LA RESISTENZA
Rifacendoci ancora una
volta a un circuito idraulico, consideriamo i due casi in figura: a parità di
differenza di livello A-B, l'acqua scorrerà più velocemente nel
circuito di sinistra poichè il tubo di collegamento ha sezione maggiore e offre,
quindi, minore resistenza.
Lo stesso concetto di resistenza lo ritroviamo nei circuiti
elettrici: a parità di tensione
(differenza di potenziale) si hanno correnti diverse in circuiti
diversi.
Esempio: una lampada da 40 watt (la potenza si misura in watt) assorbe una
corrente inferiore rispetto a una lampada da 100 watt. Poichè la tensione
è sempre 230 volt, quello che cambia è la resistenza che la lampada offre
al passaggio di corrente: una lampada da 100 watt offre meno resistenza
elettrica al passaggio di corrente rispetto a una lampada da 40 watt.
La resistenza si indica con la
lettera R, si misura in ohm e il simbolo è riportato in
figura.

GRANDEZZA |
UNITA' DI MISURA |
resistenza |
R |
ohm |
 |
LEGGE DI OHM
Esiste una relazione matematica
molto semplice che permette, conoscendo due tra le tre grandezze
V-tensione, I-corrente e R-resistenza,
di ricavare la terza. Si tratta della legge di Ohm:
V = R x Iovvero
Una resistenza R attraversata da una corrente elettrica I
provoca una caduta di tensione e l'effetto Joule.
CADUTA DI TENSIONE
Quando una corrente elettrica
I scorre attraverso una resistenza R, tra l'ingresso e l'uscita
del componente si crea una diminuzione di tensione ovvero una caduta di
tensione. Il calcolo di questa diminuzione,cioè della tensione misurata ai
capi della resistenza, si esegue tramite la legge di Ohm:
caduta di tensione = R x IESEMPIO - un utilizzatore (indicato con un rettangolo in
figura) è alimentato da un circuito avente resistenza R=5 ohm e attraversato da
una corrente I=2 ampere. Sulla resistenza R si ha una caduta di tensione
pari a 5x2=10 volt e i 230 volt iniziali scendono, sull'utilizzatore, a 220
volt.

In un impianto
elettrico la resistenza R dei cavi si può considerare costante. Quindi la
caduta di tensione può variare solo al variare della corrente assorbita.
Maggiore è la corrente assorbita, minore tensione
è applicata
all'utilizzatore |
L'effetto è, ad
esempio, evidente nel vano scale di alcuni edifici dove, alla partenza della
pompa dell'autoclave, si ha un momentaneo abbassamento della luminosità delle
lampade: un maggior assorbimento di corrente ha prodotto una maggiore caduta di
tensione.
Ne
consegue che se due punti A e B sono collegati tramite un
conduttore a resistenza zero (caso puramente teorico), essi hanno
obbligatoriamente la stessa tensione
EFFETTO JOULE
Quando una corrente I
attraversa una resistenza R si ha il riscaldamnento di quest'ultima. E'
l'effetto Joule. La quantità di energia W (espressa in
Joule) dissipata in calore nel tempo t (espresso in
secondi) dipende dal quadrato della corrente I ed è definita dalla
relazione in figura.
Il fenomeno è indispensabile, ad esempio, nel filamento di una lampadina
a incandescenza, nelle stufe elettriche, nei ferri da stiro e nei fusibili
posti a protezione degli impianti elettrici. E', invece, inutile e dannoso
quando non si ha la necessità di produrre calore elettricamente.
Nei componenti
elettrici, se la corrente supera il limite previsto, l'effetto Joule crea
surriscaldamento e deterioramento dell'isolante.