gassa

I nodi della rete
di Giancarlo Livraghi
15 – luglio 2002


“Audiweb”
dopo cinque anni
parte davvero?

 
L’operazione audiweb è partita nove mesi dopo
la pubblicazione di questo articolo.
Vedi Dopo sei anni... nasce l’Audiweb. E ora?.
 


La vicenda dell’annunciato, ma mai realizzato, sistema di controllo del “traffico” sui siti web dura da cinque anni. Se n’era parlato in un articolo del 18 dicembre 1999, nel capitolo 36 di La coltivazione dell’internet, poi in un altro articolo del 25 maggio 2000, un aggiornamento del 26 luglio 2001 e un altro del 26 novembre 2001. Dall’utima volta che ho scritto su questo argomento sono passati otto mesi – e ancora del rivisto e ristrutturato progetto non si vede alcuna applicazione o risultato.

L’ultimo annuncio di “immimente” realizzazione dell’audiweb è del giugno 2002. È seguita in luglio qualche notizia un po’ meno vaga. Si dice che il ricostituito consorzio stipulerà i contratti in settembre e che si spera di avere qualche primo risultato alla fine dell’anno.

La soluzione adottata è molto più semplice dei sistemi che si erano immaginati in precedenti fasi del progetto. In pratica consiste di apparecchiature installate presso un “campione” di persone che si collegano alla rete (un metodo analogo all’auditel) e di “certificazione” dei log presso i siti che aderiscono al sistema. Come era prevedibile, potrà verificare solo un numero limitato di “grandi” siti (probabilmente non più di 15).

Vedremo in autunno se e quali risultati ci saranno – e se su quegli esiti ci saranno opinioni condivise o se ci saranno di nuovo polemiche e dissensi. Alla luce di eventuali sviluppi, forse sarà il caso di ritonare sull’argomento. Anche se, per i motivi che ho più volte spiegato, non si tratta di un evento importante né di uno strumento di reale utilità.

Non si possono ancora “tirare le somme” perché questa lunga e complessa vicenda non è conclusa – e non lo sarà neppure dopo la partenza operativa del sistema. Ma può essere opportuno “rifare il punto” in base alle notizie (tutt’altro che chiare e precise) che si hanno finora.

I motivi per cui questo progetto nacque cinque anni fa (nei primi mesi del 1997) sono abbastanza ovvi. C’era un’idea giusta: se una verifica ci deve essere è bene che ci sia coordinata e accettata da tutti, che ci sia un punto di riferimento sottoposto a un controllo collettivo, sottratto alle soggettività delle affermazioni più o meno interessate dell’uno o dell’altro. Ma c’erano alcune premesse piuttosto ingenue, se non del tutto sbagliate.

Era (ed è) sbagliato pensare che l’internet sia “un mezzo” paragonabile ai sistemi “centralizzati” tradizionali – o che l’uso della rete da parte delle imprese sia principalmente quello di fare pubblicità. Era (ed è) insensato puntare su una visione “sitocentrica” della rete e pensare che la parte più importante dell’attività online riguardi quei pochi grossi centri che un sistema come l’audiweb può sperare di verificare. Era (ed è) ingenuo credere che in un anno o due si possa mettere in piedi un sistema efficace e condiviso che possa “misurare” una audience della rete così come si fa per la televisione, la stampa o la radio.

Non mi sembra il caso di ripetere ciò che ho già scritto tante volte il libri, articoli e relazioni. Ma il fatto rimane che una errata concezione dell’internet non è solo il motivo delle tante “false partenze” di progetti come l’audiweb, ma anche (e soprattutto) di tanti fallimenti di iniziative più o meno ambiziose (di cui solo alcuni fra i più clamorosi sono all’onore delle cronache).

Molte cose sono cambiate in cinque anni. Quando, fra la fine del 1996 e l’inizio del 1997, si cominciava a pensare a un audiweb c’erano 10 milioni di host internet nel mondo, 3 milioni in Europa, 150.000 in Italia. Ora nel mondo sono più di 160 milioni, in Europa 25 milioni, in Italia quasi tre. (Vedi i dati internazionali ed europei – e, per una visione storica, la cronologia dell’internet). Come sempre, sono confusi e poco attendibili i dati sul numero di persone che si collegano alla rete. Ma è un fatto che, anche da questo punto di vista, la situazione in Italia è molto cambiata. Nell’estate del 1997 c’era meno si un milione di persone online nel nostro paese. Ora sono probabilmente nove o dieci milioni – e, nonostante qualche rallentamento, il numero continua a crescere. (Vedi i dati italiani).

Le idee che stanno dietro a un progetto come l’audiweb hanno seguito un percorso inverso alla tendenza dei fatti. Agli esagerati e mal diretti entusiasmi di cinque anni fa sono seguite fasi di ingiustificata depressione. (Vedi i La “crisi” che non c’è). Due anni fa sembrava che ci fosse un'aggressiva concorrenza fra varie organizzazioni, italiane e internazionali, per “riempire il vuoto” lasciato dalla mancata partenza dell’audiweb. Molte di quelle iniziative non sono mai decollate, o sono scomparse dalla scena. Alcuni tentativi continuano, ma con scarso successo. Si affacciano anche ogni tanto offerte di marchignegni che promettono di “misurare” automaticamente l’efficacia della comunicazione online. Non più efficaci o utili di tanti altri che proliferano da moltissimo tempo nel mondo dei mezzi tradizionali. Con qualche successo economico, talvolta, per chi li vende – senza reale utilità per chi li compra.

Intanto ci sono crisi e polemiche su tutti i sistemi di misurazione delle audience. Perfino su quelli, collaudati da mezzo secolo, che riguardano giornali e periodici. In parte per reali e giustificate perplessià tecniche, ma molto di più – come è ovvio – per conflitti fra i venditori in cui ciascuno cerca di “tirare l’acqua al suo mulino” e alcuni considerano conveniente confondere le carte.

Lo scenario è vecchio e continua a ripetersi. Ovviamente è molto più complesso nel caso dell’internet, per evidenti motivi strutturali e di metodologia. Ma le complessità tecniche non giustificano né spiegano cinque anni di “false partenze”. Che si tratti soprattutto di manovre e contrasti, fra chi vuole formule e metodi che favoriscano ciò che ha da vendere come fra i diversi fornitori di tecnologie o ricerche di verifica, è così evidente che è quasi inutile dirlo. Non è chiaro come si possa uscire da questa eterna impasse.

Ci sarà un audiweb nel 2002?  Almeno per ora, non è facile saperlo. Ma una cosa è certa. Se e quando partirà sarà largamente imperfetto e discutibile. E non mancheranno le polemiche.

Agli inizi di questa lunga a tortuosa vicenda dicevo che l’audiweb è un male necessario. Perché è sostanzialmente inutile, ma qualcosa ci dev’essere per soddisfare l’“ansia numerica” non solo dei venditori di pubblicità ma a che di molte burocrazie aziendali che non si sentono tranquille se non hanno “un numero nel cassetto”.

Vale anche in una minuscola storia come questa ciò che diceva Benedetto Croce: «la storia non si fa con i se e con i ma».  L’evoluzione oggi non potrà essere la stessa che avremmo avuto nel 1997. Allora, probabilmente, un sistema di misura sarebbe servito come vaccinazione. Messi i numeri nel cassetto, fatto qualche esperimento in base a criteri inadatti alla rete, le imprese avrebbero, presto o tardi, imparato che le cose più importanti e interessanti da fare online sono di tutt’altra specie. Oggi potrebbe essere sperabile (anche se tutt’altro che certo) che una tardiva nascita di quel vecchio strumento si trovasse davanti a utilizzatori un po’ meno ingenui e impreparati.

Che effetto potrà avere, se davvero nascerà, un audiweb al giorno d’oggi? Difficile prevederlo. Ma rimane il fatto che, inutile com’è, sarebbe meglio se ci fosse. Per evitare la proliferazione di non meno inutili, e per di più confusi e contrastanti, altri presunti “sistemi di misura”.

Intanto continuano a esserci ottime occasioni per chi a tutto ciò non bada, per chi ha capito che l’attività online è efficacemente capace di misurare se stessa e i propri risultati senza alcuno strumento generico ed esterno – e che è un momento favorevole per usare bene la rete.


Giancarlo Livraghi   gian@gandalf.it  



Post scriptum

Fine dicembre 2002

Un altro anno è passato e il letargo dell’Audiweb continua. Giochi di interessi, fusioni e acquisizioni, conflitti e maneggi hanno confuso di nuovo il quadro e rimesso in discussione la scelta dei fornitori. Intanto si registra un’ulteriore discesa (rispetto a livelli che erano già molto bassi) della pubblicità su siti web. (Vedi Diminuisce la pubblicità). Il tema dello “strumento di verifica esterno” appare sempre meno rilevante in un quadro afflitto da altri problemi – ma si tratterà di vedere se nel 2003 il tormentato percorso di questo progetto arirverà a un primo approdo.

Maggio 2003

Nell’aprile 2003 viene finalmente annunciata la partenza dell’Audiweb e si pubblicanbo i primi risultati. Ci vorrà un tempo abbastanza lungo per capirne l’evoluzione e le conseguenze. Vedi Dopo sei anni... nasce l’Audiweb. E ora?.



Precedenti articoli su questo argomento:

L’audiweb si è incagliato – 18 dicembre 1999
http://gandalf.it/mercante/merca42.htm

L’audiweb è affondato. Se ne riparlerà? – 25 maggio 2000
http://gandalf.it/nm/audiweb.htm

Continua il letargo dell’audiweb – 26 luglio 2001
http://gandalf.it/mercante/merca58.htm

L’audiweb rimane in letargo – 26 novembre 2001
http://gandalf.it/mercante/merca60.htm




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