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Il manoscritto Al Azif fu composto a Damasco nel 730
d.c. da Abdul Alhzred.
Il testo fu poi tradotto in greco con il nome di Necronomicon.
Titolo originale dell'opera è Al Azif, dove Azif è l'allocuzione
usata dagli arabi per indicare gli strani suoni notturni (dovuti agli insetti)
che si supponevano essere l'ululato dei dèmoni.
Il nome corretto potrebbe essere Kitab Al-Azif ovvero Libro degli
Ululati dei Demoni del Deserto.
Il nome di Necronomicon nasce con la traduzione greca di Teodoro
Fileta (Theodorus Philetas).
Alcuni ritengono che il Fileta abbia preferito dare al testo un titolo più
esplicativo riguardo il contenuto del testo. Egli non si accontenta di usare un
termine (Kitab Al-Azif) che indichi il canto dei demoni, bensì pensa di
descriverne in una sola parola il contenuto informativo di questi.
Assumendo che il titolo di "Necronomicon" scelto da Fileta, sia rimasto
invariato nei secoli, esso può dirci qualcosa riguardo il contenuto del testo.
Le tre parole greche che lo compongono sono nekros, nomos ed
eikon, ma qual'è il loro significato?
Cominciamo dalla parola nekros che può significare cadavere,morto.
Possiamo ipotizzare che Fileta si riferisca ai Grandi Antichi.
Nomos è la seconda parola che compone il titolo e può avere diversi
significati in particolare ci sembrano significativi quello di legge e quello di
canto.
Infine eikon è immagine o simulacro.
Possiamo fare due ipotesi:
1. che il testo contenga delle leggi (nomos) o delle regole che hanno
valore di evocazione di antiche divinità scomparse (gli esseri morti di cui
parla Alhazred che sono probabilmente i Grandi Antichi di HPL).
2. che nomos inteso come canto si riferisca ai suoni emessi dagli stessi
e tradotti da chi li ha ascoltati (Abdul Alhazred).
In entrambi i casi si potrebbe trattare di informazioni su questi esseri da loro
stessi trasmesse.
Colui che ha ascoltato questi ululati o canti, ed è stato in grado di darne una
rappresentazione (eikon), è probabilmente solo un portatore del
messaggio. In quanto tale egli è privo di responsabilità (irresponsabile,
folle). Alhazred non è altro che il rappresentante di uno o più esseri divini, è
quindi un simulacro (eikon) per mezzo del quale loro comunicano con gli
uomini.
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