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Riconoscere il "vero" aceto balsamico |
Come orientarsi senza grossi rischi in mezzo alla marea di bottiglie e damigiane che si vede in giro nei supermercati ? Se si ha la fortuna di conoscere qualcuno, qui in zona, che conduca una acetaia, allora il miglior giudice non potrà che essere il proprio naso ed il proprio palato. In caso contrario la cosa migliore da farsi potrebbe essere l'indirizzarsi su un prodotto, in qualche modo, "qualificato". La normativa emanata dal Ministero delle Risorse Agricole stabilisce dei disciplinari di produzione per gli aceti balsamici tradizionali di Modena e di Reggio Emilia; questi disciplinari di produzione sono praticamente identici tra loro nei punti essenziali (provenienza delle uve, trattamento del mosto e così via) ed il rispetto di tali disciplinari è affidato ai consorzi dei produttori, che certificano il prodotto dopo esame organolettico effettuato da apposite commissioni. Solo questo prodotto può essere commercializzato con la denominazione di "Aceto Balsamico Tradizionale". |
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Sul mercato si possono trovare, certificati come detto: Aceto Balsamico Tradizionale di Modena: (boccetta a sinistra, più panciuta)
(boccetta a destra, più slanciata)
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In entrambi i casi, la capacità è di 100 ml, equivalenti a circa 130 grammi di prodotto. L'aceto balsamico tradizionale si presenta infatti con una densità simile a quella di uno sciroppo piuttosto che a quella dell'aceto "normale". Se quello che state guardando è fluido come il normale aceto di vino, allora molto probabilmente lo è davvero... |
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