Il vitreo, che non va confuso con il cristallino, è la gelatina che riempie l'interno dell'occhio, a diretto contatto con la retina: nel disegno a fianco è colorato in azzurro.
Dal punto di vista della consistenza, il vitreo somiglia un po' all'albume dell'uovo: denso e filante, tende ad aderire ai tessuti con cui viene in contatto.
La vitrectomia
Il termine vitrectomia significa letteralmente asportazione del vitreo. Come ricordato altrove, l'asportazione del vitreo è in effetti solo uno dei passaggi in questo tipo di interventi; tuttavia, è invalso nell'uso della pratica clinica il suo impiego per indicare le procedure di chirurgia vitreo-retinica in genere.
Perché asportare il vitreo?
Le ragioni sono molteplici e possono variare da caso a caso. Vediamo, come al solito, pochi concetti essenziali:
Indicazioni e procedura
La chirurgia vitreo-retinica consente di affrontare tutte le malattie oculari di interesse chirurgico che riguardano il segmento posteriore dell'occhio.
Lo schema-base per la chirurgia endo-oculare è rappresentato in alto a sinistra. Sono previsti solitamente 3 ingressi, uno dei quali (l'inferiore) è collegato stabilmente ad un tubicino che porta l'infusione di fluido necessaria a mantenere la pressione interna dell'occhio durante le varie manovre. Gli altri due ingressi sono a disposizione del chirurgo, che è seduto dietro la testa del paziente: uno dei due è normalmente impiegato per una fibra ottica illuminante, l'altro consente l'ingresso dello strumento di volta in volta necessario.
Esistono pinze, forbici, spatole, cannule, sonde laser, facoemulsificatori e fibre ottiche in grado di passare attraverso un foro di circa 1 millimetro di diametro (nel caso della vitrectomia standard); lo sviluppo della tecnologia ha portato alla produzione di sonde da 0,5 millimetri, entrate ormai nell'uso comune per interventi non complicati (vitrectomia mini-invasiva).
Un importante ausilio intra-operatorio è dato dai fluidi pesanti (PFCL: PerFluoro Carbonato Liquido) la cui azione può essere sfruttata in moltissimi modi, in primo luogo per ottenere il riaccollamento della retina.
Le foto a lato danno un'idea delle possibilità di azione all'interno dell'occhio.
Sostituti vitreali
Una delle domande più frequenti è: "che si mette al posto del vitreo?". La risposta è … "dipende", poiché esistono varie soluzioni tra cui scegliere.
Nei casi non complicati il vitreo non viene sostituito: l'intervento viene chiuso lasciando nella cavità vitreale il fluido di infusione, che a poco a poco viene completamente sostituito dall'umore acqueo naturalmente prodotto dai processi ciliari. In definitiva, l'occhio vitrectomizzato contiene umore acqueo in tutti i suoi spazi interni: camera anteriore, camera posteriore, camera vitrea.
In altri casi si procede al tamponamento della camera vitrea con un sostituto vitreale. Tra questi:
Nella pagina dedicata ai tamponanti vitreali si possono reperire ulteriori informazioni riguardo questi composti.
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Pagina aggiornata il: 15 novembre 2008
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