07 Ventitre
preghiere rivolte agli editori per salvare l'accessibilità
Dopo aver esaminato tutti, o quasi tutti, i problemi di accessibilità legati
all'attuale criterio di realizzazione dei prodotti multimediali, proviamo ora ad
avanzare qualche proposta concreta, che - se presa in considerazione dagli
editori - potrebbe portare in futuro allo sviluppo di prodotti di più larga e
semplice consultazione. Ecco quindi di seguito una serie di criteri di
realizzazione - potremmo chiamarli raccomandazioni, ma forse
sarebbe meglio dire preghiere - in grado di favorire l'accessibilità delle opere di consultazione,
multimediali e non:
- 1. Realizzare interfacce senza vincoli di dimensione
- Si prevedano finestre
di consultazione all'interno delle quali i contenuti possano fluire liberamente,
modificando la propria posizione sulla pagina a seconda della dimensione di
finestra di volta in volta impostata.
- 2. Non ostacolare il normale uso del computer
da parte dell'utente
- Ovvero non nascondere, per mezzo di cornici, sfondi o altri artifici, le
informazioni sullo stato di funzionamento del computer e delle sue periferiche nonché i
comandi per avviare e portare in primo piano altri programmi.
- 3. Rendere i testi liberi da vincoli di dimensione e colore
- Creare dei
semplici meccanismi, per mezzo dei quali il lettore possa modificare secondo le
proprie esigenze la dimensione e il colore dei testi. Poter aumentare di molto
la dimensione predefinita dei caratteri è di fondamentale importanza per gli
ipovedenti.
- 4. Consentire la personalizzazione degli sfondi dietro i testi
- Presentare al lettore sfondi grafici anche complessi, ma creare dei
semplici meccanismi che gli consentano di sostituire allo sfondo grafico o ai
colori di sfondo predefiniti un colore uniforme di propria scelta, che meglio
si adatti alle personali esigenze di contrasto tra primo piano e sfondo.
- 5. Accoppiare sempre ai pulsanti
grafici dei testi alternativi
- Accoppiare a qualsiasi pulsante di comando, che presenti scritte
realizzate in modalità grafica, un testo alternativo che possa essere letto da
un sintetizzatore vocale o da un programma di consultazione di tipo non
grafico.
- 6. Organizzare i contenuti nel modo più semplice e schematico possibile, nel
rispetto della materia trattata
- Menu di navigazione intuitivi e comandi posti
in chiara evidenza sono i migliori ausili per un uso proficuo dei contenuti
disponibili. Quando l'utente è costretto a passare più tempo a cercare di capire
come funziona il sistema di navigazione piuttosto che a consultare i documenti
che gli interessano, vuol dire che in quel sistema c'è qualcosa di profondamente
sbagliato...
- 7. Realizzare interfacce di navigazione non vincolate all'uso di una
specifica periferica di input
- Non tutti possono adoperare un mouse per
attivare i comandi o per far scorrere il testo. È indispensabile fornire un
sistema di navigazione flessibile, in cui tutte le funzioni possano essere
attivate anche per mezzo di combinazioni da tastiera o di comandi vocali.
- 8. Fornire descrizioni testuali di ciascuna immagine non puramente decorativa
- Accoppiare a ciascuna fotografia o immagine significativa una esauriente
didascalia consentirà ai non vedenti, e a chi consulta l'opera con strumenti
solo testuali, una migliore comprensione dei contenuti.
- 9. Fornire trascrizioni testuali il più possibile accurate
dei documenti multimediali o almeno delle loro parti più significative
- Le
trascrizioni dovrebbero comparire contemporaneamente al documento multimediale a
cui si riferiscono o, quanto meno, essere fornite all'utente in alternativa al
documento stesso, quando quest'ultimo, per una qualsiasi ragione, non può essere
riprodotto o percepito.
- 10. Realizzare sistemi di consultazione scalabili
- Ovvero prevedere
situazioni in cui gli utenti non possano, o non vogliano, usare le estensioni
grafiche e multimediali necessarie per fruire di contenuti quali disegni,
fotografie, suoni, brani recitati, filmati, animazioni, ecc. In simili casi il
sistema di navigazione dell'opera deve consentire ugualmente all'utente di
consultare tutti i documenti testuali presenti nonché tutte le descrizioni e le
trascrizioni dei documenti grafici e multimediali, dei quali nelle attuali
condizioni non può usufruire. Provvedere, in sostanza, a che l'opera
multimediale possa essere consultata proficuamente anche da utenti che adoperano
browser testuali come Lynx, sintetizzatori vocali, sistemi di conversione del
testo in Braille, computer obsoleti dotati di processori lenti e di scarsa
memoria.
- 11. Evitare di presentare i
documenti in finestre separate, aperte contemporaneamente sullo schermo
- La frammentazione dei contenuti in più finestre può disorientare gli utenti meno esperti, facendo perdere loro la
cognizione delle relazioni reciproche tra le parti. Inoltre la
moltiplicazione delle finestre è sicura fonte di confusione per il non vedente
che consulta l'opera con un sintetizzatore vocale, dal momento che un simile
strumento lavora in modo seriale (cioè su una sola finestra per volta) e non
può supplire alla capacità della vista di determinare rapidamente le
relazioni tra oggetti in primo piano e oggetti sullo sfondo.
- 12. Evitare animazioni troppo rapide e fornire strumenti per bloccare gli
oggetti in movimento sullo schermo
- Chi soffre di epilessia può avere delle
crisi a causa di intensi e prolungati sfarfallamenti di immagini; ma anche chi è
semplicemente stanco o stressato può trovare estremamente fastidioso un
movimento continuo di oggetti sullo schermo, che non sia possibile arrestare
durante la lettura o la visione di un documento.
- 13. Evitare il ricorso ad automatismi ripetitivi, che costringano
l'utente ad attese inutili
- Tra le numerosissime "vessazioni" che gli
sviluppatori di opere multimediali impongono agli utenti, una delle più
antipatiche in assoluto è, secondo me, la costrizione a vedere lo stesso
interminabile filmato di presentazione, che parte in automatico ogni volta che
si avvia il programma allegato al CD, oppure l'altrettanto interminabile elenco
di autori e programmatori, che si avvia anch'esso in automatico non appena si
schiaccia il pulsante di chiusura dell'applicazione. Spesso, addirittura, i
filmati e le animazioni che accompagnano l'avvio del programma sono due o tre e
-
se noi utenti non fossimo riusciti ad imparare da soli con l'esperienza, che
premendo il pulsante del mouse o il tasto
ESC
la presentazione si blocca e
scompare (lo sapevate già, vero?...) - ci toccherebbe ogni volta sorbircela per
intero dall'inizio alla fine.
Ma anche premendo i tasti di "fuga" in rapida
successione, ci vogliono spesso svariati secondi perché il caricamento e lo
scaricamento della presentazione e delle istruzioni preliminari dalla memoria
renda finalmente possibile la ricerca e la consultazione dei documenti che ci
interessano. La stessa solfa si verifica anche all'uscita dal programma, che,
tra saluti e ringraziamenti, si protrae spesso anch'essa per svariati secondi.
Eliminare radicalmente tutto ciò dai programmi di consultazione - lasciando la
visione e l'ascolto di presentazioni, istruzioni e ringraziamenti alla libera
scelta dell'utente - provocherà di certo un'impennata dell'accessibilità e una
commossa gratitudine da parte di tutti noi, vittime incolpevoli di queste
continue, non richieste autocelebrazioni di editori e sviluppatori.
- 14. Realizzare un'unica applicazione per consultare l'intera opera, anche
quando quest'ultima è ripartita su più supporti
- Costringere l'utente ad
avviare (e prima ancora ad installare) un programma diverso per ognuno dei dieci
o più
CD che compongono una medesima opera multimediale crea un grave problema di
accessibilità. Infatti, se l'accessibilità è letteralmente la possibilità di
accedere a qualcosa (nel nostro caso a documenti), essa tanto più diminuisce
quanto più è tortuosa e complessa la serie delle operazioni che devo compiere
per accedere ai documenti che mi interessano. Ciò posto, è evidente che avere
un'unica applicazione per consultare tutti i CD (o i DVD) che compongono
un'opera multimediale è un gran vantaggio per l'accessibilità.
L'ostacolo che
gli sviluppatori hanno voluto rimuovere con la creazione di tanti programmi di
navigazione quanti sono i supporti - cioè il rischio di richiamare un documento
archiviato su un CD al momento non disponibile, e di ottenere quindi in risposta un
messaggio di errore - è in realtà un problema molto minore di quello generato
dalla pretesa soluzione adottata. Un semplice avviso, che dica all'utente di
inserire il CD numero X
per caricare il dato documento, è infatti un ostacolo
all'accessibilità di gran lunga minore rispetto a quest'altra procedura:
- localizzare nel piano dell'opera il CD contenente il dato argomento,
- chiudere o
ridurre a icona l'applicazione corrente,
- inserire il nuovo CD,
- avviare la
relativa applicazione,
- navigare tra i suoi contenuti alla ricerca del documento
desiderato,
- selezionarlo e caricarlo in memoria;
- ripetere la medesima procedura
ogni volta che l'argomento cercato non sia richiamabile dall'applicazione in
esecuzione.
Dal punto di vista dei contenuti, poi, progettare fin dall'inizio un'opera
enciclopedica in maniera che sia consultabile per mezzo di un'unica
applicazione, permetterà agli autori di creare una vastissima rete di
collegamenti ipertestuali tra le varie materie, in un modo che sarebbe del tutto
impensabile in un'opera progettata per compartimenti stagni, dove il contenuto
di ogni CD e la relativa applicazione di consultazione costituiscono un mondo a
sé, del tutto staccato dal resto dell'opera.
- 15. Realizzare applicazioni che siano in grado di funzionare senza installare
file né modificare le impostazioni di configurazione sul computer dell'utente
- Tra quelli proposti, questo è di certo il criterio che indignerà maggiormente
gli editori e gli sviluppatori di opere multimediali.
Ma come?
, li sento già
protestare, Non installare nulla! Stiamo scherzando? E come faremo allora a far
funzionare le nostre sofisticatissime applicazioni, con tutti i loro vincoli di
visualizzazione e di accessibilità? Come potremo essere certi che l'utente abbia
i programmi per ascoltare i brani audio e per vedere le animazioni e i filmati
presenti sui CD?
Beh, cari editori e sviluppatori, per farvene una ragione
pensate a quanto più a lungo durerà nel tempo un'opera multimediale che non sia
vincolata, per funzionare, alla presenza di specifiche impostazioni di
configurazione o di particolari versioni di un certo sistema operativo
(1).
Pensate, invece, che quando s'installano dei file, sarà sempre necessario che ciò che
viene installato sia compatibile con il software
già presente sul computer dell'utente. Ma i programmi
archiviati su un qualsiasi
CD diverranno inevitabilmente obsoleti nel giro di uno o due anni al massimo e
perciò la loro compatibilità con il software di sistema già installato è
destinata a cessare altrettanto rapidamente.
Pensate inoltre a quanta
gratitudine avranno per voi gli acquirenti di opere che non alterano la
configurazione software dei loro computer, e che perciò non possono in alcun
modo essere tenute responsabili di malfunzionamenti e conflitti tra programmi o
tra periferiche.
Quanto all'impossibilità di sapere se l'utilizzatore dispone
dei requisiti hardware e software necessari alla corretta riproduzione dei
documenti multimediali, non è poi un gran male: se avrete provveduto a rendere
scalabile l'applicazione ed avrete fornito tutte le informazioni
necessarie nonché le ultime versioni disponibili dei programmi che occorrono per una corretta riproduzione di quei documenti, l'utente avrà tutto ciò che gli serve per
decidere se e cosa, eventualmente, installare sul proprio computer.
- 16. Usare linguaggi standard per creare applicazioni che funzionino su
qualsiasi sistema operativo, anche obsoleto, e che non siano vincolate alla
presenza di specifici programmi, specie se proprietari
- Fare cioè l'esatto
contrario di quanto si è fatto fino ad oggi: smetterla di progettare opere che
funzionano per la maggior parte solo su piattaforma PC-Windows; non discriminare
più gli utenti di sistemi Macintosh, Linux, Unix, Sun, Amiga, chi usa computer
palmari o sistemi per la navigazione assistita. Inoltre, non progettare
applicazioni che richiedano per funzionare una specifica versione di uno
specifico programma (ad esempio Internet Explorer 5.0 o successive). Se proprio
non è possibile evitare di produrre documenti in un formato proprietario (ad
esempio file in formato Real Player), allegare sui supporti che contengono
l'opera multimediale anche altre versioni degli stessi documenti, prodotte in
altri formati equivalenti, in modo da non costringere l'utente a dotarsi di un
unico specifico programma.
Scrivere l'applicazione di consultazione dell'opera usando linguaggi standard
internazionalmente riconosciuti, quali
HTML,
CSS,
XML,
XHTML,
SMIL,
SVG,
JavaScript. Infatti tali linguaggi sono attualmente lo strumento migliore a
disposizione di editori e sviluppatori, per creare un prodotto che sia allo
stesso tempo:
- curato esteticamente;
- sofisticato e potente dal punto di vista delle funzionalità di
consultazione;
- scalabile e pienamente accessibile;
- dotato di capacità multimediali;
- utilizzabile su qualunque piattaforma hardware/software;
- in grado di funzionare su qualunque computer senza richiedere
l'installazione preventiva di software o la modifica delle impostazioni di
configurazione del sistema;
- in grado di durare indefinitamente nel tempo, dal momento che è tra gli
scopi principali dei linguaggi standard definiti dal W3C il garantire che la
larga diffusione di future e più sofisticate versioni degli stessi linguaggi non
pregiudichi la fruibilità dei documenti già esistenti;
- in grado di gestire l'aggiunta di nuovi documenti, a mano a mano che
l'opera verrà aggiornata nei contenuti;
- in grado di essere sostituito - nella gestione dei contenuti dell'opera
multimediale - da un prodotto più recente e sofisticato, senza che l'utente
debba disinstallare o reinstallare alcun programma.
- 17. Attribuire nomi significativi ai file che contengono documenti di
consultazione
- In tal modo si consentirebbe agli utenti di individuare facilmente i
documenti di proprio interesse, anche senza utilizzare l'applicazione fornita
dal produttore dell'opera (chiamare ad esempio un file HTML che contenga la
poesia L'infinito di Leopardi infinito.htm e non x22_y46b.htm).
- 18. Consentire il normale funzionamento dell'applicazione di consultazione
dell'opera indipendentemente dalla posizione fisica dei documenti che la
compongono
- Consentire il normale funzionamento dell'applicazione di consultazione
dell'opera, indipendentemente da se i documenti da caricare si trovino su
supporti rimovibili, su dischi locali, su dischi di rete condivisi o su computer
remoti raggiungibili via Internet. Tale accorgimento è teso a favorire la
possibilità da parte di ciascun utente di utilizzare la soluzione di
consultazione di volta in volta giudicata più comoda e veloce.
- 19. Non creare vincoli che ostacolino la copia dei documenti, testuali e
non, da parte dell'utente e la loro importazione in altre applicazioni
- Lasciare l'acquirente dell'opera libero di usare come meglio crede i contenuti
testuali, grafici e multimediali che la compongono. Saranno le vigenti leggi sul
diritto d'autore a tutelare l'editore da eventuali usi illegali del prodotto da
parte degli utenti. Le attuali blindature sui testi e sulle immagini
costituiscono, a mio parere, una inutile e fastidiosa violazione della libertà
personale dell'acquirente. È del resto ampiamente dimostrato che tutti i
meccanismi di protezione dalla copia creati finora dai produttori di software -
si tratti di CD musicali, di film in DVD, di programmi per computer o di opere
di consultazione - lungi dal creare problemi ai malintenzionati, non fanno altro
che minare l'accessibilità ed ostacolare gli usi legali da parte dei normali
acquirenti.
- 20. Compatibilmente con lo spazio di archiviazione disponibile, fornire più
risoluzioni differenti di una stessa immagine significativa nonché dettagli
significativi ingranditi
- Immaginiamo un CD dedicato alla pittura. Se di
ciascun dipinto viene fornita solo una miniatura ed un'immagine ad altissima
risoluzione (grande ad esempio 2000 x 2000 pixel), l'utente in possesso di una stazione
grafica di ultima generazione non avrà alcun problema di visualizzazione, mentre
chi è in possesso di un computer obsoleto e poco potente avrà serie difficoltà a
caricare le immagini ingrandite dei quadri. Viceversa, prevedendo anche una
risoluzione intermedia (ad esempio 600-700 pixel di lato), entrambi i tipi di utente
saranno soddisfatti, poiché potranno caricare ciascuno l'immagine più adatta
alla propria attrezzatura o ai propri gusti. Inserire, d'altro canto, solo
immagini di media grandezza penalizza eccessivamente chi usa schermi ad alta
risoluzione (per esempio 2560 x 1024 pixel), sui quali un'immagine di 600-700 pixel di
lato appare piccola e priva di dettagli. Per chi usa schermi grandi e per chi
soffre di ipovisione, acquisisce grandissima importanza anche la possibilità di
visualizzare immagini con dettagli significativi ingranditi dell'immagine di
partenza.
- 21. Usare formati di ampia diffusione e possibilmente non proprietari per i
documenti di consultazione che compongono l'opera
- Un'opera che fornisce tutte
le sue 100.000 pagine di testi interessantissimi in formato PDF, da un lato
obbliga l'utente ad installare sul proprio computer Acrobat Reader (un software
proprietario della Adobe), dall'altro crea problemi di accessibilità, per il
fatto che l'applicazione di consultazione non può fornire direttamente il testo,
ma deve invocare Acrobat come applicazione sussidiaria, un meccanismo,
quest'ultimo, che sistemi obsoleti o tecnologie assistive potrebbero non essere
in grado di supportare. Fornire invece i testi direttamente all'interno
dell'applicazione di consultazione dell'opera è un sicuro vantaggio per
l'accessibilità: questi potranno infatti essere letti senza problemi dai
sintetizzatori vocali e facilmente modificati, quanto a dimensione e colori, una
volta che siano stati predisposti dagli sviluppatori gli opportuni comandi.
Analogamente, immagini salvate nei formati GIF,
JPG e PNG potranno essere
visualizzate, in linea di massima, senza ricorrere all'uso di applicazioni
sussidiarie. Infine, l'uso di formati ad ampia diffusione, meglio se non
proprietari, è una garanzia per l'utente, di poter consultare i documenti che
compongono l'opera che ha acquistato anche per mezzo di programmi differenti
dall'applicazione fornita dal produttore.
- 22. Fornire una copia di tutti i software necessari per la riproduzione dei
file multimediali inclusi nell'opera, ma fornire anche all'utente tutte le
istruzioni necessarie per scaricare da Internet le versioni più aggiornate dei
medesimi software
- Ciò è indispensabile per garantire che, una volta divenuti
obsoleti i programmi di riproduzione inclusi nell'opera, l'utente non sia
costretto o a rinunciare ad eseguire i brani multimediali o ad installare sul
proprio computer un software potenzialmente dannoso per il buon funzionamento
del sistema.
- 23. Se si decide, nonostante tutto, di realizzare un'opera multimediale
inaccessibile, produrre separatamente una versione accessibile della stessa
opera, destinata a chi non è in grado di utilizzare la versione inaccessibile
- Così come la versione solo-testo di un sito Internet inaccessibile è
l'ultima ratio a cui ricorrere, quando proprio non è possibile
rielaborare le pagine del sito in una forma accessibile, analogamente gli
editori che decidessero di continuare a produrre opere multimediali secondo i
criteri attualmente in uso dovrebbero quanto meno avere la decenza di
produrre una versione separata, ispirata a regole di accessibilità, per
ciascuna opera non accessibile posta in commercio.
(1) Il tono dell'argomentazione è
volutamente sarcastico: so benissimo che è interesse degli editori che le opere
acquistate invecchino rapidamente, cosicché sia più facile vendere le nuove
edizioni. Purtroppo per gli acquirenti, però, spesso ciò che invecchia è
unicamente il vestito dell'opera, rimanendo la sostanza del
tutto invariata: le opere archiviate sul CD dedicato al Duecento e a Dante
nell'edizione 2013 della Letteratura Italiana Einaudi saranno con tutta
probabilità le stesse - PDF
più PDF meno - di quelle presenti nell'edizione 2003.
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Realizzare opere accessibili non solo è possibile: è necessario!
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Aggiornato Tuesday, 15-Oct-2002 10:45:40 CEST
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