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01 Il solito, insopportabile "francobollo" centrale...

Quest'estate ho acquistato in edicola il primo CD della Letteratura Italiana Einaudi 2003, in vendita con il settimanale Panorama. Ritorno a casa, tolgo il CD dalla confezione, lo inserisco nel lettore del portatile e faccio partire l'installazione per Windows, che viene completata con successo. Pieno d'interesse e di curiosità, avvio l'apposito programma per navigare tra i contenuti del disco, che è dedicato naturalmente - essendo il primo - al Duecento e a Dante.

Sono un inguaribile ottimista e mi auguro perciò di trovare finalmente, in questo nuovo prodotto della Einaudi, qualcosa di nuovo e di migliore rispetto alle mie precedenti esperienze - quasi tutte estremamente deludenti - con prodotti enciclopedici, o più genericamente culturali, su CD.

Ma dopo l'inevitabile presentazione iniziale con sottofondo musicale, eccomi davanti alla solita, temuta, terrificante "finestrella" da 640 x 480 pixel, che né oscenità verbali né preghiere né una spasmodica ricerca di comandi nascosti mi consente di ridimensionare alla grandezza dello schermo (per inciso: un normalissimo 1024 x 768 pixel): è che proprio non si può, non è stato previsto dagli sviluppatori.

Mi occupo per lavoro di accessibilità e questo primo affronto di Mondadori-Einaudi, coproduttori dell'opera multimediale, all'accessibilità (1) mi mette già di pessimo umore. Perché mai, mentre mi è consentito di ridimensionare senza problemi la finestra di una qualsiasi altra normale applicazione per PC o per MAC, adattandola ai miei gusti, questa qui deve rimanere mummificata ai suoi 640 x 480 pixel predefiniti? È accettabile che qualcun altro decida al posto mio la grandezza della finestra che dovrò usare per consultare i contenuti del CD? Non credo! Eppure...

Per di più tutta la superficie dello schermo, al di fuori della "finestrella" magica, è diventata nera: quindi non posso più vedere le icone dei miei documenti sulla scrivania, non posso avviare altri programmi, non posso leggere l'orario sulla barra delle proprietà né infine controllare, tramite l'apposita icona, lo stato della mia connessione ad Internet (cioè non posso farlo direttamente: per ottenere tali informazioni devo ricorrere all'uso di tasti speciali, che non è detto che tutti conoscano). Gli autori della Letteratura Italiana Einaudi 2003 su CD hanno deciso che, se l'utente installa e avvia il loro programma di consultazione, acconsente anche ipso facto ad essere privato - per tutto il tempo in cui il programma rimane in esecuzione - delle normali possibilità d'uso del proprio computer. Evidentemente il passaggio dalla dittatura alla democrazia, nel campo delle opere multimediali realizzate in Italia, non si è ancora verificato...

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Figura 1 - Dopo varie schermate di presentazione ed un filmato, si arriva finalmente alla finestra per avviare la consultazione, visibile nell'immagine qui sopra, che è però vincolata al formato di 640 x 480 pixel e nasconde tutto il resto della scrivania per mezzo di un fastidioso cornicione nero.

Va bene! Armato di santa pazienza, decido di cedere al "ricatto della risoluzione". Vado nelle proprietà dello schermo e modifico le impostazioni, scendendo dagli abituali 1024 x 768 pixel ai famigerati 640 x 480, corrispondenti alla finestra di visualizzazione dei contenuti del CD realizzato da Mondadori-Einaudi. Ma che succede ora? Sì, è vero, adesso le immagini e i testi della Letteratura Italiana del Duecento riempiono l'intero schermo, è quasi una goduria. Però... però... c'è ancora qualcosa che non va! In effetti non riesco a leggere con chiarezza le scritte... Ma qual è il problema?

Ecco qual è il dannatissimo problema! Come qualsiasi portatile con schermo TFT, anche il mio ha una risoluzione "nativa" in cui l'immagine è perfettamente nitida. E questa risoluzione è appunto, nel mio caso, 1024 x 768 pixel. Le altre risoluzioni, e tra queste la 640 x 480 appena impostata, vengono ottenute tramite un'interpolazione (2) che produce un terribile effetto di "impastato". Né le immagini né i testi appaiono chiari e nitidi. Le linee che compongono i singoli caratteri sono ora troppo sottili ora troppo spesse; le immagini invece sembrano una specie di "pappa" senza contrasto. Insomma: navigare il CD in questo modo non è affatto piacevole, anzi è proprio uno schifo!

Così, o mi rassegno a vedere un francobollo centrale, però perfettamente nitido, immerso in un'enorme cornice nera, oppure accetto di vedere questa specie di "brodo primordiale" che riempie tutto lo schermo, ma che stanca ancora di più la vista a causa dell'interpolazione sulla risoluzione.


(1) Affronto del resto comunissimo: lo fanno quasi tutti i produttori di opere su CD.

(2) Per maggiori informazioni sul problema dell'interpolazione negli schermi TFT si veda http://faq.hwupgrade.it/309.html.

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Aggiornato Tuesday, 15-Oct-2002 10:45:30 CEST  --20986--

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