Numero 68 4 aprile 2003 |
Consiglio a chi legge abitualmente il Mercante in Rete di tener docchio la segnalazione delle novità per verificare se cè qualcosaltro che possa trovare interessante.
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1. Ancora truffe online |
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In ogni situazione tragica o dolorosa non mancano mai gli
sciacalli (vedi /netforum/sciagura.htm Sciacalli, sciocchi e
sciagurati a proposito di ciò che è accaduto
nellautunno 2001). Sono molti gli interessi, grandi e
piccoli, che approfittano della guerra in Iraq di cui
qualcuno è palese e molti sfuggono allattenzione
anche dei cronisti più attenti.
Si moltiplicano, anche nellinternet, i tentativi di
sfruttare la situazione. Compresa unennesima versione
di quella che nel luglio 2001 avevo definito
truffa allafricana,
perché nella maggior parte dei casi gli imbroglioni fingevano
di essere in Africa. Per quanto incredibile possa sembrare, ci
devessere qualcuno che ci casca, visto che questo genere di
spamming continua a ripetersi,
anche collocando le immaginarie fortune nascoste in altre parti
del mondo e ora ce nè anche una prevedibile,
quanto allucinante, versione irachena.
Le varianti di truffe online sono infinite. Une elenco
anche sommario potrebbe riempire parecchie pagine. Mi limito
qui ad alcuni esempi di un fenomeno complesso, molteplice,
che da tempo ha assunto dimensioni preoccupanti e continua
a crescere. Molte trasferiscono in rete i modelli di imbrogli
tradizionali. Altre sono specifiche dellinternet o delle
telecomunicazioni.
Ci sono, per esempio, i venditori di domain, che
ricorrono a ogni sorta di trucchi (Vedi Le
bizzarrie dei domain). Per esempio qualcuno, che è
titolare di un domain, riceve un avviso di
scadenza. Vera o falsa che sia lesigenza di
rinnovo, il trucco sta nel fatto che chi scrive non è
il suo fornitore di servizi (o maintanier, come lo definisce
lauthority italiana) ma un estraneo che cerca di
accaparrarsi la gestione delle sue attività online.
Questo accade da tempo con i domain internazionali e ora
sta cominciando anche con i .it. È abbastanza
strano che, almeno finora, i provider onesti non abbiano reagito con
sufficiente energia contro questi imbrogli,
Assai più esteso, perché può
coinvolgere chiunque abbia una connessione alla rete (o anche
solo un telefono) è la moltiplicazione di imbrogli
basati sui cosiddetti numeri a valore aggiunto
che in molti casi non aggiungono né offrono alcun
valore, ma ricorrono a una varietà di trucchi per
rubare soldi. Il fenomeno è noto e non è nuovo.
Ma il fatto è che le truffe continuano a
moltiplicarsi.
Un esempio fra tanti (in questo caso, in Italia). Il
problema è stato denunciato pubblicamente da mesi, ma
non è risolto. Limbroglio continua a ripetersi. Con
uno di quei fastidiosi trucchi (pop-up) che infestano molti
siti web, chi incautamente entra in una finestra e (spesso
senza accorgersene) acconsente allinstallazione di un pezzo
di software... si trova, senza saperlo, collegato a un
fornitore di cui ignora lesistenza che fa pagare la
connessione due euro al minuto. Accade che le compagnie
telefoniche avvertano le vittime quando cè un
sovraccarico improvviso e così facendo le aiutino a
evitare il peggio. Ma intanto il danno è fatto e
ciò che è addebitato in bolletta a favore del
truffatore non sarà mai rimborsato. E il malandrino
continua, indisturbato, a cercare altre prede.
Le authority si sono interessate ad alcuni aspetti di
queste vicende, le compagnie telefoniche offrono qualche
rimedio (per esempio la possibilità di disattivare i
numeri a pagamento)... ma si tratta di rimedi marginali e
insufficienti. Nessuno, a quanto pare, vuole andare davvero
alla radice del problema. E questo è solo uno fra i
tanti imbrogli e inganni che infestano linternet e tutti i
sistemi di comunicazione,
Il fatto è che spesso le grandi organizzazioni,
anche se non sono loro a organizzare le truffe, ci guadagnano.
Fu la Telecom, quando aveva il monopolio, a inventare i famigerati
numeri con prefisso 166 palesemente e insidiosamente simili
ai gratuiti (verdi) 167. Quando poi fu adottato il prefisso
americano 800 per le linee gratuite,
nelloligopolio-confusopolio
delle telecomunicazioni si mise in pista un insidioso 899 a pagamento.
E per i numeri nazionali di servizio internet
702 è spuntato un altro un po troppo simile, 709, di
cui si servono i truffatori online. È vero che nel
caso degli imbrogli nei servizi internet spesso le vittime
non sanno su quale numero sono dirottate, quindi
la somiglianza dei prefissi è meno rilevante, ma il
fatto è che continua in questa come in tante altre
cose la cattiva abitudine di confondere gli elementi di
valutazione, prezzi e valori, servizi e qualità. Cosa che
favorisce gli interessi di pochi a scapito di molti, e in più
facilita gli inganni di truffatori e parassiti di varia specie.
Spesso le tortuosità della burocrazia
contribuiscono a complicare le cose. Per esempio un portavoce
della Telecom afferma che le offerte di disabilitazione
gratuita di numeri insidiosamente costosi (comunque tardive e un po
sommesse) sono ritardate per più di un anno dalla lentezza
di approvazione dellauthority.
Contrario come sono a ogni forma di repressione, di
burocrazia o di eccessi normativi. in questo caso credo che
la legge e le autorità debbano essere molto più
severe. Mentre si usano risorse esagerate di disciplina e
repressione per difendere gli interessi di pochi (come nel
caso del cosiddetto diritto dautore) o si scatenano assurde
e inutili crociate (come nel
caso della pornografia o pedofilia) quando si tratta di
infinite truffe e inganni a scapito dei cittadini gli
interventi delle autorità sono blandi, confusi,
inefficienti e spesso tardivi.
Il quadro è complicato anche dal fatto che, oltre
a tante attività chiaramente truffaldine, cè
una vasta zona grigia di comportamenti che non
violano la legge ma sono ambigui, esosi, costrittivi o poco
trasparenti. Un intrico di piccoli e grandi inganni che crea
una diffusa percezione di disagio e diffidenza (vedi
Cè
una crisi della fiducia).
Cè anche molta miopia (che spesso sfiora la
connivenza) da parte del mondo delleconomia, degli affari e
dellinformazione. Qualche sporadica denuncia arriva alla
pubblica attenzione. qualche singolo caso viene talvolta
segnalato e perseguito... ma in generale sembra poco capito
che linquinamento del mercato è sempre più
grave e che questo ostacola lo sviluppo di attività
dimpresa sane, serie, credibili e costruttive.
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all'inizio
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2. Linternet non è militare |
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Accade spesso che un piccolo sintomo sia un segnale di
una malattia diffusa. In uno della miriade di articoli sulla
guerra irachena, pubblicato nel Corriere della Sera, il
titolo elencava linternet fra gli strumenti bellici usati
dagli americani. Nel testo dellarticolo non cera alcun
accenno alla rete, ma il titolista distratto si
era sentito in obbligo di aggiungerla, in base alla diffusa
quanto falsa convinzione che sia, per sua natura, uno
strumento militare (talvolta sembra che vari cronisti o
commentatori non capiscano la differenza fra linternet e
sistemi spionistici come Echelon o qualcuna delle sue nuove
varianti).
Continua a ripetersi laffermazione, leggendaria quanto
infondata, che la rete sia nata per motivi militari e come
strumento della guerra fredda. Se è vero
che lAdvanced Research Project Agency era il committente
del progetto, e che quellagenzia appartiene al ministero
americano della difesa, non è vero che le esigenze su
cui lo sviluppo si è basato fossero solo, o
principalmente, militari. Era chiaro fin dalle origini che il
sistema sarebbe stato utile per usi civili, e fin dallinizio
fu centrale allo sviluppo la comunità scientifica, che
presto prese il sopravvento tanto è vero che la
gestione era governata dalla National Science Foundation
(vedi Come si è sviluppata linternet
nellappendice
a Lumanità dellinternet e la
cronologia sulle origini della rete).
Il fatto fondamentale è che un sistema aperto,
accessibile a tutti, trasparente e policentrico è
lassoluto contrario di unorganizzazione spionistica o
militare. I reiterati tentativi di far credere che la rete
sia, più di qualsiasi altra risorsa di comunicazione,
uno strumento di guerra o di spionaggio sono solo una delle
tante manifestazioni di incomprensione, diffidenza e
ostilità preconcetta che ancora oggi circondano
linternet. Non è facile capire quanto si tratti di
ignoranza, e quanto di intenzionale deformazione ma
né luna, né laltra sono giustificate o
perdonabili. Avevo parlato di questo problema in un vecchio
testo di sette anni fa (Cassandra)
e da allora, nonostante la molto maggiore diffusione
dellinternet, le cose non sono molto cambiate.
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3. Nuovi dati internazionali |
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alcuni cambiamenti rilevanti nella situazione
dellinternet in Europa rispetto ai dati riassunti nel
numero 68 di questa rubrica (aprile 2003).
Come il solito, unanalisi più estesa si trova nel documento
dati europei.
Come già rilevato, rimane qualche dubbio sul fatto che
lattività online dellItalia possa essere al primo
posto in cifra assoluta in Europa. Ma la situazione
è sostanzialmente cambiata negli ultimi tre o quattro anni.
Il totale europeo supera i 27 milioni di host
internet. Questo è un aggiornamento
della situazione nei 22 paesi europei con più di
100.000 host..
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Numero di host |
crescita annuale |
1994 |
5.800.000 |
+ 119 % |
1995 |
12.900.000 |
+ 104 % |
1996 |
21.800.000 |
+ 104 % |
1997 |
28.700.000 |
+ 52 % |
1998 |
42.200.000 |
+ 46 % |
1999 |
72.400.000 |
+ 68 % |
2000 |
109.600.000 |
+ 51 % |
2001 |
147.300.000 |
+ 35 % |
2002 |
171.600.000 |
+ 17 % |
È evidente che con laumento delle quantità
le percentuali di aumento tendano a diminuire, ma la velocità
di crescita ha un andamento irregolare. Lo sviluppo dellinternet
non è un fenomeno coerente e omogeneo, ma la combinazione
di molti fattori diversi.
La tabella che segue analizza i dati per i 22 paesi (su 240) con più
di 500.000 host internet.
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Numero di host dicembre 2002 |
Crescita % in un anno |
% su totale |
Per 1000 abitanti |
Stati Uniti |
104.938.665 |
+ 10,0 |
64,7 |
369,6 |
Giappone |
9.260.117 |
+ 28,8 |
5,4 |
72,9 |
Italia |
3.864.315 |
+ 69,2 |
2,2 |
68,6 |
Olanda |
3.148.098 |
+ 19,6 |
1,8 |
196,2 |
Canada |
3.129.884 |
+ 8,3 |
1,9 |
104,3 |
Gran Bretagna |
2.936.622 |
+ 19,2 |
1,7 |
48,9 |
Germania |
2.923.327 |
+ 9,0 |
1,7 |
35,5 |
Australia |
2.564.339 |
+ 12,0 |
1,5 |
135,2 |
Brasile |
2.237.572 |
+ 36,1 |
1,3 |
13,0 |
Taiwan |
2.170.233 |
+ 26,7 |
1,3 |
97,1 |
Francia |
2.157.628 |
+ 29,1 |
1,3 |
36,7 |
Spagna |
1.694.601 |
+ 13,2 |
1,0 |
41,2 |
Finlandia |
1.220.062 |
+ 29,2 |
0,7 |
234,8 |
Svezia |
1.209.266 |
+ 6,0 |
0,7 |
136,1 |
Danimarca |
1.154.053 |
+ 63,2 |
0,7 |
215,8 |
Messico |
1.107.795 |
+ 20,6 |
0,7 |
11,2 |
Belgio |
1.052.706 |
+ 57,5 |
0,6 |
102,6 |
Polonia |
843.475 |
+ 28,9 |
0,5 |
21,8 |
Austria |
838.026 |
+ 27,5 |
0,5 |
103,9 |
Russia |
800.277 |
n.a. |
0,5 |
5,5 |
Svizzera |
723.243 |
+ 17,8 |
0,4 |
99,1 |
Norvegia |
634.098 |
+ 0,7 |
0,4 |
140,3 |
Totale |
171.638.297 |
+ 16,5 |
|
11,5 |
Questo grafico rappresenta la situazione, alla fine del 2002, per i
12 paesi con più di un milione e mezzo di host internet.
host internet in 12 paesi
paesi nel mondo con più
di un milione e mezzo di host
Se per una migliore leggibilità togliamo dal
grafico gli Stati Uniti, questa è la situazione per
gli altri 21 paesi con più di 500.000 host.
Host internet in 21 paesi
paesi nel mondo con più di 500.000 host (Stati Uniti esclusi)
Per quanto riguarda la densità (host per 1000
abitanti) questo è un aggiornamento del grafico per i
22 paesi con più di 500.000 host internet.
Host internet per 1000 abitanti in 22 paesi
La situazione della densità assume una particolare
evidenza se si rappresenta come mappamondo.
Host internet per 1000 abitanti
Questa è la situazione, in relazione al reddito, per
i 22 paesi con più di 500.000 host internet.
Host internet in relazione al reddito (PNL) in 22 paesi
Analisi più dettagliate, e commenti sulle evoluzioni,
si trovano nel già citato documento online sui
dati internazionali.
Unaltra analisi disponibile in questo sito
riguarda la crescente presenza nellinternet di
due comunità culturali
(spagnola e cinese). In quel quadro cè anche
unapprossimata valutazione delle nove principali
lingue attive nella rete.
Lingue
più diffuse nellinternet
È ovvio il predominio dellinglese, ma altre
otto lingue hanno una presenza rilevante nellinternet.
Se si considera il fatto che il giapponese non è molto
conosciuto o usato fuori dal Giappone, e che le velocità
di crescita sono diverse, risulta evidente che lo spagnolo
tende ad affermarsi come la seconda lingua internazionale.
Larea di cultura cinese potrebbe già oggi essere
pari o superiore al Giappone se non ci fossero pesanti
restrizioni sulluso dellinternet in Cina.
Qualche ulteriore segnale di evoluzione potrà
forse essere colto nei prossimi mesi, ma una nuova analisi
complessiva del quadro internazionale non sarà
possibile prima del luglio o agosto 2003.
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4. Nuovi dati europei |
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Ci spono alcuni cambiamenti rilevanti nella situazione
dellinternet in Europa rispetto ai dati riassunti nel
numero 67 di questa rubrica (dicembre 2002).
Come il solito, unanalisi più
estesa si trova nella sezione dati.
Neturalmente rimane qualche dubbio sul fatto che
lattività online dellItalia possa essere al primo
posto in cifra assoluta in Europa. Ma la situazione
è sostanzialmente cambiata rispetto a due o tre anni fa.
Il totale europeo supera i 27 milioni di host
internet. Questo è un aggiornamento
della situazione nei 22 paesi europei con più di
100.000 host..
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Numero di host febbraio 2003 |
% su Europa |
Per 1000 abitanti |
Italia |
3.864.315 |
14,1 |
68,6 |
Olanda |
3.325.645 |
12,1 |
204,2 |
Gran Bretagna |
2.990.013 |
10,9 |
49,8 |
Germania |
2.923.327 |
10,7 |
35,5 |
Francia |
2.157.628 |
7,9 |
36,7 |
Spagna |
1.694.601 |
6,2 |
41,2 |
Finlandia |
1.220.062 |
4,5 |
234,9 |
Svezia |
1.209.266 |
4,4 |
136,1 |
Danimarca |
1.154.053 |
4,2 |
215,8 |
Belgio |
1.052.706 |
3,8 |
102,6 |
Polonia |
843.475 |
3,1 |
21,8 |
Austria |
838.026 |
3,1 |
103,9 |
Russia |
800.277 |
2,9 |
5,5 |
Svizzera |
723.243 |
2,7 |
99,1 |
Norvegia |
634.098 |
2,3 |
140,3 |
Repubblica Ceca |
362.083 |
1,3 |
35,2 |
Portogallo |
291.355 |
1,1 |
28,1 |
Ungheria |
254.462 |
0,9 |
25,0 |
Grecia |
202.525 |
0,7 |
18,5 |
Irlanda |
138.280 |
0,5 |
36,1 |
Ucraina |
130.569 |
0,5 |
2,6 |
Estonia |
109.643 |
0,4 |
80,2 |
Unione Europea |
23.029.644 |
83,9 |
61,7 |
Europa |
27.432.079 |
|
39,1 |
Come il solito, questo grafico riassume la situazione in cifra assoluta nei 15 paesi europei con più di 500.000 host internet.
15 paesi europei
Questo è un aggiornamento del grafico per la densità (nei 22 paesi europei con piò di 100.000 host internet)..
Host internet per 1000 abitanti in 22 paesi europei
Vediamo il quadro della densità in Europa anche sotto forma di mappa.
Host internet per 1000 abitanti
E vediamo, come il solito, un grafico del hostcount in rappporto al reddito.
Host internet in rapporto al reddito (PNL) in 22 paesi europei
La situazione continua a evolversi, ma si confermano alcuni fatti storici, come il predominio dellEuropa settentrionale (e in particolare della Finlandia). LItalia da tre anni sta crescendo più velocemente del totale europeo e mondiale: Sembra che abbia superato, per la prima volta, la densità media dellUnione Europea, ma rimane arretrata in proporzione al reddito come le altre grandi economie dellEuropa.
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