
Ho
cominciato a trafficare con
la radio fin da bambino, giocando con la radio a
galena
di mio
padre. Me la ricordo ancora benissimo ed era affascinante vedere e
toccare ogni componente. Ovviamente, giocandoci, l'ho distrutta.
Durante il periodo della scuola media, tenevo la radio accesa mentre
facevo i compiti a casa. Era la possibilità di divagarmi tra
un
esercizio e l'altro.
L'apparecchio radiofonico era ovviamente a valvole, con contenitore in
legno (poi da me verniciato di smalto bianco) e scala parlante
illuminata ma senza occhio magico: meglio così
poiché ne
sarei rimasto affascinato ed avrei messo a rischio la mia riuscita
scolastica. Quella radio poteva ricevere qualcosa sulle onde corte e
lì, di tanto in tanto, facevo sporadici e poco interessati
ascolti. Di tanto in tanto potevo sentire un segnalone fortissimo, di
breve durata, una voce umana avrei detto ma molto molto nasale e
comprensibile con difficoltà.
Avevamo anche uno dei primi televisori bianco/nero a valvole che ogni
tanto doveva essere riparato. E fu proprio al tecnico tv, il signor
Domenico, che chiesi la spiegazione della "voce nasale". In quella
occasione seppi che esistevano i "
radioamatori",
che quella voce era
trasmessa in "
ssb"
e che per riceverla ci voleva un "
bfo".
Domenico
abitava vicino a casa mia e nel suo stesso condominio c'era per
l'appunto un
radioamatore: I1ZVA. Le mie rotelline stavano già
girando.
Paride, I1ZVA, mi ha dischiuso un mondo, mi ha fatto apprendere l'arte
e la passione del radiantismo. Luigi Vittorio, I1BPW, mi ha insegnato
lo spirito radiantistico e mi ha pazientemente messo in condizione di
sostenere l'esame per la patente ministeriale. Così nel 1971
è nato un nuovo
radioamatore:
I1MCF.
Poi
sono diventato I6MCF a seguito delle nuove norme legislative
sui nominativi radiantistici. Qui di seguito c'è la mia
qsl di allora, dove
si può vedere come il tipografo non si sia

dato
pace del fatto che il nominativo dovesse avere caratteri più
grandi del nome e cognome. Ma tant'é.
Moltissimi altri radiomatori meritano il mio ringraziamento per i
preziosissimi e pazienti consigli ricevuti durante questi anni. Valga
per tutti l'esempio di
Giorgio,
I6MAT, che
ancora sopporta e supporta i
miei vaneggiamenti. È insostituibile.
Ho cominciato con un ricevitore a
superreazione per le
VHF (ECC81 +
ECL82) che, l'ho capito poi, disturbava i collegamenti tra aeroplani e
torre di controllo del non lontano aeroporto. Sono corso ai ripari con
un ricevitore costruito con i "
telaietti
Philips", che altro non erano
se non delle basette a semiconduttori nate per realizzare ricevitori
per broadcast OM ed MF. Modificando tali telaietti si riusciva in
qualche modo, e con molta instabilità in frequenza, a
ricevere
la AM in banda 2 m. Oltre che instabile, tale sistema ricevente era
notevolmente microfonico. Però la sensibilità era
decente.
Il trasmettitore, autocostruito pure lui, era quarzato, valvolare, in
modulazione di ampiezza. Anni dopo arrivò un
amplificatore
di
potenza equipaggiato con una QQE06/40 (di recupero) accordata
di
placca con linee risonanti. Tutto autocostruito, anche il contenitore,
grazie all'aiuto di Franco I1PIV. Successivamente intervenne anche un
vfo. In tali condizioni e grazie alla approssimativa tecnologia che
possedevo all'epoca, avevo il pieno possesso (interferenziale) di
tutti i televisori della zona.
Also sprach Domenico.
Sono passato
anche per
la banda CB. Realizzando un
amplificatore per
elevare la potenza
del
portatile canalizzato Midland che adoperavo. Poi, tanto per avere il
saldatore in mano, da un telaio di un vecchio ricevitore casalingo
OM/OC (non quello citato sopra) ho ricavato un
ricevitore
a vfo:
ve le ricordate le valvole rimlock? A mia parziale discolpa faccio
notare che c'era anche il bfo.
Il primo
sistema trasmittente in
decametriche era costituito da: BC221
(frequenzimetro a battimento surplus militare valvolare)
adoperato come vfo
che pilotava una 6V6GT accordata a 3,5 MHz e modulata in AM sulla
griglia soppressore tramite il microfono piezoelettrico temporaneamente
sottratto al registratore a nastro (valvolare) Geloso G257. Con una
long
wire e la pazienza degli amici OM coprivo qualche chilometro di
distanza
se la frequenza era libera.
Nel 1985 ho autocostruito un ricevitore serio per le decametriche. Era
un gioiello. Autocostruito anche il contenitore in

ferro ed il
telaio in ottone. Seguiva lo schema a blocchi del
Mosley CM-1:
ricevitore
a singola conversione con f.i. a 455 kHz sulla banda degli 80 m
e, per le altre bande, un pre-convertitore a quarzo verso gli 80 m.
Nessuno stadio amplificatore a radiofrequenza, doppio circuito
accordato di preselezione di antenna con accoppiamento induttivo,

due mescolatori a
triodo (ECC81)
alimentati a bassa tensione anodica come nell'
Hallicrafters SX146,
filtro meccanico (di
recupero) Collins per ssb in frequenza intermedia,
vfo a
semiconduttori (fet!)
stabilissimo, due pentodi (6BA6) amplificatori a f.i., bfo quarzato a
transistori, rivelatore a prodotto a triodo, bassa frequenza valvolare
(ECL82).

La sintonia era a
demoltiplica
coassiale meccanica con scala parlante semicircolare ad ago mobile tipo
Geloso G4-216.
L'antenna era un dipolo trappolato W3DZZ autocostruito in kit.

Le cose
sono migliorate notevolmente quando il trasmettitore è
diventato un
Hallicrafters
HT37 acquistato in buonissime
condizioni. Valvolare, generatore SSB a sfasamento, demoltiplica di
sintonia meccanica, 75W di potenza e buona qualità di
modulazione.
Con questa accoppiata ho fatto dei bellissimi qso in fonia con OM di
tutto il mondo.
Ho poi messo le mani su uno splendido ricevitore
Racal RA-17 
valvolare e
pesantissimo.
Copertura continua da 0,5 MHz a 30 MHz, 22 valvole (!),
tripla conversione con prima f.i. a
40 MHz,
oscillatori di conversione con "mitico" sistema a recupero di deriva
(metodo utilizzato anche nel
Barlow-Wadley
XCR-30 a
semiconduttori), diversi valori di selettività
ottenuti
con filtri a cristallo, demoltiplica di sintonia meccanica e scala con
risoluzione di 1 kHz.
L'ho modificato aggiungendo un
rivelatore
a prodotto (6BE6 ovviamente).
Con l'RA-17 ho piacevolmente scoperto la copertura generale in
OC. Ricezione pulitissima.
P.S.
Questi link non sapevo
dove metterli, ma come non citare:
- il generatore rf "sweeppato", pubblicato sul numero 9/1975 di CQ
Elettronica.
- il generatore
di
riferimento, pubblicato sul numero 10/1977 di Radio Rivista,
che
utilizza la portante dei trasmettitori OM della RAI per produrre
un'onda quadra ad 1 kHz con elevatissima precisione a lungo tempo.
- il generatore audio basato su uno dei primi c.i. ICL8038, pubblicato
sul numero 6/1978 di CQ Elettronica.
Sono troppo pieno di me.