
IL TERZO LIBRO
DEL DIALOGO DETTO STREGA
del signore
Giovanfrancesco Pico dalla Mirandola & c.,
volgariggiato dal ven. P. F. Leandro delli Alberti
bolognese.
Le persone parlano:
Apistio, Dicasto, Fronimo, Strega.
APISTIO Di poi che havemo scacciato la fame
colli cibi e vivande, ti priego, Dicasto inquisitore delli heretici, vogli esser
contento, che possa chiedere inanti di tutte l'altre cose una certa mia
dubitatione. La quale ha grandemente fedito l'animo mio, no con uno scrupolo, ma
con una aguta lanza, pensando fra me se è vero imperò quello che ha narrato la
strega.
DICASTO Piacimmi, addomanda pur quello che tu vuoi.
APISTIO Non guari mi satisfano quelle cose che dicono alcuni della pena che è
data da Iddio a cotesti biasimevoli huomeni e donne, per l'antidetti vitii e
sceleritade, cioè che spesse volte faciono la penitentia nell'inferno dopo la
morte, et ivi siano martoriati gravemente. Non serebbe meglio che le prohibisse
Iddio non si facessino, che dipoi l'haverano fatte, di darli la penitentia?
DICASTO Meglio certamente serebbe, s'el se referisce questo a colui che ha fatto
le malvagie opere, perché s'el non havesse operato male, haverebbe fatto ben per
sé.
APISTIO Dunque perché non le prohibisse Iddio? Non serebbe maggiore cosa, e più
divina, se fussero divinamente vietate?
DICASTO Sono ben vietate con la legge, ma non con l'opera. Cioè, Iddio le
prohibisce mediante la legge, ma non vuole per forza tenire l'huomo non operi a
suo piacere.
APISTIO Perché è permessa da Iddio la malgradevole operatione, et il peccato?
cioè, perché permette che l'huomo facci il peccato?
DICASTO Perché è libero l'huomo, et è in suo arbitrio e volunta e libertà di
operare sicome a lui piace, o il ben o il male.
APISTIO Non sarebbe stato meglio, che non fussi mai nato colui, lo quale
conosceva Iddio, che dovea rovinare in queste grandi sceleritade et iniquitade?
DICASTO Sì, serebbe stato certamente meglio, che non fussi mai apparuto al mondo
colui chi persevera ne' peccati per insino al fine di sua vita, ma che fussi
morto nel ventre di sua madre.
APISTIO Ma se mai non fusse stato per verun modo, pensi che tu fosse meglio per
quello?
DICASTO Per chi?
APISTIO Per lui.
DICASTO Perdonammi, il mio Apistio: tu parli molto scioccamente. È possibile tu
non consideri che questa è una pazzesca questione? Conciosia che tanto fra sé
sono contrarii, ello e niente, che uno è rovinato dall'altro. Non sai tu che non
può intervenire veruna cosa o sia prospera over sinestra a niente che ci
imaginamo?
APISTIO Per qual cagione dunque ha creato Dio colui, lo quale conosceva dovesse
andare alli eterni supplitii?
DICASTO Per sua somma et infinita bontà.
APISTIO Come sia possibile cotesto?
