La mediazione delle controversie civili e
commerciali è il nuovo istituto giuridico proposto dal ministro della
giustizia, Angelino Alfano, in attuazione di una delle deleghe date al
governo per la riforma del processo civile. La mediazione mira a indurre le
parti al ripristino in funzione dei loro interessi, cioè a mediare tra le
parti che possono ancora avere degli interessi in comune. In alcune materie
particolarmente conflittuali la mediazione sarà obbligatoria prima di
avviare un giudizio civile in tribunale (p. e., liti in materia di condominio
e locazione, contratti bancari, finanziari e assicurativi). In tutte le altre
materie, la mediazione sarà esperibile o su volontaria scelta delle parti, o
su invito del giudice che, nel corso di un processo, ritiene possibile
trovare, entro 120 giorni, una conciliazione tra le parti con l'aiuto di un
mediatore. Qualora l'accordo non venga raggiunto, il mediatore farà una
proposta finale di risoluzione della controversia: spetterà alle parti
accettare o no. È da tener presente che, se la sentenza del giudice che
interviene in mancanza di un accordo tra le parti corrisponde alla proposta
finale del mediatore, le spese del processo saranno sopportate dalla parte
che ha rifiutato la soluzione conciliativa. L'organismo dove il mediatore
presterà la sua opera sarà vigilato dal Ministero della Giustizia. Il
decreto legislativo sulla mediazione civile passa ora all'esame delle
Commissioni parlamentari competenti per poi tornare in Consiglio dei Ministri
per il via libera definitivo.
Materiali informativi:
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