Guida alla schedatura: la voce Oggetto
Il metodo - Il vocabolario - Il soggetto - I frammenti - La tipologia - Informatizzazione
Oggetto
Stato di conservazione Misure Materiale Descrizione Datazione e confronti |
È di grande importanza, dare all'oggetto che si ha di fronte una denominazione, possibilmente univoca, che ne definisca correttamente la funzione entro l'architettura cui apparteneva, rispecchiata dalla sua forma, e che ne consenta inoltre una classificazione tipologica, secondo l'uso consolidato negli studi del settore. Il metodo.Per compilare questa voce della scheda è necessario dunque definire "cos'è" il pezzo che abbiamo di fronte, per esempio:
La definizione scenderà man mano sempre più in dettaglio, fino a dove ci è consentito dalle nostre conoscenze e/o dallo stato di conservazione del pezzo, cioè da quanto ci è rimasto del blocco originario: per esempio:
Se il frammento non fosse sufficientemente conservato per definirne la forma/funzione, è tuttavia forse possibile indicare che tipo di decorazione vi si trova intagliata, per esempio:
Se non fosse possibile identificare neppure la decorazione, ma solo individuare che essa in origine era probabilmente presente, si parlerà allora di:
Poiché molto spesso si esaminano solo frammenti incompleti, in caso di dubbio sarebbe bene indicare le diverse attribuzioni possibili e la parte conservata. Per esempio, nel caso in cui si esamini un frammento di voluta ionica, non si può essere sempre certi che appartenga ad un capitello ionico piuttosto che composito, anche se certamente non faceva parte di un capitello dorico o corinzio, né tantomeno di una cornice. L'indicazione corretta potrebbe essere allora:
Tuttavia, poiché le esigenze dei programmi informatici utilizzati nella schedatura possono richiedere comunque una scelta precisa, in questa guida si daranno comunque indicazioni su quale denominazione scegliere in caso di dubbio. Si tratta certamente di convenzioni, in certa misura arbitrarie, e questo va tenuto presente sia in fase di immissione dei dati, sia in fase di ricerca. Il vocabolario.
Il Vocabolario è strutturato secondo uno schema "ad albero" (dal generale al particolare) che segue il "percorso" di definizione normalmente utilizzato nella pratica. Seguendo tale percorso si attribuisce all'oggetto una denominazione univoca, suscettibile anche di evitare ambiguità nel trattamento informatico dei dati. vai alle pagine del vocabolario Il soggettoSe il frammento presenta una raffigurazione figurata si deve indicare in questa voce "che cosa è raffigurato". Come sistema per la descrizione iconografica del soggetto l'ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) ha scelto ICONCLASS definito dall'Università di Leida (pagina ufficiale). La denominazione dei frammentiOltre che lo schema della voce oggetto, è presente un elenco di possibili parti degli elementi architettonici che possono essersi conservate nel frammento in corso di studio. Neppure questo elenco è comunque da considerarsi completo. vai alla pagina delle parti frammentarie La tipologiaL'attribuzione ad una tipologia specifica, in modo analogo a quanto accade per altre classi di materiali, dipenderà per la decorazione architettonica dai singoli contesti, dato che per ogni edificio o complesso di edifici sarebbe necessario che ne venga creata una distinta. Tuttavia l'uso di sigle simili anche in contesti diversi, renderebbe più semplice la loro immediata comprensione a tutti gli studiosi. Per questo motivo è presente un elenco di possibili sigle utilizzabili per la tipologia. vai alla pagina delle sigle tipologiche Nota per una scheda informatizzataNel caso di un archivio informatico di schede su data-base, la voce oggetto potrebbe essere articolata in quattro campi, ciascuno dei quali suscettibile di avere un vocabolario, più o meno articolato a seconda delle possibilità del sistema scelto.
|
Ritorna all'inizio della pagina.
Ritorna all'Indice del sito.
Copyright (c) 2002 MARINA MILELLA
È garantito il permesso di copiare, distribuire e/o modificare questo documento seguendo i termini della GNU Free Documentation License, Versione 1.1 o ogni versione successiva pubblicata dalla Free Software Foundation. Una copia della licenza è acclusa nella sezione intitolata "GNU Free Documentation License".
Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation. A copy of the license is included in the section entitled "GNU Free Documentation License".