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Dal Corriere della Sera -Cronaca di Roma-
del 5 Marzo 2003

Lo stabile era stato già evacuato per una fuga nella strada, i tecnici stavano lavorando sulla conduttura

Esplosione nell'appartamento saturo di gas, un ustionato

Tragedia sfiorata ieri sera per gli abitanti di un intero condominio: invece a pagare le conseguenze di un'esplosione per una fuga di gas avvenuta in una palazzina in via Filippo Re al Quadraro è stato un solo condomino. Domenico Annali, 29 anni, è finito all'ospedale Sant'Eugenio con ustioni al 30% del corpo e quaranta giorni di prognosi. L'uomo stava rientrando a casa - erano circa le 21 - si è acceso una sigaretta e nel suo appartamento al seminterrato c'è stato un boato. «Ci siamo spaventati molto, sembrava il terremoto - hanno raccontato gli altri condomini - oppure una bomba. Il palazzo ha tremato, sembrava si piegasse».
Domenico con il volto e le braccia in fiamme scappa fuori dalla sua casa. «Aiuto brucio, brucio», urla ai vicini. Lo portano via di corsa in taxi, perché l'ambulanza tarda. I pompieri evacuano l'immobile, che però pare non aver avuto danni di rilievo.
Un mese fa l'Italgas aveva fatto dei lavori alle condutture della palazzina, erano stati sostituiti dei tubi. Ma ieri pomeriggio uno strano odore si era diffuso in tutta la strada. Alcuni vicini di Domenico sentono odore di gas, chiamano i tecnici dell'Italgas, «venite qui c'è qualcosa che non va». Lo stabile viene evacuato per motivi precauzionali e gli operai si mettono al lavoro per capire da dove proviene esattamente la perdita. Per l'occasione non vengono chiamati i vigili del fuoco, diventati indispensabili dopo il crollo di via Ventotene. Domenico non sa nulla della perdita di gas, né che il resto dei condomini sono fuori casa, entra nel suo appartamento saturo di gas e accende la sigaretta. Ieri sera anche la polizia scientifica ha effettuato dei rilievi nel luogo dell'esplosione ed è stata aperta un'inchiesta per capire se ci sono responsabilità. L'Italgas esclude che lo scoppio sia da addebitare alla conduttura della bassa pressione sostituita nei giorni scorsi, in quanto all'interno non vi è ancora passaggio di gas.

Rinaldo Frignani Maria Rosaria Spadaccino


Da Il Messaggero -Cronaca di Roma-
del 5 Marzo 2003

PAURA AL QUADRARO

Fuga di gas, esplosione in un appartamento: un ferito

Domenico Analli è ricoverato per ustioni. Nel pomeriggio i tecnici Italgas avevano fatto sgomberare l'edificio. I pompieri: nessuno ci ha avvertiti

di GIUSEPPE MARTINA

Una fuga di gas ha provocato ieri sera una violenta esplosione in via dei Corneli 46, al Quadraro. E' avvenuta verso le 21 in un appartamento al seminterrato e un uomo di 31 anni, Domenico Analli, è rimasto ferito. Ora si trova in gravi condizioni nel reparto grandi ustioni del Sant'Eugenio (40 giorni di prognosi), la fiammata l'ha preso alle braccia, al volto e a una gamba.
Si è sfiorata la tragedia, ma poteva andar peggio, poteva essere un'altra via Ventotene. L'uomo, che fa il muratore, è rientrato in casa, si è acceso una sigaretta ed ha attizzato l'esplosione. «Aiutatemi sto andando a fuoco»: Analli è riuscito a correre sul marciapiedi sotto choc e a chiedere aiuto. In via dei Corneli sono intervenuti dieci mezzi dei vigili del fuoco, due ambulanze del 118, il 113 con due volanti. Presenti anche tecnici dell'Italgas. Erano lì già dal pomeriggio, intervenuti per una fuga di gas in strada, proprio in via dei Corneli, sempre all'altezza del civico 46. Verso le 18,30, infatti, gli abitanti del vecchio stabile anni 50 avevano sentito un forte odore di gas, e appena una settimana fa erano terminati i lavori per la nuova tubatura. Mentre gli uomini dell'Italgas effettuavano i controlli e individuavano la perdita nella vecchia condotta al livello del marciapiedi, nei pressi del pozzetto della fognatura, gli abitanti scendevano in strada preoccupati. «Verso l'ora di cena - raccontava Sandro M., 45 anni - ci hanno detto, "rientrate in casa, noi cominciamo a riparare il guasto"».
«Abbiamo sentito un forte odore di gas intorno alle 18 e subito abbiamo avvertito il pronto intervento dell'Italgas - ricordava Girolamo 46 anni, che abita al secondo piano - subito dopo ci hanno intimato di allontanarci e quindi siamo tutti usciti. Intorno alle 20 i tecnici ci hanno dato l'ok a rientrare e dopo 20 minuti c'è stata l'esplosione. E' impossibile che dopo via Ventotene ancora accadano queste cose». Domenico Analli era appena rientrato a casa, stava davanti alla tv e forse si è salvato perché pochi mesi fa il proprietario del piccolo appartamento di 30 mq dove vive, per eliminare l'umidità aveva fatto montare dei pannelli isolanti ignifughi. «Eppure per un momento ho pensato al terremoto», ripeteva ieri Marta, l'inquilina del piano sopra ad Analli, studentessa greca di 26 anni. Vigili e agenti hanno cercato la dinamica dell'esplosione, qualcuno ha parlato di «leggerezza nella verifica» dell'Italgas, sotto accusa soprattutto perché non avrebbe avvisato per tempo pompieri e polizia. Sul posto anche il vice capo di gabinetto del sindaco.


Dal Corriere della Sera -Cronaca di Roma-
del 6 Marzo 2003

Parla il padre del ragazzo rimasto gravemente ustionato per una fuga di gas in uno stabile al Quadraro

«Nessuno aveva avvisato mio figlio del pericolo di un'esplosione»

Gli abitanti del quartiere protesteranno con un sit-in contro i ritardi dei lavori che durano da un mese

«Mio figlio è gravissimo in ospedale e la colpa è di chi non l'ha avvertito che la sua casa era satura di gas...». E' ancora sotto choc Giuseppe Analli, 63 anni, padre di Domenico, l'operaio trentenne rimasto ustionato l'altra sera nell'esplosione del suo appartamento in via dei Corneli 46, al Quadraro. Mentre il ragazzo si trova ricoverato all'ospedale Sant'Eugenio con il trenta per cento del corpo coperto di ustioni di secondo e terzo grado, i familiari chiedono di sapere cosa sia veramente accaduto martedì sera dopo l'intervento di una squadra dell'Italgas per una fuga dal sottosuolo. «Non è possibile che sia stato fatto un errore di questo genere - aggiunge il padre di Domenico, originario di Iglesias, in provincia di Cagliari, parzialmente invalido - mio figlio è tornato a casa ma nessuno gli ha detto che non bisognava accendere nemmeno una luce. Eppure sul posto, accanto al suo appartamento, c'erano due operai dell'Italgas che poco prima avevano fatto tornare a casa tutti gli inquilini del palazzo che erano scesi in strada spaventati dal fortissimo odore di gas che arrivava fino all'attico». Secondo la ricostruzione dei soccorritori, intorno alle 21, Domenico Analli si sarebbe avvicinato ai fornelli della cucina per accendersi una sigaretta scatenando l'esplosione che l'ha scaraventato nel piccolo cortile interno dove poi è stato soccorso da due condomini. Ieri mattina da via dei Quintili a via dei Corneli diverse squadre dell'Italgas hanno lavorato a lungo per ripristinare la fornitura di gas nella zona. «Stanno qui da un mese - continua Giuseppe Analli con gli occhi lucidi - chiudono da una parte e poi aprono un altro pezzo di strada con le ruspe. Noi non possiamo fare domande agli operai, tanto nessuno ci vuole dare risposte». Intorno all'una anche la madre di Domenico. La sua protesta e quella del marito Giuseppe ha reso partecipi anche altri abitanti del quartiere che hanno già annunciato di voler organizzare un sit-in nei prossimi giorni per sensibilizzare l'opinione pubblica sui gravi disagi che sono costretti a sopportare.
R. FR.


 

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