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« Quella che doveva essere una conferenza volta a ristabilire una pace duratura si tramutò, invece, nella causa embrionale della seconda, immane, tragedia »
Carlo Mafera
I delegati delle potenze vincitrici si ritrovarono il 28 giugno 1919 nella città francese di Versailles per ristabilire i nuovi assetti di un'Europa straziata da una guerra devastante. Già nel 1918 il presidente americano Wilson propose nel suo discorso i famosi 14 punti, volti a definire una pace giusta e duratura e a creare un organismo garante dell'integrità territoriale. In realtà la conferenza di Versailles, anzichè mirare a creare una situazione di armonia, si caratterizzò per il suo intento punitivo nei confronti delle nazioni vinte che, senza essere neppure invitate, furono costrette a subire condizioni umilianti dalle potenze alleate, animate da un profondo desiderio di vendetta. La Germania con quel trattato venne considerata l'unica responsabile della guerra e perciò le furono imposte dagli Stati europei vincitori - Francia e Gran Bretagna soprattutto, ma anche Italia - delle condizioni di pace durissime. Lo scopo era quello di vedere la nazione tedesca distrutta moralmente, oltre che politicamente ed economicamente. |
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Per la situazione determinatasi dopo il conflitto, la Germania cambiò completamente il proprio ordinamento politico. Infatti da monarchia parlamentare divenne una repubblica socialdemocratica e federale, divisa in 17 Länder autonomi. |
L'umiliazione dell'orgoglio tedesco
Le condizioni economiche
Le condizioni militari
Il "corridoio polacco"
Le minoranze tedesche