Estratti dal Necronomicon:

Del Simulacro o sia il Terzo Libro
Nel quale vengono narrate le vicende di un
meritevole ed antico viaggiatore che ha potuto vedere e tramandare tutte le cose
che in quest'opera sono mostrate e molte altre che sono avvenute prima e dopo di
lui.

Chiama, dunque in pieno giorno! Ti risponderà
forse qualcuno? A chi fra i primi ti rivolgerai? Poiché al folle dà morte
l'idiota. Il folle può metter radici, ma imputridisce la sua dimora all'istante.
I suoi figli sono lungi dal proliferare, sono oppressi senza l'antico difensore;
L'indifferente caos ne divora le membra e cuccioli assetati ne succhiano i
visceri.
Esce dalla sabbia la sventura e germoglia dalla terra il dolore, ma è l'uomo che
genera pene, mentre le scintille volano in alto.
Io, invece, mi rivolgo all'antico: a lui, che fa cose mostruose e
incomprensibili, atrocità senza numero, che dà fuoco alla terra e manda le acque
luride sulle case.
Rende vacui i pensieri dei suoi servi e le loro mani ne compiono i disegni;
coglie di sorpresa i saggi rendendoli matti.
Di giorno incappano nel buio e brancolano in pieno sole come di notte.
È felice l'uomo corrotto dal caos: perciò tu non sdegnare la corruzione del
magma convulso, perché esso fa la piaga e la brucia, perforando il cuore ne
spande il succo.
[...]
