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Diabete Definizione Il diabete mellito si configura come una malattia caratterizzata da uno stato di iperglicemia, vale a dire un aumento del glucosio nel sangue. Distinguiamo:
Va ricordato anche il
diabete gestazionale che compare in gravidanza in donne non
precedentemente diabetiche.
Le complicanze si possono suddividere in due gruppi principali:
Delle prime fanno parte: l’arteriopatia diabetica, la gangrena diabetica (arteriose), il prurito, le infezioni cutanee, la necrobiosi lipoidica, la psoriasi e gli xantomi (cutanee); le sindromi sensitive, le polineuropatie, l’amiotrofia diabetica, il mal perforante plantare e la compromissione del sistema nervoso autonomo (nervose); la cataratta, le paralisi oculomotorie, le emorragie, il glaucoma semplice, la retinopatia diabetica e le alterazioni del potere refrattivo (oculari); le alterazioni anatomiche renali dipendenti dalla microangiopatia e le infezioni renali (renali).
Per ciò che concerne la terapia farmacologica del diabete, questa costituisce un capitolo molto esteso ed arriva a comprendere anche la cura delle complicanze. Sinteticamente segnaliamo: gli ipoglicemizzanti orali: sulfaniluree ( tolbutamide (Rastinon), clorpropramide (Diabinase), acetoesamide, glibenclamide (Daonil, Euglucon), glipizide (Minidiab), glicazide (Diamicron), glisolamide (Diabenor), gliquidone (Glurenor), gliurepiride (Amaryl); biguanidi: metformina (Glucophage), fenformina (Cronoformin). L’insulina (Humulin). In questa sede ci soffermeremo sulla terapia dietetica. La terapia dietetica costituisce la base principale della terapia del diabete, nonché la sua prevenzione e la profilassi delle complicanze. E’ particolarmente arduo convincere il diabetico ad
adeguarsi per tutta la vita ad una prescrizione dietetica, perché
richiede una notevole dose di costanza e perseveranza. L’osservanza del regime dietetico è il meno controllabile dei fattori del trattamento del diabete, poiché spesso comporta un sostanziale mutamento del modo di vivere. "Spetta al medico questa parte non agevole dell’educazione sanitaria del paziente diabetico, che richiede, accanto a cognizioni tecniche, sensibilità psicologica, buon senso pratico, pazienza e costanza, non esaurendosi la sua assistenza dietetica alla prima prescrizione, ma dovendo essere oggetto di conversazione durante le visite…Queste offriranno l’opportunità di interrogare il paziente per controllare l’accurata applicazione della dieta prescritta, per spiegarne e ribadirne i principi, per insegnare ad allargare la lista degli alimenti, mantenendo gli appropriati rapporti fra componenti nutritivi e apporto calorico"(P. Montenero). La dieta risponde alle caratteristiche del soggetto: se il soggetto è in sovrappeso si adopererà un regime restrittivo in calorie, se in normopeso, un controllo della quota di carboidrati della dieta. Il fabbisogno percentuale deve essere così ripartito: glucidi 55%, proteine 15% e lipidi 30%. La scelta dei carboidrati deve escludere quelli a pronto assorbimento (zucchero, cioccolato, dolci…) che provocano dei picchi iperglicemici che ripetendosi possono diventare dannosi per il malato. La dieta deve prevedere tre pasti principali,
colazione, pranzo e cena, unitamente a due piccoli spuntini a metà
mattinata e metà pomeriggio.Hipp |