Torna alla home page
 
FORMAZIONE
ESPERIENZE DI LAVORO
ATTIVITA' SECONDARIE - Viaggi
Obbligo di leva
Prestazioni volontarie
Hobby

 

European Bicycle Tour 2000



 
 
 
 

Questo viaggio è nato dall’idea di unire alcune tra le più belle capitali europee attraverso un’ipotetica pista ciclabile che percorresse le rive dei più famosi fiumi, laghi e mari; l’acqua è stato, dunque, il fondamentale elemento conduttore di tutto il viaggio. 
Nei 24 giorni di questa stupenda avventura in solitaria sono stati percorsi circa 3000 km. attraverso 7 bellissimi paesi: Italia, Slovenia, Croazia, Ungheria, 
Repubblica Slovacca, Austria, Germania.


 


 
Il racconto del viaggio

 
 
Introduzione al viaggio

Da sempre i corsi d’acqua sono stati utilizzati come vie preferenziali per l’esplorazione di terre sconosciute, gli spostamenti ed i commerci. La navigazione sui fiumi, così come il percorrere strade parallele a questi, era un modo per spostarsi più facile e veloce grazie alla mancanza di dislivelli e al costante approvvigionamento idrico.

Giunti ormai nel terzo millennio queste esigenze sono perlopiù un vago ricordo dei tempi in cui le macchine non esistevano; ciononostante, coloro che decidono deliberatamente di abbandonare le veloci superstrade scegliendo di viaggiare lentamente in bicicletta, devono necessariamente costruirsi un itinerario appropriato, che tenga conto dei dislivelli montuosi, delle condizioni del traffico e dell’aspetto paesaggistico. I corsi d’acqua, perlopiù, soddisfano queste esigenze: sono spesso costeggiati da stradine poco frequentate e piste ciclabili, garantiscono un grande contatto con la natura e il loro percorso crea valli senza grandi dislivelli.

Partendo da Roma, dunque, ho risalito il Tevere fino agli Appennini, oltre i quali ho incontrato il fiume Metauro che mi ha accompagnato sino al mar Adriatico; ho poi proseguito lungo la costa sino a Trieste ai piedi delle Alpi. In Slovenia mi sono immerso negli stupendi paesaggi e atmosfere del fiume Sava, mentre in Ungheria sono stato catturato dagli sterminati panorami del Balaton, il più esteso lago d’Europa. Da Budapest ho poi continuato sulle incantevoli piste ciclabili che corrono sugli argini del Danubio sino ad arrivare a Bratislava, Vienna e, infine, Passau in Germania dove il grande fiume incontra l’Ils e l’Inn; percorrendo quest’ultimo ho concluso il mio lungo ed appassionante viaggio a Monaco di Baviera.

La bicicletta è un mezzo discreto e silenzioso che permette di gustare i paesi quasi di nascosto “da dietro le quinte”; la sua lentezza permette di assaporare appieno i paesaggi e il contatto con la natura è totale. La fatica stessa del conquistarsi la strada km. dopo km. in condizioni spesso disagiate trasmette la forte sensazione di possesso ed al contempo appartenenza ai luoghi; si ha la consapevolezza che quel paese, ormai, è parte della propria persona e l’accompagnerà per sempre con vivi ricordi. Purtroppo se tale fatica viene sottovalutata e si progettano tappe troppo dure, tale viaggio può diventare un tragico incubo di cui ci si pentirà per tutta la vita. Risulta pertanto chiaro che, nel definire un percorso, si devono attentamente valutare le proprie condizioni fisiche, la lunghezza e i dislivelli delle tappe, le condizioni climatiche e meteorologiche, il peso dei bagagli, il paesaggio, il traffico veicolare, etc. La somma di tali fattori determinerà il più idoneo chilometraggio giornaliero e totale, nonchè la scelta della via migliore da percorrere.

Io ho effettuato il tragitto in 21 tappe da circa 130 km. (fino ad un massimo di 170 km.) cercando di volta in volta un giusto equilibrio tra fatica, riposo e tempo per godermi la natura, le città artistiche e i divertimenti; tale media è comunque da considerarsi elevata e, avendo il tempo, è preferibile ridurla a 100 km. giornalieri. Avendo discreto spirito d’avventura, adattabilità e tenda non ho mai avuto problemi nel trovare alloggio; ho dormito in ostelli della gioventù, ospite di amici o di gente conosciuta durante il viaggio, in campeggi, in campi coltivati e persino su una torretta di avvistamento per cacciatori…. 

Descriverò, dunque, il viaggio suddividendolo secondo le tappe effettuate e cercando di fornire informazioni su chilometraggio, grado di difficoltà, topografia, altimetria, traffico automobilistico, paesaggi, impressioni di viaggio ed emozioni; in pratica tutto ciò che può risultare utile sapere a chi si accingesse a percorrere le stesse strade. Devo, infine, precisare che il chilometraggio totale indicato all’inizio di ogni tappa è quello effettivamente percorso durante la giornata, comprensivo quindi di eventuali deviazioni o visite nelle città; pertanto risulta spesso maggiore (del 10-15%) rispetto all’effettiva distanza tra punto di partenza e quello d’arrivo.