

La preparazione del campo è quella di un intervento oftalmico maggiore. L'anestesia con semplici gocce evita qualunque dolore.



Le Terapie Intravitreali consistono nell'uso di farmaci che vengono iniettati, mediante un sottilissimo ago, all'interno del vitreo. Si tratta di una forma terapeutica relativamente "giovane", cui ci si è accostati con grande cautela nell'ultimo decennio data l'elevata possibilità di effetti collaterali non prevedibili sulle strutture intraoculari.
Al momento attuale, i farmaci che si giovano di questa via di somministrazione appartengono a due categorie: i farmaci anti-VEGF ed i cortisonici, cui sono dedicate le pagine che seguono.
Iniezioni ripetute
Le iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF possono essere ripetute in caso di scarso risultato ovvero di recidiva della patologia. L'intervallo tra le iniezioni ed il numero delle stesse varia da caso a caso e da farmaco a farmaco e può essere compreso tra uno e diversi mesi.
In pratica
L'unico rischio reale dei trattamenti intravitreali è l'endoftalmite settica, cioè un processo infettivo che nasce e si sviluppa nell'occhio a causa di una contaminazione batterica. L'endoftalmite può essere molto pericolosa, a causa della natura del vitreo (che costituisce un ottimo supporto e nutrimento per molte specie batteriche) e della difficoltà di penetrazione endovitreale di molti farmaci antibiotici.
Per ridurre al minimo il rischio di tale eventualità si procede come segue:
In sostanza, il paziente viene accompagnato in camera operatoria e sdraiato sul lettino chirurgico. Viene preparato il campo sterile mediante applicazione di telino, disinfezione cutanea e congiuntivale, applicazione di un delicato blefarostato (un divaricatore palpebrale). Il momento dell'iniezione (è un attimo!) non viene di solito avvertito.
E' previsto monitoraggio cardio-respiratorio durante la procedura, che avviene alla presenza di un anestesista.
Profilassi antibiotica
La antibiotico-profilassi comprende:
Entrambi vengono assunti dal giorno precedente l'iniezione.
Il protocollo in uso presso la nostra Unità Operativa può essere scaricato e stampato dall'area download (file 07). Nella stessa pagina è disponibile una completa nota informativa sui farmaci anti-VEGF (file 05).
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Pagina aggiornata il: 9 Ottobre 2011
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