Maria Teresa AKA EmmeTi: Le Conserve Casalinghe

Le conserve non a rischio: Indice degli argomenti


Conserve non a rischio

Le conserve non a rischio sono quelle conserve sufficientemente acide e/o sufficientemente salate o sufficientemente alcoliche da non costituire un terreno di crescita per il Clostridium botulinum. Cioè:

Queste conserve si possono preparare per sterilizzazione tramite i giusti tempi di ebollizione.
Il vecchio metodo di riempire vasetti pre-sterilizzati con la marmellata ancora bollente e chiuderli immediatamente, senza procedere poi all'ebollizione, viene sconsigliato dal sito USDA.

Infatti, benchè il rischio maggiore delle conserve sia il botulismo, esistono altri microrganismi, come ad esempio alcuni lieviti, che non solo sono in grado di crescere in ambienti acidi, ma che durante la loro crescita possono diminuire l'acidità del cibo (rischio, pare, frequente nelle salamoie). In questo modo potrebbero rendere possibile la crescita del Clostridium botulinum anche in cibi che inizialmente erano inadatti. Fortunatamente questi microrganismi possono facilmente venire distrutti tramite semplice ebollizione.

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Generalità sulle conserve a base di frutta

Ovviamente per ottenere una buona conserva di frutta è necessario avere della buona frutta: sana, matura ma soda, maturata possibilmente sull'albero, raccolta da poco: insomma, se possibile compratela dal contadino, se siete tanto fortunati da averne uno sottomano.
Per la frutta da mettere in vasetto intera o a pezzi, alcune varietà possono essere più adatte di altre per caratteristiche quali la compattezza e la tessitura della polpa la capacità di mantenere il colore etc. etc.
Nel sito USDA si sostiene che le verdure migliori per essere messe in barattolo sono quelle raccolte da 6-12 ore. Ho una grande curiosità di visitare un mercato a New York!
Ottenuta la materia prima, cosa che già mi sembra un'impresa, tenerla all'ombra ed al fresco. Per mantenere la qualità così faticosamente ottenuta, è necessario preservare sapore e colore del cibo, e cioè estrarre dal cibo e dai barattoli più aria possibile e distruggere rapidamente gli enzimi presenti in grandi quantità in frutta e verdura. In pratica occorre:

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Dati da: "Complete Guide to Home Canning", Agriculture Information Bulletin No. 539, USDA. Rivisto 1994.