L’umanità dell’internet
(le vie della rete sono infinite)

omini

di Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it



Capitolo 44
Spam, spam, spam


Una parola infame, nel gergo della rete, è spam. Indica la cattiva abitudine di mandare messaggi non richiesti nelle caselle postali (mailbox) di tante persone, oppure di collocare lo stesso messaggio in diverse liste, forum o newsgroup così che la stessa persona lo riceve più volte.

Oltre ai documenti sulla netiquette vedi What is spam e anche Cose da non fare e L’epidemia dello spam

Questo è considerato irritante comunque, ma specialmente quando si tratta di proposte commerciali o comunque di messaggi “interessati” nel senso che qualcuno ha qualcosa da proporre. Anche la propaganda politica o ideologica, quando diventa ripetitiva e insistente, suscita reazioni negative.

Se tutti considerano fastidioso ricevere posta indesiderata (la cosiddetta junk mail), la reazione è ancora più intensa quando si tratta di posta elettronica. Il motivo è abbastanza ovvio. Se ricevo per posta un catalogo o una lettera di vendita che non mi interessa, la butto via senza neanche aprire la busta o dopo aver dato una rapida occhiata al contenuto. Ma se mi arriva nella posta elettronica sono costretto a leggere il messaggio prima di capire che è indesiderato; il fastidio, la perdita di tempo, l’invasione del mio spazio privato sono ancora più fastidiose e irritanti.

Prima di proseguire su questo argomento vorrei permettermi una piccola digressione etimologica (spero che sia anche divertente). Quasi tutti in rete conoscono il termine spam, ma pochi sanno come è nato.

Spam (spiced pork and ham) è un impasto di carne di maiale in scatola, diffuso negli Stati Uniti, che non è considerato una raffinatezza gastronomica. (Vedi Spam).

Nella seconda serie di Monty Python’s Flying Circus (1970) c’era una scenetta dedicata allo spam. Si svolge in un bar-ristorante in cui un tavolo è occupato da un gruppo di vichinghi, con tanto di elmi cornuti. Entrano marito e moglie (lui è Eric Idle, lei è Graham Chapman travestito da donna; la cameriera è Tery Jones, anche lui travestito da donna, in maniera malconcia e trasandata).

(Il testo originale si trova sul sito Berkeley).


Marito: Siediti qui, cara.

Moglie: Va bene.

Marito (alla cameriera): Buongiorno!

Cameriera: Buongiorno!

Marito: Bene, che cosa c’è di buono?

Cameriera: Be’, c’è uova e bacon; uova salsiccia e bacon; uova e spam; uova bacon e spam; uova bacon salsiccia e spam; spam bacon salsiccia e spam; spam uova spam spam bacon e spam; spam salsiccia spam spam bacon pomodoro e spam;

Vichinghi (cominciano a cantare): Spam spam spam spam

Cameriera: Spam spam spam uova e spam; spam spam spam spam spam spam fagioli stufati spam spam spam...

Vichinghi (cantano): Spam! Splendido spam! Splendido spam!

Cameriera: ... o aragosta Thermidor à Crevette con salsa mornay servita alla provenzale con scalogno e melanzane, guarnita con paté ai tartufi, brandy e con sopra un uovo fritto e spam.

Moglie: Avete qualcosa senza spam?

Cameriera: Be’, nello spam uova salsicce e spam non c’è molto spam.

Moglie: Non voglio spam!

Marito: Perché non può avere uova bacon spam e salsiccia?

Moglie: Ma in quello c’è lo spam!

Marito: Ma non c’è così tanto spam come in spam uovo salsiccia e spam, vero?

Vichinghi (cantano in crescendo): Spam spam spam spam

Moglie: Potete farmi uova bacon spam e salsiccia senza lo spam?

Cameriera: Urgghh!

Moglie: “Urgghh” cosa? Non mi piace lo spam!

Vichinghi (ancora in crescendo): Splendido spam! Magnifico spam!

Cameriera: Zitti!

Vichinghi: Splendido spam! Magnifico spam!

Cameriera: Insomma, zitti! (i vichinghi smettono) maledetti vichinghi! Signora, non posso darle uova bacon salsiccia e spam senza lo spam.

Moglie (strilla): Non mi piace lo spam!

Marito: Calmati, cara, non litighiamo. Mangerò io il tuo spam. Mi piace tanto. Voglio spam spam spam spam spam spam spam fagioli stufati spam spam spam e spam!

Vichinghi (cantano): Spam spam spam spam. Splendido spam! Magnifico spam!

Cameriera: State zitti! I fagioli stufati sono finiti.

Marito: Be’ allora posso avere lo spam invece dei fagioli?

Cameriera: Allora vuole spam spam spam spam spam spam...?

(ma è troppo tardi, la sua voce è sopraffatta dal canto dei vichinghi)

Vichinghi (cantano in coro): Spam spam spam spam. Splendido spam! Magnifico spam! Spam spa-a-a-a-a-am spam spa-a-a-a-a-am spam. Splendido spam! Splendido spam! Splendido spam! Splendido spam! Splendido spam! Spam spam spam spam!


Questa ossessionante scenetta (scritta dai Monty Python per tutt’altri motivi) descrive efficacemente lo stato d’animo di chi frequenta la rete quando si trova davanti a un tentativo di spamming.

Agli inizi, non se ne riceve molto. Gli “spammatori” abituali ci mettono un po’ di tempo a scoprire la nostra esistenza e identificare il nostro indirizzo in rete. Ma presto o tardi l’invasione comincia, ed è molto fastidiosa. Fin dalle origini della rete si è pensato al modo di eliminare lo spam, ma non è facile. Ci sono organizzazioni che si occupano attivamente di combatterlo ma finora non sono riuscite a distruggerlo.

Una delle più aggressive è SpamCop che raccoglie le segnalazioni di spamming e agisce per eliminarne le origini. Dobbiamo augurarci che questo tipo di azione sia più efficace dei vari tentativi, da parte di provider e altre organizzazioni, per cercare di booccare le fonti di spamming. Spesso questi “automatismi” sono stati concepiti rozzamente e hanno provocato l’eliminazione anche di posta normale – così la cura era peggio della malattia.

In attesa che qualcuno riesca a estirpare le radici del problema, per fortuna non è difficile difendersi. Di solito è abbastanza facile identificare a prima vista i messaggi di quella specie e cancellarli senza leggerli.

Uno dei vantaggi dell’eliminazione di messaggi di origine poco chiara e di contenuto discutibile è che in quel modo si riduce il rischio di virus.
Vedi il capitolo 39.

Gli spam aono quasi sempre stupidi e pedestri; solo giocando sui “grandi numeri” possono sperare che qualcuno ci caschi. Ma proprio nel numero sta il problema. Uno dei messaggi che ho letto per curiosità, prima di buttarlo via, offre 142 milioni di indirizzi per 149 dollari. La qualità di una tale mostruosa raccolta è ovviamente scadente; facile indovinare che contiene duplicati, indirizzi vecchi e chissà quanta altra porcheria. Ma con un costo trascurabile chi compra quella lista può sparare centomila messaggi al giorno per più di tre anni. Se ci casca uno su diecimila... il gioco è fatto.

Vedi Il commercio delle anime
e Hanno venduto anche la mia anima

L’importante è non rispondere (e ovviamente non accettare le offerte). Non è il caso di fidarsi di chi fa spamming. Credo che l’unico vero vaccino contro questa infezione sia l’esperienza e l’intelligenza delle persone. Quando nessuno risponderà più... l’epidemia si esaurirà.

Ma non c’è solo lo spamming organizzato e commerciale. Ci sono anche le tante persone che per errore, inesperienza o inguaribile prolissità infestano la rete di inutili ripetizioni. A questo problema non c’è rimedio se non una più diffusa comprensione della netiquette e in generale della cultura e umanità della rete.






Dopo la pubblicazione di questo libro il problema dello spam si è ulteriormente aggravato – e continua a peggiorare.

Vedi a questo proposito:
La piaga dello spam (ottobre 2002)
Spam e scam (giugno 2003)
Le deboli terapie antispam (luglio 2005)
Lo chiamano “splog” (settembre 2006)






Su questo argomento c’è una vignetta che non compare nel libro stampato, ma che avevo già pubblicato online. È la traduzione di un cartoon di Illiad (J. D. Frazer) del 5 novembre 2000 (come quella a proposito di “portali” nel capitolo 36 e quella sugli interventi “polizieschi” nel capitolo 40).


spam

Mi sembra che riassuma efficacemente il concetto.


Contribuiscono a capire il problema
anche altre due vignette dello stesso autore.

Una pubblicata il 5 novembre 2002

spam

L’altra il 18 gennaio 2004 (in occasione
della riporesa di attività nelle esplorazioni spaziali).

spam
 
Per chi ha la fortuna di non essere quotidianamento inondato di spam
forse occorre spiegare che offerte di ogni specie (spesso truffaldine)
vengono mandate indiscriminatamente a indirizzi raccolti a casaccio.
Quindi può essere proposto un invio postale,
con un prezzo “da vicinato”, a qualcuno che sta sulla luna.
 

QUI
si trova un’immagine che riunisce otto vignette
pubblicate nel maggio 2003
(È un po’ ingombrante... 100 k)






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di presentazione del libro



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