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Da "Sera Italia" 5 Gennaio 2001


Luigi Scarano, maestro dell'acconciatura e talent scout, si racconta.

"La mia, un'arte che amo da sempre"

Tra i suoi clienti il Principe Antonio De Curtis, il grande Totò.

Quando 1'arte dell'acconciatura si sposa con lo spettacolo: questa e la storia, non romanzata ma autentica, di un personaggio romano che ha pettinato artisti di fama mondiale e che esercita la sua nobile professione nel cuore- di un quartiere popolare come il Quadraro, di cui va fiero e dove e conosciutissimo. Luigi Scarano, Gino per gli amici, e amico di tutti e tutti gli vogliono bene. La sua proverbiale bonarietà, la sua simpatia, il suo calore umano, traspaiono da ogni suo gesto, da ogni sua parola. Il suo locale è tappezzato di foto che lo ritraggono con artisti famosi, da Claudio Villa a Franco Nero, da Raffaella Carrà a Fabrizio Frizzi, tanto per citarne soltanto alcuni. Nel suo negozio la musica regna sovrana. Canzoni antiche e moderne si possono ascoltare dal mattino alla sera senza soluzione di continuità. Lui ama il bel canto e, data la voce che si ritrova, avrebbe potuto intraprendere una splendida carriera di cantante, dal momento che se la cava più che bene. Disponibile e accattivante con tutti, Gino e stato un talent scout di giovani condotti abilmente alla notorietà, oltre ad essere autore di canzoni (musica e testi) e organizzatore di importanti manifestazioni, come premi prestigiosi e spettacoli di gala nei più quotati alberghi e locali di Roma. Pioniere e maestro dell'acconciatura maschile, Scarano ha iniziato la professione in tenerissima età e, ci tiene a sottolineare, "non perché vittima dello sfruttamento del lavoro minorile, bensì per propria scelta e per pura passione".

Perché hai scelto questo mestiere?

"Perché non ero innamorato della scuola e preferii subito guadagnare dei soldini da poter dare ai miei genitori, che non se la passavano tanto bene".

Ma cosa ti distingue dai tuoi colleghi?

"Il fatto che sono sempre andato al passo con i tempi, ho seguito le mode, mi sono costantemente aggiornato adeguandomi alle tendenze".

Tu, pero, hai ricevuto dai tuoi genitori un'educazione ineccepibile...

"E' vero. Ho mantenuto la base che mi e stata insegnata dai miei genitori e non sono mai venuto meno ad essa".

Perché hai iniziato cosi presto?

"Ho trovato un mestiere che mi e sempre piaciuto e che mi ha dato grosse soddisfazioni. L'ho fatto volentieri, ho guadagnato bene, ho formato una bella famiglia. Ho due figlie, Tiziana e Roberta. Quest'ultima è una straordinaria cantante. Cosa avrei potuto desiderare di più dalla vita?"

Com'è il tuo rapporto con i clienti?

"Buono, decisamente buono e di rispetto reciproco. Ho aperto questo negozio a via dei Quintili e non 1'ho mai cambiato. Sono qui da diversi lustri, ho una clientela affezionata e numerosa, tanta passione e capacità specifica in una professione che non si può improvvisare".

Pero hai anche ricevuto premi e attestati di merito...

"Infatti ho ampliato il mio raggio di azione inserendomi nel mondo dello spettacolo. Ho avuto come clienti personaggi del calibro del Principe Antonio De Curtis, il grande Totò, per il quale andavo alla "De Paolis" per fargli la barba. Poi tanti altri, tra cui il cantante Robertino, Claudio Villa, Rossano Brazzi, Paolo Carlini e altri più o meno famosi. Ma per me i clienti sono tutti uguali".

Quali e quanti riconoscimenti hai ricevuto nel corso della tua carriera?

"Mi sono stati assegnati svariati premi. Ho vinto molti concorsi nazionali ed internazionali di acconciatura maschile. Ho insegnato in diverse scuole in tutta Italia, e tanti allievi di allora mi ricordano ancora con affetto e simpatia".

Cosa ricordi di Totò?

"Ricordo che lui, sempre buono e generoso, mi dava mille lire per una barba che ne costava cinquanta. E mi diceva: non fartele vedere da tuo padre!".

Tu hai sempre seguito le mode?

"Nel corso degli anni le mode si sono susseguite e sono cambiate in continuazione. E io mi sono sempre aggiornato con la massima tempestività".

Cosa ne pensi delle usanze di oggi?

"Mentre prima il bravo acconciatore, come il bravo sarto, cercava di nascondere i difetti del soggetto, del cliente, oggi invece vengono evidenziati. Non c'è più arte. Anche perché prima, per imparare un mestiere, occorrevano anni. Oggi, al contrario, si vuole tutto e subito. C'è troppa fretta, troppa improvvisazione, troppa superficialità".

Cosa serve per arrivare a certi livelli?

"Occorre sacrificarsi, e molto".

Cosa e cambiato all'interno del tuo locale rispetto a qualche anno fa?

"Prima era un luogo di incontro, di ritrovo, direi quasi di culto, dove si trattavano i più svariati argomenti. Parlavi, si conversava amabilmente. Oggi si corre, si ha sempre fretta, ci si spazientisce anche ad aspettare".

Cosa distingue il tuo locale dagli altri?

"La caratteristica del mio negozio e che ho sempre fatto ascoltare musica ai miei clienti, perché il mio e un ambiente allegro".

Ma la tua professione é un'arte?

"Certo. Il mestiere dell'acconciatore, se fatto a certi livelli, è un'arte difficile da imparare e da imitare".

Qual e l'attestato di benemerenza al quale sei maggiormente affezionato?

"Sono il più giovane Cavaliere della Repubblica d'Italia. Nel 25 anniversario della mia professione, le nozze d'argento, il Papa mi ha mandato, in una pergamena, la benedizione apostolica, che custodisco gelosamente".

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