Lungo la Via Casilina, che ripercorre nel primo tratto l'antica Via Labicana, si allineano numerosi mausolei, tombe e aree sepolcrali, alcune ora interrate, talora di carattere monumentale; ma il monumento più importante è un grande edificio rotondo, con varie stanze annesse verso sud, conosciuto anche come Osteria di Centocelle per l'uso del monumento in epoca moderna. La forma singolare e la buona conservazione del nucleo principale ne hanno fatto oggetto fin dal Seicento di disegni e rilievi, tra cui quelli del Ligorio, del Montano, dell'Anonimo di Windsor del secolo XVI e dello Stevenson.
L'uso del monumento non risulta chiaro, ed è soltanto una ipotesi che si tratti di un sepolcro data la sua posizione sul margine della via antica, ma si è pensato anche a un ninfeo.
Al nucleo rotondo, che dā sulla via, coperto a cupola e fornito di nicchie e finestrelle
si aggiunse, con diverso orientamento e diversitā di costruzione, una grande sala ricurva
verso sud, intramezzata da due muri trasversali , con altri longitudinali, che la
dividevano in tante stanze con volte particolari e corridoi intermedi.
Certamente l'edificio fu di uso imperiale, poiché rientra nell'area della villa ed appartiene al periodo post costantiniano in cui la proprietà imperiale aveva raggiunto il suo massimo splendore. |