"Vangelo" viene dal greco e
significa "buona (lieta) notizia", annuncio carico
di speranza, e può essere impiegato in vari contesti, profani e
religiosi. Nel Nuovo Testamento viene riferito a Dio e riguarda l'annuncio
dell'imminenza del suo regno nel mondo (cf. Mc 1,14); più spesso,
però, è riferito a Gesù come portatore dell'annuncio del Regno, ma
soprattutto perché il lieto annuncio si attua attraverso la sua azione e
la sua stessa persona, in quanto Messia e Figlio di Dio.
I predicatori cristiani che annunziarono Gesù morto e risorto, giudice
dei vivi e dei morti, intendevano proporre la gioiosa notizia, il
vangelo della salvezza per tutti gli uomini nel suo nome (cf. At
2,32-36; 4,10-12). I quattro libretti sono stati attribuiti dalla
più antica tradizione ecclesiale a Matteo, Marco, Luca
e Giovanni. Essi propongono lo stesso lieto annunzio incentrato su
Gesù, per questo i loro scritti furono detti "Vangeli".
Più che biografie o storie del maestro, sono una presentazione di quel
che Gesù era stato nella sua vita: Maestro potente in opere e parole.
Dei quattro Vangeli tre sono detti "sinottici":
Matteo, Marco e Luca; essi infatti impiegano
uno schema sostanzialmente identico, al punto che li si può leggere su
colonne parallele "con un solo colpo d'occhio".
- Marco, considerato in genere il racconto evangelico
più antico (anteriore al 70 d.C.), si rivolge a cristiani
di origine pagana. Il testo è attraversato da una domanda: Chi è Gesù?
Ad essa risponde fin dall'inizio con un'affermazione perentoria: Gesù
è il Cristo (Messia) atteso dagli Ebrei e il Figlio di Dio
(cf. Mc 1,1).
- Il Vangelo di Matteo è opera di un autore palestinese
che scrive per cristiani di origine ebraica intorno all'anno 80
d.C. Egli dà molto spazio alle parole di Gesù, raccogliendole in
cinque grandi discorsi: della montagna (cf. Mt
5-7), apostolico (cf. Mt 10), in parabole (cf. Mt
13), comunitario (cf. Mt 18), escatologico (cf. Mt
24-25). Con essi Matteo propone l'insegnamento di Gesù per la
vita della comunità cristiana. Il suo è per eccellenza il Vangelo
della Chiesa.
- Il Vangelo di Luca si deve a un cristiano di
provenienza pagana, un colto ellenista che si rivolge ad ambienti
cristiani di cultura greca. Egli chiama Gesù "il Signore":
il titolo che la Chiesa attribuì al Cristo risorto e
glorificato, lo stesso che l'Antico Testamento dava a Dio. Senza
attenuare le esigenze di Gesù maestro e della sua chiamata, Luca
testimonia soprattutto, con delicata finezza, la misericordia
di Dio che si fa uomo per comunicare agli uomini la sua grazia, a
cominciare dal perdono (cf. Lc 15). Peculiare è la sua
sottolineatura della destinazione universale della salvezza in
Cristo.
- La caratteristica più appariscente del quarto Vangelo è la
diversità dai Vangeli sinottici. La tradizione delle parole e dei
fatti di Gesù è consacrata in esso in modo originale. Suppone
un teste oculare, tanto alcuni ricordi sono freschi e precisi. Lo
schema della "vita pubblica" di Gesù è
diverso da quello dei sinottici: questi prevedono un solo viaggio del
maestro a Gerusalemme; Giovanni ne ricorda diversi.
Questo ne è lo schema: un "prologo" sulla
preesistenza di Cristo come Verbo di Dio e sulla sua incarnazione, con
cui diviene rivelazione piena del Padre (cf. Gv 1,1-18); il ministero
di Gesù, contenuto nel cosiddetto "libro dei segni"
(cf. Gv 1,19-12,50); l'"ora" o passione
di Gesù e la Pasqua dell'agnello di Dio (cf. Gv
13-20); l'epilogo con le ultime apparizioni ai dodici (cf. Gv
21).
Gli Atti degli Apostoli sono la testimonianza di come
l'annuncio della salvezza cristiana, partito da Gerusalemme con il dono
dello Spirito ai Dodici e agli altri discepoli, raggiunge progressivamente
la Samaria, la Siria (Antiochia), l'Asia Minore,
la Grecia e infine Roma, centro dell'impero.
Attraverso Pietro e Paolo, il mondo giudaico e quello pagano
sentono annunziare Cristo e il suo regno: chi lo accoglie, a
qualsiasi razza appartenga, diventa membro del popolo di Dio, la Chiesa,
in una reale continuità tra la promessa affidata ad Israele e il suo
adempimento nello stesso Israele e nei popoli pagani. Il Vangelo e
gli Atti furono scritti da Luca probabilmente intorno
all'anno 80 d.C. |









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