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L'accessibilità in relazione all'evoluzione della tecnologia

Di Laura Burzagli

1. Introduzione

Per molte persone l'accesso dei disabili al mondo dell'informazione è una novità. Molte di esse scoprono solo adesso che un non vedente o un disabile motorio possono utilizzare un comune Personal Computer per l'accesso all'informazione o per la comunicazione interpersonale. Ed ancora che esistono tutti gli adattamenti necessari per navigare in rete ad esempio senza il canonico mouse o usando l'audio come alternativa alla lettura dell'informazione su monitor.

Se questo passo ha segnato una grande rivoluzione per le persone disabili, sarebbe un errore pensare che la tecnologia si sia fermata a quel livello. In realtà il panorama che abbiamo davanti in questo momento è ancora diverso. Ha subito un'ulteriore evoluzione, della quale è opportuno iniziare ad evidenziare alcuni elementi caratteristici, che, come sempre, offrono ai disabili nuove possibilità, ma anche nuovi potenziali elementi di emarginazione.

2. Il nuovo panorama

L'elemento più evidente è la proliferazione di tipi di dispositivi e di meccanismi di accesso per l'uso delle reti di telecomunicazione. Il mondo dei dispositivi di accesso all'informazione e alla comunicazione interpersonale è completamento rivoluzionato. È sufficiente pensare come abbia cambiato la vita quotidiana l'introduzione del telefono cellulare, la cui diffusione rappresenta uno dei fenomeni di massa più eclatante degli ultimi decenni. E il fenomeno aumenta la sua portata se pensiamo più in generale a tutta la gamma dei dispositivi wireless, della quale fanno parte, tra gli altri, anche PDA e computer portatili.

In esso convergono molteplici aspetti. Se ne possono citare alcuni: da quello delle infrastrutture di telecomunicazione, a quello dei protocolli di rete, con tutti i numerosi livelli necessari, aspetti che tuttavia rimangono sostanzialmente trasparenti agli utenti. Per essi infatti l'aspetto dominante è quello relativo ai servizi che essi andranno realmente ad utilizzare. Un esempio molto attuale è quello degli SMS, una nuova forma di comunicazione che il mercato ha adottato in brevissimo tempo.

Con l'avvento di questo nuovo fronte di dispositivi le necessità e le aspettative dell'utente riguardo all'accesso, alla disponibilità e al consumo di contenuto informativo si è evoluto. Gli utenti adesso si aspettano di avere l'informazione ad essi necessaria attraverso meccanismi d'accesso diversi a seconda del contesto d'uso. Facciamo qualche esempio: la consultazione della posta elettronica da postazioni diverse, in ufficio, come da casa propria o in viaggio, il reperimento di informazioni turistiche, sia dal proprio PC che sul luogo di visita, magari attraverso il proprio cellulare o un chiosco pubblico, od ancora la consultazione di una cartella clinica, non solo con dispositivi diversi, ma anche con una presentazione della stessa informazione che si adatti di volta in volta alle esigenze del diverso utente, che potrà essere un tecnico di laboratorio, come un medico o un paziente.

Ed è bene sottolineare che questi esempi non fanno parte della fantascienza, ma sono tratti da realizzazioni concrete, sia pure in taluni casi ancora a carattere prototipale. E dunque appartengono alla realtà con cui dobbiamo confrontarci.

Ora questi fenomeni possono essere in realtà esaminati sotto numerose prospettive, anche a carattere culturale, sociale, ecc. Tuttavia ci interessa in questo ambito sottolineare alcuni aspetti tecnici che riguardano l'utilizzo da parte dei disabili.

3. L'accesso al dispositivo

A livello di accesso fisico questi dispositivi presentano molte limitazioni per le persone con disabilità, basti pensare alle ridotte dimensioni del monitor e della tastiera di un cellulare o di un PDA, che comportano problemi sia nella fase di input che in quella di output. Un elenco completo delle componenti da considerare ai fini delle problematiche d'accesso deve comprendere dunque i display, gli indicatori visuali, i dispositivi di uscita acustici, i tasti ed i dispositivi di puntamento, i connettori per i dispositivi esterni ed infine i microfoni. I documenti emessi dal progetto europeo COST 219 (http://www.stakes.fi/cost219/) ne specificano le caratteristiche di accessibilità e costituiscono quindi un utile riferimento in questo senso. Al loro interno viene messo tra l'altro in evidenza come accessibilità ed ergonomia dovrebbero essere le principali caratteristiche di questi nuovi dispositivi, perché essi mirano ad un mercato di massa, e devono quindi tendere a soddisfare tutta la varietà di abilità diverse esistenti.

4. La presentazione dell'informazione

Un secondo aspetto da considerare è relativo alla presentazione dell'informazione che viene ricercata. Come è stato accennato in precedenza la varietà dei dispositivi e del contesto d'uso porta a doversi confrontare con varietà di presentazioni della stessa informazione.

Consideriamo già oggi come esempio concreto la differenza tra un server web e un server WAP. Ambedue sono contenitori di informazione. Tuttavia la presentazione risulta diversa. Le ridotte dimensioni del display di un cellulare e la limitata possibilità di input dovuto alla tastierina numerica hanno indotto ad organizzare l'informazione WAP semplicemente in carte (card) riunite in mazzi (deck) per facilitare la navigazione in questo diverso ambiente.

Il mondo internazionale ha identificato questo problema nella sua generalità col termine di "device independence" e sono già allo studio del W3C dei documenti in proposito (Device Independence Principles, W3C Working Draft 18 September 2001 - http://www.w3.org/TR/2001/WD-di-princ-20010918/), sia pure ancora in versione draft. Certamente gli aspetti di questa materia vanno oltre quello dell'accessibilità delle persone disabili e questo viene chiaramente espresso evidenziando che l'attività di questo gruppo di lavoro consiste nel "rendere il web accessibile in ogni momento e in ogni modo, in particolare gestendo molti meccanismi d'accesso e molti modi di uso, inclusi quelli a solo carattere visuale o sonoro." Tuttavia questo sviluppo è da considerare una notevole opportunità perché fa rientrare i problemi di accessibilità delle persone con disabilità non più come problemi "a margine", ma come uno dei tanti aspetti di personalizzazione che il mercato deve affrontare. In altre parole finché l'accesso ad Internet avveniva alla comoda scrivania per mezzo del Personal Computer una navigazione sonora era ritenuta dai realizzatori di siti una caratteristica pesante da soddisfare e di poco interesse per il mercato. Ma quando le stesse modalità di navigazione devono essere studiate per il collegamento ad Internet ad esempio dall'auto, ritenuto perciò di maggiore interesse per il mercato, il problema viene affrontato con ben altro impegno e quindi con la possibilità di migliori risultati.

Un esempio concreto di realizzazioni in questo ambito può essere quello di un sistema in cui la diversa presentazione delle pagine sia affidata ad una soluzione basata sul server. Si può dunque pensare che al momento della messa a punto (set up) di un qualsiasi nuovo servizio in Internet, tra le altre caratteristiche richieste dal sistema di gestione del servizio, possano essere inserite anche quelle relative all'usabilità e all'accessibilità. A partire da questi settaggi il contenuto fornito dal server potrà essere modificato secondo le esigenze specifiche. La presentazione varierà quindi non solo in funzione del dispositivo di ricezione, e della sua configurazione, ma anche in funzione delle impostazioni fornite dall'utente relative ad esempio alla presenza o meno di immagini o di particolari colori delle pagine. Questi processi non richiedono dunque adattamenti particolari per i disabili, solo un utilizzo di tecnologia già esistente, spesso rivolta ad altri fini.

5. La scrittura del documento

L'esempio sopra citato comporta un'altra conseguenza di notevole rilevanza: in questo panorama la scrittura del documento, al di là del dispositivo di presentazione (client) e al di là delle caratteristiche del sistema di gestione dei dati (server) diventa il punto di partenza per una corretta gestione dell'informazione. Infatti se il documento viene immagazzinato dal server privo delle caratteristiche necessarie per presentazioni su media alternativi o con formattazioni di tipo diverso non è possibile ottenere presentazioni aderenti ai settaggi degli utenti. Questa è la funzione tipica dei linguaggi di marcatura. E in questo ambito non si può almeno accennare ad un altro aspetto innovativo che può presentare effetti problematici: l'evoluzione dei linguaggi di marcatura.

Le linee guida WAI, in particolare le WCAG 1.0, dettagliatamente descritte in altra parte del libro, costituiscono una pietra miliare in questo campo. È grazie alla esaustività di questo documento che è stato possibile dare il via a tutta una serie di iniziative a carattere pratico in vari settori disciplinari per la realizzazioni di documenti web accessibili. Tuttavia anche in questo settore va registrato un cambiamento deciso: la diffusione di XML. La differenza sostanziale consiste nel fatto che siamo di fronte non più ad un linguaggio, ma ad un metalinguaggio. XML, dunque, permette non soltanto di creare documenti, ma addirittura di creare nuovi linguaggi. Il problema che si intravede è dunque quello che gli autori di questi nuovi linguaggi non possano essere in grado di introdurre le caratteristiche necessarie per creare documenti accessibili. In tal modo il problema si sposta di un livello, andando a coinvolgere la strutturazione stessa dei linguaggi.

Le versioni più recenti dell'HTML, ad esempio, sono state ottimi modelli di inserimento di agganci per l'accessibilità già in fase di scrittura di un linguaggio. All'autore non restava che adoperare elementi e attributi già predisposti per soluzioni adatte ad un panorama più vasto di utenti. Non che questo fosse un lavoro di facile realizzazione, tuttavia poteva almeno appoggiarsi su una base di riferimento. Per l'XML il discorso evidentemente si complica, perché il campo d'applicazione non è più definito come in precedenza, gli agganci per l'accessibilità vanno creati di volta in volta, e quindi anche le Linee Guida che si possono predisporre assumono un carattere più generico. Tuttavia la speranza è che l'accessibilità dei documenti elettronici, in particolare dei documenti web, sia divenuta un elemento comune del bagaglio dei professionisti del web e che quindi venga tenuta nella necessaria considerazione.

6. Conclusioni

Tutto il panorama sinteticamente espresso in precedenza sembra avere un denominatore comune: nel ciclo di vita di qualsiasi prodotto dell'informatica e delle telecomunicazioni il problema delle necessità degli utenti disabili si deve spostare dalla fase di correzione "a posteriori" alla fase di "progettazione" del prodotto. Questo riguarda la progettazione dei dispositivi fisici, la concezione dei servizi, la strutturazione dei linguaggi. Il mercato stesso dimostra come il concetto di un profilo di utente standard sia ormai tramontato a favore di personalizzazioni dei servizi stessi. Con altra terminologia si può dire che il concetto di ausilio si sposta da un approccio di tipo reattivo, nel quale si adegua un prodotto ormai finito a funzioni finora non considerate, verso un approccio proattivo, in cui fin dall'inizio vengono analizzati ambienti di utilizzo diversificati, all'interno dei quali il prodotto, e più in generale il servizio, deve mantenere la sua validità. Gli ambienti stanno presentando sempre più evidenti caratteristiche di intelligenza distribuita e un approccio proattivo sembra poter garantire l'aggancio con la veloce evoluzione tecnologica in atto. Certamente questo rappresenta un notevole balzo in avanti anche a livello di strategia di approccio al problema, che avrà bisogno forse di un certo periodo di tempo per entrare a regime. Tuttavia la presenza già oggi di studi e sperimentazioni a questo riguardo è garanzia di un processo già in corso che non tarderà, si spera, a dare risultati.

Tutto questo dimostra che seguire l'evolvere della tecnologia in rapporto alle necessità delle persone disabili non è un'attività che possa mai dirsi conclusa, ma che necessita di un aggiornamento costante affinché si possa trarre sempre il massimo beneficio dall'evoluzione in atto.



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