Dati

Italia

Allegato a
dati sull’internet in Italia


Alcuni confronti internazionali



Quelle che seguono sono alcune analisi che erano state pubblicate in precedenti versioni del documento sull’internet in Italia e che sono state trasferite qui per evitare un eccessivo ingombro. Sono basate su dati meno recenti – fra il 2002 e il 2005. Può essere utile conservare queste “vecchie” informazioni come elemento di confronto – e anche perché le situazioni non cambiano radicalmente in pochi anni.

Continuano a esserci, anche su scala internazionale, valutazioni poco attendibili per quanto riguarda il numero di persone che usano l’internet. Per esempio circolano da dieci anni affermazioni a proposito di “un miliardo di persone” collegate nel mondo, quando solo oggi le valutazioni più esagerate si avvicinano a quella cifra (una stima più realistica è fra 600 e 700 milioni). Vedi Un po’ di storia di dieci anni. È vero che la situazione è molto cambiata rispetto al passato, ma nove decimi dell’umanità sono ancora esclusi dall’uso della rete.

Una “proiezione” diffusa nel 2001, che affermava di basarsi su dati Nielsen, prevedeva che alla fine di quell’anno si sarebbe arrivati a oltre 100 milioni di persone online in Europa – e che entro il 2004 si sarebbero superati i 250 milioni. Un comunicato di Nielsen NetRatings diffuso il 3 dicembre 2005 diceva che a 100 milioni di persone collegate da casa in Europa si era arrivati nell’ottobre 2005, con un aumento del 12 % negli ultimi 12 mesi. La crescita più veloce, secondo questa notizia, sarebbe stata in Francia (16 %) seguita da Italia (15 %), Gran Bretagna (13 %) e Germania (12 %).


Per altri confronti internazionali vedi un’analisi della situazione nel mondo e in Europa.




Questo grafico riguarda il numero di persone collegate all’internet, secondo Nielsen NetRatings, in nove paesi alla fine del 2004.


“utenti” internet in 9 paesi
Percentuali sulla popolazione

9
La parte bianca delle barre indica le persone
che hanno la disponibilità di una connessione, ma non l’hanno mai usata.


Poiché questa fonte considera “utente” anche chi fa un uso molto sporadico della rete, qui è sottovalutata la quota di persone che “possono disporre” di un collegamento, ma non lo usano (come risulta da altri studi, la percentuale è notevolmente più alta).

Se esaminiamo gli stessi dati “in cifra assoluta”, vediamo che l’Italia è al terzo posto in Europa per numero totale di persone online (e al quinto nel mondo – anche se appare probabile che, nel medio-lungo periodo, sia superata da paesi con una popolazione più numerosa, a cominciare dal Brasile).


“utenti” internet in 8 paesi
Numeri in milioni

8
Va ricordato, anche in questo caso, che i numeri sono “sovrastimati”.
Una valutazione realistica è un po’ più della metà


Il prossimo grafico mostra l’evoluzione, secondo Nielsen NetRatings, del numero di famiglie con accesso all’internet in cinque anni (dal 2000 al 2004) nei cinque più “grandi” paesi dell’Europa occidentale.


Abitazioni con accesso all’internet
in 5 paesi europei
2000-2004

Percentuali sul totale household

5
 
(La progressione è a distanza semestrale dal quarto trimestre 2000 al quarto 2004)


La valutazione dei dati relativi (nonostante le perplessità sui valori numerici) ci dice che l’Italia si è avvicinata al livello della Gran Bretagna e della Germania. È interessante confrontare questo andamento con un grafico riguardante gli stessi cinque paesi che si trova nell’analisi dei dati europei. Non solo in Italia, ma anche negli altri paesi, l’attività online (come misurata dai dati di hostcount) cresce più velocemente del numero di persone che dispongono di un accesso all’internet.

Da un ’altra fonte (vedi l’analisi internazionale) questa risulta essere la densità rispetto alla popolazione nei primi 20 paesi del mondo per numero totale di persone online.


“Utenti” internet in 20 paesi
Percentuali sulla popolazione

20
Va ricordato, anche in questo caso, che i numeri sono “sovrastimati”
Una valutazione realistica è fra la metà e due terzi


Da altre fonti la posizione dell’Italia risulta meno evoluta. Per esempio un comunicato diffuso da Eurostat (il servizio statistico dell’Unione Europea) il 6 aprile 2006 presenta una serie di dati riguardanti il primo trimestre del 2005. Non sono chiariti i motivi per cui mancano i dati di tre paesi (la Francia, l’Irlanda e Malta). In più ce n’è uno che non fa parte dell’Unione: l’Islanda (che anche da altre analisi risulta particolarmente avanzata nell’uso dell’internet).


“Utenti” internet per 100 abitanti in 23 paesi
(di cui 22 nell’Unione Europea)

21
 
La media dell’Unione Europea si basa sui 22 paesi (su 25)
per cui ci sono dati disponibili in questa ricerca


La situazione dell’Italia appare ancora arretrata – in generale, e ancor più fra le donne (vedi i dati italiani sulla presenza di donne online). Altri dati e commenti basati sulle ricerche Eurostat si trovano in un supplemento dedicato all’Unione Europea.

In un contesto così confuso è difficile fare confronti internazionali. Ma questa, per esempio, è la situazione nel 2003 secondo il rapporto 2004 dell’European Information Technology Observatory – riferita a dieci paesi europei più Stati Uniti e Giappone.


“Utenti” internet per 100 abitanti in 12 paesi

12 paesi

Questi dati, dalla verifica altre informazioni
e anche dalla “serie storica” della stessa fonte,
risultano fortemente “sopravvalutati”
(quasi il doppio di ciò che indicano
stime più attendibilili).
Ma è sperabile che siano omogenei per criterio
e quindi confrontabili fra loro.
 

La situazione in Europa si evolve, ma rimane il tradizionale predominio dei paesi scandinavi. La posizione dell’Italia, come sappiamo, da alcuni anni ha superato la media europea, ma è evidente che siamo ancora lontani dalla “soglia” di un “mercato maturo”. Si conferma, per l’ennesima volta, che nove decimi dell’umanità non hanno accesso alla rete (e, come già rilevato, la situazione reale è molto peggiore di ciò che appare da questi dati).

Un’altra fonte di dati internazionali è Nua, un’organizzazione irlandese che per sei anni ha pubblicato stime di diverse provenienze. L’attendibilità di quel genere di dati è sempre stata molto discutibile, anche per le discordanze fra le fonti – ma questa è la situazione, secondo quella raccolta, in sedici paesi europei più altri cinque con un’alta densità di persone online. I dati più recenti sono del 2002.


“Utenti” internet per 100 abitanti in 21 paesi

21 paesi

Anche questi dati, come quelli nel grafico precedente,
sono fortemente “sopravvalutati”.
Ma, nonostante la varietà delle fonti, sembra esserci
una ragionevole coerenza nei confronto fra i diversi paesi.
 

L’Italia risulta essere, “in cifra assoluta”, al terzo posto in Europa dopo la Gran Bretagna e la Germania – e fra i cinque paesi nel mondo con il più alto numero di persone online. Ma ha ancora una densità relativamente bassa rispetto ai paesi più avanzati. Si conferma, come in tutte le altre analisi di dati, il tradizionale predominio dei paesi scandinavi. L’Islanda è probabilmente il paese con la più alta densità del mondo (ma in questo caso sembra sottovalutata la Finlandia). Più recente, come sappiamo, è la crescita dell’Olanda (vedi i dati europei).

Secondo Nielsen NetRatings questa sarebbe la situazione, nel primo trimestre 2004, nei sette paesi (degli undici considerati in quell’analisi) che hanno il maggior numero di abitazioni con un accesso all’internet.

Persone in abitazioni con accesso all’internet in 7 paesi
Numeri in milioni

7 paesi

Sull’attendibilità dei numeri è necessario avere qualche riserva, perché dal confronto con altre verifiche risultano esagerati (e comunque risiedere in un’abitazione dotata di un accesso è una cosa diversa dall’usare la rete). Tuttavia è sperabile che il criterio usato sia lo stesso per tutti i paesi e che perciò i confornti siano significativi.

Il predominio “in cifra assloluta” degli Stati Uniti è impressionante anche da questo punto di vista (vedi i dati internazionali). Ma è interessante rilevare che l’Italia è il terzo paese in Europa, e fra i primi cinque nel mondo, per dispnibilità di accessi all’internet.

Vediamo la situazione, in base alla stessa fonte, come densità (percentuale sul numero di household, cioè di abitazioni o famiglie).

Abitazioni con accesso all’internet in 11 paesi
Percentuali sul totale household

11 paesi

Anche questi dati confermano che la posizione dell’Italia è notevolmente migliorata, ma ancora lontana dai livelli dei paesi più avanzati.



Sembra che ci siano differenze rilevanti fra l’Italia e altri paesi nel caso di persone “anziane”. Per esempio un comunicato internazionale diffuso da Nielsen (Net Ratings) il 14 novembre 2003 riferisce questi dati riguardo alle persone online dai 55 anni in su in in otto paesi europei.


“Anziani” online in otto paesi – 2003
Percentuali sul totale “utenti” internet

anziani
La parte rossa delle colonne rappresenta l’aumento dal settembre 2002 al settembre 2003
 

Secondo questa fonte ci sarebbe un forte aumento della presenza di persone “anziane” online. Che in Europa siano cresciute del 28 % in un anno è poco credibile, ma la tendenza è probabilmente reale. L’Italia, da questo punto di vista, è fra i paesi più arretrati – ma sembra avere un aumento superiore alla media auropea. Se fosse vero che gli “anziani” online in Italia sono aumentati del 32 % in un anno sarebbe la più alta percentuale di crescita fra gli otto paesi esaminati in questa ricerca – ma purtroppo, almeno per ora, non si trova conferma in altre fonti di un simile cambiamento. (Anche da altre analisi risulta un aumento dell’ attività online di persone oltre i 65 anni, ma i numeri sono ancora troppo piccoli per poter essere correttamente interpretabili).

Come risulta anche dai dati italiani nelle fasce di età più avanzata è debole la presenza femminile. In generale (in Europa e in Italia) ci si sta avvicinando alla parità. Ma fra le persone oltre i 54 anni la presenza di donne online è notevolmente più bassa, come vediamo in questo grafico (pubblicato dalla stessa fonte).


“Anziane” online in otto paesi – 2003
Percentuali di donne e uomini sul totale “dai 55 anni in su”

anziane

Si rileva, anche in questo caso, una particolare debolezza dell’Italia. Le donne sono il 21 % delle persone online “dai 55 anni in su” – mentre in Svezia sono il 38 %, in Gran Bretagna il 32 %, in Olanda il 30 % (in tutti i paesi le percentuali sono più alte nel caso delle donne più giovani).

Vedi i dati italiani per un’analisi più specifia della situazione in Italia – e anche la pagina riguardante l’internet in I vecchi, l’informazione e la comunicazione.




Per alcuni altri confronti internazionali
vedi i dati Unione Europea


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