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Trovandoci a ricostruire, idealmente, uno pseudobiblium tanto discusso e tanto vivo nell'immaginario bibliofiliaco da risultare, a ragione o a torto, come una vera e propria icona del genere, ci siamo posti la questione della veste tipografica, nonché della legatura. Per quanto riguarda la prima si è deciso di adottare uno schema presente in un arco di tempo ampio della storia del libro, con elementi quali le segnature sulla prima metà delle carte di ogni quinterno, tipico della tipografia italiana e relativo registro. Parole guida su ogni foglio e paginazione. I caratteri utilizzati sono stati disegnati appositamente e simulano, grazie alla guttografica, le irregolarità presenti nei testi antichi, dovute all'allora manuale operazione di composizione dello stampo, nonché all'usura degli stessi. La carta, di puro cotone, utilizzata per la stampa, è fatta a mano e proviene dalle cartiere d'Amalfi.
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