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IL QUADRARO, UNA DELLE 198 MICROCITTA'

In un articolo di CAPITOLIVM, la rivista del Comune di Roma, leggiamo che da un'indagine condotta dal CRESME è emerso che i romani si sentono legati, radicati al proprio quartiere in modo netto e socialmente importante. Dalle indagini condotte si è capito che Roma è fatta da almeno 198 microcittà "Ognuna di queste microcittà è dotata da un proprio senso, almeno per chi ci abita. Fuori da quelle microcittà, nel generico spazio metropolitano, gli abitanti sono come spaesati, privi di qualsiasi riferimento comune a tutti, privi insomma di identità cittadina."

A parte l'eccessiva drasticità di questa affermazione, troviamo scritto quello che la nostra Associazione ha da sempre affermato, almeno nei riguardi del nostro quartiere, riconoscendolo come "paese nella città" e non solo per motivi sociali ma anche e soprattutto per la straordinaria conservazione della sua struttura urbanistica.
E' quindi con piacevole sorpresa che osservando la mappa tracciata dai ricercatori del CRESME abbiamo trovato il nostro quartiere identificato come una delle microcittà e, sorpresa ancora più piacevole, l'area è proprio quella del Vecchio Quadraro come identificata da tempo dalla nostra Associazione.

 

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Immagine tratta da CAPITOLIUM ed elaborata

 

Un piccolo dubbio ci viene per la strana definizione Quadraro-Quintili. E' vero che la principale via del quartiere è proprio Via dei Quintili ma risulta strano che questo dettaglio sia assurto a tale importanza da diventare toponimo di una ampia zona, tantopiù che mai è stato usato questo nome per identificare zone del Quadraro. La villa dei Quintili poi, si trova piuttosto lontano, nella zona che la ricerca identifica come Cinecittà Est e Osteria del Curato.

A parte questo, le conclusioni riporate da Capitolivm ci sembrano interessanti, riportiamo dalla rivista citata:

L'utilità della "radiografia" tracciata dal Cresme è molteplice: non solo può stimolare ulteriori riflessioni e analisi, ma può costituire una traccia per le strategie di articolazione amministrativa e pianificazione urbanistica. Obiettivo generale di tali strategie dovrà essere, ovviamente, quello di aumentare la fiducia dei romani nel sistema-città. Ciò significa però che la trasformazione urbana deve cominciare dalle microcittà, recuperando e qualificando piazze, spazi verdi, infrastrutture per la mobilità. La ricerca del Cresme lo sottolinea esplicitamente: "Bisogna scendere sul territorio che i cittadini conoscono e ri-conoscono. Un Piano organico degli interventi costruito a partire da questo principio ha quindi una potenzialità di consenso sorprendente.

 

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