di Michele Diodati
(9 ottobre 2002)
[Salta al sommario] Quali perversi meccanismi mentali spingono molti editori italiani a creare opere multimediali del tutto inaccessibili? Si tratta solo di ignoranza delle apposite tecniche di sviluppo, di menefreghismo verso gli utenti che protestano - disabili o no che siano - oppure sono in gioco precisi calcoli commerciali, i quali spingono inesorabilmente gli editori a trascurare le regole dell'accessibilità? Questo ed altro nell'articolo che segue, che contiene:
NOTA TECNICA. Poiché in quest'articolo si avanzano critiche abbastanza
pesanti ad opere ed
editori, relativamente alla considerazione data all'accessibilità, non sarebbe
stato serio che proprio queste pagine trascurassero di essere
accessibili. È stato fatto perciò ogni sforzo per assicurare una buona accessibilità
all'intero articolo. È stata usata ad esempio la
DTD Rigorosa di
HTML 4.01, che
- integralmente rispettata - assicura la massima separazione tra struttura
del documento e relativa presentazione (affidata quest'ultima ai fogli di
stile). Sono stati inoltre usati accorgimenti utili per una migliore comprensione
dei contenuti, come l'uso degli elementi
ABBR
e ACRONYM
per fornire ai lettori la forma estesa di
numerose abbreviazioni e sigle adoperate nel testo. Ogni cambio di lingua
all'interno della frase, dovuto all'uso di termini importati quali mouse
e hardware, è stato opportunamente segnalato a livello di codice,
facilitando in tal modo la riproduzione corretta della pronuncia da parte dei
sintetizzatori vocali che supportano tale funzione.
Questa pagina (come tutte le altre dell'articolo) è conforme ad HTML 4.01 e CSS2.
Attenzione: il documento pesa complessivamente, comprese le immagini, 379 Kb e può richiedere molto tempo per il caricamento.
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Il solito, insopportabile "francobollo" centrale...
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Aggiornato Tuesday, 15-Oct-2002 10:45:51 CEST
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