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Quadraro, Natura e Risparmio.


Il Vecchio Quadraro è un quartiere che, a differenza della maggior parte della città, si sviluppa su un territorio che conserva ancora caratteristiche più vicine al paese che non alla città.
Abbiamo notato che, proprio per merito di questo, molti abitanti del quartiere conservano o ripristinano abitudini più
"naturali".
In realtà tali abitudini derivano da un particolare circolo virtuoso: -Il Quadraro è un quartiere a misura d'uomo -Le persone che scelgono di abitare al Quadraro lo fanno perché ricercano e preferiscono tale dimensione -Il Quadraro è quindi abitato e caratterizzato da persone che lo vogliono e lo sviluppano a misura d'uomo.
L'area sulla quale il Quadraro si estende è, nella maggior parte, coperta da abitazioni le quali -in prevalenza- affiancano terreni
(giardini, orti), le abitazioni con questa caratteristica poi, sono di pochi piani (da uno a tre).
Possiamo dire che, attualmente, il Quadraro è, per circa il 60% composto da abitazioni basse circondate da giardino o orto
.

Questi presupposti morfologici ed il fatto che molti abitanti del Quadraro stanno già mettendo in atto i metodi alternativi, economici ed ecologici di cui parleremo, ci hanno spinto ad approfondire la conoscenza di metodi di riscaldamento e smaltimento dei rifiuti a basso costo ed a minimo impatto ambientale.

La morfologia del territorio che offre molta superfice "coltivabile" e l'architettura delle case di tipo quasi rurale permette, nel Vecchio Quadraro, di utilizzare il
riscaldamento a biomasse rinnovabili (legna e derivati), lo sfruttamento dell'energia solare per la produzione di acqua calda e l'utilizzo del metodo del compostaggio per lo smaltimento di gran parte dei rifiuti prodotti da una famiglia (con possibile risparmio sulla Ta.Ri.).


RISCALDAMENTO A LEGNA

Adoperare il fuoco per scaldarci o cucinare è stata una delle prime acquisizione dell’Uomo, ma oggi sappiamo e vogliamo usare il fuoco meglio di allora, farlo rendere di più, nella forma:
PIU’ ECONOMICA - si spendono 0,26 - 0,31 € per 10.000 Kcal prodotte a legna contro circa 1 € se prodotte con metano o gasolio.
PIU’ GRADEVOLE - provate a mettere il vostro divano davanti ad un termosifone piuttosto che davanti ad un caminetto per trovare la stessa atmosfera.
PlU’ PULITA – una combustione completa produce come residuo CO
2, ovvero anidride carbonica, che è assorbita dalle piante per la funzione clorofilliana dunque, l'accortezza di mettere a dimora tante piante quante se ne recidono risolverebbe ogni problema di inquinamento.

La legna è l'unica fonte di energia presente in natura realmente rinnovabile e che, se bruciata correttamente, emette la stessa quantità di anidride carbonica assorbita dalla pianta per vivere e crescere, inserendosi perfettamente nel ciclo della natura. La combustione della legna è in perfetto equilibrio con l'ambiente. Infatti quando si brucia la legna, viene emessa nell'ambiente anidride carbonica, la quale viene assorbita da altre piante attraverso le foglie, mediante il processo di fotosintesi clorofilliana, per produrre altre sostanze nutritive per la pianta e ossigeno per l'ambiente.

Carbone, gasolio, gas, i combustibili fossili comunemente utilizzati non sono rinnovabili e inquinano l'ambiente. Infatti bruciando liberano nell'atmosfera enormi quantità di anidride carbonica accumulata in milioni di anni, aumentando l'effetto serra.

Occorre tener presente che la legge del 15/01/1994, n. 65 che ratifica la convenzione dell'ONU sui cambiameni climatici e gli accordi di Kyoto del 1997, impongono severe misure sulla riduzione delle emissioni dei gas serra quali l'anidride carbonica. In quest'ottica le fonti di energia rinnovabili come la legna e le biomasse legnose possono contribuire positivamente al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Si ha quindi una rivalutazione della risorsa legno in conseguenza del degrado ambientale a cui stiamo andando incontro.

La legna presenta diversi vantaggi quale fonte di energia alternativa perché:
E' eco-compatibile; E' economica; E' una fonte di energia rinnovabile; E' disponibile localmente.

Il riscaldamento a legna e/o biomasse legnose, significativamente più economico rispetto ai sistemi più diffusi (metano, gasolio, carbone), può essere effettuato attraverso diverse tecnologie come: camini, termocamini, stufe, cucine economiche, termocucine, ecc.

IL CAMINO
E' la forma più tradizionale e più conosciuta, anche se quella con minor rendimento energetico. Attualmente esistono sul mercato moltissime forme prefabbricate ed innumerevoli rivestimenti che si adattano a tutti gli stili ed arredamenti.
Il grande vantaggio del camino è il "calore" del fuoco inteso come punto d'interesse in un salone o tinello, la presenza di un vero e proprio "focolare domestico". Altro punto a favore il fatto che si può facilmente cuocere cibi sulla brace.
La nota negativa, ai fini del riscaldamento, è il fatto, come accennato all'inizio, del basso rendimento rispetto alla quantità di legna bruciata; il tiraggio, necessario al corretto funzionamento del caminetto, porta all'esterno gran parte del calore prodotto. Il riscaldamento avviene primariamente per "irraggiamento" e si limita all'ambiente dove si trova il camino.

IL TERMOCAMINO
Possiamo definire il termocamino come una struttura che coniuga le caratteristiche del camino, della stufa e della caldaia. Il termocamino è caratterizzato, in sostanza, da una camera di combustione chiusa da un ampio sportello in vetro che consente di vedere la fiamma, così da mantenere il fascino del caminetto. Il fatto che la combustione avviene in un ambiente chiuso permette però una serie di importanti vantaggi, il più significativa è la cosiddetta "post combustione". Nel camino tradizionale la combustione è solo parziale, cioè dalla legna viene prodotta una certa quantità di gas combustibili che solo in parte vengono bruciati (la fiamma che vediamo), una grande quantità di questi gas viene espulsa dalla canna fumaria senza essere utilizzata. Nei termocamini, una particolare conformazione del percorso dei fumi permette di riportare i gas incombusti nella camera di combustione dove vengono bruciati. Questo comporta due enormi vantaggi: maggiore rendimento e minore emissione di inquinanti. I termocamini utilizzano una presa d'aria esterna ed un meccanismo di espulsione dei fumi che garantisce la massima sicurezza, senza rischi di liberazione di gas pericolosi in casa.
Hanno potenze che variano da 25 Kw (22.000 kcal/h) a 35 Kw (29.000 kcal/h) con superfici riscaldabili da 100 a 200 mq.
Fermo restando il meccanismo di funzionamento per la combustione, i termocamini possono produrre aria calda e/o acqua calda.
Nel primo caso, attorno alla camera di combustione viene realizzata una intercapedine dove scorre un flusso d'aria che, una volta riscaldata, viene canalizzata in tubi che portano aria calda anche in ambienti diversi da quello dove si trova il termocamino. Un importante svantaggio di questo sistema è la continua lieve turbolenza dell'aria che comporta un eventuale movimento di polvere, a questo proposito esistono sul mercato sistemi che prevedono il filtraggio di elementi allergizzanti.
I termocamini che producono acqua calda possono essere del tipo a sola acqua da inviare ai radiatori (termosifoni) od anche per la produzione di acqua sanitaria. In questi casi il termocamino è assimilabile ad una caldaia a gas dove il calore è prodotto dalla fiamma della legna piuttosto che dal bruciatore a metano.
Per riscaldare un locale di 80 mq occorrono circa 5 kg di legna all'ora ed inoltre è vero solo in parte il fatto che questo sistema di riscaldamento richiede continua attenzione, necessita di essere rifornito di legna due o tre volte al giorno.

LE STUFE
La stufa sopperisce all'inadeguatezza del camino come mezzo per il riscaldamento soprattutto nellle regioni più fredde e nelle zone di montagna.
A differenza del camino la stufa ha il grande vantaggio che può essere collocata quasi dove si vuole all'interno della casa e collegata alla canna fumaria attraverso opportuni tubi per l'incanalamento dei fumi. Ne esistono di diversi tipi, le più comuni sono quelle in ghisa, ma molto diffuse sono anche le stufe in ceramica, in pietra ollare, in maiolica.
Ultimamente stanno prendendo piede anche le stufe a pellets, un particolare combustibile molto versatile ricavato da segatura compressa la cui forma permette il caricamento di quantità necessarie per un'intera giornata di riscaldamento, senza necessità d'intervento.
Ogni tipologia di stufe risponde ad esigenze diverse. Le stufe in ghisa permettono un riscaldamento rapido e sufficentemente costante; le stufe in cotto producono un calore molto gradevole e vengono utilizzate anche per la cosiddetta "terapia del calore"; quelle in ceramica sono molto belle ma richiedono uno spazio notevole ed hanno lo svantaggio di essere "inamovibili".
Moderne stufe coniugano i vantaggi descritti per i termocaminetti e che potremmo definite "termostufe", stufe cioè in grado anch'esse di produrre acqua calda per il riscaldamento e sanitaria.
Una particolare nota per la stufa in pietra ollare, le cui caratteristiche la rendono adatta alle abitudini attuali. Questa stufa, dato il materiale con cui viene realizzata, possiede un particolare funzionamento che inoltre garantisce un risparmio energetico elevato. Da 2 a 4 ore di fuoco portano la pietra ollare a raggiungere la massima capacità di accumulo, dopodichè la stufa emetterà costantemente il calore accumulato per altre 6 - 10 ore, sotto forma di calore radiante. La temperatura nella stanza rimane costante ed il calore radiante della pietra ollare genera una piacevole sensazione di comfort.

LE CALDAIE
Le caldaie sono sostanzialmente dei termocamini realizzati senza gli accorgimenti estetici e d'arredo, destinate ad essere installate in locali separati della casa. Molto varia la tipologia di sistemi di combustione e di materiali combustibili impiegabili.
Si va dalle caldaie a tiraggio naturale a quelle a fiamma rovesciata fino ad arrivare a bruciatori a "cippato" cioè pezzetti di legno di scarto della lavorazione del legno (con circa 2,5 Kg di legno CIPPATO, costo al Kg 0,03-0,04 €, si sviluppa la stessa potenza di un litro di gasolio.)

Per riscaldare grandi cubature (anche piccoli condomini) si possono prendere in considerazioni le moderne caldaie a gasificazione che bruciano legna e mais con necessità di rifornimento ogni due giorni. Dopo l'accensione della legna nella stiva, la gasificazione viene aspirata verso la camera di combustione in ceramica dove si combina con l'aria dosata attraverso serrande per aria primaria e secondaria, permettendo di ottenere una combustione sempre completa ed ecologica. Combustione che viene a sua volta gestita da un microprocessore il quale controlla anche la modulazione di potenza in modo da avere il minor numero di accensioni e spegnimenti della caldaia.E' possibile installare la caldaia, il boiler e tutti gli automatismi nella casetta degli attrezzi o in un edificio secondario e far passare i tubi con l'acqua sottoterra. Inoltre con queste caldaie è possibile produrre energia elettrica con le microturbine.

CUCINE E TERMOCUCINE
Con una termocucina si possono fare tante cose: cuocere i cibi sia alla piastra che al forno, riscaldare la casa collegando la termocucina all'impianto dei termosifoni, produrre acqua calda sanitaria, arredare la casa
Le potenze in gioco possono variare da 6 kw (5.000 kcal/h) a 30 kw (26.000 kcal/h), riuscendo a coprire le piu' svariate esigenze.
Le cosiddette cucine economiche non sono altro che delle stufe tradizionali, costruite generalmente in ghisa e acciaio, in cui il circuito dei fumi di combustione è progettato in modo da riscaldare una ampia superficie superiore, il piano cottura, ed eventualmente un vano incassato, il forno, prima dell'espulsione in canna fumaria.
Nei modelli più economici, il bruciatore è realizzato in terra refrattaria, mentre nei modelli più costosi e durevoli è realizzato in ghisa. La piastra superiore è sempre in ghisa, dotata di aperture che consentono di cucinare direttamente sulla fiamma, mentre il forno è in acciaio. Un deviatore manuale dei fumi consente di scegliere se utilizzare il forno o meno
Una ceneriera ed un vano scaldavivande completano di norma il corredo della cucina, mentre solo alcuni modelli sono ancora dotati di serbatoi per il riscaldamento dell'acqua, eventualmente come optional.
Se pur ideata per cucinare, una cucina economica è comunque in grado di riscaldare ambienti non piccoli. Il riscaldamento è sempre per irraggiamento.
Vantaggi: Molti utenti sono entusiasti della qualità della cottura dei cibi ottenuta con una stufa in ghisa. In case non enormi, dove è ancora viva la tradizione che concentra intorno al focolare domestico la vita comune, la cucina economica può essere un eccellente compromesso tra la necessità di riscaldamento ed il poco spazio a disposizione.
Svantaggi: Utilizzare una cucina economica in estate è praticamente impossibile. Bisognerà pertanto attrezzarsi anche con una cucina tradizionale.

Le
termocucine sono cucine economiche in cui il bruciatore è trasformato in uno scambiatore di calore con un fluido termoconvettore, l'acqua, in grado di alimentare i classici radiatori. Il bruciatore è sempre in acciaio, generalmente costituito da un fascio tubiero o da un intercapedine.
Si tratta, anche in questo caso, di caldaie alimentate a legna o carbone invece di metano o GPL.
Si possono installare anche in parallelo con un impianto tradizionale, attrezzando l'impianto con una valvola di scambio che consenta di scegliere quale macchina utilizzare. Con simili impianti si possono riscaldare superfici anche molto grandi e produrre acqua calda sanitaria oltre che per riscaldamento.
Vantaggi: Se si dispone di un sistema di radiatori in una casa molto grande, questo tipo di impianto risolve il più grosso problema che ci si trova ad affrontare volendo installare una stufa: la distribuzione uniforme del calore in ambienti vasti ed articolati. Accoppiando una termocucina ad un impianto tradizionale si possono cumulare i vantaggi dei due sistemi: l'impianto tradizionale si accende automaticamente quando non si ha tempo, o non si è presenti per controllare la combustione, l'impianto a legna subentra con una combustione molto più economica, quando è possibile accudire il camino.
Svantaggi: L'installazione di una termocucina in parallelo con l'impianto a gas esistente, è sottoposto a due vincoli: la posizione della canna fumaria e la posizione della centralina dei termosifoni. Se i due impianti sono molto distanti, in una casa non in costruzione possono essere necessarie notevoli opere edili per collegare i tubi della mandata e del ritorno dell'acqua dal bruciatore alla centralina. L'installazione deve essere eseguita da un termotecnico professionista, ed i materiali idraulici necessari all'installazione possono renderla piuttosto costosa.

Le informazioni e le immagini di questi articoli sono tratti da:
http://www.fuocoelegna.it
http://www.alfredoneri.com
http://www.casafelice.com

Suggeriamo la consultazione dei siti segnalati per approfondimenti ed ulteriori informazioni.



ENERGIA SOLARE

Sull'argomento "energia solare" c'è un po' di confusione. Con questo termine si intende, in ambito domestico, sia la possibilità di produrre acqua calda sanitaria o per il riscaldamento, sia produzione di energia elettrica.
Chiariamo subito che i costi per produrre energia elettrica dal sole sono circa dieci volte quelli necessari per produrre acqua calda (sanitaria o per riscaldamento) direttamente dal sole!!
E' chiaro quindi che se pensiamo di installare un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica con la quale, a sua volta, vogliamo far funzionare lo scaldabagno... siamo decisamente fuori strada!!
A parte situazioni particolari dove risulta conveniente produrre energia elettrica sul posto anziché acquistarla dai distributori (ACEA, ENEL, ecc.), al momento il reale risparmio energetico possiamo attuarlo soltanto per la produzione di acqua calda.
Forse un piccolo esempio può chiarire meglio:

Le esigenze energetiche di una casa di circa 100 mq abitata da 4 persone sono (a Roma) mediamente:
Acqua calda sanitaria: 4.500 KWh
Riscaldamento: 4.000 KWh
Energia elettrica: 3.500 KWh
Totale fabbisogno energetico: 12.000 KWh/anno

Un impianto fotovoltaico che produca
11.500 KWh all'anno (rendendo quindi indipendente la casa) è un impianto da 8.000 Wp, che occupa circa 70-100 metri quadri e costa almeno 30.000 Euro!

Vediamo un caso più realistico
Nel caso si desideri installare un impianto solare per la sola produzione di acqua calda (escludendo quindi la parte di energia elettrica necessaria per illuminazione ed elettrodomestici) possiamo scegliere fra le seguenti opzioni:
un impianto solare termico per l'acqua calda sanitaria, spesa 3.000 - 4.000 Euro.
un impianto solare fotovoltaico usando la corrente per scaldare l'acqua, spesa 13.000 Euro
Anche in questo caso la produzione di elettricità risulta estremamente costosa.
Prendiamo in considerazione quindi la sola produzione diretta di acqua calda.
Se ora utilizzate il metano per la produzione dell'acqua calda sanitaria, installando un impianto solare termico il risparmio, per una famiglia di 4 persone, è di circa
400 - 500 Euro l'anno. Se invece attualmente utilizzate lo scaldabagno elettrico, con un impianto solare termico il risparmio arriva a 800 - 1.000 Euro l'anno!!!

A questo può essere aggiunta, ad esempio, la possibilità di inviare acqua già riscaldata alla lavatrice risparmiando su una parte dell'energia elettrica necessaria al lavaggio degli indumenti.

Un impianto di produzione di acqua calda è composto, in pratica, di 1 o più pannelli di 2 metri per 1,20 da esporre al sole ed un serbatoio dove viene riscaldata e conservata l'acqua.
I pannelli sono costituiti da un contenitore rettangolare sul cui fondo è poggiato uno strato isolante (lana di vetro, lana di roccia, ecc.) su questo corre una serpentina di rame dove, su ogni "spira" sono saldate delle "ali" sempre in rame che aumentano la superficie di cattura dei raggi calorici. I tubi e le "ali" sono verniciate di nero opaco. Pochi millimetri sopra a queste un coperchio di vetro speciale chiude il pannello. Tutto l'insieme è ottimizzato (isolamento termico, colore nero, effetto serra, ecc.) per catturare e sfruttare la maggiore quantità di calore possibile.
Su uno dei lati corti del pannello ci sono l'entrata e l'uscita della serpentina che vanno a collegarsi, rispettivamente all'uscita e all'entrata della serpentina interna al serbatoio. Nel circuito composto dalle due serpentine circola, in genere, glicole propilenico (liquido antigelo) questo per evitare rotture del circuito in caso di gelate.
Il funzionamento si può riassumere così: il liquido presente nella serpentina dentro il pannello si scalda e passa nella serpentina all'interno del serbatoio, questo è pieno d'acqua che viene riscaldata dalla serpentina stessa. Il serbatoio (che potremmo assimilare ad uno scaldabagno) fornisce così alla abitazione l'acqua calda necessaria.
Fermo restando quanto detto, possiamo però distinguere due tipi di impianto: a circolazione naturale ed a circolazione forzata.
Il primo sfrutta il principio fisico per il quale un fluido caldo tende ad andare verso l'alto ed uno freddo tende a muoversi verso il basso. In questo caso i pannelli sono in una posizione più bassa ed il serbatoio è posto più in alto rispetto ad essi (figura a lato). Il liquido riscaldato nella serpentina dei pannelli sale verso la serpentina del serbatoio, cede calore all'acqua e, una volta raffreddato, scende di nuovo verso la serpentina dei pannelli.
Nel secondo invece la circolazione del liquido è assicurata da una pompa elettrica.
Il primo sistema (a circolazione naturale) ha il pregio di non aver necessità di alcun apporto di energia elettrica e di avere dei costi più contenuti; ha però lo svantaggio dell'inestetico serbatoio posto al di sopra dei pannelli.
Il secondo sistema (a circolazione forzata) possiede i vantaggi di poter posizionare il serbatoio liberamente e di una resa sensibilmente superiore, di contro però ha bisogno di energia elettrica per il funzionamento della pompa (di consumi ridottissimi comunque) ed ha costi di acquisto superiori.

A puro titolo indicativo, possiamo quantificare la spesa di un impianto termico solare per l'acqua sanitaria di tipo a circolazione naturale (escluse le spese di installazione) da un minimo di 1.300 Euro per un nucleo familiare di 2-3 persone a circa 1.700 Euro per un nucleo di 3-4 persone. Mentre gli stessi a circolazione forzata possono costare dai 2.500 ai 4.000 Euro.

Ricordiamo che un impianto medio (a circolazione naturale) arriva a produrre, nei mesi fra maggio e settembre, fino a 300-400 litri di acqua a 40°C al giorno e coprire il 30-40% delle necessità durante i mesi di Dicembre e Gennaio.

Il Quadraro, con le sue case basse, tetti spioventi e terrazzi assolati, ben si presta all'utilizzo dell'energia solare per il riscaldamento dell'acqua sanitaria. La predisposizione del Quadraro per il risparmio energetico è ulteriormente sottolineata dal fatto che il territorio su cui sorge declina lievemente verso Sud, ottimizzando l'esposizione al sole.


Altre indicazioni ed approfondimenti li potete trovare presso i seguenti siti:
http://www.ecorete.it/pannelli-solari.php
http://www.pannelli-solari-web.com/



COMPOSTAGGIO

Con la parola "compostaggio" si intende il processo di trasformazione di rifiuti organici domestici in terra fertile (humus).
Considerata la capillare presenza di orti, giardini e "fazzoletti" di verde nel quartiere Quadraro, riteniamo che la pratica del compostaggio possa rivelarsi decisamente utile agli abitanti, sia sotto il profilo del risparmio economico (è possibile richiedere la riduzione della Ta.Ri. da parte di chi utilizza questo meccanismo di smaltimento e riciclaggio dei rifiuti), sia per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente e riciclaggio.
Il compostaggio si può definire la versione casalinga del processo di produzione di humus nel sottobosco. Per poterlo attuare è sufficiente destinare una piccola area del giardino (esistono anche contenitori appositi) dove accumulare, assieme a terriccio, gli scarti organici della cucina.
I sistemi per impostare un processo di produzione di humus sono diversi: si può realizzare una buca dove porre i vari materiali, oppure si può realizzare una struttura fuori terra da "riempire" o ancora, come accennato, utilizzare gli appositi contenitori (vedi più avanti il paragrafo sulla riduzione della Ta.Ri.). In ogni caso, la massa di terra e materiali organici deve essere al giusto grado di umidità, ben areata e facilmente rimestabile (la buca è quindi la soluzione meno adatta).
Il prodotto finale del compostaggio è terriccio molto fertile che può essere utilizzato per arricchire la terra nei vasi o cosparso nel terreno per giardini e orti.

Realizzare un buon compostaggio è molto semplice, ma occorre conoscere bene cosa fare e cosa non fare. Non pretendiamo, in questa sede di fornire tutte le informazioni necessarie ed al termine di questa sezione riportiamo i links ai siti dove potete trovare complete ed esaurienti istruzioni su come ottenere risultati ottimali, qui ci limitiamo a fornire indicazioni di massima con l'augurio che questa pratica venga meglio compresa e ampiamente diffusa.

Cosa può essere utilizzato per il compost? Nella tabella seguente (tratta dal: Corso di compostaggio domestico realizzato da Italia Nostra) vengono riassunti gli elementi utilizzabili. Vediamo che può essere utilizzata anche la carta per alimenti (naturalmente una volta rimossa l'eventuale pellicola di plastica) e le pagine dei quotidiani (da tempo non viene più utilizzato il piombo e gli inchiostri sono degradabili, anche se è preferibile evitare stampe a colori). Pssono essere uniti al compost anche i peli di animali domestici e capelli ed inoltre, fra gli integratori troviamo la cenere di legna, a tal proposito ci riallacciamo alla sezione riguardante il riscaldamento a legna e vediamo che il ciclo di combustione-compostaggio-concimazione permette di riciclare completamente i materiali utilizzati senza nessun tipo di scarto inquinante

MARRONI
VERDI
INTEGRATORI
Foglie secche
Avanzi di piante verdi e fiori
Gusci d'uovo
Potature di arbusti
Sfalci d'erba, erba fresca
Cenere di legna
Aghi di pino
Avanzi di frutta e
ortaggi
Polvere di rocce sedimentarie
Segatura
Sacchetti del te
Foglie secche di poseidonia
Cartone
Pose di caffè
Conchiglie e gusci di molluschi
Carta per alimenti
Letame di erbivori
Quotidiani
Capelli
Pelo di animali domestici

Cosa non deve essere utilizzato nel compostaggio?
Per la preparazione del compost non si devono usare:

Carne, pesce, ossa.
Prodotti caseari.
Oli e grassi.
Lettiere di cani, gatti, uccelli.

Il motivo per cui si sconsiglia vivamente di usare questi prodotti nel compostaggio deriva dal fatto che essi possono attrarre animali e/o insetti nocivi o possono essere veicolo d'agenti patogeni; oli e grassi inoltre inibiscono lo sviluppo batterico.

O
vviamente non sono idonei al compostaggio, in quanto scarsamente biodegradabili:

fogli di plastica
carta oleata
carta patinata
carta plastificata


Agli indirizzi sottoindicati potete trovare informazioni complete ed esaurienti sul compostaggio:
http://www.village.it/italianostra/compostaggio/
http://www.giardinaggio.it/tecniche/compostaggio/compostaggio.asp



AGEVOLAZIONI -AMA E COMUNE DI ROMA-
Dal 2003 l'AMA, in collaborazione con il Comune di Roma promuove l'iniziativa "fai fiorire il tuo giardino". Si tratta della opportunità, per tutti quei cittadini che hanno a disposizione del terreno presso la propria abitazione (almeno 25 mq a persona costituente il nucleo familiare, secondo le indicazioni), di usufruire di una riduzione della parte variabile della Ta.Ri. a fronte della realizzazione di un compostaggio casalingo, riducendo così il quantitativo di rifiuti affidati all'AMA.
La richiesta all'AMA va effettuata dal 1° Ottobre al 30 Novembre. L'AMA fornirà un kit per il compostaggio comprendente un "composter": un contenitore con il quale si potrà realizzare il compostaggio (vedi figura al lato). Il modulo per la richiesta in formato PDF può essere scaricato anche dal sito dell'AMA. La riduzione della Ta.Ri. verrà applicata dall'anno successivo.

Per ulteriori informazioni consultare il sito dell'AMA:
http://www.amaroma.it/



 

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