionari ministeriali e della Regione
che, però, ancora non ci sono nel documento passato alla stampa - esso
arriva al Comitato di coordinamento della Commissione VIA che in primo
luogo valuta il metodo che è stato seguito da questi commissari del
Gruppo di lavoro istruttorio, controlla i vincoli che esistono
rispetto a quella situazione e verifica se siano state considerate
tutte le prescrizioni previste: praticamente fa un esame del documento
istruttorio presentato.
Poi il documento passa alla Commissione VIA plenaria che deve
elaborare il documento finale di parere ed essa, come già accaduto,
può decidere in maniera difforme rispetto al documento istruttorio.
Alla fine il parere elaborato finisce sul tavolo del Ministro
dell'Ambiente che può decidere di firmarlo oppure di non accettarlo.
Infine il documento firmato o non accettato dal Ministro finisce al
Ministero dello Sviluppo Economico che conduce tutto l'iter della
conferenza dei servizi.
Potrebbe potrebbe potrebbe, l'unica cosa certa per ora è la bozza di
parere favorevole di tre Funzionari del Ministero.
A leggere i giornali sembrerebbe che ci sia
stato un mero disguido burocratico
Veramente è stato l'Assessore all'Ambiente a dirlo ai giornali...
nei fatti
la Regione non è stata in grado di portare delle
controargomentazioni allo svolgimento del lavoro che questo Gruppo
istruttorio ha fatto... tanto che quello che è accaduto è la
conseguenza di questa assenza della Regione
Mi sembra un'accusa grave quella dell'On Lion alla Regione: si poteva
già chiudere la questione ma, per un mero disguido burocratico non si
è potuto dire no alle centrali.
Certamente sarà colpa di qualcuno, e..., emergeranno queste
responsabilità?
La cosa "simpatica" è che una "manina" ha
pensato bene di prendere questo documento - ribadisco di per se
neanche concluso - e di girarlo alla stampa spacciandolo come
autorizzazione ministeriale... manina interessata a questo
procedimento e sicuramente interessata a favorire l?API!
La stampa fa il suo mestiere On Lion, che è quello di diffondere le
notizie, e la notizia data, l'esistenza di una proposta di parere
favorevole da parte di un gruppo istruttore è stata da Lei confermata.
Doveva forse rimanere segreta?
Oppure Lei pensa che chi sta al potere debba decidere quali notizie
diffondere e quali censurare?
Ora che
la Regione finalmente ha mandato il suo parere tecnico
critico rispetto alle due centrali elettriche questa commissione dovrà
tornare a riunirsi e redigere un nuovo documento... non mi
meraviglierei che la prospettiva cambi di molto!
Alla fine, più che a favorire l'Api, la relazione monca è servita, se
non altro, a svegliare tanti da un lungo sonno, e a vederci tutti noi
forse più chiaro.
ciao, baptizum |
|
Cari Consiglieri,
ho letto il
vostro comunicato del 8 giugno 2007 e sinceramente non capisco i
sentimenti suscitati in voi dalla notizia del parere positivo del
gruppo istruttore del Ministero per l’Ambiente sulle nuove centrali
Api di Falconara Marittima.
Non capisco il vostro
stupore, non posso pensare che non eravate a conoscenza dell’esistenza
di un gruppo di lavoro del quale faceva parte un rappresentante della
Regione, non posso credere che non fosse seguito con attenzione il
lavoro di questo gruppo su una questione cosi’ importante da meritarsi
quasi quotidianamente articoli, lettere e anche pagine a pagamento sui
giornali.
Ancora meno capisco la
vostra rabbia, il gruppo di lavoro incaricato di un’istruttoria dal
Ministero dell’Ambiente ha espresso un parere positivo, immagino nel
pieno della sua legittimita’.
Il rappresentante della
Regione non vi ha mai partecipato, per un “disguido burocratico”,
questo si’ che fa rabbia, perche’ di sicuro qualcuno ne ha la
responsabilita’, in un’azienda privata ne subirebbe di certo le
conseguenze, in questo caso ho qualche dubbio.
A meno che il vostro
stupore e rabbia derivi dall’averlo appreso dalla tv e dai giornali,
che a volte fanno il loro mestiere, diffondere le notizie appunto,
indipendentemente dai Governi, amici e non.
Quello che stupisce noi
invece, e’ lo studio commissionato dalla Regione
ad un gruppo di esperti su un possibile
sviluppo strategico alternativo della Raffineria, costato tra l’altro
oltre 200 mila euro (soldi dei cittadini), piu’ di quello che ha speso
l’Api (Azienda Privata) per il progetto delle due nuove centrali,
presentato con coincidenza sospetta.
Fumo negli occhi dei cittadini?
Da
ultimo, la presa di posizione dei sindacati in merito alle centrali,
non vi sembra una conferma della distanza della Politica dalla gente e
dal territorio?
Ciao, baptizum
|
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11.06.2007 -
LA NOTIZIA
Ma una notizia l’abbiamo scoperta.
Dal “documento monco” diffuso dalla
manina interessata si viene a sapere – dopo quasi 3 anni dall’incendio al
parco bitume della raffineria API (8 Settembre 2004) – che “A SEGUITO
DELL’ESPLOSIONE DEL SERBATOIO DI BITUME TK 145 SI SONO RIVERSATE IN MARE
CIRCA 35 TONNELLATE DI BITUME (…)”!
Forse tra 3 anni riusciremo a sapere
quante tonnellate di olio combustibile atz è finito in mare il 2 Aprile u.s.! |
11.06.2007 - nostre
considerazioni
Mettiamo in fila alcuni degli eventi che
si sono susseguiti in questi ultimi tempi.
-
Silenzio quasi totale degli organi di
informazione (ad eccezione di ETV e della stoica dott.ssa Francesca
Alfonsi del TGR Marche) e della Regione Marche sulla gravità
dell’incidente al carico petrolifero dell’API dell’Aprile scorso;
-
Rilancio ossessivo da parte di certa
stampa del presunto furto di gas avvenuto “a danno” della raffineria API
(l’ipotesi dei furti in raffineria è stata più volte sostenuta dall’API
anche nel corso del processo per il rogo del 25 agosto 1999. E’ un’ipotesi
che, adeguatamente amplificata, fa sedimentare nell’immaginario della
popolazione che la sicurezza della raffineria API è messa in pericolo per
i furti interni);
-
Anticipazione e diffusione da parte di
certa stampa (la stessa che ha relegato nelle pagine di cronaca locale lo
sversamento in mare di tonnellate di olio combustibile cancerogeno) della
proposta di parere – monca del parere della Regione Marche e,
dunque, incompleta- del Gruppo di lavoro del ministero dell’Ambiente sulle
2 centrali elettriche progettate dall’API alla vigilia della discussione e
voto dell’ordine del giorno proposto da alcuni consiglieri regionali di
maggioranza circa la necessità che la Giunta regionale comunichi al
Ministero delle Attività produttive la negazione dell’intesa per la
realizzazione delle centrali stesse;
-
La stranissima situazione – da chiarire
immediatamente! – verificatasi con il Rappresentante della Regione Marche
designato per lavorare con il suddetto Gruppo di Lavoro del Ministero
dell’Ambiente la cui “posizione ed operatività nell’ambito
dell’istruttoria non risultano ancora definite”…: tradotto,
significa che non ha mai partecipato?
Sono elementi di segno diverso ma
pericolosi poiché
-
deviano l’attenzione dei cittadini
dalla gravità dell’ultimo incidente in raffineria e la concentrano su
elementi secondari non sfavorevoli alla società API;
-
determinano nella popolazione un senso
di oggettiva positività del progetto delle centrali API;
-
creano sfiducia e sospetto sull’operato
di coloro che dovrebbero tutelare salute e territorio.
Elementi che da una parte denunciano la
necessità da parte dei fautori delle centrali API di utilizzare “mosse ad
effetto psicologico” per sostenere e forzare un progetto che l’opposizione
sociale e le amministrazioni coinvolte non vogliono.
Dall’altra parte c’è il palesarsi
immediato dell’effetto indotto, dimostrato dalle affermazioni del Sindaco
Recanatini che, dalla mattina alla sera, sembra essere diventato
possibilista sulle centrali API: “Le due centrali possono essere
realizzate solo in cambio di una riduzione della raffinazione e di
compensazioni per la città” (Il Messaggero del 9.6.07). Una posizione
che di fatto incrina il fronte dei Comuni dichiaratisi contro il progetto
“senza se e senza ma”!
Notevole anche il tempismo dell’Assessore
regionale Giaccaglia (Industria ed Energia) che ha immediatamente insignito
il documento fatto trapelare come un “primo parere”! |
"persuasori e
persuasi!"
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Festa Nazionale dell'Unità
(Democratici di Sinistra) - Pesaro 2006 |
11.06.2007 - intervista esclusiva de “il
PAGURO” all’On. MARCO LION
“LA RELAZIONE MONCA”
Onorevole Lion, ci spiega
sinteticamente l’iter della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)?
Il Gruppo di Lavoro Istruttorio è una
commissione istruttoria formata da 3 rappresentanti del Ministero
dell’Ambiente e un rappresentante della Regione Marche. Il documento tecnico
che producono è il primo passaggio dell’iter della VIA.
Fatto questo documento che apre l’istruttoria del parere del VIA –
naturalmente con le firme dei funzionari ministeriali e della Regione
che, però, ancora non ci sono nel documento passato alla stampa -
esso arriva al Comitato di coordinamento della Commissione VIA che in primo
luogo valuta il metodo che è stato seguito da questi commissari del Gruppo
di lavoro istruttorio, controlla i vincoli che esistono rispetto a quella
situazione e verifica se siano state considerate tutte le prescrizioni
previste: praticamente fa un esame del documento istruttorio presentato.
Poi il documento passa alla Commissione VIA plenaria che deve elaborare il
documento finale di parere ed essa, come già accaduto, può decidere in
maniera difforme rispetto al documento istruttorio.
Alla fine il parere elaborato finisce sul tavolo del Ministro dell’Ambiente
che può decidere di firmarlo oppure di non accettarlo.
Infine il documento firmato o non accettato dal Ministro finisce al
Ministero dello Sviluppo Economico che conduce tutto l’iter della conferenza
dei servizi.
La cosa grave e preoccupante è che la
Regione Marche non ha partecipato con un suo tecnico…
Il licenziamento di questo documento
istruttorio prevede necessariamente la partecipazione della Regione Marche.
Ebbene la Regione in questo periodo non è mai riuscita a mandare il proprio
rappresentante a queste riunioni a Roma poiché il designato – per ragioni
che non conosco – non poteva andare.
Per cui è stato sostituito con un altro rappresentante che poi non è mai
andato!
A leggere i giornali sembrerebbe che ci sia stato un mero disguido
burocratico però vi è una valenza importante poiché nei fatti la Regione non
è stata in grado di portare delle controargomentazioni allo svolgimento del
lavoro che questo Gruppo istruttorio ha fatto… tanto che quello che è
accaduto è la conseguenza di questa assenza della Regione nel senso che
questi rappresentati del Ministero dell’Ambiente hanno inviato
all’Assessorato all’ambiente della Regione un documento - ribadisco: neanche
conclusivo - che rappresenta le loro conclusioni e chiedendo alla Regione –
che non aveva mai partecipato – di intervenire e proporre le proprie
valutazioni.
La cosa “simpatica” è che una “manina” ha pensato bene di prendere questo
documento – ribadisco di per se neanche concluso - e di girarlo alla stampa
spacciandolo come autorizzazione ministeriale… manina interessata a questo
procedimento e sicuramente interessata a favorire l’API!
Ora che la Regione finalmente ha mandato il suo parere tecnico critico
rispetto alle due centrali elettriche questa commissione dovrà tornare a
riunirsi e redigere un nuovo documento… non mi meraviglierei che la
prospettiva cambi di molto!
Comunque non neghiamo che si è diffuso un
certo timore sul peso che può avere quel documento!
Questa prima relazione è stata redatta
senza che la regione Marche fosse minimamente intervenuta con argomenti di
contrarietà importanti. Quindi siamo di fronte ad una Relazione monca che
così com’è, senza il parere della Regione, non può approdare sul tavolo del
comitato VIA.
La preoccupazione che mi manifesti è comunque comprensibile e si deve
rimanere vigili ed attenti poiché questa vicenda dimostra ancora una volta
che i personaggi che si muovono attorno a questi progetti sono molto potenti
e molto persuasivi. Ma ora sanno anche che molti più occhi stanno osservando
ciò che accade!
Riteniamo che la diffusione impropria di
questo documento possa avere come obbiettivo il condizionamento della
discussione e della votazione dell’ordine del giorno di martedì 12 in
Consiglio regionale proprio sulla negazione dell’intesa Stato-Regione che
ancora la Giunta Spacca non ha ritenuto di formalizzare nonostante due
importanti manifestazioni pubbliche dell’opposizione sociale e una delle
Amministrazioni minacciate dal progetto. Cosa ne pensa?
Io vedo che dietro a questo ordine del
giorno si è voluto infilare una serie di problemi di ordine legale ed
amministrativo che, secondo me, non ci sono. Il Consiglio regionale è un
organo politico che può dire quello che pensa, dare una valutazione ed un
indirizzo. La paura di un ricorso dell’API qualora la Giunta negasse ora
l’intesa Stato-Regione mi sembra pura follia! |
08.06.2007 - COSA STA SUCCEDENDO
?
I quotidiani di oggi, Venerdì 08/06/2007,
riportano la notizia di un ipotetico disco verde della commissione VIA del
Ministero dell'Ambiente, alle nuove centrali api.
I Comitati cittadini di Falconara Marittima
invieranno la prossima settimana le proprie osservazioni redatte
dal Centro per la Salute "Giulio A. Maccaro" Castellanza (Va) e Medicina
Democratica della Provincia di Varese, su incarico dei comitati stessi.
LA RASSEGNA STAMPA
08.06.2007 |
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Resto del
Carlino |
articolo in formato pdf |
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Messaggero |
Centrali Api
ok per il ministero, impatto ambientale sostenibile ANCONA - Primo semaforo
verde a Roma per la costruzione di due centrali energetiche a ciclo
combinato da 580 MW nell'area della raffineria Api di Falconara. Per ora il
parere positivo alla Valutazione di impatto ambientale è stato stilato dal
Ministero dell'Ambiente sotto forma di bozza, ma è ufficiale. L'ok della
Commissione nazionale (che sta ormai portando a conclusione la prima parte
del lungo iter previsto che comprende anche la convocazione della Conferenza
dei servizi con gli enti locali interessati da parte del Ministero dello
sviluppo economico per poi formulare in decreto definitivo, ndr) è però
vincolato a molte prescrizioni per l'azienda, tra cui la completa bonifica
del sito. In questo nuovo contesto la Regione Marche tra qualche giorno
dovrà cominciare ad attrezzarsi per esprimere il proprio parere non
vincolante ma comunque di indirizzo. Come è noto, fino ad oggi, la giunta
guidata da Gian Mario Spacca verbalmente si è sempre dichiarata contraria
alla costruzione della megacentrale non prevista dal Piano energetico
ambientale regionale che punta invece sulla realizzazione di piccoli
impianti di cogenerazione distribuita, ma non ha mai espresso questa
posizione in un documento ufficiale per evitare il rischio, paventato
dall'Ufficio legale, che l'Api possa impugnare davanti ai giudici un parere
preventivo non richiesto. Va anche ricordato che all'interno della
maggioranza, le posizioni sull'argomento sono diversificate e che, fino ad
oggi, il problema è stato rimandato. Ma con tutta probabilità la discussione
dovrà essere affrontata martedì prossimo nel corso della consueta seduta del
consiglio regionale. E' infatti iscritta all'ordine del giorno ed ha buone
possibilità di approdare in aula la mozione 175 presentata il 17 aprile
scorso ad iniziativa dei consiglieri Benatti, Brandoni, Mammoli, Binci, Comi,
Mollaroli, Procaccini, Rocchi e Ortenzi che invita la giunta regionale a
comunicare al Governo e al ministero competente, in via preventiva «la non
conformità dei due progetti (oltre a quello di Falconara il riferimento e al
progetto di centrale per San Severino Marche che sta seguendo un iter
autonomo e pare, senza intoppi, ndr) con le previsioni del Pear e con la
volontà delle amministrazioni comunali, provinciali e regionale che,
conseguentemente, quando verrà formalmente richiesta dal Ministero la
Regione esprimerà la "non intesa" prevista dalla legge 55/2002». |
LE REAZIONI |
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comunicato ANSA
on. Marco Lion |
"Nessun
ok ufficiale e' stato dato dal ministero dell'Ambiente alle nuove centrali
Api di Falconara marittima". Lo afferma il presidente dei Verdi
delle Marche on. Marco Lion. "Si sta spacciando - dice Lion -
il parere di un gruppo di studio
del comitato Via per l'autorizzazione del ministero dell'Ambiente
alle centrali Api. Non c'e' alcuna autorizzazione in tal senso: il
documento istruttorio dovrà essere sottoposto all'esame del comitato
nazionale Via, della Segreteria tecnica del ministro e del ministro
stesso". "L'unica vera notizia - aggiunge - e' che
qualcuno vuole precostituire un
parere positivo che in realtà non esiste. La non compatibilità
delle centrali Api di Falconara con il Piano energetico regionale, la
presenza di un sito dichiarato ad alto rischio e l'inserimento dell'area
delle raffinerie Api nelle aree di intervento nazionale per la bonifica,
sono elementi che peseranno nella decisione finale del ministero". (Ansa) |
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comunicato stampa
congiunto 6 consiglieri regionali |
Più che stupore
rabbia suscita la notizia del parere positivo espresso dal gruppo di
studio del Ministero per l'ambiente sulle nuove centrali Api di Falconara
Marittima, tra l'altro spacciato come atto di autorizzazione da parte del
Ministero, mentre è per ora documento istruttorio per la Commissione di
Valutazione di Impatto Ambientale. Questa decisione sembra il primo
fotogramma di un film già visto nel '94 con l'autorizzazione della
centrale I.G.C.C. e per il quale i cittadini marchigiani, ed in
particolare quelli della bassa vallesina, stanno già pagando un biglietto
salatissimo. Ecco perché, invece, proprio
questo atto richiede subito
inequivocabili, decise, motivate azioni da parte delle strutture tecniche
e soprattutto da parte dell'esecutivo e della maggioranza regionale
che debbono rapidamente approvare l'atto di indirizzo, già depositato da
numerosi consiglieri regionali, impegnativo per esprimere un no preventivo
all'intesa, in virtù delle scelte e degli indirizzi più volte ribaditi del
Piano Energetico Ambientale Regionale.
Stupisce perciò la nota stonata
dell'assessore Giaccaglia che in totale contraddizione con quanto più
volte ribadito dalla maggioranza, dall'esecutivo ed, in primis, dal
presidente Spacca, fa dichiarazioni di disponibilità che confliggono con
il mandato politico che gli è stato assegnato. Queste posizioni
sono legittime se espresse però da altri scranni e con altri ruoli, non
certamente da assessore regionale all'industria di una maggioranza che gli
ha espresso mandato di fiducia su un preciso programma politico che nel
caso è anche confortato da uno strumento programmatorio come il PEAR
chiaro ed inequivocabile
I Consiglieri regionali
Stefania Benatti
Massimo Binci
Giuliano Brandoni
Katia Mammoli
Cesare Procaccini
Lidio Rocchi |
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comunicato stampa
Ministero dell'Ambiente |
ENERGIA: MINISTERO
AMBIENTE, NOTIZIA FALSA OK A CENTRALI API FALCONARA
Si smentisce categoricamente che gli organi della
Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare abbiano espresso un qualsiasi parere, tanto meno positivo,
sulle centrali Api di Falconara.
L'istruttoria, di esclusiva competenza del gruppo
istruttorio, formato da tre funzionari del Ministero e da un
rappresentante della Regione Marche deve, infatti, ancora sottoporre al
comitato di coordinamento della Commissione il testo della relazione
istruttoria e della proposta di parere sottoscritto da tutti i membri del
gruppo di lavoro.
La Commissione competente ad oggi non ha ancora
emesso alcun atto ufficiale, pertanto tutte le notizie diffuse dagli
organi di stampa nelle ultime ore sono prive di qualsiasi fondamento.
Lo rende noto un Comunicato dell'Ufficio Stampa del
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Roma, 07 maggio 2007 |
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