Dati

Unione Europea

Alcuni confronti internazionali
(Unione Europea)

A cura di Giancarlo Livraghi

Analisi aggiornate al 16 dicembre 2011


Questo è un “supplemento” all’analisi dei dati italiani
per un confronto con gli altri paesi dell’Unione Europea.
In un documento diverso si trovano
altri dati europei e internazionali.
Statistiche più complete sull’internet in Europa,
basate sul hostcount, si trovano nell’analisi europea.

I dati sulle persone che usano l’internet sono sempre un po’ incerti
e sono ancora meno affidabili i confronti internazionali.
Ma le statistiche pubblicate dall’Unione Europea sono considerate
dati “ufficiali” e – se non altro per questo motivo – è utile analizzarle.


Un comunicato diffuso da Eurostat l’8 dicembre 2011 indica il numero di persone che si collegano all’internet nei 27 paesi dell’Unione Europea, più la Norvegia e tre “candidati”, come percentuale della popolazione.


“Utenti” internet in 31 paesi
di cui 27 nell’Unione Europea
2006-2011

Percentuali sulla popolazione da 16 ai 74 anni di età
31 paesi
La parte rossa delle barre rappresenta la crescita in cinque anni (dal 2006 al 2011)


Dai dati di crescita in Italia risulta uno sviluppo continuo e tutt’altro che lento. Ma è sempre più debole in confronto ad altri paesi. Nel 2011, rispetto al 2010, l’Italia è stata superata dal Portogallo e quasi raggiunta dalla Grecia. Comunque rimane molto al di sotto della media nell’Unione Europea.

In anni recenti è particolarmente rilevante la crescita della Francia. Ma è un po’ meno accentuata nel 2011 (rispetto a un anno prima è stata di nuovo superata da Belgio, Germania e Austria).

Continua lo sviluppo anche nei paesi “storicamente” più avanzati. In tutti ci sono possibilità di ulteriore evoluzione.

Il quadro è un po’ diverso nel caso dell’uso “frequente” (persone che dicono di usare l’internet “tutti i giorni o quasi”).


“Utenti” internet in 31 paesi
di cui 27 nell’Unione Europea
“uso frequente” 2006-2011

Percentuali sulla popolazione da 16 ai 74 anni di età
31 paesi
La parte rossa delle barre rappresenta la crescita in cinque anni (dal 2006 al 2011)


Anche con questo criterio di analisi è notevole lo sviluppo della Francia (ma, rispetto al 2010, è stata superata da Germania, Belgio e Irlanda). In tutta l’Europa aumenta la frequenza d’uso.

Nell’uso “frequente” l’Italia sembra essere un po’ meglio evoluta, ma la sua crescita non è fra le più veloci – e rimane molto lontana dal livello dei paesi più avanzati.

Con un’elaborazione basata sulle percentuali si possono dedurre dati in “in cifra assoluta”. Nel prossimo grafico vediamo i 17 paesi dell’Unione Europea con più di quattro milioni di persone che dicono di usare l’internet “tutti i giorni o quasi”.


“Utenti” internet in 17 paesi
dell’Unione Europea

“uso frequente” 2011

17 paesi


Due terzi del totale sono in cinque paesi. È ragionevole che, secondo questo criterio, l’Italia si collochi al quarto posto nell’Unione Europea, ma la differenza è troppo ampia rispetto a paesi con un analogo numero di abitanti, come la Gran Bretagna e la Francia.

Per un confronto, vediamo la situazione secondo un’altra fonte (comscore) riferita a tutta l’Europa. (In questo caso la definizione di “utente” è più estesa, comprende anche un uso meno frequente).


 “Utenti” internet in 17 paesi europei
17 paesi

Da alcuni anni si rileva una crescita veloce di uso dell’internet in Russia,
ma solo nel 2011 sembra aver superato la Germania
(come era prevedibile, data la numerosità della popolazione).


Lo studio Eurostat indica anche la percentuale di abitazioni (household) con un collegamento all’internet nei 27 paesi dell’Unione Europea, più altri quattro come negli analoghi grafici precedenti.


Abitazioni con un collegamento all’internet
in 31 paesi di cui 27 nell’Unione Europea
2006-2011

Percentuali sul totale household
31 paesi
La parte rossa delle barre rappresenta la crescita in cinque anni (dal 2006 al 2011)


Secondo questo criterio la posizione dell’Italia appare un po’ meno arretrata che per numero totale di “utenti” della rete, ma comunque al di sotto della media nell’Unione Europea e molto lontana da una presenza adeguata a quello che dovrebbe essere il suo ruolo culturale, sociale ed economico.

Nel prossimo grafico vediamo una sintesi della crescita dal 2006 al 2010 nei sei “grandi” paesi dell’Unione Europea.


Abitazioni con un collegamento all’internet
2006-2011
in sei paesi dell’Unione Europea

Percentuali sul totale household

sei paesi


Lo sviluppo complessivo nell’Unione Europea risulta avere un andamento quasi “lineare”, mentre ci sono variazioni nei singoli paesi. Nel 2009 lo sviluppo più veloce si rilevava in Polonia, nel 2010 in Francia.

L’Italia era stata superata dalla Spagna nel 2007, sembrava averla di nuovo raggiunta nel 2010, ma il dato non è confermato nel 2011. Come sempre, per valutare le tendenze occorreranno verifiche in periodi più lunghi.

I dati diffusi in un altro comunicato Eurostat (14 dicembre 2011) definiscono la situazione “in senso negativo” – persone che dicono di non avere mai usato l’internet.


Persone che “non hanno mai usato l’internet”
in 30 paesi di cui 27 nell’Unione Europea

Percentuali sulla popolazione

non usano


In tutti questi paesi la percentuale di “non utenti” è in continua e veloce diminuzione. Ma ci sono forti differenze. In Islanda è scesa al 4 per cento, in Svezia e Norvegia al 5, in Danimarca e Olanda al 7. Anche in altri sette paesi (fra cui Gran Bretagna, Germania e Francia) ora è meno del 20 %. Nell’Unione Europea, in cinque anni, è diminuita dal 42 % al 24 %. In Italia dal 59 % a un ancora inadeguato 39 %.


Le parti seguenti di questa analisi riguardano
i dati pubblicati da Eurostat negli anni precedenti, dal 2004 al 2010.




2010

Un comunicato diffuso da Eurostat il 14 dicembre 2010 (basato su una ricerca svolta nel primo trimestre) indica il numero di persone che si collegano all’internet nei 27 paesi dell’Unione Europea, più la Norvegia e tre “candidati”, come percentuale della popolazione in ciascun paese.


“Utenti” internet in 31 paesi
di cui 27 nell’Unione Europea
2006-2010

Percentuali sulla popolazione da 16 ai 74 anni di età
31 paesi
La parte rossa delle barre rappresenta la crescita in quattro anni (dal 2006 al 2010)
Il dato 2010 per l’Islanda, che manca nei dati Eurostat, è una “stima prudente” e può essere inferiore alla realtà


Probabilmente un ulteriore aggiornamento Eurostat non sarà disponibile prima del dicembre 2011. Da altre fonti sembra che la situazione dell’Italia possa essere un po’ meno arretrata, ma comunque rimane molto debole rispetto ad altri paesi e alla media europea.

È particolarmente rilevante la crescita della Francia. Continua anche in molti altri paesi un forte sviluppo – e in tutti ci sono possibilità di ulteriore evoluzione.

Il quadro è un po’ diverso nel caso dell’uso “frequente” (persone che dicono di usare l’internet “tutti i giorni o quasi”).


“Utenti” internet in 31 paesi
di cui 27 nell’Unione Europea
“uso frequente” 2006-2010

Percentuali sulla popolazione da 16 ai 74 anni di età
31 paesi
La parte rossa delle barre rappresenta la crescita in quattro anni (dal 2006 al 2010)
Anche in questo caso è “stimato” il dato 2010 per l’Islanda


Anche con questo criterio di analisi è notevole lo sviluppo della Francia. In tutta l’Europa aumenta la frequenza d’uso.

Nell’uso “frequente” l’Italia sembra essere un po’ meglio evoluta, ma la sua crescita non è fra le più veloci – e rimane comunque lontana dal livello dei paesi più avanzati.

Con un’elaborazione basata sulle percentuali si possono dedurre dati in “in cifra assoluta”. Nel grafico vediamo i 18 paesi dell’Unione Europea con più di tre milioni di persone che dicono di usare l’internet “tutti i giorni o quasi”.


“Utenti” internet in 18 paesi
“uso frequente” 2010

18 paesi


Due terzi del totale sono in cinque paesi. È ragionevole che, secondo questo criterio, l’Italia si collochi al quarto posto nell’Unione Europea, ma la differenza è troppo ampia rispetto a paesi con un analogo numero di abitanti, come la Gran Bretagna e la Francia.

Lo studio Eurostat indica anche la percentuale di abitazioni (household) con un collegamento all’internet nei 27 paesi dell’Unione Europea, più altri tre in Europa.


Abitazioni con un collegamento all’internet
in 30 paesi di cui 27 nell’Unione Europea
2006-2010

Percentuali sul totale household
30 paesi
La parte rossa delle barre rappresenta la crescita in quattro anni (dal 2006 al 2010)
Anche in questo caso è “stimato” il dato 2010 per l’Islanda


Secondo questo criterio la posizione dell’Italia appare un po’ meno arretrata che per numero totale di “utenti” della rete, ma comunque al di sotto della media nell’Unione Europea e molto lontana da una presenza adeguata a quello che dovrebbe essere il suo ruolo culturale, sociale ed economico.

Nel prossimo grafico vediamo una sintesi della crescita dal 2006 al 2010 nei sei “grandi” paesi dell’Unione Europea.


Abitazioni con un collegamento all’internet
2006-2010
in sei paesi dell’Unione Europea

Percentuali sul totale household

sei paesi

Lo sviluppo complessivo nell’Unione Europea sembra avere un andamento quasi “lineare”, mentre ci sono variazioni nei singoli paesi (che tuttavia possono dipendere, almeno in parte, dai criteri di valutazione). Nel 2009 lo sviluppo più veloce si rilevava in Polonia, mentre nel 2010 appare in più forte crescita la Francia (che sembra avere superato la media dell’Unione Europea – e, se continuasse così, nei prossimi anni potrebbe raggiungere la Gran Bretagna e la Germania).

L’Italia era stata superata dalla Spagna nel 2007, ma sembra averla di nuovo raggiunta nel 2010. Come sempre, per valutare le tendenze occorreranno verifiche in periodi più lunghi.

Il prossimo grafico è più un esempio di balordaggine delle statistiche, anche quando si tratta di fonti “ufficiali”, che una fonte di informazioni sigificative.

Le incoerenze sono molte ed evidenti. Una fra tante è che la percentuale complessiva nell’Unione Europea possa essere invariata da quattro anni mentre si rilevano aumenti in diversi paesi.

Uno dei probabili motivi per questa congerie di errori è che, con differenze piccole, la significatività statistica del “campione” sia inadeguata.

Un fatto probabilmente vero è che “quasi dovunque” nell’Unione Europea si è a poco meno del 100 % e perciò diventa insignificante ogni confonto basato solo sul fatto di “avere un collegamento”.


Imprese con un collegamento all’internet
2006-2010
nei 27 paesi dell’Unione Europea

Percentuali sul totale (“imprese con più di 10 persone”)

imprese
 

Nell’improbabile ipotesi che a questi dati si potesse attribuire qualche significato, la situazione dell’Italia rispetto al resto dell’Europa sarebbe ancora più debole nelle imprese che nell’uso personale e famigliare della rete. “Allarmarsi” sarebbe insensato quanto inutile, ma è comunque vero che ci sono (in Italia come altrove) ampie e interessanti possibiltà di miglioramento – più nella qualità che nella quantità delle attività online.

Indipendentemente da ogni valutazione numerica, purtroppo è un fatto reale che molte imprese hanno ancora scarse capacità e competenze nell’uso dell’internet – e che molti dei servizi offerti tendono a vendere tecnologie spesso inutili invece di offrire risorse adeguate alle reali esigenze di informazione e comunicazione.




2009

Un comunicato diffuso da Eurostat il 2 dicembre 2009 indica il numero di abitazioni (household) con un collegamento all’internet nei 27 paesi dell’Unione Europea, più altri tre in Europa, come percentuale del totale in ciascun paese.


Abitazioni con un collegamento all’internet – 2009
in 30 paesi (di cui 27 dell’Unione Europea)

Percentuali sul totale household

30 paesi
 
La parte rossa delle barre indica la crescita in tre anni – dal 2006 al 2009
 

La situazione dell’Italia sembra leggermente migliorata rispetto alla stessa statistica “ufficiale” dell’Unione Europea nel 2008. Ma era peggiorata negli anni precedenti, per una maggiore crescita in altri paesi.

L’Italia è stata superata dalla Francia nel 2006, poi (rispetto alla popolazione) anche dalla Spagna – e, come si vede in questo grafico, da Slovacchia, Lituania, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca (e raggiunta da Cipro). Rimane sotto la media non solo dell’Unione Europea ma anche (come risulta da altri dati) dell’Europa in generale.

È chiaro che in Europa (come in tutto il mondo) ci sono ancora ampi spazi di sviluppo. Ma particolarmente in Italia, dove la diffusione di uso della rete, benché in continua crescita, è ancora lontana dai livelli dei paesi più evoluti.

Nel prossimo grafico vediamo una sintesi della crescita dal 2006 al 2009 nei sei “grandi” paesi dell’Unione Europea.


Abitazioni con un collegamento all’internet
2006-2009

in sei paesi dell’Unione Europea

Percentuali sul totale household

sei paesi
 

Vediamo come l’Italia abbia avuto uno sviluppo più lento della media nell’Unione Europea – ma forse con un cambiamento nel 2009, quando sembra aver quasi raggiunto di nuovo la Spagna. Anche da altre fonti (e con criteri diversi) risulta una crescita in Francia. L’aumento più veloce è in Polonia (come in altri paesi dell’Europa orientale).

Nello stesso comunicato Eurostat del dicembre 2009 c’è un confronto basato sulla percentuale di persone che dicono di collegarsi all’internet “tutti i giorni o quasi”.


Persone che usano l’internet – 2009
nei 27 paesi dell’Unione Europea

Percentuali sulla popolazione

27 paesi
 
Persone che dicono di usare l’internet “tutti i giorni o quasi”
 

Sembra che in tutta Europa (vedi anche dati italiani) ci sia un graduale, ma continuo, aumento della frequenza d’uso (probabilmente minore di quella “dichiarata”, ma tuttavia in reale crescita). Un dato non meno significativo del numero totale di persone online.

L’attendibilità dei dati è sempre discutibile. Ma anche da questo punto di vista la situazione in Italia risuta ancora debole, specialmente in confronto ai paesi più evoluti.

Un altro confronto nello stesso rapporto Eurostat riguarda l’uso dell’internet “almeno una volta alla settimana” nel totale dell’Unione Europea in rapporto all’età e al livello scolastico


Persone che usano l’internet
nell’Unione Europea – 2009

in rapporto all’età e al livello scolastico

Percentuali sulla popolazione

27 paesi
 
Persone che dicono di usare l’internet “almeno una volta alla settimana”
 

Naturalmente occorre tener conto del fatto che molte persone fra i 16 e i 24 anni non hanno ancora completato il loro percorso di studio. Tuttavia è rilevante che le differenze siano più accentuate nelle età più adulte, mentre fra i giovani l’uso della rete appare diffuso anche a livelli scolastici più bassi.

Comunque rimane il fatto che l’uso dell’internet non è mai stato, né è ora, un comportamento in prevalenza “giovanile” (come molti continuano ad affermare contro ogni evidenza dei fatti). Non solo c’è sempre stata una rilevante presenza di adulti, ma continuano a esserci “nuove” persone online di tutte le età – specialmente fra quelle di più alto livello culturale (anche se non necessariamente scolastico).




2008

Questa era la situazione delle famiglie con un collegamento alla rete secondo un rapporto diffuso da Eurostat il 27 novembre 2008.


Abitazioni con un collegamento all’internet – 2008
in 30 paesi (di cui 27 dell’Unione Europea)

Percentuali sul totale household

30 paesi
 
La parte rossa delle barre indica la crescita in due anni – dal 2006 al 2008
 

Era evidente l’arretratezza dell’Italia – e se si è rilevato un leggero miglioramento nel 2009 è ancora molto scarso rispetto al potenziale. Comunque le variazioni in un anno non sono mai abbastanza significative, occore sempre verificare l’andamento in periodi più lunghi. (Linee di tendenza nel corso degli anni, oltre ad aggiornamenti mensili, si trovano nelle analisi dei dati italiani).

Le parti che qui seguono riguardano i dati dell’Unione Europea in anni precedenti.




2007

Altri confronti si trovavano in un comunicato diffuso da Eurostat il 3 dicembre 2007 sull’uso dell’internet in 26 paesi dell’Unione Europea (mancavano i dati per Malta) più due paesi europei che non fanno parte dell’Unione (Islanda e Norvegia).

In questo grafico vediamo (come percentuali sulla popolazione) le persone che dicono di usare la rete “almeno una volta alla settimana”.


“Utenti” internet – 2007
in 28 paesi (di cui 26 dell’Unione Europea)

“almeno una volta alla settimana”
Percentuali sulla popolazione

28 paesi
 
La parte rossa delle barre indica la crescita in un anno – dal 2006 al 2007


Nell’Unione Europea più di metà della popolazione usa un collegamento alla rete. In sette paesi la penetrazione è molto alta (oltre il 70 %) e in tre (Islanda, Olanda e Norvegia) supera l’80 per cento. Anche da altre fonti risulta che l’Italia è fra i paesi con la crescita meno veloce e si trova in una posizione più arretrata, rispetto ad altri, di quella che aveva tre anni prima.

Se interpretiamo i dati come numeri totali, questa è la situazione nei sedici paesi dell’Unione Europea con il maggior numero di persone che dicono di usare la rete “almeno una volta alla settimana”.


“Utenti” internet – 2007
in 16 paesi dell’Unione Europea

16 paesi


In “cifra assoluta” l’Italia è scesa dal terzo al quarto posto in Europa e continua a perdere terreno rispetto alla Francia. Secondo questa fonte, è stata anche raggiunta dalla Spagna. Come abbiamo visto, l’Italia è debole in percentuale alla popolazione in confronto non solo ai paesi tradizionalmente più avanzati, ma anche ad altri che stanno crescendo più velocemente.

Si conferma una crescente attività online in Polonia, già rilevata in analisi precedenti. Fra i “nuovi membri” si fa notare la Romania, per l’ovvio motivo che ha più di venti milioni di abitanti, ma anche perché si sta sviluppando nell’uso dell’internet, benché a livelli ancora bassi rispetto ad altri paesi dell’Europa orientale.

Nel prossimo grafico vediamo di nuovo i dati come percentuali, ma riferiti a un uso “abituale”: persone che dicono di collegarsi alla rete “tutti i giorni o quasi”.


“Utenti” internet – 2007
in 28 paesi (di cui 26 dell’Unione Europea)

“tutti i giorni o quasi”
Percentuali sulla popolazione

28 paesi
 
La parte rossa delle barre indica la crescita in un anno – dal 2006 al 2007


La posizione dell’Italia sembra un po’ meno arretrata di quella che risulta con altri parametri, ma comunque molto debole rispetto alla media europea e alla situazione del paesi più evoluti – e con una crescita fra le meno veloci in Europa.

Un quadro analogo risulta da un’analisi basata su una definizione più estesa, cioè tutte le persone che dicono di usare l’internet, anche se lo fanno raramente (“almeno una volta in un anno”).


“Utenti” internet – 2007
in 28 paesi (di cui 26 dell’Unione Europea)

compreso l’uso “occasionale”
Percentuali sulla popolazione

28 paesi
 
La parte scura delle barre indica l’uso “almeno una volta alla settimana”


Più di 60 persone su 100 nell’Unione Europea usano l’internet “almeno occasionalmente”. In nove paesi europei più del 70 per cento. Nei paesi scandinavi e in Olanda la penetrazione è oltre l’80 per cento (in Islanda oltre 90). Anche da questo punto di vista l’Italia appare molto arretrata e molto al di sotto della media europea.

Per l’uso “almeno una volta alla settimana” in questo studio Eurostat i dati sono suddivisi per “genere” e per fasce di età. Vediamo perciò i dati separati in tre grafici. Il primo riguarda le persone più giovani, dai 16 ai 24 anni.


“Utent” internet dai 16 ai 24 anni
in 28 paesi europei

Percentuali sulla popolazione

eta 16-25


In alcuni paesi la diffusione fra i giovani è praticamente totale. In Islanda risulta essere il 99 per cento, uguale per maschi e femmine. Poco meno in Olanda e in Finlandia. Non sono pochi i casi in cui la presenza femminile sembra essere uguale, o superiore, a quella maschile.

La situazione dei giovani italiani, rispetto all’Europa, appare preoccupante – non tanto per la differenza di “genere”, che tuttavia è ancora rilevante (la penetrazione � del 57 % fra le femmine, 61 % fra i maschi) quanto per il totale che è molto sotto la media europea e lontano dal livello dei paesi più evoluti.

Nel prossimo grafico vediamo lo stesso quadro riferito alle età dai 25 ai 54 anni.


“Utent” internet dai 25 ai 54 anni
in 28 paesi europei

Percentuali sulla popolazione

eta 25-54


Anche in una fascia di età più adulta ci sono densità molto alte in alcuni paesi. Oltre l’80 per cento nei paesi scandinavi e in Olanda. Nei paesi più evoluti c’è poca differenza fra uomini e donne. Si conferma la debolezza dell’Italia per sviluppo generale e anche per la presenza femminile, che è migliorata rispetto al passato, ma rimane scarsa in confronto alla media europea.

Le differenze sono più accentuate nelle età dai 55 anni in su.


“Utent” internet dai 55 ai 74 anni
in 28 paesi europei

Percentuali sulla popolazione

eta 55-74


Nella fascia di età più alta si rileva una minore presenza femminile e sono maggiori le differenze fra i paesi più avanzati e quelli più deboli. Ci sono paesi in cui le persone online, anche fra le donne, sono più di metà della popolazione dai 55 ai 74 anni. Ma lo sviluppo è scarso su scala europea – e particolarmente in Italia.

Nel prossimo grafico vediamo una sintesi di confronto fra la situazione in Italia e la media nell’Unione Europea.


Confronto Europa-Italia
“utenti” internet per fasce di età

Percentuali sulla popolazione

Europa-Italia


Anche nella media europea la presenza femminile è più debole nelle età più alte, ma il problema è particolarmente accentuato in Italia.

Un altro confronto fra l’Italia e l’Unione Europea si può fare sull’andamento di crescita dal 2003 al 2007.


Confronto Europa-Italia
2003-2007

Percentuali “utenti” internet sulla popolazione

Europa-Italia
 
Le linee più scure indicano l’uso “almeno una volta alla settimana”
quelle più pallide il totale compreso l’uso “occasionale”
I dati sono riferiti ai 15 paesi che costituivano l’Unione Europea nel 2003


Altri paesi che erano “arretrati” si stanno sviluppando più velocemente della media. Ma non l’Italia, che è più lenta e si trova in una situazione di crescente svantaggio, specialmente nell’uso “abituale” della rete.

In questo studio Eurostat si è cercato anche di valutare quali siano le attività svolte con l’internet in Europa.


Uso della rete nell’Unione Europea
Percentuali su “utenti” dell’internet

usi della rete


È ovvio che le scelte sono personali e che i modi di usare la rete non sono “omogenei”. Tuttavia è sorprendente che solo il 57 % delle persone online in Europa usi un “motore di ricerca” ed è ancora più strano che solo la metà scriva con l’e-mail (anche se il dato qui può essere un po’ ridotto dal fatto che, chissà perché, in questa ricerca si è valutato solo l’uso “con allegati”).

Appaiono piuttosto scarse le attività di dialogo, che in totale (comprese chat, newsgroup, mailing list e vari generi di “forum”) riguardano meno di un quarto delle persone attive in rete.

Il cosiddetto peer to peer, cioè lo scambio di musica, filmati eccetera, coinvolge solo il 13 per cento delle persone online. Una quota molto piccola rispetto all’opinione di chi, come molti nel mondo dello spettacolo e dell’informazione, immagina che sia quella l’attività più diffusa nell’internet.

È sorprendentemente alta la percentuale di persone che dicono di avere una loro “pagina web ”. Non è credibile (nonostante la moda dei blog) che una su dieci persone attive in rete abbia un proprio “sito” e non è chiaro che cosa si intenda per “pagina”. Ma è possibile che molti abbiano, in un modo o nell’altro, “messo qualcosa” online. E anche questo, a modo suo, contribuisce all’infinita e crescente varietà dei contenuti nella rete.




2007

Un quadro diverso della situazione nell’Unione Europea risulta da un’altra fonte: Internet World Stats. Vediamo la densità (percentuale sulla popolazione) nei 27 paesi dell’Unione più Islanda, Norvegia e Svizzera. I dati sono aggiornati al giugno 2007, ma è probabile che per molti paesi siano meno recenti.

(È online un aggiornamento al 2009 di dati
da questa fonte su scala mondiale ed europea).


“Utenti” internet in 30 paesi
(di cui 27 dell’Unione Europea)

Percentuali sulla popolazione

30 paesi
 
Dati riferiti in generale a “uso dell’internet” senza indicazione di frequenza


Alcuni di questi dati sono bizzarri (per esempio è poco credibile che il Portogallo abbia una densità superiore a quella dell’Olanda e di tre paesi scandinavi – o che in Ungheria ci sia un uso dell’internet inferiore a quello della Grecia). Ma è interessante notare come da fonti diverse risultino notevoli differenze. La posizione dell’Italia è comunque debole rispetto ai paesi più evoluti, ma meno arretrata di come appare nelle statistiche Eurostat.

Nel prossino grafico vediamo, secondo la stessa fonte, il dato “in cifra assoluta” in 16 paesi dell’Unione Europea.


“Utenti” internet in 16 paesi dell’Unione Europea

16 paesi


Si conferma che l’Italia è stata superata dalla Francia, ma qui la differenza appare molto minore (come risulta anche da altre fonti). Anche per altri paesi le dimensioni risultano diverse da quelle dei “dati ufficiali”. Non ci sono informazioni sufficienti per poter attribuire all’una o all’altra fonte una maggiore attendibilità. L’importante è constatare che, come spesso accade con le statistiche, ci possono essere notevoli differenze fra i vari metodi di rilevazione e analisi dei dati.

Nelle parti seguenti di questo documento sono conservate
alcune analisi su precedenti rapporti Eurostat (2006 e 2005)
che in parte avevano metodi e contenuti diversi.
 




2006

Un comunicato diffuso da Eurostat il 10 novembre 2006 presentava una serie di dati rilevati nel primo trimestre dell’anno. Non erano chiariti i motivi per cui mancavano i dati di due paesi (la Repubblica Ceca e Malta). In più ce ne sono due che non fanno parte dell’Unione: l’Islanda e la Norvegia.

In questo grafico vediamo i dati basati su un uso relativamente frequente della rete (“almeno una volta alla settimana”) come percentuali sulla popolazione.


“Utenti” internet in 25 paesi
(di cui 23 nell’Unione Europea)

Percentuali sulla popolazione dai 16 anni in su

25 paesi


In questa analisi appare “sottovalutata” la Gran Bretagna – e forse un po’ anche l’Italia, che tuttavia (nonostante la crescita) anche da altre fonti risulta arretrata rispetto alla maggior parte dei paesi nell’Unione Europea (e, in particolare, sorpassata dalla Francia e dalla Spagna).

Da un’elaborazione di questi dati si può ricavare una stima del numero di persone che usano l’internet. In totale nell’Unione Europea risultano essere 210 milioni, di cui il 96 % si trova nei 16 paesi con più di due milioni di persone online, come vediamo in questo grafico “a torta”.


“Utenti” internet in 16 paesi dell’Unione Europea

16 
paesi
 
Il dato della Repubblica Ceca è stimato “per analogia”


In diverse analisi, e in periodi precedenti, l’Italia risultava al terzo posto in Europa “in cifra assoluta”. Ma ora anche altre fonti indicano che è stata superata dalla Francia.

Nello stesso studio dell’Eurostat c’è un confronto fra uomini e donne.


“Utenti” internet in 25 paesi
(di cui 23 nell’Unione Europea)

Percentuali sulla relativa popolazione

uomini e donne


La presenza femminile cresce in tutta l’Europa, ma solo in alcuni paesi scandinavi e baltici si è vicini alla “parità”.

Un altro confronto, nella stessa analisi, è per fasce di età.


“Utenti” internet in 25 paesi
(di cui 23 nell’Unione Europea)

Percentuali sulla relativa popolazione

eta'
I dati “55-75 anni” per la Francia e l’Estonia,
che mancano nel rapporto Eurostat, qui sono stimati “per analogia”.


Si nota un maggiore predominio giovanile nei paesi dove lo sviluppo della rete è più recente, mentre c’è un maggiore equilibrio nei paesi con un’evoluzione più “matura”. L’uso della rete da parte di persone oltre i 55 anni è scarso in molti paesi, fra cui l’Italia, ma notevolmente più diffuso in alcuni dei più avanzati (in particolare nei paesi scandinavi).

Lo stesso rapporto (come altri precedenti della stessa fonte) contiene anche dati sull’uso della rete da parte delle imprese. Questa è la percentuale di imprese “con almeno 10 dipendenti” che “hanno un collegamento all’internet” in 22 paesi, di cui 20 nell’Unione Europea (mancano i dati per Estonia, Grecia, Malta, Slovenia e Ungheria).


Imprese collegate all’internet in 22 paesi
(di cui 20 nell’Unione Europea)

Percentuali

eta'


Le differenze sono così piccole, per la maggior parte dei paesi, da non essere statisticamente significative. La media nell’Unione Europea è 94 %. In Islanda e Finlandia 99 %, in Italia 93 % (solo quattro paesi sono sotto il 90 %). In sostanza si può affermare che in Italia, come in quasi tutta l’Unione, oltre nove imprese su dieci (comprese le “piccole e medie”) hanno un collegamento all’internet.

Il problema perciò non è se le imprese italiane ed europee sono collegate alla rete, ma come la usano. E dal punto di vista della qualità ci sono ampie possibilità di miglioramento.




2005

Un precedente comunicato diffuso da Eurostat il 6 aprile 2006 presentava una serie di dati riguardanti il 2005. Non erano chiariti i motivi per cui mancavano i dati di tre paesi (la Francia, l’Irlanda e Malta). In più c’era l’Islanda.

In questo grafico vediamo i dati basati su un uso relativamente frequente della rete (“almeno una volta alla settimana”) per il totale e per la suddivisione fra uomini e donne.


“Utenti” internet per 100 abitanti in 23 paesi
(di cui 22 nell’Unione Europea)

23 paesi
 
La media dell’Unione Europea si basa sui 22 paesi (su 25)
per cui ci sono dati disponibili in questa ricerca


In tutti i paesi la diffusione dell’internet continua a crescere – e aumenta la presenza femminile. Ma in nessuno si è ancora raggiunta del tutto la “parità” quando si tratta di un uso relativamente “abituale”.

Secondo questa fonte l’Italia appare ancora molto arretrata in generale e anche per squilibrio fra uomini e donne – e la situazione sembra peggiorata, rispetto ad altri paesi, in confronto alle rilevazioni degli anni precedenti. Ma da altre analisi (vedi i dati italiani) risulta che l’uso della rete in Italia continua a crescere e la differenza fra uomini e donne tende a diminuire.

Nel prossimo grafico vediamo la stessa situazione, ma con una definizione molto più estesa: sono escluse solo le persone che “non hanno mai usato l’internet”.


“Utenti” internet per 100 abitanti in 23 paesi
(di cui 22 nell’Unione Europea)

23 paesi
 
La media dell’Unione Europea si basa sui 22 paesi (su 25)
per cui ci sono dati disponibili in questa ricerca


Nella media dell’Unione Europea, le persone che non hanno alcuna esperienza nell’uso dell’internet sono il 43 % della popolazione. In alcuni paesi, come l’Islanda e la Svezia, sono poco più del 10 %. In gran pazrte dell’Europa ci sono ancora ampi spazi di crescita. Sembra che in alcuni paesi, come la Finlandia e l’Ungheria, con questa definizione “estesa” non ci sia più differenza fra uomini e donne.

La posizione dell’Italia è debole anche da questo punto di vista: le persone escluse sono il 62 % in generale, il 67 % nel caso delle donne. Solo tre paesi dell’Unione Europea sono in una situazione peggiore della nostra.

Questo studio di Eurostat contiene anche dati riguardanti gli studenti. Vediamo la situazione riassunta in un grafico.


% di studenti che usano l’ internet in 22 paesi
(di cui 21 nell’Unione Europea)

studenti
 
In questo caso manca anche il dato della Slovenia
oltre a quelli di Francia, Irlanda e Malta
La media dell’Unione Europea si basa sui 21 paesi (su 25)
per cui ci sono dati disponibili in questa ricerca


In questo caso i dati, basati su una piccola parte del “campione”, sono ancora più incerti di tutte le statistiche in generale e in particolare di questi studi di Eurostat. Tuttavia è evidente che in tutta l’Unione Europea l’uso della rete è più diffuso fra gli studenti che nel resto della popolazione. Ci sono paesi, come l’Islanda e la Svezia, in cui il 98 % degli studenti usa la rete “almeno una volta alla settimana”.

Naturalmente non è detto che la usino per studiare. Queste ricerche non ci dicono quanto l’internet sia usata per approfondimento di studio e quanto per scambiare musica, per corrispondenza personale o chat, eccetera.

Comunque la posizione dell’Italia, anche da questo punto di vista, appare fra le più deboli in Europa. Solo due terzi degli studenti italiani usano “abitualmente” la rete (e il 19 % che non l’ha mai usata è uno dei tre dati di privazione più alti in tutta l’Unione Europea).

In questo rapporto di Eurosat c’è anche un aggiornamento dei dati riguardanti le imprese. Riassumerlo in un grafico serve solo a mostrare come, da questo punto di vista, ci siano poche differenze fra i paesi dell’Unione Europea.


% di imprese che usano l’ internet
in 22 paesi dell’Unione Europea

imprese
 
In questo caso mancano i dati per la Francia, il Portogallo e Malta


Ogni ipotesi di “graduatoria”, in questo caso, non è rilevante perché le piccole differenze non sono statisticamente significative. Le percentuali risultano cresciute rispetto a un anno prima e in quasi tutti i paesi sono vicine al 100 % per le “grandi” e “medie” imprese. Nel caso delle “piccole” si rileva qualche maggiore differenza, ma in tutti i paesi dell’Unione Europea il dato è superiore al 70 %. L’Italia, da questo punto di vista, non sembra essere in una situazione arretrata. Il 99 % delle “grandi” imprese italiane usa l’internet – 98 % le “medie”, 91 % le “piccole”.

Per quanto riguarda le attvità di “commercio”, questa ricerca conferma un fatto già molte volte constatato, anche in alcuni libri e articoli che avevo scritto negli anni scorsi. Le imprese usano la rete più per comprare che per vendere.

Le persone che “hanno acquistato qualcosa online negli ultimi 12 mesi” risultano essere poche on Italia: il 6 % rispetto a una media del 23 % nell’Unione Europea e a quote molto più alte in alcuni paesi – per esempio 50 % in Svezia, 48 % in Danimarca, 44 % in Gran Bretagna, 42 % in Germania.

In confronto ai dati di uso della rete, con percentuali alte in tutta l’Unione Europea, la situazione è meno omogenea se si considerano le imprese che hanno un sito web.


% di imprese che hanno un sito web
in 22 paesi dell’Unione Europea

siti web
 
Anche in questo caso mancano i dati per la Francia, il Portogallo e Malta


L’attendiblità di questi dati è discutibile, ma è probabilmente vero che ci sono differenze. Sembra che le imprese italiane non siano fra le più attive: la percentuale di quelle che hanno un sito web appare inferiore alla media nell’Unione Europea. Naturalmente il dato quantitativo non basta a capire la situazione, ma è difficile misurare la qualità di servizio e di funzionalità dei siti (che, non solo in Italia, è spesso inadeguata).




Da altre fonti risulta un quadro un po’ diverso. Per esempio il repertorio di Internet World Stats raccoglie stime di varie provenienze sul numero di persone che usano l’internet (solo in parte aggiornate al marzo 2006). Il quadro complessivo su scala mondiale ed europea si trova in una analisi di dati internazionali. Vediamo qui il quadro che riguarda specificamente i paesi dell’Unione Europea.

Questa “torta” riguarda i 18 paesi dell’Unione in cui cè più di un milione di persone che usano l’internet (e che rappresentano il 98 % del totale).


“Utenti” internet
in 18 paesi dell’Unione Europea

18 paesi


Quasi metà del totale è in tre paesi. Anche da altri dati (comprese le statistiche Eurostat) risulta che “in cifra assoluta” l’Italia è al terzo posto in Europa. Ma la situazione è ovviamente diversa quando si osserva la densità (percentuale sulla popolazione).


“Utenti” internet per 100 abitanti
nell’Unione Europea

25 paesi


Va ricordato che l’esattezza dei dati è sempre discutibile, specialmente nei confronti internazionali. È probabile, per esempio, che qui siano sopravvalutati i dati del Portogallo e di Malta, mentre per alcuni paesi (fra cui l’Italia) manca un aggiornamento dal 2004.

La situazione dell’Italia, secondo questa fonte, appare meno arretrata di come risulta dai dati Eurostat. Ma comunque non è brillante. Si avvicina, senza raggiungerla, alla media nell’Unione Europea e rimane molto lontana dai paesi più evoluti.

Può essere interessante vedere questo quadro anche sotto forma di mappa geografica.


“Utenti” internet per 100 abitanti

mappa


La situazione è in continua evoluzione e cambiamento. Rimangono ampi spazi di sviluppo in tutti i paesi – speciamente in quelli, come l’Italia, dove l’uso della rete è relativamente meno diffuso.





2004

Un precedente comunicato diffuso da Eurostat il 13 maggio 2005 presentava una serie di dati riguardanti il 2004. Anche in quel caso non erano chiariti i motivi per cui mancavano i dati di sette paesi (fra cui il Belgio, la Francia, l’Irlanda e l’Olanda) mentre c’erano per tre che non fanno parte dell’Unione (Islanda, Norvegia e Turchia).


“Utenti” internet per 100 abitanti in 21 paesi
(di cui 18 nell’Unione Europea)

21 paesi
 
La media dell’Unione Europea si basa sui 18 paesi (su 25)
per cui ci sono dati disponibili in questa ricerca


Come in altre statistiche della stessa fonte, la situazione dell’Italia appariva ancora arretrata – in generale, e ancor più fra le donne. Come abbiamo visto all’inizio, non si è rilevato un miglioramento nel 2005.

In due paesi (Finlandia ed Estonia) secondo questo studio si rilevava una leggera prevalenza femminile. Ma le differenze sono troppo piccole per essere statisticamente significative – e infatti non sono confermate da ricerche successive. È ragionevole pensare che in alcuni paesi europei la parità sia raggiunta e che in tutti la presenza femminile stia aumentando, ma ci vorranno ancora alcuni anni per arrivare a un equilibrio in tutta l’Europa.




Queste analisi di Eurostat (pubblicate nel 2005 con dati del 2004) comprendevano anche dati riguardanti il livello scolastico e l’età delle persone che usano l’internet. Mancavano le informazioni su otto paesi dell’Unione Europea (fra cui la Francia, l’Olanda e la Spagna) mentre c’erano per tre paesi “extra comunitari” (fra cui la Norvegia). La significatività dei dati diventa ancora più incerta quando si fanno suddivisioni – ma può essere interessante vedere alcuni confronti.

Vediamo la situazione, secondo Eurostat, in sei paesi e nella media dell’Unione Europea, per quanto riguarda il livello scolastico.


“Utenti” internet per livello scolastico
Percentuali sulla popolazione

Svezia
Svezia

Norvegia
Norvegia

Gran Bretagna
Gran Bretagna

Germania
Germania

Italia
Italia

Polonia
Polonia

Unione Europea
Unione Europea


Come già rilevato, la situazione generale dell’Italia in queste statistiche appare peggiore, rispetto al resto dell’Europa, di ciò che risulta da altre fonti (e anche da precedenti dati Eurostat). Tuttavia è ragionevole pensare che ci siano ancora notevoli spazi di possibile miglioramento in tutte le categorie – e che ci sia una particolare arretratezza in Italia nei livelli scolastici più bassi.

Il prossimo confronto, per gli stessi paesi e basato sulla stessa fonte, riguarda le differenze in base all’età.


“Utenti” internet per età
Percentuali sulla popolazione

Svezia
Svezia

Norvegia
Norvegia

Gran Bretagna
Gran Bretagna

Germania
Germania

Italia
Italia

Polonia
Polonia

Unione Europea
Unione Europea


Risulta particolarmente debole la situazione dell’Italia nelle età più avanzate (specialmente nel caso delle donne) rispetto alla media nell’Unione Europea e alla situazione dei paesi più evoluti. Nei paesi che da più tempo hanno un’ampia diffusione della rete, come la Svezia, la distribuzione per età è molto più equilibrata.


Nel rapporto Eurostat del maggio 2005 c’erano anche dati riguardanti l’uso dell’internet nelle imprese. In questo caso mancavano informazioni su quattro paesi dell’Unione Europea (Francia, Lussemburgo, Malta e Slovacchia) mentre c’erano per due paesi “candidati” (Bulgaria e Romania) e per uno che non fa parte dell’Unione (la Norvegia).


Imprese che usano l’internet in 23 paesi
(di cui 20 nell’Unione Europea)

percentuali

23 paesi


Come nelle statistiche più recenti, non si rilevano grandi differenze fra i paesi dell’Unione Europea (e, anche per questo motivo, la significatività dei dati è incerta). L’Italia (87 %) era poco al di sotto della media (89 %) e vicina a paesi come l’Olanda (88 %) che hanno un alto livello di attività nell’internet (vedi dati europei). Non meno di 20 paesi (su 25 nell’Unione) avevano, già nel 2004, una “penetrazione” superiore all’80 per cento.




In generale, il quadro rimane complesso. I dati offerti da fonti diverse sono spesso imprecisi e contrastanti. Solo per “larga approssimazione” si possono rilevare valutazioni significative, – come per esempio il fatto che l’uso dell’internet continua a crescere in tutta l’Europa e in molte parti del mondo. E che l’Italia, nonostante uno sviluppo veloce, è ancora lontana dai livelli dei paesi più evoluti. Altre informazioni si trovano nell’analisi dei dati italiani, in ricerche precedenti riguardanti l’Unione Europea e nella sintesi internazionale sul numero di persone online nel mondo e in Europa.






 
Per evitare un eccessivo ingombro
i dati di analisi precedenti
(anni 2000-2003)
sono stati trasferiti
in un allegato a parte.

Unione 
Europea'

I più “vecchi” riguardano i 15 paesi
che facevano parte dell’Unione
Europea prima del 2004.
Possono essere utili non solo
per un confronto “storico”,
ma anche per alcune analisi
che mancano nei dati più recenti.


Alcuni altri “vecchi” grafici
di confronto internazionale
sono in un allegato
ai dati italiani
 


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