Malgrado non ci sia un adulto che non sostenga di agire «nel superiore
interesse dei figli», migliaia di bambini e ragazzi sono ogni giorno vittime
dell'accanita bellicosità di molte separazioni tra genitori. L'interesse dei
figli consiste nel vivere in pace anche se i genitori si sono separati. Chi
ha davvero a cuore l'interesse dei figli dovrà fare la sua parte a
cominciare dai genitori, dai loro legali e dal giudice, alla ricerca di un
accordo equo di separazione che salvaguardi in primo luogo i bisogni e i
diritti dei bambini e dei ragazzi coinvolti.
A proposito del giudice, penso a un magistrato che chieda alle parti di non
rischiare il futuro dei figli mettendo esclusivamente nelle sue mani il
compito di decidere per loro. E quindi un giudice che chieda alle parti di
portare sul suo tavolo un loro accordo raggiunto da sole o con l'aiuto di
persone competenti, e con l'assistenza dei legali che collaborino tra loro.
Un giudice che scoraggi ogni forma di esasperazione del conflitto e sanzioni
le accuse temerarie tra genitori e che abbia il tempo per ascoltare e
responsabilizzare i genitori. Io credo che un giudice autorevole ed esperto
abbia ancora sufficiente capacità di persuasione per riempire di contenuti e
prospettive pacifiche e costruttive il rito della comparizione
presidenziale. Un giudice siffatto è ancora ascoltato con attenzione e
rispetto.
Potrebbe prospettare ai genitori e ai loro avvocati i vantaggi derivanti dal
presentare in un lasso di tempo di pochi mesi, prima che si avvii il
procedimento davanti al giudice istruttore e fermi restando i provvedimenti
provvisori, una proposta di regolamentazione delle relazioni tra genitori e
figli elaborata in comune da padre e madre, avvalendosi di persone di
fiducia (mediatori familiari di riconosciuta competenza, in primo luogo).
Questo è ovviamente ben altra cosa rispetto al rituale invito alla
conciliazione, alleggerisce il carico emotivo che grava sui magistrati
chiamati a decidere del destino di figli e genitori, riduce il ricorso alle
consulenze tecniche e, soprattutto, rende più responsabili i genitori che
sono chiamati a essere tali proprio in un momento di massima crisi
familiare, quando i figli hanno più bisogno di loro due insieme.
FULVIO SCAPARRO
tratto da CORRIERE DELLA
SERA di Sabato 17 Marzo, 2012 - © RIPRODUZIONE RISERVATA
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