In questa sezione trovate una serie di domande (e risposte) ricorrenti sulla NT1 e sulla NT1+.
ATTENZIONE ! Nella Faq mi riferisco ad ENTRAMBE con il termine generico NT.
La borchia ISDN E' la NT.
Il termine borchia, usato per descrivere la NT e' impreciso e deriva dal fatto che la NT ha alcune prese, che in gergo telefonico sono chiamate borchie.
E' corretto chiamarla solo NT.
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La NT1+ e' una NT1 con un TA a/b integrato.
Ovvero all'interno della NT1+ vi e' anche un TA a/b capace di generare due linee analogiche.
Quindi la differenza e' che con la NT1+ e' possibile utilizzare direttamente apparati nati per il mondo analogico (telefoni, fax, modem).
Riconoscere una NT1 da una NT1+ e' relativamente facile.
Basta guardare sul retro e verificare se esistono due connettori RJ11 per la connessione ai vecchi telefoni analogici.
Normalmente una NT1 normale ha 2 connettori RJ45 mentre una NT1+ ha 2 connettori RJ45 e due connettori RJ11.
Confrontare la NT1 che avete con questa foto puo' essere di aiuto per identificare il tipo di NT1.
Generalmente in questa Faq e nella Bus S Faq uso il termine generico NT per indicare operazioni o informazioni riguardanti la parte digitale che nelle due NT (NT1 e NT1+) sono identiche.
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Sul mercato ci sono varie ditte che producono NT1 e NT1+ quindi non esiste una misura standard.
Ecco le misure di alcune NT :
Tipo NT | Lunghezza | Larghezza | Profondita' |
NT1+ Aethra | 200 mm | 160 mm | 75 mm |
NT1+ Urmet | 210 mm | 170 mm | 55 mm |
NT1 Urmet | 217 mm | 167 mm | 62 mm |
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Si'.
La NT1 (e a maggior ragione la NT1+) deve essere alimentata localmente.
Lo scopo principale di una NT e' quello di trasformare il Bus U in entrata nel Bus S in uscita.
Ma e' anche compito della NT fornire l'alimentazione ai telefoni ISDN (TE) i quali sono molto piu' complessi di un normale telefono analogico e quindi richiedono un'alimentazione migliore e maggiore.
Ecco perche' la NT deve essere alimentata localmente.
E' comunque importante notare che con o senza alimentazione i canali B e D sono sempre presenti.
Ovviamente in caso di mancanza di alimentazione la NT puo' ancora fornire l'alimentazione ma solo ad UN telefono ISDN.
Infatti in un impianto ISDN un telefono potra' essere predisposto per utilizzare quella che viene chiamata alimentazione di emergenza, ovvero un solo telefono potra' funzionare se la NT rimane senza alimentazione locale.
Da questo discorso sono esclusi ovviamente i TA .. anzi di solito nei TA non e' nemmeno presente la circuiteria necessaria per utilizzare l'alimentazione fornita dalla NT o NT1+.
Nel caso della NT1+ l'alimentazione locale e' fondamentale dato che oltre ad alimentare eventuali TE connessi tramite il Bus S dovra' alimentare le due linee analogiche, ovvero il TA a/b integrato.
Un'eccezione a quanto detto sopra a proposito dei TA e l'alimentazione di emergenza e' il TA a/b interno alla Nt1+.
In questo caso infatti il TA a/b interno alla NT1+ puo' utilizzare l'alimentazione di emergenza che ovviamente pero' dovra' essere impostata o per il Bus S (dove un solo telefono ISDN sara' predisposto ad accettarla) oppure per il TA a/b che sara' in grado pero' di alimentare una sola linea analogica.
Essendo la NT alimentata localmente assume particolare importanza l'avere un impianto elettrico a normativa per evitare di avere problemi.
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Legalmente non e' possibile visto che NT e linea (Bus U) sono proprieta' Telecom ed e' espressamente vietato manomettere linee ed apparati Telecom, ma tecnicamente e' una operazione relativamente semplice da eseguire.
ASSUMENDOVI OGNI RESPONSABILITA' POTETE PROSEGUIRE MA SE NON VI SENTITE SICURI NON FATELO !
Consiglio di chiamare Telecom per lo spostamento !
Per spostare l'NT da un posto ad un altro basta osservare i seguenti punti :
Se tutto e' stato fatto correttamente, come ad esempio se non sono stati fatti corti circuiti sul Bus U e se la centrale non ha effettuato test sulla linea mentre la NT era staccata, allora non appena riconnessa la NT al Bus U l'impianto ISDN riprendera' immediatamente a funzionare.
Due parole riguardo il Bus U.
La tensione nominale di un Bus U si aggira sui 110 Volt per cui anche se la corrente e' bassissima e limitata esiste sempre la remota possibilita' di un potenziale pericolo in particolari circostanze.
Come regola generale quando si opera su linee telefoniche (di qualsiasi tipo) :
Ci vuole davvero poco a fare le cose in sicurezza, prendetevi il tempo necessario e pianificate il lavoro.
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Non si impostano.
L'NT1 non ha nessun parametro impostabile.
Sono i vari TE connessi alla NT1 che devono essere programmati correttamente.
Il fatto che nell'NT1+ esista un TA a/b puo' confondere e far pensare che si stia programmando l'NT1.
In realta' si sta programmando solo il TA a/b interno all'NT1+.
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La tipica distanza massima del Bus U (ovvero del cavo che connette l'NT alla centrale, attestandosi sull'LT) e' di 18.000 feet, circa 5486 metri o 5.4 Km.
Questa e' la massima distanza per il protocollo in uso (2B1Q).
In alcuni casi tale distanza potrebbe essere minore per altri parametri non direttamente legati al protocollo.
Ad esempio nel caso della NT1+ potrebbe essere che tale distanza sia eccessiva perche' la NT1+ possa funzionare correttamente in alimentazione di emergenza.
Dipende da tanti fattori non facilmente identificabili, quale la tipologia di centrale, il tipo di doppino esistente, ecc.
E' anche possibile aumentare tale distanza utilizzando dei ripetitori di segnale ma ovviamente e' un'operazione a totale discrezione del gestore telefonico.
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Si', e' possibile connettere un centralino ISDN alla NT.
Esistono centralini sia con uscite digitali (a cui connettere telefoni ISDN o TA) che centralini con uscite analogiche (a cui connettere telefoni/fax/modem) ed ovviamente esistono centralini con sia uscite digitali ed analogiche.
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No, non direttamente almeno.
Dato che un modem funziona sulle linee analogiche occorre un TA a/b come ad esempio quello all'interno della NT1+ oppure quello all'interno di alcuni modelli di TA dati esterni che abbiano anche una o due uscite POTS.
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Tralasciando il fatto che ISDN e' ampiamente sottoutilizzata usando solo apparati analogici, per continuare ad usare il vecchio impianto analogico con ISDN ci sono due alternative :
Vediamo vantaggi e svantaggi delle due soluzioni :
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Vantaggi |
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Svantaggi | Nessuno ... se non che ISDN rimane sottoutilizzato ed utilizzato male (vedi al riguardo cosa ne penso della NT1+) |
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In linea di massima si'.
Il doppino Telecom può essere prolungato fino a dove serve, comunque in genere è meglio mettere la NT il più vicino possibile all'entrata della linea per fare meno modifiche possibili all'impianto esistente.
Condizione necessaria e' che il luogo dove si vuole piazzare la NT sia servito anche di una presa di alimentazione a 220 V.
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E' l'apparato che connette l'utente alla centrale.
La NT1 e' connessa via Bus U all'LT e trasforma il Bus U in Bus S.
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Certamente.
In un impianto ISDN la NT1 e' sempre in grado di alimentare almeno un TE (tipicamente un telefono ISDN) in caso di mancanza di tensione locale.
E sufficiente abilitare un telefono connesso al Bus S per questa funzione, ovvero sara' il telefono a sfruttare l'alimentazione di emergenza erogata dalla NT1 in caso di mancanza di alimentazione locale.
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Normalmente si trovano vicino alle prese RJ45.
Questo disegno (fonte Giorgio "G.") mostra l'ubicazione delle resistenze in una tipica NT1.
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E' un NT1 con integrato un TA a/b.
Per vedere i parametri di programmazione di una tipica NT1+ clicca qui.
Ricordo che tali parametri vanno a modificare il TA a/b INTERNO alla NT1+ e non la parte digitale che e' identica a quella di un normale NT1.
Occorre fare attenzione nel caso della NT1+ alla gestione del Bus S Punto-Punto cui si possono avere problemi.
Al riguardo leggersi attentamente la sezione realizzazione pratica di un Bus S e la sezione domande sul Bus S per capire la differenza tra Bus S Punto-Punto e Bus S Punto-Multipunto e domande relative nella Bus S Faq.
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Inserisco questa domanda apparentemente inutile (e' un mio parere personale il non amare l'idea della NT1+) perche' e' una delle piu' gettonate.
Basilarmente non mi piace la NT1+ perche' ha stravolto e ridotto l'idea originale di ISDN annullandone spesso alcuni vantaggi.
In dettaglio non mi piace la NT1+ perche' :
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Per resettare una NT1+ bisogna procedere nel seguente modo :
Staccare il Bus U e' importante perche' permette alla centrale di resettare i circuiti sulla LT e togliere alla NT1+ la telealimentazione, permettendo cosi' un cold start, ovvero una partenza della NT1+ in condizioni note.
I parametri impostati precedentemente rimangono.
Impostando la sequenza #*# #*# *98# i parametri impostati precedentemente vengono persi (vedi descrizione *98#) ottenendo un reset completo della NT1+.
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Leggendo il manuale della NT1+ :-)
Seriamente ... l'utente deve poter avere il manuale della propria NT1+, se non e' stato lasciato da chi ha installato la NT1+ va richiesto in Telecom.
Una copia del manuale e' reperibile su internet grazie ad un utente.
Di seguito comunque ecco le operazioni base e suggerimenti per poter programmare una NT1+.
Assunte le precedenti note ecco come si procede :
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Non necessariamente.
Dipende ovviamente dalle velocita' che si avevano con il modem prima della trasformazione della linea in ISDN e dipende da altri fattori quali :
Generalmente in caso di collegamenti di pessima qualita' si puo' provare ad impostare i livelli di fonia dell'uscita del TA a/b interno della NT1+ sul quale e' connesso il modem su alto.
Per fare questo :
Per verificare lo stato corrente dei livelli di fonia :
Ovviamente il miglior consiglio che posso dare e' di utilizzare un TA al posto del modem per le connessioni dati.
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ISDN permette di avere una qualita' audio decisamente superiore che con una tradizionale linea telefonica analogica.
Ovviamente pero' per avere questa qualita' occorrono anche telefoni in grado di gestire la migliore banda permessa da ISDN.
Collegare un telefono analogico (che comunque non puo' garantire una qualita' eccezionale perche' progettato per operare su una linea con determinati limiti) ad una NT1+ non puo' assolutamente garantire qualita' e anzi spesso (per vari motivi) e' possibile notare un peggioramento.
Il peggioramento (fruscii, rumori) se presente puo' essere dovuto a varie cause quali ad esempio :
Sicuramente tra i motivi di possibili disturbi NON figura la linea ISDN.
In altre parole il problema e' strettamente locale.
E' possibile provare a modificare i livelli di fonia della NT1+ per provare ad eliminare o almeno ridurre il problema.
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Certamente.
In un impianto ISDN la NT1+ e' sempre in grado di alimentare o un TE (tipicamente un telefono ISDN sul Bus S) o il TA a/b interno in caso di mancanza di tensione locale.
Tramite un interruttore di solito e' possibile scegliere se la NT1+ debba alimentare un TE posto sul Bus S o il TA a/b interno alla NT1+ stessa.
Nel caso si scelga di alimentare il TA a/b interno della NT1+ solo una delle due linee telefoniche analogiche sara' utilizzabile in caso di mancanza di corrente.
E' importantissimo quindi assicurarsi di non eccedere con il numero di telefoni analogici connessi alle porte analogiche della NT1+ perche' in caso di alimentazione di emergenza la corrente disponibile potrebbe non essere abbastanza per alimentare tutti i telefoni connessi, anche se ovviamente solo un telefono potra' essere usato.
Ovvero in caso di mancanza di alimentazione la centrale alimenta il TA a/b e il primo
telefono che prende la linea (non importa se sulla dorsale a1/b1 o a2/b2) sfruttera' l'unica risorsa disponibile.
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Ogni produttore di NT1+ specifica un numero massimo di terminali analogici (telefoni, fax, modem) che si possono connettere ad un uscita POTS della NT1+.
E' importante non superare tale numero (tipicamente 2 o 3) per non sovraccaricare la NT1+ e specialmente per poter avere almeno un telefono funzionante in caso di mancanza di alimentazione locale.
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Il nome a/b (usato anche per discriminare i TA analogici, appunto i TA a/b) deriva dall'uso di identificare i fili del doppino dell'impianto analogico tradizionale con queste due lettere.
Filo bianco | a | negativo |
Filo rosso | b | positivo |
Da qui l'uso tecnico di chiamare il doppino telefonico a/b e di conseguenza il fatto di usare tale sigla per indicare un'uscita analogica.
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Premesso che quanto segue e' applicabile anche alla connessione di telefoni e altri apparati analogici (fax, modem) alla normale linea analogica, ci sono due modi per connettere i telefoni analogici alle uscite a/b (o POTS) di una NT1+ :
Quanto segue si riferisce ovviamente a solo UNA porta a/b ... altrettanto sara' possibile fare per l'altra.
Vediamo vantaggi e svantaggi.
Innanzi tutto secondo standard (ETS 300 001) le connessioni telefoniche analogiche in Europa andrebbero SEMPRE fatte in serie anche se e' ammessa la connessione in parallelo.
Dipende dal tipo di apparecchiature usate ...
Apro una breve parentesi per illustrare questo punto.
In Europa fino a pochi anni fa si usavano telefoni e apparati con determinate caratteristiche per cui si ricadeva nel tipo di connessione seriale e la connessione in parallelo era vietata, pena malfunzionamenti della linea.
In USA al contrario sono stati sviluppati telefoni di tipo diverso che per le loro caratteristiche potevano essere connessi in parallelo senza troppi problemi.
Da qui la necessita' per la normativa di tenere conto di queste differenze.
Oggi come oggi non e' quasi piu' necessario praticamente adottare connessioni in serie per evitare grossi malfunzionamenti della linea ma esistendo sul mercato entrambi i modelli a scopo cautelativo e per essere a normativa sarebbe meglio realizzare impianti in serie e verificare che i telefoni usati supportino tale modalita'.
Un'ultima nota ... i connettori RJ11 ormai diffusi anche in Italia sono nati per la realta' USA dove la connessione in parallelo si e' diffusa.
Per quanto (come si vedra' piu' avanti) e' possibile realizzare un impianto in serie con gli RJ11 e' molto raro trovare telefoni utilizzanti gli RJ11 in grado di gestire questa modalita'.
Per cui un impianto in serie andrebbe sempre realizzato usando le prese tripolari.
Importante anche sapere che normalmente ogni porta POTS potra' supportare un doppino 6/10 per una lunghezza massima di 100 metri.
Inoltre gli apparati da connettere alle porte a/b di una NT1+ dovranno essere conformi alla normativa CEI 103.5.
Questa configurazione riduce il carico creato dai telefoni sulla linea e quindi permette di connettere piu' telefoni (per quanto c'e' sempre un limite dato che le suonerie comunque sono sempre connesse).
Inoltre con questa connessione si assegna una priorita' di utilizzo ai telefoni dato che solo un telefono alla volta potra' essere utilizzato il che e' perticolarmente utile nel caso tra gli apparati connessi alla linea ci sia un modem o si voglia un meccanismo in grado di garantire un po' di privacy.
Quando il primo apparato connesso alla linea impegnera' la linea nessun altro telefono a valle potra' inserirsi nella connessione.
In particolare un modem andrebbe sempre connesso come primo apparato in modo che gli altri telefoni a valle non potranno impegnare la linea se questi sara' in uso (vedi lo schema del rubaspina per connettere un modem alla linea).
Ovvero il telefono piu' vicino (in senso di connessione elettrica) alla porta POTS della NT1+ sara' quello con maggiore priorita' e quindi una comunicazione attivata con un telefono a maggiore priorita' non potra' essere ascoltata o gestita da un telefono a bassa priorita'.
Per fare questo tipo di connessione di solito si utilizza la classica presa tripolare Telecom (vedi schema pratico) che contiene al suo interno un interruttore meccanico che garantisce la continuita' della linea nel caso un telefono sia sconnesso dall'impianto.
E' altresi' importante notare che vanno usati telefoni in grado di gestire questo tipo di connessione.
Ecco uno schema pratico di connessione usando le prese tripolari :
Ma e' anche possibile usare i connettori RJ11 per realizzare un impianto in serie anche se ovviamente ricordo che gli apparati usati devono supportare questa modalita', ovvero devono poter ricevere la linea dai due connettori centrali e restituirla (se non usata) sui due connettori esterni dell'RJ11 (tipico in USA).
Usando gli RJ11 con questo standard infatti la linea viene sempre presentata ai due connettori interni (quelli centrali).
I connettori esterni portano la linea detta di ritorno che andra' alla successiva presa RJ11 e cosi' via.
In questo caso se un telefono (o apparato) viene staccato i telefoni a valle non funzioneranno piu'.
Inutile dire che raramente (per non dire mai) si utilizzano gli RJ11 per un impianto in serie.
Ecco uno schemino per meglio rappresentare una connessione in serie (adottata in USA) usando gli RJ11 :
Esiste anche un altro modo, adottato generalmente in Italia, per realizzare una connessione in serie utilizzando gli RJ11, utilizzando lo stesso principio adottato per le prese tripolari.
Ovvero si utilizzano solo 3 fili, di cui uno per riportare la linea alla presa successiva, esattamente come per le prese tripolari.
La linea si presenta sempre nei due fili centrali e viene riportata alla presa successiva dal filo connesso al pin 4 dell'RJ11.
Telefoni e apparati che prevedono questa tipologia di connessione riporteranno quindi la linea su tale pin dell'RJ11.
Ecco uno schemino per meglio rappresentare una connessione in serie adottata in Italia usando gli RJ11 :
Di seguito uno schema che spiega il funzionamento del rubaspina in dotazione (anni fa) ai modem per poter essere connessi in serie su un impianto normale.
Il nome a catalogo dei rubaspina e' spina/presa con cordone ma il termine rubaspina rende di solito l'idea dello scopo di tale aggeggio.
I modem hanno sempre adottato connettori RJ11 e per poter essere connessi in serie all'impianto telefonico venivano dotati di una spina particolare chiamata rubaspina che permetteva di connettere il modem alla linea telefonica usando le spine a 3 poli e contemporaneamente connettere un telefono (sempre con le prese a 3 poli) al rubaspina stesso.
In pratica il modem quando impegnava la linea per una connessione non permetteva al telefono connesso al rubaspina di connettersi facendo cosi' cadere la connessione.
La linea entrante veniva applicata ai connettori centrali dell'RJ11 e da quelli esterni la linea fuoriusciva per andare sulla presa.
Ovvio che il modem doveva gestire correttamente l'RJ11 accettando la linea sui due connettori centrali e restituirla (se non usata) sui due esterni.
E' la piu' utilizzata anche se tecnicamente fuori normativa (almeno in Europa).
Questo tipo di connessione e' molto semplice da realizzare ed e' possibile usare ogni tipo di telefono, specialmente quelli economici.
Tutti i telefoni sono semplicemente connessi al doppino della linea POTS uscente dalla NT1+.
Tutti i telefoni quindi vedono gli stessi segnali.
Due fondamentali svantaggi :
Ecco uno schemino per meglio rappresentare una connessione in parallelo usando gli RJ11 :
Ed ecco uno schemino per la connessione in parallelo usando le prese tripolari Telecom :
Di solito comunque si utilizzano per questo tipo di connessione connettori e prese tipo RJ11.
Un RJ11 ha 4 connettori ma solo i due centrali sono usati in una connessione parallela.
Due parole riguardo il colore dei cavi.
Nei disegni ho utilizzato il rosso e il verde perche' meglio risaltano sullo sfondo bianco (:-) ) e anche perche' sono i colori standard usati in USA.
Dato che molto materiale e' importato spesso capita (principalmente nei cavi RJ11) di trovare questi colori.
Ovviamente in Italia i colori usati sono diversi.
Il doppino dell'impianto analogico (se realizzato a normativa) e' composto da due fili, uno bianco ed uno rosso.
Il filo rosso dovrebbe essere sempre connesso come il filo rosso dei disegni e il filo bianco equivale a quello verde dei disegni.
E' importante notare che comunque generalmente l'inversione dei fili non pregiudica il funzionamento dell'impianto. L'importante e' che la connessione sia fatta nello stesso modo su tutte le prese dell'impianto.
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I parametri della NT1+ sono dei valori che selezionano il comportamento del TA a/b interno della NT1+.
Ovvero modificando i parametri della NT1+ si modifica il comportamento della stessa per quanto riguarda le linee analogiche generate.
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Il servizio Chi e' (ovvero l'invio del CLI all'arrivo di una chiamata) e' un servizio supplementare compreso nei servizi base offerti da Telecom con una linea ISDN.
Pero' per visualizzare questa informazione e' necessario avere un TE in grado di ricevere e visualizzare all'utente i dati inviati dalla centrale.
Assumendo che si voglia avere il CLI visualizzato sul display che prima risultava essere connesso alla linea analogica e' necessario avere un TA a/b in grado di generare i segnali utilizzati sulle linee analogiche per questo servizio (vedi descrizione del CLI).
Ultimamente le NT1+ installate hanno la possibilita' di inviare il CLI sulle terminazioni analogiche mentre alcuni vecchi modelli no.
Quindi la prima cosa da fare e' accertarsi che la NT1+ che si dispone possa inviare il CLI.
Con un telefono analogico connesso ad una porta analogica della NT1+ impostare *#65#.
Se risponde servizio attivo il CLI e' abilitato sull'uscita analogica.
Altrimenti provare :
In caso di errori molto probabilmente la NT1+ in possesso non supporta il CLI e quindi non c'e' modo di avere questa informazione se non cambiando NT1+.
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Sulla linea ISDN normalmente NON viaggiano le informazioni di data e ora all'arrivo di una chiamata, come descritto nella specifica originale ETS 300 102.
L'unico momento in cui su ISDN viaggiano data e ora puo' essere al momento di una connessione.
Ergo per avere data e ora associati all'arrivo di una chiamata (caso per il CLI) e' necessario che il TE abbia un orologio interno che si possa sincronizzare con quello della centrale ad ogni connessione.
Con questo orologio locale poi il TE ha la possibilita' di associare data e ora quando arriva una chiamata.
Il vero problema e' che sulle vecchie NT1+ di solito non esiste l'orologio locale oppure se esiste non e' utilizzato e quindi la NT1+ non puo' generare in locale la data e ora da visualizzare.
Inoltre anche l'invio dell'informazione data e ora al momento della connessione non e' obbligatorio il che significa che alcune centrali potrebbero non avere inserito questo dato, pur continuando ad essere a normativa.
Alcune note tecniche sull'argomento.
Originariamente il campo data-ora (Information Element Date/Time) era previsto fosse inviato solo nel messaggio Connect e non anche nel messaggio Setup.
Una revisione della ETS 300 102 ha ora previsto l'invio dell'Information Element Date/Time anche nel messaggio di Setup, sempre pero' come opzionale (cosi' come nel messaggio Connect).
Questo significa che future release di centrale potrebbero contenere tale informazione anche nel messaggio di Setup.
Per maggiori informazioni riguardo il protocollo del CLI fare riferimento al dizionario.
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Perche' la centrale invia tale dato in modo errato.
E' anche possibile (per quanto improbabile) che l'orologio interno della NT1+ abbia dei problemi, ovvero NT1+ guasta, ma molto piu' probabilmente la data e ora inviata dalla centrale alla connessione (come detto precedentemente) sono errate.
Fare presente il problema a Telecom.
Per maggiori informazioni riguardo il protocollo del CLI fare riferimento al dizionario.
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Prima di chiamare bisogna anteporre il comando *67#.
Per avere invece la disabilitazione permanente bisogna chiamare il 187 e richiedere all'operatore la rimozione permanente dell'invio del CLI.
Per maggiori informazioni riguardo il protocollo del CLI fare riferimento al dizionario.
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No.
Generalmente non e' possibile trasferire una chiamata da un a porta POTS all'altra.
Pare pero' che alcune NT1+ abbiano la possibilita' di fare questa operazione, ma non si sa molto di piu'.
Sembra si tratti di un'opzione segreta che solo pochi iniziati possono avere.
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No
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Si ha l'avviso di chiamata inserito ma non configurato correttamente.
Se si inserisce l'avviso di chiamata attraverso il parametro N9 (vedi nota) ma poi non lo si attiva tramite il codice STS *43# (da attivare su entrambe le linee), il chiamante trova libero e non si sentiranno i toni dell'avviso di chiamata.
Una configurazione provata per chi necessita dell'avviso di chiamata è la seguente :
9 2 9 9 9 9 1 (dove il 9 e' la cifra da inserire per non alterare la configurazione già impostata).
Il secondo valore impostato a 2 abilita l'avviso di chiamata quando almeno uno dei
due canali è disponibile.
Il settimo valore impostato a 1 abilita l'identificativo del chiamante in stato di Off-Hook.
Nota : N si usa per indicare genericamente le porte del TA a/b, 1 per a1/b1 e 2 per a2/b2, quindi il parametro N9 corrisponde ai parametri 19 e 29 della tabella parametri.
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Avendo l'opzione multinumero e assumendo che il primo numero sia stato assegnato alla porta a1/b1 e il secondo alla porta a2/b2, affinche' appaia il secondo numero al chiamato quando si utilizza la seconda porta si puo' provare ad impostare il numero con il prefisso ma senza lo zero iniziale.
Esempio : avendo il numero 02 555666 andra' impostato : #*# #*# *21*2555666#.
In alcune vecchie NT1+ lo zero viene messo automaticamente e quindi se si imposta il numero comprensivo di zero iniziale si ha l'invio in linea di un numero preceduto da due zeri che la centrale rifiuta come numero corretto, procedendo alla sostituzione automatica con il numero principale.
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A prima vista la risposta sembrerebbe semplice : non funziona nulla.
Una NT1+ (come una NT1) deve essere connessa ad una linea ISDN (Bus U) per poter funzionare.
Se si collega una NT1+ ad una linea PSTN semplicemente non funziona nulla.
Ultimamente pero' e' stata introdotta una nuova versione di NT1+ che permette di essere collegata ad una linea analogica.
Lo scopo e' semplice. Permettere l'installazione della NT1+ anche se in centrale non sono ancora stati fatti i lavori di aggiornamento per l'utente.
Vediamo di chiarire questo punto.
Quando si richiede la trasformazione di una linea analogica in ISDN due operazioni vanno eseguite :
I due lavori sono eseguiti da personale diverso che spesso non sa nulla l'uno dell'altro.
Per cui accade che prima di mandare dall'utente la ditta di installazione della NT si attendano i lavori di conversione in centrale.
Cosa che puo' comportare sia ritardi nell'installazione che problemi di mancanza linea per qualche giorno.
Con le nuove NT1+ tutto questo e' superato dato che queste contengono un circuito di rilevamento della linea.
In parole povere significa che queste NT1+ possono funzionare su una linea analogica, semplicemente ridirigono la linea entrante sull'uscita a1/b1 SE non e' presente il segnale ISDN.
Questa possibilita' chehanno le NT1+ di ultima generazione viene indicata in Telecom come Prestazione TL Plus.
Questa prestazione, implementata nelle terminazioni di rete NT1+ di nuova fornitura, consente di automatizzare il passaggio da utenza PSTN a ISDN evitando l'interruzione di servizio al quale l'utente sarebbe soggetto durante il periodo di tempo che intercorre dall'installazione della
terminazione di rete NT1+ e la realizazione della trasformazione della linea da PSTN a ISDN in centrale.
Durante questo periodo di tempo viene garantito il normale servizio telefonico sulla porta a1/b1 sino al momento dell'attivazione del servizio ISDN in centrale, fermo restando la presenza dell'alimentazione di rete a 220V.
Il led rosso Interf. U risulterà lampeggiante con l'NT1+ in modalità PSTN.
Nella commutazione della linea da PSTN a ISDN il led passerà dalla condizione lampeggiante a quella di luce fissa.
Tuttavia prima di poter utilizzare i terminali connessi alle porte a/b occorre attendere almeno 40 secondi dal momento in cui il led passa a luce fissa.
Le NT1+ con la Prestazione TL Plus possono avere i seguenti numeri di matricola :
E' importante sottolineare che se si dispone di una NT1+ SENZA la Prestazione TL Plus e la si connette ad una linea analogica questa non funzionera' mai !
Ulteriori informazioni sulla conversione di una linea PSTN in ISDN si trovano nella Bus S Faq.
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Esistono tanti modelli di NT1+ di varie marche (circa 30 modelli in tutto) principalmente per due motivi :
In effetti questo discorso non riguarda tanto la NT1+ ma qualsiasi apparato di telecomunicazioni usato da Telecom (o altre compagnie).
Generalmente ditte come Telecom non si affidano ad un solo produttore per varie ragioni, abbastanza ovvie se vogliamo.
Affidarsi ad un solo produttore significa dipendere esclusivamente da questo per qualsiasi problema e difficilmente si potranno avere prezzi competitivi.
Ecco perche' ogni compagnia preferisce avere piu' sorgenti per gli apparati che utilizza.
La compagnia richiedente (Telecom in questa discussione) prepara delle linee guida di come deve essere un prodotto (chiamate capitolati tecnici) e le da' ai vari produttori che poi progettano e producono l'apparato richiesto.
Essendo il capitolato uguale per tutti, determinate caratteristiche sono comuni a tutti gli apparati.
Questo significa che normalmente e' possibile sostituire un apparato con un altro di un'altra marca senza che avvengano problemi all'utente.
Un altro motivo per avere modelli diversi e' dato dall'evoluzione di un modello di una stessa marca.
Sempre restando all'interno del capitolato miglioramenti sono sempre possibili.
Un'esempio di questo fenomeno lo si puo' vedere sulle NT1+ Aethra che ora includono anche la gestione della data e ora per l'emissione del CLI sulle uscite POTS.
Non e' pero' del tutto corretto dire che non cambia nulla tra marca e marca o a volte anche fra modello e modello.
Modelli diversi hanno sicuramente caratteristiche diverse ... possiamo cosi' avere NT1+ di buona qualita' e NT1+ di pessima qualita' cosi' come avere alcune opzioni extra su alcuni modelli di NT1+.
Fermo restando che tutte le NT1+ garantiscono le richieste base del capitolato per sapere cosa puo' fare un particolare modello di NT1+ bisogna riferirsi al manuale d'uso della NT1+ specifica.
Per intenderci, la tabella riportata in questa FAQ si riferisce alla marca Aethra e a specifici modelli di questa, non e' universale, anche se tantissimi parametri saranno identici per tutte le NT1+ prodotte ed installate da Telecom.
Ecco un elenco delle maggiori marche di NT1+ distribuite da Telecom :
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Assolutamente no.
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Dipende dalla codifica usata dalla NT1+ per l'invio del numero.
Nell' Info Element Calling Party Number, inserito nel messaggio di SETUP che un TE invia quando vuole iniziare una chiamata ( in questo caso il TA a/b della NT1+ ), oltre al numero vi sono altri campi.
Due di questi si chiamano Type of Number e Numbering Plan.
Vi sono varie codifiche possibili ma 2 vengono usate in particolare:
Entrambe le codifiche possono essere usate e devono essere supportate.
La codifica Unknown/Unknown probabilmente verrà usata per default in futuro con l'ultima fase del rinnovamento del piano di numerazione nazionale.
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E' tipico di installazioni mononumero dove l'utente non ha modificato la programmazione standard di Telecom e viene usata solo una porta a/b della NT1+.
All'arrivo di una chiamata questa viene indirizzata ad entrambe le porte a/b del TA a/b interno alla NT1+.
Non essendoci connesso un telefono su una delle due porte la NT1+ emette un ticchettio, dovuto ad uno dei rele' interni.
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Anche se questa domanda non e' propriamente legata alla NT1+ e' vero che spesso l'utente con la NT1+ si trova confuso sul funzionamento del servizio di avviso di chiamata, per come e' pubblicizzato/spiegato sui manuali Telecom.
L'avviso di chiamata e' un servizio supplementare che avvisa l'utente che ha le risorse impegnate, dell'arrivo di una chiamata.
Sulle NT1+ si sentono 2 bip veloci in successione per indicare la presenza di una chiamata con un solo canale occupato (3 bip per l'avviso di chiamata vero e proprio).
Questo avviso si chiama presentazione di una chiamata e NON e' l'avviso di chiamata.
Questo e' purtroppo un errore comune dovuto al fatto che si e'
abituati alla linea analogica che per mancanza di risorse ingloba la
funzione di presentazione e di avviso di una chiamata in una sola
cosa.
In ISDN sono due cose distinte.
Di piu', la presentazione in ISDN e' gestita interamente in locale
dal terminale mentre l'avviso di chiamata e' un servizio a normativa,
che deve essere gestito sia in locale (TE) che in remoto (centrale).
Quindi abbiamo due cose, la presentazione di una chiamata (che Telecom indica come Avviso di chiamata 2) e il servizio di avviso di chiamata vero e proprio (Telecom lo indica come Avviso di chiamata 1).
Il secondo caso e' il vero avviso di chiamata, il servizio supplementare.
La chiamata viene presentata ad un'utenza che non ha canali B liberi.
Quindi per poter prendere la chiamata bisogna liberare un canale B,
tipicamente mettendo una chiamata attiva in attesa (funzione HOLD).
Essendo entrambi i canali B impegnati, un canale vale l'altro, ovvero
non ci sono limiti o imposizioni su chi puo' fare questa operazione.
In soldoni, entrambe le linee POTS del TA a/b della NT1+ possono prendere la chiamata in arrivo.
Nel primo caso la chiamata viene presentata all'utente sul canale B
libero.
Avendo un canale B libero questa viene presentata dalla centrale PER
quello specifico canale.
Sta al TE dare la possibilita' all'utente di poterlo fare anche se sta
impegnando l'altro e per poterlo fare servono risorse Hw/Sw.
Tipicamente non si ha questa possibilita' per problemi di gestione
interna.
Serve una circuiteria piu' sofisticata di un semplice TA a/b, sono
funzioni tipiche di un centralino che ha molte possibilita' in piu' rispetto ad un TA (e costi proporzionati alle possibilita').
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Perche' si ha una maggiore robustezza meccanica connettere i fili direttamente sui morsetti interni e perche' di solito non e' facile crimpare i fili di un vecchio impianto in un plug da infilare poi in una porta POTS della NT1+.
Le due prese RJ11 esistono perche' puo' capitare la NT1+ sia installata dove non ci sono vecchi impianti PSTN, quindi per connettere un telefono direttamente in tali porte.
In altre parole, la NT1+ permette due tipi diversi di connessione dei cavi per coprire svariate situazioni che si possono trovare in varie case.
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Condizioni del test
Sollevare a2/b2, attendere circa 10 secondi.
Si ottiene il primo tono di occupato.
Dopo circa 30 secondi il tono cambia.
In pratica rimane sempre la cadenza dell'occupato, ma cambia forma d'onda... si sente proprio a orecchio.
Il segnale da questo momento in poi non è più generato dalla centrale, ma solo localmente dal TA a/b della NT1+.
Dopo un po' di tempo il telefono diventa muto ma rimane alimentato, e' cioe' in grado di generare toni, ha il display acceso (sirio 2000 view).
A questo punto, senza riagganciare a2/b2, chiamare il numero primario (che fa capo a tutte e due le terminazioni).
a1/b1 inizia a squillare regolarmente.
Al secondo squillo di a1/b1 torna magicamente il tono di invito alla selezione da parte della centrale sulla porta a2/b2, come se si fosse sollevata la cornetta in quel momento.
Trascorsi 5 o 6 secondi, a1/b1 smette di squillare e a2/b2 si trova connesso con la chiamata entrante, con una qualità audio pessima e disturbata.
La prova è stata ripetuta più volte con i medesimi risultati.
Il problema e' stato identificato su NT1+ :