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Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione

 


 

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Il gruppo di lavoro AIPA: accessibilità e tecnologie informatiche nella Pubblica Amministrazione

Di Carlo Batini

1. Le origini dell'interesse dell'AIPA per l'accessibilità

Il 29 maggio 2000 giunse all'Autorità una lettera firmata da un gruppo di persone impegnate nelle problematiche connesse con le tecnologie assistive per gli handicappati, nella quale si chiedeva un'audizione: lo scopo era di rappresentare l'urgenza dell'adozione integrale da parte dell'Autorità delle raccomandazioni del World Wide Web Consortium del 5 maggio 1999 riguardanti l'accessibilità dei siti web ai portatori di handicap. Nella lettera si accennava anche ad un dibattito avviato nei newsgroup italiani e articolato in alcune migliaia di messaggi nei quali erano contenute anche specifiche richieste all'Autorità, come:

  • la predisposizione di uno strumento normativo che vincolasse la P.A. ad adeguarsi agli standard emanati dal W3C;
  • l'emanazione di linee guida e la messa a disposizione della P.A. di strumenti software per il controllo e la validazione dei siti pubblici per quanto attinente all'accessibilità;
  • la costituzione di un gruppo di coordinamento di esperti delle P.A., per lo sviluppo di tecnologie assistive da distribuire gratuitamente attraverso i siti pubblici.

Allo stesso tempo l'ASPHI (Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati) fece pervenire articoli e documentazione su alcuni progetti dell'associazione. Il tema comune di queste attività è il superamento delle barriere comunicative e l'uso dell'informatica per creare nuovi processi che possano favorire i disabili.

L'Autorità, che aveva già avuto modo di affrontare il più ampio problema della qualità dei siti pubblici ed aveva in tal senso promosso uno studio sui siti pubblici italiani, accolse la proposta. Pertanto, il 7 luglio 2000, nella sede dell'AIPA, si tenne l'audizione durante la quale emersero molte possibili iniziative di studio e di intervento, al di là del tema peraltro importante ed urgente dell'accessibilità dei siti web.

Innanzi tutto venne rimarcato che il sito web, strumento per avvicinare l'informazione all'utente, rischiava di diventare un mezzo con il quale sarebbe potuto aumentare il distacco dell'informazione dall'utente nel caso di utenti disabili, se non si fosse opportunamente presidiato lo sviluppo tecnologico in tema di accessibilità e di strumenti assistivi.

Fu anche sottolineata la necessità di emanare una circolare per orientare lo sviluppo dei siti della P.A. secondo le raccomandazioni del W3C, soprattutto in caso di nuove realizzazioni, perché è in fase progettuale che occorre maggiormente tenere conto del requisito (la realizzazione di una scala con rampe d'accesso è decisamente meno costosa se progettata così sin dall'inizio piuttosto che a seguito di varianti in corso d'opera o, peggio, a opera conclusa).

E, ancora, fu discusso il diritto del disabile al telelavoro; si badi bene "diritto", perché come tale deve essere esercitato in piena libertà, senza il rischio, come obbligo, che diventi un modo di prestare la proprio opera isolandosi dal resto del mondo. L'AIPA nell'emanazione del regolamento sul telelavoro avrebbe dovuto considerare e garantire questa opportunità per i disabili.

Infine, si prese atto del piano di azione per l'e-government, approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevedeva due azioni di formazione con un costo previsto di 275 miliardi. La prima era orientata ai dipendenti pubblici come utilizzatori delle tecnologie informatiche, con l'erogazione di 30 ore di corso a 400.000 dipendenti, mentre la seconda si proponeva di accrescere le conoscenze specialistiche di chi gestisce le infrastrutture informatiche delle amministrazioni. In un'iniziativa di così vaste dimensioni non si potevano ignorare i disabili. Sembrò a tutti opportuno richiedere al Governo di inserire esplicitamente l'obiettivo dell'accessibilità nelle azioni di formazione previste da questo piano. In questa stessa ottica sembrò ugualmente importante sensibilizzare il Governo verso la riqualificazione dei 100.000 disabili assunti dallo Stato grazie alle quote a loro riservate e spesso assegnati a mansioni marginali. Il telelavoro, e più in generale una tecnologia informatica più accorta, potrebbe trasformare questa sorta di tassa sociale in un fattore di sviluppo. Si tratta evidentemente di un tema che richiede una specifica formazione informatica diretta a questo gruppo di utenti, oltre che la distribuzione di strumenti informatici specifici. L'esperienza di ASPHI sembra particolarmente rilevante, dato l'elevata percentuale dei partecipanti ai corsi di formazione da loro organizzati che trova poi impiego, in particolare presso le industrie e gli enti pubblici che la sostengono.

2. La strategia dell'AIPA

Quanto emerso nell'audizione fu immediatamente tradotto dall'Autorità in una serie di linee di intervento che si possono così riassumere:

  • sensibilità per tutti i tipi di disabilità (sensoriali, motorie e cognitive);
  • consapevolezza di dover affrontare un problema di grande complessità prevedendo, quindi, interventi diversificati per le varie tipologie di destinatari (disabili dipendenti, utenti delle procedure informatiche delle amministrazioni, disabili cittadini, utenti dei servizi delle pubbliche amministrazioni, specialisti informatici che realizzano i sistemi informatici della P.A.);
  • approccio sistematico, in quanto in un sistema informatico che nel suo ciclo di vita è composto da interfaccia, applicativi, processi di sviluppo e manutenzione, l'accessibilità che deriva da buone metodologie di progettazione e da architetture informatiche razionali è, in genere, migliore e più economica;
  • istituzione di un organo di studio, valutazione e discussione delle tematiche sull'accessibilità.

Parallelamente anche il Dipartimento della Funzione Pubblica si avviava sulla strada della normazione in tema di accessibilità dei siti pubblici. Grazie a una collaborazione informale tra DFP e AIPA si poté giungere alla istituzione contemporanea di due organi collettivi: il Comitato tecnico DFP "Usabilità e Accessibilità del Web" ed il Gruppo di Lavoro AIPA "Accessibilità e tecnologie informatiche nella P.A.". Il 26 settembre vedevano la luce i due organismi, che avevano ben cinque componenti in comune. Proprio in base a questa opportuna coincidenza è stato possibile giungere all'emanazione di due documenti ufficiali in perfetta sintonia tra loro quanto a contenuti tecnici.

Il GdL costituito presso l'Autorità raccolse, oltre ai firmatari della lettera originaria, anche altri esperti di tecnologie assistive insieme a rappresentanti delle pubbliche amministrazioni e del mondo accademico. Durante la sua prima riunione il gruppo di lavoro si articolò in tre sottogruppi, specializzati per individuare problematiche e soluzioni in tema di a) sensibilizzazione, b) comunicazione e formazione, c) regole tecniche e impatto sulle attività istituzionali dell'AIPA.

Nel seguito, il GdL si pose una serie di obiettivi di carattere tecnico, formativo, normativo e comunicativo, la maggior parte dei quali a breve-medio termine, in modo da poter puntare sulla loro effettiva realizzazione, anche per dare visibilità e concretezza alla propria attività.

Sui risultati riferisce Antonio De Vanna in questo stesso libro; sul molto che resta ancora da fare cito tre proposte (v. in allegato le schede di approfondimento), che riguardano l'area della integrazione sociale, quella degli ausili e quella di circolazione del sapere e che, pur essendo di grande rilevanza, non hanno ancora trovato un valido veicolo di sensibilizzazione e di decisione a livello politico. Ma l'ottimismo, che è alla base del nostro lavoro - né potrebbe essere altrimenti -, ci induce a essere fiduciosi nel futuro. D'altra parte anche l'Accessibilità appena due anni fa sembrava un mito!

A) Area "Integrazione sociale"

In questa area possono essere utilizzate le opportunità più coinvolgenti offerte dall'ICT: esse richiedono la disponibilità e l'attitudine ad attività più impegnative. Si tratta del settore già oggi più sviluppato in termini di numero di applicazioni esistenti, anche se con una relativamente scarsa diffusione di impiego. Consente di aggiungere ad una motivazione di tipo sociale anche una validità strettamente economica, ancora poco valorizzata.

A.1 "Riqualificazione"

Riqualificazione professionale dei dipendenti disabili pubblici e privati.

Obiettivi: Ampliare lo spettro delle mansioni professionali che possono essere efficacemente svolte da dipendenti con disabilità attraverso l'utilizzo di strumenti basati sulle tecnologie ICT, in conformità alle disposizioni di cui alle legge n. 68/99, valorizzandone la qualità di risorsa piuttosto che di categoria protetta.

Utenti: Strutture pubbliche e private, secondo la definizione della legge n. 68/99.

Partecipanti: AIPA, Dipartimento della funzione pubblica, Ministero per l'innovazione e le tecnologie, Ministero della salute, principali scuole delle pubbliche amministrazioni, per il segmento pubblico.

AIPA, Ministero delle attività produttive, Ministero per l'innovazione e le tecnologie e Ministero della salute, per il segmento privato.

Tipo di intervento: Informativo, di sensibilizzazione, formativo e di addestramento.

Approccio realizzativo: Fornire competenze specialistiche sull'ICT, come strumento per favorire l'inserimento lavorativo di disabili, alle strutture che curano e promuovono l'attuazione della legge n. 68/99, soprattutto a livello territoriale.

A.2 "Diagnosi precoce"

Supporto alla diagnosi precoce di disturbi auditivi o dislessici in età infantile.

Obiettivi: Consentire, attraverso supporti informatici tarati e già sperimentati, il recupero di disturbi in gran parte aggredibili se individuati tempestivamente.

Utenti: Scuole elementari.

Partecipanti: AIPA, Ministero dell'istruzione, università e ricerca, Ministero per l'innovazione e le tecnologie, Ministero della salute.

Tipo di intervento: Screening sugli allievi delle scuole elementari.

Approccio realizzativo: Acquisizione della strumentazione hardware e software, formazione degli operatori sanitari e scolastici ed organizzazione del piano di intervento sul territorio.

B) Area "Ausili"

Per "ausilio" si intende un dispositivo hw/sw deputato alla trasduzione tra canali di comunicazione che consente l'accesso al sistema da parte del disabile che può quindi interagire con la stazione terminale attraverso i canali sensoriali residui. È un campo sufficientemente esplorato nelle sue potenzialità più immediate. Come in altri campi, si riscontra una notevole mancanza di informazioni da parte degli interessati.

B.1 "Nuovi ausili"

Ricerca e sviluppo di nuovi ausili.

Obiettivi: Mantenere, aggiornare e diffondere le conoscenze sugli ausili ICT disponibili, contribuire alla definizione delle specifiche per nuovi prodotti, favorire la ricerca in questo campo.

Utenti: Singoli cittadini nonché Associazioni, Fondazioni, Onlus, Enti ed Organizzazioni che si occupano delle problematiche dei disabili.

Partecipanti: AIPA, Ministero della Salute, Ministero dell'istruzione, università e ricerca, Ministero per l'innovazione e le tecnologie.

Tipo di intervento: Supporto alla ricerca di ausili in aree poco presidiate.

Approccio realizzativo: Individuare e finanziare gruppi di progetto, coordinandone gli interventi e favorendo l'utilizzo dei risultati, anche attraverso la diffusione delle informazioni sul sito web di cui al punto C.2.

C. Area "Circolazione del sapere"

Assicurare e promuovere la conoscenza dell'esistente per il recupero/riduzione dell'handicap costituisce il primo passo per consentire un uso efficiente delle risorse già disponibili: questo processo, di per sé ovvio, incontra, tuttavia, notevoli difficoltà.

L'ICT tramite Internet (o, più genericamente, tramite sistemi interattivi distribuiti) è sicuramente uno strumento ideale per realizzare un efficace trasferimento del know-how.

C.1 "Task force"

Gruppo di consulenza e supporto.

Obiettivi: Assicurare la disponibilità di competenze professionali, specializzate nel campo dell'ICT e delle problematiche legate alla disabilità.

Utenti: Pubbliche amministrazioni centrali e periferiche, Enti pubblici.

Partecipanti: AIPA, INAIL, INPS, Ministero della Salute.

Tipo di intervento: Organizzativo.

Approccio realizzativo: Costituzione di un gruppo interdisciplinare di specialisti provenienti dagli organismi partecipanti, che si configuri come una struttura permanente in grado di fornire supporto nelle fasi di progettazione, avviamento ed esercizio delle iniziative mirate ad adeguare i siti web e le applicazioni informatiche della P.A., per permetterne l'accessibilità ai cittadini ed utenti interni disabili.

C.2 "Sito web"

Creazione di un sito web.

Obiettivi: Condivisione e diffusione delle conoscenze maturate attraverso esperienze concrete che, ricorrendo all'utilizzo delle tecnologie ICT, hanno contribuito alla riduzione del problema dell'info-exclusion.

Utenti: Strutture pubbliche e private interessate alla tematica.

Partecipanti: AIPA, Dipartimento della Funzione pubblica, Ministero per l'innovazione e le tecnologie e Ministero della Salute.

Tipo di intervento: Organizzativo e tecnologico.

Approccio realizzativo: Realizzazione di un sito web e costituzione della struttura organizzativa necessaria ad assicurarne l'aggiornamento e la gestione, oltre che l'erogazione di servizi di help desk, FAQ, forum, ecc.



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