Lo sviluppo della tecnica (che esiste dagli anni '80) è stato volto alla riduzione degli effetti indesiderati, ed in particolare al surriscaldamento che si produce, per attrito, soprattutto a livello dell'incisione.
La "cottura" della cornea a livello dell'incisione può essere fonte di problemi nel post-operatorio: astigmatismo, fastidio alla luce, sensazione di corpo estraneo: è pertanto un fenomeno da evitare per una chirurgia di qualità.
Un primo passo in questo senso è stato rappresentato dal dosaggio dell'energia ultrasonica in brevi microimpulsi, separati da pause che consentono di raffreddare la sede di ingresso del facoemulsificatore.
Una ulteriore, recente innovazione è rappresentata dalla possibilità di realizzare una vibrazione della punta in senso torsionale. In questo modo l'attrito al sito di ingresso è ridottissimo senza perdita di efficacia a livello della punta.
Queste brevi animazioni evidenziano la differenza tra il modo di funzionamento tradizionale (a sinistra) e torsionale (a destra); le caratteristiche migliorative di quest'ultimo sono state ampiamente documentate da studi clinici.
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Pagina aggiornata il: 4 dicembre 2010
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