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La retinopatia diabetica è una malattia subdola ed insidiosa. La sua incidenza è impressionante nel Salento, a giudicare dal grande numero di casi che si presentano alla nostra osservazione. Il movente della retinopatia diabetica è la compromissione circolatoria determinata dal diabete stesso, con una progressiva chiusura dei capillari cui fa seguito una ridotta ossigenazione dei tessuti. La retinopatia diabetica non proliferante si presenta con piccole emorragie, depositi (chiamati essudati) ed altre anomalie della circolazione retinica. Fondamentale, in questa fase, è la fluoroangiografia che consente di visualizzare nel dettaglio tali anomalie, che devono essere trattate con l'argon laser. Nelle fasi più avanzate la retinopatia diabetica diviene proliferante. Questo termine significa che si formano, all'interno dell'occhio, delle membrane contenenti vasi anomali (neovasi). Le membrane nascono dalla retina e dal nervo ottico e si accrescono come piante rampicanti, provocando distacchi di retina ed emorragie massive. Le immagini ecografiche che presentiamo qui a fianco sono esplicative. Il primo caso si riferisce ad una densa emorragia endobulbare ("emovitreo") con retina aderente. Nella figura al centro, è presente un distacco retinico circoscritto, con aspetto "a tenda", legato alla trazione da parte di una membrana vitreale. L'immagine in basso, infine, mostra un caso in cui la retina è stata totalmente distaccata dall'azione trattiva delle membrane. L'unico possibile rimedio è l'intervento chirurgico di vitrectomia, con lo scopo di asportare il sangue, rimuovere le membrane e riattaccare la retina; tuttavia, i risultati se la retina è distaccata sono spesso deludenti ed il recupero visivo può essere estremamente limitato. La conclusione, per quanto possa apparire banale, è la seguente: i migliori rimedi per la retinopatia diabetica sono rappresentati dalla prevenzione e dal trattamento precoce (laser), mentre l'intervento chirurgico deve essere per quanto possibile evitato e viene riservato ai casi che non possono essere affrontati diversamente.
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Aggiornato il: 06 aprile 2005 |