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ULTIMO
AGGIORNAMENTO
13.01.2009
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letterina di Natale
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DIFFIDATI
la
diffida,
il nostro commento,
la solidarietà ricevuta
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il contatore
della
VERGOGNA
650
giorni
sono
trascorsi
dallo sversamento in mare di olio combustibile ATZ da una condotta di
carico della raffineria API ed ancora non ci dicono la quantità
sversata!


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SPAZIO LIBERO
lettere, commenti,
documenti, dei lettori
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il Pagùro
UN ATTO CONCRETO
DI LIBERTA'
numero 5 - novembre 2007 |
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cittadini in comune |
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numero visite
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Questo è un sito di parte,
nel quale, pur cercando di essere obiettivi, riportiamo il nostro punto
di vista.
Il nostro scopo è far riflettere i cittadini sulla realtà che avvolge
Falconara Marittima evidenziando tutti quegli aspetti che normalmente
rimangono in secondo piano per l'opinione pubblica.
Ci scusiamo con tutti coloro che leggendo i documenti ivi presenti, si
possano sentire chiamati in causa; ognuno di noi, dovrebbe sentirsi
responsabile delle proprie azioni di fronte alla legge italiana, e
soprattutto di fronte alla propria coscienza. |
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Villanova (anni ’50)
Se adè c’avè pazienza
e m’aiuta la memoria
io proprio ce terria d’arcontavve ‘na bela storia,
la storia de’n quartiere de periferia,
in do’ ho passato il tempo de’tuta l’infanzia mia.
Per din giù, verso el
centro, el passaggio a livelo,
sarà stato el destì, ma el confine era quelo,
per de qua e per de là ce stava la ferrovia
e per din sù, come per scherzo, è sorta la raffineria;
Nun’è per dì, ma erimi
un po’ emarginati
e anche per questo nun tropo “rafinati”,
e la gente che c’era, non era quela de adè,
magari un era un po’ strana, ma in fondo era per bé.
M’arcordo de Libero
che faceva el lattarolo,
girava pe’ le case co ‘n tegamì e un ramaiolo,
portava el latte appena munto in tel bidò
e con quelo ce facevi merenda e colaziò.
Po’ c’era el Pollo che
c’aveva un sumarelo,
la breccia trasportava, el lavoro era quelo,
dal mare trainava ’n carrelì nte‘n binarieto,
traverso un sotopasso piccolì, basso e streto.
E c’era Raganì che
andava alla fiera,
tacava el cavalo al careto e tornava la sera,
faceva ‘i afari co’ na’ streta de ma’
e poi coi guadagni s’andava a mbriagà.
‘Na cosa importante
era la butega de Gerà,
c’aveva tanta roba, ma la dovevi comprà,
però se alla fine i soldi nun te bastava,
tiravi fora el libreto e lù li teli segnava.
M’arcordo de un mare
che non era come adè
d’un’acqua cuscì chiara come quela de ‘n bidè,
el catrame non mancava, devo esse sincero,
ma co l’oio de cucina mandavi via tuto el nero.
Chi c’aveva ‘na batana,
de quel mare era el padrò,
e pe’ fa vita mondana la domenica fitami un muscò.
Pe portà ‘na fritura a casa ce bastava un trattolì
e ‘n tel pontile i moscioli li piavi senza sofrì.
El palazo fiorato, la
fabrica de’ Filiponi,
con tante ragazze, con tante emozioni,
facevane le cinte, portafoi e cinturini,
miga come adè che li famo fa’ ai cinesini!!
Vedelle passà te dava
‘ na sensaziò
come de primavera anche se non era la stagiò,
c’era tanta freschezza e tanta gioventù,
ce sarà anche adè, ma non t’accorgi più.
C’era pure una
chieseta, picinina, senza pretese,
c’iandami alla benediziò quando de maggio era el mese,
non tanto per credenza o per pura devoziò,
ma per pura convenienza e mo’ ve digo la ragiò.
Se è vera che de
maggio la natura se risveja,
e vedi cresce i fiori ch’è ‘na meravija,
coievi l’occasiò per far nascere gli amori
anche perché dopocena te potevi vedè fori.
Uscimi tuti insieme,
non c’era la televisiò,
e forse anche per questo c’era tanta confusiò,
cercavi solo el modo pe’ sta solo con quela lì,
e l’unico rimedio era … de giogà a nascondì.
El tiro al piattello,
el tiro al picciò,
alla domenica c’era anche st’occasiò,
miga sempre e non era manco tanto belo,
ma per quei tempi li, non c’era che quelo.
Po’ crescemi e andami
al Circolo dei cacciatori,
un circolo alla bona, non certo pe’ signori,
giogami co’ le bocce a puntì e a quarantotto
per potè consumà ‘na gazzosa o ‘na spuma al chinotto.
E i soldi in dò li
piami per quelle spese lì’?
E anche questa è ‘na cosa che ve volevo dì’.
Trovami i materiali, el rame era el più caro,
e poi l’andami a vende a uno, a lo stracciaro.
Ah me scordavo, c’era
la caserma coi soldati ,
erane tanti, ma anche queli se ne so’ andati,
ormai fanno parte solo dei ricordi mia,
mentre rimane e,sempre più grande, la raffineria.
So tante cose che el
tempo s’è portato via,
forse è meio cuscì, ma io sento nostalgia,
ora la gente è cambiata e c’è la “multietnia”,
ma io certo preferivo quela della gioventù mia.
Me viene anche da dì,
e non certo per dilegio,
che forse stami mejo quando stami pegio,
vedè el celo limpido con le rondini in volo,
bastava solo quelo per fa felice un fiolo.
Fernando Montalbini |
25 – 8 – 1999
DÉJÀ VU
Se l’Api o la centrale
un aereo o un treno
o altro un dì fatale,
scoppierà
per voi che restate
la solita istantanea
scatterà.
Vajont
Seveso, Ustica
Cermis, Stava di Tésero
e le altre qua e là.
La solita via crucis
rifécero:
Dolore Pianto
Rabbia Disincanto.
Si paventava già…
La solita inchiesta
si aprirà infinita
come granelli
in sabbia tanta.
Come sempre
per noi nessuno pagherà.
La nostra Italia,
storica smemorata,
noi memori
d’Ettore e Mario cari
presto scorderà.
Olocausto a S.S.
l’economia globalizzata
l’ennesima tragedia
annunciata
come le altre sarà
dimenticata.
Falconara,
mon amour,
m’attiri, ma…
le spade di Damocle
troppe
s’incrociano qua.
8 – 9
– 2004 |
SPERI CHE DOMANI
BRILLI ANCORA IL SOLE?
IO lo spero per te e per me;
Lo spero per Lui, per Lei, per Noi, per Voi;
Lo spero per i giardini e le strade pieni di rifiuti;
Lo spero per i fiumi che sono costretti a raccogliere inquinanti
prodotti dall’uomo;
Lo spero per la terra che è costretta a subire, costantemente,
l’infiltrazione di veleni;
Lo spero per l’aria ammorbata dalle polveri fini, dal biossido di
carbonio, dall’anidride solforosa, dall’ammoniaca, dalla diossina
e chissà da quante altre cose!!;
Lo spero per i cieli resi grigi dai fumi tossici che offuscano il
sole;
Lo spero per gli arcobaleni spariti, per gli aquiloni scomparsi;
Lo spero per gli alberi tagliati, per i boschi bruciati;
Lo spero per il mare reso come una pattumiera;
Lo spero per i pesci che muoiono e le alghe che imputridiscono e
per ogni altro tipo di vita vegetale e animale che in esso si
svolge;
Lo spero per i territori allagati da precipitazioni anomale e
devastati da uragani singolari;
Lo spero per i morti di cancro, di leucemie, di linfomi;
Lo spero…… e spero di non ingannarmi a sperare;
di non ingannare me stesso, i miei figli, i miei nipoti, i miei
pronipoti che, “spero”, possano vivere in un mondo pulito.
E
spero che le donne e gli uomini che contano facciano di tutto,
oltre il possibile, per conservare la vita sulla terra e che i
giorni nascano non minacciati dal nero velo della morte;
Spero che le donne e gli uomini che contano facciano del tutto
oltre il possibile, perché domani brilli ancora il sole.
Max |
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www.comitati-cittadini.org
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A FALCONARA PIÙ
MORTI DI TUMORE
Dalle prime valutazioni dello Studio Epidemiologico sulla
popolazione di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano, si è rilevato
un aumento del rischio di decesso a causa di tumori del
sangue (leucemie e linfomi) rispetto al tessuto nazionale, in tutte le
categorie di persone osservate
“una
mortalità più alta di quello che ci si aspettava…”
Dott. Andrea Micheli (Epidemiologo dell’Istituto Nazionale Tumori )
VENERDI’ 16 GENNAIO ore 21.30
AL CENTRO PERGOLI DI PIAZZA MAZZINI
TI
ASPETTIAMO PER ATTIVARCI AFFINCHÉ LE ISTITUZIONI DIANO VITA AD UN PIANO
DI BONIFICA PER FALCONARA E LA VALLESINA, AD UN MODELLO ENERGETICO
RINNOVABILE E PROSEGUANO LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO |
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VENERDI
21 NOVEMBRE ORE 17:30
c/o CENTRO PERGOLI
PIAZZA MAZZINI - FALCONARA
sono invitati
a partecipare:

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ASSOCIAZIONE “COMITATO DEL QUARTIERE
VILLANOVA” - FALCONARA
ASSOCIAZIONE “COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO” - FALCONARA
COMITATO CITTADINO "25 AGOSTO" - FALCONARA
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RILEVAMENTI DATI PM 10 e PM 2,5
NEL PERIODO 1/1/2008 al 31/7/2008:
insufficiente quantità di dati,
insufficiente conoscenza delle composizioni,
insufficienti quantità e dotazioni delle centraline di rilevamento
nel territorio di Falconara M.ma.
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In relazione ai dati delle polveri sottili
PM 10 e PM 2,5 rilevati nel periodo dal 01/01/2008 al 31/07/2008 nella
città di Falconara M.ma presso la stazione di rilevamento di
Falconara/Scuola (quartiere Villanova) le scriventi Associazioni
DENUNCIANO
lo scarsissimo funzionamento
della centralina di rilevamento di Falconara Scuola – l’unica a
Falconara Marittima ad essere accessoriata anche per il
rilevamento delle polveri sottili – rispetto agli inquinanti PM10
e PM2,5.
Nello specifico il rilevamento
delle PM 10 è stato effettuato solo per un totale di 17 giorni
su 213
(8% delle giornate, mentre le altre centraline della Provincia
hanno eseguito i rilevamenti per non meno del 61% delle giornate).
Per il PM 2,5 il rilevamento
presso Falconara Scuola è avvenuto per 72 giorni su 213
(34% delle giornate contro il 50-90% delle altre centraline
dislocate in altre zone della Provincia). |
Questi
dati stanno a significare un completo disinteresse nel monitorare
la situazione delle POLVERI SOTTILI nella zona più critica dell’AERCA,
Falconara M.ma, città in cui l’Azienda API sta tentando di realizzare
due nuove
centrali elettriche che aggiungeranno altre elevate quantità di
POLVERI SOTTILI!
La responsabilità di questa vergognosa
incuria e, soprattutto, l’irresponsabilità nei confronti della salute
dei cittadini è individuabile tra coloro che leggono quotidianamente e
contemporaneamente i dati delle centraline:
PROVINCIA DI ANCONA
(a cui fa capo il centro operativo per la raccolta e l'elaborazione
dei dati)
COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA
(dal cui terminale vede in tempo reale l’esistenza o meno dei dati)
PERCHE’ E’ IMPORTANTE IL DATO DI PM 10 E PM
2,5 DI FALCONARA SCUOLA
Le stazioni di rilevamento rispondono alla
scelta del controllo delle situazioni più significative e di maggior
inquinamento del territorio provinciale.
La stazione di Falconara Scuola (quartiere
Villanova) è di tipo industriale (come quelle di Fiumesino e
Falconara Alta) poiché ha una strumentazione e una collocazione atte a
rilevare le emissioni di origine industriale presenti a Falconara!
La raffineria API e la centrale
elettrica IGCC sono le principali fonti emissive industriali della
zona!
Con
riferimento allo Studio Epidemiologico analitico (in fase
conclusiva) inerente ai decessi per tumori emolinfopoietici tra i
residenti a Falconara, il Protocollo Operativo dettagliato prevede
la stima della ricaduta delle polveri e la misura di benzene ed
IPA. Il Protocollo dice che “Sarebbe opportuno fare una stima
della ricaduta delle polveri in ognuna delle quattro stagioni”.
UN INADEGUATO RILEVAMENTO DI PM 10 E PM 2,5 DELLE
CENTRALINE DI FALCONARA/SCUOLA RENDE UN BUON SERVIZIO ALLO STUDIO
EPIDEMIOLOGICO?
NOI RITENIAMO DI NO! |
Ma c’è di più.
Sosteniamo da anni - ed è
scientificamente e tecnicamente riconosciuto - che nell’uso
del riduttore di Ossidi di Azoto (DeNOx SCR) usato anche dalla
centrale elettrica IGCC dell’API, la quantità di Ammoniaca necessaria,
e la conseguente quantità non reagita e rilasciata, incrementa
rapidamente con i tentativi di ottenere livelli più bassi di emissione
di NOx. L’Ammoniaca non reagita si combina con Azoto, Zolfo ed altre
sostanze chimiche formando Nitrato di Ammonio, Solfato di Ammonio,
Bisolfato di Ammonio che sono nocivi da respirare in quanto si
presentano sotto forma di Polveri fini PM 2.5.
A TUTT’OGGI NON SI
CONOSCE LA COMPOSIZIONE DELLE PM2,5 CHE SONO
RILEVATE A FALCONARA, NON SI CONOSCE FIN DOVE ARRIVA LA RICADUTA,
NON SI CONOSCE SE QUELLE PM2,5 LE MANGIAMO, OLTRE INALARLE,
POICHE’ SI DEPOSITANO SULLE COLTURE!
UN INADEGUATO RILEVAMENTO DI PM 10 E PM 2,5 DELLE
CENTRALINE DI FALCONARA/SCUOLA RENDE UN BUON SERVIZIO ALLO STUDIO
EPIDEMIOLOGICO?
NOI RITENIAMO DI NO! |
Il Servizio
Epidemiologia Ambientale del Dipartimento di Ancona dell’ARPAM, ha
pubblicato la
“Valutazione di impatto sanitario del PM10 e
dell’O3 in 12 comuni della regione Marche nel 2006 “
(pubblicato il 16 Aprile 2007):
NEL 2006 A
CAUSA DELLE SOLE PM 10 A FALCONARA CI SONO STATI :
4
DECESSI PER CAUSE CARDIACHE
1
DECESSO PER CAUSE RESPIRATORIE
5
RICOVERI PER CAUSE CARDIACHE
6
RICOVERI PER CAUSE RESPIRATORIE |
Il Servizio di
Epidemiologia scrive nelle conclusioni della Valutazione:
“è ormai solida
la convinzione che non esiste una soglia minima di concentrazione di
questo inquinante inferiore alla quale non si registrano effetti
sanitari (…)
i risultati hanno mostrato che
il peso del PM10 è consistente sia in termini di decessi che di
ricoveri ospedalieri. Questi risultati offrono un nuovo, seppur
modesto, contributo che potrebbe sensibilizzare ulteriormente i
decisori politici al problema dell’inquinamento atmosferico”.
Secondo i dati
scientifici – citati nel seminario di Medicina Democratica ( Falconara
M.ma Dicembre 2007) – e ribaditi dal Commissario europeo all’Ambiente,
Stavros Dimas, i danni che le particelle sottili provocano alla salute
sono inequivocabili: le particelle sottili
sarebbero più pericolose delle più grosse PM10 e una forte esposizione
al PM2,5 accorcerebbe la vita di una persona in media di otto mesi.
DUNQUE, E' SCANDALOSAMENTE INADEGUATO IL FUNZIONAMENTO
DELLA STAZIONE DI RILEVAMENTO DI FALCONARA SCUOLA PER PM 10 E PM
2,5?
NOI RITENIAMO DI SI! |
L’AERCA
Già, siamo in
un’Area ad Alto Rischio di crisi Ambientale all’interno della quale la
raffineria API pretende di inserire altre due centrali elettriche
con
uno Studio di Impatto Ambientale che ha ignorato le PM 10 e le PM 2,5
… ma ha indicato le Polveri Totali (PTS) quelle che non superano
neanche la barriera della peluria del naso umano!
Ma le Amministrazioni e gli Enti
pubblici che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini
che dati forniscono con rilevamenti così scadenti proprio dove insiste
tutto il comprensorio API?
Che programmi di risanamento ambientale si possono
elaborare con dati inesistenti ? |
I DATI DEGLI ANNI SCORSI
Per le PM10
le linee guida di qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità indicano che le medie annuali non dovrebbero essere
superiori a 20 µg/mc (microgrammi/mc). Il limite di Legge in Italia
è di 40 µg/mc come media annua e 50 µg/mc come media giornaliera da
non superare più di 35 volte nell’arco di un anno la stazione di
rilevamento di Falconara/Scuola ha fornito i seguenti dati:
Anno 2006 |
su 231 rilevamenti effettuati ci
sono stati 69
superamenti di 50 µg/mc
(117 superamenti della soglia dei 40 µg/mc); |
Anno 2007 |
su
251 rilevamenti effettuati ci sono stati
62 superamenti della soglia di 50
µg/mc (100
superamenti della soglia dei 40 µg/mc); |
Per le PM2,5:
le
linee guida di qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità indicano che le medie annuali non dovrebbero essere
superiori a 10 µg/mc. La recente DIRETTIVA 2008/50/CE DEL
PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 maggio 2008,
stabilisce che gli Stati membri dovranno rispettare il valore limite
di 25 µg/mc di PM2,5 da raggiungere obbligatoriamente entro il 2015 e,
se possibile, già nel 2010.
La stazione di
rilevamento di Falconara/Scuola ha fornito i seguenti dati:
Anno 2007 |
su
206 rilevamenti effettuati ci sono stati
116 superamenti di 25 µg/mc. |
CI SONO RAGIONI PER AVERE DATI QUOTIDIANI SU PM 10 E PM
2,5 ?
NOI PENSIAMO DI SI! |
L’INFORMAZIONE DELLA POPOLAZIONE
L’Unione Europea
ribadisce in continuazione “la necessita di una costante
informazione alla cittadinanza e l’importanza della qualità dei dati
prodotti dalle reti di monitoraggio”.
Lo ha fatto anche nella citata, ultima Direttiva!
E’ QUESTA UNA
ULTERIORE, GRAVISSIMA, INADEMPIENZA CHE SI EVIDENZIA
CON I MANCATI RILEVAMENTI DELLA STAZIONE DI FALCONARA SCUOLA
A tale proposito non possiamo sottacere
con disgusto che l’Amministrazione Comunale di Falconara
(Sindaco ed Assessore all’Ambiente in testa) mentre
-
non perde l’occasione di sponsorizzare
le operazioni di marketing della raffineria API;
-
dimentica in un cassetto l’invito a
partecipare al Tavolo Istituzionale sullo Studio Epidemiologico che
riguarda la salute dei falconaresi;
-
è intenta, in queste ore, a contrattare
compensazioni economiche dall’API in cambio delle nuove centrali
elettriche che determineranno un notevole incremento di PM10 e
PM2,5,
non ha trovato il
tempo, da Maggio, di dire una parola sulla scandalosa inefficienza
della centralina di Falconara Scuola rispetto ai dati sulle PM10 e
PM2,5!
Incuria aggravata dal fatto che purtroppo contribuisce in modo assai
determinato, volenti o nolenti, a non avere chiara una situazione
ambientale drammatica soprattutto in relazione al rilascio delle
autorizzazioni e concessioni per le nuove centrali API.
E’
toccato, ancora una volta, ai cittadini e alle loro associazioni
farsi carico della propria incolumità!
|
|

dal
Corriere della Sera online |
Le fiamme
sono divampate dopo le 20 nella struttura di Busalla. In un paio d'ore
rogo sotto controllo. Chiusa l'autostrada a7
GENOVA -
Un violento incendio è scoppiato alla raffineria Iplom di Genova
Busalla. Dai primi rilievi dei vigili del fuoco del capoluogo ligure
sembra che a bruciare siano stati dei serbatoi di gasolio, per cause
ancora tutte da chiarire. Dopo un paio di ore, il rogo è stato messo
sotto controllo.
FIAMME DI
30 METRI - Per circa trenta minuti l'incendio è stato visibile anche a
distanza, seguito da una colonna di fumo nero. Alcuni testimoni
riferiscono di fiamme alte circa trenta metri. Nelle abitazioni
circostanti è scattata l'evacuazione e circa duecento cinquanta
persone hanno lasciato le proprie abitazioni per timore di esplosioni.
Squadre di vigili del fuoco provenienti da Genova e dal Piemonte si
sono affiancate nello spegnimento dell'incendio. Sono intervenuti
anche mezzi aeroportuali dei vigili del fuoco giunti sul posto dal «Cristofor
Colombo» di Genova.
A7 CHIUSA
- A causa del rogo, l'autostrada A7 Genova - Milano è stata chiusa per
qualche ora dalla polizia stradale (guarda la webcam A7-Busalla) in
quanto il tracciato, sia Sud che Nord, corre vicino alla raffineria.
Anche la vecchia linea ferroviaria Genova-Milano è stata chiusa al
traffico. Nella stessa raffineria un altro incendio era scoppiato nel
settembre 2005 causando panico ed evacuazioni nella zona
|
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ASSOCIAZIONE “COMITATO
DEL QUARTIERE VILLANOVA” - FALCONARA
ASSOCIAZIONE “COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO” - FALCONARA
COMITATO CITTADINO "25 AGOSTO" - FALCONARA

CENTRALI API: PIU’ INQUINAMENTO
A FRONTE DI COMPENSAZIONI
CHE SONO LA CENTESIMA PARTE DEI REALI COSTI SOCIALI CAUSATI!
LA NOSTRA SALUTE MERCIFICATA
E, PER DI PIU’,
PAGHIAMO DI TASCA NOSTRA!!!
I costi sociali che si
determineranno con l’entrata in funzione di una delle due nuove
centrali che API Nova Energia intende realizzare a Falconara
(quella da 520 MWe) saranno compresi
tra
78.650.000,00 €/anno e 117.975.000,00 €/anno!
Ogni marchigiano - dal neonato
all’anziano - pagherà
da 52,00 a 78,00 €/anno
per i costi sociali indotti
dalla sola centrale API da 520 MWe!
E la “quota” a carico dei
falconaresi sarà ben più pesante! |
Questa nostra stima si basa sul
progetto Externe-E finanziato dall’Unione Europea e
sviluppato attraverso differenti linee di ricerca presso qualificati
Istituti europei.
Externe-E valuta,
per la prima volta in modo uniforme e omogeneo, i costi reali di
produzione dell’energia elettrica che includono i costi dei danni
procurati all’ambiente e alla salute dell’uomo, generalmente non
contabilizzati e, per questo motivo, definiti “esternalità”:
-
danni alla salute
umana causati dall’inquinamento atmosferico
(malattie,
ricoveri, medicinali, visite mediche, perdita di giornate di lavoro,
numero di anni di vita perduti a causa delle malattie, ecc);
-
danni al territorio
e alle colture a livello locale (svalutazioni immobiliari, raccolti
inferiori e/o danneggiati, turismo mancato, depauperamento fauna
ittica, settore pesca, ecc.)
-
danni causati dal
riscaldamento globale;
-
danni specifici sui
luoghi di lavoro (incidenti, malattie professionali, controlli
dei lavoratori, ecc.);
-
danni all’ambiente
(acqua-suolo-aria, controllo in
personale e strumentazione dei danni e delle esposizioni, ecc.)
I costi stimati da
EXTERNE sono tutt'altro che virtuali bensì sono costi reali a
carico della spesa pubblica, sostenuta con le tasse dei cittadini.
Nel 2005, con questo
metodo, è stato valutato che “In totale, il solo settore elettrico
italiano causa danni valutati in circa 13 miliardi di euro all’anno.”
In base alla valutazione Externe-E in Italia i costi esterni della
produzione di energia elettrica utilizzando il gas sono di 2 – 3 cent€
per ogni kWh prodotto.
Il calcolo per la centrale
da 520 MWe che l’API vuole costruire a Falconara è presto fatto:
3.932.500.000 kWh/anno
(3932,5 GWhe) x
2-3 cent€/kWh
cioè da 78.650.000
€/anno a 117.975.000 €/anno di costi sociali esternalizzati!
Quanto è tenuta a risarcire l’API in
base al DL 239/2004? |
786.500
€/anno…
1/100 dei costi sociali che si abbatteranno sul territorio ed i
cittadini!
Moltiplicando le
cifre PER 17 ANNI DI FUNZIONAMENTO della nuova centrale
elettrica il divario tra risarcimento dovuto dall’API e costi reali è
SPAVENTOSO:
per Legge l’API VERSERA’
max € 5.505.500
mentre i COSTI REALI
saranno min. €
1.347.050.000 |
Ovviamente RIFIUTIAMO LA LOGICA
DELLA MONETIZZAZIONE PER LA PERDITA DI SALUTE e questo calcolo che
abbiamo fatto è soltanto per dimostrare la perversione e meschinità
della logica delle COMPENSAZIONI e per quantificare i costi non detti
che si abbatteranno anche sulla comunità marchigiana ed in
particolare sulla Bassa Vallesina!
Ma la domanda di fondo la dobbiamo
formulare:
qual'è il senso di quel
"risarcimento" se alla fine quel denaro non servirà neanche a riparare
parzialmente i danni al territorio e le sofferenze per la perdita di
salute determinata da un impianto che, se non ci fosse (o fosse
sostituito con energia rinnovabile), ci risparmierebbe tormenti non
richiesti?
Per le centinaia di persone che si
ammaleranno, a causa dell’inquinamento, di bronchiti, di asma, di
tumore, per coloro che diventeranno cardiopatici, per coloro che
soffriranno per se e/o per i propri familiari, sarà consolatorio
sapere dell’esistenza di quel parziale risarcimento oppure prevarrà
l’angoscia di aver perso per sempre la salute (che nessuna cifra
restituirà)?
Adottare scelte
sbagliate comporterà costi estremamente elevati per la comunità!
La Regione Marche dica
immediatamente NO alle centrali API! |
Se così non fosse,
coloro che voteranno e/o firmeranno per le autorizzazioni, nonostante
le ormai incontrovertibili e diffuse informazioni scientifiche in loro
possesso, saranno i
principali responsabili, consapevoli e volontari,
dei danni che subirà la collettività!
se vuoi
commentare questa notizia vai nel nuovo blog
|
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Dr. JEKYLL e Mr. ALDO (Brachetti Peretti)!
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Domenica 20 Aprile, alle ore
11, il Comitato Villanova ha segnalato al Servizio Acque dell'ARPAM
la presenza di una striscia schiumosa, biancastra, della lunghezza
di circa 500 metri e della larghezza di pochi metri che si
estendeva dall'altezza del pontile API in direzione Ancona.
La striatura distava dalla
spiaggia circa 300 metri ed era ben visibile ad occhio nudo.
La dott.ssa Mengarelli ci ha
prontamente contattato e ci ha inviato il documento che
pubblichiamo.
Loris Calcina
|
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Gentile Sig. Loris Calcina,
le invio come da accordi con la Dott.ssa Mengarelli, la lettera
che attesta i risultati delle analisi da noi effettuate la scorsa
settimana proprio su un campione di acqua prelevato in
corrispondenza di una striscia di mare biancastra del tutto simile
a quella segnalata da voi sul tratto litoraneo di fronte all'Api.
Distinti saluti,
Dott.ssa Marina Moroni
ARPAM, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche
Dipartimento Ancona - Servizio Acque
Unità Operativa Mare/Sibilla
via C. Colombo 106, 60100 Ancona 071/28732757 |
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LA COALIZIONE "NO
BYPASS API" RISPONDE PER L'ULTIMA VOLTA ALL'OTTUSITA' DEL MINISTRO DI
PIETRO, DELLA REGIONE E DELLA PROVINCIA E ANNUNCIA:
"CI TUTELEREMO CON LE
NECESSARIE AZIONI LEGALI PER BLOCCARE, NOSTRO MALGRADO, TUTTO IL
PROGETTO DEL NODO FERROVIARIO DI FALCONARA (COLLEGAMENTO FERROVIARIO CON
L'INTERPORTO) ALL'INTERNO DEL QUALE SI ANNIDA IL PROGETTO PARASSITA,
DANNOSO ED EVITABILE DEL COSIDDETTO BYPASS API!!!! "
Pubblichiamo la nota
che
RFI spa ha inviato al Ministro delle Infrastrutture Di Pietro in
seguito alla lettera della Coalizione No Bypass del 27 settembre 2007!
Oltre alle panzane
scritte dall'Amministratore Delegato di RFI - puntualmente contestate
con documentazione nelle risposta della Coalizione - Vi sottolineiamo la
cronologia delle missive rispetto alla Deliberazione del Finanziamento
del CIPE dell'1 Febbraio 2008:
alla lettera
del Settembre 2007 RFI risponde al Ministro Di Pietro con
nota datata 2 Gennaio 2008, la quale arriva al protocollo
del Ministero delle Infrastrutture in data 6 Febbraio 2008!
Nel frattempo il CIPE finanzia il progetto (1 Febbraio 2008)!
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E bravi!!!!!
tutta la
documentazione sul by-pass nello specifico approfondimento
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ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M.
COMUNICATO STAMPA - 22.02.2008
POLVERI SOTTILI: CONDIVIDIAMO L’ALLARME
DELL’ARPAM…
MA C’E’ DA DIRE E FARE DELL’ALTRO:
IN PRIMO LUOGO NEGARE LE NUOVE CENTRALI API!!!
Fa bene
l’ARPAM a sottolineare i 7 superamenti dei limiti di Legge per le
polveri PM10 registrati dalla centralina di rilevamento di Falconara
Scuola (quartiere Villanova) solo nel mese di Gennaio 2008:
il fatto rappresenta una accusa di
impotenza verso gli Enti che dovrebbero fronteggiare la situazione!
Da anni, è allarmante il quadro delle Polveri PM10 analizzato dalla
stazione di rilevamento
di
Villanova definita INDUSTRIALE, cioè
specifica per le emissioni di origine
industriale presenti a Falconara:
-
nel
2007 i
superamenti sono stati 60 a fronte del max di 35 limitati dalla
Legge; gli analizzatori non hanno funzionato per 114 giorni (dati
rilevati dal sito
http://ww3.provincia.ancona.it/dati%5Fambiente/Console/);
-
nel
2006 i superamenti sono stati 70
a fronte del max di 35 limitati dalla Legge.
Per le PM2,5,
polveri più sottili e pericolose, si sono registrati i seguenti dati a
fronte dei limiti da non superare indicati dall’Organizzazione Mondiale
della Sanità di 15 µg/mc (microgrammi/metrocubo): nel 2007 i
superamenti sono stati 194 mentre nel
2006 sono stati 205!!!
Da dove provengono
queste polveri sottili?
Le particelle solide sono originate sia per emissione diretta
(particelle primarie) che per reazione nell'atmosfera di composti
chimici, quali ossidi di azoto e zolfo, ammoniaca e composti organici
(particelle secondarie), elementi abbondantemente emessi dal polo
petrolifero API.
Per esempio, ricordate l’abbattitore di ossidi di azoto (DeNOx) della
attuale centrale elettrica API che usa ed emette ammoniaca?
Oggi, a distanza di 8 anni dalla sua attivazione non sappiamo nulla
sulla composizione chimica di quelle PM10 e PM2,5 che ammorbano l’aria
di Falconara; tuttavia con le due nuove centrali elettriche che l’API
vorrebbe realizzare altri due DeNOx ad ammoniaca si andrebbero ad
aggiungere a quello esistente!
E sarebbero tre DeNOx, più tutti gli altri inquinanti: Acetaldeide,
Acroleina, Benzene, Formaldeide, Naftaline, Idrocarburi Policiclici
Aromatici (IPA), Toluene, Xileni, Metano, Biossido di zolfo, Composti
Organici Totali (TOC), Composti Organici Volatili (VOC), ed i metalli
pesanti Zinco, Bario, Vanadio, Nichel, Cromo, Cadmio, Piombo!
E’ bene sottolineare,
come ha fatto il Dott. Luigi Gasparini al
convegno di Medicina
Democratica del 7/12/2007 a Falconara, che le PM2,5 “sono
pericolose perché si introducono fino al livello tracheo-bronchiale
dell’apparato respiratorio, cioè fino agli alveoli, la parte più
nobile dei polmoni che ci permette lo scambio di Ossigeno e CO2 con il
sangue.
Giunte negli alveoli le
micropolveri superano i sistemi di difesa (macrofagi) ed entrano nel
sangue e producono un effetto acuto a livello di aumento delle malattie
cardiovascolari.
Aderenti alle PM2,5 ci sono sostanze cancerogene allo stato gassoso che
si intrappolano negli alveoli non riuscendo più ad uscirne anche perché
le PM2,5 non sono di forma tondeggiante, ma oblunghe e lanceolate”.
La rivista statunitense Epidemiology, a novembre 2006, ha ammesso
ufficialmente quello che da anni i medici stanno osservato “sul campo”
ma il problema allo stato attuale è che da un parte si continuano a
superare pericolosamente le concentrazioni di PM10 senza soluzione di
continuità e, dall’altra, sia la Comunità Europea che lo Stato Italiano
non hanno determinato limiti per le PM2,5 e quelli in “futura
previsione” sono di 25 µg/mc, ben al di là delle valutazioni
precauzionali dell’OMS!
Cosa potrebbe fare la
Regione Marche?
La Regione ha una rete di monitoraggio degli inquinanti che sta
fornendo dati allarmanti: se questi rilevamenti non vengono usati
come strumento di gestione del territorio per programmi di risanamento
ambientale non servono a
nulla!
Non è pensabile di risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria
solo con una strategia di controllo analitico: occorre che agli atti
conoscitivi facciano seguito conseguenti atti amministrativi e scelte
programmatiche che mirino ad una efficace difesa della salute della
popolazione esposta ed in senso più generale alla difesa dell’ambiente
inteso come ecosistema!
Vero è
che la Regione non può sopperire al vuoto legislativo ed imporre limiti
per le PM2,5 ma può prendere
atto di questa pesante situazione ambientale e sanitaria e, con una
politica di prevenzione sanitaria ed ispirata al principio di
precauzione, decidere di evitare il sommarsi di altre fonti emissive
come le due nuove centrali elettriche che vuol costruire l’API!
Se
la normativa, ancora una volta, è in ritardo rispetto alla scienza
questa è una delle poche possibilità che ha la Regione Marche per
evitare che i cittadini si ammalino a norma di legge! |
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ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE FIUMESINO –
FALCONARA M.
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M.
COMUNICATO STAMPA
CONVEGNO API “AMBIENTE,
RESPONSABILITA’, SVILUPPO” del 5 Febbraio:
I COMITATI NON ACCETTANO L’INVITO!
L’API raffineria ha invitato anche i
Comitati che rappresentiamo al Convegno “Ambiente, Responsabilità,
Sviluppo” ma abbiamo deciso di rimanerne estranei per un semplice
motivo: con la raffineria API che con la sua attività minaccia
pesantemente la salute dei cittadini, il territorio in cui vivono ed
interi comparti produttivi (pesca e turismo) forse si potrà stabilire un
rapporto virtuoso soltanto se quella azienda darà concreti segnali
comportamentali improntati alla responsabilità sociale.
Oggi non c’è nulla di tutto questo poiché i
fatti concreti dell’ultimo decennio ci indicano che API raffineria non
ha una capacità di relazionarsi con il territorio fondata sulla fiducia,
il rispetto per i cittadini, l’ambiente e la credibilità.
-
Il 4 Aprile 2007 l’API dichiarò che
"La fuoriuscita accidentale di prodotto idrocarburico
e' stata immediatamente arrestata e non ha avuto alcun seguito"
mentre si stava contaminando 20 Km di costa con un
prodotto cancerogeno;
-
Ci è stata chiusa la balneazione a Luglio
2007 perché mare e spiagge sono state contaminate da petrolio sversato
da “strutture, sistema di movimentazione e di contenimento dei
prodotti che necessitano di interventi radicali”, come afferma l’ARPAM;
-
Al processo per il rogo del 25/8/1999 il
Pubblico Ministero rivelò che “l’API mantenne comportamenti
forvianti le indagini per almeno 15 giorni dall’evento (…) soprattutto
per intralciare ed inquinare in ogni modo l’attività di indagine
dell’autorità giudiziaria”;
-
Nonostante non lo preveda il Piano
Energetico Ambientale Regionale che i cittadini marchigiani si sono
dati, API raffineria progetta e insiste nella realizzazione di nuove
centrali elettriche a Falconara;
-
E che dire della linea ferroviaria che
verrà arretrata soltanto a beneficio della raffineria API? E il resto
del territorio, della costa che potrebbe dare nuova ricchezza alle
Marche e a Falconara non contano nulla?
Dunque c’è
correttezza e trasparenza nei comportamenti di API raffineria verso la
comunità e le pubbliche autorità?
Sarà faticosissimo per l’API cancellare i comportamenti degli ultimi
dieci anni e, comunque, è compito suo.
Non riteniamo necessario legittimare i convegni di API raffineria che in
continuazione chiede ai cittadini di fare di necessità virtù,
ovvero ci lascia come unica alternativa l’adattamento alle circostanze
predeterminate dal Lei stessa!
Il contrario di qualsiasi rapporto virtuoso!
Loris Calcina - Presidente Comitato
Villanova
Franco Budini- Presidente Comitato Fiumesino

immagine della pacifica
contestazione dagli attivisti del
Csa
Kontatto e delle
Comunità
Resistenti delle Marche
maggiori informazioni
QUI
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Non è casuale che nella trattativa per gli
ultimi atti del governo Prodi la Regione Marche sia riuscita ad
aggiudicarsi 204 Milioni/€ del cosiddetto tesoretto II per il
nodo ferroviario di Falconara ed il by pass API mentre non è riuscita a
far ottenere a Falconara quanto sancito per legge: le accise API, cioè
la compartecipazione delle città che sul loro territorio ospitano
raffinerie di petrolio ai tributi versati dalle aziende petrolifere.
Due facce della stessa medaglia: la politica feudale con cui la Regione
Marche tratta il territorio del Comune di Falconara e i suoi abitanti.
Sulla questione accise sono palesi le vergognose responsabilità
politiche della Giunta Spacca e di tutti gli Onorevoli marchigiani di
Camera e Senato: l’ennesima mancata soluzione impedirà a Falconara di
respirare finanziariamente e di progettare un diverso modello di
sviluppo.
Sulla questione del nodo ferroviario non ci
stancheremo mai di contrastare la peggiore soluzione ideata dalla Giunta
D’Ambrosio e dall’Assessore Amagliani, sostenuta dall’ex Viceministro
Mario Baldassarri, dal Governatore Spacca e dagli ex Sindaci Carletti e
Recanatini, ed ora dal Ministro Di Pietro.
A tale proposito
Vi invitiamo a rileggere la nota che inviammo al Ministro Di Pietro a
luglio 2006
Infine c’è da dire che la Regione Marche sta
perdendo una occasione irripetibile per porre concretamente in agenda
l’arretramento della linea ferroviaria dalla costa - progetto Giancarli
che abbiamo pubblicato sul sito web – con conseguente liberazione di
aree economicamente pregiate e la realizzazione di una vera
metropolitana di superficie.
Falconara, checchè ne dica l’ex Assessore Piccinini, complessivamente,
ci rimette da questo progettucolo finanziato da Di Pietro poiché la
ferrovia la taglierà ugualmente al parco del Cormorano, alla Rocca, a
Fiumesino e al Centro Nord.
Infatti c’è da sapere che gli scali merci a Villanova sono due e lo
spostamento all’Interporto di quello lato monte (Castellaraccia) verrà
vanificato dall’innesto della linea ferroviaria che sarà tolta dal lato
mare. Ma lo scalo merci lato mare non è affatto sicuro che se ne andrà
perché nel frattempo RFI lo ha trasformato in deposito di macchinari per
i lavori di manutenzione e ristrutturazione dell’infrastruttura
ferroviaria e la Regione Marche ha chiesto ad RFI di prendere in
considerazione anche un raccordo ferroviario con l’API per la
movimentazione del gas su ferrocisterne!
Ma non è detta l’ultima parola!
Loris Calcina - Presidente Comitato
Villanova |
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07.12.2007 - CONVEGNO
Nuove centrali elettriche API ?
tutto quello che
dovrebbero dirci sull'impatto ambientale
e rischi sanitari ma che
nessuno ci ha detto!
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chi
volesse il dvd (Conferenza Medicina Democratica + Incontro con
Gherardo Colombo) può rivolgersi al telefono dei comitati 333.9492882
oppure inviare una mail con il proprio indirizzo e numero di telefono
a
comitato25agosto@gmail.com
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FALCONARESI,
STANCHI DI SUBIRE ED ESSERE SERVI
SOTTOSCRIVI LA PETIZIONE
POPOLARE RIVOLTA
A PRESIDENTE E GIUNTA DELLE MARCHE
Affinché la
Regione Marche riconosca economicamente a Falconara il peso della
presenza della raffineria Api e del ruolo di nodo logistico
(aeroporto, ferrovia, depuratore, viabilità stradale) che svolge.
I cittadini di Falconara stanno pagando con la loro salute, con la
svalutazione dei loro beni immobili, con la compromissione del loro
ambiente di vita, la disponibilità per tutta la Regione di carburanti,
di elettricità, di infrastrutture.
Affinché la
Regione Marche versi al Comune di Falconara parte delle tasse che
incassa dalla raffineria API (5.600.000 €/anno) e una quota dei 25
milioni di Euro derivanti dalle accise sulla vendita dei prodotti
petroliferi. Sono soldi che entrano nelle casse regionali grazie all’esistenza
ed alla sofferenza di Falconara, che però non è
adeguatamente ricompensata dal bilancio regionale.
Dunque i cittadini chiedono alla Regione Marche di assicurare almeno 5
milioni all’anno di entrate correnti nelle casse comunali di Falconara
M.ma, a partire dall’anno in corso.
Soltanto in questo modo è
possibile salvare spazi e beni pubblici, difendere Falconara
dall’ulteriore degrado urbano, ambientale e del tessuto sociale.
il testo della
petizione da scaricare, stampare fronte e retro, firmare |
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Presidente e Giunta della Regione
Marche
Presidente e Giunta della Provincia di Ancona
Commissario Prefettizio per il Comune di Falconara M.
Deputati di Camera e Senato della Repubblica eletti nelle Marche
e p.c. Agli Organi
di Informazione
COMUNICATO
I Cittadini, le Associazioni ed i
Comitati di Falconara M.ma (AN) che hanno partecipato alle assemblee del
Parlamento dei Cittadini delle settimane scorse ed alla manifestazione
cittadina di oggi 27 Ottobre 2007
Ritengono che
la crisi finanziaria in cui è
precipitato il Comune di Falconara non deve aggredire anche la qualità
della vita dei cittadini e non deve lacerare un tessuto sociale già di
per se complesso.
E' pertanto necessario definire una
politica, e relativi provvedimenti, che:
-
salvaguardi i BENI COMUNI (Scuole –
Centri di aggregazione giovanili e per anziani – spazi pubblici e
parchi);
-
programmi la riqualificazione del
territorio e la valorizzazione delle sue residue qualità storiche,
culturali e ambientali.
Questi obbiettivi di civiltà sono
perseguibili soltanto se questa crisi finanziaria del Comune di
Falconara non diventi sinonimo di abdicazione nel governo del
territorio: i cittadini vogliono vedere tutelato il territorio e le sue
potenzialità come bene comune, potenzialità che se ben pianificate
portano ricchezza all'intera comunità!
Al contrario, la paventata vendita delle Scuole Peter Pan e del
Centro Sociale Qui e la conseguente edificazione residenziale al loro
posto oltre che costituire un ulteriore depauperamento di servizi
sociali ed un abbattimento di valori per il centro di Falconara
rappresenterebbe il segnale del non governo del territorio e
della subordinazione della qualità della vita dei cittadini al bilancio
dei numeri o agli appetiti dei soggetti imprenditoriali forti come già
avvenuto con la mancata acquisizione della ex Officina Squadra Rialzo
ferroviaria che rivendichiamo debba essere recuperata a patrimonio
pubblico.
Soltanto governando il territorio
con la bussola della democrazia partecipata è possibile impedire il
definitivo declino di Falconara!
Rilanciare la riqualificazione del territorio, tutelare e valorizzare i
beni comuni è possibile soltanto se alla città di Falconara verrà
riconosciuto anche economicamente il sacrificio che svolge per l'intera
Regione Marche in termini energetici ed infrastrutturali e soltanto se
il suo attuale ruolo di servizio non verrà ulteriormente
appesantito.
Pertanto i Cittadini, le Associazioni
ed i Comitati di Falconara M.ma (AN) che hanno partecipato alle
assemblee cittadine delle settimane scorse ed alla manifestazione
cittadina di oggi 27 Ottobre 2007
Chiedono con determinazione a quanti in
indirizzo
(a ciascuno in relazione alle proprie competenze)
-
l'assegnazione al Comune di
Falconara della tassa I.R.A.P. attualmente versata da API raffineria
di Ancona S.p.A alla Regione Marche;
-
attuazione anche per il Comune
di Falconara M.ma dell'art. 113 della finanziaria 2001 che prevede la
compartecipazione dei Comuni sedi di impianti di raffinazione ai
tributi erariali con finalità ambientali;
-
assegnazione al Comune di
Falconara M.ma degli arretrati spettanti relativi al punto 2);
-
aumento della quota assegnata al
Comune di Falconara M.ma dalla Regione Marche dei fondi del Ministero
dell'Ambiente previsti per le Aree ad Alto Rischio di Crisi
Ambientale;
-
determinazione di una accisa
regionale sui prodotti petroliferi, da destinare al risanamento
ambientale ed infrastrutturale di Falconara.
I Cittadini, le Associazioni e i
Comitati riuniti nel
PARLAMENTO DEI CITTADINI DI FALCONARA M .
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COMITATO
CITTADINO A DIFESA
DELLA SCUOLA MATERNA “PETER PAN” E DEL CENTRO SOCIALE “QUI”
MANIFESTAZIONE
PUBBLICA
Sabato
27 Ottobre 2007 - ore 09.00
Il corteo si radunerà in P.zza Mazzini e poi si
muoverà in direzione di P.zza Gramsci dove avrà luogo una manifestazione
per ribadire con forza tutta la nostra contrarietà all’alienazione degli
edifici che ospitano la scuola Peter Pan e il centro per anziani "Qui".
Difendiamo gli spazi sociali della nostra città
Partecipiamo numerosi alla manifestazione
volantino
manifestazione
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25.10.2007 - per Francesco Mandelli,
dai cittadini di Falconara Marittima
A nome dei cittadini di Falconara Marittima,
che subiscono quotidianamente i danni alla salute ed all'ambiente provocati
dalla raffineria API, comunico la sorpresa con cui abbiamo accolto la notizia
che il Sig. Francesco Mandelli animerà l'iniziativa di propaganda promossa
dall'API presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Ancona. Segno
inequivocabile della sua particolare sensibilità ai problemi ambientali e
sociali della popolazione. |
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By-pass ferroviario
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Lettera aperta al Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro
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venerdì 21 settembre 2007
consiglio comunale di Falconara Marittima
l'adesione
alla Quadrilatero
è stata approvata
(in base alle dichiarazioni di
voto)
hanno votato |
SI |
|
hanno votato |
NO |
Riccardo
Recanatini |
Sindaco |
|
Claudio
Paolinelli |
Sinistra Democratica |
Angelo
Di Mattia |
Partito Democratico |
|
Paola
Stacchietti |
Sinistra Democratica |
Rosa
Pieroni |
Partito Democratico |
|
Fabio
Talevi |
Verdi |
Lucia
Luccarini |
Partito Democratico |
|
Gilberto
Baldassarri |
Falconara nel cuore |
Giovanni
Graziosi |
Partito Democratico |
|
Goffredo
Brandoni |
Forza
Italia |
Rossi
Andrea |
Partito Democratico |
|
Alessia
Cerioni |
Forza
Italia |
Marco
Salustri |
Partito Democratico |
|
|
|
Mario
Richter |
Comunisti Italiani |
|
|
|
Renato
Montironi |
Rifondazione Comunista |
|
|
|
Carla
Cinti |
Rifondazione Comunista |
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Emanuele
Giorgini |
Lista
Carletti |
|
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Giancarlo
Carletti |
Lista
Carletti |
|
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Carlo
Ciccioli |
Alleanza Nazionale |
|
|
|
Elena
Tanzarella |
Alleanza Nazionale |
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Lucio
Virgulti |
gruppo misto |
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15
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30.09.2007 - QUADRILATERO:
COMUNICATO DELLA RETE “NO-PAV”
E’ inaccettabile che esponenti di
quelle stesse forze politiche che hanno gestito l’amministrazione
della città negli anni di incubazione dell’attuale disastrosa
situazione di bilancio, tentino di delegittimare, falsando la
realtà, l’opposizione espressa da centinaia di cittadini contro
l’adesione alla Quadrilatero, un’adesione che pregiudica gravemente
il futuro di Falconara.
La vera irresponsabilità è tutta
dalla parte di coloro che, violando la più elementare dialettica
democratica e la volontà espressa dalla loro stessa base elettorale,
prima di andarsene hanno voluto, con i voti del centro-destra,
gettare la città nella più pericolosa “avventura” finanziaria
degli ultimi decenni.
Per quanto ci riguarda abbiamo
già predisposto l’atto di denuncia che nei prossimi giorni
depositeremo presso la Procura Regionale della Corte dei Conti. Si
tratta di un esposto con il quale investiremo l’autorità giudiziaria
della verifica degli illeciti che a nostro avviso si profilano sul
piano del danno erariale, delle responsabilità di bilancio e della
violazione della normativa in materia di pubblica amministrazione,
negli atti assunti, o che verranno assunti, dalla Regione Marche,
dal Consiglio Comunale di Falconara e dalla Giunta Municipale.
Chiederemo nell’immediato un
incontro con il Commissario prefettizio in carica a cui illustreremo
i motivi dell’esposto affinché possa valutare le proprie scelte alla
luce di tutti gli elementi in gioco.
il comitato 25Agosto ed il
comitato Villanova aderiscono al comunicato della rete NO-PAV |
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Lettera aperta
di
IVAN CICCONI
Esperto
di contratti pubblici
già capo della segreteria del Ministro dei Lavori Pubblici
nella XIII legislatura
BOLOGNA 20/09/2007
AL SINDACO DEL
COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA
P.C. AI COMITATI DELLA RETE NO PAV
P.C. A TUTTI I CONSIGLIERI
P.C. ALLA PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI
EGREGIO SIG. SINDACO,
COME LE E’ NOTO, IERI, MERCOLEDI’ 19
SETTEMBRE C.A., SI E’ SVOLTA, NELLE SALE DEL CENTRO PERGOLI DEL
COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA, UNA ASSEMBLEA PUBBLICA PROMOSSA DALLA
RETE NO PAV.
GLI ORGANIZZATORI HANNO CHIESTO AL
SOTTOSCRITTO DI PARTECIPARE E DI INTRODURRE L’ASSEMBLEA CON UN
“INTERVENTO TECNICO”, DI UN “ESPERTO INDIPENDENTE” QUALE MI RITENGO
E VENGO CONSIDERATO, SULLA ARCHITETTURA CONTRATTUALE E FINANZIARIA
DELLA COSIDDETTA “GRANDE OPERA DEL QUADRILATERO UMBRIA-MARCHE”.
DURANTE L’ASSEMBLEA HO ILLUSTRATO AI
NUMEROSI CITTADINI PRESENTI LE MIE CRITICHE AL PROGETTO E LE RAGIONI
DI FATTO CHE MI FANNO VALUTARE UN IMPATTO, ECONOMICO, SOCIALE ED
AMBIENTALE, SEMPLICEMENTE “DEVASTANTE”.
MI RENDO PERFETTAMENTE CONTO DELLA
SOMMARIETA’ DELLA MIA CRITICA CHE, NELLA ECONOMIA DI QUESTA LETTERA,
NON PUO’ CHE RIMANERE TALE (RINVIO PER QUESTO AI MIEI SCRITTI ED
ALLA RIPRESA VIDEO-AUDIO DELLA MIA CONFERENZA).
D’ALTRO CANTO, PROPRIO IL SUO EX
ASSESSORE ALL’AMBIENTE, CIRCA UN ANNO FA, MI CONSULTO’ PER
APPROFONDIRE IL TEMA. RIBADISCO OGGI A LEI E A TUTTO IL CONSIGLIO LA
MIA TOTALE DISPONIBILITA’ (NEI TEMPI E MODI CHE LEI VORRA’) AD
APPROFONDIRE NEL MERITO I LIMITI TECNICI, GIURIDICI ED ETICI DELLA
ARCHITETTURA SOCIETARIA, CONTRATTUALE E FINANZIARIA CONNESSA CON IL
PROGETTO QUADRILATERO.
IN QUESTI ANNI, INFATTI, HO POTUTO
MISURARE, NON SOLO LA TOTALE MANCANZA DI INFORMAZIONE AI CITTADINI
DEI TERRITORI INTERESSATI, MA ANCHE LA “TOTALE INCONSAPEVOLEZZA”,
PER NON PARLARE DI “IRRESPONSABILE IGNORANZA”, DEGLI AMMINISTRATORI
DI QUESTI TERRITORI NELLA APPROVAZIONE DI ATTI CHE NE CONSENTONO LA
PRATICA ATTUAZIONE.
IL COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA E’
INVECE FRA I POCHI NEI QUALI ALCUNI AMMINISTRATORI SI SONO POSTI
DOMANDE RESPONSABILI SUL SIGNIFICATO E LE CONSEGUENZE DEGLI ATTI
PROPOSTI DALLA “QUADRILATERO MARCHE-UMBRIA SPA”. DOMANDE CHE HANNO
PRODOTTO UNA CRISI NELLA SUA MAGGIORANZA.
NEL CONSIGLIO COMUNALE CHE SI TERRA’
DOMANI, VENERDI’ 21 SETTEMBRE, IL TEMA E’ ALL’ORDINE DEL GIORNO, CON
UNA PROPOSTA SULLA QUALE , NELLA ASSEMBLEA CON I CITTADINI, NON HO
POTUTO NON MANIFESTARE DUBBI ANCHE SOTTO IL PROFILO DELLA
LEGITTIMITA’ CONTABILE DELLA SOLUZIONE IPOTIZZATA PER RIPIANARE,
PROVVISORIAMENTE, IL BILANCIO DEL COMUNE.
NON MI RIFERISCO SOLO ALLA SOSTANZIALE
FORZATURA DELLA LEGGE REGIONALE PER IL PRESTITO AL COMUNE DI
FALCONARA ED AL SUO STRETTO COLLEGAMENTO, DA ALCUNI DEFINITO
“RICATTO”, CON L’ADESIONE AL PAV DELLA “QUADRILATERO SPA”, BENSI’
ALLA RESPONSABILITA’ CHE LEI ED I CONSIGLIERI CHE VOTERANNO TALE
DELIBERA, SI ASSUMERANNO DI FRONTE ALLA GIURISDIZIONE DELLA
CONTABILITA’ PUBBLICA.
E’ INFATTI DI TUTTA EVIDENZA, CHE LA
RESTITUZIONE DEL PRESTITO, DA PARTE DEL COMUNE, SI FONDERA’ SU DI UN
“RICAVO FUTURO” DEL QUALE NON VI E’ ALCUNA CERTEZZA, SIA NEI TEMPI
CHE NELLA EFFETTIVA SUA REALIZZAZIONE. NEL QUAL CASO, LEI ED I SUOI
COLLEGHI, NE DOBREBBERO RISPONDERE DI FRONTE AI GIUDICI DELLA CORTE
DEI CONTI.
OVVIAMENTE, QUESTA, E’ SOLO UNA
PERSONALE VALUTAZIONE, TALCHE’ HO CONSIGLIATO AI CITTADINI PRESENTI
ALL’ASSEMBLEA DI CHIEDERE, NEL CASO DELLA APPROVAZIONE DELLA
DELIBERA ANNUNCIATA. |
dal
BLOG di Claudio Paolinelli
il suo intervento in consiglio comunale
Sig Presidente, sig.
Sindaco
Oggi è
un giorno buio per Falconara e soprattutto lo è per l’istituzione
del Consiglio comunale.
Le
ultime settimane sono state molto impegnative per noi, intendo
dire per la compagna Paola e per me.
Abbiamo avuto l’impudenza di metterci di traverso ai poteri forti,
abbiamo cercato in tutti i modi di far valere le nostre opinioni e
i nostri convincimenti. Noi non ci vergogniamo di dire che
l’adesione alla Quadrilatero è stata estorta al comune di
Falconara. La Regione Marche come un Robin Hood al contrario è
venuta al capezzale di Falconara non per aiutarci, ma per
scipparci dell’unico bene rimasto, che non è come qualcuno
potrebbe pensare, l’ICI o il territorio. No. La Regione Marche è
venuta a portarci via la libertà, l’autonomia di scegliere,
approfittando della nostra debolezza, come in natura fanno le jene
davanti ad un animale ferito. Noi siamo convinti che questo è il
peggiore affronto che una città possa ricevere.
Il
presidente Spacca dovrebbe avere a mente questa frase: “
l’adesione alla Quadrilatero... (può essere presa) a condizione di
salvaguardare le prerogative dei Comuni, Province, e Regione in
materia di programmazione territoriale e di garanzia da parte
dello Stato circa il finanziamento completo delle opere”. Dovrebbe
riconoscere queste parole, perchè sono tratte dal suo intervento
del 2 maggio 2005 durante l’illustrazione del programma regionale.
La
nostra coerenza, in un mondo di opportunisti, deve suonare come
una nota stonata, all’orecchio di chi da troppo tempo è abituato a
ragionare in termini di convenienza, invischiati così come sono in
un modo di fare politica vecchio, stantio, quel modo di fare
politica che sta provocando il rigetto e la conseguente protesta
dei comuni cittadini, i quali hanno capito che la politica è
sempre più distante da loro.
Per un
attimo abbiamo creato lo sconcerto, ad alcuni sembrava incredibile
che due persone non si fossero adeguate al sistema. È quindi
iniziata l’opera di convincimento; dapprima con proposte ed
offerte, poi dopo aver appurato che non ci interessano poltrone, è
partita una violenta campagna di discredito, prima politica poi
sempre più di tipo personale, affiancata da pressioni di ogni
tipo. Sono scese in campo molte persone più o meno interessate. Ma
i tentativi sono sempre andati a vuoto. Allora si è iniziato a
provocare fratture con chi ci era vicino. Come un tarlo, con un
metodo che pensiamo sia frutto di anni di esperienza, si è cercato
di inculcare il sospetto che la nostra azione nascondesse chissà
quali progetti. Il tarlo ha prodotto i suoi effetti, visto che non
tutti sono riusciti a resistere. A proposito voglio approfittare
di questo spazio per ringraziare l’ex assessore Impiglia per
esserci stato affianco in questi momenti particolarmente duri, e
vorrei dirgli che capisco la sua decisione di presentare le
dimissioni, la situazione era effettivamente insopportabile e
capisco che non è facile resistere. Ecco in poche parole che cosa
abbiamo subito e sopportato in questi giorni. Lo vogliamo dire,
forte, a quelli che hanno dichiarato che Paolinelli e Stacchietti
sono in cerca di visibilità.
La
verità è che molto più semplicemente abbiamo voluto tentare di far
valere le nostre idee. Idee che un tempo erano condivise da tutte
le forze del centro-sinistra e che adesso improvvisamente non più,
e senza che ci sia un buon motivo, visto che nulla è realmente
cambiato nel meccanismo della Quadrilatero. Se non il fatto che
prima c’era il Governo Berlusconi ed ora c’è Prodi. Ma qui credo
che rientri in gioco l’opportunismo di cui ho detto prima.
La
Regione abbiamo detto ha approfittato del nostro stato di
subordinazione, ma noi crediamo che questa amministrazione ci
abbia messo del suo per arrivare a questo punto di non ritorno.
Chi ha buona memoria ricorderà che questa amministrazione non ha
mai messo in condizione il consiglio di approfondire i vari punti
in discussione. All’inizio poteva sembrare una necessità, ma con
il tempo si è avuta la certezza che invece era diventata una
regola. La poca dimestichezza con le pratiche partecipative si
sono palesate qualche giorno fa all’assemblea pubblica, con un
approccio molto poco cordiale verso i comitati cittadini. Se
parliamo della questione Quadrilatero, il sindaco ha volutamente
evitato di ascoltare le nostre parole. Anzi pur conoscendo la
nostra contrarietà, ha accelerato nei tempi, ne ha fatto un
problema di vita o di morte, non ha voluto cercare alternative, o
non ne è stato capace, a voi la scelta.
Adesso
ci dicono che il nostro voto contrario provocherà il
commissariamento, e forse il dissesto. Noi non ci stiamo. Il
dissesto se ci sarà, è necessario non dimenticarlo, è stato
causato da una irresponsabile giunta comunale e da un consiglio
comunale che si è tappato gli occhi e le orecchie, oppure, che non
ha capito niente di quel che stava facendo, anche in questo caso a
voi la scelta.
Autorevoli esponenti politici ci hanno invitato a dimetterci,
visto che non siamo in linea con la maggioranza. Gli stessi
politici dovrebbero guardare a casa loro, qui ci sono persone che
hanno governato prima questa città con i risultati che tutti
conosciamo, le stesse persone che senza vergogna sono ancora negli
stessi posti.
Noi
riteniamo che questa amministrazione abbia fatto un errore
fondamentale, che è quello di non aver dichiarato da subito
l’impossibilità di rimettere in sesto il bilancio comunale.
Abbiamo creduto di poter realizzare un miracolo, che naturalmente
non c’è stato. Dopo questo errore originario, ne sono seguiti
altri che ne sono la diretta conseguenza, errori fatti allo scopo
di limitare quello iniziale.
E
allora eccoci qua a votare l’adesione alla quadrilatero, a
sottoscrivere un piano urbanistico che stravolgerà nel vero senso
della parola, il territorio e soprattutto la vita dei cittadini di
Falconara. E siccome i conti non torneranno per parecchi anni,
saremo costretti ad accettare “aiuti” dagli speculatori edilizi,
dall’industria del petrolio, e chissà quante altre sottomissioni.
E questo unicamente perchè abbiamo dei debiti da ripianare. È
possibile che nessuno abbia niente da dire? È morale secondo voi
lasciare ai nostri figli una montagna di debiti e allo stesso
tempo massacrare la città?
In
questi giorni sui giornali si è data una immagine di Sinistra
Democratica come colei che vuole spaccare tutto. In realtà SD è
stata l’unica forza politica a presentare proposte, ad avanzare
richieste in parlamento, a stimolare tavoli istituzionali. Il
nostro è un piccolo movimento politico, se anche gli altri partiti
avessero contribuito fattivamente alla ricerca di alternative,
forse qualche problema lo avremmo risolto. E invece niente, tutti
a dire che non ci sono alternative alla Quadrilatero. Forse è vero
non ci sono alternative, ma perché qualcuno ha deciso così.
Torniamo al problema dei poteri forti. La quadrilatero si deve
votare e basta.
La
città di Falconara per sperare di tornare alla normalità, non ha
bisogno di speculazioni edilizie, di accordi capestro, ha bisogno
di gente capace, che sappia prendere decisioni senza pregiudicare
le generazioni future.
In
questi ultimi giorni, ho sperato che il confronto ritornasse in un
ambito più leale, se non altro per cercare di non peggiorare
ancora i rapporti. Ma è stata una pia illusione. Si è continuato
ad utilizzare metodi che non sono condivisibili, spesso sostenuti
da affermazioni non veritiere. Ultimo caso nella riunione di
maggioranza di mercoledì scorso, quando il documento programmatico
del sindaco è stato presentato da lui stesso, come un documento di
Giunta, asserendo che siccome la Giunta ha funzione politica di
conseguenza le forze politiche lo hanno in pratica già condiviso.
La realtà è un’altra, ci è stato consegnato quel documento proprio
con la sottolineatura che era un documento del sindaco, aperto
alle osservazioni e contributi delle forze di maggioranza. Quindi
non un atto ufficiale di Giunta. Mi sembra una bella differenza.
Vorrei vedere la deliberazione di Giunta su quell’atto, e
soprattutto vorrei sentire il parere degli altri partiti della
maggioranza.
Io
penso che se una maggioranza, vuole ben governare, deve cambiare
registro, non può reggersi su atteggiamenti di questo tipo.
Nelle
nuove linee programmatiche si continua a dire che nessuno si
aspettava un situazione finanziaria di quella gravità. Non sono
molto d’accordo. Quando all’assemblea con i cittadini qualcuno ha
fatto rilevare che il sindaco nella passata amministrazione era il
Revisore dei conti e che quindi poteva e doveva conoscere con più
precisione i conti, il sindaco si è sentito offeso. Del resto
anche la Corte dei Conti nell’adunanza del 29 novembre 2006
pronunciandosi sul bilancio preventivo 2006, dopo aver rilevato un
lungo elenco di irregolarità, nelle conclusione scrive: “
Evidenzia inoltre al punto 2 l’inattendibilità dell’indicazione
all’approvazione del bilancio preventivo posto dall’organo di
revisione ex art. 239, comma 1, lettera b, anche alla luce delle
osservazioni svolte dagli stessi revisori nel predetto documento”.
Concludo, non voglio farla troppo lunga. Da molti giorni sto
pensando con preoccupazione a cosa è giusto fare, quale deve
essere il mio comportamento in questo consiglio comunale. Ho
pensato alle conseguenze con l’arrivo di un commissario, a come la
città vivrà con un incombente dissesto. Mi sono chiesto se la
nostra posizione è stata capita e soprattutto condivisa dai
cittadini. Se la battaglia intrapresa non è altro che una libera
interpretazione del Don Chisciotte, sono preoccupato per come ne
uscirà Sinistra Democratica da questa storia.
Ho
pensato molto in questi giorni e vi garantisco che sono stati
giorni molto difficili.
Ma
sono arrivato ad una conclusione. Nella mia vita, ormai sono
vicino ai 50 anni, ho collezionato una gran quantità di difetti.
Ma sia nella vita di tutti i giorni, con gli amici come nel lavoro
ho maturato due valori che per me sono irrinunciabili: LA COERENZA
E L’ONESTA’. Due punti che Se sono importanti nei rapporti con la
famiglia, gli amici e nel lavoro, ancora di più devono esserlo in
politica.
Sig.
Sindaco, colleghi consiglieri, noi per coerenza con le nostre
posizioni e per onestà nei confronti di chi ci ha dato fiducia e
sostegno, voteremo NO al protocollo d’intesa con la Regione
Marche, voteremo NO all’accordo di programma con la Quadrilatero
spa. |
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MERCOLEDI 19 SETTEMBRE 2007
ore 21:00
piazza Mazzini - palazzo Pergoli
ASSEMBLEA
CITTADINA
"NO Quadrilatero spa"
|
La rete NO PAV conferma la convocazione dell'assemblea pubblica
"NO Quadrilatero spa" per mercoledì 19 settembre, al centro Pergoli di
Falconara Marittima (Piazza Mazzini).
In questi giorni in cui la crisi
politica e istituzionale della città di Falconara giunge alle massime
conseguenze proprio sulla questione Quadrilatero, la rete NO PAV
lancia un'assemblea aperta a tutti i cittadini interessati per
chiarire definitivamente la reale portata economica, finanziaria,
ambientale che questo progetto di "grande opera" rappresenta.
La decisione di svolgere questo
incontro a Falconara non è casuale:in questo contesto stiamo
assistendo alla dimostrazione di come l'influenza dei grandi gruppi
industriali e finanziari (prima fra tutti Merloni!) intende
trasformare, attraverso il PAV (piano di area vasta), i beni comuni,
di tutti, come il territorio o le risorse finanziarie pubbliche in
proprie ricchezze private.
Per fare ciò si avvale della
"puntuale" e servile intermediazione del mondo politico-istituzionale,
in particolare a livello regionale: il governatore Spacca in persona
si è più volte prodigato per far si che la Quadrilatero spa non
trovasse ostacoli imprevisti. Senza considerare minimamente la volontà
delle popolazioni coinvolte, nella maggior parte dei casi neanche
informate degli stravolgimenti che riguarderanno i loro territori.
Perciò coglieremo altresì questa
occasione per ragionare insieme con tutte quelle realtà che fino ad
oggi hanno costituito il movimento NO PAV su come muoversi in
futuro in questa lotta contro l'immensa truffa e devastazione
ambientale che è la Quadrilatero spa. Lotta che è solo all'inizio.
Rete NO PAV |
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LUNEDI 17 SETTEMBRE 2007 -
ore 21:00
piazza Mazzini - palazzo Pergoli
ASSEMBLEA
CITTADINA
QUADRILATERO, MEGACENTRO COMMERCIALE,
PORTO TURISTICO, NUOVA STAZIONE E BY-PASS
NUOVE CENTRALI API E SVILUPPO URBANISTICO
QUALE
FUTURO PER FALCONARA? |
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ASSOCIAZIONE COMITATO
QUARTIERE VILLANOVA
Comunicato stampa 15.09.2007
11
ASSOCIAZIONI DI FALCONARA ED ANCONA SCRIVONO
AL MINISTRO DELLA SANITA’ ED AL MINISTRO DELL’AMBIENTE:
LA PROPOSTA DI PARERE DELLA COMMISSIONE PER LA V.I.A
SULLE DUE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE DELL’API
HA IGNORATO LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO IN ATTO!
ASSOCIAZIONE COMITATO
QUARTIERE VILLANOVA
Comunicato stampa 08.09.2007
NON C’E’
ALCUN BISOGNO DI ILLAZIONI!
E’ TUTTO SCRITTO - NERO SU BIANCO – SUI DOCUMENTI
DELL’API, DELLA REGIONE MARCHE E SULLA SEVESO II
ASSOCIAZIONE
COMITATO QUARTIERE VILLANOVA
ASSOCIAZIONE COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
COMITATO CITTADINO "25 AGOSTO" - FALCONARA
Da sette anni (dall'anno
2000) il sistema di alimentazione di energia elettrica della
raffineria e centrale elettrica IGCC dell'API di Falconara
M.ma
non è affidabile!
Questo è quanto scrive il Dirigente
del Servizio Ambiente e Paesaggio
della Regione Marche in
questo un documento.
Ma le Associazioni hanno anche
individuato violazioni della Legge Seveso II,
delle prescrizioni del Comitato Tecnico Regionale Prevenzione Incendi,
del Decreto di Concessione della Regione Marche del giugno 2003!!!
Tutti sapevano ma nessuno ha preso
provvedimenti!!
I Comitati diffidano i Ministri Bersani e
Pecoraro Scanio!
Esposto alla Magistratura per far
luce sulle responsabilità API.
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25.07.2007 - incidente
SVERSAMENTO DI PRODOTTO
OLEOSO IN MARE |
26.07.2007
comunicato stampa
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA - FALCONARA
SVERSAMENTI
API:
LA MISURA DEL FALLIMENTO DELLA
POLITICA DELLE AMMINISTRAZIONI
E DELLE AUTORITÀ DI FRONTE ALL’API.
L’INCAPACITÀ DI ASSICURARE UN FUTURO
A TUTTI E TUTTO IL RESTO, FUORCHÉ ALL’API!
Con l’ennesimo
spiaggiamento di idrocarburi versato in mare da una condotta dell’API
abbiamo assistito ad altre scene da anni ’60: bambini e bagnanti
uscire dall’acqua imbrattati di idrocarburi e “trattati” con benzina
prima della doccia. Un ciclo tossico ed inquinante perfettamente
chiuso!
Se rispetto a
47 anni fa la tecnologia ed i sistemi operativi e gestionali della
sicurezza hanno fatto passi da gigante le Autorità e gli Enti locali
dovrebbero interrogarsi se per la raffineria API occorreranno altri 47
anni per raggiungere standard di sicurezza adeguati!
Intanto, però,
TUTTI devono dichiarare fallita la politica di credito concessa
all’API credendo che scrivere protocolli o decreti fosse sufficiente a
garantire salute e sicurezza della popolazione e dell’ambiente.
Quando mancano le sanzioni o non vengono applicate si spreca soltanto
carta!
Sull’aristocrazia operaia API sorvoliamo dato che ieri, nel corso del
nostro sopralluogo in mare per documentare e non essere presi in giro
con la storia dei “pochi litri”, si sono mostrati molto infastiditi
tanto da apostrofarci con un “non avete un c.... da fare?”
segno che il senso di onnipotenza è stato ben assimilato dal loro
padrone Brachetti Peretti!
Dicevamo del
fallimento della politica di Regione, Provincia e Comune di Falconara
nei confronti dell’API dato che il Sindaco Recanatini, proprio il
giorno 24, aveva rilanciato la umiliante proposta di una fondazione
“acchiappa€uri” con grande protagonista proprio l’API!
Se qualcuno non se ne fosse
ancora accorto è l’API che determina la qualità dell’acqua del mare e
la sua balneabilità; è l’API che determina la qualità delle spiagge ed
è l’API che determina la possibilità di sopravvivenza o meno delle
attività economiche legate alla balneazione e quelle legate alla
pesca.
In definitiva, è l’API che determina il livello del malessere e
disagio che deve essere sopportato dalla popolazione e dai comparti
economici legati al mare ed alla sua salubrità.
Questa è la misura del fallimento della politica delle Amministrazioni
e delle Autorità di fronte a questa società petrolifera,
L’INCAPACITÀ DI ASSICURARE UN FUTURO A TUTTI E TUTTO IL RESTO, FUORCHÉ
ALL’API.
Ma il
fallimento politico si traduce anche in volontà politica quando
vediamo che la Giunta Regionale si permette di governare il territorio
dell’Area ad Alto Rischio con il piglio del monarca ignorando che la
Provincia di Ancona, i Comuni e la stessa maggioranza politica che la
sostiene hanno sottoscritto che le due nuove centrali elettriche API
non si possono fare!
Come si fa a concedere ancora credito ad
un’azienda che ha suoi alti Responsabili sotto processo con l’accusa
di aver manomesso i dati dell’inquinamento da idrocarburi del
sottosuolo e, nel corso del processo per il rogo del 25 agosto 1999, è
stata accusata dal Pubblico Ministero Tedeschini di “comportamenti
fuorvianti le indagini” e
comportamenti atti ad “intralciare ed
inquinare in ogni modo l’attività di indagine dell’autorità
giudiziaria”?
Come si fa a dar credito ad
un’azienda che minaccia continuamente di cancellare interi comparti
produttivi legati al mare?
Eppure i
comunicati dell’azienda API che parlano dei soliti pochi litri di
idrocarburi finiti in mare e, come un disco rotto, dicono che “tutto è
sotto controllo” sembrano trovare maggior credito nella Regione Marche
che i bambini imbrattati di olio combustibile come negli anni 60.
Il ridicolo di quei comunicati aziendali non ha limite!
In primo luogo perché ancora la stessa API non ci dice quanto olio
combustibile atz sia finito in mare ad Aprile scorso, a 3 mesi e mezzo
dall’evento!
In secondo luogo perché se gli idrocarburi finiti in mare fossero
pochi litri allora l’inquinamento vero l’avrebbero causato gli 8
battelli che per 8 ore hanno solcato il mare in lungo ed in largo a
suon di quintali di gasolio bruciati e relative esalazioni per aria e
mare!
Spieghino i
politici di professione che oggi dichiarano le solite frasi vuote di
futuro come mai la Responsabile Acque dell’ARPAM è dovuta salire su un
moscone di un bagnino insieme al sottoscritto ed al consigliere
regionale Binci per sincerarsi della situazione sulla scogliera
falconarese.
Come mai soltanto dopo interminabili trattative la Responsabile ARPAM
è riuscita a salire su un mezzo della Capitaneria di Porto per un
sopralluogo?
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ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA - FALCONARA
20.07.2007 - comunicato stampa
"LE VALUTAZIONE SVOLTE NELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
DELL'API RELATIVO ALLE DUE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE
NON APPAIONO ATTENDIBILI IN RELAZIONE AGLI IMPATTI
AMBIENTALI E SANITARI CHE VERREBBERO DETERMINATI"
(formato pdf - circa 500KB)
La
Relazione di Medicina Democratica inviata dai
Comitati al Ministero dell'Ambiente!
Rendiamo pubblica la Relazione
elaborata dal "Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro - Castellanza (VA) di
Medicina Democratica" relativa allo Studio di Impatto Ambientale (SIA) dell'API
sulle due nuove centrali che l'azienda petrolifera vorrebbe costruire.
Medicina Democratica, alla quale è associato il Comitato di Villanova, è stata
incaricata di valutare il SIA dell'API dai Comitati falconaresi (Villanova –
Fiumesino – 25 Agosto), dall'Associazione Pionieri Rocca Mare e dal Centro
Sociale Kontatto di Falconara M.ma i quali, oggi, dopo averla consegnata al
Ministero dell'Ambiente e alla Regione Marche nelle scorse settimane, hanno
deciso di portarla a conoscenza dell'opinione pubblica che, di fatto, viene
tenuta all'oscuro sul reale impatto degli impianti progettati dall'API dal
comportamento scandaloso della Giunta Regionale, sorda ai NO della Provincia,
dei Comuni impattati dal progetto e dal NO di tutti i Comuni dell'Area ad Alto
Rischio di Crisi Ambientale (AERCA).
La nostra decisione "insolita" di
pubblicare la Relazione fa seguito allo scorretto comportamento di chi,
dall'interno del Ministero dell'Ambiente, ha agito una indebita pressione
sull'opinione pubblica rendendo noto un documento istruttorio provvisorio ed
incompleto – mancante del parere tecnico della Regione Marche – il quale ha
avuto sulla popolazione una indubbio effetto di induzione alla rassegnazione!
E un bell'effetto "deprimente" lo ha avuto anche la notizia che la Regione
Marche non ha mai partecipato con un suo tecnico al gruppo di lavoro presso il
Ministero dell'Ambiente!
Dunque, di seguito, riproduciamo le
conclusioni della Relazione elaborata dal "Centro per la Salute Giulio A.
Maccacaro - Castellanza (VA) di Medicina Democratica" rimandando il dettaglio
delle argomentazioni all'intero documento che alleghiamo.
Il presidente dell'Associazione
Loris Calcina
Conclusioni della Relazione di Medicina
Democratica
"Dall'esame del progetto emergono
forti criticità che non sono risolte dallo Studio di impatto ambientale in
particolare per quanto segue:
-
il progetto è articolato su due
impianti funzionalmente distinti e che andrebbero invece considerati
separatamente; appare strumentale la filosofia dello SIA che utilizza ora una
caratteristica di un impianto ora un'altra caratteristica dell'altro impianto
per far emergere virtù o adombrare vizi dei due impianti considerati come un
unicum e quindi compensare tra loro le criticità (nello specifico
dell'impianto o sezione da 520 MWe);
-
questa filosofia è quindi
applicata al rapporto tra gli impianti (nello specifico quello da 520 MWe
finalizzato esclusivamente a produrre energia elettrica per il mercato) e il
sito della raffineria congiungendo obblighi normativi (A.I.A.; protocolli
d'accordo) con misure di compensazione ulteriori per cercare di dimostrare una
sostanziale invarianza negli impatti, in particolare per quanto concerne il
quadro emissivo;
-
tra queste criticità si ricordano
quelle in rapporto al Piano energetico regionale che ha struttura ed obiettivi
ben diversi da quelli insiti nel progetto, come pure le previsioni del Piano
d'assetto idrogeologico che comprendono parte del sito e confliggono con la
destinazione d'uso proposta;
-
generica appare la relazione di
coerenza con atti di programmazione nazionale in materia di energia (anche qui
utilizzando le peculiarità ora dell'impianto da 520 MWe ora di quello da 60
MWe) e comunque non in linea con il Piano nazionale delle assegnazioni di
emissioni ad effetto serra, nella versione approvata, per le quali non si vede
possibile alcuna possibilità di piena compensazione tra emissioni ante e
postoperam;
-
nel quadro progettuale emergono
delle contraddizioni nelle indicazioni circa la configurazione (alimentazione)
delle diverse centrali, inoltre non sono considerati gli aspetti relativi ad
alcuni impianti correlati (impianto di vaporizzazione gas di raffineria,
possibile impianto futuro per la produzione di ammoniaca gassosa) con la
normativa sui rischi di incidenti rilevanti;
-
manca una puntuale verifica e
considerazione degli aspetti relativi alla classificazione dell'area come ad
alto rischio ambientale e tra siti di interesse nazionale per gli aspetti
relativi alla bonifica del suolo e del sottosuolo; quanto sopra anche in
relazione ad impegni pregressi con le autorità locali che non appaiono
pienamente rispettati;
-
gli aspetti già ricordati relativi
alla configurazione delle due centrali e alle loro finalità per il proponente,
convergono su forti criticità in merito alle affermazioni che portano a
delineare il quadro ambientale con particolare riferimento allo scenario
emissivo utilizzato per la simulazione delle ricadute degli inquinanti
nell'area esterna agli impianti; dubbi sulla capacità di garantire la
continuità prestazionale delle concentrazioni degli inquinanti (nei diversi
carichi produttivi degli impianti), l'entità e gli effetti reali degli
interventi di mitigazione e compensazione (nonché il diverso livello di
obbligo di realizzazione in relazione alla procedura e agli esiti della A.I.A.
sulla raffineria), i limiti e le modalità di utilizzo del modello diffusionale
prescelto (come pure le omissioni in termini di contaminanti considerati),
concorrono a delineare i risultati presentati nello SIA come quello
correlabile con il realizzarsi di numerose condizioni (anche estranee agli
impianti stessi) nello stesso momento e con continuità tale che appaiono
francamente improbabili;
-
a fronte di quanto detto sopra
appaiono ancor più carenti le sommarie e parziali considerazioni in merito
agli aspetti di salute pubblica;
-
per quanto anzidetto le
valutazione svolte nello SIA non appaiono attendibili in relazione agli
impatti ambientali e sanitari che verrebbero determinati dall'attivazione
delle due centrali in questione.
Per il Centro per Salute "Giulio A.
Maccacaro" e per Medicina Democratica della Provincia di Varese
Marco
Caldiroli |
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Architetto Brunelli partiamo
dalla fine.
Ci dice con due cifre perché il progetto quadrilatero è un cattivo
affare per il territorio e le casse del comune di Falconara?
Perché, a differenza
delle altre aree leader del Piano di Area Vasta presentato da
Quadrilatero quelle aree del Comune di Falconara avevano già una
edificabilità garantita dal PRG 2003. Il comune poteva guidare
l’intervento privato o sostituirsi come soggetto attuatore, magari con
una Società di Trasformazione Urbana. Ad ogni modo il Comune aveva
praticamente in tasca un valore di oneri urbanistici ed ICI (proiettata
sui trenta anni) di circa 12 milioni di euro. Con l’operazione
Quadrilatero la Regione, quale socio autorevole, è venuta a chiedere a
Falconara di cofinanziare le opere stradali dell’appennino attraverso il
meccanismo della “cattura di valore”.
La soc. Quadrilatero esproprierà i terreni, e li assegnerà, tramite
gara, a un qualche grosso gruppo di imprenditori che progetteranno e
realizzeranno le opere.
Il comune di Falconara perde la potestà e il controllo del territorio e
70.000 mq di edifici saranno realizzati secondo le esigenze dei privati
in un’area delicatissima per la vicinanza dell’abitato di Castelferretti.
Dei 12 milioni di euro al comune resteranno 1.190.000 €, più l’anticipo
degli oneri della urbanizzazione primaria (1,7 milioni) che dovranno
essere spesi, con gli interessi, per fare le opere entro breve termine.
In un colpo solo il Comune ha “bruciato” più di 9 milioni di euro.
Accettando come priorità
assoluta la necessità di scongiurare il disseto finanziario, quale
alternative ci sarebbero al progetto quadrilatero?
Ci sono state varie
proposte. Quella più semplice e inequivocabile era quella che si
poggiava su una serie ragionata di alienazioni.
In particolare, anche sulla base di ragionamenti sulla qualità e
collocazione dei servizi scolastici condivisi con rappresentanti dei
genitori, si proponeva di mantenere le Peter Pan e la palestra
(ricollocata nella parte bassa dell’area) in modo da non compromettere
l’integrità del plesso scolastico del centro città e di spostare le
Rodari di circa 50 m. nell’area verde sottostante le Ferraris, in modo
da formare un nuovo complesso scolastico. La valorizzazione delle aree
pubbliche poteva riguardare l’ex Fanesi, l’area del centro Qui di via
Repubblica, l’area delle attuali Rodari a Palombina, una porzione
dell’area soprastante parco Kennedy (dove nell’ipotesi del Sindaco
sarebbero andate le nuove Peter pan) e l’area del campo di bocce a
fianco dell’hotel Touring, spostando il campo nella parte più elevata
dell’area verde. Una soluzione certo dolorosa ma più ragionevole del
dilapidare 9 milioni di euro. In totale le entrate stimate dalle
alienazioni sarebbero ammontate a 6.484.375 €, con un surplus di circa
1,5 milioni di euro.
In questo modo ci sarebbero
stati spiragli anche per precari e premio di produttività dei dipendenti
pubblici?
Ci sarebbero stati 1,5
milioni di euro in più da poter spendere.
Per esempio, se fosse stato
attuato quanto previsto dal PRG, senza varianti urbanistiche, che cosa
avremmo avuto territorialmente ed in cassa?
Minore volumetria
(circa 50.000 mq contro i 70.000 previsti da Quadrilatero); un grande
parco urbano come filtro tra il nuovo centro affari-servizi e l’abitato
di Castelferretti; maggiori possibilità di integrazione del nuovo
complesso alla città, coinvolgendo i commercianti e inserendo la
possibilità di valorizzare edifici storici come il castello e la villa
Montedomini; le stesse opportunità funzionali perché, è bene precisarlo,
le funzioni espositive, fieristiche e di outlet-showroom sono già
presenti tra gli usi previsti dal PRG vigente e rispondono a requisiti
posti dal Piano di Inquadramento Territoriale su quest’area, il cui
ruolo strategico era stato riconosciuto già dieci anni fa.
Senta, Le facciamo una domanda
schietta e se vuole può non rispondere! Ma il geometra Furio Durpetti,
quello del megaporto a Falconara, dell’appoggio al progetto
quadrilatero, della progettata lottizzazione delle Poiole… cioè l’uomo
di una urbanistica aggressiva del territorio… che cosa ci fa come
doppione della dirigente Arch. Marincioni?
Innanzi tutto va
precisato che l’Arch. Marincioni ha dato di recente le dimissioni e
purtroppo oggi il settore non ha più un dirigente. Quanto a Furio
Durpetti devo dire solo che si tratta di un tecnico di provata
esperienza. Come ogni tecnico preparato ha una sua visone
dell’urbanistica che può anche non coincidere con la mia. Non è questo
assolutamente un problema. Un problema è invece la continuità di un
orizzonte politico che accomuna ormai dichiaratamente Carletti e
Recanatini.
Qualcuno in Giunta ci ha
accusato di dire il falso quando sostenemmo che la ex Officina squadra
rialzo delle ferrovie poteva essere sottratta all’API dal Comune
utilizzando denaro della Regione per il Contratto di Quartiere
Villanova-Falconara Nord.
Può spiegare ai nostri lettori come stavano le cose anche con qualche
cifra?
Mi spiace ricordare
cose spiacevoli. Dico solo che i soldi c’erano, erano assicurati circa
700.000 dai finanziamenti regionali del contratto di quartiere più un
finanziamento di 100.000 euro messo a disposizione da un assessore
regionale. Ci furono diversi incontri in Regione a tale proposito e mi
recai personalmente a Roma alla sede di Real Estate delle ferrovie (lo
stesso giorno dell’avvio della procedura di VIA sulle centrali API) su
mandato della giunta comunale per trattare la questione. Le condizioni
c’erano tutte. L’avevamo in pugno, ma all’ultimo momento…
Il rapporto con gli enti
superiori.
A noi sembra palese che sia con la questione Quadrilatero sia con le
centrali elettriche API il Comune di Falconara non sia minimamente
ascoltato dalla Regione Marche.
Quanto dipende dalla mancanza di volontà politica del Comune di
sostenere fino in fondo le sue scelte nei confronti della Regione e
quanto dalla distanza delle Regione dalle ragioni del territorio e delle
popolazioni.
Ritengo che la Giunta
regionale sia sincera quando afferma che Falconara ha un interesse
strategico per le Marche. Il problema è che questo interesse risponde
probabilmente all’interesse dell’imprenditoria regionale, specie quella
che pesa di più, e delle organizzazioni politiche ad essa collegata ma
non risponde affatto all’interesse di Falconara. Le grandi imprenditorie
della Provincia di Ancona stanno a Fabriano, a Jesi, a Senigallia,
nell’area Osimo-Loreto, non a Falconara. Noi non abbiamo grandi imprese
eccetto l’Api che peraltro non ha alcun interesse a che l’economia
falconarese decolli. Già in questa situazione consideriamo ormai
diffusamente l’Api un detrattore allo sviluppo economico della nostra
area, figuriamoci se avessimo alternative concrete da percorrere.
Non ha l’impressione che dietro
il “ruolo strategico” di Falconara e del suo territorio ci sia in realtà
la considerazione di essa come merce di scambio per presunti benefici
(energetici e infrastrutturali) che vanno poi a ricadere altrove? Per
intenderci, è come se qui a Falconara ormai si sia deciso di concentrare
il peggio della produzione e del saccheggio territoriale perché un pò di
peggio già c’è… Ci sembra che ultimamente sia stata espressa una
considerazione simile da un esponente maceratese del centro destra in
Consiglio regionale sulla discussione relativamente alle progettate
megacentrali elettriche di Tolentino e Falconara. Nel suo intervento il
consigliere dei centro destra avrebbe sostenuto una sorta di
“vocazione” di Falconara a quel tipo di produzione a differenza di
Tolentino!
E’ sempre così. Quando
si accetta un oltraggio si assevera chiunque a fare altrettanto. Si
perde la dignità, il rispetto. Per questo alla proposta della
Quadrilatero bisognava dire di no e rivendicare l’aiuto della Regione
magari manifestando davanti alla presidenza, per una questione di
dignità. Ora c’è da aspettarsi che ci calpesteranno ancora e le
occasioni non mancano. E dobbiamo incolpare soltanto noi stessi e il
nostro silenzio per questa situazione.
Il tradimento più evidente della
maggioranza che governa Falconara è stato l’immediato affossamento della
tanto sbandierata partecipazione. Nel momento cruciale di capire e
scegliere sulla Quadrilatero tutto è avvenuto all’interno del Castello.
Idem per la questione delle centrali API: questa Giunta – a parte le
adesioni personali - non ha mai ha fatto un passo insieme ai cittadini
ed alle associazioni ed ora, arroccata nelle stanze del Castello, ci
sembra che stia pericolosamente cambiando opinione e stia incrinando
l’unità delle Amministrazioni che hanno dichiarato la loro contrarietà
alle centrali dell’API.
Ritengo che la
principale lacuna di questa amministrazione sia la mancanza di autonomia
critica. Si risponde unicamente alla direttiva delle segreterie di
partito. Se la segreteria, per motivi suoi, dice: “è meglio prendere
questa posizione” i referenti di Falconara eseguono. Il caso
dell’atteggiamento di Rifondazione sulla Quadrilatero è un caso
esemplare, ma ne potrei fare a dozzine. Finchè Falconara sarà sottoposta
alle logiche delle segreterie di partito la partecipazione sarà, per
bene che vada, un’operazione di facciata. La partecipazione implica
l’approfondimento critico delle questioni. Questo le segreterie di
partito non lo vorranno mai. Per quanto riguarda l’Api penso che
purtroppo le segreterie di partito abbiano già deciso a Roma prima
ancora che in Ancona.
Due altre cose che ci stanno a
cuore: il Contratto di quartiere Villanova-Falconara Nord è
definitivamente perso o nell’incontro con la Regione è stato proposto un
accordo di programma per non perderlo come richiesto e sottoscritto
nella recente assemblea di quartiere dai cittadini disertata dalla
Giunta (tranne, a titolo personale, Lei e l’Assessore Impiglia)?
Nella riunione con la
giunta regionale erano state programmate molte cose. Tra queste un
sopralluogo nel territorio e la discussone di una serie di questioni
sottoposte ai rispettivi assessorati competenti. Nulla di quanto
programmanto è stato fatto. Così non si è discusso della questione dei
quartieri di Villanova e Fiumesino che io avevo sottoposto agli
assessorati competenti sia per le problematiche ambientali che per
quelle urbanistiche. Realisticamente devo dire che il contratto di
quartiere è ormai cosa passata
E i soldi provenienti dal
Ministero dell’Ambiente per il risanamento dell’Area ad Alto Rischio di
crisi Ambientale saranno utilizzati anche per Falconara ed i disgraziati
quartieri di Villanova e Fiumesino oppure siamo quelli solo da “mungere”
(in termini di perdita della salute, degrado ambientale e di perdita del
valore degli immobili)?
Gli assessori
Amagliani e Pistelli hanno ricevuto la mia scheda dove definivo
inconcepibile la totale assenza di finanziamenti per interventi nei
quartieri più esposti al rischio ambientale all’interno del piano di
risanamento dell’Aerca. Anche su questo, come su molte altre cose,
attendevo una risposta. Ora non più. |
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05.07.2007 - lettera
aperta
Egr. e Stimatissimo Architetto
Carlo Brunelli,
le scriventi associazioni intendono
esprimerLe viva e sincera gratitudine per tutto ciò che ha tentato di
fare come Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente del Comune di
Falconara M.ma per difendere il territorio dalle nuove, voraci e
dissipatorie aggressioni industriali, infrastrutturali ed urbanistiche
che potrebbero mettere a repentaglio salute ed ambiente.
Era questo ciò che Le avevamo chiesto invitandola a candidarsi nel 2006,
entrambi consapevoli del pesante deficit democratico sedimentato con la
precedente Amministrazione e che andava superato senza esitazione.
Le chiedemmo di candidarsi perché avevamo visto che si era distinto per
capacità professionale, di ascolto dei cittadini nonché per capacità di
individuazione delle criticità e delle possibili soluzioni nel
territorio falconarese e, infine, perché avevamo capito che Lei poteva
prestarsi provvisoriamente alla politica soltanto per passione civile.
Lei, che aveva accettato questa sfida perché aveva toccato con mano la
passione ed il radicamento dell’agire dei comitati, delle associazioni e
dei centri sociali con i veri problemi dei cittadini e del territorio,
ha confermato la nostra fiducia e si è battuto senza risparmio per
questi obbiettivi, non solo per noi, ma per l’intera cittadinanza.
Se potessimo tornare indietro rifaremmo ancora la stessa proposta ma
faremmo in modo che il nostro voto non sostenga la stessa gente che oggi
continua a governare Falconara e che non le ha dato alcuna possibilità
di avviare progetti e interventi territorialmente ed ambientalmente
saggi.
Gli odierni Amministratori hanno propagandato la
partecipazione dei cittadini ma oggi hanno ampiamente dimostrato di non
crederci e quindi, per essi, potrebbe valere la battuta del famoso Primo
Ministro inglese
Winston Churchill:
<<il miglior argomento contro la democrazia è una conversazione di
cinque minuti con l'elettore medio!>>. Ma questi Signori di
centro sinistra in Giunta comunale sono riusciti a superare a destra il
conservatore Churchill, spesso evitando anche quei cinque minuti!
Come dimenticare l’intervento delle
Forze dell’ordine in due Consigli comunali in cui i cittadini “osavano”
partecipare o l’allontanamento dei cittadini dal Consiglio comunale in
cui i dirigenti dell’API sono stati invitati dal Sindaco a relazionare
su elementi conseguenti ad reato che li vede indagati dalla
Magistratura?
Questi Amministratori non hanno capito che se i cittadini si avventurano
a prendere la parola in assemblee che, formalmente, non lo prevedono è
perché i governanti hanno già ampiamente mortificato e svilito la
partecipazione e il confronto democratico!
Ecco la ragione perchè sull’idea di spiaggia e approdo scaturito dalla
progettazione partecipata tra i residenti di Villanova il Sindaco
Recanatini non si è degnato di confrontarsi con i residenti di Villanova.
Né ottenemmo “udienza” dal Sindaco e dall’Assessore alla Cultura
Lodolini quando come comitati e centri sociali chiedemmo un confronto
sulla ex Officina squadra rialzo delle ferrovie nè quando chiedemmo la
possibilità di organizzarci concerti.
Come dimenticare, Arch. Brunelli, il totale isolamento in cui l’intera
Giunta l’ha lasciata confrontare (fruttuosamente, per altro) con i
cittadini sul contratto di quartiere Villanova-Falconara Nord!
O come la stessa Giunta ha ignorato la scelta unanime e sottoscritta dei
residenti di Villanova per acquistare la ex Officina squadra rialzo
delle ferrovie con il denaro della Regione Marche per il contratto di
quartiere?
E sulla problematica del porto? Lei, Arch. Brunelli, fu il solo a
confrontarsi con la cittadinanza di Falconara e rimarrà indelebile
l’immagine del Vicesindaco e Assessore Piccinini che non la affiancò al
tavolo dell’Amministrazione ma scelse di sedersi – particolarmente ilare
- negli ultimi posti della affollata platea.
E l’operazione avviata per l’acquisizione della ex-caserma Saracini,
senza che il Comune debba tirare fuori soldi? Che fine farà… la stessa
della ex Officina squadra rialzo?
E il sapiente lavoro per ostacolare il mostro del by-pass ferroviario
API?
Che dire, infine, della defezione della Giunta (ad esclusione di Lei,
Arch. Brunelli e dell’Assessore Impiglia a titolo personale) dalla
assemblea pubblica nel quartiere Villanova per chiedere lumi sul destino
del Contratto di quartiere alla luce del bilancio consuntivo?
Ci chiediamo come mai l’Assessore alla Partecipazione Marcelli Flori
scelse di disertare l’incontro con i cittadini di Villanova. Forse si
sentiva talmente risentito sulla scelta e giustificata astensione
elettorale alle elezioni provinciali suggerita da comitati e centri
sociali da dimenticare che, anche se non sono tutti simpatici, il suo
compito è discutere e confrontarsi con tutti i cittadini altrimenti deve
cambiare “mestiere” oppure promesse elettorali!
Adesso senza di Lei, Arch. Brunelli, vediamo una Giunta Recanatini molto
simile ad un “Carletti bis”!
Un vero deserto politico nel quale, probabilmente, riuscirà a crescere
qualche frutto indigesto che non era riuscito a maturare con l’ex
Sindaco Carletti.
Se sarà così la Falconara della povera gente finirà stritolata
definitivamente dalle fauci ingorde dei “potenti”!
Arrivederci alle prossime e vicine
battaglie, Arch. Brunelli.
Comitato quartiere Villanova –
Falconara
Comitato quartiere Fiumesino – Falconara
Comitato “25 Agosto” – Falconara
Marco Pigliapoco – Beppe Grillo Meetup Ancona
Legambiente Marche
Circolo Legambiente “Il Martin Pescatore” - Falconara
Carlo Cardarelli - 06.07.2007 |
ACU
MARCHE e UNIONE INQUILINI esprime tutta la propria solidarietà
all'Arch. Carlo Brunelli. saluti |
|
Massimo Marcelli Flori
- 06.07.2007 |
per correttezza informativa pubblichiamo...
Spett. Associazioni,
credo doverose alcune righe di risposta per “fatto personale”
circa la “lettera aperta” del 05/07/2007 nel merito della quale
non ho nessuna intenzione di entrare essendoci affermazioni, me lo
si permetta, perlopiù frutto di interpretazioni ed illazioni che
non consentono un confronto di merito quanto piuttosto, processi
alle intenzioni di nessun costrutto. Nello specifico si scrive:
“Ci chiediamo come mai l'Assessore alla Partecipazione Marcelli
Flori scelse di disertare l'incontro con i cittadini di Villanova.
Forse si sentiva talmente risentito sulla scelta e giustificata
astensione elettorale alle elezioni provinciali suggerita da
comitati e centri sociali da dimenticare che, anche se non sono
tutti simpatici, il suo compito è discutere e confrontarsi con
tutti i cittadini altrimenti deve cambiare "mestiere" oppure
promesse elettorali!” Penso che in queste poche righe vi siano
numerose “inesattezze” che, riguardandomi direttamente vorrei
provare a spiegare. “Forse si sentiva talmente risentito…”, ecco
il processo alle intenzioni, non ho nessun problema ad affermare
il perché non sia intervenuto alla riunione, come del resto ha
fatto tutta (!) la giunta con apposito parere, ipotizzare invece
che la presenza o la non presenza sia dovuta a simpatie o
antipatie credo sia sbagliato nella forma oltre che ovviamente
nella sostanza. Mi piacerebbe provare a fare un parallelo tra “la
partecipazione” degli ultimi nove anni e quella dell’ultimo,
provando a spiegare ciò che è stato fatto, ma sono certo che la
lente deformante e preventiva del “più uno” ridurrebbe il
confronto alla logica del “tanto peggio tanto meglio”. Vorrei poi
rassicurare gli scriventi sul fatto che conosco abbastanza bene
“il mio compito” (che riesca a svolgerlo bene è davvero tutta
un’altra cosa), Vi ringrazio comunque per avermene ricordato una
parte importante, anche se provocatoriamente appaiata, con tono
ormai stabilmente denigratorio, al presunto “mestiere” o a
presunte “promesse elettorali”.
Con il sincero auspicio di rapporti migliori, Massimo Marcelli
Flori |
ricevuta email il 10.07.2007...
Cari comitati,
visito spesso il vostro sito e lo trovo puntuale e preciso sulle
informazioni che voi date.
Ho pero' un favore da chiedervi, traducetemi la lettera di
Marcelli Flori.
Egli e' molto risentito per la lettera del 5/07/07, dice che non
ha nessun
problema a spiegare, ma poi non spiega, ci rassicura di conoscere
bene
il suo "compito", poi ammette che farlo bene e' un'altra cosa, e
in
conclusione mi pare che non sia contento del suggerimento di
cambiare
mestiere o promesse elettorali.
Ma se non aveva niente da dire, perche' ha scritto?
Forse non gli e' piaciuto il fatto che voi avete esercitato il
sacrosanto diritto di critica?
Pare che non sia l'unico.
Comunque fate bene voi a ricordargli che il suo compito e' quello
di parlare
con la gente, e soprattutto in modo comprensibile.
ciao, baptizum |
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Associazione Città Viva - 07.07.2007 |
adesione
alla lettera e solidarietà alla scelta dell'arch. Carlo Brunelli
Onorino Maiolatesi |
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04.07.2007 -
segnalazione
CATTIVI ODORI
Dalla tarda serata di oggi,
Mercoledì 04 luglio 2007, in concomitanza con forti venti provenienti
da Senigallia con direzione Ancona, si segnala la presenza di un forte
odore di uova marce che si e' diffuso anche all'interno delle
abitazioni.
Il fenomeno è stato registrato a
Villanova, a Falconara Centro, a Falconara Alta e a Palombina Vecchia.
E' stato chiamato il numero verde
del Centro Emergenza del Comune di Falconara Marittima, ma non è stata
ricevuta nessuna risposta, pertanto il fatto è stato segnalato all'ARPAM.
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22.06.2007 - incidente
SVERSAMENTO DI PRODOTTO
OLEOSO IN MARE |
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GIORNALISTI: SIGIM E CDR RAI, SOLIDARIETA' A COLLEGA MARCHE
(ANSA) - ANCONA, 26
GIU - Il direttivo del sindacato giornalisti marchigiani (Sigim) e il
Comitato di redazione della sede Rai di Ancona esprimono in una nota "piena
solidarieta' alla collega Francesca Alfonsi, giornalista della redazione
regionale Rai, che ha denunciato pressioni e intimidazioni politiche dopo la
pubblicazione della notizia sul pre-parere positivo del gruppo tecnico del
ministero dell'Ambiente alle due centrali di cogenerazione Api a Falconara".
Il Sigim, conclude la nota, "ritiene questi comportamenti inqualificabili, e
lesivi dell'autonomia professionale della
collega". (ANSA). |
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE
VILLANOVA – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE FIUMESINO – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO “25 AGOSTO” – FALCONARA M.ma
23.06.2007 - comunicato
stampa
L’intervista rilasciata dall’Assessore
Agostini al Sole 24Ore del 20 Giugno è semplicemente
sprezzante rispetto a quanto è stato prodotto in termini di contrarietà
verso la costruzione di due nuove centrali elettriche a Falconara M.ma.
Agostini sembra ignorare che la Provincia
di Ancona ed i Comuni di Falconara, Montemarciano, Chiaravalle e Monte San
Vito hanno detto un chiaro NO alle centrali API. Quest’uomo il cui partito –
i Democratici di Sinistra – è stato sponsorizzato all’ultima Festa nazionale
anche dalla Società API sembra ignorare che esiste un Piano Energetico
Regionale che non prevede centrali elettriche della grandezza che fanno
comodo all’API! L’Assessore regionale Agostini sembra ignorare che le
centrali dell’API devono essere costruite all’interno dell’Area ad Alto
Rischio di Crisi Ambientale, all’interno del Sito Inquinato di Interesse
nazionale e in un’area in cui è in corso uno studio epidemiologico
finanziato dalla stessa Regione perché tra il 1980 ed il 2000 è stato
evidenziato un aumento dei tassi di mortalità tra la popolazione per
leucemie e tumori del sistema linfatico!
Sembra ignorare l’Assessore che lo
sversamento in mare di olio combustibile cancerogeno dell’Aprile scorso è
andato molto vicino alla distruzione di interi comparti produttivi della
Regione Marche (turismo e pesca) che (ahinoi!) Agostini si ritrova a
governare!
Non ci meraviglia che ignori le
manifestazioni di piazza degli ultimi mesi contro le centrali API
organizzate e partecipate da un ampio movimento e schieramento di
associazioni di cittadini…
Ma il richiamo di Brachetti Peretti ha
toccato la “sensibilità” di Agostini su due aspetti:
-
la possibilità per la Regione di
incassare denaro sulla pelle dei falconaresi, dei chiaravallesi e dei
cittadini di Montemarciano e Monte San Vito inserendosi come azionista
delle centrali elettriche;
-
il lamento del petroliere per il non
rispetto – a suo dire - di un patto da parte della Regione Marche (il
protocollo di intesa).
Dato che la prima “ipersensibilità”
dell’Assessore si commenta da sola, sul secondo punto gli rammentiamo
qualcosa che gli è sfuggito circa i comportamenti degli uomini della Società
della quale la Regione Marche potrebbe acquisire quote azionarie.
Scrive il Pubblico Ministero – dott.ssa
Cristina Tedeschini - nella requisitoria al processo per il rogo alla
raffineria API del 25 Agosto 1999 in cui persero la vita due lavoratori,
furono evacuati due quartieri, transitò un treno tra le fiamme, furono
chiusi l’aeroporto e la statale 16, pezzi di materiale solido ricaddero fino
a 1,5 km dalla raffineria: “L’API ha contribuito a distogliere e
differire l’attenzione sulle vere cause del sinistro (…) Ritengo che si
possa affermare che certamente l’API mantenne comportamenti forvianti le
indagini per almeno 15 giorni dall’evento, ma soprattutto che questo lungo
lasso di tempo venne utilizzato dall’API (…) anche e soprattutto per
intralciare ed inquinare in ogni modo l’attività di indagine dell’autorità
giudiziaria. I periti ricordano la sparizione di dati di livello del
serbatoio 52 (…) Siamo assolutamente convinti che sono stati salvati ma
sicuramente non sono mai stati più forniti all’autorità giudiziaria, quindi
nascosti e poi fatti definitivamente sparire. Non solo c’è stato questo, ci
sono state le vicende dei testi contattati affinché riferissero circostanze
false”. (il passaggio completo lo pubblichiamo sotto).
Al di là della valenza penale (non c’è
stato ancora rinvio a giudizio per quei comportamenti) c’è, però, una
ineludibile valenza morale di questi fatti dalla quale nessuna delle
Amministrazioni pubbliche può prescindere.
Tantomeno la Regione Marche che ha il
dovere di tutelare la salute dei cittadini, l’ambiente in cui vivono ed ha
il dovere di tutelare il territorio per le generazioni future.
Dunque come mai tanta sensibilità
dell’Assessore Agostini nel prestare orecchio alle “lacrime” del petroliere
Brachetti Peretti mentre sembra ignorare le prese di posizione di Provincia,
Comuni e cittadini?
Chi garantisce che quei comportamenti
denunciati dal Pubblico Ministero non si ripetano in futuro?
Che fiducia si può avere in una azienda
che mantiene al loro posto e stipendia profumatamente personale che si è
reso protagonista di quei comportamenti?
E la domanda è: per conto di chi hanno
agito in quella maniera?
Ed allora in presenza di tutto questo è
necessario adottare una sorta di “principio di precauzione morale”
nei confronti dell’offensiva della Società API per costruire ad ogni costo
le sue centrali.
Lo strumento c’è, il PEAR.
Se la Società API progetta impianti che
stanno dentro il Piano Energetico avrà le opportunità economiche che le
spettano. Se invece decide di stare fuori dal PEAR come con le due centrali
elettriche progettate pagherà le conseguenze di scelte industriali stolte e
anacronistiche trascinandosi dietro una aristocrazia operaia accecata dalla
monetizzazione del rischio e fuori della storia come il sindacato che si è
data!
Stralcio della requisitoria del Pubblico
Ministero dott.ssa Cristina Tedeschini
durante il processo per il rogo alla raffineria API del 25 Agosto 1999
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12.06.2007 - Mozione
approvata dal Consiglio Regionale
(versione
pdf)
Mozione n. 175 presentata in data 17
aprile 2007 a iniziativa dei Consiglieri Benatti, Mammoli, Brandoni, Binci,
Comi, Mollaroli, Procaccini, Rocchi, Ortenzi
"Realizzazione di nuove centrali
energetiche in località Falconara M.ma e San Severino Marche"
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE
Premesso che il Piano energetico
ambientale regionale (PEAR) approvato con deliberazione del Consiglio
regionale n.175 del 16 febbraio 2005 individua nel risparmio energetico,
nell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e nella realizzazione di
piccoli impianti di cogenerazione le direttrici sulle quali fondare la
politica energetica regionale nei prossimi anni;
Vista la richiesta avanzata da
soggetti privati per realizzare due nuove centrali energetiche a ciclo
combinato di potenza superiore a 300 MW in località Falconara Marittima (AN)
e S. Severino Marche (MC);
Considerato che le aree individuate
dai privati per i nuovi impianti non sono ritenute idonee dalle
amministrazioni locali e provinciali: S. Severino in quanto area di pregio
agricolo e turistico e Falconara in quanto area definita dalla Regione
Marche ad elevato rischio di crisi ambientale (area AERCA) per la presenza,
oltre alla raffineria API, di una serie di infrastrutture industriali,
viarie, ferroviarie, aeroportuali, nonché area ricompresa tra siti
contaminati di interesse nazionale;
Visto che la raffineria API è
frequentemente causa di incidenti ed inquinamenti, seppur fortuiti di grande
impatto per i territori circostanti come è il caso dello sversamento in mare
di materiale bituminoso verificatosi nei giorni scorsi con grave pregiudizio
per le attività economiche e turistiche di un ampio tratto del litorale;
Preso atto che è stata attivata la
procedura prevista dalla legge 55/2002 che prevede che l'autorizzazione alla
costruzione e all'esercizio di centrali di potenza superiore a 300 MW venga
rilasciata dal Ministero per le attività produttive (oggi Ministero per lo
sviluppo economico) d'intesa con la Regione interessata;
INVITA
la Giunta regionale a comunicare al
Governo e al Ministero competente, in via preventiva, la non conformità dei
due progetti in oggetto con le previsioni del PEAR e con la volontà delle
Amministrazioni comunali, provinciali e regionale e che, conseguentemente,
quando verrà formalmente richiesta dal Ministero la Regione esprimerà la
"non intesa" prevista dalla succitata legge 55/2002. |
"persuasori e persuasi!" |
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Festa
Nazionale dell'Unità (Democratici di Sinistra) - Pesaro 2006 |
11.06.2007 - intervista esclusiva de “il
PAGURO” all’On. MARCO LION
“LA RELAZIONE MONCA”
Onorevole Lion, ci spiega
sinteticamente l’iter della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)?
Il Gruppo di Lavoro Istruttorio è una
commissione istruttoria formata da 3 rappresentanti del Ministero
dell’Ambiente e un rappresentante della Regione Marche. Il documento tecnico
che producono è il primo passaggio dell’iter della VIA.
Fatto questo documento che apre l’istruttoria del parere del VIA –
naturalmente con le firme dei funzionari ministeriali e della Regione
che, però, ancora non ci sono nel documento passato alla stampa -
esso arriva al Comitato di coordinamento della Commissione VIA che in primo
luogo valuta il metodo che è stato seguito da questi commissari del Gruppo
di lavoro istruttorio, controlla i vincoli che esistono rispetto a quella
situazione e verifica se siano state considerate tutte le prescrizioni
previste: praticamente fa un esame del documento istruttorio presentato.
Poi il documento passa alla Commissione VIA plenaria che deve elaborare il
documento finale di parere ed essa, come già accaduto, può decidere in
maniera difforme rispetto al documento istruttorio.
Alla fine il parere elaborato finisce sul tavolo del Ministro dell’Ambiente
che può decidere di firmarlo oppure di non accettarlo.
Infine il documento firmato o non accettato dal Ministro finisce al
Ministero dello Sviluppo Economico che conduce tutto l’iter della conferenza
dei servizi.
La cosa grave e preoccupante è che la
Regione Marche non ha partecipato con un suo tecnico…
Il licenziamento di questo documento
istruttorio prevede necessariamente la partecipazione della Regione Marche.
Ebbene la Regione in questo periodo non è mai riuscita a mandare il proprio
rappresentante a queste riunioni a Roma poiché il designato – per ragioni
che non conosco – non poteva andare.
Per cui è stato sostituito con un altro rappresentante che poi non è mai
andato!
A leggere i giornali sembrerebbe che ci sia stato un mero disguido
burocratico però vi è una valenza importante poiché nei fatti la Regione non
è stata in grado di portare delle controargomentazioni allo svolgimento del
lavoro che questo Gruppo istruttorio ha fatto… tanto che quello che è
accaduto è la conseguenza di questa assenza della Regione nel senso che
questi rappresentati del Ministero dell’Ambiente hanno inviato
all’Assessorato all’ambiente della Regione un documento - ribadisco: neanche
conclusivo - che rappresenta le loro conclusioni e chiedendo alla Regione –
che non aveva mai partecipato – di intervenire e proporre le proprie
valutazioni.
La cosa “simpatica” è che una “manina” ha pensato bene di prendere questo
documento – ribadisco di per se neanche concluso - e di girarlo alla stampa
spacciandolo come autorizzazione ministeriale… manina interessata a questo
procedimento e sicuramente interessata a favorire l’API!
Ora che la Regione finalmente ha mandato il suo parere tecnico critico
rispetto alle due centrali elettriche questa commissione dovrà tornare a
riunirsi e redigere un nuovo documento… non mi meraviglierei che la
prospettiva cambi di molto!
Comunque non neghiamo che si è diffuso un
certo timore sul peso che può avere quel documento!
Questa prima relazione è stata redatta
senza che la regione Marche fosse minimamente intervenuta con argomenti di
contrarietà importanti. Quindi siamo di fronte ad una Relazione monca che
così com’è, senza il parere della Regione, non può approdare sul tavolo del
comitato VIA.
La preoccupazione che mi manifesti è comunque comprensibile e si deve
rimanere vigili ed attenti poiché questa vicenda dimostra ancora una volta
che i personaggi che si muovono attorno a questi progetti sono molto potenti
e molto persuasivi. Ma ora sanno anche che molti più occhi stanno osservando
ciò che accade!
Riteniamo che la diffusione impropria di
questo documento possa avere come obbiettivo il condizionamento della
discussione e della votazione dell’ordine del giorno di martedì 12 in
Consiglio regionale proprio sulla negazione dell’intesa Stato-Regione che
ancora la Giunta Spacca non ha ritenuto di formalizzare nonostante due
importanti manifestazioni pubbliche dell’opposizione sociale e una delle
Amministrazioni minacciate dal progetto. Cosa ne pensa?
Io vedo che dietro a questo ordine del
giorno si è voluto infilare una serie di problemi di ordine legale ed
amministrativo che, secondo me, non ci sono. Il Consiglio regionale è un
organo politico che può dire quello che pensa, dare una valutazione ed un
indirizzo. La paura di un ricorso dell’API qualora la Giunta negasse ora
l’intesa Stato-Regione mi sembra pura follia! |
08.06.2007 - COSA STA SUCCEDENDO
?
I quotidiani di oggi, Venerdì 08/06/2007,
riportano la notizia di un ipotetico disco verde della commissione VIA del
Ministero dell'Ambiente, alle nuove centrali api.
I Comitati cittadini di Falconara Marittima
invieranno la prossima settimana le proprie osservazioni redatte
dal Centro per la Salute "Giulio A. Maccaro" Castellanza (Va) e Medicina
Democratica della Provincia di Varese, su incarico dei comitati stessi.
LA RASSEGNA STAMPA |
|
Resto del
Carlino |
articolo in formato pdf |
|
Messaggero |
Centrali Api
ok per il ministero, impatto ambientale sostenibile ANCONA - Primo semaforo
verde a Roma per la costruzione di due centrali energetiche a ciclo
combinato da 580 MW nell'area della raffineria Api di Falconara. Per ora il
parere positivo alla Valutazione di impatto ambientale è stato stilato dal
Ministero dell'Ambiente sotto forma di bozza, ma è ufficiale. L'ok della
Commissione nazionale (che sta ormai portando a conclusione la prima parte
del lungo iter previsto che comprende anche la convocazione della Conferenza
dei servizi con gli enti locali interessati da parte del Ministero dello
sviluppo economico per poi formulare in decreto definitivo, ndr) è però
vincolato a molte prescrizioni per l'azienda, tra cui la completa bonifica
del sito. In questo nuovo contesto la Regione Marche tra qualche giorno
dovrà cominciare ad attrezzarsi per esprimere il proprio parere non
vincolante ma comunque di indirizzo. Come è noto, fino ad oggi, la giunta
guidata da Gian Mario Spacca verbalmente si è sempre dichiarata contraria
alla costruzione della megacentrale non prevista dal Piano energetico
ambientale regionale che punta invece sulla realizzazione di piccoli
impianti di cogenerazione distribuita, ma non ha mai espresso questa
posizione in un documento ufficiale per evitare il rischio, paventato
dall'Ufficio legale, che l'Api possa impugnare davanti ai giudici un parere
preventivo non richiesto. Va anche ricordato che all'interno della
maggioranza, le posizioni sull'argomento sono diversificate e che, fino ad
oggi, il problema è stato rimandato. Ma con tutta probabilità la discussione
dovrà essere affrontata martedì prossimo nel corso della consueta seduta del
consiglio regionale. E' infatti iscritta all'ordine del giorno ed ha buone
possibilità di approdare in aula la mozione 175 presentata il 17 aprile
scorso ad iniziativa dei consiglieri Benatti, Brandoni, Mammoli, Binci, Comi,
Mollaroli, Procaccini, Rocchi e Ortenzi che invita la giunta regionale a
comunicare al Governo e al ministero competente, in via preventiva «la non
conformità dei due progetti (oltre a quello di Falconara il riferimento e al
progetto di centrale per San Severino Marche che sta seguendo un iter
autonomo e pare, senza intoppi, ndr) con le previsioni del Pear e con la
volontà delle amministrazioni comunali, provinciali e regionale che,
conseguentemente, quando verrà formalmente richiesta dal Ministero la
Regione esprimerà la "non intesa" prevista dalla legge 55/2002». |
LE REAZIONI |
|
comunicato ANSA
on. Marco Lion |
"Nessun
ok ufficiale e' stato dato dal ministero dell'Ambiente alle nuove centrali
Api di Falconara marittima". Lo afferma il presidente dei Verdi
delle Marche on. Marco Lion. "Si sta spacciando - dice Lion -
il parere di un gruppo di studio
del comitato Via per l'autorizzazione del ministero dell'Ambiente
alle centrali Api. Non c'e' alcuna autorizzazione in tal senso: il
documento istruttorio dovrà essere sottoposto all'esame del comitato
nazionale Via, della Segreteria tecnica del ministro e del ministro
stesso". "L'unica vera notizia - aggiunge - e' che
qualcuno vuole precostituire un
parere positivo che in realtà non esiste. La non compatibilità
delle centrali Api di Falconara con il Piano energetico regionale, la
presenza di un sito dichiarato ad alto rischio e l'inserimento dell'area
delle raffinerie Api nelle aree di intervento nazionale per la bonifica,
sono elementi che peseranno nella decisione finale del ministero". (Ansa) |
|
comunicato stampa
congiunto 6 consiglieri regionali |
Più che stupore
rabbia suscita la notizia del parere positivo espresso dal gruppo di
studio del Ministero per l'ambiente sulle nuove centrali Api di Falconara
Marittima, tra l'altro spacciato come atto di autorizzazione da parte del
Ministero, mentre è per ora documento istruttorio per la Commissione di
Valutazione di Impatto Ambientale. Questa decisione sembra il primo
fotogramma di un film già visto nel '94 con l'autorizzazione della
centrale I.G.C.C. e per il quale i cittadini marchigiani, ed in
particolare quelli della bassa vallesina, stanno già pagando un biglietto
salatissimo. Ecco perché, invece, proprio
questo atto richiede subito
inequivocabili, decise, motivate azioni da parte delle strutture tecniche
e soprattutto da parte dell'esecutivo e della maggioranza regionale
che debbono rapidamente approvare l'atto di indirizzo, già depositato da
numerosi consiglieri regionali, impegnativo per esprimere un no preventivo
all'intesa, in virtù delle scelte e degli indirizzi più volte ribaditi del
Piano Energetico Ambientale Regionale.
Stupisce perciò la nota stonata
dell'assessore Giaccaglia che in totale contraddizione con quanto più
volte ribadito dalla maggioranza, dall'esecutivo ed, in primis, dal
presidente Spacca, fa dichiarazioni di disponibilità che confliggono con
il mandato politico che gli è stato assegnato. Queste posizioni
sono legittime se espresse però da altri scranni e con altri ruoli, non
certamente da assessore regionale all'industria di una maggioranza che gli
ha espresso mandato di fiducia su un preciso programma politico che nel
caso è anche confortato da uno strumento programmatorio come il PEAR
chiaro ed inequivocabile
I Consiglieri regionali
Stefania Benatti
Massimo Binci
Giuliano Brandoni
Katia Mammoli
Cesare Procaccini
Lidio Rocchi |
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comunicato stampa
Ministero dell'Ambiente |
ENERGIA: MINISTERO
AMBIENTE, NOTIZIA FALSA OK A CENTRALI API FALCONARA
Si smentisce categoricamente che gli organi della
Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare abbiano espresso un qualsiasi parere, tanto meno positivo,
sulle centrali Api di Falconara.
L'istruttoria, di esclusiva competenza del gruppo
istruttorio, formato da tre funzionari del Ministero e da un
rappresentante della Regione Marche deve, infatti, ancora sottoporre al
comitato di coordinamento della Commissione il testo della relazione
istruttoria e della proposta di parere sottoscritto da tutti i membri del
gruppo di lavoro.
La Commissione competente ad oggi non ha ancora
emesso alcun atto ufficiale, pertanto tutte le notizie diffuse dagli
organi di stampa nelle ultime ore sono prive di qualsiasi fondamento.
Lo rende noto un Comunicato dell'Ufficio Stampa del
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Roma, 07 maggio 2007 |
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28 Maggio 2007 - RESET
Beppe Grillo al palarossini di Ancona
il MeetUp di Ancona in collaborazione
con i Comitati Cittadini di Falconara Marittima
hanno potuto presentare, durante lo spettacolo di Beppe Grillo, il seguente
video sulla raffineria api
CON API SI VOLA http://www.youtube.com/watch?v=RqwbKDFh0NA
MeetUp (gli amici di Beppe Grillo) di Ancona
Blog di Beppe Grillo |
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NEWS
05.07.2007
- COMUNICATO STAMPA
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE
VILLANOVA – FALCONARA M.
SPIAGGIATI ALTRI RESIDUI IDROCARBURICI
SULLA SPIAGGIA
DELLA ROCCA DI FALCONARA M.
Questa mattina alcuni residenti e associati dei PIONIERI
ROCCA MARE ed alcuni utenti della spiaggia della Rocca di Falconara M.ma hanno
constatato che su alcuni tratti della spiaggia sono presenti residui
idrocarburici che hanno imbrattato la ghiaia ed altro materiale trasportato dal
mare moderatamente agitato della giornata di ieri.
Il materiale idrocarburico è molto simile a quello
rilevato con l’incidente dell’Aprile scorso quando olio combustibile ad alto
tenore di zolfo si riversò da una condotta della raffineria API in mare e sulle
spiagge.
Immediatamente è stato avvertito l’Ufficio Emergenze del
Comune di Falconara M.ma e, telefonicamente, il Dipartimento provinciale di
Ancona dell’ARPAM.
Associati del Comitato del quartiere Villanova, avvertiti
dagli amici dei PIONIERI ROCCA MARE, si sono recati sul posto ed hanno
effettuato foto e video della situazione riscontrata.
Nel prossimi giorni una dettagliata segnalazione integrata dal materiale
fotografico e video sarà inviata alle autorità competenti e alla Procura della
Repubblica di Ancona.
CATRAME API SULLA RIVIERA DEL CONERO ?
tramite email un cittadino
falconarese, Riccardo Furia, ci ha mandato queste foto
Le foto scattate davanti alla
scalaccia (sotto al parco del Conero e proposta come zona parco marino)
intorno al 1 maggio 2007 pochi giorni dopo lo sversamento del petrolio dalla
raffineria API.
Sappiamo che la corrente marina nella nostra zona normalmente va da nord
verso sud quindi a mio avviso dopo l'impatto immediato a Marina di
Montemarciano e zone limitrofe una parte de petrolio ha proseguito verso il
Conero.
Secondo me prima del Parco bisogna bloccare queste tipologiue di rischio e
l'inquinamento dai fiumi.
la segnalazione sul sito
www.repubblica.it |
NEWS
18.05.2007
Dopo la mareggiata odierna che ha
interessato la costa, in serata componenti del Comitato quartiere Villanova di
Falconara M.ma hanno effettuato un sopralluogo su alcuni tratti della spiagge di
Villanova e Marina di Montemarciano.
Per il momento la spiaggia di
Villanova è stata interessata dallo spiaggiamento di una modesta quantità di
materiale contaminato dall’olio combustibile, canne e alcune foglie di alloro
(usate per le nasse) imbrattate.

Più consistente il materiale
rinvenuto in tratti diversi della spiaggia di Marina di Montemarciano. In
particolare nella zona immediatamente dopo la scogliera a ridosso del sottovia
l’olio combustibile è presente in tocchi e attaccato a materiale vario.
Rimuovendo il primo
strato di ghiaia è stata notata la presenza dell’olio combustibile
anche ad alcuni centimetri sotto la superficie.
Altra zona dove è stato ritrovato
materiale contaminato è a circa 50 metri a sud del locale Naomi e nel tratto di
spiaggia già transennata 100 metri a nord dopo lo stesso locale.

Il presidente del Comitato Villanova ha dichiarato:
“Quello che ha catturato la nostra curiosità è stata
la presenza di diverse foglie di alloro imbrattate dall’olio combustibile
poiché, come si sa, l’alloro si usa nelle nasse per la pesca della seppia”.
COMUNICATO STAMPA
12.05.2007
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE
VILLANOVA – FALCONARA M.ma
OLIO COMBUSTIBILE ATZ SVERSATO IN MARE:
LA QUANTITA’ E’ COMPRESA TRA 13,5 E 22 TONNELLATE
(TRA 13 E 21 METRICUBI)!
E’ questa la quantità che riteniamo
sia finita in mare dalla condotta di carico che il 2 Aprile u.s. stava
trasferendo olio combustibile ad alto tenore di zolfo dalla raffineria API alla
petroliera Ronco attraccata al pontile!
Con una situazione da farsa in cui nessuna delle Autorità e delle
Amministrazioni competenti riesce a sapere dall’API quanto prodotto movimentato
dal serbatoio non è risultato essere arrivato alla petroliera Ronco, nessuno può
impedire a nessuno di fare calcoli basati, peraltro, sugli unici dati ufficiali
diffusi.
Dunque noi facciamo i nostri
calcoli!
Quei dati ufficiali relazionati del
Dirigente dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Falconara M.ma dicono che
sono stati recuperati 1.700 kg di olio ATZ in mare e stoccati 2.722 fusti di
materiale inquinato dal prodotto.
Se ogni fusto pesa mediamente 150 Kg
la quantità di materiale inquinato da olio ATZ risulta essere circa 408.300 Kg,
cioè 408 Tonnellate.
Con una stima conservativa che individua in un 5% la percentuale
di olio ATZ sulla massa totale delle 408 Tonnellate di materiale inquinato, se
ne deduce una cifra di circa 20,4 Tonnellate di olio ATZ alle quali sommare le
1,7 Tonnellate recuperate in mare;
totale: 22,1 Tonnellate di olio
ATZ sversato!
Se poi si vuole fare una stima
ancora più conservativa che individua in un 3% la percentuale di olio
ATZ sulla massa totale delle 408 Tonnellate di materiale inquinato, se ne deduce
una cifra di circa 12 Tonnellate di olio ATZ alle quali sommare le 1,7
Tonnellate recuperate in mare;
totale: 13,7 Tonnellate di olio
ATZ sversato!
In metri cubi (mc) sono circa 21
oppure 13!!!
Vale la pena ricordare per
l’ennesima volta che il Comitato Tecnico Regionale di Prevenzione Incendi (CTR)
a conclusione dell’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza dell’API (Dicembre
2002) scrisse che 10 mc di prodotto petrolifero sversato “per le acque
marine rappresenta il limite oltre il quale si configura un danno ambientale
rilevante sul quale intervenire con procedure d’urgenza (…)”!
E’ evidente che quello a cui stiamo
scandalosamente assistendo - la non quantificazione dell’olio ATZ sversato –
segue la fuorviante logica di arrivare alla approssimativa quantificazione
dopo il termine della bonifica, cioè dopo la quantificazione approssimativa del
prodotto recuperato sui fondali, sulle scogliere e sugli arenili!
Dunque potremmo trovarci di fronte ad una quantificazione dello sversato
calibrata su ciò che è stato recuperato con l’opera di bonifica!
Indubbiamente quella non sarebbe la verità!
COMUNICATO STAMPA
11.05.2007
Il 10 maggio u.s. al Consiglio
comunale di Falconara si è consumato l’ennesimo atto di indecente sudditanza
alla raffineria API da parte della Giunta falconarese ed in particolare del
Sindaco Recanatini.
Al tavolo della Giunta comunale, su invito dello stesso Sindaco Recanatini, si
sono seduti il Direttore della raffineria, ing. Citrolo, e il Responsabile API
per la sicurezza e l’ambiente, ing. Cleri (vedi foto) ai quali è stata
riconosciuta la stessa dignità della rappresentante dell’ARPAM e
dell’Assessorato all’Ambiente a relazionare sullo stato della bonifica dei
fondali marini e delle spiagge inquinate dall’olio combustibile ad alto tenore
di zolfo sversato da una conduttura di raffineria.
Mentre i Sindaci di Montemarciano e Senigallia hanno democraticamente scelto di
indire consigli comunali aperti nei quali anche i cittadini hanno potuto
prendere la parola per confrontarsi con gli amministratori sulle conseguenze
ambientali dello sversamento di olio combustibile ATZ, il Sindaco Recanatini ha
ignorato la richiesta della Consulta Ambientale del Comune di Falconara di:
-
indire un consiglio comunale
aperto;
-
di istituire una unità informativa
che supplisse a settimane di vuoto informativo e, costantemente, fornisse
informazioni riguardo alla bonifica delle spiagge e dei fondali marini alla
popolazione, alle associazioni di categoria e alle associazioni ambientaliste.
Così, in un Consiglio comunale
convocato alle 9 di mattina di un giorno lavorativo, ci siamo trovati di fronte
la raffineria API, cioè il soggetto responsabile del reato ambientale consumato,
che ha relazionato a fianco degli Enti preposti e degli organismi tecnici
pubblici.
Cosa c’entra l’intervento dell’API in un
Consiglio comunale che non è aperto?
E soprattutto cosa ci fa l’API seduta ad un
tavolo tecnico che deve coordinare e decidere ciò che la raffineria API deve
fare per portare a termine una difficoltosa bonifica?
Questa domanda è stata girata - in
mattinata - con una lettera alla Regione Marche, alla Prefettura, alla
Capitaneria di Porto di Ancona, alla Provincia ed ai Comuni coinvolti dagli
spiaggiamenti di olio combustibile ATZ.
Ma il tentativo del rappresentante
del Comitato di Villanova di rivolgere le stesse domande direttamente al Sindaco
di Falconara in Consiglio comunale è stato bloccato dal Presidente del Consiglio
– Marco Salustri - che ha fatto espellere dall’aula i due componenti del
comitato.
L’importante è che il Sindaco Recanatini abbia garantito all’API una passerella
pubblicitaria nella quale poter dimostrare quanto si dia da fare per le nostre
spiagge!
Peccato che ancora non abbia quantificato l’olio combustibile ATZ finito dalla
tubatura in mare e sulle spiagge!
Ma nessuno sembra intenzionato ad esigerlo!!

lettera aperta 10.05.2007
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE
VILLANOVA – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE FIUMESINO – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COMITATO “25 AGOSTO” – FALCONARA M.ma
MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS – FALCONARA M.ma
CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO KONTATTO – FALCONARA M.ma
ASSOCIAZIONE COLLETTIVO 25 OHM – FALCONARA M.ma
Falconara M.ma, 10 Maggio 2007
Prefetto di Ancona
Regione Marche:
Presidente
Assessore all’Ambiente
Provincia di Ancona:
Presidente
Assessore all’Ambiente
Comune di Falconara M.ma
Sindaco
Assessore all’Ambiente
Comune di Montemarciano
Sindaco
Assessore all’Ambiente
Comune di Senigallia
Sindaco
Assessore all’Ambiente
Capitaneria di Porto di Ancona
Oggetto: presenza della raffineria API
ai tavoli tecnici relativi alle opere di bonifica necessarie a seguito
dell’incidente del 2/4/2007 presso la raffineria API di Falconara e conseguente
sversamento in mare di olio combustibile atz nonché spiaggiamento del medesimo
lungo il litorale.
In relazione all’oggetto della
presente – desunto da articoli di stampa recentemente pubblicati - ed in
considerazione del fatto che l’incidente verificatosi presso la raffineria API
è, in base a quanto enunciato dal Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334,
incidente rilevante le scriventi associazioni
ricordano a quanti in indirizzo che
- la Direttiva 96/82/CE
del 9 Dicembre 1996
ed il conseguente Decreto
Legislativo 17 agosto 1999 n. 334 sono estremamente chiari rispetto agli
obblighi del Gestore di impianti di cui al DLgs 334/99 ed ai compiti delle
Autorità locali relativamente all’inquinamento dell’ambiente in caso di
incidente (Piano di Emergenza Esterno (PEE). In particolare l’art. 20 del
DLgs 334/99 dispone che “il Prefetto, d’intesa con le Regioni e gli Enti
locali interessati predispone il piano di emergenza esterno allo stabilimento e
ne coordina l’attuazione (…) allo scopo di (…) provvedere sulla base
delle disposizioni vigenti al ripristino e al disinquinamento dell’ambiente dopo
un incidente rilevante”;
- il Piano di Pronto Intervento
Locale - Decreto della Capitaneria di Porto di Ancona n° 36 del 29/10/2001
in attuazione della Legge n° 979 del 31/12/1982 – recita che “Nel caso in
cui l’inquinamento investa o minacci di investire la costa, la Prefettura
di Ancona o di Macerata nonché le Amministrazioni provinciali a seconda delle
proprie competenze territoriali e nella veste di massimi organi periferici di
protezione civile, assumono la direzione ed il coordinamento operativo di tutte
le operazioni a terra ai fini di difesa dell’incolumità delle popolazioni, dei
loro interessi e della bonifica costiera” e inoltre stabilisce che
“Il Capo del Compartimento marittimo è tenuto a disporre tutte le misure
necessarie allo scopo di prevenire che la minaccia di inquinamento si aggravi e
di eliminare o attenuare comunque gli effetti inquinanti. La direzione delle
operazioni , il coordinamento operativo è del Capo Compartimento marittimo”.
Per quanto sopra argomentato
le scriventi associazioni stigmatizzano la decisione della Prefettura,
della Capitaneria di Porto, della Regione e degli Enti locali interessati
di far partecipare ai tavoli tecnici la raffineria API
dal momento che in questa fase il ruolo della Azienda petrolifera API è soltanto
quello di eseguire a proprie spese – tramite le imprese specializzate
incaricate – quanto predisposto dai tavoli tecnici.
Dunque se, come disposto dal
Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334 e dal Piano di Pronto Intervento
Locale, il coordinamento operativo che si esplica nel tavolo tecnico è a
carico della Capitaneria di Porto di Ancona, della Prefettura di Ancona, della
Regione Marche, della Provincia di Ancona e dei Comuni di Falconara,
Montemarciano e Senigallia, la presenza della raffineria API al tavolo
tecnico è assolutamente ingiustificata dal punto di vista della legislazione
vigente!
Questo pasticcio di ruoli risulta
incomprensibile e inopportuno in quanto la raffineria API è il soggetto
responsabile dell’incidente stesso e delle relative conseguenze per l’ambiente.
Pertanto le
scriventi associazioni chiedono a quanti in indirizzo
di lasciare fuori da subito la
raffineria API di Falconara M.ma dai tavoli tecnici relativi alle opere di
bonifica necessarie a seguito dell’incidente del 2/4/2007 avvenuto presso la
raffineria API di Falconara con il conseguente sversamento in mare di olio
combustibile atz nonché spiaggiamento del medesimo lungo il litorale.
Distinti saluti
lettera aperta 03.05.2007
ASSEMBLEA REGIONALE
DEMOCRAZIA E TERRITORIO
COORDINAMENTO PER LA DIFESA DEL TERRITORIO
Via F. Campanella, 2 – 60015 Falconara M.ma (AN) tel.: 3339492882
Sig. Presidente della
Giunta Regione Marche
Sig,ri Assessori della Giunta Regione Marche
E p.c.
Spett. Organi di Informazione
Falconara M.ma, 03
Maggio 2007
Oggetto: informazione
sull’incidente rilevante con sversamento in mare di olio
combustibile ad alto tenore di zolfo avvenuto presso la raffineria
API di Falconara M.ma. LETTERA APERTA inviata a mezzo fax e
anticipata con mail.
Sig. Presidente, Sig.ri
Assessori,
da quando si è palesato
l’incidente rilevante avvenuto presso la raffineria API di Falconara
M.ma con lo sversamento in mare del rifiuto speciale pericoloso
denominato olio combustibile ATZ, le scriventi associazioni e
comitati hanno valutato attentamente il Suo/Vostro operato sotto il
profilo dell’informazione prodotta verso i cittadini e le categorie
economiche che vivono della salubrità del mare e delle spiagge.
Dai fatti registrati…
anzi, dalla mancanza di azioni concrete in questo senso riteniamo di
poter pubblicamente giudicare il Suo/Vostro operato IRRESPONSABILE e
DISASTROSO!
Per motivi a noi
incomprensibili Lei e la sua Giunta non avete ritenuto necessario
attivare una sorta di unità informativa stabile che con i
cosiddetti briefing e con sintesi documentali consultabili
anche sul web informasse ufficialmente gli organi di informazione, i
cittadini e le loro associazioni, le categorie economiche minacciate
da un incidente che ha sparso in mare e su oltre 20 km di spiagge un
idrocarburo che può provocare il cancro (frase di rischio: 45),
è nocivo per gli organismi acquatici (frase di rischio: 52), può
provocare a lungo termine effetti nocivi per l’ambiente acquatico
(frase di rischio: 53).
Le caratteristiche del
prodotto riversato in mare e l’estensione dell’inquinamento
avrebbero dovuto costituire oggetto di un Vostro costate flusso
informativo al fine di rendere la popolazione e le categorie
economiche che vivono delle risorse marine e del turismo consapevoli
dei reali rischi determinati dal prodotto riversato in mare e sulle
spiagge nonché dei modi e dei tempi della bonifica.
Al contrario, si è assistito alla diffusione attraverso la stampa
locale di notizie frammentarie non gestite organicamente,
dichiarazioni raccolte dalla stampa di responsabili di Istituti e
Agenzie tecniche intervenute in loco.
Infine abbiamo assistito al paradosso -
appreso dalla stampa locale - che in talune occasioni è stata la
stessa raffineria API – responsabile di quanto accaduto – ad aver fornito dettagliate informazioni sia sulle
difficoltà della bonifica sia sui metodi utilizzati!
Non
possiamo che constatare che, per l’ennesima volta, il Vostro
comportamento ha seguito la legge del “meno si sa e prima si
dimentica”!
Questo gravissimo vuoto
di organizzazione e gestione di un canale ufficiale di informazione
si è sommato alla Sua e Vostra incapacità di esigere dalla
raffineria API una immediata quantificazione dell’olio combustibile
ATZ fuoriuscito dalla condotta di caricamento della petroliera;
per cui oggi siamo ormai giunti al 29° giorno di incertezza
assoluta sulla quantità finita in mare e, dunque, di incertezza
assoluta sullo stato del mare, della flora e della fauna ittica!
Sig. Presidente e
Sig.ri della Giunta, ci avete trattato come idioti, come
non-cittadini verso i quali è stato sospeso il diritto di conoscere
i rischi che ci minacciano direttamente.
Persino un provvedimento del Ministero dell’Ambiente –
sembrerebbe - relativo all’estensione del Sito inquinato di
interesse nazionale fino a Senigallia è apparso in maniera
enigmatica sui quotidiani locali senza che Lei e la sua Giunta
abbiate organizzato il flusso informativo corretto ed esaustivo
verso la popolazione riguardo al provvedimento ministeriale!
Di fatto, Vi siete messi per l’ennesima volta nelle mani della
raffineria API a cui state delegando sempre più il futuro di un
territorio ad alto rischio di crisi ambientale che ora ci ritroviamo
esteso e minacciato fino a Senigallia!
Anche non volendo considerare il
totale fallimento del Decreto di concessione 2003,
ce n’è abbastanza perché abbandoniate immediatamente il governo
della regione Marche!
Per l’Assemblea ed il
Coordinamento
Loris Calcina - Fabrizio Recanatesi - Pierpaolo Pupilli - Franco
Budini
Comunicato
Stampa 28.04.2007
IL
CONTATORE DELLA VERGOGNA SEGNA 26 GIORNI
ed ancora non c’è una quantificazione credibile dell’olio
combustibile ATZ finito in mare!
Il CONTATORE DELLA
VERGOGNA che abbiamo attivato sulla home page del nostro sito web
continua a segnare i giorni che trascorrono senza che nessuna delle
Autorità conosca e comunichi la quantità di olio combustibile ATZ
finito in mare dalla conduttura dell’API e senza che la Regione
Marche o la Provincia di Ancona senta la necessità di informare
ufficialmente e adeguatamente gli organi di informazione, le
categorie economiche che vivono del mare e la popolazione su come
procede la mappatura dell’inquinante e la bonifica di fondali,
scogliere e spiagge.
Già dall’inizio
dell’emergenza immaginavamo che non sarebbe stato facile poter
sapere con certezza e rapidamente dall’API la quantità di olio
combustibile ATZ sversata in mare!
Quello che però ha destato forte perplessità è stato l’approccio
inadeguato alla problematica da parte della responsabile dell’ICRAM
allorquando ha dichiarato che “è proprio inutile accanirsi sulla
quantità” (Corriere Adriatico 11/4/2).
Al
contrario, noi riteniamo che sapere il prima possibile quanto
olio combustibile sia finito in mare non sia affatto questione
irrilevante!
-
Conoscere la quantità
di olio ATZ finita in mare e relazionarlo alle condizioni
meteorologiche che ne hanno determinato la diffusione avrebbe
orientato ed aiutato la mappatura dei fondali e, dunque, la
bonifica.
-
Quantificarla il prima
possibile avrebbe permesso di stabilire immediatamente la
rilevanza dell’incidente e la giusta calibrazione degli interventi
di emergenza.
-
Ultimo, ma
importantissimo, la quantificazione dello sversamento di un
idrocarburo considerato rifiuto speciale pericoloso avrebbe
messo l’Opinione Pubblica di fronte alla pericolosità e gravità
del danno causato dai responsabili.
Invece
stiamo assistendo al ribaltamento della logica;
verrebbe da dire che sta per essere ribaltato l’onere della prova!
Andando avanti con
questa logica si potrebbe arrivare alla approssimativa
quantificazione di olio ATZ sversata dalla conduttura API dopo la
bonifica, cioè dopo la quantificazione approssimativa del prodotto
recuperato sui fondali, sulle scogliere e sugli arenili!
Dunque potremmo trovarci di fronte ad una quantificazione dello
sversato calibrata su ciò che è stato recuperato con l’opera di
bonifica?
Non sappiamo se ci sia
ancora il tempo per ripristinare una sequenza operativa corretta,
però la logica richiede che per prima cosa si costringa la
raffineria API ad esibire tutte le evidenze informatiche e di
archivio relative alla movimentazione del prodotto nelle ore in cui
è stato caricato sulla petroliera attraccata al pontile!
Una volta in possesso del dato più credibile possibile anche la
ricerca dell’olio disperso sui fondali avrebbe un obbiettivo
credibile!
E anche se tutta la quantità sversata non potesse essere
rintracciata (per la dispersione determinata dal moto ondoso)
comunque e intanto gli organi tecnici sarebbero consapevoli che una
parte del prodotto fluttua o è disperso e mascherato sotto la sabbia
dei fondali.
Invece la parte
dell’intervento di recupero a mare attualmente in essere
manca dell’obbiettivo credibile poiché manca della quantificazione
credibile!
E’ evidente che quello
che abbiamo chiamato il ribaltamento dell’onere della prova si
riverbera anche sulla determinazione della rilevanza dell’incidente.
Il Comitato Tecnico
Regionale di Prevenzione Incendi (CTR) a conclusione
dell’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza dell’API (Dicembre 2002)
scrisse che 10 mc di prodotto petrolifero sversato “per le
acque marine rappresenta il limite oltre il quale si configura un
danno ambientale rilevante sul quale intervenire con procedure
d’urgenza (…)”!
Dunque è evidente che se la quantificazione dell’olio ATZ
fuoriuscita dalla conduttura API venisse calibrata anche sulla
quantità che gli organi tecnici sapranno ritrovare sui fondali, le
scogliere e le spiagge la stessa raffineria API si verrebbe a
trovare nella rassicurante posizione che la rilevanza
dell’inquinamento (e del reato) dipenderà dalla fortuna che avranno
gli organi tecnici nella ricerca dell’idrocarburo disperso in mare!
23.04.2007 - COMUNICATO STAMPA
CONTAMINAZIONE DA OLIO COMBUSTIBILE
ATZ:
LA CONSULTA AMBIENTALE CHIEDE ALLA GIUNTA DI ORGANIZZARE UN COSTANTE FLUSSO
INFORMATIVO E DI CONVOCARE UN
CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO E APERTO
La Consulta Ambientale del Comune di
Falconara M.ma riunitasi per valutare le problematiche inerenti lo sversamento
in mare di olio combustibile ad alto tenore di zolfo (ATZ) da una condotta di
carico delle petroliere della raffineria API ha sottolineato che:
-
le
caratteristiche del prodotto petrolifero sversato classificato come rifiuto
speciale pericoloso, cancerogeno di categoria 2 nonché nocivo per gli
organismi acquatici;
-
il
livello di gravità ed estensione della contaminazione della costa da olio
combustibile ATZ per oltre 20 Km nonché l’interdizione dell’accesso in estese
porzioni di spiaggia e della pesca per una distanza di un miglio dalla costa;
avrebbero dovuto costituire oggetto di
costate informazione da parte delle Autorità preposte ed in particolar modo da
parte della Regione Marche al fine di rendere la popolazione e le categorie
economiche che vivono delle risorse marine e del turismo consapevoli dei reali
rischi determinati dal prodotto riversato in mare e sulle spiagge nonché dei
modi e dei tempi della bonifica.
Al contrario, si è assistito alla
diffusione di notizie frammentarie non gestite organicamente dalle Autorità
preposte ed in particolar modo da parte della Regione Marche fino al paradosso
che i talune occasioni si è appreso dalla stampa locale che è la stessa
raffineria API – responsabile di quanto accaduto – a fornire informazioni
dettagliate sia sulle difficoltà della bonifica sia sui metodi utilizzati.
Per quanto sopra evidenziato la Consulta
Ambientale ha invitato la Giunta comunale falconarese:
-
ad organizzare appositi incontri con gli
Organi di Informazione aperti alla cittadinanza per informare dettagliatamente
circa i risultati delle operazioni di mappatura e monitoraggio del mare e
delle spiagge, circa le operazioni di bonifica nonché sui reali pericoli di
contaminazione della flora e della fauna marina;
-
ad organizzare un
Consiglio comunale straordinario aperto al contributo della cittadinanza e
delle sue associazioni.

Assemblea Permanente Democrazia e
Territorio
Coordinamento per la Difesa del Territorio
Comunità Resistenti delle Marche
Comitato 25agosto
Comitato di quartiere Villanova
Csa Kontatto - Collettivo 25Ohm
Ambasciata dei Diritti Marche
Greenpeace Ancona
Per adesioni e
informazioni:
tel. 333 9492882
ambasciata[at]glomeda.org
http://www.glomeda.org
http:// csa-kontatto.noblogs.org
http://www.comitati-cittadini.net |
Ora
basta! Per l’ennesima volta la raffineria API ha dimostrato
l’assoluta incompatibilità con il territorio falconarese e non
solo.
Ha dimostrato tutta la pericolosità che rappresenta per la salute
delle popolazioni e per l’ambiente, da anni prevaricati e
sacrificati sull’altare del profitto.
Solo la mattina di mercoledì 4 aprile è stata avvistata una
fuoriuscita in mare di olio combustibile (ATZ), rifiuto speciale
che può provocare il cancro ed è nocivo per gli organismi
acquatici.
L’olio combustibile uscito da una conduttura dell’Api (in quantità
ancora scandalosamente imprecisata) ha contaminato oltre 20 Km di
spiagge e coste da Falconara a Senigallia (bandiera blu
dell’Adriatico).
Tutto questo mentre la società Api continua ad imporre alla
Regione il proprio piano di espansione con due ulteriori nuove
centrali elettriche.
Chiediamo:
• di avviare la revisione immediata e partecipata del decreto
regionale di concessione del 2003 e del protocollo di intesa
fissando l’obiettivo della dismissione definitiva di tutti gli
impianti al 2020;
• di iniziare concretamente la bonifica del sito e la progressiva
riconversione produttiva garantendo non solo l’attuale livello
occupazionale, ma implementando un’occupazione sicura e altamente
qualificata;
• che la Regione Marche comunichi immediatamente al Ministero
delle Attività Produttive il NO alle nuove centrali elettriche
proposte dall’Api così come previsto dal Piano energetico
ambientale regionale e come chiesto da tutti i comuni dell’area ad
alto rischio di crisi ambientale, dalla Provincia di Ancona, da
migliaia di cittadini e dai consiglieri regionali di maggioranza,
• che l’Api risarcisca economicamente tutte le associazioni di
categoria, le associazioni portatrici di interessi diffusi e i
singoli cittadini per i danni diretti e indiretti subiti a seguito
di questo ennesimo incidente,
• l’applicazione puntuale delle sanzioni previste dal decreto
regionale di concessione del 2003 in particolare quella al punto
n° 6 che recita: "il cattivo uso delle aree concessionate (…)
comporta la decadenza della specifica concessione demaniale ai
sensi dell’art. n° 47 del codice della navigazione".
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hanno aderito
Legambiente – Marche
Medicina Democratica – Falconara
Associazione Ya Basta! – Marche
Legambiente – Circolo di Falconara
WWF – Marche
Associazione Sinistra Critica - Marche
Associazione Sinistra Critica – Jesi
Csa Squola spa - Pergola
Csa Oltrefrontiera – Pesaro
Csa MezzaCanaja – Senigallia
Csa Sisma – Macerata
Csa Tnt – Jesi
Comitato quartiere Fiumesino
Pescatori dell'associazione produttori pesca - Misa
Verdi Falconara
Verdi - Gruppo Consiliare Marche
Officina Sociale Rebelde - Jesi
Francesca Palazzi Arduini, Fano
Monia Andreani, Perugia
Maurizio Quercetti - Assessore Lavori Pubblici Provincia di Ancona
Fabiola Caprari -
Assessore alla Cultura Comune di Montemarciano
Coordinamento dei Comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e
Candigliano
Associazione culturale Ommnibus - Fano
Associazione Pionieri Rocca Mare - Falconara
Rete NoPav - Marche
Falcomar - Consorzio Bagnini Falconara
Comitato "Giù le mani dal Galoppo" – Chiaravalle/Montemarciano/Monte San
Vito
Meet Up Beppe Grillo - Ancona
PCL (Partito Comunista dei Lavoratori) - Coordinamento Regionale
PRC - Federazione Provincia di Ancona
PRC Circolo A. Gramsci - Ancona
Marina Minelli (giornalista) - Falconara Marittima
Stefano Ranucci - Falconara Marittima
ARCI - Ancona
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22.04.2007 - COMUNICATO STAMPA
A
commento della importante e partecipata giornata di mobilitazione della società
civile del 21 Aprile richiamiamo l’attenzione su due aspetti in particolare:
-
il
documento elaborato da alcuni biologi che collaborano con i Comitati e i
Centri Sociali e che pubblichiamo evidenzia che per i pesci, anche quelli che
vivono al largo del miglio di interdizione della pesca “il periodo di
maggiore attività riproduttiva è la primavera. Riferendo i periodi
riproduttivi anche a ciascun mese dell’anno il mese di maggio è quello che ne
ha in maggior numero (…) si avvicinano alla costa -alcuni nel momento
riproduttivo- e pertanto potrebbero comunque subire un danno in seguito a
sversamenti di sostanze nocive)”.
Questo ci convince ancora di più circa l’opportunità che dovesse essere
dichiarato lo stato di emergenza locale in virtù dell’art. 11 della Legge
n° 979 del 31/12/1982!
La Capitaneria di Porto di Ancona non ha ritenuto di dichiararlo nonostante
lo sversamento fosse coinciso con condizioni proibitive del mare, nonostante
fosse avvenuto in un’area già individuata dal Ministero dell’Ambiente come
Sito inquinato di interesse nazionale ed Area ad Alto Rischio di Crisi
Ambientale, nonostante il pericolo concreto per un intero comparto economico
(turismo – pesca – balneazione) che basa le sue legittime aspettative sulla
salubrità del mare e delle spiagge.
E’ nostro parere che la dichiarazione dello stato di emergenza locale avrebbe
garantito una maggiore quantità di mezzi e uomini per una veloce mappatura e
bonifica dei fondali e degli arenili e, dunque, per un ritorno alla
“normalità” almeno per le centinaia di imprese del turismo e della pesca che
operano negli oltre 20 Km di costa contaminati dal nocivo olio combustibile ad
alto tenore di zolfo sversato dalla conduttura di carico della raffineria API.
-
Il
secondo aspetto riguarda una rivendicazione/proposta forte, innovativa e non
eludibile che è nata dall’interno di un soggetto civile e politico che va
dalle associazioni, centri sociali e comitati ambientalisti e che ha visto il
grande interesse delle organizzazioni di categoria del comparto del mare e del
turismo: partecipare concretamente alla definizione del futuro del
territorio in cui si vive e si opera con le proprie attività poiché il fine
della salvaguardia della sua salubrità non può più essere lasciata in mano
soltanto alla trattativa tra la Regione Marche e la proprietà della raffineria
API, cioè la più pericolosa attività economica per tutti gli altri comparti
economici che rispetto all’API rappresentano un eccellenza per numero di
addetti, redistribuzione della ricchezza, garanzia occupazionale e
compatibilità ambientale!
Questo ennesimo incidente avvenuto presso la raffineria API dopo il rinnovo
della concessione – il secondo grave incidente insieme all’incendio dell’8
Settembre 2004 che costò la vita ad un autotrasportatore, il ferimento di altri
tre e lo sversamento in mare di tonnellate di bitume – evidenzia il fallimento
del Decreto regionale di concessione che va immediatamente riscritto alla luce
anche del reiterato (2004 e 2005) superamento dei limiti imposti per le
emissioni degli Ossidi di azoto.
Infine, per quanto argomentato sopra, riteniamo inadeguato ed anacronistico il
Protocollo di intesa sottoscritto dalla Regione Marche e dalla proprietà API e
pretenderemo l’anullamento dello stesso e la formulazione partecipata di un
Patto Energetico Economico Ambientalmente Sostenibile!
COMITATO 25 AGOSTO
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
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20.04.2007 - COMUNICATO STAMPA
COMINCIAMO A
DIRE LE COSE COME STANNO !
Capitolo 3
ANCORA SULLA QUANTITA’ DI OLIO
COMBUSTIBILE ATZ
SVERSATO DALLA CONDUTTURA DELLA RAFFINERIA API!!
Non ci sono ancora notizie riguardo alla
quantità di olio combustibile ad alto tenore di zolfo sversato da una condotta
di carico della raffineria API di Falconara e finito in mare e su oltre 20 Km di
spiagge da Falconara M.ma fino alla bandiera blù Senigallia!
Nonostante il vuoto di certezza - che ormai è
colorato di ridicolo se soltanto si pensa alla informatizzazione dei dati delle
movimentazioni dei prodotti petroliferi API – qualcuno fornisce le sue cifre
ufficiose.
La raffineria API continua a parlare di 2 – 4 metri cubi (mc) finiti in mare
che, considerate le caratteristiche dell’olio combustibile atz,
corrisponderebbero a circa 2,1 – 4,3 tonnellate.
Poi c’è la valutazione del Direttore del Servizio Emergenze dell’ICRAM il
quale ha dichiarato che la quantità sversata dovrebbe aggirarsi intorno alle 10
tonnellate e che l’inquinamento sarebbe di modesta entità anche per l’impatto
ambientale.
Facciamo due osservazioni che si basano su
dati certi:
-
la quantità di olio atz recuperata in
mare è di 1,5 tonnellate;
-
2.410 sono i fusti riempiti di materiale
contaminato asportato dalle spiagge.
Parlando con i lavoratori in loco sappiamo
che mediamente ognuno dei 2.410 fusti contiene sui 150 Kg di materiale
contaminato (ciotoli, ghiaia, pezzi di arbusti).
Facendo una stima più moderata possibile è ragionevole ritenere che l’olio
combustibile atz rappresenti il 5% in peso del contenuto di ogni fusto.
Dunque nei fusti potrebbero
esserci
circa 18 tonnellate di olio atz recuperato sulle spiagge!
A quelle 18 tonnellate vanno aggiunte
le 1,5 recuperate in mare!
Circa 18 mc!
FINO AD OGGI ! |
Certo la nostra è una ipotesi indotta dallo
scandaloso silenzio sulla reale portata dello sversamento…
Ma c’è un elemento che non è affatto una
ipotesi!
Il Comitato Tecnico Regionale di Prevenzione
Incendi (CTR) a conclusione dell’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza dell’API
(Dicembre 2002) scriveva che 10 mc di prodotto petrolifero sversato “per
le acque marine rappresenta il limite oltre il quale si configura un danno
ambientale rilevante sul quale intervenire con procedure d’urgenza
(…)”!
17.04.2007 - COMUNICATO STAMPA
COMINCIAMO A
DIRE LE COSE COME STANNO !
Capitolo 2
IL RAPPORTO DI SICUREZZA
DELL’API:
TUTTO QUELLO CHE SI POTREBBE SAPERE SULLA
QUANTITA’ DI OLIO COMBUSTIBILE ATZ SVERSATO IN MARE!!!
E’ possibile che dopo 13 giorni (04/04/2007)
dallo spiaggiamento dell’olio combustibile ad alto tenore di zolfo e a 15 giorni
dalla (quasi certa) data della rottura della tubazione di carico della
raffineria API di Falconara (02/04/2007) non sia stata quantificata la quantità
del prodotto petrolifero sversato in mare?
Proviamo a dare un contributo.
Quelle che pubblichiamo sono alcune pagine
del Rapporto di Sicurezza 2000 della raffineria API di Falconara M.ma redatto ai
sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 334/99 (la legge cosiddetta Seveso II).
Se ci si sofferma ad analizzare le dotazioni
hardware e software per la gestione e supervisione delle movimentazioni dei
prodotti di cui è dotata e di cui si stava dotando l’API dal 2000 (ppgg
89-90-91) sembra impossibile non poter quantificare con buona approssimazione la
quantità di prodotto finita in mare i giorni scorsi, cioè quella quantità che
dal serbatoio di contenimento non è finito dentro la petroliera al carico!
Anche perché il sistema informatico dell’API
permette di “disporre di un sistema di controllo dei livelli e delle
movimentazioni completamente ridondato*”
Non solo:
il software TIS (Tank Information System) “è alimentato in tempo reale dai
valori provenienti dai misuratori di livello presenti sui serbatoi, esso calcola
i volumi e le masse e li rende disponibili per il sistema di controllo movimenti
(OMIS) (…) in questo modo tutte le informazioni del parco serbatoi della
raffineria (…) sono messe in linea a disposizione di OMIS e del sistema di
assistenza operatori (MAPI).
Ed il software OMIS ( Oil Movement
Information System) che cosa permette di controllare?
“gestisce e controlla la movimentazione dei prodotti sia in automatico che
in supervisione, consentendo di pianificare e selezionare i movimenti, di
gestire lo stato dei movimenti in corso e la loro compatibilità, (…) di
monitorare i movimenti in corso (…)”.
Poi c’è il software MAPI che “consente
di diffondere i dati in tempo reale al reparto OMB (ndr: reparto
materialmente addetto alla movimentazione prodotti) in modo da gestire (…)
la visualizzazione in tempo reale di tutti i dati dei serbatoi (livelli,
portate, volumi, pressioni, ecc) – la visualizzazione dello stato dei serbatoi e
delle movimentazioni e la loro congruità – la visualizzazione selettiva dei
serbatoi in movimento – la registrazione di tutti i dati e delle operazioni su
banca dati estesa”.
E non è finito: “(…) Per ciascuna
operazione c’è quindi una verifica di congruenza tra i volumi movimentati
(sorgente e destinazione) (…) Per ciascun movimento è presente una libreria di
calcoli che il sistema esegue contestualmente per la verifica del volume
effettivo movimentato, della portata di un movimento, (…) del tempo di
completamento della movimentazione programmata, della congruenza tra stato
atteso del serbatoio e stato rilevato (…) In ogni momento, a movimentazione
avviata, qualora si verificasse una incongruenza tra i volumi trasportati e/o le
rate conosciute, il sistema provvede a segnalare attraverso un allarme
l’anomalia rilevata”.
Dunque alcune considerazioni sorgono
spontanee:
SE TUTTA LA MOVIMENTAZIONE E I RELATIVI
LIVELLI DEI PRODOTTI ALL’INTERNO DEI SERBATOI (PRIMA E DOPO I TRASFERIMENTI) È
REGISTRATA INFORMATICAMENTE E ARCHIVIATA, NON SEMBRA COMPLICATO DISPORRE DI QUEI
DATI PUNTUALI E FARE LE STIME OPPORTUNE!!
INFINE, AMMESSO E NON CONCESSO
CHE LA QUANTITÀ DI OLIO COMBUSTIBILE ATZ SVERSATO IN MARE DURANTE LE OPERAZIONI
DI CARICO DELLA PETROLIERA SIA DI CIRCA 5 MC - COME DICHIARATO DALL’API - COME È
POSSIBILE CHE AL MOMENTO DEL TRASFERIMENTO DEL PRODOTTO DAL SERBATOIO ALLA
PETROLIERA NESSUNO SI SIA ACCORTO DI QUELL’OLIO COMBUSTIBILE CHE, SEPPUR PARTITO
DAL SERBATOIO, MANCAVA ALLA PETROLIERA DI DESTINAZIONE???
*ridondato:
un email del 06/04/2007,
indirizzata a noi ma anche all'Ufficio Ambiente del Comune di
Falconara Marittima, all'Ufficio Relazioni con il Pubblico del
Comune di Ancona, al Resto del Carlino e alla Guardia Costiera di
Ancona, chiede e segnala :
CHI CI TUTELA
Salve
nella mattinata di oggi 13 aprile (ndr: presumiamo si tratti del
05 e/o 06) almeno 20 VONGOLARE pescavano indisturbate a pochi
metri da riva nella zona che va da palombina vecchia a palombina
nuova oltre che creare un inquinamento sonoro notevole (dalle 4
della mattina) pescavano in zona non consentita e sentite bene sotto
ORDINANZA di divieto di pesca del comune di Falconara per la
fuoriuscita di materiale tossico dall'API
chi deve controllare :
che non ci sveglino alle
4
che non ci facciano mangiare vongole tossiche
che non distruggano tutte le forme viventi a pochi metri da riva
chi in questo cavolo di
paese ci tutela |
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foto tratte dal Messaggero on line del 05.04.2007
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elezioni
amministrative
27/28 maggio 2007
provincia di Ancona
indicazione di
voto
dei comitati:
votiamo
Antonio La Trippa
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RAFFINERIA E CENTRALE
API:
NEL 2004 E NEL 2005
VIOLATO IL DECRETO DI CONCESSIONE!
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Nel 2004 e nel 2005 la
raffineria API e l’annessa centrale elettrica IGCC hanno emesso in
atmosfera un quantitativo di Ossidi di Azoto (NOx) superiore al tetto
emissivo prescritto nel Decreto regionale di Rinnovo della
Concessione n° 18/03 del 30/06/2003. In particolare:
Questi dati sono esposti
nella Relazione che il Dipartimento Provinciale dell’ARPAM ha
inviato agli Assessori all’Ambiente della Regione Marche e della
Provincia di Ancona nonché al Sindaco e all’Assessore
all’Ambiente del Comune di Falconara M.ma in data 20/7/2005 e
15/9/06.
Le due Relazioni
dell’ARPAM concludono:
La prescrizione b-20 è
una condizione che l’API deve rispettare per esercire l’attività
concessionata!
La prescrizione b-20 è
finalizzata a perseguire e garantire la piena sostenibilità
ambientale del complesso!
Questo è quanto
è scritto nel Decreto Regionale di concessione 18/03, per cui
le 197 tonnellate in più di NOx respirate dlla popolazione nel
2004 e nel 2005 ci dicono inequivocabilmente che l’API non è
stata in grado di rispettare una delle più importanti
prescrizioni mirate a tutelare la salute.
Gli NOx , infatti,
altamente tossici e dannosissimi per l’apparato respiratorio, sono
un parametro dei più critici che causa bronchiti ed edemi
polmonari; sull’ambiente è responsabile della pioggia acida!
In base al D.Lvo 372/99
ed alla normativa europea l’API dovrebbe aver adottato da un bel
po’ le migliori tecnologie per limitare il più possibile le
nocive emissioni dei suoi impianti di raffinazione e di produzione di
energia elettrica.
Dalla Relazione
dell’ARPAM si possono dedurre due alternative: o l’API non ha
dotato i suoi impianti di tutte le tecnologie contenitive, oppure, se
le ha adottate, esse non sono sufficienti a bloccare la grande
quantità degli NOx che si sprigionano dagli impianti!
Conosciamo faccia e modi
con i quali, oggi, l’API ci viene a dire che con le due nuove
centrali elettriche non si avrà un peggioramento ulteriore
della qualità dell’aria, quando tutta la letteratura
scientifica statunitense, europea e il CNR italiano è unanime
nell’indicare le enormi quantità di Ossidi di Azoto, di
Ossidi e Biossidi di Carbonio (CO e CO2) e di polveri fini e
nanopolveri (PM 10 – PM 2.5 – PM 1) che saranno immessi nell’aria
e si formeranno con l’attività delle centrali a metano
proposte!
Di fronte a tutto ciò
ci sorprende e ci amareggia che la Regione Marche non abbia dato il
dovuto risalto a dati che mostrano che l’API – la quale vorrebbe
costruire altre due centrali elettriche in un Area ad Alto Rischio -
ha sforato per due anni di seguito i limiti delle emissioni di NOx
imposti con un Decreto della stessa Regione!
Ma siamo ancora
più preoccupati perché non riusciamo proprio a
distinguere la vera faccia della Regione: da un lato difende e
sostiene il PEAR, dall’altro non fa tutto ciò che sarebbe
necessario e conseguente per arrestare definitivamente impianti come
quelli progettati dall’API di Falconara e dall’AGEM a San
Severino, lasciando pericolosamente avanzare le procedure
autorizzatorie in corso.
ASSEMBLEA REGIONALE
DEMOCRAZIA E TERRITORIO
Documenti:
Decreto regionale di rinnovo della concessione all''API n° 18/03 del 30/06/2003
ARPAM: Report sui dati emissivi e di processo anno 2004:
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ARPAM: Report sui dati emissivi e di processo anno 2005:
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Scheda sugli Ossidi di Azoto
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PEAR E CENTRALI API:
I CONTI POLITICI CHE NON TORNANO!
Alcuni elementi per ragionare e "diradare la nebbia"!
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La
Regione Marche non si decide a negare l’intesa Stato-Regione
per le grandi centrali elettriche di Falconara M.ma e San Severino
Marche.
Ha
scritto la Giunta all’indomani della riunione del 13/3: “la
titolarità del procedimento amministrativo di autorizzazione è
in capo al Ministero allo Sviluppo Economico per cui la non intesa
sarà espressa formalmente dalla Regione solo a seguito di una
richiesta ufficiale da parte dello stesso Ministero. Richiesta che al
momento non è ancora stata avanzata alla Regione”.
Eppure
in conclusione della Conferenza dei Servizi dell’8 Settembre
2006 nell’ambito del procedimento di autorizzazione all’API
per la costruzione e l’esercizio delle centrali elettriche, il
rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico (MSE) fu chiaro
e verbalizzò: “Conclude la riunione rendendo noto che
la data della prossima riunione sarà stabilita e comunicata
alle Amministrazioni interessate, dopo che sarà pervenuto il
decreto di pronuncia di compatibilità ambientale (…)
riunione conclusiva il cui ordine del giorno sarà l’intesa
della Regione”.
Dunque
l’MSE è chiaro: la prossima comunicazione che arriverà
alla Regione sarà a Valutazione ambientale conclusa!
MA
DAVVERO LA REGIONE MARCHE HA SCELTO L’UNICA STRADA POSSIBILE?
Che
cosa è accaduto in situazioni analoghe, in altre Regioni?
La
Giunta regionale del Veneto con deliberazione N. 4277 del 22
dicembre 2004 deliberò:
“1)
di disporre la sospensione delle attività istruttorie della
Commissione VIA in corso per le centrali per la produzione di energia
elettrica da realizzarsi nei comuni di Montecchio Maggiore, Cona,
Loreo e Ronco all'Adige;
2)
di incaricare il rappresentante regionale in sede di conferenza di
servizi di esprimere parere negativo;
3)
di negare l'intesa con il Ministro delle Attività Produttive.
(…)”
Sulla
centrale da 760 MW di Ronco all’Adige (VR) il 14 Marzo 2007
il Ministero dell’Ambiente ha espresso “parere
interlocutorio negativo circa la compatibilità ambientale”.
Va
sottolineato che la Regione Veneto, con l’atto di Giunta
ricordato, ha dunque anticipato la conclusione della Valutazione
ambientale ed ha negato subito l’intesa con lo Stato prevista
dalla Legge 9/4/2002 n° 55; a tutt’oggi non risulta che
esistano contenziosi amministrativi della Società Adige
Energia S.r.l. - proponente la centrale - contro la Regione Veneto.
Inoltre,
nel 2004, la Regione Veneto non aveva un Piano Energetico e,
comunque, la motivazione della sospensione delle attività
istruttorie nonché la negazione dell’intesa con lo Stato
non fa alcun riferimento alla incompatibilità del progetto con
la Pianificazione energetica regionale!
Piano
Energetico Ambientale Regionale (PEAR) del quale, invece, la Regione
Marche si è dotata e che non prevede assolutamente le centrali
di grande potenza come quelle proposte da API di Falconara e da AGEM
di San Severino!
Un
punto di forza che la Giunta, al di là delle dichiarazioni di
fedeltà, politicamente non vuole utilizzare fino in fondo!
IL
NODO POLITICO CENTRALE DELLA GIUNTA: VOLER CAMBIARE IL PEAR!
Questa
mancanza di volontà politica la Regione Marche l’ha
fatta verbalizzare anche in sede di Conferenza dei Servizi dell’8
Settembre 2006 allorquando il Delegato della Presidenza della Giunta
ha dichiarato: “la nuova centrale, pur rispondendo a molte
esigenze energetiche con relative ricadute economiche positive, al
momento non può essere autorizzata in quanto non
conforme agli indirizzi del PEAR, approvato il 16 febbraio 2005, nel
quale non viene contemplata la possibilità di realizzare, nel
territorio regionale, centrali di media taglia quale quella proposta
dall’API ma solo piccole centrali di cogenerazione (la
cosiddetta generazione diffusa)”.
Senza
voler fare una pignola analisi, è palese che oltre a tutte le
considerazioni energetiche ed economiche positive a “prologo”
di ciò che realmente interessava in quella sede – la
conformità del progetto API agli indirizzi del PEAR – la
scelta sintattica elaborata dalla Giunta Regionale non lascia dubbi:
fino a che non cambierà questo PEAR le centrali API non
sono autorizzabili!
Il
PEAR, dunque, in Regione viene vissuto sempre più come un
problema politico piuttosto che come generatore di un futuro
produttivo, ambientale, occupazionale.
Il
cambiamento del PEAR che annualmente incombe con le strumentali
“verifiche” imposte dai poteri forti è la vera
posta in gioco politica alla Regione Marche, cambiamento per
renderebbe compatibili le centrali API ed AGEM!
IL
GIOCO AL MASSACRO DEL PEAR
D’altra
parte il gioco al massacro del PEAR si evince chiaramente dal
comunicato dell’ultima Giunta dove si ammette che l’Assessorato
all’Industria e all’Energia non ha ancora elaborato uno
straccio di decreto di incentivazione finanziaria per la piccola
cogenerazione e trigenerazione pianificata dal PEAR. E questo a due
anni dall’approvazione del Piano energetico stesso!
E’
oggettivamente impensabile che un Decreto di incentivazione della
cogenerazione diffusa, anche se tempestivamente approvato nelle
prossime settimane, riuscirà a colmare in pochi mesi il
ritardo accumulato dalla approvazione ed adozione del PEAR fino ad
oggi!
E’
per questo che decine di associazioni ambientaliste hanno scritto ai
consiglieri regionali di maggioranza affinchè propongano di
dividere la cosiddetta “verifica” del PEAR del
prossimo autunno, in modo che abbia per oggetto la verifica non del
PEAR, ma esclusivamente delle misure e degli aspetti riguardanti il
risparmio energetico e le energie rinnovabili, peraltro posticipando
di un anno l’analisi dei risultati ottenuti con il Decreto di
incentivazione finanziaria per la cogenerazione diffusa che
l’Assessore all’Energia elaborerà nelle prossime
settimane.
Ma
nessuna risposta è ritornata dai consiglieri regionali di
maggioranza!
UN
SEGNALE FORIERO DI TEMPESTA
Intanto
però, segno di profonda frattura tra società civile e
partiti, un brutto e premonitore segnale proviene dal versante degli
stessi “oppositori istituzionali” alle centrali: in
alcuni consigli comunali Rifondazione Comunista ha presentato un
ordine del giorno in cui si impegnano i Sindaci dell’Area ad
Alto Rischio a sollecitare la Giunta Regionale a negare l’intesa
Stato-Regione.
Ma
in quell’odg ci si riferisce alla sola centrale elettrica da
520 MW dell’API!!
In
realtà le centrali dell’API sono due: 520 MW + 60 MW!
Dov’è
finita l’altra centrale in un odg già approvato a Jesi e
Falconara?
Dobbiamo
interpretare tutto ciò come un implicito “via libera”
alla centrale da 60 MW?
Come
il primo segnale per una “onorevole” modifica del PEAR?
Il
presidente dell’associazione
Loris
Calcina
Scarica
via_negativo_ronco_adige.pdf
Scarica
Atto_Reg_Veneto_nega_intesa_centrali.pdf
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ASSEMBLEA PERMANENTE
REGIONALE DEMOCRAZIA E TERRITORIO
c/o via F. Campanella, 2 - Falconara M.ma (AN) - cell.
339.8102187 / 328.9281377 / 333.9492882
20.03.2007 - lettera
aperta ai consiglieri regionali
DS – PRC
– VERDI – PDCI – MARGHERITA – SDI – RE – UDEUR
|
Piano Energetico
Ambientale Regionale:
incentivazioni e futura “verifica”
Egregi Signori Consiglieri,
l’Assemblea Regionale Democrazia e
Territorio desidera comunicarVi queste brevi considerazioni in
relazione a quanto emerso e comunicato dalla Giunta della Regione
Marche in data 13.03.07 riguardo al PEAR.
Riteniamo che il “sostegno agli
interventi di cogenerazione diffusa, con l’avvio di misure di
incentivazione finanziaria” espresso dalla Giunta regionale
nonché l’incarico conferito all’Assessore all’Energia di predisporre
una “Delibera che incentivi finanziariamente la realizzazione di
tali impianti” evidenzi un gravissimo ritardo – rilevato
dalla stessa Giunta – dell’Assessorato all’Energia proprio nelle
incentivazioni finanziarie di implementazione di una parte del PEAR
(punto 4.2.4 Conclusioni).
Non ci interessa, in questa fase, capire se, in relazione a tale
ritardo, ci siano o meno responsabilità dirette del titolare
dell’Assessorato all’Energia.
Piuttosto riteniamo che un Decreto di incentivazione della
cogenerazione diffusa, anche se tempestivamente approvato nelle
prossime settimane, difficilmente riuscirà a colmare in pochi mesi
il ritardo accumulato dalla approvazione ed adozione del PEAR fino
ad oggi!
Pertanto, proprio perché riteniamo
questo PEAR un validissimo strumento da implementare ed incentivare,
ci sembra corretto che quella che alcuni chiamano impropriamente
la “verifica” del PEAR del prossimo autunno abbia per oggetto la
verifica non del PEAR, ma esclusivamente delle misure e degli
aspetti riguardanti il risparmio energetico e le energie
rinnovabili, peraltro posticipando
di un anno l’analisi dei risultati ottenuti con il Decreto di
incentivazione finanziaria per la cogenerazione diffusa che
l’Assessore all’Energia elaborerà nelle prossime settimane.
Troppo spesso abbiamo assistito ad
incertezze e posizioni contrapposte tra i Consiglieri della stessa
maggioranza di governo regionale; questo ci preoccupa perché siamo
convinti che questo PEAR – al quale ribadiamo il nostro pieno
sostegno - è caratterizzato da innovativi elementi strategici non
soltanto ambientali ma anche economici e sociali. E’ un PEAR che,
così come è stato elaborato, può avere un ruolo strategico nello
sviluppo della Regione Marche. Questa consapevolezza ci spinge a
chiederVi non solo di difenderlo ma, soprattutto, di sostenerlo con
strumenti anche finanziari affinché tutte le parti del Piano possano
dispiegarsi.
Per tutto quanto sopra riteniamo che i grossi impianti di produzione
di energia elettrica proposti a Falconara e San Severino siano
antitetici ad uno sviluppo realmente sostenibile per l’occupazione,
l’ambiente, l’economia e la salubrità delle Marche e, pertanto Vi
invitiamo a proporre un documento in Consiglio regionale per
impegnare la Giunta a comunicare al Ministero competente che la
Pianificazione energetica della Regione Marche non prevede un’intesa
positiva Stato-Regione.
Nella speranza che possiate far proprie
queste considerazioni per una incisiva azione istituzionale a difesa
ed incentivazione delle misure previste dal PEAR, Vi inviamo
distinti saluti.
Hanno partecipato alla assemblea del
13.3.07:
Coordinamento Difesa Territorio Provincia di Ancona
Legambiente – Marche
Greenpeace – Ancona
Medicina Democratica – Falconara M.ma
Associazione Comitato di Quartiere Villanova – Falconara M.ma
Associazione Pionieri Rocca mare – Falconara M.ma
Associazione Comitato quartiere Fiumesino – Falconara M.ma
Comitato “Giù le mani dal Galoppo” – Chiaravalle/Montemarciano/Monte
San Vito
Associazione Comitato “25 Agosto” – Falconara M.ma
Legambiente Circolo di Falconara M.ma
CSA “Kontatto” – Falconara M.ma
Associazione “25 ohm” - Falconara M.ma
Rete NO PAV – Marche
Comunità Resistenti delle Marche
Associazione “YA BASTA” – Marche
Ambasciata dei Diritti – Ancona
Gruppo “Amici di Beppe Grillo” JESI – ANCONA
CSA “ Tnt” – Jesi
Associazione Culturale Punto Rosso – Jesi
La Città in Comune – Ancona
Officina Sociale Rebelde |
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Salviamo la squadra rialzo |
ASSOCIAZIONE COMITATO
QUARTIERE VILLANOVA
ASSOCIAZIONE COMITATO 25 AGOSTO - FALCONARA
comunicato stampa
11.03.2007
EX RIALZO:
ORMAI INUTILMENTE, ORA IL COMUNE
AMMETTE CHE LE RISORSE C'ERANO!
LA SINGOLARE INTERPRETAZIONE
DELL'API
DI "AREA DI RISPETTO"!
Alla fine il Vicesindaco
Piccinini ci ha dovuto dar ragione. Quando dice che per acquisire la ex
Officina Squadra Rialzo al posto dell’API “il Comune avrebbe potuto
utilizzare fondi regionali per 800 mila euro” dice che le risorse
c’erano e non interessavano le casse del Comune!
Ma lo stesso Vicesindaco pensa di aver trovato la foglia di fico per
continuare a confondere i falconaresi e per continuare a giustificare la
scelta politica e la paura disumana di togliere dalle mani dell’API l’ex
Rialzo: il Comune “avrebbe dovuto farsi carico della spesa per la
ristrutturazione” dice Piccinini.
In primo luogo il Vicesindaco dimentica che in un colpo solo avrebbe
avuto un Museo dei trasporti ferroviario di valore e proiezione
nazionale e un contenitore teatrale e musicale (già sperimentato con
successo) che a Falconara manca e necessita, se non vuole ulteriormente
degradarsi a città dormitorio!
Per la ristrutturazione, poi, poteva essere utilizzato provvisoriamente
altro denaro regionale del Contratto di quartiere da “reintegrare”
progressivamente, per esempio, con parte degli incassi di stagioni
teatrali e musicali concordate ed organizzate con Regione, Provincia,
Enti Teatrali, ARCI, ecc.
Ma al di là delle numerose formule che sono utilizzate in tutta Italia,
è necessario che il Vicesindaco si metta d’accordo con se stesso una
volta per tutte. Pochi mesi fa dichiarò che il Comune non avrebbe
acquistato l’ex Rialzo perché cercava “di dare precedenza a progetti
che abbiano una reale valenza ed utilità per i cittadini come ad esempio
i parcheggi”! Sorvolando sulla comparazione tra parcheggio auto e
cultura, ci sembra che per Piccinini, oggi, essere costretto a chiedere
all’API l’ex Rialzo per un concerto sia la palese dimostrazione di
conoscere e perseguire soltanto una parte dei bisogni della città e dei
falconaresi!
Quanto
alla replica della raffineria API secondo la quale “L’acquisto della
ex Squadra Rialzo è stata dettata dalla volontà di ampliare l’area di
rispetto intorno al sito industriale per aumentare i livelli di
sicurezza della popolazione” essa sarebbe farsesca se non fosse
disinformativa nei confronti della cittadinanza.
Il Decreto del Direttore del Dipartimento Territorio e Ambiente n°18/03
del 30.06.2003 con il quale la Regione Marche ha anticipatamente
rinnovato la concessione all’API recita al paragrafo n° 13: “Vanno
verificate ipotesi di razionalizzazione degli stoccaggi di prodotti
infiammabili che pur garantendo il rispetto di idonee distanze di
sicurezza reciproche e con gli impianti, possa portare alla
creazione di una fascia di rispetto lungo la SS 16 interna al perimetro
dello stabilimento, mantenendo comunque l’attuale
perimetro dello stesso in modo da non ridurre le distanze di
sicurezza dalle opere esterne”.
L’Addetto Stampa dell’API ha perso la bussola o non padroneggia
perfettamente la lingua italiana?
Secondo le sue parole l’API ha fatto esattamente il contrario di
quanto decretato dalla Regione Marche tanto che se la logica
della fascia di rispetto fosse quella propinataci dalla Direzione
dell’API non ci sarebbe soluzione di continuità all’espansione dei
confini della raffineria “per motivi di sicurezza”!
Per il resto l’API fa il suo mestiere e quando ci sono di
mezzo i succosi interessi della produzione e vendita di energia
elettrica dalle progettate nuove centrali è ovvio accogliere di buon
grado le richieste del Comune che dovrà ospitare sul proprio
territorio gli impianti! Fa parte dell’abc della cura dell’immagine
dell’azienda!
Piuttosto è il Comune di
Falconara che deliberando la contrarietà alle suddette centrali in
difesa e tutela della salute della popolazione e del territorio
avrebbe dovuto avere il buon senso di evitare assist
improvvidi alla controparte API specialmente in un momento
cruciale in cui la Giunta Spacca tentenna inspiegabilmente a negare
l’intesa Stato – Regione nel procedimento amministrativo delle centrali
API.
Ma forse è ora di denunciare a “Chi l’ha visto” la scomparsa del
buon senso della Amministrazione Recanatini!
lo speciale dedicato alla ex-squadra rialzo
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Salviamo la squadra rialzo |
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ASSEMBLEA PERMANENTE
REGIONALE DEMOCRAZIA E TERRITORIO
c/o via F. Campanella, 2 - Falconara M.ma (AN) - cell.
339.8102187 / 328.9281377 / 333.9492882
07.03.2007 - comunicato
stampa
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A Falconara si fa e
si fruisce la cultura su gentile concessione dell’Api !!!
E’ questo il significato del luogo scelto dal Comune di
Falconara per ospitare il concerto organizzato dalla Provincia di
Ancona e dall’ARCI regionale: la ex Officina squadra rialzo di
Villanova !
La ex
Officina Squadra Rialzo – affascinante
contenitore museale e culturale - è stata lasciata acquistare
all’API perché il Comune di Falconara per ben due
volte ha rinunciato ad acquistarla nonostante non
avesse dovuto sborsare un cent/€ dato che
il denaro veniva stanziato dalla Regione Marche per finanziare il
Contratto di quartiere Villanova/Falconara Nord.
I cittadini interessati dal Contratto di quartiere avevano espresso
e sottoscritto il loro assenso !
Oltre 50 Associazioni ed operatori culturali avevano sottoscritto
una petizione affinché la ex Officina fosse acquisita da un Ente
pubblico e diventasse stabilmente l’OFFICINA CULTURALE E MUSEALE
!
TUTTI IGNORATI !!!
A novembre 2006
l’assessore Lodolini ed il Sindaco Recanatini hanno ignorato
(senza neanche rispondere) la richiesta di 5 associazioni
falconaresi per organizzare spettacoli a sostegno della petizione
per l’OFFICINA CULTURALE E MUSEALE !
Sabato, invece,
il Comune, per ospitare il concerto
organizzato da Provincia e dall’ARCI, ha chiesto la concessione
della ex Officina al nuovo padrone, l’API che, nella speranza di
realizzare le due nuove megacentrali, e' ben felice di concedere
tali spazi pensando di accattivarsi le simpatie e il consenso della
cittadinanza !
La quale API è diventata
padrona non solo della ex Officina ma di tutta un’area (e della
relativa cubatura edilizia) connessa ed affacciata sul mare che,
quindi, è stata sottratta ad una possibile riqualificazione a
vantaggio di Villanova e Falconara.
Quello che segnaliamo ai
cittadini è la aberrante logica degli artefici di questa
catastrofica “ingegneria cultural/urbanistica”: un Comune privo
di spazi dove ospitare eventi culturali di massa, decide di non
acquistare l’idoneo spazio della ex Officina Squadra rialzo
(oltretutto senza dover sborsare nulla dalle sue casse!), la
lascia in balia degli interessi privati (e di maquillage
buonista) dell’API e poi chiede il permesso alla stessa
raffineria API per ospitare un evento culturale!
La dignità dei
falconaresi e degli operatori culturali merita tutto questo ?
E’ dignitoso fare e
fruire la cultura per “gentile e pelosa” concessione del
potente di turno?
E per la Provincia e
l’ARCI conta soltanto il “THE SHOW MUST GO ON”
? |
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“Fatti,
ecco cosa racconteremo”
Abbiniamo a
questo numero della Bocca della verità
il gioco “Trova la dichiarazione”!
In palio il
favoloso ed utilissimo “SURVIVOR BOX”
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ASSEMBLEA PERMANENTE
REGIONALE DEMOCRAZIA E TERRITORIO
c/o via F. Campanella, 2 - Falconara M.ma (AN) - cell.
339.8102187 / 328.9281377 / 333.9492882
24.02.2007 - comunicato
stampa
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Nel corso
dell’incontro gli amministratori intervenuti ed i portavoce
dell’Assemblea DEMOCRAZIA E TERRITORIO hanno unanimemente:
-
manifestato
preoccupazione per i ritardi – se non addirittura mancanza di
iniziative – da parte della Regione Marche nel favorire ed
implementare con interventi mirati l’indirizzo strategico della
produzione distribuita e non concentrata di energia;
-
ribadito la
valutazione del progetto API come incompatibile con la
programmazione energetico ambientale del PEAR voluta e condivisa
dalla comunità regionale;
-
Sottolineato
la necessita' di convocare urgentemente di un incontro con le
Segreterie regionali dei partiti che compongono la Giunta
regionale affinche' si esprimano definitivamente e con
chiarezza riguardo la scelta che intendono fare in merito a
tale questione.
In relazione
a questo ultimo punto, alcuni degli amministratori intervenuti hanno
informato che la Provincia e alcuni Comuni, già dichiaratesi
contrari al progetto API, hanno elaborato un Ordine del Giorno nel
quale si impegnano i Sindaci a comunicare al Presidente e Giunta
Regionale l’urgenza e l’opportunità della formalizzazione con atto
esplicito del diniego all’intesa Stato–Regione prevista dal comma 2
dell’art.1 della L.55/2002 al fine di una conclusione anticipata del
procedimento amministrativo in corso sul progetto delle nuove
centrali API.
I portavoce
dell’Assemblea DEMOCRAZIA E TERRITORIO hanno espresso sostegno
all’iniziativa ed hanno sottolineato la necessità che lo stesso
Ordine del Giorno venga consegnato ai consiglieri regionali di
maggioranza.
Al termine
dell’incontro, valutato unanimemente positivo da tutti gli
intervenuti, i portavoce dell’Assemblea Permanente regionale
DEMOCRAZIA e TERRITORIO hanno indicato due prossimi ed imminenti
appuntamenti sulla stessa problematica:
-
convocazione di un incontro con le Segreterie regionali e
provinciali dei partiti che sostengono la Giunta regionale;
-
convocazione di un incontro con le associazioni di categoria che
hanno espresso apprezzamento condivisione degli indirizzi
espressi dal PEAR.
Per l’Assemblea
permanente Regionale DEMOCRAZIA E TERRITORIO
Loris Calcina
Pierpaolo Pupilli
Valentina Giuliodori
Amministratori intervenuti all’incontro:
Comune di Falconara M.ma: Assessori Roberto Piccinini e Carlo
Brunelli;
Comune di Montemarciano: Assessore Emanuele Paladini;
Comune di Monte San Vito: Assessore Edmondo Rinaldi;
Comune di Chiaravalle: Assessore Davide Favi;
Comune di Camerata Picena: Sindaco Massimo Tittarelli;
Provincia di Ancona: Assessori Patrizia Casagrande, Maurizio
Quercetti, Luciano Montesi.
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MI DIFFERENZIO
comunicato
stampa
22.02.2007 |
NO ALL'IPOTESI
CONERO AMBIENTE:
CITTADINI E AMMINISTRATORI UNITI AL COORDINAMENTO
LUNGO LA STRADA RIFIUTI ZERO
GRANDE SUCCESSO
DELLA CONFERENZA
CON IL PROF. PAUL CONNETT
MI DIFFERENZIO, PER
UNA STRATEGIA RIFIUTI ZERO. Mercoledì sera, alla conferenza
organizzata dal Coordinamento Difesa Territorio ad Ancona nel
pomeriggio e a Monte San Vito la sera, si sono "differenziati" in
tanti. E tutti hanno condiviso il nuovo approccio verso i Rifiuti Zero
illustrato dal luminare prof. Paul Connett venuto da New York.
Come illustrato
nella premessa del Coordinamento, la situazione in provincia di Ancona
è critica: produzione tra le più alte d'Italia, raccolta differenziata
a solo 20%, fine dei rifiuti quasi esclusivamente in discarica.
Tuttavia, quello che viene proposto ai cittadini sono sempre grandi
impianti: di incenerimento, di selezione o di discarica, fotocopie di
progetti sparsi un po' in tutta Italia. La scelta tra inceneritori e
discarica nella gestione dei rifiuti nasconde però un grande inganno.
Sottintende infatti un approccio sbagliato al problema che non lo
affronta all'origine. Occorre cambiare strada adottando la Strategia
Rifiuti Zero che non prevede né l'incenerimento né grandi discariche.
Quindi no all'impianto da 14 milioni di Euro proposto dal consorzio
Conero Ambiente per i 16 comuni del bacino 1 della provincia di Ancona
(impianto troppo orientato alla produzione di CDR un combustibile di
rifiuti destinato all'incenerimento e alla produzione di materiali da
discarica e poco orientato al compostaggio e riciclaggio) e no a una
nuova grande discarica del costo di altri 8,6 milioni. Sì invece alla
Strategia Rifiuti Zero. Connett è stato chiaro e concreto: l'obiettivo
è di smaltire in discarica zero rifiuti entro un periodo di tempo ben
preciso 2020. Come realizzarlo in pratica? Per prima cosa affrontare
il problema dei rifiuti a monte, prima che si producano. Soluzioni
tante: diffusione della vendita alla spina, autocompostaggio
domestico, abbandono dell'usa e getta o sostituzione con materiali
biodegradabili derivati dal mais, un sistema di pagamento
proporzionato alla quantità di rifiuti prodotti, centri per il riuso e
la riparazione dei beni durevoli. Fatto il possibile per ridurre i
rifiuti, occorre separarli. Il professore della St. Lawrence
University ha incalzato sul sistema di raccolta. L'unico modalità per
recuperare grandi quantità di rifiuti è il porta a porta: un bidone
per i rifiuti umidi (che verranno avviati a compostaggio), uno
o più bidoni per i rifiuti secchi (carta, vetro, plastica, alluminio
che verranno avviati a riciclaggio) e uno per i residui. Sui residui
una precisazione: sono oggetti non riciclabili a causa di cattiva
progettazione industriale; e un ammonimento all'industria: ciò che non
possiamo riutilizzare, riciclare o compostare, l'industria non
dovrebbe affatto produrlo. Il residuo viene trattato con un sistema "a
freddo" e quel minimo che resta viene smaltito in discarica. Nel tempo
però questa quantità sarà sempre minore se si affianca il sistema a un
centro di ricerca per studiare come rendere i materiali residuali più
riciclabili. Rifiuti Zero permette anche la creazione di nuovi posti
di lavoro (per il riuso, la riparazione, la raccolta domiciliare, la
ricerca) e nuove attività di impresa (per il compostaggio e il
riciclaggio).
I cittadini, in
centinaia intervenuti ai due appuntamenti di Ancona e M.S.Vito, erano
entusiasti del nuovo approccio proposto. Tutti gli amministratori
intervenuti al dibattito hanno condiviso la Strategia Rifiuti Zero,
dall'assessore provinciale Quercetti all'assessore di Falconara
Brunelli, dal Sindaco di M.S.Vito a quello di Polverigi. Anche
l'assessore Benaducci del Comune di Ancona (dove è ipotizzato
l'impianto di Conero Ambiente per il bacino 1) che si è dichiarato
disponibile al dialogo con il Coordinamento perché ancora l'impianto è
solo un'ipotesi sottoposta ad aggiornamento. L'Ing. Pacchiarotti
direttore del Consorzio ha spiegato infatti che è in corso un
adeguamento dell'ipotesi ai nuovi obiettivi dettati dalla finanziaria
2006 (40% di raccolta differenziata entro il 2007 e 60% entro il
2011). Tuttavia quello che preoccupa il Coordinamento è che la
tipologia impiantistica non sembra in discussione prevedendo comunque
la produzione di CDR e soprattutto che non esiste ancora un piano
sulla raccolta dei rifiuti. Il direttore del consorzio ha affermato
che la raccolta porta a porta costa troppo. I dati e le esperienze da
tutto il mondo e anche da tutta Italia dimostrano l'esatto contrario.
Connett ha spiegato che il porta a porta toglie dalle discariche fino
all'80 e più di rifiuti, quindi ai costi di raccolta superiori si
contrappongono costi di smaltimento minori: il risultato è un
risparmio complessivo. Ogni chilo di rifiuti in più per la raccolta
differenziata costituisce un chilo in meno conferito ai gestori delle
discariche e degli inceneritori. Probabilmente la Strategia Rifiuti
Zero che è vicina ai cittadini e all'ambiente dà fastidio ad interessi
di singoli privati o di enti pubblico-privati che gestiscono questi
impianti. Sostenuto dai cittadini e dagli amministratori che lo
seguono nelle sue iniziative, il Coordinamento (comitati, associazioni
ambientaliste e centri sociali uniti per difendere il territorio e la
salute dei cittadini) prosegue lungo la strada che evita di non
mandare in fumo decine di milioni di Euro e che permette di preservare
le risorse anche per le future generazioni. La strada verso Rifiuti
Zero.
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29.01.2007 ore 11.15
PRINCIPIO DI INCENDIO!!!
Verso le ore 11.15 è stata notata sopra gli
impianti della raffineria API una densa nuvola di fumo nero. Il
fenomeno e' durato per 10/15 minuti circa.
E' stato
allertato il Centro Emergenze del Comune di Falconara Marittima, che
si è subito attivato e in meno di 30 minuti ci ha richiamato
informandoci che la dirigenza della raffineria ha parlato di
"principio di incendio al Vacuum 1"
NdR: l'impianto
in questione (Vacuum - sotto vuoto) permette nella fase di
distillazione la separazione, dalle frazioni leggere, dell'olio
combustibile e delle frazioni pesanti.
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porto porticciolo o approdo
PROGETTO arch. FANTONI
Pubblichiamo la Relazione e gli elaborati
grafici su un’idea di approdo nautico per Falconara Marittima che
l’Architetto Aldo Fantoni ci ha cortesemente inviato.
Apprezziamo il signorile e civile gesto dell’Arch. Fantoni che si
distingue per la sensibilità nei confronti dei cittadini i quali,
oltre ad essere quelli più impattati dall’idea di un porto o di
approdo a Falconara, sono impegnati in prima fila per scongiurare
opere invasive e devastanti per il futuro di un bene comune e prezioso
come il mare e la spiaggia.
La signorilità di cui non ha dato prova la
Società Marina di Falconara s.p.a. che, a quanto ci risulta, non ha
mai illustrato il suo progetto di porto con assemblee pubbliche
nonostante esso impatti sulla vita e sul futuro di tutti i falconaresi.
Anzi, dobbiamo ricordare due eloquenti episodi dei quali si è resa
protagonista Marina di Falconara s.p.a. nel 2006.
La Società Marina di Falconara s.p.a., dalle pagine di un quotidiano
locale, minacciò di interessare la Polizia Postale poiché sul nostro
sito web avevamo pubblicato alcune tavole del progetto preliminare del
porto allora sottoposto all’analisi degli Enti e delle Autorità
competenti.
Poi a Maggio del 2006 l’avvocato Michele Boncristiano (Società Marina
di Falconara s.p.a.), con una infuriata telefonata, minacciò di
querela il Direttore responsabile de “IL PAGURO” (nostro periodico) –
Prof. Giorgio Cortellessa –
per l’immagine in prima pagina che
accostava il progetto del porto a Falconara M.ma all’ecomostro
(demolito!) di Punta Perotti a Bari.
L’assemblea pubblica del 25 Gennaio
2007
Giovedì 25 gennaio abbiamo partecipato
alla prima delle lodevoli iniziative dell’Amministrazione comunale
sulla questione del futuro della spiaggia e del mare di Falconara M.ma
e sulla prospettiva di costruire un porto turistico.
Sono stati sinteticamente illustrati il progetto del porto della
Società Marina di Falconara s.p.a., il progetto dell’arch. Aldo
Fantoni e l’idea scaturita dalla progettazione partecipata
concretizzatasi nel quartiere Villanova nel 2005.
Il 99% dei cittadini intervenuti hanno formulato l’osservazione base:
Falconara ha bisogno di un porto turistico? I falconaresi
vogliono un porto turistico?
Il dibattito è stato ricchissimo di spunti tanto che è emersa una
ulteriore proposta dell’Associazione Città Viva la quale ha
individuato nella ex Montedison il sito più idoneo per collocare un
eventuale porto turistico.
Comunque nella stragrande maggioranza i cittadini intervenuti si sono
dichiarati contrari ad un porto turistico e alla urbanizzazione
residenziale sul fronte mare di Falconara M:ma.
Ma c’è un aspetto che ci preme rilevare da
quella assemblea: la sola presenza dell’Assessore all’Urbanistica
al tavolo dell’Amministrazione comunale!
A parte l’Assessore ai LL.PP e alla Partecipazione – Massimo
Marcelli Flori – assente per una indisposizione di salute, non abbiamo
capito come mai il Vicesindaco Roberto Piccinini, particolarmente
ilare tra il pubblico, non abbia affiancato il collega di Giunta al
tavolo dell’Amministrazione comunale!
In fondo sarebbe stato logico che in mancanza dell’Assessore alla
Partecipazione, il Vicesindaco presenziasse come Amministratore ad un
così importante evento consultivo/partecipativo della cittadinanza.
Vedendo che l’Assessore Piccinini ha preferito rimanere tra il
pubblico, ci si è palesata una allarmante analogia con quanto avvenuto
ad Ottobre 2006 sulla problematica dell’acquisizione della ex Officina
squadra rialzo di Falconara.
Anche allora partecipammo ad una assemblea pubblica convocata
dall’Amministrazione comunale con i cittadini interessati dal
Contratto di quartiere II Villanova/Falconara Nord.
Anche allora il tavolo dell’Amministrazione era presieduto
dall’Assessore e dal Dirigente all’Urbanistica ed il Vicesindaco
Piccinini preferì rimanere seduto tra i cittadini.
Quella assemblea si concluse con un chiaro pronunciamento
(sottoscritto!) dei cittadini per l’acquisizione al Comune della ex
Officina squadra rialzo utilizzando una parte del denaro messo a
disposizione dalla Regione Marche per il Contratto di quartiere II.
Quella “delibera” assembleare non venne tenuta in alcun conto dalla
Giunta falconarese!
Dunque la domanda è la seguente:
l’atteggiamento dell’Assessore
Piccinini va interpretato come una sorta di indifferenza verso la
partecipazione dei cittadini sul futuro urbanistico di Falconara M.ma?
la pagina di
approfondimento sul porto |
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SALVIAMO UN PEZZO DELLA NOSTRA
STORIA!!!
SALVIAMO UN BENE COMUNE CULTURALE
DALL’ENNESIMA ESPANSIONE DELLA RAFFINERIA API!!!

Ex OFFICINA
SQUADRA RIALZO
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ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA - FALCONARA
27.11.2006 - comunicato stampa
LE RACCOMANDAZIONI
DELLA CONSULTA PER L’AMBIENTE
Le Associazioni e i Comitati facenti parte della
Consulta per l’Ambiente del Comune di Falconara hanno sottoscritto
una RACCOMANDAZIONE all’Assessorato all’Ambiente ed alla
Amministrazione comunale di Falconara M.ma in relazione al programma
del monitoraggio degli inquinanti atmosferici che il Comune la
Provincia di Ancona e l’ARPAM dovranno pianificare.
Il documento
sottoscritto sottolinea che la complessità della “miscela degli
inquinanti atmosferici” presenti nell’aria respirata dai cittadini
falconaresi va conosciuta e misurata chimicamente con
il potenziamento degli strumenti di rilevamento e la
diversificazione degli stessi e va
valutata ed interpretata dal punto di vista biologico/sanitario!
Pertanto la
raccomandazione che le Associazioni ed i Comitati della
Consulta Ambientale hanno inoltrato all’Amministrazione comunale
falconarese riguardano i seguenti punti:
-
l’installazione di una centralina
fissa - con caratteristiche tecniche identiche a quella già
installata nel quartiere Villanova - nella parte alta del
quartiere di Palombina Vecchia e nel quartiere Castelferretti;
-
il potenziamento della centralina
fissa del quartiere Falconara Alta dotandola della stessa
strumentazione presente in quella installata nel quartiere
Villanova per la misurazione di PM10, PM2,5, Ammoniaca, H2S;
-
l’analisi, la determinazione, la
validazione e la pubblicazione sul sito della Provincia di Ancona
degli IPA e dei metalli pesanti riscontrati nei PM10 e PM2,5;
-
la determinazione capillare dei dati
sull’inquinamento attraverso l’uso dei tubi di Palmes;
-
l’attivazione delle competenze
necessarie ad una valutazione biologica e sanitaria dei risultati
complessivi delle indagini chimiche effettuate.
Infine il Comitato del quartiere Villanova ha chiesto
all’Assessorato all’Ambiente di attivarsi presso gli organi tecnici
competenti per far verificare la composizione e la provenienza del
ciottolo ovoidale, di colore nero e dall’inconfondibile odore
di idrocarburi, ritrovato sull’arenile di Rocca Mare il 7
Novembre 2006 da associati al Comitato e già consegnato
all’Assessorato stesso.
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11.11.2006 - Api incontra
(volantino distribuito agli studenti
venerdì mattina)
LETTERA AD UN/A
FUTURO/A LAVORATORE/LAVORATRICE
Carissimo/a
Studente/studentessa,
se anche tu
con la tua classe sarai tra i partecipanti alla giornata
APINCONTRA, permettici di informarti su alcuni dati che la
raffineria API supponiamo non ti comunicherà:
-
il 1 aprile 2003l’Agenzia
regionale per la Protezione Ambientale scrisse: “la
raffineria API non ha provveduto alla tempestiva segnalazione
dell’avvenuto sversamento in mare di gasolio avvenuto la notte
tra il 31/3/2003 e il 1/4/2003”.
-
dopo il grave incidente del 13
novembre 2001 alla centrale elettrica dell’API nel quale si
ustionò gravemente un lavoratore, la Commissione nominata dal
Ministero dell’Ambiente evidenziò come una delle cause
dell’incidente “l’inadeguatezza del materiale impiegato nel
sistema di alimentazione dell’ossigeno”;
-
nell’incendio del 25 agosto 1999
il Prefetto di Ancona relazionò che “fino alle 5,39,
subito dopo lo scoppio avvenuto alle 5,37, nessuno ha dato
l’allerta ai Vigili del Fuoco e nessuno ha potuto dare l’allarme
alla popolazione”;
-
a proposito dell’incidente al
serbatoio n°62 del luglio 1999, il Comando dei Vigili del
Fuoco sottolineò “l’omissione della comunicazione della
situazione di emergenza in atto da parte della società API”;
E non finisce
qui.
Hai mai sentito parlare dello Studio occupazionale
effettuato dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Ancona e
dall’Istituto Superiore di Sanità su 659 lavoratori della
raffineria in servizio fra il 1974 e il 1989, che ha
rilevato eccessi di mortalità tumorale complessiva e di
tumori cerebrali in particolare? Chissà se gli attuali
lavoratori ne sono a conoscenza ....
Sapevi che
l'area in cui insiste la Raffineria è stata dichiarata ad Elevato
rischio di crisi ambientale?
E che i cittadini di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano sono
stati sottoposti ad un’indagine epidemiologica per il rischio
leucemia e tumore del sistema emolinfopoietico, e stanno ancora
aspettando i risultati?
Allora, NON
CREDI ANCHE TU CHE DOBBIAMO PRETENDERE FIN DA SUBITO UN FUTURO IN
CUI POTER FARE PROGRESSIVAMENTE A MENO DELLA RAFFINAZIONE DEL
PETROLIO, VIVENDO FINALMENTE LIBERI DALLE PERICOLOSE FONTI
FOSSILI, COME PETROLIO E CARBONE ?
Vuoi sapere
come?
PUNTANDO FIN DA SUBITO SU AZIONI CONCRETE DI RISPARMIO ENERGETICO
E POTENZIANDO GLI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA PULITA DAL
SOLE, DAL VENTO, DALL'ACQUA E DALLE BIOMASSE.
Pensa che ogni
MW di energia da fonte rinnovabile significa mediamente 15 posti
di lavoro e mentre la Germania è al primo posto in Europa con
oltre 27.000 GWh prodotti da energia eolica e solare,l'Italia è
ancora ferma a 2.374 GWh ! (fonte: Statistiche GRTN 2005)
Riflettici
su... |
COMUNICATO STAMPA
FALCONARA, SABATO 11, ore 10.00: SE “API-INCONTRA”, IL
COORDINAMENTO DIFESA TERRITORIO-INFORMA
E OMAGGIA LA CITTADINANZA DEL “SURVIVOR BOX”
L’EVENTO RIPRESO ANCHE DAL BLOG DI BEPPE GRILLO
Una mascherina
anti-smog e un cornetto portafortuna: questo il provocatorio
contenuto del “Survivor Box” che, in risposta al Kyoto Box fornito
dall’Api, il Coordinamento dei Comitati per la Difesa del
Territorio metterà a disposizione di tutti coloro che,
partecipando ad Apicontra sabato 11, vorranno sentirsi più sicuri
e protetti. In contemporanea con l’apertura della raffineria al
pubblico, il Coordinamento allestirà inoltre un presidio presso
l'ex caserma U. Saracini di Falconara M.ma.
È alquanto
contraddittoria, denuncia il Coordinamento, la scelta dell’Api di
donare il Kyoto Box contenente lampade ad alta efficienza, con il
progetto di due nuove mega centrali perseverando nella produzione
di combustibili e di energia elettrica da fonti fossili (petrolio
e metano), responsabili delle emissioni dei gas serra, contro i
quali è stato sottoscritto proprio il protocollo di Kyoto!
Una
contraddizione, quella insita nel gadget di Apincontra, che non è
passata inosservata nemmeno al Grillo nazionale che ha deciso di
“pubblicizzare” l’evento nel suo blog, visitato ogni giorno da
milioni di persone, invitando cittadini e associazioni a unirsi
alla protesta del Coordinamento.
Gli attivisti del
Coordinamento sensibilizzeranno studenti e famiglie proprio su
tutte quelle questioni che si suppone non verranno affrontate
dall’Api. Come ad esempio: che l’area in cui insiste la raffineria
è stata dichiarata dalla Regione Marche ad “elevato rischio di
crisi ambientale”, che esiste un Piano di risanamento e che tutti
noi contribuiamo a pagare gli interventi necessari. Inoltre che a
causa dei prodotti lavorati, si sta visitando un impianto “a
rischio di incidente rilevante”, che la bassa Vallesina è un sito
da bonificare di interesse nazionale e che i cittadini di
Falconara, Chiaravalle e Montemarciano sono sottoposti a
un’indagine epidemiologica per verificare se esiste tra essi una
maggiore incidenza di leucemia e tumori, e stanno ancora
aspettando i risultati. E ancora che le due centrali elettriche a
metano proposte dall’Api vanificherebbero gli obiettivi del Piano
Energetico Ambientale Regionale basato invece sul risparmio
energetico, il maggior impiego delle fonti rinnovabili e la
generazione distribuita. Se non bastasse ancora, il Coordinamento
informerà della beffa tuttora in atto a danno degli inconsapevoli
utenti Enel: con i soldi che paghiamo nella nostra bolletta alla
voce A3 per “nuovi impianti da fonti rinnovabili e assimilati”
contribuiamo agli affari dell’Api che invece di investire nel
sole, nel vento, nell’acqua (le vere fonti rinnovabili) brucia i
propri scarti del petrolio.
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dal sito di Beppe Grillo

foto di: athoob
L’aspettativa di vita è scesa
di
tre anni nella Pianura Padana per via dei pm 2.5. L’API si è
subito attivata: ha deciso di regalarci un futuro luminoso con il Kyoto
Box: due lampadine e due riduttori per rubinetti per abbassare
l’inquinamento da CO2 nell’Aldilà.
Il Kyoto box è anche noto come la "scatola
magica", per via dei suoi poteri occulti. La raffineria dell’API è
diventata il “Polo energetico ambientale avanzato”, l’avanzamento
dell’ambiente verso l’Ade.
I soldi che paghiamo con la nostra bolletta
dell’Enel alla voce A3 per “nuovi impianti da fonti rinnovabili e
assimilati” sono stati assimilati alle raffinerie ed agli
inceneritori, per rinnovare il pianeta partendo da zero.
Con il denaro risparmiato con la scatola
magica potremmo però ripagare i 60 milliardi di euro che
l’inquinamento italiano ci costa in termini di danni economici
e socio-sanitari.
La scatola magica sarà distribuita a 1680 persone che potranno
riservarsi un regno dei morti illuminato.
Questo
sabato allo
stabilimento di Falconara per
ringraziare l'API
UNIAMOCI ai Comitati di Falconara
e ai ragazzi del Meetup.
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Comitato quartiere Villanova – Falconara M.ma (AN)
Giovedi' 02.11.2006
olezzo simile a pesce
in
putrefazione, sostanza schiumosa gialla in mare e
crostacei morti.
Si segnala a quanti in
indirizzo che da alcuni giorni un persistente olezzo simile al
pesce in putrefazione interessa tutto il litorale della città di
Falconara M.ma, Montemarciano e Senigallia.
In concomitanza a detto
fenomeno odorigeno, associati allo scrivente comitato hanno notato
e rilevato fotograficamente nella spiaggia compresa tra
Montemarciano e Senigallia notevoli quantità di crostacei
(granchi) morti.
Inoltre, sempre in seguito al
medesimo sopralluogo di alcuni associati dello scrivente comitato,
è stato notato e rilevato fotograficamente il galleggiamento sul
mare e lo spiaggiamento di numerose chiazze di una non
identificata sostanza schiumogena, densa, di colore giallo
In relazione a quanto segnalato
e in quanto associazione portatrice di interessi specifici sul
territorio nel quale interveniamo, chiediamo cortesemente a quanti
in indirizzo di attivarsi per rilevare il fenomeno sopraindicato,
valutarne la natura e le eventuali cause.
Infine chiediamo cortesemente di essere informati nei termini di
Legge sulle risultanze delle eventuali analisi del materiale
prelevato. |




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volantino in formato pdf
Hanno aderito :
Coordinamento a
Difesa del Territorio - Ancona
Rete No Pav – Marche
Comunità Resistenti delle Marche
Comitato per la Difesa di Monte Sant’Angelo (No Cave Arcevia)
Coordinamento dei comitati di difesa delle valli Metauro, Cesano e
Candigliano - Pesaro
Comitato Contro le Centrali Turbogas della Valle del Potenza
Comitato 25 Agosto – Falconara
Comitato di Quartiere Villanova – Falconara
Medicina Democratica – Falconara
Accadueò
(Comitato per un uso ed una gestione sostenibile dell'acqua)
Res Marche (Rete dell’Economia Solidale)
Associazione Ya Basta! – Marche
Legambiente – Marche
Ambasciata dei Diritti – Ancona
Ambasciata dei Diritti – Macerata
Ambasciata dei Diritti – Senigallia
Legambiente – Circolo di Falconara
Greenpeace – Ancona
Circolo "Eco & Bio" - Ancona
Associazione Lupus in Fabula – Provincia di Pesaro
Wwf – Marche
Gruppo "Amici di Beppe Grillo" – Jesi/Ancona/Pesaro
Sincobas - Coordinamento Provincia di Ancona
Associazione Culturale Punto Rosso – Jesi
Associazione Sinistra Critica - Marche
Associazione Sinistra Critica – Jesi
Rete di Lilliput – Punto Ancona/Falconara
"Urlo" mensile di resistenza giovanile – Ancona
Movimento "Jana" - Matelica
Comitato No Quadrilatero – Civitanova Marche
Circolo Legambiente "Sibilla Aleramo" – Civitanova Marche
Associazione Culturale "EquAzione" – Tolentino
Citt@verde – Civitanova Marche
Gas – Civitanova Marche
Bottega del Commercio Equo e Solidale - Tolentino
Collettivo Rokka Rossa - Camerino
Rifondazione Comunista – Marche
Giovani Comunisti/e – Provincia di Ancona
Giovani Comunisti/e - Provincia di Pesaro e Urbino
Federazione provinciale di Rifondazione Comunista – Macerata
Rifondazione Comunista - Federazione Provincia di Ancona
Quercetti Maurizio - Assessore Prc Provincia di Ancona
Montecchiani Rossana - Assessore Prc Comune di Jesi
Bianchini Sport Massimiliano - Assessore Prc Comune di Macerata
Circolo di Rifondazione Comunista "A.Gramsci" - Ancona
Circolo di Rifondazione Comunista – Fabriano
Circolo di Rifondazione Comunista "Tina Modotti" - Caldarola
Federazione Verdi – Marche
On. Marco Lion – Presidente Federazione Verdi Marche
Prof. Giorgio Cortellessa
Csa BaseLunareAlpha - Ancona
Csa Oltrefrontiera – Pesaro
Csa MezzaCanaja – Senigallia
Csa Kontatto – Falconara
Csa Sisma – Macerata
Csa Tnt – Jesi
Collettivo "25 Ohm" – Falconara
Associazione Polisportiva Antirazzista “Assata Shakur” – Ancona
Funima International Onlus
Acv – Marche
Unione
Inquilini – Ancona |
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Sabato 23.09.2005
manifestazione in piazza Mazzini a
Falconara
"PRIMA LA SALUTE E I
DIRITTI DEI CITTADINI
NO A NUOVE MEGACENTRALI ELETTRICHE A COMBUSTIBILI FOSSILI, NE' A
FALCONARA NE' ALTROVE NELLE MARCHE!!!!"
Foto e contenuti sono liberamente riproducibili da agenzie, giornali,
siti internet, organi di informazione,
ma con l'obbligo di indicare la fonte:
www.comitati-cittadini.net |
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