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Da Il Giornale del 10 Ottobre 2004


Quadraro, la memoria smemorata del X municipio

di Valeria Arnaldi

Il monumento alle vittime del rastrellamento nazista due anni dopo l’inaugurazione è ancora senza targa. Il motivo? Mancano i nomi di 307 deportati su 947

Madre, padre e figlio si stringono l’uno all’altro, supplicando un soldato nazista. All’interno del Parco del Monte del Grano al Quadraro, un gruppo scultoreo in resina cementizia ricorda le vittime del rastrellamento operato dai nazisti nel quartiere il 17 aprile 1944. In realtà, il ricordo è affidato soltanto alla memoria dei testimoni ancora viventi e all’intuizione dei passanti.
Sul monumento, infatti, non è stata affissa alcuna targa. “Le lungaggini – spiega Claudio Siena del X Municipio – derivano dal fatto che siamo riusciti a risalire solo a 640 nomi dei 947 deportati. La promessa, è che, quando li avremo tutti, faremo un bel targone”. Cosa si intenda per ‘targone’ è poco chiaro. Poco chiara è anche la concezione che ha il municipio di ‘lungaggine’. L’assenza della targa è, infatti, soltanto l’ultima di una lunga serie di inefficienze legate al monumento. Inaugurato il 17 aprile del 2002, il gruppo scultoreo fu realizzato su idea dello stesso Siena. “Volevo celebrare un momento storico per il quartiere – ricorda – e quindi mi rivolsi al parrucchiere Enzo, personaggio noto del Quadraro, per trovare un’artista.”.
Senza nessun concorso, la scelta ricadde su una giovane inglese poco più che ventenne, che faceva volontariato presso un istituto di suore in via dei Quintili. Pochi mesi dopo l’approvazione del bozzetto, il monumento fu inaugurato. La rapidità della realizzazione impedì la contemporanea posa del piedistallo.
Provvisoriamente, il monumento fu poggiato direttamente sulla pavimentazione e protetto con delle transenne in plastica. “Già dopo pochi giorni – ricorda Fabio De Angelis dell’Associazione Amici del Vecchio Quadraro – il tratto di parco transennato si è trasformato in una piccola discarica, dove veniva gettato di tutto”.
La ‘provvisorietà’ della situazione è durata fino all’anno successivo. Quindici giorni prima delle annuali celebrazioni commemorative, il gruppo ha avuto la sua collocazione definitiva su un piedistallo realizzato con blocchetti di tufo.
Dall’aprile 2003, i residenti hanno cominciato a richiedere con sempre maggiore insistenza l’apposizione di una targa. Non ricevendo risposta dal Municipio, era opinione comune che, visto che la storia del monumento procedeva per tappe, la tanto agognata targa sarebbe stata posta nell’aprile 2004. Niente da fare.
Il 25 aprile di questo anno, il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, con una cerimonia in Quirinale, ha insignito il quartiere di una medaglia d’oro in riconoscimento del sacrificio affrontato sessant’anni prima. Neanche questo sembra, però, aver convinto il Municipio dell’importanza di completare l’opera. “Abbiamo fatto molte richieste, presentato esposti, tartassato di telefonate i responsabili – spiega De Angelis – ma ci hanno sempre risposto che il Municipio di quel monumento non sapeva nulla, tantomeno di chi lo aveva realizzato”.
Claudio Siena, però, lo sa: “Una ragazza giovane, piuttosto minuta. Il nome? Bisognerebbe chiedere al parrucchiere.”.
D’altronde, c’è poco da stupirsi. Nello stesso parco, si trova un mausoleo del II-III secolo d.C., il più imponente della campagna romana e terzo in ordine di grandezza dopo quelli di Adriano ed Augusto. Il diametro di dieci metri ed un corridoio di 21 lo rendono ben visibile. Una fortuna, visto che anche qui manca una targa. “Le hanno tolte quando hanno rinnovato la recinzione – continua De Angelis – e non le hanno più messe, malgrado noi come Associazione ci siamo più volte offerti di regalarle. Servirebbero, se non per la memoria, almeno per far sapere chi bisogna contattare per visitare il sito.”.
Le scale che portano sulla sommità del ‘monticello’ - diroccate e completamente ricoperte da erbacce - conducono ad un radiofaro utilizzato per la navigazione aerea. Molte le perplessità dei frequentatori del parco, timorosi dei danni che le emissioni potrebbero causare soprattutto ai bambini, per i quali c’è, poco distante , una vasta area giochi. Alla richiesta di una verifica dei rischi, i residenti ancora attendono risposta, ma non demordono. Una raccolta di firme indirizzata al Municipio chiede almeno la pulizia dell’area. Davanti ad ognuno degli ingressi, campeggiano, infatti, pile di rifiuti.


 

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