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La decorazione architettonica romana




Guida alla schedatura: la voce Oggetto

Il metodo - Il vocabolario - Il soggetto - I frammenti - La tipologia - Informatizzazione


Oggetto
Stato di conservazione

Misure

Materiale

Descrizione

Datazione e confronti

È di grande importanza, dare all'oggetto che si ha di fronte una denominazione, possibilmente univoca, che ne definisca correttamente la funzione entro l'architettura cui apparteneva, rispecchiata dalla sua forma, e che ne consenta inoltre una classificazione tipologica, secondo l'uso consolidato negli studi del settore.
Nella classificazione tipologica, in realtà, vengono considerate anche caratteristiche non strettamente funzionali e strutturali, ma riguardanti anche l'articolazione o addirittura lo stile della decorazione. Del resto, la caratteristica di questa classe di materiali, come dice il nome stesso di "decorazione architettonica", è proprio quella di unire la funzione strutturale all'interno dell'edificio e quella decorativa.

Un esempio: la funzione strutturale del capitello, all'interno dell'ordine architettonico di un edificio è differente da quella di un architrave, e queste diverse funzioni sono rispecchiate dalla forma stessa dei blocchi. Un capitello corinzio e uno composito hanno, invece, la stessa funzione strutturale, e differiscono piuttosto per l'articolazione della struttura decorativa, di nuovo rispecchiata dalle proporzioni dei blocchi; un capitello corinzio asiatico e uno "normale", infine, differiscono solo per lo stile della decorazione: tale suddivisione tipologica è di grande importanza nella storia degli studi, ma non influisce sulla loro funzione, strutturale o decorativa, all'interno dell'insieme a cui appartengono.

Utilizzare un simile approccio "tipologico", non significa non considerare l'importanza del contesto, quando questo è riconoscibile o ricostruibile: anzi la ricontestualizzazione dei frammenti, dei disiecta membra dell'architettura romana, costituisce uno degli scopi della ricerca. Tuttavia nella pratica ci si trova spesso di fronte a distese di frammenti conservati nei magazzini, privi ormai di dati certi di provenienza e di cui risulta spesso problematica l'attribuzione: è quindi indispensabile distinguere, almeno tipologicamente, i frammenti l'uno dall'altro, per non lasciarli al loro stato di "massa indeterminata", in modo che la raccolta di dati fornita dalla schedatura abbia una qualche utilità non solo a fini di tutela, ma anche per il progredire della conoscenza.


Il metodo.

Per compilare questa voce della scheda è necessario dunque definire "cos'è" il pezzo che abbiamo di fronte, per esempio:

- scultura (statue, rilievi, sarcofagi, ecc.)
- elemento di ordine architettonico
- altri elementi decorativi o pertinenti al rivestimento parietale o pavimentale dell'edificio
- elemento della struttura muraria (blocco, tegola, ecc.)
- elemento di "arredo" (elementi decorativi "mobili", come vasche, trapezofori, candelabri)

La definizione scenderà man mano sempre più in dettaglio, fino a dove ci è consentito dalle nostre conoscenze e/o dallo stato di conservazione del pezzo, cioè da quanto ci è rimasto del blocco originario: per esempio:

elemento di ordine architettonico --> cornice --> cornice con mensole --> cornice con mensole del tipo x, appartenente alla decorazione di un edificio o complesso monumentale.

Se il frammento non fosse sufficientemente conservato per definirne la forma/funzione, è tuttavia forse possibile indicare che tipo di decorazione vi si trova intagliata, per esempio:

(elemento lapideo con) decorazione figurata
(elemento lapideo con) decorazione vegetale
(elemento lapideo con) modanatura/e decorata/e
(elemento lapideo con) modanatura/e liscia/e

Se non fosse possibile identificare neppure la decorazione, ma solo individuare che essa in origine era probabilmente presente, si parlerà allora di:

Elemento (lapideo) non id.

Poiché molto spesso si esaminano solo frammenti incompleti, in caso di dubbio sarebbe bene indicare le diverse attribuzioni possibili e la parte conservata. Per esempio, nel caso in cui si esamini un frammento di voluta ionica, non si può essere sempre certi che appartenga ad un capitello ionico piuttosto che composito, anche se certamente non faceva parte di un capitello dorico o corinzio, né tantomeno di una cornice. L'indicazione corretta potrebbe essere allora:

Capitello ionico o composito (frammento con voluta ionica).

Tuttavia, poiché le esigenze dei programmi informatici utilizzati nella schedatura possono richiedere comunque una scelta precisa, in questa guida si daranno comunque indicazioni su quale denominazione scegliere in caso di dubbio. Si tratta certamente di convenzioni, in certa misura arbitrarie, e questo va tenuto presente sia in fase di immissione dei dati, sia in fase di ricerca.


Il vocabolario.

Il Vocabolario è strutturato secondo uno schema "ad albero" (dal generale al particolare) che segue il "percorso" di definizione normalmente utilizzato nella pratica. Seguendo tale percorso si attribuisce all'oggetto una denominazione univoca, suscettibile anche di evitare ambiguità nel trattamento informatico dei dati.
Lo schema presentato, non prende in considerazione tutti i possibili "elementi lapidei", ma solo quelli appartenenti alla struttura di un edificio propri dell'età romana. Non si pretende neppure di aver esaurito ogni possibile denominazione: rimarrà sempre possibile in futuro introdurre nuove specificazioni o nuove denominazioni, che, se concepite secondo la medesima logica, potranno integrarsi facilmente nello schema generale.
Lo schema è corredato di un testo esplicativo con immagini di esempi.

vai alle pagine del vocabolario


Il soggetto

Se il frammento presenta una raffigurazione figurata si deve indicare in questa voce "che cosa è raffigurato". Come sistema per la descrizione iconografica del soggetto l'ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) ha scelto ICONCLASS definito dall'Università di Leida (pagina ufficiale).

Per saperne di più


La denominazione dei frammenti

Oltre che lo schema della voce oggetto, è presente un elenco di possibili parti degli elementi architettonici che possono essersi conservate nel frammento in corso di studio. Neppure questo elenco è comunque da considerarsi completo.

vai alla pagina delle parti frammentarie


La tipologia

L'attribuzione ad una tipologia specifica, in modo analogo a quanto accade per altre classi di materiali, dipenderà per la decorazione architettonica dai singoli contesti, dato che per ogni edificio o complesso di edifici sarebbe necessario che ne venga creata una distinta. Tuttavia l'uso di sigle simili anche in contesti diversi, renderebbe più semplice la loro immediata comprensione a tutti gli studiosi. Per questo motivo è presente un elenco di possibili sigle utilizzabili per la tipologia.

vai alla pagina delle sigle tipologiche


Nota per una scheda informatizzata

Nel caso di un archivio informatico di schede su data-base, la voce oggetto potrebbe essere articolata in quattro campi, ciascuno dei quali suscettibile di avere un vocabolario, più o meno articolato a seconda delle possibilità del sistema scelto.

  • OGGETTO
  • SOGGETTO
  • FRAMMENTO
  • TIPO (sigla)

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