A.D.R.
è l'acronimo dell’espressione inglese Alternative
Dispute Resolution, soluzione alternativa delle controversie. E’ un
termine generico che comprende tutti i sistemi di composizione delle
controversie identificati in una
regolamentazione informale del conflitto che si contrappone a quella
giurisdizionale, intesa come gestione formalizzata della lite.L’A.D.R.
si è sviluppata per la necessità di contenere i tempi, i costi, il
formalismo e la rigidità del giudizio ordinario; è dunque una tecnica di
regolamentazione o razionalizzazione delle tensioni la cui efficacia si basa
sulla volontà delle parti di farvi ricorso e di accettarne le conclusioni. L’A.D.R.
è un processo attraverso il quale due o più parti si rivolgono liberamente
a un terzo imparziale, appositamente formato, per ridurre gli effetti
indesiderabili di un conflitto che le divide; mira a instaurare o ristabilire
un dialogo tra le parti in vista del raggiungimento di un obiettivo concreto,
la composizione del/dei conflitto/i in atto, attraverso la trasformazione e
la riorganizzazione delle relazioni. Il risultato dell’A.D.R. deve essere
soddisfacente per tutte le parti coinvolte e l’obiettivo finale si realizza
una volta che le parti si siano creativamente riappropriate, nell’interesse
proprio e di tutti i soggetti coinvolti, della propria attiva e responsabile
capacità decisionale.
In
particolare, e senza alcuna pretesa di completezza, ecco alcune aree di
potenziale conflitto in cui l’A.D.R. è stata tradizionalmente applicata o
si sta rapidamente affermando:
-
famiglia:
mediazione familiare in tema di conflitti tra coniugi e conviventi, tra
genitori, tra genitori e figli, con le famiglie d'origine…
-
lavoro:
vertenze sindacali, conflitti sul posto di lavoro, …
-
scuola:
tensioni tra insegnanti, tra insegnanti e amministrazione, tra studenti e
insegnanti, tra studenti,
bullismo…
-
affari
e commercio: dispute
commerciali, conflitti organizzativi, dispute tra impresa e
clienti, tra impresa e
concorrenti, tra impresa e fornitori, conflitti
tra consumatori e produttori di merci e servizi,…
-
politiche
locali (ad esempio, conflitti sui
progetti di sviluppo economico e di utilizzazione delle aree…)
-
comunità:
sicurezza urbana, vicinato e quartiere (tensioni per vandalismi,
microcriminalità, …), rapporti tra forze dell'ordine e territorio,
diversità etniche (tensioni tra etnie, conflitti con, e tra, immigrati,
discriminazione, segregazione…)
-
casa:
conflitti tra padroni di casa e inquilini…
-
ambiente:
utilizzazione delle aree, ubicazione di impianti industriali, fonti di
inquinamento, discariche, trattamento dei rifiuti, politica dei trasporti…
-
ospedali:
malpractice, rapporti medico-paziente, rapporti
medico-paziente-famiglia, rapporti tra operatori…
-
giustizia:
mediazione penale, programmi di mediazione tra vittime e autori di reato,
giustizia riparativa, tensioni e conflitti negli istituti penitenziari…
-
politica
internazionale: attività
diplomatica, ONG, prevenzione dei conflitti armati, intervento per la
cessazione dei conflitti. Per quanto riguarda il commercio internazionale,
la mediazione è stata di recente proposta come forma di soluzione delle
dispute internazionali, con particolare attenzione agli stati di
belligeranza.
Per ulteriori informazioni, vi proponiamo una
breve bibliografia sull'A.D.R.
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