timone Il Mercante in Rete
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Marketing e comunicazione nell'internet


Numero 85
21 dicembre 2009

 

 
Consiglio a chi legge abitualmente
il Mercante in Rete
di tener d’occhio la segnalazione delle

novità
per verificare se c’è qualcos’altro
che possa trovare interessante
nel sito gandalf.it
 

 


loghino.gif (1071 byte) L’internet continua a crescere


Mentre il mondo è sconvolto da un gigantesco capolavoro di stupidità, quella “crisi economica” che dalla perversa avventura della speculazione finanziaria ha generato il crollo dell’economia reale, tanti indicatori statistici sono, da due anni, in preoccupante discesa.

Ma l’internet continua a crescere con un andamento molto simile a quello degli anni precedenti. Con notevoli differenze (che ci sono sempre state e continueranno a esserci) fra diverse aree geografiche, nonché fra singoli paesi e categorie demografiche all’interno di ciascuna – ma con un continuo e vigoroso aumento.

Ci possono essere varie spiegazioni di questo fenomeno, ma la più semplice è nella struttura portante della rete. Che non è economica o “commerciale”. Fin dalle origini, è sempre stato chiaro (nonostante le insistenti “voci interessate” in contrario) che la natura fodamentale della rete sta nel libero scambio fra le persone e nella libera ricerca di informazioni.

Su quella base si possono legittimamente appoggiare anche attività economiche, che sono però una conseguenza e un accessorio della struttura umana e sociale (e tanto più efficaci quanto più la sanno capire e rispettare, anziché tentare di distorcerla).

Spero che alla comprensione di questo fondamentale concetto possa contribuire anche un ’analisi di dati e statistiche, compreso il fatto che l’uso della rete continua a crescere indipendentemente dalle fasi e turbolenze dell’economia.

Nei numeri precedenti di questa rubrica sono riassunti i dati basati sul hostcount – per cui esiste una coerente e comparabile serie storica. Su scala mondiale ed europea e anche Asia, Africa e America latina. L’aggiornamento più recente di quella serie è pubblicato nel numero 84. Il prossimo sarà probabilmente in marzo o aprile 2010.

Questa volta vediamo la situazione da un altro punto di vista. Il numero di persone che usano l’internet.

L’attendibiltà dei dati è molto discutibile, specialmente nei confronti internazionali. Ma può essere utile “fare il punto” in base alle informazioni finora disponibili, anche per conservare qui un “confronto storico” con ciò che potrà essere pubblicato nei prossimi anni in vari documenti della sezione dati.

Cominciamo con un aggiornamento della situazione in Italia, per poi seguire con il quadro generale nel mondo e in Europa e con alcuni dati sull’Unione Europea.

 


loghino.gif (1071 byte) 2. Persone online in Italia


Questo è un breve aggiornamento dei dati sull’uso dell’internet in Italia pubblicati nel numero 84 (agosto 2009). Sono, come sempre, più ampiamente analizzati e più spesso aggiornati nel documento sui dati italiani. (Un aggiornamento al dicembre 2009 sarà probabilmente disponibile alla fine di gennaio 2010).

È riassunta in questo grafico la tendenza generale di crescita del numero di persone che si collegano all’internet in Italia dal gennaio 2001 al novembre 2009.


“Utenti” internet in Italia 2001-2009
Numeri in migliaia

2001-2009
 
Persone che dicono si essersi collegate alla rete “negli ultimi 7 giorni”


Con alcune fasi di discontinuità (non solo stagionali) l’uso della rete in Italia continua a crescere. Nel 2009 il totale è triplicato rispetto al 2001.

Sembra esserci, nel 2009, una crescita (prima e dopo l’abituale “diminuzione estiva”) più veloce che negli anni precedenti. Ma il significato della tendenza si potrà capire solo in tempi più lunghi.

Vediamo lo stesso andamento, negli ultimi sei anni, in base a una definizione più ampia (che comprende anche un uso meno frequente).


“Utenti” internet in Italia 2004-2009
Numeri in migliaia

2004-2009
 
Persone che dicono si essersi collegate alla rete “negli ultimi 30 giorni”


In Italia, come in altri paesi, sta gradualmente crescendo la frequenza d’uso, oltre al numero di persone online. Lo sviluppo è veloce, ma non sufficiente per “accorciare le distanze”rispetto ai paesi più evoluti.

Nell’analisi dei dati italiani ci sono alcuni confronti internazionali – cui si aggiungono altri in diversi documenti nella sezione dati, in parte riassunti qui di seguito.


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loghino.gif (1071 byte) 2. Nel mondo e in Europa


In un documento recentemente aggiornato si trovano i dati sull’uso dell’internet, su scala mondiale e in Europa, in base alle statistiche pubblicate da Internet World Stats fino al settembre 2009.

Varie fonti (fra cui questa) avevano già da anni dichiarato che era stata raggiunta la “cifra tonda” di un miliardo di persone in rete. Da un controllo un po’ più attento è sempre risultato che non era vero.

Sembra possibile (anche se, finora, non è adeguatamente documentato) che a quel “mitico” livello si possa arrivare davvero nel 2009 o nel 2010. Ma, anche se fosse, ci sarebbe poco da “festeggiare” – perchè è il 15 per cento della popolazione mondiale.

Otto o nove persone su dieci restano comunque escluse (da questo come da altri sistemi di comunicazione e di informazione). La “globalità” è molto relativa.

È un fatto, tuttavia, che la diffusione della rete continua a crescere – con livelli assai diversi di penetrazione, ma con sviluppi “relativamente” veloci anche in alcuni paesi dove, fino a qualche anno fa, l’uso era molto scarso.

Sempre con le necessarie riserve sull’attendibililtà dei dati, vediamo in questo grafico la situazione per “grandi aree geografiche” (che ha un aspetto diverso da quello, definito con un altro criterio, pubblicato nel numero 84).


Grandi aree geografiche – 2009
numero di persone che si collegano all’internet

aree


In un quadro generale di crescita, ci sono cambiamenti rilevanti. Già dieci anni fa si era ridotto, rispetto ai periodi precedenti, il predominio del Nord America. L’Europa aveva superato gli Stati Uniti e l’Asia aveva raggiunto l’Europa. Ma l’evoluzione continua e ci sono ulterori cambiamenti.

È ovvio che nella tendenza di medio-lungo periodo ci sia uno sviluppo in cui la numerosità della popolazione fa sentire i suoi effetti anche nell’uso dell’internet.

La crescita nel 2009 rispetto al 2000 è (secondo questi dati) del 320 % su scala mondiale, 130 % nel Nord America, 170 % in Oceania, 290 % in Europa, 360 % in Asia, 1100 % nell’America Latina, 1400 % in Africa e 1500 % in Medio Oriente.

È naturale che le percentuali di aumento siano maggiori dove la base era più bassa, ma lo sviluppo è notevole anche nelle aree “storicamente” più evolute.

Secondo la stessa fonte, questa è la situazione nel 2009 in 21 paesi del mondo con più di 20 milioni di persone che usano l’internet.


“Utenti” internet in 21 paesi – 2009

21 paesi


Si conferma, anche in questo caso, la posizione ancora dominante degli Stati Uniti – ma non così forte come era in passato e non così accentuata come nell’attività che risulta dal numero di host internet. E continua (in proporzione) a diminuire: non perché l’uso della rete abbia smesso di crescere negli Stati Uniti, ma perché si sviluppa più velocemente nel resto del mondo.

Cinque o sei anni fa l’Italia era arrivata a collocarsi, anche da questo punto di vista, fra i primi otto paesi del mondo (una posizione che non aveva nei primi decenni di sviluppo dell’internet). Ma ora è scesa al dodicesimo, a causa di una crescita più veloce in altri paesi.

Nel prossimo grafico vediamo la percentuale di persone online, rispetto alla popolazione, in 28 paesi con più di 12 milioni di “utenti” internet.


“Utenti” internet in 28 paesi – 2009
percentuali sulla popolazione

28 paesi

Oltre ai cinque presenti in questo grafico, ci sono altri tredici paesi (di cui dieci in Europa) con una percentuale sulla popolazione superiore a quella degli Stati Uniti. Il paese più avanzato del mondo nell’uso dell’internet è l’Islanda.

La rete continua a crescere dovunque, con velocità diverse e anche fasi discontinue. È molto probabile che nei prossimi anni ci siano altri cambiamenti, ma è sempre difficile prevedere quali – e quando.




Secondo lo stesso criterio, e la stessa fonte, questa è la situazione nei 21 paesi in Europa con più di quattro milioni di persone che usano l’internet.


“Utenti” internet in 21 paesi europei – 2009

21 paesi


Più di metà del totale europeo è in cinque paesi (due terzi in dieci). Alcuni (in particolare nell’Europa orientale) hanno una crescita più veloce della media – ma ci sono tassi elevati di sviluppo anche in paesi tradizionalmente avanzati.

Anche altre fonti confermano che l’Italia non è più al terzo posto in Europa, perché è stata superata dalla Francia e più recentemente dalla Russia.

C’è abbondante spazio di crescita per l’uso dell’internet in paesi come l’Italia. Lo conferma anche questa analisi della densità (per 100 abitanti) nei 28 paesi europei con più di tre milioni di persone online.


“Utenti” internet in 28 paesi europei – 2009
percentuali sulla popolazione

28 paesi

Nella generale incertezza dei confronti internazionali, alcuni di questi dati sono poco credibili. Ci sono variazioni nel tempo dovute a diversi citeri di valutazione più che a reali tassi di crescita. Tuttavia i dati 2009 sembrano meno “squilibrati” di com’erano in anni precedenti

L’Italia risulta meno evoluta di come appariva alcuni anni fa. Sembra scesa al di sotto della media europea. Comunque è ancora arretrata rispetto al “potenziale”. (Come sempre, il problema è dovuto molto più a fattori culturali che alle tecnologie di connessione).

Nonostate le continue variazioni, con una forte crescita in paesi “storicamente” meno sviluppati, rimane il predominio dei paesi scandinavi (più l’Olanda). Il paese con la più alta percentuale di persone online in Europa (e nel mondo) continua a essere l’Islanda.

Nell’ultima parte di questa analisi vediamo alcuni dati, da una forte diversa, riguardanti l’Unione Europea.


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loghino.gif (1071 byte) 4. Nell’Unione Europea


Un comunicato diffuso il 2 dicembre 2009 da Eurostat (la fonte “ufficiale” dell’Unione Europea) contiene alcune statistiche sull’uso dell’internet (vedi il documento che contiene anche confronti con dati precedenti). Qui riassumimamo solo alcuni dei dati più rilevanti.

Secondo Eurostat questa è la percentuale di abitazioni famigliari (household) con un collegamento all’internet nei 27 paesi dell’Unione – più altri tre in Europa.


Abitazioni con un collegamento all’internet – 2009
in 30 paesi (di cui 27 dell’Unione Europea)

Percentuali sul totale household

30 paesi
 
La parte rossa delle barre indica la crescita in tre anni – dal 2006 al 2009
 

La situazione dell’Italia sembra leggermente migliorata rispetto alla stessa statistica “ufficiale” dell’Unione Europea nel 2008. Ma era peggiorata negli anni precedenti, per una maggiore crescita in altri paesi.

L’Italia è stata superata dalla Francia nel 2006, poi (rispetto alla popolazione) anche dalla Spagna – e, come si vede in questo grafico, da Slovacchia, Lituania, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca (e raggiunta da Cipro). Rimane sotto la media non solo dell’Unione Europea ma anche (come risulta da altri dati) dell’Europa in generale.

Nel prossimo grafico vediamo la crescita dal 2006 al 2009 nei sei “grandi” paesi dell’Unione Europea.


Abitazioni con un collegamento all’internet
2006-2009

in sei paesi dell’Unione Europea

Percentuali sul totale household

sei paesi
 

Vediamo come l’Italia abbia avuto uno sviluppo più lento della media nell’Unione Europea – ma forse c’è un cambiamento nel 2009, quando sembra aver quasi raggiunto di nuovo la Spagna. Anche da altre fonti (e con criteri diversi) risulta una continua crescita in Francia. L’aumento più veloce è in Polonia (come in altri paesi dell’Europa orientale).

Nello stesso comunicato Eurostat del dicembre 2009 c’è un confronto basato sulla percentuale di persone che dicono di collegarsi all’internet “tutti i giorni o quasi”.


Persone che usano l’internet – 2009
nei 27 paesi dell’Unione Europea

Percentuali sulla popolazione

27 paesi
 
Persone che dicono di usare l’internet “tutti i giorni o quasi”
 

Sembra che in tutta Europa (anche in Italia) ci sia un graduale, ma continuo, aumento della frequenza d’uso (probabilmente minore di quella “dichiarata”, ma tuttavia in reale crescita). Un dato non meno rilevante del numero totale di persone online.

Sempre nei limiti di un’incerta attendibilità dei dati, anche secondo questa fonte la situazione in Italia risuta debole, specialmente in confronto ai paesi più evoluti.

Occorrerà seguire la tendenza nei prossimi mesi e anni per capire se un accenno di maggiore crescita in Italia nel 2009 sia una fase temporanea o l’inizio di uno sviluppo più significativo. Gli aggiornamenti si troveranno, come il solito, nei dati italiani.


 

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