In questa sezione trovate una serie di domande (e risposte) ricorrenti sul Bus S.
Dipende da chi la legge.
Questa FAQ e' nata per rispondere il piu' esaurientemente possibile su cosa e' un Bus S, su come farlo e perche', corredata da schemi, foto, disegni e descrizioni il piu' possibile dettagliate.
Una persona che ha dimestichezza con cose tecniche probabilmente non necessita di leggere tutta la Faq.
Probabilmente la sezione Bus S in breve e' piu' che sufficiente per questa categoria di persone.
Chi invece non ha la piu' pallida idea di come si faccia un impianto e perche' dovrebbe leggere con molta calma tutta questa ed altre Faq per capire il piu' possibile cosa e' ISDN e come lo si puo' utilizzare al meglio.
Inoltre molte parti di questa FAQ sono di riferimento anche per altre FAQ, come ad esempio la sezione Dizionario o Link utili.
In altre parole questa FAQ copre diverse problematiche, spesso in modo dettagliato.
Chi conosce l'argomento la potra' usare come scheda di riferimento, ignorando determinate parti.
Chi non conosce l'argomento la potra' usare come introduzione/studio di alcuni aspetti di ISDN.
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Il Bus S e' un impianto, non un aggeggio da comprare.
Si compra il cavo, le prese, le resistenze (se non si trovano le prese giuste), gli atrezzi e con queste cose si realizza il Bus S.
Ma il Bus S di per se' e' un impianto.
E' come andare in un negozio di articoli elettrici e chiedere se hanno un
impianto elettrico già pronto per la propria casa.
Si vendono i fili, la canalette, le prese e gli interrutori, ecc. ma l'impianto va costruito sul posto (possibilmente da chi ha le conoscenze e le capacita' per farlo).
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Un Bus S e' un cavo con alcune prese che connette un NT con uno o piu' TE ed e' terminato ad entrambi i lati (NT e TE) con due resistenze da 100 Ohm (per lato).
La sua realizzazione e' alla portata di chiunque, basta sapere alcune nozioni base e avere un minimo di infarinatura tecnica.
Un Bus S serve per connettere un NT con uno o piu' TE e permette di :
Per capire meglio lo scopo del Bus S immaginiamolo come la condotta principale dell'acqua da
cui si diramano i tubi piu' piccoli che vanno ai singoli lavandini, bidet, rubinetti
e lavatrici ecc. ( TE ).
Immaginiamo che la porta S della Nt1+ sia il primo rubinetto (dove entra l'acqua in casa).
Se non ci servono altri punti da cui prelevare l'acqua il lavandino lo possiamo mettere proprio sopra il tubo principale (la NT1+) e possiamo evitare di farci una bella tubatura portante.
Ma se vogliamo portare l'acqua in piu' punti o anche in un punto ma distante dobbiamo preparare una tubatura principale (Bus S), dei punti dove si prelevera' l'acqua (le prese) portandola agli utilizzatori con dei tubetti di raccordo (la piattina 4 o 8 fili in dotazione ai TE) e chiuderemo il tubo con un bel tappone (resistenze di terminazione).
Per sapere che tipo di Bus S ti serve inizia con il QuestioBus.
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Il Bus S fa parte di un impianto ISDN.
E' il modo corretto di connettere tra loro TA/TE all'NT e si e' sicuri che gli apparati connessi in questo modo operano nei limiti corretti di progetto.
In soldoni la probabilita' di avere problemi con un impianto non a norma e' molto alta.
Altro vantaggio e' che con un solo cavo (il Bus S) si possono connettere fino ad 8 TE che possono operare autonomamente tra loro, ad esempio avere fino ad 8 numeri telefonici distinti solo con un cavo.
L'unico modo per avere questa possibilita' in analogico e' usando un centralino e quindi con almeno 8 cavi.
Il fatto di avere un Bus S permette quindi di connettere piu' TE tra loro e sfruttare al massimo le potenzialita' di ISDN.
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Vedi sezione Realizzazione pratica
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No.
ISDN e' stato progettato per funzionare con cavi UTP lato Bus S e con normale doppino telefonico lato Bus U.
Si usa cavo telefonico multipoli (4 coppie) non schermato conosciuto come cavo UTP di categoria 3 o meglio 5 anche se in teoria una categoria 2 potrebbe essere sufficiente.
Il cavo schermato oltre ad essere del tutto inutile puo' divenire un'aggravante per un Bus S (diversa impedenza), senza contare il maggior costo nell'utilizzare un cavo schermato rispetto a quello richiesto e le difficolta' di crimpatura.
Inoltre si utilizza normalmente lo stesso cavo usato per le LAN 10baseT.
E' molto facile trovare pezzi di cavo di varie lunghezze gia' crimpati.
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La piattina e' un cavo che ha i fili paralleli tra loro. Dipende dalla tipologia di Bus S. Determinare la tipologia di Bus necessaria puo' non essere facile. Sul gruppo it.tlc.telefonia.isdn alcuni hanno citato come fonte Misco, altri hanno trovato la biborchia presso negozi Telecom. Il valore ideale per le resistenze è pari al valore dell' impedenza del cavo, perché questo fa si' che alle estremità del bus non si generino riflessioni di segnale che andrebbero ad interferire con la trasmissione dei bit successivi. La regola base per fare misurazioni su un circuito e' conoscere il circuito. No. No. Nulla. Di solito una delle due. ATTENZIONE pero' ! I termini punto-punto e punto-multipunto definiscono come il Bus S e' strutturato. Inoltre perche' si possa dire che un Bus S e' punto-punto e' fondamentale che la centrale venga programmata correttamente. Risposta corta : esatto, niente Punto-punto con una NT1+.
Si può connettere un Terminale ISDN nell'uscita S dell'NT1+ in configurazione Punto-Punto, a condizione di : No. Dipende da cosa si ha a disposizione. Un suggerimento : evitate di fare saldature. Si', si puo' utilizzare anche un cavo a 4 fili ma :
No, ovviamente si possono mettere quante prese si vuole. Assolutamente SI. Perche' si e' fortunati. Un impianto realizzato a normativa funzionera' sempre e comunque in ogni condizione (prevista dalla normativa :-) ). Inoltre spesso chi dice di non avere il Bus S non sa di averlo, da cui il fatto che funziona tutto. Da un fulmine diretto direi che c'e' poco da fare. Si' ma lo sconsiglio. I canali ISDN non sono fisicamente localizzati su qualche filo del Bus S (conseguentemente su qualche pin della RJ45). Ecco la piedinatura di un RJ45 (estratto da ETS 300 012-1 : table 15) : I pin 1, 2, 7 e 8 normalmente non sono usati sia da NT che TE ma cio' non significa che qualche particolare NT o TE non li utilizzi in futuro. Normalmente esistono dei jumper o degli switch che permettono di disinserire le resistenze di terminazione nell'NT. Purtroppo pero' non e' detto che tutti gli NT possano disabilitare le resistenze di terminazione, come pare sia il caso di alcuni NT1+. Vedi la sezione Realizzazione - crimpare un cavo.
Assolutamente FALSO ! Leggere attentamente la sezione Realizzazione di questa FAQ per vedere le varie possibili distanze realizzabili con un Bus S.
Ovviamente no. Consulta la sezione Problemi & Soluzioni.
E' molto sensibile a disturbi elettrici ed e' per questo che viene usata solo come cavo di raccordo.
L'UTP ha i cavi al suo interno attorcigliati due a due per aumentare l'immunita' al rumore elettrico del cavo.
Quindi e' altamente preferibile usare cavi UTP per realizzare il
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Suggerisco di usare la sezione QuestioBus di questa Faq e leggere attentamente la sezione Realizzazione per capire le differenze tra le varie tipologie.
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Ancora, altri hanno trovato "frutti" RJ45 con le resistenze di terminazione fatti da ditte per impiantistica elettrica e telefonica cosi' come esistono siti commerciali sul web.
Ad esempio la IC Intracom che ha a catalogo molti accessori per ISDN (non solo prese RJ45 quindi).
Nella sezione Realizzazione e' possibile vedere alcuni tipi di presa diffusi e reperibili in Italia.
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L'impedenza di un cavo è fornita dal costruttore ed è fissata dalle normative (ETSI ETS 300 012).
Ad esempio i cavi UTP hanno un impedenza di 100 ohm, mentre gli STP di 150 ohm (vedere ad esempio la Cabling FAQ, in inglese).
Poiché all'interno della NT, e delle borchie terminate, le resistenze hanno un valore di 100 ohm, ne risulta che il cavo ideale per realizzare il bus S è proprio l' UTP.
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Fare una misura di resistenza su una presa aspettandosi di trovare i 100 Ohm di terminazione e' impossibile a meno di scollegare OGNI apparato ISDN dal cavo a cui e' connessa la presa.
Nella NT e nei TE esistono molti altri componenti che si affacciano alla linea, tra cui i trasformatori di linea.
E' normale trovare pochi ohm se al bus S c'e' connesso almeno un TE o l'NT.
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Ci sono migliaia di motivi per evitare di mischiare cavi dati con impianti elettrici e il Bus S non fa eccezione.
La probabilita' di avere disturbi e' elevata cosi' come la possibilita' di incidenti (fili spelati).
Ovviamente la cosa e' vietata dal punto di vista delle normative e anche dalla legge (Legge 46/90).
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Da un NT puo' partire un solo Bus S.
Gli NT che hanno 2 prese RJ45 le hanno semplicemente connesse in parallelo tra loro.
Molti NT hanno due RJ45 per poter connettere direttamente due TE se la distanza tra NT e TE e' minore di 3 metri.
In questo caso il Bus S descritto in questo documento non e' necessario ma lo e' se la distanza tra NT e TE e' MAGGIORE di 3 metri.
Bisogna comunque fare molta attenzione sull'uso di queste prese sull'NT dato che su alcuni modelli vecchi la selezione fra bus corto e bus esteso non e' fatta tramite switch ma tramite presa !!
Quindi una presa per il bus corto e una per il bus esteso.
Inutile dire che in questo caso SOLO UNA PRESA va usata comunque !
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Non c'e' bisogno di fare nulla con la presa non utilizzata di un NT.
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Sono interscambiabili dato che le due prese sono semplicemente in parallelo nella maggioranza di NT (specie di ultima fabbricazione).
Tutti gli NT hanno un sistema per selezionare il tipo di bus in uso.
Puo' essere uno switch oppure dei jumper oppure una presa RJ45 dedicata al tipo di bus (una per il bus corto e una per il bus esteso).
In quest ultimo caso ovviamente e' importante usare la presa corretta a seconda della tipologia di bus !
Quindi verificare sempre con il manuale dell'NT.
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Parleremo di Bus S punto-punto quando un solo TE e' connesso alla NT e di Bus S punto-multipunto quando piu' TE (da uno fino ad un massimo di 8) sono connessi alla NT.
E' importante notare che NON E' il numero delle prese sul Bus S che determina l'una o l'altra tipologia !
Quello che conta e' il numero di TE fisicamente connessi alla NT !
Ovvero se un un Bus S installeremo anche 20 prese ma UN solo TE verra' connesso all'NT allora potremo parlare di punto-punto.
In una connessione Punto-punto il TEI (Terminal Endpoint Identification) e' fisso mentre in una connessione Punto-multipunto e' negoziabile.
Normalmente quando si richiede una linea ISDN l'impostazione base e' punto-multipunto per cui se si necessita di una connessione punto-punto la centrale deve essere programmata espressamente per questa tipologia.
E' altresi' importante ricordare che NON E' NECESSARIO richiedere una punto-punto se si deve connettere un solo TE.
La connessione punto-punto va richiesta solo se si vuole connettere un TE ad una distanza maggiore di 500 metri oppure se il TE non e' in grado di gestire la modalita' punto-multipunto.
A questo punto vediamo una tabella riassuntiva :
Puo' connettere un solo TE a una distanza maggiore di 500 metri
Puo' connettere piu' TE ma ad una distanza massima di 500 metri (Bus S esteso)
Puo' connettere un TE incapace di gestire la modalita' punto-multipunto (alcuni PABX ad esempio)
Puo' connettere piu' TE (da 1 a 8)
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Risposta lunga : meglio evitare di fare Bus S Punto-punto con una NT1+.
E' possibile con un NT1+ realizzare un Bus S Punto-Punto ma bisogna sapere esattamente quello che si sta facendo ed avere della strumentazione per verificare l'impianto.
Il trucco (che sospetto essere la causa dei molti problemi che si sono avuti con questo NT) e' che il TA a/b interno all'NT1+ non e' connesso insieme al Bus S esterno.
Anche se non e' del tutto corretto si puo' immaginare che nell'NT1+ ci siano due Bus S (tecnicamente i progettisti dell'NT1+ hanno multiplexato il Bus U per permettere la realizzazione di un bus Punto-Punto esterno).
Ecco alcune note estratte dal thread NT1+ e punto-punto sul gruppo it.tlc.telefonia.isdn (grazie a Roberto, Dario, Ricky e Gian Carlo per gli interventi) :
1) Conoscere la configurazione del TEI utilizzato dal TE
2) Impostare la configurazione del TEI dell'NT1+ diversa dal TE
Personalmente so che molti installatori di Telecom Italia non hanno neanche il minimo sospetto delle problematiche di cui abbiamo discusso, per cui sarebbe bene che chi di dovere mandasse una info a tutti i suoi installatori, perchè :
a) Si muniscano di Monitor di Livello 2 prima di installare un NT1+
b) Siano informati su come agire in caso di installazione di NT1+ in configurazione Punto-Punto (vedi punti 1 e 2)
Rimane comunque la netta sensazione che questa sia la classica patch alla Gardini.
Pensate ad esempio se vi si guasta il telefono e ve lo cambiano con un altro, chi vi assicura che utlizzi lo stesso TEI ?
Per fortuna che poi in pratica si pecchi di fantasia e si usi sempre lo 0.
non ci piove. Ma se connetto all'S un TE (che sia PP o PMP) in ogni caso avrò conflitti sia a livello fisico (ma forse qua un TE intelligente le risolve anche se comunque non è assicurato..)
l'unico problema che sono a conoscenza è quello di collegare su una nt1 di un accesso punto punto con sul bus s un te con tei a 0 e un ta/d per trsmissione a pacchetto su ch.d, a livello protocollare non ci sono problemi visto che i due dispositivi utilizzano un sapi diverso.
Il problema rimane a livello 1 dove sono possibili delle collisioni in quanto essendo per logica
due apparati punto-punto trasmettono senza "ascoltare" se il mezzo fisico è già impegnato......ma forse questo è un'altro discorso......un dario che butta la pietra e nasconde la mano :-)))
sia irrimediabilmente a livello 2 (minimo sia NT1+ che il TE sono a TEI fisso e quindi nessuno mi assicura a priori che sia diverso) e a livello 3
bhe! se hai problemi a livello 2 dubito che riuscirai ad attivare il livello 3 :-))
Tutto questo anche se l'S è estratto prima (dall'U per intenderci), in quanto questo può al più risolvermi i problemi di Livello 1, ma non certamente filtrarmi le trame di livello 2 e 3 che passano e quindi arrivano parallelamente sia all'NT1+ che al TE.
esatto sul bus s vedi tutte le trame che arrivano dalla centrale ma non vedi quelle che manda il ta interno della nt1+
Ho cercato di sintetizzare il problema, ma se qualcuno (che sia almeno un po` esperto) non avesse chiaro qualche concetto, sono pronto ad espandere....
Ciao
Roberto
morale la nt1+ non và messa sul punto punto (e nemmeno il ta/d)
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Perche' un impianto sia a Punto-Punto o Punto-Multipunto e' necessario anche impostare alcuni parametri sia in centrale che nei TE connessi al Bus S.
In particolare esiste un parametro chiamato TEI (Terminal Endpoint Identification) che nei bus Punto-Punto e' fisso (normalmente 0) mentre nei bus Punto-Multipunto deve essere negoziato con la centrale.
Una discussione dettagliata di cosa sia il TEI e come funzioni implica il conoscere molto piu' in dettaglio l'architettura e i protocolli ISDN, cosa che esula da questo documento.
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Sicuramente bisogna recuperare delle prese RJ45, tante quanti sono i punti in cui si vuole poter connettere i TE e leggere su questa FAQ la parte di realizzazione per capire come si deve procedere.
Esistono in commercio frutti RJ45 per le serie tipo la BTicino ed equivalenti.
Tipicamente queste prese hanno dei morsetti a vite in cui inserire il filo, altre prevedono differenti modi di connessione del filo (per altre informazioni vedere la sezione pratica per la realizzazione di un Bus S).
A questo punto partendo dall'NT si stende il filo e lo si connette alla prima presa (supponendo si stia realizzando un bus Punto-Multipunto).
Poi sempre dalla prima presa si parte con un nuovo filo connesso in parallelo al primo e via dicendo.
All'ultima presa si installeranno le resistenze di terminazione connettendole insieme al filo.
Va bene attorcigliare tra loro i fili ed inserirli nei morsetti delle prese ma e' fortemente sconsigliato saldare dato che lo stagno conduce meno bene del rame argentato usato nei cavi.
Inoltre le saldature con il tempo tendono a peggiorare e dare possibili problemi che non sussistono semplicemente attorcigliando i fili tra loro.
Ovvio che se i connettori sono solo a "saldare" li' non c'e' scelta :-)
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Quella che nel passato era un'opzione teorica oggi come oggi e' sempre
piu' usata praticamente.
Alcuni TE riconoscono automaticamente la fonte per l'alimentazione,
cioe' se quella phantom sovrapposta alle coppie dati o quella
ausiliaria.
Moltissimi PABX sono in grado di alimentare TE sia in phantom che in
ausiliario, rafforzando cosi' la necessita' di fare impianti a norma (cioe' usare UTP Cat. 5 4 coppie).
Inoltre sul mercato si trovano ormai alcuni alimentatori esterni, che
aiutano a sgravare la NT dall'alimentazione dei telefoni.
Questi alimentatori forniscono alimentazione tramite la coppia
ausiliaria e quindi non usano la modalita' phantom.
Chi ha realizzato quindi un impianto a norma (8 fili) puo' acquistare un
alimentatore locale per il proprio TE sgravando cosi' la NT da questo
compito.
Se si ha un cavo Rs232 a normativa lo si potra' usare per QUALSIASI
applicazione Rs232 e non solamente per connettere il Pc al modem.
Lo standard ISDN prevede 8 fili perche' sono stati previsti vari modi di funzionamento.
Normalmente i 4 fili centrali bastano ma se in un futuro si volessero fare determinate connessioni si scoprirebbe di non poterlo fare.
Chi e' "smart" realizza sempre il bus S a 8 fili, questione di normativa.
I cavi citofonici di solito hanno i fili con anima rigida e quindi impossibile da crimpare.
I cavi da crimpatura hanno i fili con l'anima a trecciola, per cui la lama del connettore del plug RJ45 puo' penetrare tutto il filo.
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Pero' non potremo comunque connettere piu' di 8 TE sul Bus S.
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E' la prima cosa che consiglio di usare per ISDN.
Ovviamente stiamo parlando di cavi UTP Cat. 5 vero ? :-)
I coassiali (i vari RGB) non sono per ISDN !!!!
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ISDN purtroppo e' sufficientemente robusta per sopportare ogni tipo di sevizia, tra cui quella di realizzare impianti fatti "alla meno peggio" ... ma c'e' un limite a tutto.
E' importantissimo capire che se non si realizza un impianto a normativa il funzionamento di quest ultimo sara' del tutto casuale !
Bastera' magari aggiungere un TE o semplicemente spostarne uno che si potrebbero verificare strani errori o avere malfunzionamenti di ogni tipo.
ISDN e' una tecnologia complessa che coinvolge molti aspetti sia hardware che software.
E' imperativo avere dei punti di riferimento sicuri quando si fanno diagnosi per problemi che occorrono all'impianto.
Molte apparecchiature sono coinvolte nella diagnosi ed e' importantissimo essere sicuri dell'impianto.
Ecco perche' e' importante realizzare SEMPRE un impianto a normativa.
Anche se sembra che tutto funzioni lo stesso con una realizzazione approssimata.
Inoltre e' piu' facile sostituire un NT o un TE piuttosto che dover rifare un impianto se qualcosa non va.
Realizzate SEMPRE gli impianti a normativa, e' il miglior consiglio che posso dare.
In caso di problemi saprete sicuramente cosa eliminare dalla lista dei sospetti e le apparecchiature connesse all'impianto lavoreranno entro i limiti di progetto.
Uno realizzato sbrigativamente omettendo componenti funzionera' quando gli pare, dando problemi quando uno meno se li aspetta.
Molti TA oggi hanno le resistenze di terminazione inserite, per cui connettendo un cavo direttamente dalla NT ottengono una configurazione corretta senza saperlo.
Ma basta cambiare TA con uno senza resistenze o anche solo aggiungerne un altro ed ecco che iniziano i problemi e comportamenti anomali.
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Cosi' come inserire protezioni sul Bus S non e' possibile.
E' pero' possibile inserire delle protezioni sul Bus U per quanto non si sa bene se siano davvero efficaci.
Esistono degli scaricatori per ISDN della SAIET e avevo trovato qualcosa tempo fa facendo una ricerca in rete.
Non riporto l'indirizzo perche' e' passato troppo tempo quindi armatevi di pazienza e di un buon motore di ricerca.
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Tecnicamente il Bus S non implica TE connessi in modo fisso, ecco perche' le resistenze di terminazione vengono messe in una presa.
Ma esistono dei TE che hanno le resistenze di terminazione inseribili.
I progettisti sicuramente lo hanno fatto per una maggiore comodita' di realizzazione, specie se solo un TE con tali resistenze e' connesso all'NT.
Infatti in questo caso basta connettere un cavo gia' crimpato ad entrambi i lati al TE e all'NT per avere l'impianto funzionante.
Sconsiglio comunque la pratica di usare il TE come terminatore di linea perche' e' facile procurarsi problemi in futuro.
Ad esempio e' facile dimenticarsi che il bus e' terminato dal TE cosi' se in futuro si modifica il bus per aggiungere altri TE si viene a creare una situazione anomala, cosi' come se e' necessario cambiare il TE perche' magari guasto.
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Dove sono localizzati i canali ISDN sulla presa RJ45 ?
Il fatto di andare a 64K o 128K dipende unicamente da impostazioni di protocollo, ovvero e' un qualcosa selezionato via software.
La connessione sul Bus S e' la stessa sia che si usi un canale o entrambi.
Numero Pin
Descrizione
1
Power source 3 (+)
2
Power source 3 (-)
3
Trasmissione (+)
4
Ricezione (+)
5
Ricezione (-)
6
Trasmissione (-)
7
Power sink 2 (-)
8
Power sink 2 (+)
E al di la' esiste il fatto che tali pin hanno gia' assegnata una loro funzione.
La telealimentazione e' data dai pin di trasmissione e ricezione.
Cio' significa che questi pin oltre a trasportare i dati portano anche le alimentazioni.
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Semplicemente basta rimuovere i jumper o selezionare correttemente gli switch predisposti a questa funzione.
Attenzione che jumper o switch potrebbero trovarsi ll'interno dell'NT e quindi non direttamente accessibili dall'esterno.
Il manuale allegato all'NT deve riportare queste informazioni.
Puo' essere che le resistenze siano perennemente inserite e in questo caso l'unica soluzione e' quella di dissaldare tali resistenze se devono essere disabilitate.
Ovvio che questa operazione la sconsiglio per vari motivi, tra cui il fatto che l'NT non e' di proprieta' dell'utente ma di Telecom.
In questi casi l'unico problema nasce nel momento in cui si volesse realizzare un Bus S a Y.
Non potendo disabilitare le resistenze di terminazione dell'NT ci si verrebbe a trovare con un Bus S con un'impedenza non corretta.
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E' una domanda ricorrente dovuta ad una totale disinformazione di chi vende ISDN.
Per connettere i TE all'NT si usa il Bus S cui questa FAQ e' dedicata e il Bus S puo' andare fino ad un massimo di 1Km di distanza dall'NT .. in determinate condizioni.
Sicuramente e' possibile avere sempre una lunghezza massima di 100 metri, piu' che sufficiente per applicazioni casalinghe.
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Le distanze riportate in questa FAQ sono le MASSIME distanze possibili.
Se si necessita una connessione piu' corta non ci sono problemi.
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Tratto dal thread Blocco della NT1+ su it.tlc.telefonia.isdn
Le nuove NT1 P( L )US hanno per ragioni di protezione da scarica elettrica anche la terra alla quale sono collegati solo due movzener dell'interfaccia U.
Se tutto va bene eventuali piccole scariche provenienti dal doppino verranno inviate verso la terra , ma se la terra non è buona quando accendi la lavatrice ti si spegne la NT1+ (vi assicuro che la prima volta che l'ho visto mi son messo a ridere).
Il motivo è che all'interno di nuovi elettrodomestici sono presenti filtri antidisturbo che PRETENDONO una buona terra , pena l'invio sul filo di terra di una tensione alternata (per fortuna con corrente praticamente inesistente sennò scatta il salvavita - se c'è ).
Questa tensione però farà il giro inverso andando attraverso i movzener a scaricarsi sulla terra del filo di centrale di TI indisponendo moltissimo la centrale che inizierà subito a farci dei test sopra anche se stiamo telefonando perchè viene superata la soglia dei bit errorati.
Se la condizione anomala perdura l'accesso viene messo in "external fault" e solo TI te lo può rimettere in piedi - questo con centrali alcatel - non conosco tutte le altre tecnologie utilizzate in Italia.
Una cosa molto simile accade se dai nostri utilizzatori (sicuramente tutti apparati non alimentati da linea telefonica ma con un proprio alimentatore dalla qualità discutibile) collegati sulle intefacce AB della nostra NT1+ andiamo a mandare una tensione - continua o alternata che sia - verso la presa , una parte di questi potenziali se riferiti verso terra arrivano sull'interfaccia U causando una valanga di errori ed abbattendo l'accesso.
Se lo stesso dispositivo lo colleghiamo su una linea analogica pura probabilmente non da' nessun problema , magari un modem analogico condiviso li sopra non riesce ad avere ottime prestazioni perchè il nostro orecchio non discrimina le distorsioni di fase mentre lui si' , però riusciamo a
telefonare , perchè la scheda di una centrale analogica è molto meno schizzinosa di una isdn.
Gianpy
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Tramite il log e' spesso possibile capire qual'e' il problema.
................. In questo esempio esiste un problema di linea dato che il TA continua a riportare l'attivazione del layer 1 (e' il protocollo di linea ISDN).
Ecco un esempio di log indicante possibili problemi (questo esempio e' stato postato sul gruppo it.tlc.telefonia.isdn e generato dal log del TA interno ASUSCOM card PCI mod .P-IN100-W) :
.................
Switch : EURO ISDN
POTS Port : 0
#01-17:02:49.567 ************ LAYER-1 ACTIVATION ************
#01-17:02:50.337 ------------ Info 2 received ------------
#01-17:02:50.337 ------------ Info 4 received: P8 ------------
#01-17:02:50.337 ************ LAYER-1 ACTIVATION ************
#01-17:02:51.397 ------------ Info 2 received ------------
#01-17:02:51.397 ------------ Info 4 received: P8 ------------
.................
.................
In queste condizioni gli altri layer lavorano molto a rilento o addirittura non possono nemmeno funzionare.
La causa di questo problema puo' essere il Bus S realizzato male oppure disturbi elettrici o connettori difettosi ... comunque cause che riportano alla connessione fisica tra TA e NT.
Ovviamente anche un TA o NT difettoso puo' causare questo tipo di problemi.
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