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Estate 2005 - anno 14 numero 2 Non abbiate paura! di V. O. Non possiamo passare sotto silenzio, nel presentarci al nostro usuale pubblico, un triste evento che ci ha sicuramente toccati nel profondo, parlandone senza enfasi, ne’ retorica, come e’, o almeno cerchiamo che sia, il nostro stile. Sara’ il fatto che il nostro caro Socio Pietro Cicchetti fosse il Suo personale autista, a tutti noi veniva spontaneo, incontrandolo a Ruscio, chiederNe notizie: sul Suo stato di salute, del prossimo viaggio o impegno internazionale. E quindi, nel ritenerci, per cosi’ dire, “di famiglia”, la Sua morte ci ha colpito e ha lasciato tra noi il vuoto che lascia una persona cara e da lunga data conosciuta ed amata. Ma proprio Lui ci ha lasciato un importante messaggio, che, forse incoscientemente, desideriamo raccogliere e cercare di diffondere: “Non abbiate paura!”. Nell’ambito del nostro piccolo paese, cosa vuol dire appropriarci di questo messaggio? Gia’, perche’ “Non abbiate paura!” e’ un invito che ciascuno di noi, a partire dalla propria cerchia familiare, puo’ fare proprio e sviluppare. E’ un invito a prenderci le nostre responsabilita’ di fronte ai piccoli e grandi problemi, e anche delle responsabilita’ inevase altrui; il primato della iniziativa, sempre mirata al raggiungimento di obiettivi, beninteso, etici e legali, contro l’inerzia e la passività di chi “sta’ a guardare”, criticando in maniera distruttiva. E questo anche nell’ambito della nostra Pro Loco: sempre pronti ad accettare una sfida di miglioramento, ad agire, piuttosto che a subire, ad interessarsi dei fatti che accadono intorno a noi, anche a quelli apparentemente piu’ lontani. Un messaggio e un invito anche a non disperare in situazioni davvero drammatiche e dolorose. “NON ABBIATE PAURA!” Questo e’ cio’ che ci sentiamo di dire, anche perche’ altro non saremmo in grado di dire, alla cara Beatrice e alla famiglia Allegretti, ai nostri Soci Alessio, Attilio e Marcella, famiglia cosi’ duramente colpita nella tragica perdita della piccola Lucrezia.
Il presidente
E... state insieme 2005
La valle dei Principi
Ruscio – Usigni: una storica finale
ttualmente, quelli che trent’anni fa erano dei ragazzi di 20/30 anni continuano a lavorare per rendere più bello, più funzionale e più accogliente, quello che anche quest’anno vedrà sicuramente molte partite di calcio : per cui torno, dopo questa piccola parentesi dedicata al Campetto, all’argomento per il quale sono stato interpellato. Il vero torneo di calcio a Ruscio è quello che si svolge tra i paesi limitrofi della vallata. Per cui il Trivio e Monteleone sono sempre stati i nostri classici avversari che, da quando ho 10/11 anni, affrontiamo tutte le estati. C’è sempre stata molta rivalità in campo soprattutto con Monteleone (Marco Perelli si segnava i risultati con i marcatori delle partite effettuate); una rivalità che si è via via attenuata perché, ritornando a qualche riga fa, i ragazzi di Monteleone (Andrea Antenucci, Alessandro “Bibbi” Peroni e così via) frequentavano anche loro il chiosco di Gigia e così, da un’iniziale diffidenza, è nata un’amicizia estiva e un rispetto sportivo che ancora, per chi fra noi gioca ancora, è vivo. Questo è il periodo, dalla metà degli anni ’70 ai primissimi anni ’80, dove penso sia nata l’idea di fare un vero e proprio torneo, e non solo partite (sfide), fra i paesi della Valle del Corno. Per alcune parentele di qualche pallonaro , fu invitato il paese di Usigni. Ed è proprio di una partita contro Usigni, anzi di una finale contro Usigni, che vi voglio raccontare alcune cose. Credo che era il 1984 ma potrebbe essere stato anche l’83 o l’85. Il nostro Mister era Lu Barone che con i suoi potenti mezzi a sua disposizione ci aveva promesso in caso di vittoria una bella cena tutti insieme al ristorante. Avevamo una gran bella squadra. Corrado Peroni, Marco Piccaru, Fabio de Lilly, Claudio Timoto, un giovane Alessandro Cialini e Roberto Vannozzi, e scusate se dico Roberto Vannozzi, in porta; ma soprattutto , a detta del Mister, c’era un faro a cui dovevano essere affidati tutti i palloni durante la costruzione del gioco : quel faro dovevo essere io. Ovviamente, durante gli allenamenti alle nove di mattina che il Mister ci obbligava a fare, la presa in giro dopo la dichiarazione di Sergio scattò subito ; così anche durante il giorno venivo apostrofato, oltre a Spillo, come il faretto. Ma il bello deve ancora venire. Riusciamo, grazie e soprattutto (scherzo) al faretto, ad arrivare in finale con Usigni.
Usigni annoverava tra le proprie fila il famoso roscio (Andrea) protagonista di molti scambi verbali anche con il pubblico e quindi la finale si preannunciava abbastanza infuocata e forse anche per questo fu affidata alla direzione dell’arbitro Renato Peroni. Faccio una piccola parentesi che servirà più avanti. Un giorno ebbi la felice idea di dichiarare e portare avanti con forza, la teoria “è impossibile sbagliare un rigore”. Da lì, e ancora oggi, quelli che sanno di questa frase mi aspettano al varco. Chiusa parentesi. Della partita non ricordo molto ; mi sembra di aver segnato ma il risultato finale fu di parità. Si arrivò ai calci di rigore. Generalmente il rigore più difficile da calciare è il quinto che, probabilmente anche a causa delle mie precedenti dichiarazioni, fu affidato a me ; può succedere che il quinto rigore non sia necessario calciarlo, ma quel pomeriggio quel rigore sarebbe stato quello decisivo, perché, se avessi segnato, Ruscio avrebbe vinto il torneo. Non era una finale di Coppa dei Campioni ma la tensione e il pathos che aveva caratterizzato la partita e quel momento particolare dei rigori, avevano portato molte persone intorno a noi e dietro la porta. Era arrivato il momento ; tutta la partita era sulle mie spalle ; un rigore segnato e avremmo vinto. Mi avvio lentamente verso il dischetto del rigore con tutte le persone che mi guardavano ; qualche coro “Spillo,Spillo” si levava soprattutto da parte dei più piccoli. Non voglio fare retorica e dire quello che passa nella testa in quei momenti, la porta sembra più piccola e altre cose scontate, posso solo dire che una volta segnato il rigore un boato di gioia precedette un abbraccio che mi fecero compagni di squadra e un sacco di persone che stavano intorno a noi. Tutto questo durò qualche minuto. Non avevamo fatto i conti con l’arbitro. L’arbitro era Renato Peroni. Come il Megadirettore Galattico di Fantozzi era noto per la sua crudeltà Renato Peroni è da sempre noto per la sua magnanima equanimità. “REGOLAMENTO INTERNAZIONALE, MONDIALE, UNIVERSALE : SI CALCIANO 5 RIGORI PER OGNI SQUADRA, IN CASO DI PARITÀ SI VA, COME SI DICE, AD OLTRANZA OSSIA UN RIGORE PER OGNI SQUADRA FINO A CHE UNA NON SBAGLIA.” Viene cambiato il regolamento ; si continuano a tirare i rigori fino a che tutti gli otto giocatori componenti la squadra non abbiano effettuato il loro tiro. Dopo qualche protesta la rassegnazione prese il sopravvento. Assistemmo alla gioia degli Usignoli dopo che Sergio Lu Barone sbagliò il rigore decisivo. Il calcio ha molte regole non scritte e queste possono essere non rispettate ; ma quel giorno anche quelle scritte furono infrante con nostro grande dispiacere per come avevamo giocato, per gli allenamenti la mattina alle 9, per quel clima di amicizia e di collaborazione che si era creato fra noi giovani e qualche altro più anziano che giocava con noi. Sergio Di Cesare Lu Barone ci portò lo stesso a cena con nostra grande gioia. Renato Peroni continuò negli anni a seguire ad arbitrare venendo sempre tacciato (molte volte anche a torto) come mediatore di partite ma ormai si era fatto il nome. Nessuno di noi gli ha mai fatto pesare i fatti di quel giorno oltre le proteste immediate e, oltre al mio affetto personale che ho per lui, gli posso venire in soccorso assicurando che arbitrare non è affatto facile. In conclusione, questa è una breve storia di un fatto accaduto molti anni fa. Ed è ormai da molti anni che ogni estate il Campetto è fonte di divertimento per quel magnifico gioco che è il calcio ed anche per quest’anno auguro a tutti i calciatori (compreso me), e non solo, il divertimento più completo. Potremmo ancora parlare di biciclette lanciate, di partite durate nove minuti oltre il tempo regolamentare, del Capone con il suo famoso “albitro”, di Angelo Peroni e di molte altre storie e persone. Fatelo anche voi: ma potranno bastare le pagine di una “La Barrozza”?? Il Torneo dell’Amicizia – Valle del Corno, trofeo Virginia e Giuseppe Di Cesare
A proposito, stiamo cercando di redigere un elenco delle squadre vincitrici dei vari Tornei, nel corso degli anni… aiutateci! Per il Torneo dei Rioni abbiamo ricostruito il seguente…
Rassegna sulle fontane di Ruscio
Nella carta geografica, nella tabella intitolata “ Indice delle strade legali di comunicazione fra le dogane pontificie e le dogane estere colla distanza distinta in miglia, non che dei porti e scali legali per la parte dello stato confinante col mare Adriatico e col Mediterraneo ” si legge: “ Confine Estero Regno di Napoli / Soprintendenze Pontificie Rieti / Dogane Estere Leonessa / Dogane Pontificie Ruscio / N. Progressivo 28 / Strade porti e scali legali Strada non rotabile che da Leonessa, Dogana del Regno di Napoli passando per la Fonte d’Asola e Cretoni porta alla Dogana Pontificia / Distanza in Miglia 7.” Ruscio è indicato nella fascia bimiliare di confine col segno convenzionale di Dogana di Bollettone di 2a Classe con la bandierina simbolo della presenza di un Picchetto d’Infanteria . Nella descrizione dei pregi del nostro territorio ed in particolare delle acque, fatta dal Piersanti, nel linguaggio ampolloso ed erudito dell’epoca, si legge, a pagina 78 e seguenti : Sotto la pendice del Colle ove è fondato Monte Leone verso il Meriggio (Sud ) sgorga una vena d’acqua freschissima chiara, e abbondante : ne dà fuori un'altra nella Villa del Terrale esposta a Levante estivo (Nord-Est) non inferiore alla sudetta per abbondanza , e bontà , di non dissimile qualità sono quelle di Villa maggiore , e, molt’altre, ma per abbondanza eccede quella dell’Asola, perche constituisce un fiume... (omissis) Infine nel più antico documento reperito, nella rubrica 20 intititolata “Che le fonti di Monteleone si rassettino”, è interessante notare la grafia “Asula”, che richiama la derivazione latina di “Ansula”, cioè piccola ansa si legge: “Statuiamo et ordiniamo che la fonte di Nempe, la fonte delle prata o Trocco dove se dice lo lavatoro, la fonte della Villa, la fonte della Cretara, la fonte di S. Biagio ,la fonte dell’Asula, la fonte o vena della Platana, la fonte de Villa Magine, la fonte del Trocco, la fonte de Cornule, la fonte delle Scentelle, la fonte di piede di Paterno e tutte le altre se debbiano assettare, acconciare, remundare….” Proseguiamo ora nella ideale passeggiata (iniziata nel precedente numero de “La Barrozza”) che, partendo dalla fonte dell’Asola sulla strada della miniera, ci porta, verso Cascia, fino al ponte delle ferriere,incontrando le seguenti fonti di acqua fresca nella speranza di suscitare presso i lettori della Barrozza curiosità e produzione di ulteriori notizie al riguardo: Fonte delle Cascinette Su disegno dell’Ing. Marco Colapicchioni, è stata realizzata al posto del precedente abbeveratoio da Santino Salamandra nella scorsa estate (Agosto 2004) con materiale acquistato dalla Pro Ruscio. E’ di forma classica a colonnina con il becco erogatore dell’acqua che sporge a mò di naso, facendo cadere l’acqua in una piccola vasca, il tutto ricoperto da pietre locali. La fonte, alimentata dall’acquedotto comunale, offre refrigerio ai numerosi frequentatori delle passeggiate alla miniera sia a piedi che in bicicletta. E’ munita di un piccolo abbeveratoio per animali. Fonte di Piazza Nazionale Appena si entra a Ruscio dalla strada della Miniera (di cui l’ultimo tratto e’ intitolato alla Medagli d’Oro De Angelis) si incontra la fontanella posta al centro della piazza (a mantenere memoria della più antica fonte posta sempre al centro della piazza e alimentata con l’acqua della fonte dell’Asola), sotto un ombroso pino. La Pro Ruscio, oltre ad aver realizzato l’impiantito in pietra, vi colloco’ ferree panchine per far riposare il viandante, al riparo della calura estiva ed allietato dalla cantilena dell’acqua che scorre vicina e che si confonde con il chiacchiericcio delle persone. Torna all'indice L’angolo della poesia
Il III Volume de “Cronache Moderne di Monteleone, Ruscio e dintorni” esce alle stampe La Biga contesa Da Il giornale dell’Umbria 16 giugno 2005
Personaggi e tradizioni di Ruscio Luigi “Gigetto” Marchetti di Francesco Peroni La lunga consuetudine nei rapporti con le persone piu’ familiari, indebolisce, in noi, la capacita’ di penetrare in profondita’ nella storia personale di coloro che incontriamo tutti i giorni e che, invece, dovremmo conoscere piu’ intimamente. Allora, ogni tanto, nell’usuale scorrere della vita e’ necessario fermarsi in disparte, per tentare, in una sorta di distaccata osservazione “scientifica”, di ri-scoprire le peculiarita’ di chi ci vive intorno, alla ricerca dell’unicita’ della sua esistenza, “cifra” che deriva dalle esperienze “sedimentatesi” nel corso degli anni. E, allora, come e’ usuale in questa rubrica, se possibile in poche righe, cercheremo di ri-scoprire la storia di un uomo semplice e discreto, che potremo definire in un’epoca di prorompente imprenditorialita’, di certo successo, che, pur non volendo apparire mai protagonista degli eventi, grandi e piccoli che siano, ne e’ stato vivo e acuto testimone.
Parliamo di Luigi Marchetti, meglio conosciuto come “Gigetto”, primo titolare dell’omonimo ristorante – trattoria – bar - ritrovo sulla strada statale Leonessa – Cascia, al quale auguriamo, nel ricorrere della sua novantesima estate, altrettanti sereni anni ancora. Gigetto nasce a Ruscio il 4 maggio 1915, da Alfonso e Giuseppina Giovannetti, dei casali di Nempe. Alfonso, il padre, lavorava come pecoraio durante il periodo della transumanza, mentre in inverno “era a garzone” a Roma. Famiglia numerosa: Nicola, il maggiore, Cristina, Silvia, il nostro Gigetto e Vito, il piu’ piccolo. Trascorre a Ruscio il periodo della infanzia, frequentando la scuola elementare e aiutando il padre nel lavoro di pecoraio, quando a tredici anni, viene richiamato da Nicola, a Roma, dapprima, per aiutare la sorella Cristina a condurre il negozio di legna e carbone, in Via Santa Cecilia, di proprieta’ di Paolo Peroni, e, in seguito, nel 1934, per aprire una analoga attivita’, finalmente in proprio, in Prati, in Via Lucrezio Caro. Nicola, invece aveva una bottega, sempre di legna e carbone, in Piazza in Piscinula: “di Nicola ricordo la mania di scrivere in tutti gli spazi bianchi, i margini, del giornale quotidiano: tra un avventore e l’altro tentava rime ed endecasillabi, per celebrare momenti e personaggi del suo Ruscio lontano”. Il 31 maggio 1938, Gigetto viene richiamato al distretto militare di Spoleto, vi giunge insieme con un compaesano, Pietro Di Cesare. Si ritrovano nella stessa fila, l’uno davanti all’altro, impazienti di conoscere la propria destinazione. Sperano che, trovandosi vicini, la destinazione sia la medesima. Infatti. Pietro viene destinato al 3° reggimento artiglieria da fortezza, di stanza sulle Alpi, Gigetto, al 3° reggimento fanteria, dislocato in Sicilia. Misteri della burocrazia militare! Ed ecco che la semplice storia del Nostro, si inserisce nella tragica Storia dell’umanita’ intera. (…) Terminata la conquista dell'Africa settentrionale dopo la vittoria di El-Alamein e la resa dell'armata italo-tedesca in Tunisia (13 maggio 1943), nell'estate gli Alleati prepararono l'invasione dell'Italia. Lo sbarco in Sicilia iniziò il 10 luglio del 1943, sotto le direttive del generale Dwight Eisenhower: la VII Armata americana (al comando del generale Clark) sbarcò a Gela e a Licata, l'VIII Armata inglese (al comando del generale Montgomery) a Pachino e ad Avola (...) Fino allo sbarco dell’estate del 1943, Gigetto presta servizio nell’isola siciliana: Catania, Caltagirone, Taormina. Unica licenza concessa: un breve rientro a casa per la morte della cara mamma, nel 1941. La notizia dell’avvenuto sbarco lo raggiunge mentre si trova nei pressi di Taormina. Le forze angloamericane, che in altre parti dell’isola avevano trovato una certa resistenza organizzata, raggiungono la sua Compagnia che, senza poter far fronte alla preponderante forza alleata, si arrende. Vengono cosi’ trasferiti in treno a Siracusa in un campo di concentramento che raccoglieva gli italiani e tedeschi caduti prigionieri. Per tutto il 1943 lavora in un enorme deposito di carburante, che, insieme ad ingenti quantita’ di materiale bellico, continuava ad essere sbarcato in Sicilia. (…) Dopo poche settimane dalla conquista della Sicilia, a Cassibile, in provincia di Siracusa, il 3 settembre 1943 alla presenza del comandante delle forze alleate Eisenhower. fu firmato l’Armistizio, di cui fu data notizia il tristemente famoso 8 settembre successivo (…) Verso la fine del 1943, viene imbarcato alla volta di Napoli, appena liberata, per poi raggiungere, via mare, in un lungo e pericoloso viaggio, sempre a rischio di siluramento da parte dei temibili U-boot tedeschi, Glasgow. Raggiunta addirittura la Scozia, il viaggio continuo’, su un treno piombato, fino alla cittadina di Didcot, a pochi chilometri da Oxford. Ben altra sorte seguiranno i suoi connazionali che, abbandonati dagli Stati Maggiori, senza ordini ne’ direttive, invece, saranno catturati dai tedeschi, che, con l’operazione Alarico, deporteranno quasi 700.000 militari italiani in Germania. In prigionia in Gran Bretagna, sceglie di collaborare con gli alleati e, lavorera’ presso un grande ed importante centro di smistamento di armamenti e materiali. Ormai, veste la divisa della fanteria inglese e si guadagna la possibilita’ di frequentare in libera uscita la piccola cittadina. Racconta di lunghe passeggiate nell’unica strada del paese inglese, e di qualche serata al cinema… “ma io l’inglese non l’ho mai imparato” dice, con un certo orgoglio, di chi e’ sempre riuscito a capire e, soprattutto a farsi sempre capire. I rapporti con la famiglia erano sostenuti da una tenue e labile corrispondenza: qualche cartolina, pesantemente tagliata dalla censura militare, che serviva soltanto, e in quei frangenti non era certo poco, per far sapere di essere ancora in vita. Lasciata l’Italia nel 1943, vi ritorna, con parte della propria Compagnia, nel marzo del 1946. Un viaggio di cinque giorni, da Liverpool a Napoli, e poi, di la’ in treno fino a Roma, dove giunge alle dieci di sera. Una volta alla stazione Termini evita di essere inviato al campo di smistamento di Cinecitta’ (gia’ campo di prigionia tedesco per molti rusciani), e prende la “circolare”, guardato, questo strano soldato inglese, con una certa sorpresa da un gruppo di prigionieri con sulla divisa il disco rosso dei prigionieri di guerra.
Come fare a ripresentarsi alla casa del fratello Nicola a Prati? Semplice: come aveva sempre annunciato il suo rientro dalla bottega, ormai quasi otto anni prima: con il classico fischio da carbonaro! E il piccolo Omero, subito lo riconobbe: “Papa’, e’ tornato zio Gigetto!” E qui, Gigetto, che per tutto il suo racconto ha mostrato un distacco…”alla inglese”, concede un attimo alla commozione: “Quella sera… quanto erano lunghi cinque piani di scale…” Nel 1947 si sposa con Paolina Gervasoni la figlia del molinaro, che gestiva il mulino nello stabile lungo la strada romana, confinante con l’osteria della sorella del padre Alfonso, Caterina. Nello stesso anno, nasce Pietro. Che non e’ necessario presentare a nessuno. Cerca una bottega di carbone a Ladispoli, poi lavora a Roma, fino a che viene chiamato di nuovo a Ruscio, a rilevare l’attivita’ della zia Caterina. L’attivita’ consisteva nella mescita di vino e birra, non c’era la “cucina”. In quegli anni a Ruscio c’erano altre due osteria: quella dei Belli a Ruscio di sopra, e quella di Luigi “Luigione” Agabiti vicino all’Addolorata, di cui avete letto in numeri passati de “La Barrozza”. E poi, la spinta ad ingrandirsi; la strada statale porta un cospicuo movimento di persone e allora Gigetto ha l’intuizione di aprire un ristorante, cosa che avviene nel 1962, al quale si affianca, nel 1979, una nuova attivita’ di macelleria, condotta per molti anni dal figlio Pietro. Pochi anni dopo la figlia Pina intraprende la propria attivita’ di Alimentari.
Sono certo che, la prossima volta che vi recherete al bar o al ristorante, oggi condotti da Pietro, coadiuvato dalla moglie Palmira e dai figli Rita e Luigi, vi intratterrete volentieri con Gigetto, seduto, a godersi l’aria di Ruscio, sulla panchina fuori dal locale da lui creato. Ora conosciamo un po’ di piu’, ma non certo tutto, di Gigetto, che vi salutera’ con un cenno della mano, con il sorriso cordiale ma distaccato di chi tante cose ha vissuto. Torna all'indice La nuova ringhiera della Sede Siamo certi che in piccole realta’ come le nostre, la collaborazione, non solo tra le persone, ma anche tra le Istituzioni, sia un valore da perseguire e ricercare, con l’obiettivo di migliorare il paese e le sue strutture.
In quest’ottica la Pro Ruscio, nel corso degli anni, dopo la realizzazione dell’impianto di illuminazione esterna del giardino, ha installato una nuova ringhiera e un cancelletto, lungo le scale e lo scivolo dell’ex-scuola comunale. Un nostro piccolo contributo a favore dell’incolumita’ dei cittadini, certi di essere “ricambiati” da parte del Comune, nell’adeguamento della segnaletica e della viabilita’ della strada provinciale del Trivio che, attraversando il paese, arriva fino al Campetto. L’illuminazione di questo tratto di strada e’ in corso di completamento, nel momento in cui pubblichiamo il presente numero. Ad esclusivo vantaggio dei numerosi bambini che, d’estate e di inverno, raggiungono il campo sportivo. Torna all'indice Amarcord di Guerino Perelli In una delle sempre più rare occasioni che ho avuto di venire a Ruscio d’inverno, mi è capitato di rivedere la neve che ricopriva come un grande mantello bianco tutta la nostra vallata.
Questo caratteristico paesaggio mi ha riportato indietro nel tempo, quando da bambino, a causa della guerra, ho trascorso un intero anno a Ruscio a casa dei miei nonni paterni. Mi rivedo ancora quando uscivo di casa, supercoperto con cappello, sciarpa e guanti di lana, a causa del freddo intenso e percorrevo con gli scarponi chiodati quel tratto di strada, sempre ghiacciato, che portava a scuola, a Ruscio di Sopra (dove ora abita Compagnucci). Ricordo quelle lunghe serate invernali, passate davanti al camino a sbucciare il granturco, il buon sapore del farro che spesso veniva cucinato da nonna, il rumore delle foglie secche di granturco che formavano i materassi di allora e il “prete” che riscaldava le fredde e umide lenzuola. Al mattino, mi par di rivedere ancora oggi, mia nonna Orsolina che, affacciandosi alla finestra, per accertarsi che non passasse nessuno, vuotava furtivamente sulla strada sottostante il “pitale” riempito durante la notte. Infatti, allora, il bagno non esisteva e per le altre necessità bisognava recarsi alla stalla delle vacche, con in mano un pezzo di giornale. Mi ricordo, inoltre, che d’estate, ogni sera, in groppa al somaro portavo le vacche di mio nonno sul monte Alto e al mattino vi ritornavo per ritrovarle dentro il bosco al suono della campanella che avevano al collo, riportandole quindi nella stalla per mungerle. Sono piccoli flash che ho voluto ricordare soprattutto perchè i nostri figli e nipoti non si lamentino del “brodo grasso” e sappiano apprezzare cio’ che, col tempo, siamo riusciti a realizzare, consentendo loro di godere di tutte quelle comodità e svaghi che fanno oggi di Ruscio una “piccola Svizzera”. Torna all'indice La Pro Ruscio insieme… a teatro: “Nunsense… le amiche di Maria” Cari amici di Ruscio,
approfitto ancora una volta di questo spazio per ringraziare tutti quelli che sono intervenuti allo spettacolo "NUNSENSE: ...le Amiche di Maria..." al Teatro Flaiano. Ci sono stati diversi gruppi: quello organizzato da Pierpaolo, quello di Renato Peroni, poi Annarita (che pure non vedevo da molto tempo)... In totale un numero elevato. Non ho potuto fare a meno, nella serata del 28 (quella di Renato, per intenderci) di far nominare RUSCIO alla Madre Superiora, durante il suo numero... Mi ha fatto un immenso piacere il vostro affetto e la vostra partecipazione in massa, e anche capire che avete gradito molto l'operazione e la serata. Ora stiamo lavorando per riuscire a "piazzare" lo spettacolo in un tour estivo e uno invernale, e non è escluso un ritorno a Roma nella prossima stagione teatrale. Le Suorine di NUNSENSE sono state ospiti di Pippo Baudo nella trasmissione SABATO ITALIANO, in prima serata su RAI 1. Visto il vostro consenso vi terrò informati almeno attraverso queste pagine, sia su questo lavoro che eventualmente anche su altri eventi che mi riguardano (ad esempio: la prossima stagione, tra le altre cose, dovrebbe essere al Sistina "TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE", con Michelle Hunziker e Luca Word, spettacolo del quale ho curato le coreografie, e forse anche altre sorprese per Roma, in via di definizione). Grazie ancora a tutti e a presto! Fabrizio Angelini Rassegna stampa: 17/04/2005 il messaggero 18/04/2005 city Crazy Horse Notizie dal Parco Il nostro Parco continua ad ingrandirsi a a dotarsi di nuove strutture. Nel corso della appena trascorsa promavera, grazie alla supervisione del nostro Socio Santino Salamandra, sono state messe a dimora 20 nuove piante, in sostituzione di altrettante che non avevano attecchito. ![]() Considerando la stagione invernale estremamente rigida, le piante hanno bene resistito. Inoltre, sono state posizionate cinque nuove panchine in ferro e un grande barbecue, a disposizione di chiunque desideri fare una grigliata all’aria aperta. Un particolare ringraziamento anche a Renato Cicchetti che ha provveduto a seminare il prato nella zona precedentemente occupata da vari mucchi di pietre da costruzione. A tutti i Soci ed Amici, specie agli “intestatari” delle piante, rinnoviamo l’invito a collaborare a questa piccola, grande opera, prestando il loro aiuto nella manutenzione del nostro Parco. Il Raduno Nazionale Camperisti a Monteleone di Marisa Angelini Il ringraziamento dell’Assessore Marisa Angelini ai camperisti partecipanti al Raduno Nazionale del 25/28 Marzo a Monteleone di Spoleto. Anche la Pro Ruscio, che ha curato l’organizzazione dell’accoglienza dei Camperisti, e ai quali ha fatto dono di una ceramica realizzata secondo la tradizione “rusciana” dell’antica coppara Carassai, si unisce al ringraziamento dell’Assessore.
Carissime famiglie in autocaravan, siamo davvero contenti delle tantissime richieste, per partecipare al raduno di Pasqua. Purtroppo, essendo stato rapidamente raggiunto il numero massimo dei partecipanti, moltissime rimangono con la voglia di venire a conoscere il nostro Paese. Vorremmo accogliervi tutti ma, purtroppo, Monteleone è un piccolo gioiello con un territorio molto limitato ed avervi tutti insieme qui da noi, significherebbe non potervi conoscere uno ad uno. Noi, come è nostro costume, teniamo molto ai nostri ospiti e vogliamo intrattenerci con loro, nel migliore dei modi possibili e grazie all’esperienza che matureremo con l’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, presto saremo in grado di prepare la migliore delle accoglienze possibili e starà a voi sollecitare il vostro club per organizzare direttamente un raduno in uno dei tanti fine settimana. Le Associazioni e tutta la Comunità di Monteleone di Spoleto sono molto interessati al turismo itinerante praticato dalla famiglie in autocaravan perché sono gli ambasciatori del Turismo Integrato, indispensabili per promuovere un paese ed un territorio. Le famiglie in autocaravan sono dei novelli pionieri che hanno la possibilità di una esperienza diretta. della testimonianza personale che si trasforma in un positivo passaparola, in un racconto delle sensazioni ed emozioni personali. Vi aspettiamo. Un caro saluto a nome di tutti! Marisa Angelini Assessore Turismo e Cultura Notizie dal Municipio a cura Segretario Comunale, Avv. Augusto Pantaloni Rubrica destinata ad informare sulle nuove iniziative del Comune di Monteleone. Telefono Municipio 0743/70421 ![]() Al momento non si segnalano ulteriori sviluppi se non la possibilità (non confermata, né smentita) che l'avv. Tito Mazzetta, incaricato del patrocinio della causa, venga in quel di Monteleone a relazionare di persona circa gli ultimi sviluppi. Reti Mediaset - inconvenienti tecnici In relazione alla recente installazione del ripetitore dei canali Mediaset si segnala che la saltuaria interruzione delle trasmissioni registrata recentemente è dovuta alla scarsa compatibilità delle apparecchiature installate con il segnale fornito da Mediaset. La Ditta incaricata dell'installazione ha comunque provveduto alla risoluzione degli inconvenienti tecnici riscontrati e di conseguenza si rassicurano tutti i cittadini e i vacanzieri circa la possibilità di vedere, tra l'altro, tutte le prodezze di Valentino Rossi in MotoGP. Raccolta materiali ferrosi A seguito del mancato avvio del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi Urbani presso l'isola ecologica di Cascia, l'amministrazione si sta attivando per ripristinare il precedente servizio. Vendite immobiliari A seguito della mancata partecipazione alla gara precedentemente bandita, verrà prossimamente pubblicato un nuovo bando con nuove modalità partecipazione. Tutti coloro che fossero interessati potranno rivolgersi al Responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune per conoscere tutti i dettagli. La Marcia francescana a Ruscio di Marco Ventura Un gruppo di giovani festanti accompagnati dai frati francescani questa estate invaderanno Ruscio e Monteleone. Si tratta dell’esperienza della marcia francescana. La festosa carovana arriverà venerdì 29 luglio da Leonessa passando dalla vecchia miniera e, facendo sosta nei giardini dell’asilo raggiungerà Monteleone nel primo pomeriggio. Da anni i frati cercavano con poco successo di tracciare un percorso verso Assisi che passasse per le nostre terre, ma a causa della difficoltà a trovare ospitalità non ci erano mai riusciti. Quest’anno, in occasione della storica ricorrenza del 25° anno della marcia francescana l’occasione era proprio da non perdere. Grazie all’aiuto della Pro Ruscio e alla squisita gentilezza di Tonino Carmignani, il vice sindaco, ce l’abbiamo fatta. Ci si attende un centinaio di giovani che passando per Ruscio sosteranno due notti a Monteleone, venerdì 29 e sabato 30 luglio. Saranno ospitati dal comune nella scuola. La marcia è una esperienza itinerante che consiste in otto giorni di cammino per arrivare ad Assisi nel giorno del perdono, il 2 agosto. Si tratta di un'esperienza nata nel 1980 dalla intuizione di un frate P. Rodolfo Cetoloni attualmente vescovo di Motepulciano. Una sera davanti ad una pizza e ad una birra P. Rodolfo con alcuni giovani parlava della spiritualità francescana ed i suoi valori come l'itineranza, la fraternità, il cammino, la strada, l'essenzialità e sobrietà della vita. Mentre si discuteva e scherzava su tutto questo P. Rodolfo chiese: "Perché non proponiamo a tanti giovani una marcia verso Assisi, magari per il giorno del Perdono il 2 Agosto, sarebbe un modo per far conoscere a tante persone il cuore della nostra spiritualità". Il percorso fatto a piedi, la fatica e il caldo sopportato servono a mimare il cammino della vita. Il raccoglimento spirituale rappresenta la disponibilità dell’uomo ad accogliere la parola e la bontà divina, che troverà il suo culmine nell’indulgenza plenaria del 2 Agosto. Atto concreto e al tempo stesso simbolico della infinita bontà del Signore. La proposta trovò subito un grande consenso sia in quell'occasione sia dopo, nei diversi gruppi giovanili che a lui e ad altri frati della toscana facevano riferimento. P. Rodolfo si confrontò con altri frati delle province francescane di Milano e di Roma e con loro organizzò per l'estate la prima marcia francescana del 1980. Con un centinaio di giovani si svolse la prima marcia dal 26 Luglio al 2 di Agosto, unica per tutta l'Italia dal Santuario della Verna (Toscana) ad Assisi. Fu un'esperienza forte ed esaltante che tra l'altro permise anche a tanti frati e giovani di conoscersi e di progettare diverse iniziative francescane future insieme. Era la prima volta che alcuni frati uscivano dai loro recinti regionali e la cosa pian piano negli anni successivi si diffuse sempre più, diventando nel tempo una delle iniziative giovanili più conosciute ed importanti delle estati francescane. La Mostra con… le mani NON DIMENTICATE la nostra ormai famosa “Mostra con .. le mani”!! Vi aspettiamo numerosi, sia come visitatori(e compratori) che come espositori! Portate il frutto del vostro hobby preferito (decoupage, ceramica, legno,…), potrete venderlo o barattarlo con altri oggetti! Quest’anno, una novita’! Se avete a casa qualcosa di cui vi volete disfare, ma che vi dispiace gettare, portatelo al “Negozio Pro Ruscio”, potrete trovargli un nuovo padrone! (soprammobili, ninnoli, libri, riviste…) Una percentuale degli “incassi” verra’ devoluto alla Pro Ruscio che lo utilizzera’ per incrementare le dotazioni della Sede o del Campetto! Saranno disponibili le bellissime ceramiche di “Ruscio”, ormai tradizionali gadget del nostro paese, oltre che pregiati oggetti di artigianato. L’angolo del Segretario di Francesco Peroni Al Segretario l’ingrato compito di preparare il bilancio e di evadere tutte le ormai numerose incombenze amministrative! Bilancio L’Assemblea dei Soci dello scorso 24 Aprile, ha approvato il bilancio consuntivo 2004 e preventivo 2005. Molto sinteticamente, il bilancio consuntivo ha visto Ricavi per 19.676,00 euro, a fronte di spese per 13.933,00. Un avanzo, pertanto, di 5.742,00 euro, di cui ben 5.250,00 accantonate nell’apposito Fondo per la manutenzione straordinaria delle strutture del Campetto. Maggiori dettagli si potranno avere, consultando l’intera documentazione contabile, disponibile in Sede. L’appuntamento e’ per la prossima Assemblea dei Soci che si terra’ nel prossimo mese di Agosto, e di cui avrete notizia mediante avviso affisso in bacheca e comunicazione email. Vi attendiamo numerosi! Pecore Un aspetto che merita alcune spiegazioni e’ inerente all’utilizzo delle pecore (un grazie alla famiglia Angelini di Rescia, da sempre affezionata a Ruscio) per il “taglio” dell’erba del Campetto. Comprendendo, anche se personalmente non condividendo, il disappunto di qualche socio nel far pascolare le pecore sul campo da calcio, anche se solo per tre settimane, confermiamo che il Consiglio Direttivo e’ stato costretto a prendere tale decisione, considerata l’impossibilita’ di reperire persone che, anche a pagamento, effettuassero il taglio dell’erba, che rischiava di diventare molto alta. A mali estremi… estremi rimedi! SCN 2005 Veniamo alla nota dolente del Servizio Civile Nazionale per l’anno 2005, che, vista l’esclusione della Pro Ruscio, ci aveva fatto ben sperare per la Pro Trivio. Avevamo dato massima disponibilita’ e collaborazione al Presidente Ilario Moretti, che, con suo sommo disappunto (?!), ha dovuto riscontrare il mancato accredito anche per la suo Pro Loco. Stiamo lavorando per il prossimo anno! Campetto: lavori in corso il segretario ![]() A questo proposito si ribadisce (ai pochi che ancora non hanno appieno compreso ne’ lo spirito della nostra Associazione, ne’ la buona e civile creanza) che la Pro Ruscio non ha i mezzi economici per sostenere le spese di pulizia del Campetto, ne’ tantomeno per sostenere le spese di riparazione e sostituzione delle strutture danneggiate ad arte da vandali ed imbecilli! Pertanto, siete pregati di vigilare tutti sulla educazione di frequentatori del Campetto, riprendendo ed eventualmente segnalando eventuali comportamenti non adeguati. Il nostro ringraziamento per aver reso possibile questi onerosi lavori va ai Soci ed Amici: agabiti silvano; a.c.; alfonsi luigi; alfonsi renato; allegretti attilio; angelini maddalena; anghetti gaetano; anonimo; antonelli andrea; baiocco dante; barra giuseppe; belli velia; cavallo sandro; cicchetti nena; cioccolini marco; colagrossi sergio; colapicchioni angelo; colapicchioni luciano; colapicchioni marco; colapicchioni mario; d'amico domenico; de bernardini; de laurentis riccardo; dezzi fernanda; di cesare claudio; di cesare sergio; di domenico leonello; di domenico natalino; di pasquale fabio; dolci isa; ferracci enrico; fioravanti stefano; franco carlo; g.t.; ghersi paolo; ghersi pierino; giovannetti antonietta; lotti elena; lotti mario; lotti virginia; meazza giuseppe; micozzi carla; occhiuzzo sergio; ottaviani vittorio; perelli cinzia; perelli guerino; perelli marco; perelli romina in adami; perleonardi giovanna; peroni angela; peroni carlo via farina; peroni corrado; peroni francesco; peroni mario; peroni renato; peroni stefano; pesco attilio; pieralice enrico; pieralice giuliana; piermarini pietro; pisani marco; pochini luciano; reali aldo; reali francesco; reali paola; salamandra antonino; salamandra paola; sale gabriella; salvatori pietro; vannozzi alfredo; vannozzi donatella; vannozzi giuseppina; vannozzi maria rita; vannozzi mario; vannozzi pierpaolo olivetti simona; vannozzi riccardo; vichi renzo; zaralli onia (agg.to al 01/07/2005) Per chi desiderasse partecipare, ricordiamo che la sottoscrizione e’ ancora aperta. AVVISO IMPORTANTE E’ in fase di realizzazione un quaderno di Ruscio sul mestiere di carbonaio, tempo fa molto diffuso a Ruscio e che alcune famiglie rusciare continuano, tuttora, nella Capitale. Collaborate alla raccolta del materiale; inviateci: nome e cognome, soprannome, data e luogo di nascita e morte, indirizzo del negozio, eventuali fotografie, eventuali subentri nell’esercizio, copia della licenza e quant’altro, cercando negli archivi familiari, troverete. (info@proruscio.it) La Redazione Vittorio Ottaviani Osvaldo Perelli Renato Peroni Armando Perilli PierPaolo Vannozzi Francesco Peroni Giuseppe Taliano Rita Marchetti |
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