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Sentenza Lario vs Berlusconi
Ma non chiamiamoli «alimenti»



Il Corriere ha segnalato per primo la sentenza Lario versus Berlusconi, come si direbbe nel mondo anglosassone: e naturalmente i commenti si intrecciano non tanto tra i giuristi, ma soprattutto tra la gente. Un assegno di 3 milioni al mese con indicizzazione Istat lascia sconcertati nelle piazze, nei mercati rionali, nei supermercati e ... nei salotti. E' inevitabile il riferimento «garbato» alla crisi economica, al lavoro che non c'è, ai precari, alle pensioni, agli esodati e chi più ne ha, più ne metta. Viene anche da sorridere pensando che alcuni commentatori hanno parlato, sbagliando, di assegno «alimentare» (come si dice in Francia), mentre qui da noi si dice assegno di mantenimento. L'assegno insomma non è «per mangiare», ma per vivere secondo il tenore di vita che l'altro coniuge consentiva a se stesso e alla moglie, tenendo conto dei patrimoni e dei redditi. Vale comunque la regola che le sentenze si commentano, non si discutono. Sul piano giuridico i rilievi fondamentali sono questi: 1) la rinunzia alla domanda di addebito, quella che una volta si chiamava colpa, è certamente frutto di un accordo; 2) l'accordo riguarda con ogni probabilità anche la misura dell'assegno, e perciò i giudici non hanno dovuto decidere su questo tema così delicato, né sul tenore di vita; 3) l'assegno di mantenimento comporta l'onere delle imposte per il coniuge che lo riceve (e perciò una riduzione in concreto del 50%) e la deduzione fiscale per il coniuge che paga, che così recupera la metà (facendo i conti all'ingrosso l'assegno di mantenimento passa da 3 milioni a 1 milione e mezzo); 4) non c'è da stupirsi che la sentenza non si occupi della proprietà della famosa villa che, se è di un coniuge, di quel coniuge resta; 5) dall'inizio di questa celebre causa di separazione sono passati più di tre anni e perciò i cronisti e i cittadini avranno presto notizie della causa di divorzio. Un commento conclusivo riguarda il riferimento che si è fatto all'inizio al mondo anglosassone. Recentemente su queste pagine si è richiamata la normativa inglese in virtù della quale i giudici, a grandi linee, dividono a metà il patrimonio dei coniugi in lite, che devono dichiarare i loro averi con la disclosure e guai se non dicono la verità, tutta la verità. Agli inglesi e anche agli stranieri che risiedono in Inghilterra ... il grande assegno di mantenimento al coniuge più debole appare il minore dei mali.

Cesare Rimini

tratto da: Corriere della Sera di Sabato 29 dicembre, 2012