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CAPITOLO IV - PRINCIPI COSTRUTTIVI DEI MOMENTI MAGNETICI Energia del campo magnetico Per creare un campo
magnetico è necessario compiere un lavoro così come un lavoro viene fornito
dal circuito magnetico quando il campo viene annullato. Sperimentalmente
ciò è facilmente osservabile avvicinando un materiale magnetico al traferro
di un circuito magnetico magnetizzato: esso verrà attratto tra le espansioni
polari, e se è tale da chiudere bene il traferro, non si noteranno all'esterno
più forze magnetiche: il campo H si è ridotto a zero. Viceversa per togliere
il materiale magnetico dal traferro si dovrà compiere un certo lavoro,
e il risultato sarà la creazione di un campo H. Per quanto concerne l'energia nel traferro non importa come il campo viene creato, è quindi evidente che l'esempio precedente eseguito con accuratezza (il materiale magnetico che chiude il traferro non deve essere saturato, le parti devono essere ben levigate, ecc.) permette di misurare il lavoro compiuto e quindi l'energia magnetica nel traferro. Sperimentalmente si osserva che l'energia per unità di volume del traferro segue la seguente relazione:
W = ½m0H2
Nel sistema MKS
in cui m0
= 4p 10-7
e Oe si misura in amperspire al metro, W risulta espresso in joule/m3;
nel sistema CGS in cui m0 =1 e H si misura in oersted mentre W si misura in
erg/cm3. Tenendo conto per semplicità dei coefficienti di trasformazione
della tabella I, la corrispondenza è:
W = ½m0H2 [j/m3]
= ½ 4p 10-7
[m0MKS/m0CGS](103/4p)2 H2
[Asp/m/Oe]2 = = 1/8p H2 erg/cm3
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